Tra la vita e la morte

Rispondi
Kirk
Capitano
Capitano
Messaggi: 6146
Iscritto il: 9 dic 2003, 3:42
Località: Ancona

Tra la vita e la morte

Messaggio da Kirk » 24 ott 2005, 20:17

--------------------------------------------------------------------------------

Siamo nati per morire, e viviamo per andare incontro alla morte, ma nonostante questo ci aggrappiamo a questa vita, perchè è l'unica esistenza che abbiamo: essere o non essere. E' solo questa la realtà.

Si cerca di non pensarci, di divertirsi, c'è il lavoro, la famiglia, il fidanzato o la fidanzata, per qualcuno i figli, e spesso si soffre per cose anche assurde, ma alla fine il destino è quello, non c'è modo di sfuggire al tempo; esso è l'unico predatore che non muore mai, può riposare per un certo periodo, ma prima o poi ti colpisce e ti risucchia con se nell'oblio.
Sono sempre rimasto affascinato da questi concetti, e mi sono appassionato di fisica anche e soprattutto per questo motivo, questa realtà è l'unica che conosciamo, quindi probabilmente l'unica possibile, ed ora cercherò di esporre le conclusioni cui sono giunto in questo momento della mia vita.

Da un punto di vista fisico, è forse poco noto che il tempo, come istante che accade, momento per momento, sia solo un dato meramente soggettivo, in realtà non esiste alcun presente, passato o futuro, solo quello che i fisici chiamano paesaggio temporale.
Ciò riprende l'antica definizione filosofica di tempo bloccato.
Farò un esempio pratico: prendiamo un cubo di ghiaccio, noi tutti finchè è solido possiamo vederlo con le sue 3 dimensioni molto chiaramente. Aspettando un pò, mettendolo ad una temperatura superiore ai 0 gradi, vedremo che lentamente si liquefa.
Ora cerchiamo di immaginare la nostra coscienza, al di sopra del tempo, noi vedremo il cubo nelle sue 3 dimensioni ma, anche in tutta la sua completa evoluzione, da cubo solido a semplice acqua.
Non lo vedremmo istante per istante, lo vedremmo invece come fosse tutto un pezzo, senza soluzione di continuità.
Ciò che cosa significa dunque, se rapportato alla vita?
E' semplice, significa che noi, essendo fatti comunque di materia, e non di qualche altra strana forma eterea di energia, siamo una "conseguenza" di uno sviluppo già iscritto nel paesaggio temporale. L'universo è già finito per così dire, o meglio, è già tutto compreso, come il cubo di ghiaccio, esso ha un inizio, e forse una fine altrettanto finita, nel caso di big crunch, o più probabilmente un termine indefinito, ma comunque infinito, e quindi segnato.
Voglio cercare di essere più chiaro per i neofiti di fisica. Tutti bene o male sanno del big bang, anche se sono poche note le cause di esso, ed i suoi processi. Ad ogni modo, se l'universo ha una forza lambda, la quale è l'esatto opposto della forza gravitazionale (ossia con la distanza aumenta ed in negativo, quindi distanzia i corpi, non li attrae), sufficientemente grande da superare la gravità, allora l'universi proseguirà per sempre la sua corsa, tendendo a infinito, sia nell'accelerazione, sia nelle dimensioni, asintoticamente. A quanto risulta dagli studi effettuati sembra proprio così. In caso contrario invece, se la gravità sarà abbastanza grande, esso finirà per implodere in un big crunch, come un buco nero.
Il big bang in effetti, è l'unico esempio di buco bianco noto in natura, e con esso, ha avuto inizio il tempo, il tempo non è preesistente, questa è una cosa che la gente, anche i più religiosi, dovrebbero mettersi in testa una volta per tutte, cosa del resto accettata anche dal Vaticano, sulla scorta di Sant'Agostino che ci era arrivato nel V secolo dicendo che Dio ha creato il mondo con il tempo, e non attraverso il tempo.

Il tempo come paesaggio quindi, già segnato, di cui noi siamo marionette del grande dramma cosmico, i quali credono di avere libero arbitrio, mentre in realtà non c'è. O meglio, c'è per noi, soggettivamente, ma oggettivamente il futuro è là, come il passato, qualunque scelta che apparentemente ci appaia libera ed in grado di manipolare il futuro.
Infatti facciamo un'altra piccola digressione; noi perchè vediamo il passato e non il futuro? La risposta non è intuitiva come sembra, e probabilmente incentrata nel nostro cervello, o meglio nella vita stessa, essa, quella cosa che chiamiamo "vita", si è formata in questo dato modo (e non avrebbe potuto essere diversamente,poiché era "scritto" nelle leggi di natura che fosse così, il tempo è bloccato come ho detto), dando l'impressione di "evolvere". Ogni minima cosa che facciamo, su questo si basa, su una serie di quelli che a noi paiono eventi di causalità; causa-effetto, ciò porta al senso di percezione di tempo.

Tutto questo ha un profondo significato, sulla vita e sulla morte. Ciò che a noi appare "vita", è niente più che il nostro flusso di coscienza, il quale viene a conoscere informazioni perchè "l'orizzonte degli eventi" ci viene letteralmente addosso! La luce ha una velocità finita, tutti lo sanno penso. L'universo invece, oltre alle sue dimensioni spaziali, ha anche quella dimensione che noi chiamiamo temporale, ma che in realtà non differisce in senso fisico dalle altre, ma esso è molto, molto grande. Se è infinito, ossia non ci sarà big crunch, allora il tempo sarà infinito, poichè la luce non riuscirà "mai" ad arrivare alla "fine" del paesaggio temporale.
Se è finito prima o poi ci arriverà, ed allora sarà il big crunch, con la fine dello spazio e del tempo. La nostra percezione raccoglie informazioni grazie alla velocità della luce, se questa non è ancora arrivata "là", noi non possiamo "vedere" oltre il tempo del nostro "istante". In questo senso potremmo dire che il tempo viaggia alla velocità della luce (localmente), ed è per questo che luce e tempo sono così strettissimamente correlati nella teoria della relatività, sia speciale che generale.
In questo senso quindi; noi, e tutto quello che è esistito e che per noi "esisterà", esiste a prescindere, nel grande paesaggio temporale. Non c'è inizio, non c'è fine, è semplicemente lì.
Possiamo quindi dire che la morte non esiste? No.
Per noi come ho detto, il senso di libero arbritrio è reale, ed allo stesso modo, non possiamo fare nulla per sottrarci al tempo, è la nostra vita che si basa su quello, forse potrebbero esistere altre forme di "vita", atemporali, io non ne ho idea, ma certamente noi non potremmo riconoscerle come tali, noi esperieamo il mondo attraverso il tempo e la percezione non altro.
Ecco perchè è assurdo pensare che dopo la morte, con la fine dell'altissima e meravigliosa complessità della materia di cui siamo fatti, non c'è da attendersi di esperire nulla. Altro che spiriti o fantasmi, senza occhi non si vede, senza orecchie non si sente, senza cervello non si ha alcuna elaborazione dell'informazione,e la vita noi la intendiamo con quella, ecco perchè si dice che anche i calcolatori, forse un giorno potranno definirsi "forme di vita"! Per noi la vita è elaborazione dell'informazione, a qualunque grado essa si svolga, non mera esecuzione come per ora i calcolatori fanno. La quantità di memoria di un odierno pc poi, è paragonabile alla capacità elaborativa del cervello di una mosca.
C'è ancora molto da lavorare sui pc prima che si possa definirli "vivi", e molto di più perchè prendano autocoscienza di se. Certo ci sono stati dei calcoli che hanno fatto presagire che la cosa non potrebbe essere possibile, ma se noi fossimo tanto progrediti dal "creare" una macchina di carne, con le stesse nostre funzioni, esattamente simile, potremmo definirla macchina?
Questo è il vecchio diverbio sulla clonazione di fatto, che si ripropone ancor peggio con il teletrasporto, non fattibile, forse neanche in via di principio, se non su Star Trek, però da un punto di vista filosofico è lecito chiedersi se ricostruendo una persona, atomo per atomo, dopo averla distrutta, atomo per atomo, e quindi uccisa di fatto, possa essere riportata in vita, con gli stessi ricordi, le stesse emozioni, lo stesso carattere, di quanto è stata disintegrata, e ripeto, uccisa. Non c'è alcun motivo per attendersi che non sia così, questo rappresenterebbe una vistosa prova del fatto che non esiste alcuno spirito che va chissà dove.

Il flusso di coscienza è una cosa, se vogliamo chiamarlo spirito facciamolo pure, ma sono due cose diverse. Quello, non sappiamo che fine faccia, quello ci procura timori ed a volte notti insonni. Esso termina semplicemente, come il tempo e lo spazio in un buco nero, il quale raggiunge "la fine del tempo", prima che si arrivi al big crunch o l'asintoto infinito? In un buco nero la luce non esce più, e ciò perchè fisicamente, al di là dell'orizzonte degli eventi l'universo è finito, non c'è più alcun luogo o tempo in cui tornare, nel momento che si varca l'orizzonte il tempo si localmente, rispetto al di fuori si blocca, quindi nell'universo passa un eternità, passa tutto il tempo possibile, esso termina semplicemente, e non c'è alcun posto o tempo in cui ritornare. Dal punto di vista locale invece la percezione sarebbe inalterata, esso però terminerebbe con la singolarità, dove fisicamente termina, si annulla, assieme allo spazio, al di là della singolarità non c'è niente.
Anche il flusso di coscienza, quello che noi percepiamo attimo per attimo subisce un simile destino? E' altamente probabile, senza contare che come ho detto, ammesso e non concesso che esso in qualche modo "prosegua", non ci sarebbe più un cervello per elaborare informazione (e del resto è per questo che esso cessa quindi...), non ci sarebbero organi per percepire nulla. I ciechi, i sordi, o i privi dell'odorato o del tatto riescono forse a percepire qualcosa, perchè il loro spirito ci riuscirebbe autonomamente? La risposta è sotto gli occhi di tutti.
Se i fantasmi sono stati visti, a volte filmati, ed esperiscono qualcosa, in alcuni casi interagiscono con gli uomini, le cose sono due, o sono abbagli di varia natura, o non sono fantasmi, ma qualche altro essere molto diverso da un morto.
Rimane la magra consolazione che, noi per il solo fatto di esser nati, ed aver vissuto una vita (per i cui eventi integrali ed esito finale dovremo attendere che la luce con quelle informazioni giunga a noi, piacevoli o spiacevoli che siano, ma esse sono già "là"), significa comunque far parte in maniera inalterabile, del dramma cosmico, del paesaggio temporale, noi in quel senso esistiamo, siamo sempre esistiti fin dall'inizio del mondo, e sempre esisteremo. E la stessa cosa vale per gli animali, gli alberi, le pietre, le stelle, o gli omini verdi.
Ma di che cosa ne sia del nostro flusso di coscienza, se termini semplicemente ridonandoci al nulla, lo stesso nulla di prima della nostra nascita (e non vedo perchè dovremmo attenderci qualcosa di diverso, se noi sappiamo bene già cosa significhi la non esistenza prima della nascita), o se ricominci daccapo, facendoci rinascere la stessa identica vita con le stesse scelte, infinite "volte" (ma il tempo qui non ha alcun senso, le cose vanno messa in parallelo semmai, non in serie), senza che il nostro cervello, possa mai rendersi conto di ciò, poiché esso dipende dalla quantità di informazioni che riceve al "momento", essendo meramente fisico (anche se qualcuno potrebbe dire che rimane traccia di qualcosa, nel nostro spirito ridondante con i dejavu, ma abbiamo visto che esso non esiste, non nel senso comune del termine, e il flusso di coscienza è un'altra cosa).
Tutta questa esposizione io l'ho basata sulla teoria della relatività generale, ci sarebbe ancora molto da dire con la teoria quantistica, in cui il tempo "scompare" a livello microscopico, in cui l'universo vive in una sorta di "limbo" quantico, in cui tutte le scelte sono possibili, ed hanno pari realtà, ma la nostra coscienza ne percepisce solo una linea ben precisa, ma nessuno è mai arrivato alla coniugazione delle due teorie in una Teoria unificata, di certo non ci posso arrivare io.
Spero comunque che la mia esposizione, per chi avrà avuto la pazienza di leggerla, possa aiutare, nei limite del possibile, almeno ad una piccola comprensione sul lato fisico dei misteriosi processi che sono alla base della vita, della morte, e del tempo.


Ammiraglio
Tenente Comandante
Tenente Comandante
Messaggi: 1844
Iscritto il: 24 nov 2002, 18:18
Località: Milano

Messaggio da Ammiraglio » 24 ott 2005, 21:03

Complimenti. Praticamente la pensi esattamente (e intendo dire proprio uguale uguale) come me.
Questa estate ho passato una serata a cercare di spiegare il fatto che "il futuro è come il passato" alla mia ragazza. La sua obiezione "non mi piace pensare che non sia libera, che non sono padrona delle mie azioni".
Sciocca, chi mai ha detto questo? Sei liberissima, ed infatti sei tu che scegli il tuo destino.
Sono io che determino (con le singole scelte che ho fatto nel corso della mia esistenza, e con esistenza intendo dalla vita alla morte) il mio "destino".
Ciò non toglie che quel destino è già li e che io sto semplicemente attraversando in maniera cosciente il tempo che compone la mia esistenza.

Kirk
Capitano
Capitano
Messaggi: 6146
Iscritto il: 9 dic 2003, 3:42
Località: Ancona

Messaggio da Kirk » 24 ott 2005, 21:31

Esatto! Purtroppo però la maggior parte delle persone rimane ancorata a certi concetti che io ritengo retaggio dell'antropocentrismo, ed è difficile sradicarli, forse impossibile, anche le lungo periodo. La cosa che più mi affascina, a parte il mistero del flusso di coscienza, dopo la morte (che poi mistero sì,ma con forti probabilità della soluzione più semplice e negativa...) è proprio la nostra caratteristica di attori sulla scena. Ciò che a noi appaiono eventi distinti, sia pur legati fra loro dalla causalità, sono in realtà uniti profondamente in un unicum, di cui noi possiamo percepire solo l'ombra in base alla relazione di causalità, che però è dovuta solo alla nostra percezione "monca".
E penso anche che noi esseri umani, o perlomeno alcuni degli esseri umani, rappresentano in un certo senso l'universo stesso (visto che siamo fatti della sua materia,nel suo continuum), che in uno sparuto angolo, ha preso coscienza,anche se limitata, di se stesso...

Claudia
Tenente Comandante
Tenente Comandante
Messaggi: 1851
Iscritto il: 16 mag 2003, 0:30
Località: Svizzera
Contatta:

Messaggio da Claudia » 26 ott 2005, 11:42

E'.. lungo. E intenso.
Mi piace il pensiero sull'unicum che possiamo appena percepire e soprattutto il pensiero sul libero arbitrio. Fondamento innegabile.

Avatar utente
favarato
Ammiraglio
Ammiraglio
Messaggi: 10609
Iscritto il: 7 ott 2002, 15:19
Località: Padova

Messaggio da favarato » 26 ott 2005, 20:08

a parte il mistero del flusso di coscienza, dopo la morte (che poi mistero sì,ma con forti probabilità della soluzione più semplice e negativa...)


Purtroppo anch'io la penso come te. Complimenti comunque per la lucidità del tuo articolo


.

Avatar utente
R. Daneel Olivaw
Comandante
Comandante
Messaggi: 3176
Iscritto il: 2 nov 2003, 0:57
Località: Cesena

Messaggio da R. Daneel Olivaw » 26 ott 2005, 20:56

Mi associo ai commenti e ai complimenti fatti sopra.

Myra
Comandante
Comandante
Messaggi: 2811
Iscritto il: 24 nov 2004, 20:55
Località: Città del Vaticano

Messaggio da Myra » 27 ott 2005, 19:51

Se ognuno di noi deve aspettarsi il nulla dopo la morte, perchè giustamente c'era il nulla prima della nascita, allora per noi, a questo punto, nascere o non nascere è irrilevante, perchè in qualche modo c'eravamo già quando è cominciato l'universo. C'eravamo noi, i nostri amici e c'erano tutti quelli che non sono mai nati. Da un punto di vista esterno all'universo il tempo non esiste, non c'è passato nè futuro, questo istante coincide con tutti gli altri istanti (finiti o infiniti) che l'universo vivrà. E questo stesso universo è sempre uguale a se stesso, non ha bisogno della nostra vita.


empre uguale a se stesso

Lolann
Ammiraglio di Flotta
Ammiraglio di Flotta
Messaggi: 21188
Iscritto il: 11 gen 2004, 0:45
Località: Rimini

Messaggio da Lolann » 27 ott 2005, 22:13

Quoto Daneel e...e' belo rileggerti Kirk!

Kirk
Capitano
Capitano
Messaggi: 6146
Iscritto il: 9 dic 2003, 3:42
Località: Ancona

Messaggio da Kirk » 28 ott 2005, 1:23

Grazie lolann!

Myra io penso si debbano scindere le due cose: se cerchi un qualche scopo universale e metafisico all'esistenza dell'uomo, io non credo lo troverai. Non più di quanto significativo possa essere l'esistenza dell'universo stesso, esso c'è, ma potrebbe non esserci niente, mi segui?

La nostra soggettività è un conto, noi è bene facciamo tutto quanto nella nostra vita ci appaia degno di significato, perchè mi rendo conto che portato alle estreme conseguenze questo ragionaento è non solo nichilista, ma potenzialmente dannoso. Questo però non significa, io credo, che le masse debbano continuare a sperare che dopo la morte ci sia qualcosa di simile a spiriti che vagano non si sa dove.
Io penso sarebbe onesto dire quanto si ritiene scientificamente corretto, e dire in tutta onestà, che si, tutto appare preordinato, il passato il presente e il futuro, e noi ne facciamo parte, non vediamo un mondo costruito apposta per noi, viviamo il mondo di cui noi stessi siamo espressione. Io penso che stia qui la meraviglia dell'uomo, quella di essere l'universo che ha preso coscienza di se stesso...
Anche se noi possiamo vedere solo l'ombra istante per istante della grande Forma quadrimensionale del creato.

Myra
Comandante
Comandante
Messaggi: 2811
Iscritto il: 24 nov 2004, 20:55
Località: Città del Vaticano

Messaggio da Myra » 28 ott 2005, 19:10

E' vero, cerco un significato metafisico all'esistenza dell'uomo, spero in realtà che la nostra esistenza non si riduca essenzialmente a una serie di interazioni elettromagnetiche nelle quali poter inglobare il nostro corpo, le nostre parole, le nostre emozioni, i nostri pensieri. Spero che non siamo solo questo ma che in noi ci sia una parte metafisica, che potrebbe essere l'autocoscienza o l'anima, non lo so, che sopravviva alla distruzione del nostro corpo (proprio perchè non appartiene a questo mondo) e che noi continuiamo a vivere dopo la morte, in qualche modo, ma certo non in questo mondo, non come spiriti vaganti.

Kirk
Capitano
Capitano
Messaggi: 6146
Iscritto il: 9 dic 2003, 3:42
Località: Ancona

Messaggio da Kirk » 28 ott 2005, 20:36

Ma che senso ha dire "continuiamo a sopravvivere dopo la morte"? Intendi che vorresti una coscienza consapevole di aver vissuto, aver trapassato, e continui ad accumulare ricordi?
Io non credo proprio potrà essere così, nonostante l'iconografia popolare sul tema. E' come chiedersi cosa c'era prima del big bang, o cosa possa esserci al di là di una sigolarità in un buco nero. Non c'è niente[i/i], nemmeno il tempo, non ha senso proprio la domanda a mio parere.
Se invece ti riferisci ad una vita "eterna" in quanto noi siamo là in quel particolare tempo e in quel particolare spazio, a prescindere da cosa perpecisca il nostro flusso di coscienza allora probabilmente hai ragione.

Avatar utente
Illo
Ammiraglio di Flotta
Ammiraglio di Flotta
Messaggi: 7954
Iscritto il: 8 ott 2002, 16:29
Località: Roma

Messaggio da Illo » 2 dic 2005, 15:34

Questa trattazione è affascinante. Lo affermo con la massima serietà.

Ci rifletterò molto.

Kirk
Capitano
Capitano
Messaggi: 6146
Iscritto il: 9 dic 2003, 3:42
Località: Ancona

Messaggio da Kirk » 3 gen 2007, 6:43

su

scusate ma mi serve prima che venga archiviata.

Rispondi

Torna a “Ufo, Scienza & Astronomia”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti