Danari Nasa per il raggio traente
Inviato: 3 nov 2011, 10:36
Fonte: Punto Informatico
L'agenzia spaziale USA vuole realizzare una delle tecnologie fino a oggi appannaggio della fantascienza. Un raggio laser in grado di "catturare" molecole e trasportarle a distanza
Roma - NASA vuole arrivare sviluppare un raggio traente funzionante, e per favorire il raggiungimento di questo nuovo traguardo tecnologico è disposta a metterci una congrua quantità di quattrini: sono 100mila i dollari messi a disposizione per studiare tre diversi approcci al raggio laser atto allo scopo.
Di valutare le potenzialità delle tecnologie identificate come potenziali raggi traenti si occuperà il Goddard Space Flight Center, struttura guidata dallo scienziato Paul Stysley e che fa riferimento a NASA stessa. "L'intrappolamento basato su laser non è pura fantasia oppure oltre l'attuale conoscenza scientifica", dice Stysley.
I tre approcci studiati come potenziali raggi traenti comprendono i "tweezer ottici", con cui si possono "intrappolare" oggetti nel focus di uno dei due raggi laser ma che può funzionare solo in presenza di un'atmosfera, i raggi a solenoidi in cui i picchi di intensità del laser seguono un percorso a spirale, e i raggi Bessel.
Come ha intenzione, NASA, di adoperare i futuri raggi traenti? "Un sistema di intrappolamento ottico - spiega Stysley - potrebbe raccogliere le molecole desiderate dall'alto dell'atmosfera su una sonda in orbita o intrappolarle dal suolo o dalla bassa atmosfera da un lander".
Con un raggio traente realmente funzionante ci si guadagnerebbe in sicurezza delle missioni (spaziali) e nell'accresciuta capacità di raggiungere gli obiettivi scientifici prefissati, dice Stysley.
Alfonso Maruccia
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L'agenzia spaziale USA vuole realizzare una delle tecnologie fino a oggi appannaggio della fantascienza. Un raggio laser in grado di "catturare" molecole e trasportarle a distanza
Roma - NASA vuole arrivare sviluppare un raggio traente funzionante, e per favorire il raggiungimento di questo nuovo traguardo tecnologico è disposta a metterci una congrua quantità di quattrini: sono 100mila i dollari messi a disposizione per studiare tre diversi approcci al raggio laser atto allo scopo.
Di valutare le potenzialità delle tecnologie identificate come potenziali raggi traenti si occuperà il Goddard Space Flight Center, struttura guidata dallo scienziato Paul Stysley e che fa riferimento a NASA stessa. "L'intrappolamento basato su laser non è pura fantasia oppure oltre l'attuale conoscenza scientifica", dice Stysley.
I tre approcci studiati come potenziali raggi traenti comprendono i "tweezer ottici", con cui si possono "intrappolare" oggetti nel focus di uno dei due raggi laser ma che può funzionare solo in presenza di un'atmosfera, i raggi a solenoidi in cui i picchi di intensità del laser seguono un percorso a spirale, e i raggi Bessel.
Come ha intenzione, NASA, di adoperare i futuri raggi traenti? "Un sistema di intrappolamento ottico - spiega Stysley - potrebbe raccogliere le molecole desiderate dall'alto dell'atmosfera su una sonda in orbita o intrappolarle dal suolo o dalla bassa atmosfera da un lander".
Con un raggio traente realmente funzionante ci si guadagnerebbe in sicurezza delle missioni (spaziali) e nell'accresciuta capacità di raggiungere gli obiettivi scientifici prefissati, dice Stysley.
Alfonso Maruccia
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