Inception

T Pock
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Messaggio da T Pock » 5 ott 2010, 13:15

Originally posted by TheGib


"Il tredicesimo piano" (purtroppo ho un ammmmore particolare per questo film,).
BELLISSIMO :grin:

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ormazad
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Messaggio da ormazad » 5 ott 2010, 21:20

L'ho appena visto e sono abbastanza deluso .
Mi è parsa una storia abbastanza confusa che serve solo da pretesto per azione ed effetti speciali .
Tutto l'opposto di matrix che si basa su un idea semplicissima riassumibile in 5 parole : viviamo in una realtà virtuale .
Provatevi voi a riassumere Inception . O a spiegarmi perchè 6 persone condividono un sogno ma solo uno è il sognatore anche se un altro è l'architetto .
" il 13 piano " con la stessa idea di fondo è MOLTO migliore


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Messaggio da favarato » 5 ott 2010, 22:08

Qual'è il parassita più resistente? Un'idea!
Una singola idea della mente umana può costruire città!
Un'idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le idee!
by Cobb.

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TheGib
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Messaggio da TheGib » 5 ott 2010, 22:48

@ormazad: mi dispiace che ti abbia deluso, comunque non mi metto a disquisire di opinioni.
Però non è una storia di azione ed effetti speciali; e in una tale ambientazione, se la regia avesse voluto giocare con gli effetti speciali, di spunti ne aveva parecchi: pensa per esempio a "Al di la dei sogni" (altro film che mi è piaciuto moltissimo).
A mio parere questo film NON deve essere semplice o riassumibile, e tra l'altro -come già detto- non prediligo il suo accostamento a "Matrix"; deve lasciare nell'incertezza e spiazzati, deve ubriacare; "Memento" docet :wink: . Non è fatto per essere riassunto in poche parole, a parte l'idea iniziale sulla quale si sviluppa la trama; idea che, dal canto suo, non viene sviscerata e/o analizzata dal punto di vista tecnico/scientifico: non serve, il baricentro del film è altrove. E comunque la spiegazione al tuo dubbio, magari non esaustiva, parte dalla citazione qui sopra di favarato e continua nel disegnino del circolo chiuso con le freccine che Cobb tratteggia per Ariadne.
Ciò non toglie che ci sia un tantino di confusione, magari che lo spettatore può riempire con le sue ipotesi, in alcune pennellate della trama: Miles (il presunto babbo/patrigno/suocero/mentore) che salta&lavora tra Francia e USA, il subconscio che dovrebbe sembrare dello zio, ma però ha la cassaforte con l'anima del nipote, ma però gli va bene così e non dice nulla... ecc. ecc.


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Messaggio da MiaPiccolina » 6 ott 2010, 8:22

Anche io trovo ingiusto l'accostamento di Inception con Matrix. Anche se poi devo ammettere che Matrix l'avrò visto almeno 15 volte mentre i film di Nolan raramente li rivedo più di due volte.

Se Inception è un film di effetti speciali, allora non saprei come definire i vari film di Will Smith ed affini... è un film molto lento che fa della narrazione verbale la sua maggiore forza. Forse è proprio questo il problema, è talmente sbilanciato verso i dialoghi che tutti gli intermezzi action danno quasi fastidio, perchè percepisci che sono solo delle pause allo svolgimento della vera storia. Un pò come gli stacchi pubblicitari durante la visione in TV.

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Messaggio da ormazad » 6 ott 2010, 15:24

E la vera storia sarebbe ???



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Messaggio da T Pock » 6 ott 2010, 17:16

Io ho avuto l'impressione che il vero fulcro della storia fosse la risoluzione definitiva del rapporto tra Cobb e la defunta moglie e che tutto il resto sia "il contorno" per raccontare questa storia e quindi i dettagli su come funziona il meccanismo siano stati omessi o appena accennati perchè non determinanti.
Tra l'altro gli effetti speciali li ho trovati giusto al servizio della narrazione e non eccessivi e fini a se stessi.

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Messaggio da spones » 7 ott 2010, 10:23

"Al di la dei sogni"
:bravo:



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Messaggio da Sergio SYGMA » 9 ott 2010, 2:21

Visto anche io stasera e vado a recensire.
P.S. Miglior frase del film :
"Ho comprato tutta la linea aerea. [pausa]. Mi sembrava più efficiente."
STRAQUOTONE! :D
Che Nolan sia una regista eccezionale è fuori da ogni dubbio... sicuramente io non ho nessun dubbio in proposito.
Io infatti non alcun dubbio che non lo sia.

Ma purtroppo devo constatare ancora una volta la quasi incapacità di questo cineasta nel creare epicità. Quel elemento un pò contagioso che minuto dopo minuto ti trasforma un "semplice" bel film in una esperienza indimenticabile.
APPLAUSO!
Purtroppo è stato sempre questo il mio rapporto con i film di Nolan. Li ho visti tutti e mi sono piaciuti tutti. Ma, unica eccezione Batman, non ho mai desiderato possedere una copia dei suoi film.
A me nemmeno tanto. Trovo i Batman molto sottotono e perfettamente in linea con questo : si racconta una storia con la fortuna di avere un bel budget e grandi attori che ci mettono del loro (a parte Bale che ho sempre trovato un manichino...), ma alla fine del film, rimangono più evidenti i piccoli difetti che le idee di fondo. Qual'è l'idea di fondo del Cavaliere Oscuro? Boh...
Inception nel complesso è divertente. Il sogno nel sogno ancora in un sogno. Eppure ho trovato un pò noiosa la storia del marito e della moglie. E non posso negare che ci siano delle parti che sembrano un pò superflue (come lo scontro sui ghiacci che poteva durare decisamente meno).
D'accordissimo. Anche se di fatto come dice T Pock, il film racconta fondamentalmente la storia di come Cobb si libera dall'angoscia del suicidio della moglie....almeno fin quando vediamo i titoli di coda che rimettono in gioco tutto..

Però è chiaro che Nolan non ha il dono della sintassi: accorciare alcune cose e dare più spazio ad altre non avrebbe guastato.

Il personaggio di Arianna è quello gestito peggio : a inizio film, sembrava dover essere una co-protagonista che secondo i tradizionali schemi hollywoodiani o si finiva per innamorare del protagonista (e qui supponendo che il personaggio sia una teenager, era fuori luogo) o comunque doveva essere la chiave di volta per la risoluzione del conflitto di Cobb con Mal. Invece a fine film ti ritrovi con un personaggio che non serve praticamente a niente se non a far spiegare a Cobb come funziona il mondo dei sogni, non per uno scopo nella storia, ma per spiegarlo anche allo spettatore, rallentando così lo scorrere del film.

Tutto quel che vedi in un buon film serve a qualcosa : a cosa serve il compare traditore e la comparsa di Arianna? A niente.

Alle imprecisioni che suggerisce TheGib, ne aggiungo un' altra: Cobb che trova Saito vecchio....ma perchè lui è giovane?

Per il resto d'accordo con tutti. Manca epicità, manca sottolineare i momenti giusti, alleggerendone altri.

E questo ritengo non sia un discorso di scelta estetica, ma di incapacità di comunicare allo spettatore.

Nolan sembra voler dire qualcosa che non riesce a dire, sono arrivato ad avere l'idea che ci siano scene tagliate o errori nel montaggio.

In generale comunque mi è piaciuto, la mezz'ora di fiato sospeso quando nei 4 livelli stava scadendo il tempo è davvero qualcosa di nuovo nel cinema ed in un periodo dove tutto è riciclare, è un grosso pregio.


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Messaggio da TheGib » 9 ott 2010, 8:05

Originally posted by Sergio SYGMA

Alle imprecisioni che suggerisce TheGib, ne aggiungo un' altra: Cobb che trova Saito vecchio....ma perchè lui è giovane?
Saito sta nell'ultimo livello da più tempo, mentre Cobb è impegnato altrove; e il tempo scorre mooooolto velocemente...

Originally posted by Sergio SYGMA

E questo ritengo non sia un discorso di scelta estetica, ma di incapacità di comunicare allo spettatore.
I film di Nolan sono difficili; io, per apprezzarli pienamente, li devo vedere due o tre volte: solo così mi godo l'arazzo completo con tutti i dettagli ben incastonati. Però sin dalla prima visione sono invogliato a rivederli; perché mi sale un senso di curiosità, sento che la prima visione è stata incompleta, sento che mi manca qualcosa.
Si potrebbe dire che un'opera girata in questo modo non è ben fruibile, dato che nasce per il cinema, e quindi sostanzialmente per una singola visione.
Se questo è un problema che gira intorno all'incapacità di comunicare... beh, qui lascio la parola all'esperto per antonomasia: Dathon :wink:


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Messaggio da pazzone Valtrix » 9 ott 2010, 10:57

Quoto in pieno Miapiccolina. Non si desume in maniera esplicita che voto gli dia ma io sono per un 6,5/7 (bellissimo ma non epico).
Rimango sul vago per non spoilerare sulla "nostra vecchia conoscenza" (confido nel fatto che non sia tanto riconoscibile), vi dico solo che per tutto il film io e il mio amico ridacchiavamo vedendolo perchè ci ricordava tanto Marco Cassetti, difensore della Roma!
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Messaggio da Sergio SYGMA » 9 ott 2010, 11:13

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Alle imprecisioni che suggerisce TheGib, ne aggiungo un' altra: Cobb che trova Saito vecchio....ma perchè lui è giovane?
Saito sta nell'ultimo livello da più tempo, mentre Cobb è impegnato altrove; e il tempo scorre mooooolto velocemente...
Eh accidenti, se Saito è sceso da mettiamo 40 anni, Cobb, almeno un 10 anni vuoi farlo invecchiare???

I film di Nolan sono difficili; io, per apprezzarli pienamente, li devo vedere due o tre volte: solo così mi godo l'arazzo completo con tutti i dettagli ben incastonati. Però sin dalla prima visione sono invogliato a rivederli; perché mi sale un senso di curiosità, sento che la prima visione è stata incompleta, sento che mi manca qualcosa.
Si potrebbe dire che un'opera girata in questo modo non è ben fruibile, dato che nasce per il cinema, e quindi sostanzialmente per una singola visione.
Se questo è un problema che gira intorno all'incapacità di comunicare... beh, qui lascio la parola all'esperto per antonomasia: Dathon :wink:
A me non ha lasciato nè dubbi nè dettagli da comprendere. Mi è sembrato di aver capito tutto benissimo, quindi non sento l'esigenza di rivederlo se non per puro divertimento.

Stessa cosa per i film precedenti che ha diretto e che ho visto.

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Messaggio da TheGib » 9 ott 2010, 14:57

Originally posted by Sergio SYGMA

Eh accidenti, se Saito è sceso da mettiamo 40 anni, Cobb, almeno un 10 anni vuoi farlo invecchiare???
No. Lo spettatore vive il tempo reale di Cobb, non quello di Saito, nei suoi spostamenti.

P.S.: Se non rivedi i film, non puoi sapere quali particolari ti puoi essere perso; io mi sono accorto di dettagli significativi in "The Prestige" alla seconda maanche alla terza visione.

P.P.S.: Che poi, non sarà sempre la stessa storia? Il protagonista (almeno uno :smokin: ) in espiazione o nei guai in quanto causa della morte della moglie per le sue condizioni "particolari"; e quasi sempre con prole da riconquistare (Memento, Prestige, Inception...) ::O:

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Messaggio da Dathon » 9 ott 2010, 15:26

Incapacità di comunicare... be'... sì... cioè no... insomma... ecco... Per quanto riguarda me, versione tamariana dei personaggi di Massimo Troisi, sicuramente. :wink: Per quanto riguarda Nolan, direi proprio di no. Se il criterio sono gli accenti, voglio dire, allora i fratelli Coen andrebbero considerati degli handicappati cinematografici, e invece sono probabilmente i migliori cineasti in circolazione. No, dico, in Non è un paese per vecchi, il momento cruciale, quello in cui il protagonista muore ammazzato, viene saltato a piedi pari! John Ford ci perdonerà, ma... chissenefrega. La tensione del film è volutamente non localizzabile, sullo sfondo, o meglio nel contesto. Creata dal ritmo lento, dai silenzi, anche per l'assenza di colonna sonora, dai campi lunghissimi e via dicendo.

L'esempio più chiaro di quanto l'effetto qui-un-altro-ve-la-menerebbe-ma-io-no, anche nei film di Nolan, sia voluto, è Memento. Non so se abbiate mai avuto l'occasione di vedere il film con il montaggio cronologico, che è contenuto nell'edizione a due dischi del dvd. Io sì, peraltro subito dopo aver visto la versione cinematografica, ed è stata, mi si perdoni l'enfasi, un'esperienza illuminante.

Inutile dire che si tratta di un altro film. Un film comunque coinvolgente, anzi, straziante, sia pure nel suo stile freddo. Un film in cui gli accenti sono dove ci si aspetta che siano, e i personaggi sono caratterizzati meglio. Ma a cui mancano almeno un paio di livelli di fruizione. Perché nella versione cinematografica lo spettatore condivide col protagonista gli sforzi per (ri)comporre la storia, affidandosi totalmente a quello che sta vedendo in quel momento, senza poter contare sulla memoria. E non è una questione puramente filosofica, o comunque non solo nel senso del metatesto, convitato di pietra comunque si imposti il discorso.

Il punto è che la storia in realtà non c'è. Leonard mette insieme come può i pezzi di un mosaico rappresentante un dito medio. E allora la riflessione potrebbe essere tranquillamente sulla verità e tutto quel che ne consegue. Pipponi a non finire, insomma.

Ma il punto rimane che la storia in realtà non c'è. E Nolan è talmente incapace di comunicare, che noi alla fine siamo tutti convinti del contrario. :smile:

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Messaggio da TheGib » 9 ott 2010, 20:58

Concordo praticamente su tutto, anche se non avendo visto la versione rimontata di "Memento" non posso confermare l'analisi relativa.
Però qui c'è il punto centrale, che si ribalta anche sugli altri film:
Originally posted by Dathon

...Un film in cui gli accenti sono dove ci si aspetta che siano, e i personaggi sono caratterizzati meglio. Ma a cui mancano almeno un paio di livelli di fruizione. Perché nella versione cinematografica lo spettatore condivide col protagonista gli sforzi per (ri)comporre la storia, affidandosi totalmente a quello che sta vedendo in quel momento, senza poter contare sulla memoria.
Per questo il(i) film(s) non può(ssono) essere semplice(i) :wink:

Magari sul fatto che non ci sia storia, direi piuttosto che "la storia" non è il baricentro del film, ma un pretesto per qualcos'altro; forse più in "Memento" che negli altri film, vista anche la sua particolare natura. "La storia", come natura di Nolan, è un livello, magari il più semplice. Ma Nolan-Cobb ci insegna come sia intrigante scendere/salire/navigare nei livelli, compreso l'eventuale metatesto :smile: .


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