Bella questa discussione, davvero molto bella... ringrazierò DS9 per questo ?
Andiamo con ordine:
Jack Bauer ha scritto:
Vediamo se riesco a farti capire un concetto, bada bene non a farti cambiare idea, ma solo a capire.
Ti sei spiegato benissimo, e ti eri già espresso in tal senso anche altre volte. Il concetto mi è chiaro e, come sai già, io vedo le cose "dall'altro lato". Io preferisco i personaggi funzionali all'ambientazione (quantomeno nel contesto della fantascienza), altri l'ambientazione funzionale ai personaggi.
Però la tua precisazione mi ha aiutato a vedere diversamente la "guerra" in DS9, ed effettivamente hai ragione: vista l'impostazione della serie, la sua collocazione è accettabile... e lo dice uno che non ha alcun interesse ad approfondire il tema della guerra
.
Vorrei comunque approfondire la questione, per spiegare
che cosa talvolta mi infastidisce.
Perché mi piace Star Trek?... in ordine di importanza:
1) Perché è fantascienza
2) Per la sua ambientazione, e per l'universo "abbastanza coerente" che ha creato e che "vive" da 40 anni.
3) Per le caratterizzazioni di certi personaggi (sopra tutti Spock)
4) Per il tipo di storie: avventure, problemi da risolvere, piccole morali, riflessioni
5) Per la filosofia (seppur utopistica) che la pervadeva inizialmente
Tutte ragioni
personali, che probabilmente mi portano ad apprezzare meno DS9, dove queste caratteristiche passano più frequentemente in secondo piano.
Ma non c'è niente di male: questo fa parte della sua originalità. Ed io, consapevole di questo, pur facendo il criticone esagerato, la sto guardando per intero; altri hanno abbandonato.
Ciò non toglie che sia in grado di apprezzare anche certe peculiarità di DS9. Il problema nasce quando la mia innata
necessità di coerenza viene stuzzicata. Purtroppo, in una serie che sono "costretto" a guardare con maggiore attenzione, proprio perché più
profonda, il rischio aumenta.
L'esempio è la coppia di episodi "Prima il dovere" e "La scalata"; in entrambi si esalta la controversa amicizia Odo-Quark; ma nel primo l'ambientazione è perfetta e naturale, nel secondo forzata.
Fornisco qualche altro esempio (o contro-esempio).
Come ottenere lo stesso risultato di questo episodio
Worf accompagna GiàZia, in un preludio alla luna di miele, durante l'esplorazione di un pianeta remoto del quadrante Alfa, sul quale sono state trovate (ad esempio) "tracce" di Iconiani. Si ripetono le scenette amorose viste qui.
Sullo stesso pianeta naufraga il cardassiano traditore, in fuga dai Jem'Hadar. I nostri ricevono l'ordine di proteggerlo e scortarlo, viste le informazioni cruciali che possiede. I Jem'Hadar feriscono mortalmente GiàZia ed il cardassiano. Worf deve scegliere chi portare in salvo a spalle.
Attenzione ai personaggi in VOY
Ad un certo punto Kes esce di scena; si interrompe il suo viaggio sulla Voyager ed anche la sua storia d'amore con Neelix. Ci viene fornita una spiegazione di tutto questo; sappiamo bene, in cuor nostro, che è un trucco per allontanarla, ma si inserisce nelle trame che sono in corso di svolgimento.
Supponiamo che, a corto di idee, si fossero limitati a far dire a Kes, la dolce Kes, improvvisamente inkazzata:
non vi sopporto, non vi ho mai sopportato, voglio andar via da questa nave! Addio!
Pur non interessandomi né l'approfondimento di un certo personaggio, né la sua storia d'amore con Neelix, una tale improvvisazione mi avrebbe disturbato come quelle finora citate.
Tutto questo per dire che, soggettivamente, abbiamo i nostri livelli e le nostre preferenze per il limite (personale) alla "sospensione dell'incredulità", limite che naturalmente non è assoluto ma dipende dal contesto.
Tra l'altro mi sembra che ent