04-09-2010 - Rai2 - 22:40
Giustizia in volo (Watchbird)
di Harold Becker
Il cervello di Charlie Kramer comanda un esercito di aquile robot che hanno la capacità distruttiva di un bombardiere. Questi tremende armi da guerra sorvegliano le strade americane, tenendole salve da ogni tipo di pericolo. Quando però uomini già potenti andranno in cerca di un potere smisurato, le aquile robot porteranno autonomamente a termine la missione per cui erano stati programmate.
No, questa volta non ci siamo proprio. Magari si tratta di un racconto datato che non è stato ben attualizzato...
La storia è prevedibilissima, dall'inizio alla fine.
I personaggi troppo stereotipati, e la recitazione troppo ingessata; sembra quasi di leggere un fotoromanzo o assistere ad un qualche spettacolo teatrale d'avanguardia
![Sad :sad:](./images/smilies/icon_sad.gif)
.
Ma non finisce qui; la sospensione dell'incredulità richiesta è, almeno per il latoscritto, troppo alta: gli uccellini...
...non hanno una registrazione automatica tale da far analizzare al protagonista l'attacco alla donna avvelenatrice?
...non sono stati dotati di un efficace sistema di blocco, ed hanno un'autonomia di mesi?
...le loro armi non hanno una regolazione più fine del "per poco non ti ammazzo"?
...non si possono dotare di (ad esempio) "filtri automatici salva poliziotti"?
...leggono la mente, anche se solo attraverso l'analisi del comportamento?
...sono in grado di apprendere ed estrapolare, e li utilizziamo solo come pattugliatori?
Mi fermo qui.
La nostra vera nazionalità è l'umanità. H.G.Wells
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"...c'è una certa drammatica ironia in tutto questo, una sincronia che sconfina con la predestinazione, si potrebbe dire..." R.Giles