Fantascienza e pessimismo

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Messaggio da Miles » 12 mag 2012, 14:27

Originally posted by ormazad
(con la tecnologia di replicazione, in effetti, cessa il bisogno di avere denaro contante per procurarsi ciò di cui si ha bisogno a livello primario, cioè cibo, vestiti, oggetti e utensili d'uso comune etc.)
E comincia il bisogno di avere denaro per procurarsi l'energia per far funzionare il replicatore .
Ho l'impressione che l'epoca di pace e prosperitá immaginata da Roddenberry non possa prescindere dal fatto che é venuta a mancare la necessitá di competere per le risorse. In questo senso, é plausibile che (forse con l'aiuto dei Vulcaniani) gli umani siano riusciti ad ottenere una fonte di energia pulita e rinnovabile. Oltretutto il replicatore funziona convertendo l'energia in materia e viceversa, quindi parte dell'energia usata viene sempre riciclata.

Sul fatto poi che, nella Serie Classica, il concetto dell'assenza del denaro non viene esplicitato, in realtá non é proprio vero: basta rivedersi "Rotta verso la Terra".

Tornando In Topic, se gli autori non capiscono (o non conoscono/considerano) i motivi per cui l'umanitá di Roddenberry é uscita da certi tunnel - e l'assenza del denaro inteso come fonte di diseguaglianza, discriminante e bussola sociale per me é fondamentale - non mi stupisce che finiscano per considerare il "buonismo" di questa saga come qualcosa che non sta né in cielo né in terra...

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Messaggio da IlSisko » 12 mag 2012, 15:25

In realtà io credo che in Star Trek la presenza di un "guastatore" abbia spesso giovato, a bilanciare gli aspetti ottimisti e distopici della fantascienza e rendere la saga più complessa e sfaccettata. Nella serie classica poteva essere Coon, nella produzione cinematografica Meyer e in DS9 Behr e Moore...
Forse nel nuovo team al comando del franchise sono rimasti solo "guastatori"... :mrgreen:

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Messaggio da ormazad » 12 mag 2012, 21:48

Oltretutto il replicatore funziona convertendo l'energia in materia e viceversa, quindi parte dell'energia usata viene sempre riciclata.
TheGib potrà spiegare molto meglio di me perché la conversione a costo zero di energia in birra romulana e viceversa è possibile a Harry Potter ma non a Jean Luc Picard .
gli umani siano riusciti ad ottenere una fonte di energia pulita e rinnovabile
Praticamente il motore termico o il motore elettrico visti da un fisico del 700 .

Forse sono un abitante di Yonada ma io certi tunnel non li vedo .


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Messaggio da Miles » 12 mag 2012, 22:39

@IlSisko: che un "guastatore" debba esserci, da fan di Ds9, sono d'accordo anch'io altrimenti sai che noia :smile:
L'importante è non stravolgere il concetto di fondo. Io penso che B&B si siano sentiti intrappolati da questa "Umanità evoluta" essenzialmente perché non hanno ben compreso l'evoluzione di cui si parlava e sembrava quasi che, un bel giorno, dall'oggi al domani, gli umani fossero diventati tutti buoni... questo li ha spinti a creare dei personaggi, a mio avviso, piuttosto bidimensionali perché buoni per forza, quasi fossero dei repressi.

Rispetto di più quello che hanno fatto Behr e Moore con Ds9, che si sono discostati molto dai parametri roddenberriani, ma hanno messo in crisi il concetto di "umanità evoluta" affrontandolo in modo maturo, con degli spunti di riflessione interessanti per lo spettatore (quindi non esattamente una visione distopica, ma critica).

@Ormazad: la fantascienza è bella perché è anche "fanta", non solo "scienza" :smile:
Io non lo se se, come o quando si arriverà ad attingere a forme di energia illimitate e/o pulite e comunque sono troppo ignorante in materia per affrontare una discussione su questo argomento.

A livello puramente autoriale, il replicatore converte energia in materia e viceversa; non so se a costo zero - non credo - comunque sempre in modo tale da rendere obsoleto l'uso del denaro corrente per ottenere qualcosa.

Poi se parliamo di tunnel che tu non vedi, bé, non credo che nel 23° o 24° secolo di Star Trek se non hai un'assicurazione sanitaria ti lasciano morire. E' piuttosto chiaro che, almeno sulla Terra, malattie e povertà non esistono più (e questo era chiaro sin dalla Serie Classica), quindi le cose sono due: o non esiste più il denaro e/o le multinazionali farmaceutiche, o non esiste più il capitalismo come lo intendiamo noi o non so che altro: certo è che una grande evoluzione a livello socio-economico dev'essere avvenuta per forza.



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Messaggio da TheGib » 12 mag 2012, 22:48

Io non mi fisserei troppo sull'energia, né tantomeno sul denaro.
Tra l'altro concetti, insieme al terzo incomodo che è il tempo, alla finfine sovrapponibili: vedi "In time".

Miles non parla di moto perpetuo energetico, ma l'osservazione di ormazad è corretta.

Per il dettaglio di tale questione possiamo semplicemente supporre che, avendo un sistema efficiente per trasformare materia in energia e viceversa, il problema dei fabbisogni primari sia prossimo a zero, dato che ogni tipo di scarto rientra in circolo e posso teoricamente usare la monnezza come sulla DeLorean di "Ritorno al futuro"; ma non è a costo ZERO. E nemmeno si riesce a fare TUTTO; pensiamo ai famigerati cristalli di dilitio.

Quindi si è solo spostata l'asticella più avanti, dal punto di vista prettamente materiale; ma i bisogni non sono scomparsi.
L'idea di Roddenberry, io credo, sta più in un cambio di mentalità, magari legato ad un accresciuto benessere; questa è una speranza, o un'utopia se vogliamo giocare ai pessimisti (che chiamano loro stessi realisti) che non ha bisogno del moto perpetuo.

Se sia solo una speranza vana, ossia se questo sia il migliore dei mondi possibili, rientra nella definizione di pessimismo e ottimismo, e così ritorno sullo stile della mia prima citazione... con un'altra citazione :wink: :
"L'ottimista pensa di vivere nel migliore dei mondi possibili; il pessimista lo teme".

La nostra vera nazionalità è l'umanità. H.G.Wells
-----------------------------------------
"...c'è una certa drammatica ironia in tutto questo, una sincronia che sconfina con la predestinazione, si potrebbe dire..." R.Giles

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Messaggio da IlSisko » 12 mag 2012, 23:40

Grazie ragazzi, sapevo che questa discussione sarebbe risultata veramente interessante. :grin:

A proposito dell'aspetto fanta-tecnologico che ha reso la fantascienza di Star Trek grande quanto quella di Verne.
Anno dopo anno scopriamo tecnologie, immaginate quasi mezzo secolo fa in Star Trek, realizzate o in fase di studio.

Recentemente ha fatto il giro del web la notizia del progetto del display cilindrico 3D che si potrebbe considerare come un parente della tecnologia olografica, così come la realizzazione di qualcosa di molto simile all'alluminio trasparente di ST IV.

E oggi ho letto su TrekMovie che c'è persino un tipo che sostiene che nel giro di 20 anni potrebbe essere possibile costruire l'Enterprise, dotandola di gravità artificiale, laser da 100MW e scudi costituiti da un campo di forza di qualche tipo! :grin:
Ovviamente questa persona non è propriamente un addetto ai lavori e non conosce la maggior parte delle cose di cui parla eppure, a giudicare dalla cura con cui ha realizzato il suo sito web, mi sembra decisamente "ispirato"... :mrgreen:

http://www.buildtheenterprise.org/

Fonte: Trekmovie

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Messaggio da MiaPiccolina » 13 mag 2012, 8:25

Originally posted by Miles
Sul fatto poi che, nella Serie Classica, il concetto dell'assenza del denaro non viene esplicitato, in realtá non é proprio vero: basta rivedersi "Rotta verso la Terra".
Scusami ma la frase buttata li nel film è troppo ambigua per arrivare alla deduzione che non esista il denaro all'epoca di Kirk.
Se Kirk avesse specificato, anche se solo sommariamente, il modello economico del suo tempo, allora la cosa sarebbe stata diversa. Se per esempio avesse detto una cosa del genere: "questi utilizzano ancora il denaro e non il baratto", ti avrei dato ragione.
Invece si limita a dire che hanno bisogno di denaro in senso generico, considerando quello che si è visto nella serie classica è più probabile che Kirk voglia intendere che hanno bisogno di moneta di uso corrente, probabilmente perchè hanno solo crediti della Federazione che nel 1986 ovviamente non possono essere utilizzati.
Originally posted by TheGib
L'idea di Roddenberry, io credo, sta più in un cambio di mentalità, magari legato ad un accresciuto benessere
Infatti è così.
Perdonatemi ma io non credo che Roddenberry abbia creato un universo positivo, ne tanto meno utopistico. Ha creato un futuro di maggior benessere, che si traduce in un maggior senso civico delle persone. Ma è facile accettare il diverso se stiamo tutti con la pancia piena. Il problema è accettare gli altri (diversi o meno che siano) quando devi stringere la cinghia.

Scusatemi se insisto, ma io nella serie classica non ho affatto visto una umanità superiore. Piuttosto ho visto persone ugualmente meschine come noi, persone che sono in grado di provare invidia ed odio (Corte Marziale, Inversione di Rotta), che sono avare (Il Filtro di Venere, Animaletti Pericolosi) e che hanno pure dei pregiudizi nei confronti del diverso (La Navicella Invisibile, Il Mostro dell'Oscurità). C'è perfino uno dei temi classici della fantascienza, la paura della tecnologia (Il Computer che Uccide, Il Ritorno degli Arconti).

Dove sarebbe questo messaggio utopistico? Francamente io non lo vedo.
Vogliamo dire che è utopistico solo perchè Roddenberry ha messo un equipaggio multietnico a bordo dell'Enterprise? Beh questo gli fa onore, ma non è che basti questo per dire che l'umanità del futuro ha creato il paradiso in terra.

Roddenberry in realtà ha commesso molti errori.
Il discorso del denaro per esempio, non ha mai specificato che fosse un concetto superato, anzi, tutto l'opposto.
L'invenzione dei replicatori è un altro esempio. Sono oggetti sicuramente che fanno impressione (come dice Miles, sono molto più "fanta" che "scienza"), ma creano anche non pochi dubbi sul reale valore della vita del futuro: che senso ha impegnarisi in un progetto se con uno schiocco di dita posso ottenere quello che voglio?

Non fraintendetemi, io non voglio dire che Star Trek sia una invenzione priva di valore. Se lo pensassi non starei qui a scrivere. Però a volte mi cadono le braccia quando sento fans, attori e produttori, parlare di Star Trek in termini così elevati che poi la fanno apparire come una roba totalmente staccata dalla realtà. Quando invece il VERO valore di Star Trek è quello di farci riflettere proprio sui difetti che abbiamo noi essere umani, e di mostrarci quanto spesso siamo causa del nostro stesso male.

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Messaggio da Miles » 13 mag 2012, 10:45

Originally posted by MiaPiccolina
Originally posted by Miles
Sul fatto poi che, nella Serie Classica, il concetto dell'assenza del denaro non viene esplicitato, in realtá non é proprio vero: basta rivedersi "Rotta verso la Terra".
Scusami ma la frase buttata li nel film è troppo ambigua per arrivare alla deduzione che non esista il denaro all'epoca di Kirk.
Se Kirk avesse specificato, anche se solo sommariamente, il modello economico del suo tempo, allora la cosa sarebbe stata diversa.
Non è solo una battuta per non pagare la cena al ristorante: Spock e Kirk hanno evidenti difficoltà a capire il valore dei soldi, vedi la perplessità sui "soldi spicci" sull'autobus o i $ 100,00 che ricevono per gli occhiali che erano il regalo di Bones e che Kirk non sa quantificare.
io nella serie classica non ho affatto visto una umanità superiore. Piuttosto ho visto persone ugualmente meschine come noi, persone che sono in grado di provare invidia ed odio (Corte Marziale, Inversione di Rotta), che sono avare (Il Filtro di Venere, Animaletti Pericolosi) e che hanno pure dei pregiudizi nei confronti del diverso (La Navicella Invisibile, Il Mostro dell'Oscurità). C'è perfino uno dei temi classici della fantascienza, la paura della tecnologia (Il Computer che Uccide, Il Ritorno degli Arconti).
L'individualità è un altro punto forte di Star Trek. Come ho detto, ciò che non mi ha convinto della gestione B&B è stato che i loro "Umani evoluti" mi sono sembrati forzatamente buoni. Nella Serie Classica invece, non sono tutti gli umani, singolarmente che sono "buoni", ma c'è un contesto sociale che scoraggia e condanna lo scontro, spingendo a cercare soluzioni alternative all'uso della violenza fino all'ultimo. E' una cosa molto diversa dal dire "siamo tutti buoni e carini" e sia chiaro che io l'apprezzo tanto quanto te.
L'invenzione dei replicatori è un altro esempio. Sono oggetti sicuramente che fanno impressione (come dice Miles, sono molto più "fanta" che "scienza"), ma creano anche non pochi dubbi sul reale valore della vita del futuro: che senso ha impegnarisi in un progetto se con uno schiocco di dita posso ottenere quello che voglio?
Questo è un tema affrontato in vari episodi, di quelli dove i nostri eroi sbarcano su pianeti paradisiaci e c'è la solita considerazione di Kirk sul fatto che l'uomo non è fatto per vivere in paradiso con la pappa pronta. Questo mi fa pensare che, nonostante il benessere raggiunto, neanche sulla Terra del 23° secolo si possa stare tutto il giorno in pantofole senza far niente.

Il discorso è, come dice Picard, che la società futura ha acquisito una coscienza civica superiore per cui si lavora per migliorare. Sembra una stron..ta detta così? Si, lo sarebbe se esistesse effettivamente il denaro e uno potesse scegliere se fare volontariato o meno, allora uno potrebbe pensare (come Lily) che non ha senso lavorare gratis. Ma se il denaro non esistesse (non come lo intendiamo noi, non come mezzo per vivere bene) viene da sé che il discorso di Picard ha la sua logica, per questo io tengo fortemente insieme le due cose, spirito positivo di Star Trek ed evoluzione sociale dovuta anche all'assenza del denaro, altrimenti non si spiegherebbero molte cose dell'evoluzione umana immaginata da Roddenberry.

E' un concetto molto difficile da immaginare per noi "villici" del 21° secolo ma io di gente puramente pigra non ne conosco: gli esseri umani hanno bisogno di sentirsi impegnati, perché questo li fa sentire vivi. Se non dovessi arabbatarmi per mettermi due soldi in tasca, probabilmente mi dedicherei allo studio di uno strumento musicale o di qualche tecnica pittorica. Se avessi una mentalità più scientifica, e non avessi problemi ad accedere a mezzi e attrezzature, farei lo ricercatore. Se mi piacesse cucinare, aprirei un ristorante come il padre di Sisko senza dovermi indebitare a vita con una banca. Insomma, gli umani in Star Trek, quelli che non sono arruolati nella flotta, sono comunque gente impegnata, che studia, crea (vedi Sisko jr). Io non credo che senza denaro si fermerebbe tutto perché mancherebbe lo stimolo a fare le cose: penso piuttosto che si farebbero molte più cose per vocazione e quindi sarebbero anche lavori fatti con più passione.
il VERO valore di Star Trek è quello di farci riflettere proprio sui difetti che abbiamo noi essere umani, e di mostrarci quanto spesso siamo causa del nostro stesso male.
Verissimo, ma la formula originale prevedeva che fossero gli alieni e/o le civiltà aliene di turno a simboleggiare metaforicamente un qualche nostro difetto: la serie classica è piena di esempi così; il filone in cui sono gli umani che mettono in crisi da sé il loro supposto valore, la loro cosiddetta evoluzione, è una svolta post-Roddenberriana.


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Messaggio da MiaPiccolina » 13 mag 2012, 11:26

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per questo io tengo fortemente insieme le due cose, spirito positivo di Star Trek ed evoluzione sociale dovuta anche all'assenza del denaro, altrimenti non si spiegherebbero molte cose dell'evoluzione umana immaginata da Roddenberry.
Ed infatti è proprio per questo che io dico che la visione di Roddenberry è fallata. Perchè non ci ha mostrato un mondo dove il denaro non esiste. Non ci ha mostrato un universo dove le persone fanno quel che fanno per puro diletto.
Picard si vanta con Lily in Primo Contatto, peccato che nell'episodio "Le Vacanze del Capitano" lo stesso Picard dice di aver comprato un regalo a Riker (lo scherzo che gli tira Riker della statuetta per intendere sesso), dice comprato, non barattato o replicato, mi capisci?
E gli esempi in tal senso si sprecano.

Se queste persone usano parole come comprare o vendere, come fanno a vivere senza il denaro, senza avere un qualcosa di riconosciuto valore da scambiare per le cose che desiderano possedere.

Il discorso che c'è li nel film Rotta Verso la Terra, il fatto che Kirk e Spock sono impacciati con i soldi del 20mo secolo potrebbe derivare anche dal fatto che effettivamente non sanno quantizzare il valore di 100 dollari. Se tu ti ritrovassi ai tempi dei cesari, sapresti quantizzare in termini moderni il valore di un sesterzo romano?
E magari non conoscono l'espressione "soldi spicci" perchè nel loro tempo si paga sempre con un sistema elettronico, dove effettivamene non hai il problema di avere gli spicci in tasca.

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Messaggio da ormazad » 13 mag 2012, 11:37

Tutto perfetto TheGib .
Solo non ho capito se sono un ottimista o un pessimista -) .

E mi permetto un consiglio di lettura per tutti
http://www.amazon.com/exec/obidos/ISBN= ... lvershomA/


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Messaggio da Miles » 13 mag 2012, 20:50

Originally posted by MiaPiccolina
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per questo io tengo fortemente insieme le due cose, spirito positivo di Star Trek ed evoluzione sociale dovuta anche all'assenza del denaro, altrimenti non si spiegherebbero molte cose dell'evoluzione umana immaginata da Roddenberry.
Ed infatti è proprio per questo che io dico che la visione di Roddenberry è fallata. Perchè non ci ha mostrato un mondo dove il denaro non esiste. Non ci ha mostrato un universo dove le persone fanno quel che fanno per puro diletto.
Picard si vanta con Lily in Primo Contatto, peccato che nell'episodio "Le Vacanze del Capitano" lo stesso Picard dice di aver comprato un regalo a Riker (lo scherzo che gli tira Riker della statuetta per intendere sesso), dice comprato, non barattato o replicato, mi capisci?
E gli esempi in tal senso si sprecano.
Intanto Picard non dice che fa il Capitano "per hobby", io anzi vedo un'umanità impegnata in quello che fa. Il nodo fondamentale è che non è più costretta a fare qualcosa per mettere un piatto di pasta a tavola, ed è già qualcosa di straordinario (per me). Forse non riesco a spiegarmi bene, non lo so, ma io non tendo a far equivalere la parola "denaro" con il concetto di "economia" come invece fai tu (a quello che deduco dalle tue obiezioni ai miei ragionamenti).

Anche nel futuro di Star Trek esiste una forma di economia, ma è piuttosto chiaro che non esiste nei termini che conosciamo noi: non lo so come si saranno organizzati, se ci saranno delle linee di credito aperte per i cittadini della Federazione o una sorta di reddito garantito o che, il punto è che comunque gli umani di Star Trek si comportano come se il denaro non esistesse, come se non fosse un problema per nessuno di loro.

Un po' - come ho detto - dipenderà dal fatto che la tecnologia ha permesso di soddisfare a costi prossimi a zero i bisogni delle persone, ricche, povere, belle o brutte; un po' dipenderà dal fatto che, oggettivamente, qualsiasi valuta si svaluterebbe all'istante se non servisse più per cose elementari come farci la spesa.

Per cose che non si possono replicare (vedi i Triboli di Uhura o magari i piatti freschi del padre di Sisko) si userà probabilmente come valuta del materiale non replicabile, come ad esempio il Latinum, ma siccome è una valuta che non da accesso a beni essenziali ma a cose "extra", per un umano del 23° secolo e successivo l'accumulare denaro non è più un motore sociale come può esserlo per noi uomini del 21°.

Picard probabilmente riceverà un ammontare X di latinum come stipendio dalla flotta, ma non è per quello stipendio che fa il Capitano: potrebbe tranquillamente vivere senza.

Non so se così mi sono spiegato meglio: l'economia ci sarà ancora nel futuro di Roddenberry, ma non c'è il denaro come lo intendiamo noi, cioè come un qualcosa a cui attribuiamo un valore intrinseco assoluto.

I Ferengi, per cultura, considerano ancora la ricchezza in sé uno status quo; gli umani sembra proprio che siano usciti da questa logica.



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Messaggio da IlSisko » 14 mag 2012, 1:01

Ho appena letto un interessantissimo articolo che mi ha fatto presino apprezzare un dettaglio di una sequenza di Spock bambino nell'ultimo film. Un dettaglio che pare solo gli economisti abbiano colto...
Si tratterebbe di un riferimento alle primissime righe di un famoso articolo dell economista Paul Romer, pubblicato nel 1990 e intitolato “Knowledge and the Wealth of Nations.” (hai capito quel diavolo di Orci!)

Anche se occorre premettere che Orci e Kurtzman in una sessione di domanda e risposta con i fans hanno precisato che: " "there's money, or some kind of credit system" in the alternate reality." (nella realtà alternativa c'è il denaro o una qualche forma di credito, TrekMovie), pare che gli autori abbiano voluto omaggiare un economista contemporaneo che in sostanza con la sua "nuova teoria della crescita" ha cambiato il corso del pensiero economico.

Le due paroline "magiche" ripetute dal piccolo Spock mentre si sottopone all'intenso processo educativo inflitto a tutti i bambini vulcaniani sono “nonrival” e “nonexcludable”.

Ora se leggiamo il contesto originale dal quale le parole sono estratte il collegamento con l'utopistica economia Roddenberryana di Star Trek balza decisamente all'occhio. Nello specifico si parla di tecnologia come bene "non rivale" e "non escludibile".

“The distinguishing feature of the technology as an input is that it is neither a conventional good nor a public good; its is a nonrival, partially excludable good.”

Nel caso di Star Trek la crescita tecnologica, in poche parole, ha portato i benefici non rivali e non escludibili della diffusione della conoscenza alla loro massima estensione possibile. :grin:

Nota: Dalla lettura dell'intero articolo (in inglese, mi spiace) seguono in un certo senso osservazioni analoghe a quelle esposte da Miles. :wink:

p.s: anche la rilettura degli stupendi dialoghi tra Zefram Cochrane e Micah Brack nel romanzo "Federazione" aiutano a capire meglio luci e ombre dell'evoluzione dell'umanità post primo viaggio a curvatura. :wink:

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Messaggio da ormazad » 14 mag 2012, 1:06

I Ferengi, per cultura, considerano ancora la ricchezza in sé uno status; gli umani sembra proprio che siano usciti da questa logica
http://www.youtube.com/watch?v=W5J_qn93Nkc
http://www.youtube.com/watch?v=ovichjjwnXk
Mamma che brutta la voce di Quark in italiano !


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Messaggio da Krong » 14 mag 2012, 10:07

Sono certo che qualcuno lo abbia già scritto, ma in fondo la Fantascienza altro non è che la declinazione delle attuali condizioni socio economiche.
Basti vedere , o leggere, starship troopers o straniero in terra straniera per vedere quanto essa possa essere usata come strumento di analisi e , perchè no?, di critica.
Tuttavia vorrei spezzare una lancia anche per il discorso opposto: non sempre questo è vero. Prendiamo film dell'epoca di star trek ( qualcuno potrebbe dire che con tutte le canne che si facevano fosse facile essere ottimisti) e invece troviamo cose come "la fuga di Logan" in cui il culto per la gioventù viene ribaltato ed esasperato, finale a lieto fine, siamo d'accordo, ma il film, di per se, era pesantemente critico. Prendiamo anche qualcosa di precedente : quei bei film vintage in bianco e nero in cui il mostrone di turno terrorizza l'umanità per poi essere sconfitto con la ferrarelle ad esempio. Film come questi erano in qualche modo, non allienati con i tempi. Erano decenni di scoperte, e sebbene la guerra fosse ancora vicina, c'era notevole ottimismo riguardo a certe cose.
Andiamo ancora più avanti nel tempo e prendiamo il nemico di sempre come esempio ovverosia Star Wars in cui il buon Lucas , in pieni anni ottanta, neppure ci prova a fare una cosa al futuro ma parla di una galassia lontana secoli fa.

Star Trek rapprensenta , malgrado gli sforzi di Abrams, ancora un approccio illuminista alla fantascienza: in cui l'assioma "il progresso globalizzato porta benessere globalizzato" è funzionante e , tuttosommato, credibile.

Io credo che più di pessimismo, di sti tempi si guardi al botteghino, con un occhio, ai finanziatori, alla politica ( ma più nel senso di fare cose in cui nessuno può trovare un critica ad essa), insomma si facciano cose più semplici e meno cervellotiche.
Roddenberry aveva , verissimo, una visione positiva del futuro, ma era , sempre, in qualche modo, presente agli avvenimenti che avvenivano in quel periodo e si permeteva pure, di dare giudizi di mettere in bocca ai suoi personaggi sentenze e profezie.
Ora qualunque film d'oltreoceano , ma non solo, inizia con la scritta " gli avvenimenti, i personaggi ecc" e questo, raggazze e ragazzi miei, la dice lunga su come si facciano i film ora!

Belin a l'è un bel giorno pe' mui!

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Messaggio da MiaPiccolina » 14 mag 2012, 10:27

Originally posted by Miles
il punto è che comunque gli umani di Star Trek si comportano come se il denaro non esistesse, come se non fosse un problema per nessuno di loro.
Solo alcuni si comportano come se il bisogno di denaro non sia un problema per loro. Kirk e Picard sicuramente danno l'impressione di non preoccuparsi dei propri compensi da capitano. E forse entrare nella flotta stellare significa essere dei privilegiati che appunto non devono preoccuparsi di mettere il piatto a tavola, perchè spesati di tutto. L'ultimo film, con la battuta di McCoy sulla ex moglie, lascia intendere una cosa del genere.

Ma se andiamo a vedere gli altri umani, vediamo che i fatti parlano diverasamente. Nella serie classica ci vengono mostrati minatori e tecnici di stazioni che... guarda un pò... si preoccupano dei loro profitti. Non stiamo parlando di Ferengi o altri alieni, sono umani e cittadini della Federazione.
Sempre nella serie classica abbiamo perfino l'esempio di uno che "arrotonda" per campare. Mi riferisco al barista della stazione K7, lui non solo vende le sue bevande agli avventori ma commercia le strane cose che gli porta Cyrano. Dai! Come si fa a dire che non tengono al denaro quando il barista e Cyrano fanno perfino la trattativa economica a tirare su e giu col prezzo!

La serie classica è sicuramente figlia al 101% di Roddenberry, e se lui voleva rappresentare un futuro dove non esiste il bisogno di denaro allora ha fallito. Ma magari non voleva proprio questo, forse Roddenberry aveva altre priorità.

Esclusa la serie classica, se ci mettiamo a parlare delle altre serie io comincio obbiettivamene ad essere in difficoltà sull'argomento. Perchè, ammettiamolo, è stato fatto un gran casino!
Ci sono qui e la un paio di battute che lasciano intendere che l'economia del futuro è diversa dalla nostra e dove il denaro è diventato uno "strumento" obsoleto. Peccato che poi alle belle parole non seguono i fatti. Se sull'Enterprise di Picard potevamo pensare che gli svaghi fossero gratuiti per tutti, mi sono sempre chiesto come facciano gli umani a pagare le sale ologrammi a Quark se non utilizzano denaro...

... A questo punto di solito partono mille ipotesi... per i dettagli i fans sono molto più fantasiosi degli autori.

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