Malcolm McDowell strepitoso
Inviato: 24 gen 2007, 21:10
Trovo l'interpretazione di McDowell semplicemente strepitosa. Il cattivo Soran è se vogliamo ancora più granitico come personaggio rispetto ad Alexander DeLarge dei drughi di Arancia Meccanica.
Certo, nel film di Kubrick c'è maggior respiro, anche perchè McDowell interpreta il protagonista su cui ruota tutta la narrazione, in Generations invece deve dividere la scena con Patrick Stewart, con William Shatner e soprattutto con Brent Spiner alle prese col chip emozionale di Data (altro punto forte del film).
Mi sono rimaste nella memoria l'incontro di Soran con il Data terrorizzato dalla violenza di Soran stesso (a cui è andata bene: se Data non aveva il chip emozionale la carriera di pirata spazio-temporale di Soran finiva lì) e il dialogo con Picard circa la mortalità.
Soran sostiene la tesi del tempo come predatore che ti aspetta al varco, sapendo ben sfruttare le doti empatiche degli el-auriani e lo stato d'animo depresso di Picard dopo il lutto familiare; Picard da canto suo risponde alla grande dicendo che è proprio la mortalità che ci definisce. Con questa affermazione Picard ci comunica che dobbiamo vivere la vita intensamente, assaporandone ogni istante (il "carpe diem" di risposta a Troi, il tempo come amico nel finale con Riker) proprio perchè il predatore tempo ci assale quando meno ce lo aspettiamo.
L'avventura della vita è ben rappresentata in questo film: la vita come breve passaggio (lo disse anche Einstein) si dipana nel confronto tra Soran e Picard. L'emotività e l'amicizia si esplicano in Data alle prese con le emozioni, la continuità con Guinan; la necessità di dare un senso ai nostri giorni la vediamo da come si è ridotto Kirk nel nexus, l'ombra di se stesso.
Tornerò ancora su questo magnifico film, secondo me sottovalutato.
Certo, nel film di Kubrick c'è maggior respiro, anche perchè McDowell interpreta il protagonista su cui ruota tutta la narrazione, in Generations invece deve dividere la scena con Patrick Stewart, con William Shatner e soprattutto con Brent Spiner alle prese col chip emozionale di Data (altro punto forte del film).
Mi sono rimaste nella memoria l'incontro di Soran con il Data terrorizzato dalla violenza di Soran stesso (a cui è andata bene: se Data non aveva il chip emozionale la carriera di pirata spazio-temporale di Soran finiva lì) e il dialogo con Picard circa la mortalità.
Soran sostiene la tesi del tempo come predatore che ti aspetta al varco, sapendo ben sfruttare le doti empatiche degli el-auriani e lo stato d'animo depresso di Picard dopo il lutto familiare; Picard da canto suo risponde alla grande dicendo che è proprio la mortalità che ci definisce. Con questa affermazione Picard ci comunica che dobbiamo vivere la vita intensamente, assaporandone ogni istante (il "carpe diem" di risposta a Troi, il tempo come amico nel finale con Riker) proprio perchè il predatore tempo ci assale quando meno ce lo aspettiamo.
L'avventura della vita è ben rappresentata in questo film: la vita come breve passaggio (lo disse anche Einstein) si dipana nel confronto tra Soran e Picard. L'emotività e l'amicizia si esplicano in Data alle prese con le emozioni, la continuità con Guinan; la necessità di dare un senso ai nostri giorni la vediamo da come si è ridotto Kirk nel nexus, l'ombra di se stesso.
Tornerò ancora su questo magnifico film, secondo me sottovalutato.