Fantascienza e pessimismo

Varie & Eventuali del mondo di Star Trek!
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Miles
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Messaggio da Miles » 14 mag 2012, 11:17

Originally posted by MiaPiccolina
Originally posted by Miles
il punto è che comunque gli umani di Star Trek si comportano come se il denaro non esistesse, come se non fosse un problema per nessuno di loro.
Solo alcuni si comportano come se il bisogno di denaro non sia un problema per loro. Kirk e Picard sicuramente danno l'impressione di non preoccuparsi dei propri compensi da capitano. E forse entrare nella flotta stellare significa essere dei privilegiati che appunto non devono preoccuparsi di mettere il piatto a tavola, perchè spesati di tutto. L'ultimo film, con la battuta di McCoy sulla ex moglie, lascia intendere una cosa del genere.
MiaPic, forse è bene che chiarisca meglio un concetto fondamentale che probabilmente crea confusione nell'affrontare questa questione: Roddenberry non ha mai detto che nel futuro saremo tutti ricchi; ha detto che non ci saranno più poveri.

E' una differenza sottile, ma non è di poco conto. Anche se col replicatore puoi ottenere la maggiorparte di ciò che ti serve, è chiaro che un minimo di forza lavoro la devi retribuire (infatti gli ufficiali della flotta prendono un compenso, così come i minatori); il tizio della K7 probabilmente deve pagare un affitto e dei forntiori se decide di servire materiale non replicato (tra l'altro, ai tempi di quell'episodio, il replicatore non era ancora come quello ai tempi di Picard. Se non sbaglio era più una sorta di sintetizzatore alimentare. Non ricordo se nei romanzi o nelle guide ufficiali - correggetemi se sbaglio - viene detto che quel dispositivo che si vede a bordo della 1701 originale, da dove escono i cibi, sia in realtà una sorta di porta-vivande dalle cucine o al più un sintetizzatore alimentare piuttosto rozzo, rispetto al replicatore che verrà: infatti le pietanze servite nella TOS erano per la maggiorparte dei cubetti colorati).

In ogni caso ricordati che è stato spesso detto che sulla Terra (e presumibilmente sui mondi della Federazione) non esistono più povertà e malattie, non che non esistono più in assoluto. E se un umano vuole fare impresa invece di fare il Capitano, avrà i suoi costi da sostenere, che però non sono costi "vitali", sono costi contingenti con l'attività che ha scelto di fare (non dovrà trovarsi a scegliere se mangiare o pagare "EquiFed", per intenderci).

Anche per quel che riguarda il costo stesso del lavoro e della manodopera: vedi in Voyager che già usano "minatori olografici" per fare i lavori più pesanti e in TNG gli Exocomp o simili. Queste cose cambieranno per forza di cose il mondo dell'economia e quindi la società. Se tu rapporti l'assenza di denaro, non al mondo del 23°-24° secolo, ma al nostro, è chiaro che troverai sempre mille e mille motivi per ritenerla un'assurdità. Devi sforzarti di immaginarti il "come" ci si è arrivati e il perché si può vivere senza. Nonostante gli scivoloni presi da certi autori, io nella saga invece vedo molta coerenza su questo aspetto, rispetto a te, nel senso che a ben vedere è uno sviluppo molto più "logico" e meno "utopico" di quanto non sembri ad una prima analisi superficiale (per quanto - concordo con te - non so fino a che punto Roddenberry l'abbia studiato nei minimi dettagli).
Originally posted by ormazad
I Ferengi, per cultura, considerano ancora la ricchezza in sé uno status; gli umani sembra proprio che siano usciti da questa logica
http://www.youtube.com/watch?v=W5J_qn93Nkc
http://www.youtube.com/watch?v=ovichjjwnXk
Ottime citazioni, Orm! Ecco perché, come ho detto prima, preferisco l'approccio Ds9 alla questione dell'"umanità evoluta", rispetto a quello di Berman & Braga: in quei video, Quark spiega esattamente come "buonismo" degli umani e benessere economo-tecnologico siano assolutamente due fattori legati fra loro. Se si è avuta una sorta di evoluzione sociale, lo si è dovuto a secoli di benessere e di sviluppo su queste basi: tolte queste basi sul lungo periodo, l'uomo - nella sua individualiutà - non può che tornare al suo stato brado.

Mi piace meno la filippica di Lily a Picard, che ha come risultato quello di far credere che i cosiddetti umani evoluti siano solo degli ipocriti che se la tirano, ma che appena "gli girano" o vengono toccati sul personale ridiventano i pezzi di melma che sono sempre stati.

In "The siege of AR-558" la differenza tra evoluzione sociale ed evoluzione come specie, è molto meglio affrontata (e - mi rivolgo a MiaPic - come vedi sono i Ferengi - cioè gli alieni di turno - a fare la morale agli umani, come da tradizione :grin: ).


@IlSisko: grazie per la segnalazione dell'articolo! Non solo è interessante in sé, ma è uno di quei piccoli dettagli per i quali, nonostante la svolta action impressa a Star Trek, continuo a preferire questo team creativo rispetto al precedente.

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Messaggio da IlSisko » 14 mag 2012, 11:35

Sono abbastanza d'accordo, Krong. Una bella storia di fantascienza può nello stesso tempo intrattenere, informare e provocare chi la ascolta. Se questo sia compatibile con un grosso incasso al botteghino oggi non lo so ma francamente me ne infischio. :mrgreen:

Ora, nell'ultimo film di Star Trek la prima componente c'è di sicuro, la seconda è un po' "nascosta", sacrificata forse, sfuggente a causa del ritmo incalzante e dei lens flares che accecano lo spettatore :mrgreen: , la terza è quasi inesistente...

Orci è molto appassionato di politica e teorie cospirative e anche di Star Trek. Il background di Roddenberry era sicuramente diverso.

Il punto per me sta nel fatto che il nostro futuro dipende in parte da scelte collettive, in parte da eventi sui quali non abbiamo alcun controllo. La civiltà attraversa ciclicamente momenti di profonda crisi seguiti da periodi di rinascita. Tutto questo influnza anche la fantascienza. C'è quindi da essere ottimisti o pessimisti sul futuro e poi di quale futuro parliamo?

Le strade percorribili e i possibili scenari sono sempre molteplici.
La crescita tecnologica di fatto continua e lo scenario di un sopravvento dell'intelligenza artificiale, così come l'olocausto nucleare sono effettivamente delle possibilità (i Romulani disturbati e possibili invasioni Borg, come diceva il giornalista nell'articolo linkato precedentemente, ci saranno sempre, quindi la vita non sarà mai perfetta), ma non sono gli unici scenari possibili, o passaggi obbligati e inevitabili e credo abbia senso sperare che vi siano altre strade percorribili e che alcune dipendano dalle scelte collettive.

["La tecnologia è neutra", cit. Zefram Cochrane, "Federazione]

p.s: sulla questione dell'esistenza del denaro nella Federazione a quanto ho capito sono alcuni autori ad averlo introdotto, creando le varie incongruenze sopra citate. Secondo Moore:

"By the time I joined TNG, Gene had decreed that money most emphatically did NOT exist in the Federation, nor did 'credits' and that was that. Personally, I've always felt this was a bunch of hooey, but it was one of the rules and that's that."

In pratica una delle regole sancite da Roddenberry ai tempi di TNG era che soldi e crediti non sarebbero dovuti esistere nella Federazione. Moore considerava tuttavia queste regole "un mucchio di cazzate". :mrgreen:

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Messaggio da Miles » 14 mag 2012, 12:42

Originally posted by IlSisko
sulla questione dell'esistenza del denaro nella Federazione a quanto ho capito sono alcuni autori ad averlo introdotto, creando le varie incongruenze sopra citate. Secondo Moore:

"By the time I joined TNG, Gene had decreed that money most emphatically did NOT exist in the Federation, nor did 'credits' and that was that. Personally, I've always felt this was a bunch of hooey, but it was one of the rules and that's that."

In pratica una delle regole sancite da Roddenberry ai tempi di TNG era che soldi e crediti non sarebbero dovuti esistere nella Federazione. Moore considerava tuttavia queste regole "un mucchio di cazzate". :mrgreen:
Molto molto interessante...

Se nella Federazione (e sottolineo "Federazione", quindi esclusi mondi non-allineati e umani sparsi per lo spazio) non si usano crediti, bisogna concludere che esistano delle "attività di Stato" che permettano ai cittadini membri di accedere a dei servizi senza bisogno di moneta corrente, crediti o qualsiasi cosa di analogo. Queste attività possono andare dagli alloggi, ai ristoranti, ai mezzi di trasporto e così via, ricordandoci sempre che bisogni alimentari, di vestiario, di mano d'opera (automatizzata e/o artificiale), di materiali (se non rari e/o non replicabili) e di consumi energetici non sono più né un elemento discrimanante nè un elemento vincolante nelle scelte di vita professionali e non dei cittadini membri.

Succede però che su Risa - mondo membro della Federazione - un solerte artigiano costruisca e venda artefatti per i turisti; succede anche che a San Francisco Joseph Sisko apra un ristorante; succede che su Ds9 Quark paghi un affitto alla Federazione per l'uso dei suoi locali e così via. Come si pagano questi servizi? Con un bene di scambio, che possiamo identificare nel Latinum, che ha il suo valore nella sua "irreplicabilità". Il Latinum, in effetti, non è la moneta della Federazione, non è affatto una moneta: è un materiale di scambio, quasi un bene rifugio come può esserlo l'oro o i diamanti per noi del 21° secolo.

Cosa impedisce alla presenza del Latinum di trasformare nuovamente tutti quanti in dei capitalisti? Il fatto che in un mercato privo della spinta di bisogni primari, chi commercia in latinum con i membri della Federazione deve necessariamente calmierare i prezzi e confrontarsi con una realtà che, virtualmente, non ha bisogno dei suoi servizi. L'imprenditore del 24° secolo, deve essere bravissimo a vendersi e a quantificare il valore di quello che fa, altrimenti nessuno lo verrebbe a cercare (ma anche in caso di fallimento della sua attività, non finirebbe sotto un ponte ed è questo il bello).

Chi dice che il futuro economico di Star Trek sarà una sorta di comunismo semplicemente perché non ci sarà più il capitalismo, secondo me non valuta bene gli effetti di un'economia priva di denaro. Non credo sarebbe una sorta di comunismo, anzi sarebbe la forma più pura di liberismo dove il mercato veramente si autoregolerebbe da sé per il meglio, in uno spirito di sana concorrenza non distruttiva del rivale (o di sé stessi, in seguito ad investimenti sbagliati) spinta a creare cose belle - se non più utili e/o necessarie - non per buonismo ma per via del fatto che in un'economia di quel tipo, solo la bellezza, la bontà, l'unicità del prodotto può avere un valore intrinseco rispetto a quello che passa gratis la Federazione e la tecnologia.

Secondo me è per questo, che in modo non-pedagogico, Picard dice a Lily che nel futuro tutti lavorano per migliorare sé stessi e il mondo che li circonda: non è una vocazione alla santità (come forse l'hanno intesa certi autori) è che la società ha cominciato a funzionare su altri parametri e il miglioramento è una conseguenza di questo cambiamento, non lo scopo.



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ormazad
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Messaggio da ormazad » 15 mag 2012, 9:53

Miles scrive
Roddenberry non ha mai detto che nel futuro saremo tutti ricchi; ha detto che non ci saranno più poveri.
Miles , e secondo te in Italia nel 2012 ci sono poveri ??


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Messaggio da Miles » 15 mag 2012, 10:36

Chiedilo a quelli di Emergency che pare ricevano moltissimi Italiani, nei loro ospedali da campo sul territorio nazionale. Chiedilo a quelli del call center a € 400-600 al mese. Chiedilo a quell'insegnante precario di 48 anni che qualche giorno fa ha accoltellato un passante a caso, solo per finire in galera con la motivazione: "Almeno li mi danno a mangiare". Chiedilo a chi si è suicidato per una cartella di Equitalia o per un taglio alla pensione.

Per me la risposta è si. Poi se per povertà tu intendi quella stile corno d'africa, con gente scalza che beve dalle pozzanghere, chiaramente no. Ma io con povertà intendo una gamma molto più vasta di situazioni: se pur lavorando si guadagna meno di quello che occorre per vivere, contando tasse, vitto, alloggio, consumi energetici basilari come luce e gas, spese mediche laddove ci sono etc. allora per me si è poveri anche se si ha un tetto sulla testa e non si è costretti a mendicare.



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