In particolare mi ha molto colpito la risposta di Lindelof alla seguente domanda:
Powell: Prometheus, come Alien e Blade Runner sono caratterizzati da elementi fortemente distopici. Perchè la fantascienza sembra così pessimista?
Lindelof: Because the apocalyptic version seems much more probable. The 1960s hung on the promise of the space program. We believed the future was something we could make. But in the 1980s, when I was growing up, that transformed into the idea that the future is something we have no control over. Thirty years from now, nuclear holocaust and artificial intelligence takeover feel much more viable to me than a federation that seeks out new civilizations.
Traduzione: "Perchè la versione apocalittica sembra molto più probabile. Negli anni '60 ci si aggrappava alla promessa del programma spaziale. Credevamo che il futuro fosse qualcosa che potevamo costruire. Ma negli anni '80, quando sono cresciuto io, quella visione si trasformò nell'idea che il futuro fosse qualcosa sul quale non abbiamo alcun controllo. Da qui a 30 anni, l'olocausto nucleare e il sopravvento dell'intelligenza artificiale mi sembrano molto più probabili di una federazione alla ricerca di nuove civiltà."
So che la questione non è certo nuova e che i dibattiti sull'argomento ci sono sempre stati, ma la mia domanda è... la "visione" di Roddenberry è davvero cosa sorpassata? La fantascienza oggi può ancora farci sperare in un futuro migliore ed essere di ispirazione per le nuove generazioni come lo era Star Trek negli anni '60?
E soprattutto... è normale che uno dei protagonisti del rilancio della Serie Classica sia molto più ispirato dagli elementi distopici di un filone della fantascienza che non da quelli che hanno sempre reso Star Trek un'eccezione?
"Angels and ministers of grace defend us!"