I libri di William Shatner
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- Cadetto
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beh forse nella prima trilogia c'era il fatto che kirk tornasse in vita che la rendeva più emozionante, nella seconda passa dall'universo dello specchio alla prima federazione sino ai protettori con troppa non chalance, in effetti è un po troppo sbrigativa ma comunque godibile
Oggi è un buon giorno per morire.............. non per me però
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- Cadetto
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- Capitano
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Jeeg2000 ha scritto:Straquotone!spones ha scritto:
Se ti sembra inverosimile la prima trilogia, ti voglio alla seconda
Se non sbaglio però dopo "il ritorno" e prima de "il fantasma" c'è "il vendicatore"...comunque Myra, mi spiace , ma più si va avanti è "peggio" è , nel senso che diventa davvero un'universo Kirk-centrico...e non stò esagerando!
Il vantaggio è che con stì libri almeno abbiamo chiara la visione di Shatner su ST .
"Ammiraglio abbiamo 2 balene a bordo!"-James Doohan a Bill Shatner-ST4
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Le idee di Berman e Braga sono tutte bellissime! - Copyright by Miles [:sti]
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http://monstersgame.it/?ac=vid&vid=16040717
Solamente chi è prevenuto contro il personaggio di Kirk si può lamentare.
Eppure Star Trek era quello all'inizio, niente di più.
A me invece pare che Shatner si sia contenuto parecchio, visto che poteva dare a Kirk, seguendo l'evolvere degli eventi, anche il comando della Sovereign, che invece lui lascia ad un ammiraglio donna (la stessa vista tante volte rimproverare picard in TNG), poteva farlo tornare ammiraglio, visto che sono tutti ammiragli ormai quelli della serie classica, e non ha fatto nemmeno questo.
Cosa doveva fare, dei libri incentrati su picard o su sisko, non so.
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- Guardiamarina
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In effetti Sangue di Capitano e I rischi del comando sono inferiroi rispetto a i primi come qualità. Spero che nel prossimo le cose migliorino. Dal finale dell'ultimo so potrebbe presupporre di si. Io pure non ricordo alcun episodio della TOS o di TNG in cui appaia Norinda, deve essere una licenza poetica di Shatner.
Mar-Vell
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Kirk, non è che Shatner abbia dato al suo personaggio Kirk un ruolo importante. E' il suo atteggiamento, quello che fa, che ti fa pensare che sia il migliore. Si batte contro Worf e vince facilmente, conosce tutte le mosse klingon. Tutti quelli che lo incontrano provano per lui una specie di timore reverenziale, è grande nel bene e nel male, anche quando fa il cattivo riesce a mettere tutti nel sacco, è superiore alla flotta stellare, se fosse stato ammiraglio sarebbe stato assorbito dal sistema, ma lui ha raggiunto una nuova consapevolezza, una saggezza che gli altri non hanno. Va bene, ognuna di queste cose ci può stare, è plausibilissima, ma tutte insieme contribuiscono a creare un'aura magica di superiorità attorno a Kirk. Ma quello che non mi è andato a genio non è neppure questo. E' anche giusto che il protagonista sia presentato come un grandissimo eroe, non mi è piaciuto come sono stati trattati gli altri. Soprattutto nel libro "Il Fantasma", il capitano Picard è un inetto. Si fa fare prigioniero come un pivello e per tutta la durata del libro non ne combina una buona. L'unico piano di fuga che riesce ad ideare non va in porto, alla fine se la cava grazie a Kirk e alla sua fidanzata.
Ho avuto la sensazione che Shatner abbia fatto questo ragionamento: mi avete buttato fuori troppo presto? Allora bene, io sono un eroe solitario superiore a tutti voi.
Ho avuto la sensazione che Shatner abbia fatto questo ragionamento: mi avete buttato fuori troppo presto? Allora bene, io sono un eroe solitario superiore a tutti voi.
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- Guardiamarina
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Ho appena finito di leggere l'ultimo libro di quello che potrebbe essere definita una trilogia di romanzi incentrati sulla minaccia di un nuovo nemico conosciuto come la "Totalità" proveniente dalla galassia di Andromeda
La trilogia, tutta pubblicata da Ultimo Avamposto Editore, è stata scritta dal ex capitano William Shatnerone con la collaborazione di Judith & Garfield Reeves (i maligni potrebbero pensare che siano stati scritti da loro e non da Shatner ) . Conta di tre romanzi:
1. I Rischi del Comando
2. Sangue di Capitano
3. Conflitto Galattico
I romanzi sono tutti collocati temporalmente dopo gli eventi visti nel film Nemesis è coinvolgono oltre che i personaggi della classica ancora in circolazione nel 24 secolo, ovvero Kirk, Spock, McCoy e Scotty, i personaggi di TNG, il dottore olografico di emergenza e l'ammiraglio Janeway. In realtà i veri protagonisti della trilogia sono Kirk e Picard. Gli altri personaggi fanno più o meno da contorno.
A questo punto una precisazione. Qualcuno si starà domandando come è possibile che il capitano Kirk si ritrovi vivo e vegeto nel 24 secolo.
Nel secondo libro scritto da Shatner intitolato "Il Ritorno", ambientato dopo il film Generazioni, il cadavere di Kirk su Veridiano III viene preso dai Borg che grazie alla loro avanzata tecnologia di rigenerazione, letteralmente assimilano il corpo di Kirk e l'ho riportano in vita. Alla fine il capitano viene salvato da Picard e dal suo vecchio amico Spock. Romanzo che io consiglio di recuperare per tutti gli amanti dei Borg anche se và detto che il libro usci prima di Primo Contatto e quindi i Borg raccontati nel romanzo non tengono conto di quello detto nel film o successivamente in Voyager (il che potrebbe anche essere un bene per qualcuno)...
Torniamo ai libri ed in particolare al primo "I Rischi Del Comando"...
Questo primo romanzo presenta in realtà due storie parallele...
INIZIO SPOILER
FINE SPOILER
Questo libro è bello a metà. Nel senso che la prima storia, quella della vacanza di Kirk e Picard ha davvero poco mordente e se devo essere sincero anche abbastanza noiosa. Cosa strana per un autore come Shatner che dimostra sempre molta fantasia, anzi a volte pure troppa. Invece, l'avventura del giovane capitano Kirk alle prese con il comando della Enterprise è veramente interessante e risolleva le sorti di un libro che altrimenti sarebbe da lasciare sullo scaffale. Ho trovato fantastico il confronto tra Kirk e l'anziano dottor Phillip Boyce (il primo dottore dell'Enterprise visto nello "Lo Zoo di Talos") che dall'alto della sua esperienza consiglia a Kirk come affrontare il difficile rapporto con il suo primo ufficiale vulcaniano. Infatti Spock ha deciso di chiedere un trasferimento e questo ha messo in crisi Kirk che dovrà affrontare la delicata missione trovando nel contempo un modo per rapportarsi al vulcaniano. Manca McCoy che salirà a bordo dell'Enterprise in seguito, questo farà la gioia dei puristi della cronologia ufficiale a cui Shatner, del resto, ha sempre dato molto peso.
Insomma, un bel libro perchè mostra, da un altro punto di vista, l'inizio della missione quinquennale e della profonda amicizia tra Kirk e Spock. Unica nota negativa, il romanzo ovviamente non ha un vero è proprio finale visto che gli eventi si dovranno sviluppare nelle successive storie...
La trilogia, tutta pubblicata da Ultimo Avamposto Editore, è stata scritta dal ex capitano William Shatnerone con la collaborazione di Judith & Garfield Reeves (i maligni potrebbero pensare che siano stati scritti da loro e non da Shatner ) . Conta di tre romanzi:
1. I Rischi del Comando
2. Sangue di Capitano
3. Conflitto Galattico
I romanzi sono tutti collocati temporalmente dopo gli eventi visti nel film Nemesis è coinvolgono oltre che i personaggi della classica ancora in circolazione nel 24 secolo, ovvero Kirk, Spock, McCoy e Scotty, i personaggi di TNG, il dottore olografico di emergenza e l'ammiraglio Janeway. In realtà i veri protagonisti della trilogia sono Kirk e Picard. Gli altri personaggi fanno più o meno da contorno.
A questo punto una precisazione. Qualcuno si starà domandando come è possibile che il capitano Kirk si ritrovi vivo e vegeto nel 24 secolo.
Nel secondo libro scritto da Shatner intitolato "Il Ritorno", ambientato dopo il film Generazioni, il cadavere di Kirk su Veridiano III viene preso dai Borg che grazie alla loro avanzata tecnologia di rigenerazione, letteralmente assimilano il corpo di Kirk e l'ho riportano in vita. Alla fine il capitano viene salvato da Picard e dal suo vecchio amico Spock. Romanzo che io consiglio di recuperare per tutti gli amanti dei Borg anche se và detto che il libro usci prima di Primo Contatto e quindi i Borg raccontati nel romanzo non tengono conto di quello detto nel film o successivamente in Voyager (il che potrebbe anche essere un bene per qualcuno)...
Torniamo ai libri ed in particolare al primo "I Rischi Del Comando"...
Questo primo romanzo presenta in realtà due storie parallele...
INIZIO SPOILER
Spoiler:
Questo libro è bello a metà. Nel senso che la prima storia, quella della vacanza di Kirk e Picard ha davvero poco mordente e se devo essere sincero anche abbastanza noiosa. Cosa strana per un autore come Shatner che dimostra sempre molta fantasia, anzi a volte pure troppa. Invece, l'avventura del giovane capitano Kirk alle prese con il comando della Enterprise è veramente interessante e risolleva le sorti di un libro che altrimenti sarebbe da lasciare sullo scaffale. Ho trovato fantastico il confronto tra Kirk e l'anziano dottor Phillip Boyce (il primo dottore dell'Enterprise visto nello "Lo Zoo di Talos") che dall'alto della sua esperienza consiglia a Kirk come affrontare il difficile rapporto con il suo primo ufficiale vulcaniano. Infatti Spock ha deciso di chiedere un trasferimento e questo ha messo in crisi Kirk che dovrà affrontare la delicata missione trovando nel contempo un modo per rapportarsi al vulcaniano. Manca McCoy che salirà a bordo dell'Enterprise in seguito, questo farà la gioia dei puristi della cronologia ufficiale a cui Shatner, del resto, ha sempre dato molto peso.
Insomma, un bel libro perchè mostra, da un altro punto di vista, l'inizio della missione quinquennale e della profonda amicizia tra Kirk e Spock. Unica nota negativa, il romanzo ovviamente non ha un vero è proprio finale visto che gli eventi si dovranno sviluppare nelle successive storie...
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Ho comprato solo il primo per ora, ma devo ancora leggerlo. Di questa trilogia avevo sentito parlare per la prima volta nei contenuti speciali di Nemesis, nell'intervista ai coautori Judith e Garfield Reeves-Stevens i quali affermavano che la trilogia fosse collegata agli eventi del film.
"For all we know, at this very moment, somewhere, far beyond
all those distant stars... Benny Russel is dreaming of us."
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Ho comprato e letto anch'io solo il primo e pur leggendo sempre con simpatia le "mirabolanti" gesta di James T.Kirk partorite dal buon Billone, questo libro mi ha piuttosto annoiato comunque m'ero ripromesso di procurarmi i seguiti, e prima o poi ottempererò
"Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do."
Isaac Asimov
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Denny Crane
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Continuo il mio commento sui libri di Shatner concentrandomi sul secondo libro della trilogia "Sangue di Capitano"...
INIZIO SPOILER
FINE SPOILER
Come si evince da questo breve riassunto (volutamente non sono sceso nei dettagli per non rovinare la lettura a chi vorrà procurarsi il libro) di carne al fuoco c'è ne veramente tanta. E fortunatamente, c'è poco fumo e molto da gustare.
Lo Star Trek di William Shatner ha sempre avuto una connotazione dark. Il suo stile si avvicina molto a DS9. Ed infatti questa volta i rapporti tra i personaggio sono molto tesi. In particolar modo tra Kirk e Picard. Kirk vuole ad ogni costo scoprire gli assassini di Spock ma nello stesso tempo è preocupato che Janeway non abbia detto tutta la verita e che la flotta stellare abbia messo volutamente in pericolo lui, i suoi amici e suo figlio. Del resto Picard deve guardare negli occhi il suo amico e mentire spudoratamente per il bene stesso della Federazione. La flotta stellare è convinta che la guerra civile romulana possa trascinare in un conflitto galattico tutto il quadrante e per evitarlo assegna a Picard una missione segreta al limite della legalità.
La storia scorre via con scioltezza è tutti i percorsi narrativi convergeranno ad un unico e pericoloso nemico la Totalità rappresentata da una giovane donna che si fà chiamare Norida la cui natura è un ulteriore mistero. La donna dimostra di avere il potere di cambiare forma oltre che quello di essere telepate. Forse una nuova razza di mutaforma?
Il libro ha, fra l'altro il grande pregio di farci conoscere nel dettaglio la razza e lo stile di vita dei Remani così poco approfonditi nel film Nemesis. Inoltre Shatner da prova di grande fantasia quando formula alcune interessanti ipotesi su come Shiiinnnzzzooooon! Lo detto c'è lo fatta! Sia riuscito a prendere il potere ed entrare in possesso della Shimitar...
Insomma un libro molto bello se non fosse rovinato da un finale poco generoso di rivelazioni importati. Del resto si vede che Shatner si sta conservando il colpo di scena per il gran finale. Lo consiglio a tutti e può essere letto tranqullamente senza leggere il primo...
INIZIO SPOILER
Spoiler:
Come si evince da questo breve riassunto (volutamente non sono sceso nei dettagli per non rovinare la lettura a chi vorrà procurarsi il libro) di carne al fuoco c'è ne veramente tanta. E fortunatamente, c'è poco fumo e molto da gustare.
Lo Star Trek di William Shatner ha sempre avuto una connotazione dark. Il suo stile si avvicina molto a DS9. Ed infatti questa volta i rapporti tra i personaggio sono molto tesi. In particolar modo tra Kirk e Picard. Kirk vuole ad ogni costo scoprire gli assassini di Spock ma nello stesso tempo è preocupato che Janeway non abbia detto tutta la verita e che la flotta stellare abbia messo volutamente in pericolo lui, i suoi amici e suo figlio. Del resto Picard deve guardare negli occhi il suo amico e mentire spudoratamente per il bene stesso della Federazione. La flotta stellare è convinta che la guerra civile romulana possa trascinare in un conflitto galattico tutto il quadrante e per evitarlo assegna a Picard una missione segreta al limite della legalità.
La storia scorre via con scioltezza è tutti i percorsi narrativi convergeranno ad un unico e pericoloso nemico la Totalità rappresentata da una giovane donna che si fà chiamare Norida la cui natura è un ulteriore mistero. La donna dimostra di avere il potere di cambiare forma oltre che quello di essere telepate. Forse una nuova razza di mutaforma?
Il libro ha, fra l'altro il grande pregio di farci conoscere nel dettaglio la razza e lo stile di vita dei Remani così poco approfonditi nel film Nemesis. Inoltre Shatner da prova di grande fantasia quando formula alcune interessanti ipotesi su come Shiiinnnzzzooooon! Lo detto c'è lo fatta! Sia riuscito a prendere il potere ed entrare in possesso della Shimitar...
Insomma un libro molto bello se non fosse rovinato da un finale poco generoso di rivelazioni importati. Del resto si vede che Shatner si sta conservando il colpo di scena per il gran finale. Lo consiglio a tutti e può essere letto tranqullamente senza leggere il primo...
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