1x24 - Ricordare Parigi

Può lo stesso fulmine colpire due volte?
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odo2007
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1x24 - Ricordare Parigi

Messaggio da odo2007 » 16 ago 2008, 0:24

Numero di produzione: 124
Titolo originale: We'll Always Have Paris
Data stellare 41697.9
Anno 2364
(fonte http://www.hypertrek.org)

Non ricordavo questo episodio, probabilmente non lo avevo mai visto perchè prima di DS9 ero solito guardare gli episodi a casaccio. Lo reputo il migliore della stagione 1, un turbine di sensazioni: spazio, tempo, amore, introspezione, intelligenza, filosofia. Cinque protagonisti assoluti: Picard, Data, Troi, Paul e Jenice Mannheim.
L'episodio è pienamente TNG, nel senso di un salto di qualità nella trama e nello spessore dei protagonisti che pur muove le basi dall'immortale TOS 1x27 "The City on the Edge of Forever" incentrato sui concetti di tempo e amore.

Trascrivo gli appunti che ho preso durante la visione.

Troi a Picard: "I sentimenti non risolti possono influenzare il discernimento. Non è facile confrontarsi con le proprie emozioni profonde, si tende a soffocarle. Occorre analizzare i propri sentimenti, vederne le implicazioni." [riferendosi a quello che Picard prova ancora per Jenice]

"Si manca agli appuntamenti per paura di sentirsi legati, di avere delle radici. Quando si è giovani non si sa ancora cosa si vuol fare della vita." [Picard, rivolgendosi a una donna-ologramma nella riproduzione del Cafè des Artistes della Parigi del 2342]

Jenice Manheim, spiegando il lavoro del marito: "Il tempo non è immutabile, come non lo è lo spazio. Noi viviamo in una delle tante
dimensioni possibili; ciò che ci tiene qui è la costanza del tempo. Cambiare questa costanza vorrebbe dire aprire una finestra sulle altre dimensioni."

"Anche noi siamo noi. Sia loro che noi siamo loro in punti diversi dello stesso continuum temporale." [Data a Riker, spiegando il paradosso temporale per cui loro due e Picard sono contemporaneamente nel turboascensore e all'entrata dello stesso]

Paul Manheim: "Sono stato dall'altra parte, ho toccato un altra dimensione, e una parte di me è ancora là"

Paul Manheim: "La mia mente fluttua tra due posti diversi, mi è difficile capire qual è l'uno e qual è l'altro. Non so come fare a spiegarlo."

Picard:"Ho mancato volutamente l'appuntamento perchè avevo paura: paura di vederti e di tornare sui miei passi, paura di restare, di perdere me stesso, paura che ne l'una ne l'altra scelta fossero giuste e che in un caso o nell'altro..."
Jenice: Per molto tempo ho guardato il cielo e mi interrogavo..."
Picard: "Ogni volta che tornavo sulla Terra ogni mio pensiero era per te."
Jenice: "Ho ripensato molto al nostro rapporto in questi anni. Tu hai evitato di dirmi la tua paura più grande, la vera ragione per cui partisti: che vivere con me ti avrebbe obbligato a diventare un essere qualunque".
Picard: "Sei una donna stupenda. Sono davvero così trasparente?"
Jenice: "Per me sì."

Data: "Tutte e due le volte la distorsione è avvenuta nello stesso continuum temporale, come l'anticipazione e la ripresa di un punto specifico nel tempo"
Picard: "E quindi noi siamo insieme nel presente e nel futuro."

Paul Manheim: "Mi sembra di essere uscito da un tunnel senza fine. C'è un'altra realtà, ma non come io l'avevo immaginata, Jenice, del tutto diversa."
Jenice: "Prova a descriverla."
Paul Manheim: "Non posso, non posso ancora. Ogni parola sarebbe inadeguata di fronte alla forza di quelle immagini. Ho vissuto un esperienza che nessun altra persona ha mai vissuto. C'era, anzi no, c'è una forma di vita non simile alla nostra, non simile a questa e... devo riprendere da dove ho interrotto"
Jenice: "Non vorrai tornare al laboratorio?"
Paul Manheim: "Abbiamo un debito verso i nostri amici. Tanta gente si è sacrificata, tante persone buone, intelligenti.
Paul Manheim: "Questa volta sarà tutto diverso, te lo prometto amore mio"
Jenice: "E' sempre diverso, mi avevi promesso che con te non mi sarei mai annoiata e così è stato."

UN ADDIO COME SI CONVIENE
[Cafè des Artistes, Paris] sul ponte ologrammi 3
Picard: "Ti ricorderò sempre qui." [portandosi il bicchiere di champagne al cuore e indicando nel contempo il locale]
Jenice: "E tu dovrai essere sempre pronto a venire a salvarmi."
Picard: "Farò del mio meglio."
Jenice: "Arrivederci Jean Luc, stai bene."
Picard: "Anche tu."
Jenice: "Grazie per Parigi."


http://www.hypertrek.info/index.php/tng024
http://www.hypertrek.info/index.php/manheimpaul
http://www.hypertrek.info/index.php/manheimjenice

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Messaggio da Dathon » 16 ago 2008, 0:56

Originally posted by odo2007

L'episodio è pienamente TNG
Pensa che per me invece è uno di quelli che più sembrano appartenere a una quarta stagione di TOS, anziché alla prima di TNG.

L'unico episodio "pienamente TNG" della prima stagione, IMHO, è Heart of Glory.

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Messaggio da odo2007 » 16 ago 2008, 18:04

L'intera prima stagione è un ponte tra la TOS e ciò che verrà.
Questo episodio ci proietta nel pieno di TNG perchè caratterizza il capitano come persona molto diversa da James Kirk e per l'attenzione ai paradossi temporali che invece era appena accennata nella TOS.
Altro valore aggiunto rispetto alla TOS è l'interpretazione corale con cinque protagonisti, tre del cast fisso (Picard, Troi, Data) e due estemporanei (i coniugi Mannheim comunque legati a Picard). Nella TOS invece in genere uno dei tre mammasantissima prendeva in mano l'episodio e gli altri due lo contornavano.

Riguardo TNG 1x20 "Heart of Glory", è la pietra miliare per la definizione dei klingon, che comunque già si intuiva in Star Trek VI "Undiscovered Country".

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Messaggio da Dathon » 16 ago 2008, 21:01

Originally posted by odo2007

L'intera prima stagione è un ponte tra la TOS e ciò che verrà.
Questo episodio ci proietta nel pieno di TNG perchè caratterizza il capitano come persona molto diversa da James Kirk
Può darsi, ma la caratterizzazione del personaggio è ancora quasi del tutto al servizio di categorie universali, mentre in Heart of Glory, Worf è soprattutto Worf. La differenza fondamentale, al di là degli aspetti tecnici, IMHO è questa.

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Messaggio da VulcanSmile » 2 dic 2012, 0:13

Secondo me, è un episodio bellissimo. Le bizzarrie spaziotemporali mi intrigano sempre. E in più, nella parte "amoureuse", Patrick Stewart sostiene i dialoghi con una bravura eccezionale. Emozionante.

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Messaggio da Krong » 2 dic 2012, 12:08

bello e poi.. Parigi!!!

Belin a l'è un bel giorno pe' mui!

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