4x08 - Futuro imperfetto

Può lo stesso fulmine colpire due volte?
Dathon
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Messaggio da Dathon » 21 set 2008, 17:14

Originally posted by Maydon

sono d'accordo con Galen, il miglior compromesso è una serie con una buona e forte continuity che però permetta anche episodi autoconclusivi e diversi mini archi narrativi e non una continuity tipo soap (che a piccole dosi però è accettabile).
Non esistono piccole dosi di continuity tipo soap. :wink:

Quanto al resto, siamo tutti d'accordo con Galen, direi. Per capire cosa intenda ciascuno di noi parlando di continuity buona, però, si possono solo fare degli esempi. Quella di DS9, ad esempio, per me è un po' eccessiva.



P.S.
A proposito di continuity, recentemente ho scoperto un bel collegamento tra due episodi perfino in TOS. In That Wich Survives, 3x14:

Kirk: Is it possible the rocks have life?

Sulu: You remember on Janus VI, the silicon creatures...

McCoy: But our instruments recorded that. They registered as life forms.

Si parla ovviamente della Horta di The Devil in the Dark, 1x26.

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Messaggio da Maydon » 21 set 2008, 20:19

io invece ho ritenuto la continuity di ds9 in certi punti carente, nel senso quando entra in scena il dominio avrei preferito un maggiore legame tra gli episodi e sempre meno puntate autoconclusive, non a caso la sesta e soprattutto la settima stagione sono le mie preferite dove il legame di episodi é più forti, però tutto sommato va bene così, in star trek sono importanti gli episodi autoconclusivi e più si va avanti nella serie e più ds9 riesce a trovare dei giusti compromessi.
Se devo fare degli esempi su altre serie, la continuity che preferisco in assoluto è quella di Buffy, ovvero un tema generale che percorre tutta la serie ed archi narrativi della durata di una stagione che permettono varietà di temi ed episodi autoconclusivi e soprattutto niente cliffangher alla fine di ogni stagione, ogni arco narrativo viene concluso, niente viene lasciato per strada.



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Messaggio da Myra » 21 set 2008, 20:37

Anch'io preferisco lo stile tng (no, non farò il solito paragone con DS9, non vi darò questa soddisfazione!!), quindi che eresia sia.
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Messaggio da TheGib » 21 set 2008, 20:45

Originally posted by Maydon
Se devo fare degli esempi su altre serie, la continuity che preferisco in assoluto è quella di Buffy, ovvero un tema generale che percorre tutta la serie ed archi narrativi della durata di una stagione che permettono varietà di temi ed episodi autoconclusivi e soprattutto niente cliffangher alla fine di ogni stagione, ogni arco narrativo viene concluso, niente viene lasciato per strada.
Aspettavo in gloria questo intervento di Maydon, che sapevo sarebbe arrivato :grin:
BTVS è uno dei motivi per cui ho detto "tralasciando i capolavori".
Però, visto l'amore di Dathon per un certo tipo di meta-linguaggio, di costruzione delle trame, di attenzione ai dettagli, credo che tale serie non manchi nella sua esperienza :wink:

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Messaggio da Dathon » 21 set 2008, 21:29

Originally posted by TheGib

BTVS è uno dei motivi per cui ho detto "tralasciando i capolavori".
Però, visto l'amore di Dathon per un certo tipo di meta-linguaggio, di costruzione delle trame, di attenzione ai dettagli, credo che tale serie non manchi nella sua esperienza :wink:
E invece, per un limite mio, non riesco proprio ad avvicinarmi a quella serie. Ho visto giusto un paio di episodi, e devo dire che ho apprezzato subito la scrittura (ho letteralmente adorato Firefly, del resto). Però non riesco a ignorare il pretesto narrativo.

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Messaggio da Galen » 21 set 2008, 22:26

Anche io non amo alla follia Buffy, ma di certo è stato un caso molto rilevante per quanto riguarda la scrittura. Non per niente ha influenzato altri autori, specie per quanto riguarda proprio gli archi narrativi stagionali.

E' chiaro che non c'è un unico tipo di continuity buona, dipende molto dalla serie.

Una serie come Friends può benissimo avere una continuità minima... basta sapere che questi due stanno insieme, quella è incinta e poco altro. Se si rivede un vecchio personaggio ben venga, se no fa lo stesso.

Viceversa Lost, che vi piaccia o no, necessita un tipo di continuità serrata, è stata pensata come un'unica storia e vista l'ambientazione sono poco utili gli episodi autoconclusivi, che pure ci sono (poi ci si lamenta che la storia non va avanti e bla bla bla).
E se questo significa che i personaggi sono schiavi della storia, non è un difetto, è proprio quello che si vuole ottenere visto che la storia lo richiede (e di certo non significa che i personaggi vengono trascurati).

Questo va bene in certi casi e in altri no.

A me la continuità di DS9 piace molto, ma questo non vuol dire che non potesse essere più allentata... lì va a gusti.
Quello che è più importante è che in quel momento andava bene così: se in Star Trek vuoi inscenare una guerra vera (non delle toccate e fughe come quelle dei Borg) è normale che il livello di continuità si alzi... tutta l'ambientazione non può non esserne influenzata, se non si vuole fare un pastrocchio.
Non credo di essere stato l'unico a pensare che finalmente gli scrittori si prendevano le responsabilità di quello che scrivevano.

Poi può essere stata anche un po' eccessiva (anche se non credo al punto da ingabbiare il tutto), come quella di TNG un po' carente (ma 9 volte su 10 andava anche bene, per l'epoca), ma non si possono fare degli standard.
E onestamente una coerenza di fondo (non solo continuativa) è quello che è un po' mancata a Voyager... diciamo che tornare indietro per paura degli eccessi non è stato fatto granché bene.
Con Enterprise si sono tentati gli archi narrativi alla Buffy, ma troppo tardi purtroppo... probabilmente era la scelta vincente per come era strutturata la serie.
Tirando le somme, trovo che in generale un'iniezione di continuità abbia fatto molto più bene che male anche a Star Trek, laddove si è cercato di praticarla (come sono convinto abbia fatto molto più bene che male a tutta la produzione televisiva).




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Messaggio da Dathon » 22 set 2008, 0:51

Originally posted by Galen

Quello che è più importante è che in quel momento andava bene così: se in Star Trek vuoi inscenare una guerra vera (non delle toccate e fughe come quelle dei Borg) è normale che il livello di continuità si alzi... tutta l'ambientazione non può non esserne influenzata, se non si vuole fare un pastrocchio.
Non credo di essere stato l'unico a pensare che finalmente gli scrittori si prendevano le responsabilità di quello che scrivevano.
Il problema di DS9 non è lo sfondo, ma lo sviluppo dei personaggi. Ho già parlato della fine IMHO ingloriosa di Worf, Odo e altri protagonisti oppressi dalla propria vita privata.

Ma prendi anche solo un personaggio come Winn, talmente schiacciato dal suo ruolo di cattiva, così radicato nella serie, da dover diventare una macchietta, una vecchia baldracca adoratrice dei Pivarazz (non mi ricordo mai come si scrive... :grin: ), per rimanere fedele a se stessa, una volta che Sisko e Kira la scavalcano a destra sulle questioni religiose.

E tanti saluti a In the Hands of the Prophets, tra l'altro. Dove c'è giustamente una condanna del fanatismo religioso, e non una condanna dei fanatici che si fingono credenti, ovvero un alibi per la religione.

Ed è questo che intendevo dicendo che temi e personaggi rischiano di diventare schiavi della continuity.

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Messaggio da Galen » 22 set 2008, 1:13

Ma non sono sicuro che quegli sviluppi fossero necessari in base alla continuity... mi sembrano piuttosto scelte discutibili degli sceneggiatori.

Intendiamoci, non dico certo che la continuità non possa schiacciare un personaggio, è normale che si rimanga legati dalle proprie premesse.

Però in quei casi in particolare, non credo fosse necessario che Odo e Kira diventassero stomachevoli, che Winn diventasse una macchietta e così via... credo che gli scrittori non abbiano saputo/voluto fare di meglio. La continuità prevede anche che i personaggi abbiano percorsi di maturazione, se si forniscono delle buone motivazioni. Winn ad esempio in molti casi è sembrato potere andare ben oltre il ruolo di semplice cattiva... purtroppo la cosa è stata semplificata alla fine e il personaggio è scaduto proprio sul più bello, ma dubito che fosse l'unico naturale evolversi delle premesse.

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Messaggio da TheGib » 22 set 2008, 6:43

Originally posted by Dathon

E invece, per un limite mio, non riesco proprio ad avvicinarmi a quella serie. Ho visto giusto un paio di episodi, e devo dire che ho apprezzato subito la scrittura (ho letteralmente adorato Firefly, del resto). Però non riesco a ignorare il pretesto narrativo.
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Male (*).
Se "sopporterai" le prime 2 stagioni, vedrai che tali allergie (che in parte avevo anch'io) spariranno; e, ammp, Firefly è solo una pallida eco di quello che potrai trovare. Certo, se fosse durata più di 13 episodi, magari...


(*) non dovrei mai fare incipit del genere, qualcuno potrebbe anche rinfacciarmeli [:I]

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Messaggio da Dathon » 22 set 2008, 22:08

Originally posted by Galen

Ma non sono sicuro che quegli sviluppi fossero necessari in base alla continuity... mi sembrano piuttosto scelte discutibili degli sceneggiatori.
La continuity non impone una direzione, certo. Ma in qualunque direzione tu ti muova, poi la continuity moltiplica l'inerzia.
Però in quei casi in particolare, non credo fosse necessario che Odo e Kira diventassero stomachevoli,
Può darsi. Ma Odo doveva andare verso Kira per forza, quasi per fototropismo. E Kira, non avendo più lo sguardo fisso sulle linee nemiche, come si suol dire, doveva per forza accorgersi di quello che le stava intorno. Non poteva andare diversamente tra loro. Ma se dopo che si erano finalmente messi insieme, la loro storia fosse proseguita sottotraccia, la cosa avrebbe stonato anche di più. E siccome l'amore visto da fuori un po' stomachevole lo è sempre, ecco che una cosa non necessaria in un senso, diventa necessaria in un altro, IMHO.

che Winn diventasse una macchietta e così via... credo che gli scrittori non abbiano saputo/voluto fare di meglio. La continuità prevede anche che i personaggi abbiano percorsi di maturazione, se si forniscono delle buone motivazioni. Winn ad esempio in molti casi è sembrato potere andare ben oltre il ruolo di semplice cattiva... purtroppo la cosa è stata semplificata alla fine e il personaggio è scaduto proprio sul più bello, ma dubito che fosse l'unico naturale evolversi delle premesse.
Ma le buone motivazioni che pretendiamo, molto probabilmente non le avrebbe neanche una persona reale a cui dovesse succedere tutto quello che succede al personaggio di fiction medio. Alla fine tutto si semplifica per forza, o non ci stiamo più dentro. Anche Dukat diventa such a thing as truly evil. E così si è buttato via tutto il lavoro di caratterizzazione, peraltro.

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Messaggio da carficar » 29 mar 2012, 3:40

Riker al centro del mirino degli sceneggiatori. Ci evidenziano se mai ce ne fosse bisogno, lati negativi e positivi e, come non notarlo, l'unico comando che accetterebbe, quello dell'Enterprise!

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