Living planet report 2006 del WWF: allarme rosso

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Living planet report 2006 del WWF: allarme rosso

Messaggio da Miles » 25 ott 2006, 13:33

Stati Uniti, New York

Ambiente, allarme del Wwf: Entro il 2050 risorse carenti


Gli ecosistemi naturali si stanno degradando a un ritmo impressionate, senza precedenti nella storia della specie umana, e la conseguenza più immediata è la perdita di biodiversità. Le conseguenze di questi processi sono catastrofiche già nel medio periodo: entro il 2050 le risorse della Terra non saranno più sufficienti, se continueremo a sfruttarle a questi ritmi. Sono le conclusioni del Living Planet Report 2006, l'ultimo rapporto del Wwf, giunto alla sua sesta edizione, presentato ieri a livello mondiale proprio da uno dei Paesi a più rapido sviluppo, la Cina. "Fare dei cambiamenti che migliorino i nostri standard di vita e riducano il nostro impatto sulla natura non sarà facile - rivela il direttore generale di Wwf International, James Leape - ma se non agiamo subito le conseguenze sono certe e terribili". Secondo il rapporto, che è redatto dopo due anni di studi, la perdita di biodiversità già segnalata nelle precedenti edizioni è sempre più marcata e il consumo di acqua, suolo fertile, risorse forestali e specie animali ha raggiunto livelli intollerabili per il pianeta. Il rapporto dimostra che in 33 anni (dal 1970 al 2003) le popolazioni di vertebrati subiscono un tracollo di almeno un terzo e nello stesso tempo l'impronta ecologica dell'uomo, cioè quanto pesa la domanda di risorse naturali da parte delle attività umane, aumenta tanto che la Terra non è più capace di rigenerare ciò che viene consumato. Il consumo incontrollato riguarda tutti i Paesi e l'Italia, sebbene dietro al resto dell'Europa, è al 29esimo posto nella classifica mondiale delle nazioni scialacquatrici. E' evidente, secondo il Wwf, che anche l'Italia deve cambiare rotta al più presto e imboccare la strada della sostenibilità del proprio sviluppo, integrando le politiche economiche con quelle ambientali. "Siamo in un debito ecologico estremamente preoccupante, considerato che i calcoli dell'impronta ecologica sono per difetto - spiega Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia - e consumiamo le risorse più velocemente di quanto la Terra sia capace di rigenerarle e di quanto la Terra sia capace di metabolizzare i nostri scarti. E questo porta a conseguenze estreme ed anche molto imprevedibili".

25-10-2006


Un articolo più esaustivo qui:

http://www.wwf.it/news/NewsArticolo.asp ... +dell'uomo

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