brent alla frutta
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Comunque, se mi permettete una piccola digressione, molti attori sono di un ipocrita che rasenta il ridicolo. Prima fanno il "film di cassetta", poi dicono "l'ho fatto per i soldi". Anch'io vado a lavorare per soldi (qualcuno in meno, mi verrebbe da dire), ma non sputo nel piatto dove mangio.
Vorrei vederli se dovessero sempre recitare in "Indie films", dove non si possono permettere gli ingaggi delle produzioni "hollywodiane". Ne farebbero (forse) uno o due e poi wooosh... sotto le gonne di Universal, Sony, Warner o Paramount o chi per loro... buffoni. Perlomeno alcuni di loro sono onesti, ammettono apertamente che molta della loro produzione non gli piace, ma che é questo il lavoro di attore e che non ci si deve vergognare di nulla. Mattew Broderick, Alan Rickman, Tim Roth, Harrison Ford solo per citare alcuni dei miei attori preferiti non rilasciano interviste ogni due per tre per dire "iiihhhh.... quella porcheria... l'ho fatto per i soldi".
Perchè, caro Alaimo (solo per fare un esempio da te citato), Star Trek perchè l'hai fatto? Per onorare "la Visione" o perchè profumatamente pagato? Oppure il caro Marlon Brando, "Il Bounty" o "Il Padrino" li ha fatti per denunciare o per sostenere qualcosa oppure perchè letteralmente ricoperto d'oro?
Comunque, se mi permettete una piccola digressione, molti attori sono di un ipocrita che rasenta il ridicolo. Prima fanno il "film di cassetta", poi dicono "l'ho fatto per i soldi". Anch'io vado a lavorare per soldi (qualcuno in meno, mi verrebbe da dire), ma non sputo nel piatto dove mangio.
Vorrei vederli se dovessero sempre recitare in "Indie films", dove non si possono permettere gli ingaggi delle produzioni "hollywodiane". Ne farebbero (forse) uno o due e poi wooosh... sotto le gonne di Universal, Sony, Warner o Paramount o chi per loro... buffoni. Perlomeno alcuni di loro sono onesti, ammettono apertamente che molta della loro produzione non gli piace, ma che é questo il lavoro di attore e che non ci si deve vergognare di nulla. Mattew Broderick, Alan Rickman, Tim Roth, Harrison Ford solo per citare alcuni dei miei attori preferiti non rilasciano interviste ogni due per tre per dire "iiihhhh.... quella porcheria... l'ho fatto per i soldi".
Perchè, caro Alaimo (solo per fare un esempio da te citato), Star Trek perchè l'hai fatto? Per onorare "la Visione" o perchè profumatamente pagato? Oppure il caro Marlon Brando, "Il Bounty" o "Il Padrino" li ha fatti per denunciare o per sostenere qualcosa oppure perchè letteralmente ricoperto d'oro?
"Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do."
Isaac Asimov
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Denny Crane
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'spetta...'spetta...forse non mi sono spiegata corretamente e cerco di provvedere:
il caro gul, che ora è in onorata pensione, ha recitato soprattutto in teatro.
Ha partecipato a una fila di telefilm o di film di cassetta o di scarso rilievo, ogni qualvolta glielo proponevano e anche meno di quel che avrebbe voluto, per soldi senza menarsela sul livello artistico, perché teneva famiglia e non ci ha mai sputato su.
Ha semplicemente ammesso, rispondendo a precisa domanda, di aver fatto il "mestiere" di attore e di aver soddisfatto le sue esigenze di qualità artistica con il teatro, la sua vera passione.
Di aver cominciato in tv con una soap-opera in cui ha lavorato per tre anni quando gli è nato il primo figlio: questione di soldi, un onesto lavoro come un altro, proprio come succede a noi terrestri o a me, misera mortale che ambirei a fare la principessa o il direttore artistico alla Scala ma non ne ho il fisico e manco delle raccomandazioni giuste ;-D
Quanto ad aver recitato nei panni del Gul, ha proprio detto che il ruolo era fantastico e che per la prima volta dopo tanti anni di carriera aveva avuto la possibilità di interpretare un personaggio che pur essendo il "cattivone" non moriva alla fine del telefilm costringendolo a essere l'unico senza lavoro finite le riprese.
Direi che è senz'altro un uomo senza peli sulla lingua e senza pretese di grandeur nonostante il grande talento o forse proprio grazie a questo.
Comunque, in gerale, mi sembrerebbe curioso da parte di un interprete partecipare a un film di cassetta e poi difenderne il lato artistico: per non fare la figura di uno che sputa nel piatto dove mangia farebbe la figura di uno che ha un senso, diciamo così, "molto personale" dell'arte, o no? In altre parole, se i film di Nielsen sono artistici, quelli di Fellini o di Coppola o di Leone che cosa sono?
spones, ti voglio un gran bene, ma giù le mani dal mio gul o ti sparo un siluro fotonico nel didietro...gggrrrrr...;-DDD
jaime, la belva che si risveglia a difesa del suo cucciolino ;-D
quod scripsi, scripsi! (ahimé!)
il caro gul, che ora è in onorata pensione, ha recitato soprattutto in teatro.
Ha partecipato a una fila di telefilm o di film di cassetta o di scarso rilievo, ogni qualvolta glielo proponevano e anche meno di quel che avrebbe voluto, per soldi senza menarsela sul livello artistico, perché teneva famiglia e non ci ha mai sputato su.
Ha semplicemente ammesso, rispondendo a precisa domanda, di aver fatto il "mestiere" di attore e di aver soddisfatto le sue esigenze di qualità artistica con il teatro, la sua vera passione.
Di aver cominciato in tv con una soap-opera in cui ha lavorato per tre anni quando gli è nato il primo figlio: questione di soldi, un onesto lavoro come un altro, proprio come succede a noi terrestri o a me, misera mortale che ambirei a fare la principessa o il direttore artistico alla Scala ma non ne ho il fisico e manco delle raccomandazioni giuste ;-D
Quanto ad aver recitato nei panni del Gul, ha proprio detto che il ruolo era fantastico e che per la prima volta dopo tanti anni di carriera aveva avuto la possibilità di interpretare un personaggio che pur essendo il "cattivone" non moriva alla fine del telefilm costringendolo a essere l'unico senza lavoro finite le riprese.
Direi che è senz'altro un uomo senza peli sulla lingua e senza pretese di grandeur nonostante il grande talento o forse proprio grazie a questo.
Comunque, in gerale, mi sembrerebbe curioso da parte di un interprete partecipare a un film di cassetta e poi difenderne il lato artistico: per non fare la figura di uno che sputa nel piatto dove mangia farebbe la figura di uno che ha un senso, diciamo così, "molto personale" dell'arte, o no? In altre parole, se i film di Nielsen sono artistici, quelli di Fellini o di Coppola o di Leone che cosa sono?
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Credo sia la stessa cosa che potrebbe pensare un patito di teatro che vede Alaimo con in fronte un cucchiaio o Stewart in giro per la galassia in pigiama...un po' sì, tutto sommato è un mito ! se ripenso a "Indipendence Day". . . mamma mia che vergogna ! !
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Isaac Asimov
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Denny Crane
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