Un giudizio sulle prime tre stagioni
Inviato: 29 set 2016, 14:33
Ho iniziato a guardare Voyager con costanza solamente qualche mese fa, quando, assieme alla mia Santa moglie, ci siam detti: perché no? Avevamo finito TNG - a cui l'avevo iniziata anni fa...poveretta! - e le altre serie contemporanee ci deludevano (House of cards in primis). Noi siamo per il bene, per il futuro, per i valori (certo...non proprio quelli di Star Trek, che affondano nel progressismo scientista ed umanista, ultra-liberali), però da sempre Star Trek accompagna la mia vita e quindi eccoci qui.
Ebbene avevo da sempre snobbato Voyager: da buon trekker tradizionalista (TOS e TNG). Poi due anni fa per caso ho iniziato a guardare Enterprise...e mi è piaciuto, diciamo, abbastanza. Non siamo certo ai livelli di profondità di una serie adulta, come la concepiva Roddenberry, però tutto sommato la terza strana stagione di Archer e poi la quarta hanno avuto il loro perché.
Di Voyager avevo visto la prima stagione, quando la CIC aveva prodotto tutte le videocassette...ed io da adolescente le affittavo. Poi qualche episodio qua e là in inglese, quando l'inglese non lo capivo più di tanto (non che ora...però ora ci sono in italiano, allora no). Dunque iniziamo: la prima stagione è molto bella. Niente da dire. Ottimi personaggi, ottime storie (i Vidiani, la fagia, anche i Kazon tutto sommato). Certo...il ritmo a volte è un po' melenso (ad es. Quelli del 37), però nel complesso davvero godibile. E poi i dilemmi morali: tornare o non tornare, fregarsene o fare la scelta giusta. Chakotay e i Maquis, i dilemmi dell'energia che manca. Mi è sembrato tutto molto molto trek.
La seconda stagione vuole mantenersi sul livello della prima, invece scende un pochino. Si sente l'influenza di molte idee di DS9: un cattivo principale (i Kazon Nistrim), una storia generale per tutta la stagione (Seska e il figlio di Chakotay). In realtà i Kazon stufano presto (anche perché...il trekker è abituato a Vulcaniani, Klingon, Borg, Vorta e Fondatori...e i non trekker non sono abituati a dar credito ai neandertaliani dello spazio), e la mossa si rivela controproducente. Certo...alcune storie sono molto azzeccate (Dragnout), a parte certi bassifondi (i lumaconi). I rapporti tra i personaggi poi si approfondiscono ma gradualmente, cosa che si addice bene a Star Trek, che non è una telenovela (DS9 a parte. Ma DS9 è Star Trek?). Chakotay e Janeway la fanno da padroni: Nonna Papera è davvero un grande capitano, sensibile (materna) ma anche di polso (paterna). Forse manca un tocco di profondità...Picard era Picard...ma non si può pretendere della filosofia da una donna (ognuno ha i suoi ruoli al mondo, e di donne filosofe ce ne sono proprio poche, anzi, solo due: Edith Stein, ovvero Santa Benedetta della Croce, e Maria Zambrano). Compensa bene Chakotay.
Arrivo alla terza stagione aspettandomi la caduta. Cosa che in effetti avviene, ma non per una debacle degli autori, né per la mancanze di idee: il problema è il ritmo. Come alcuni sul forum hanno fatto ben notare, alle cui voci mi associo, le storie sono belle ma non decollano. Solo nel finale di stagione (Prima e dopo, Worst case scenario, ecc.) la miccia si accende davvero. Prima e dopo è davvero un bell'episodio, uno dei migliori, soprattutto perché il riferimento all'anno d'inferno verrà ripreso e sviluppato in futuro, cosa che raffina davvero la qualità della serie. Inoltre inizia la telenovela: Paris e B'Elanna, Janeway e Chakotay, Neelix e Kes. Tra l'altro...chiusa davvero male la loro storia. Molto ben rappresentata in passato e molto poco trattata la divisione. Io e mia moglie pensavamo: povero Neelix! Ma niente fazzoletti per lui...poverino (e Neelix non è tra i miei personaggi preferiti). Il personaggio di Kes lascia la scena in generale male: ha dei superpoteri davvero poco sfruttati. Ha fatto l'infermiera, funzionando molto bene come spalla al super dottore, ma tutto qui. Nel complesso, quindi, le prime due stagioni portano in crescendo molte cose, poi, purtroppo nella terza invece c'è un deciso passo indietro. Peccato, perché a me la versione Star Trek di Voyager piaceva molto. Sarebbe bastato mettere il giusto pepe alle sceneggiature ed usare meglio i personaggi. Temo, invece, che con la quarta stagione e l'ingresso dei Borg entri in scena l'azione...cosa che, invece, non è fondamentale. Ho rivisto Scorpion giusto ieri sera, con piacere, per carità. Ma L'attacco dei Borg, in cui non si vede neanche una scena di battaglia (salvo il cubo che affetta l'Enterprise come una torta...ma di Wolf 359 neanche un'immagine), è decisamente superiore. E questo per dire che non c'è bisogno dell'azione per rendere avvincente una trama. Oltretutto Star Trek ed azione fanno poca rima (come si vede nei recenti film JJ Abrahams - che sta per Jar Jar - che tutto sono tranne che Star Trek). Per me il punto più alto della terza stagione è il doppio episodio Future's End, in cui gli effetti speciali stanno al posto giusto, e c'è molta trama, molta riflessione, molta investigazione. Perché, come ci ricorda Picard in piena autocritica: Qualcuno si ricorda quando eravamo solo esploratori?
Ebbene avevo da sempre snobbato Voyager: da buon trekker tradizionalista (TOS e TNG). Poi due anni fa per caso ho iniziato a guardare Enterprise...e mi è piaciuto, diciamo, abbastanza. Non siamo certo ai livelli di profondità di una serie adulta, come la concepiva Roddenberry, però tutto sommato la terza strana stagione di Archer e poi la quarta hanno avuto il loro perché.
Di Voyager avevo visto la prima stagione, quando la CIC aveva prodotto tutte le videocassette...ed io da adolescente le affittavo. Poi qualche episodio qua e là in inglese, quando l'inglese non lo capivo più di tanto (non che ora...però ora ci sono in italiano, allora no). Dunque iniziamo: la prima stagione è molto bella. Niente da dire. Ottimi personaggi, ottime storie (i Vidiani, la fagia, anche i Kazon tutto sommato). Certo...il ritmo a volte è un po' melenso (ad es. Quelli del 37), però nel complesso davvero godibile. E poi i dilemmi morali: tornare o non tornare, fregarsene o fare la scelta giusta. Chakotay e i Maquis, i dilemmi dell'energia che manca. Mi è sembrato tutto molto molto trek.
La seconda stagione vuole mantenersi sul livello della prima, invece scende un pochino. Si sente l'influenza di molte idee di DS9: un cattivo principale (i Kazon Nistrim), una storia generale per tutta la stagione (Seska e il figlio di Chakotay). In realtà i Kazon stufano presto (anche perché...il trekker è abituato a Vulcaniani, Klingon, Borg, Vorta e Fondatori...e i non trekker non sono abituati a dar credito ai neandertaliani dello spazio), e la mossa si rivela controproducente. Certo...alcune storie sono molto azzeccate (Dragnout), a parte certi bassifondi (i lumaconi). I rapporti tra i personaggi poi si approfondiscono ma gradualmente, cosa che si addice bene a Star Trek, che non è una telenovela (DS9 a parte. Ma DS9 è Star Trek?). Chakotay e Janeway la fanno da padroni: Nonna Papera è davvero un grande capitano, sensibile (materna) ma anche di polso (paterna). Forse manca un tocco di profondità...Picard era Picard...ma non si può pretendere della filosofia da una donna (ognuno ha i suoi ruoli al mondo, e di donne filosofe ce ne sono proprio poche, anzi, solo due: Edith Stein, ovvero Santa Benedetta della Croce, e Maria Zambrano). Compensa bene Chakotay.
Arrivo alla terza stagione aspettandomi la caduta. Cosa che in effetti avviene, ma non per una debacle degli autori, né per la mancanze di idee: il problema è il ritmo. Come alcuni sul forum hanno fatto ben notare, alle cui voci mi associo, le storie sono belle ma non decollano. Solo nel finale di stagione (Prima e dopo, Worst case scenario, ecc.) la miccia si accende davvero. Prima e dopo è davvero un bell'episodio, uno dei migliori, soprattutto perché il riferimento all'anno d'inferno verrà ripreso e sviluppato in futuro, cosa che raffina davvero la qualità della serie. Inoltre inizia la telenovela: Paris e B'Elanna, Janeway e Chakotay, Neelix e Kes. Tra l'altro...chiusa davvero male la loro storia. Molto ben rappresentata in passato e molto poco trattata la divisione. Io e mia moglie pensavamo: povero Neelix! Ma niente fazzoletti per lui...poverino (e Neelix non è tra i miei personaggi preferiti). Il personaggio di Kes lascia la scena in generale male: ha dei superpoteri davvero poco sfruttati. Ha fatto l'infermiera, funzionando molto bene come spalla al super dottore, ma tutto qui. Nel complesso, quindi, le prime due stagioni portano in crescendo molte cose, poi, purtroppo nella terza invece c'è un deciso passo indietro. Peccato, perché a me la versione Star Trek di Voyager piaceva molto. Sarebbe bastato mettere il giusto pepe alle sceneggiature ed usare meglio i personaggi. Temo, invece, che con la quarta stagione e l'ingresso dei Borg entri in scena l'azione...cosa che, invece, non è fondamentale. Ho rivisto Scorpion giusto ieri sera, con piacere, per carità. Ma L'attacco dei Borg, in cui non si vede neanche una scena di battaglia (salvo il cubo che affetta l'Enterprise come una torta...ma di Wolf 359 neanche un'immagine), è decisamente superiore. E questo per dire che non c'è bisogno dell'azione per rendere avvincente una trama. Oltretutto Star Trek ed azione fanno poca rima (come si vede nei recenti film JJ Abrahams - che sta per Jar Jar - che tutto sono tranne che Star Trek). Per me il punto più alto della terza stagione è il doppio episodio Future's End, in cui gli effetti speciali stanno al posto giusto, e c'è molta trama, molta riflessione, molta investigazione. Perché, come ci ricorda Picard in piena autocritica: Qualcuno si ricorda quando eravamo solo esploratori?