3x22 - Problemi di famiglia
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3x22 - Problemi di famiglia
Titolo originale: REAL LIFE
Mentre la Voyager è alle prese con un affascinante, incomprensibile e pericoloso fenomeno di interazione tra spazio e subspazio, il Dottore si crea una famiglia sul ponte ologrammi. Stucchevole e zuccherosa come lo stereotipo degli States anni 50, la famiglia in questione non è altro che uno schermo per riflettere l'ego del doc, smanioso di autocelebrazione. Ma quando B'Elanna interviene a seminare zizzania per rendere la simulazione più pepata, ecco che il Dottore (che per l'occasione sfoggia il nome di "Kenneth") si trova nelle peste emotive.
Puntata (quasi) perfetta. Mi ripeto, ma quando è Picardo a menare le danze, la coreografia non può che essere deliziosa. La trama "spaziale" è chiaramente una scusa per poter fare di Tom Paris il contraltare narrativo del dottore al momento della "morale", e infatti rimane un po' pretestuosa, ma amen. Perché la definisco "(quasi) perfetta"? Perfetta perché dopo una stagione assai cincischiata, in cui le poche puntate interessanti si basavano più su intuizioni di trama che su problematiche "corpose" dal punto di vista delle scelte etiche o personali, qui ci troviamo di fronte al commovente dilemma del dottore, che si trova a dover affrontare una realtà (virtuale) sempre più drammatica. Ma dico "quasi" perché il finale l'ho trovato un po' ovvio, e soprattutto un po' buttato via dal punto di vista della recitazione. Qui ci stavano pianti a fiumi, mentre quella merluzza della "moglie" e in generale la scarsa spontaneità dell'emotività condivisa rendono il climax , a mio personalissimo avviso, piuttosto sterile e banalotto. Diciamo che dove sarebbero servite grandi prove d'attore per far traboccare i dotti lacrimali, c'è stato invece del mediocre mestiere che ha impoverito il pathos. Ma poi si sa, io sono un po' pedante.
Piccola curiosità: questo è uno degli episodi girati da Potsie di Happy Days.
"I have a dream; a dream that all people... Humans, Jem'Hadar, Ferengi, Cardassians... will someday stand together in peace... around my Dabo tables." (Quark)
Mentre la Voyager è alle prese con un affascinante, incomprensibile e pericoloso fenomeno di interazione tra spazio e subspazio, il Dottore si crea una famiglia sul ponte ologrammi. Stucchevole e zuccherosa come lo stereotipo degli States anni 50, la famiglia in questione non è altro che uno schermo per riflettere l'ego del doc, smanioso di autocelebrazione. Ma quando B'Elanna interviene a seminare zizzania per rendere la simulazione più pepata, ecco che il Dottore (che per l'occasione sfoggia il nome di "Kenneth") si trova nelle peste emotive.
Puntata (quasi) perfetta. Mi ripeto, ma quando è Picardo a menare le danze, la coreografia non può che essere deliziosa. La trama "spaziale" è chiaramente una scusa per poter fare di Tom Paris il contraltare narrativo del dottore al momento della "morale", e infatti rimane un po' pretestuosa, ma amen. Perché la definisco "(quasi) perfetta"? Perfetta perché dopo una stagione assai cincischiata, in cui le poche puntate interessanti si basavano più su intuizioni di trama che su problematiche "corpose" dal punto di vista delle scelte etiche o personali, qui ci troviamo di fronte al commovente dilemma del dottore, che si trova a dover affrontare una realtà (virtuale) sempre più drammatica. Ma dico "quasi" perché il finale l'ho trovato un po' ovvio, e soprattutto un po' buttato via dal punto di vista della recitazione. Qui ci stavano pianti a fiumi, mentre quella merluzza della "moglie" e in generale la scarsa spontaneità dell'emotività condivisa rendono il climax , a mio personalissimo avviso, piuttosto sterile e banalotto. Diciamo che dove sarebbero servite grandi prove d'attore per far traboccare i dotti lacrimali, c'è stato invece del mediocre mestiere che ha impoverito il pathos. Ma poi si sa, io sono un po' pedante.
Piccola curiosità: questo è uno degli episodi girati da Potsie di Happy Days.
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- TheGib
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Puntata che mi ha lasciato perplesso, mi spiego: ottimo Picardo come sempre, bella la trama che lo vede protagonista, però. . . ho sempre questa cosa dell'iper tecnologia che mi disturba come un sassolino nella scarpa, il doc in fin dei conti è un programma e troppo spesso viene utilizzato come se fosse un personaggio in carne e ossa per sopperire alla mancanza di spessore degli altri, ma sempre di un programma si tratta !
Ripensando a TNG (ambientato negli stessi anni) mi vengono i capelli dritti: il povero Data a confronto del MOE è un tostapane.
Ripensando a TNG (ambientato negli stessi anni) mi vengono i capelli dritti: il povero Data a confronto del MOE è un tostapane.
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Mi spiego, Data viene visto dai suoi contemporanei come una cosa in bilico tra scienza e magia, una cosa al di la di ogni immaginazione, un manufatto che ha una sua personalità, il suo cervello artificiale è portentoso riesce a simulare in modo perfetto un cervello umano e tutti rimangono a bocca aperta.
Poi si viene a scoprire che la galassia è piena di intelligenze artificiali che oltre a fare tutto quello che fa Data (e meglio) provano anche sentimenti.
Alla fine Data sembra un pezzo da museo con quel suo strano colorito.
Insomma, come ebbi già a dire, se un programma di computer fa quello che fa il MOE a che serve l'equipaggio ? in VOY la domanda ha ancora più senso visto che il MOE oltre a prendere il posto di persone in carne ed ossa (il personaggio del dottore, sempre presente in ST) lo fa meglio di tutti gli altri personaggi messi inseme. Alla fine è . . . troppo !
Poi si viene a scoprire che la galassia è piena di intelligenze artificiali che oltre a fare tutto quello che fa Data (e meglio) provano anche sentimenti.
Alla fine Data sembra un pezzo da museo con quel suo strano colorito.
Insomma, come ebbi già a dire, se un programma di computer fa quello che fa il MOE a che serve l'equipaggio ? in VOY la domanda ha ancora più senso visto che il MOE oltre a prendere il posto di persone in carne ed ossa (il personaggio del dottore, sempre presente in ST) lo fa meglio di tutti gli altri personaggi messi inseme. Alla fine è . . . troppo !
- TheGib
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Giusto.
Ma il MOE è stato progettato dopo (magari facendo anche tesoro dei dati acquisiti da Data), e con altri scopi.
Poi si è "evoluto" in sette anni di isolamento nel quadrante Delta,.
Sono d'accordo con te che le due cose, insieme, stridano.
Ma rimangono in ogni caso poco paragonabili.
P.S. ovviamente mi rifiuto di parlare del super-ologramma-cantante che infesta DS9
Ma il MOE è stato progettato dopo (magari facendo anche tesoro dei dati acquisiti da Data), e con altri scopi.
Poi si è "evoluto" in sette anni di isolamento nel quadrante Delta,
Spoiler:
Sono d'accordo con te che le due cose, insieme, stridano.
Ma rimangono in ogni caso poco paragonabili.
P.S. ovviamente mi rifiuto di parlare del super-ologramma-cantante che infesta DS9
La nostra vera nazionalità è l'umanità. H.G.Wells
...siamo tutti un po' Garak
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Perché poco paragonabili ? stiamo sempre parlando di intelligenze artificiali, l'unica differenza sta nella possibilità di deambulare liberamente (il trasmettitore portatile viene dal "futuro"), che in effetti non è poco, ma a livello di interazione con gli umani i due "soggetti" hanno funzioni molto simili solo che il moe è decisamente più avanzato di Data, talmente più avanzato da rendere Data obsoleto (nello stesso momento in cui tutti si meravigliano di quanto sia evoluto) e l'equipaggio fondamentalmente inutile.
Torno a dire che il motivo di questa strana situazione e da ricercarsi nella mancanza di personaggi "di peso" in VOY, ma il risultato finale mi disturba sempre un po', anche se ci passo sopra volentieri visto che stiamo parlando del MOE e di Picardo !
Torno a dire che il motivo di questa strana situazione e da ricercarsi nella mancanza di personaggi "di peso" in VOY, ma il risultato finale mi disturba sempre un po', anche se ci passo sopra volentieri visto che stiamo parlando del MOE e di Picardo !
- VulcanSmile
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@efagiol:
Beh il MOE riesce a girare liberamente grazie a una tecnologia derivata dal 29mo secolo... non è una cosa da poco. Già questo semplice fatto renderebbe impossibile, ragionando sincronicamente nel quadrante Alfa, una nave guidata da ologrammi. Senza contare che basta trafficare col computer per disattivarlo, cosa più difficile da fare con un essere umano. E' vero, si evolve tantissimo, ma già con Minuette i binariani in TNG avevano fatto miracoli... lo stesso Vic Fontaine testimonia una crescita nella "credibilità" degli ologrammi. Capisco il tuo punto di vista, ma non credo che questo sminuisca l'unicità di un Data che è, in un certo senso, in carne ed ossa.
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Beh il MOE riesce a girare liberamente grazie a una tecnologia derivata dal 29mo secolo... non è una cosa da poco. Già questo semplice fatto renderebbe impossibile, ragionando sincronicamente nel quadrante Alfa, una nave guidata da ologrammi. Senza contare che basta trafficare col computer per disattivarlo, cosa più difficile da fare con un essere umano. E' vero, si evolve tantissimo, ma già con Minuette i binariani in TNG avevano fatto miracoli... lo stesso Vic Fontaine testimonia una crescita nella "credibilità" degli ologrammi. Capisco il tuo punto di vista, ma non credo che questo sminuisca l'unicità di un Data che è, in un certo senso, in carne ed ossa.
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Re: 3x22 - Problemi di famiglia
La re-visione non può aggiungere alcunché ai commenti già presenti, per quanto riguarda spessore della puntata e bravura di Picardo e c.
Mi permetto invece un piccolo appunto su una sorta di ripetitività delle trame; mi riferisco al fatto che questa puntata riprende, in maniera ultrapotenziata, l'idea già presente quando il MOE prova ad ammalarsi: anche lì è tutto troppo facile... sinché la realtà non si evolve in tutto il suo splendore
Mi permetto invece un piccolo appunto su una sorta di ripetitività delle trame; mi riferisco al fatto che questa puntata riprende, in maniera ultrapotenziata, l'idea già presente quando il MOE prova ad ammalarsi: anche lì è tutto troppo facile... sinché la realtà non si evolve in tutto il suo splendore
"La nostra vera nazionalità è l'umanità." H.G.Wells
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"...c'è una certa drammatica ironia in tutto questo, una sincronia che sconfina con la predestinazione, si potrebbe dire..." R.Giles
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