Leila Haddad- Il principio del cavatappi

Rispondi
Myra
Comandante
Comandante
Messaggi: 2811
Iscritto il: 24 nov 2004, 20:55
Località: Città del Vaticano

Leila Haddad- Il principio del cavatappi

Messaggio da Myra » 20 giu 2007, 20:14

Non so se qualcuno di voi ha letto questo libro, a ogni modo io lo recensisco. A me non è piaciuto troppo, da 1 a 10 gli darei un 5, giusto perchè è scritto in modo scorrevole.
Il libro dovrebbe essere un felice connubio tra narrativa e divulgazione scientifica ma, a parer mio, il matrimonio non è riuscito. La parte narrativa è un pretesto, lo si intuisce via via e lo si capisce definitivamente nel finale, triste, scontato e floscio, un pretesto dicevo per veicolare un po' cultura scientifica con il solito approccio storico che non dice nulla di nuovo. Per chi conosce la materia è una vera barba, capirai che rottura leggersi il principio di inerzia o di relatività, anche le spiegazioni sulla teoria della relatività sono alquanto noiose, poi si passa alla meccanica quantistica secondo il solito chichè, con spiegazioni alquanto approssimative e poco fantasiose.

Ma ciò che più mi ha infastidito è stato il modo in cui vengono trattati gli scienziati, i loro difetti vengono analizzati al microscopio e messi in luce. Dai ringraziamenti a fine testo si capisce che questa Haddad si è affidata a una sola fonte storica e se ciò può andar bene quando si tratta di fatti che riguardano eventi pubblici e cronologici, ciò non può bastare quando si analizza il carattere. Ne escono fuori tutti piuttosto malconci: Galileo era un avaraccio egoista (dedito soprattutto a questioni pratiche e non è stato neppure lui a inventare il cannocchiale, ha rubato l'idea a un altro), ma in fondo, anche se descritto in negativo, mi risulta abbastanza simpatico. Chi ne esce proprio malridotto è Newton, questa giornalista scientifica ha distrutto l'eroe della mia adolescenza, il mio adorato Isaac Newton. Lo dipinge come un essere odioso, vendicativo, meschino, egoista, cattivo, e chi più ne ha più ne metta. Gli unici scienziati che ne escono bene sono i francesi, Ampere e qualche matematico, ma non si dilunga troppo su essi, per loro fortuna.
Di Einstein mette in luce naturalmente il fatto che non fosse un marito e padre esemplare, ciò era risaputo e quindi la cosa non mi ha scosso. Non ha potuto fare a meno di evidenziare l'impegno sociale e pacifista ma insinuando sotto sotto che si trattava di un modo per fare vita mondana, in realtà anche Albert Einstein era un egoista presuntuoso. Naturalmente qui ha potuto solo insinuare tra le righe perchè abbiamo un bel po' di scritti e biografie di Einstein, alcune scritte da lui stesso.

E' possibile conoscere cosa sia passato per la testa di qualcuno morto secoli fa? Come non ha potuto imbrigliare la personalità di Einstein, sia per la sua complessità, sia perchè lo scienziato è vissuto in epoca più recente, non potrebbe essere che il modo di giudicare gli altri scienziati (tra cui Newton, accidenti a lei!) sia stato un po' troppo approssimativo?

Avatar utente
R. Daneel Olivaw
Comandante
Comandante
Messaggi: 3176
Iscritto il: 2 nov 2003, 0:57
Località: Cesena

Messaggio da R. Daneel Olivaw » 20 giu 2007, 21:11

Critica interessante, non ho letto il libro ma vorrei commentare alcune cose che dici:

Ovviamente non posso sapere fino a che punto sia vero ma del carattere di Galilei e Newton avevo letto cose analoghe anche su altri testi (sulla personalità di Einstein ne so pochissimo), e poi in fondo è vero che il cannocchiale non l'ha esattamente inventato Galilei, a me risulta che avesse perfezionato lo strumento, di cui aveva sentito parlare e che era stato inventato da un altro (non mi ricordo chi fosse). Secondo me tuttavia a lui va il merito di averlo sfruttato per studiare il cielo cosa a cui l'inventore originale non aveva nemmeno pensato.

Comunque erano esseri umani anche loro e non mi infastidisce più di tanto sapere che avevano i difetti tipici de questa razza. Nel caso di Newton poi ho letto che ha avuto un'infanzia e un'adolescenza difficile e non ci sarebbe da stupirsi troppo se davvero non avesse avuto un carattere d'oro.

Sono comunque daccordo con te che non sia giusto scrivere un libro dove vengono sottolineati solo i difetti di questi scienziati (se davvero è questo il contenuto principale del libro), quasi come a volerli giudicare, oltretutto, se ho capito bene, senza nemmeno tenere conto del contesto dell'epoca in cui sono vissuti.

Galen
Comandante
Comandante
Messaggi: 3921
Iscritto il: 11 ott 2002, 18:46
Località: Ferrara

Messaggio da Galen » 21 giu 2007, 19:18

R. Daneel Olivaw ha scritto:
è vero che il cannocchiale non l'ha esattamente inventato Galilei, a me risulta che avesse perfezionato lo strumento, di cui aveva sentito parlare e che era stato inventato da un altro (non mi ricordo chi fosse).
Ufficialmente dall'olandese Hans Lippershey... ma sono convinto che ne esistessero già. Non ricordo bene dove, ma mi pare esistano illustrazioni più antiche in cui astronomi scrutano il cielo (per non parlare di altri usi, come in marina) con quelli che vengono definiti "tubi", cosa di cui mi sfugge il senso se in quei tubi non ci fossero lenti per vedere meglio... ma ovviamente è solo un indizio, non una prova.
"poi dice che uno si butta a sinistra... "
Totò

Avatar utente
R. Daneel Olivaw
Comandante
Comandante
Messaggi: 3176
Iscritto il: 2 nov 2003, 0:57
Località: Cesena

Messaggio da R. Daneel Olivaw » 21 giu 2007, 19:51

Si, è vero, i tubi: adesso che lo dici mi ricordo di averlo letto, mi pare però che non avessero lenti, credo che venissero usati solo per puntare l'occhio su una stella, non avendo di meglio probabilmente ci si accontentava.

Myra
Comandante
Comandante
Messaggi: 2811
Iscritto il: 24 nov 2004, 20:55
Località: Città del Vaticano

Messaggio da Myra » 21 giu 2007, 19:54

Sì, posso capire che esistesse qualche versione imperfetta del cannocchiale, del resto una lente di ingrandimento è qualcosa di abbastanza intuitivo. Ma perchè questa tizia quando parla degli scienziati, delinea il loro carattere e le loro opere solo in negativo e mai in positivo? Ad esempio, poichè Newton stesso riferisce in uno scritto l'episodio della famosa mela che cadeva e gli ha dato l'input alla teoria della gravitazione universale, la Haddad non trova di meglio che dire che Newton era un grandissimo bugiardo. Mah, sarà anche vero, non dico di no, ma concediamogli il beneficio del dubbio, giusto per una forma di rispetto.

Avatar utente
R. Daneel Olivaw
Comandante
Comandante
Messaggi: 3176
Iscritto il: 2 nov 2003, 0:57
Località: Cesena

Messaggio da R. Daneel Olivaw » 21 giu 2007, 20:20

Non posso (e non intendo) rispondere alla questione del perchè l'autrice si comporti così, non vorrei che avessi inteso il mio intervento come una difesa dell'autrice.

In effetti ho letto che quella della mela potrebbe essere solo una leggenda ma non mi è mai venuto in mente di dare del gran bugiardo a Newton solo per questo. Oltretutto non c'è nemmeno alcuna prova che lo spunto, (non dico la formula della legge di gravità), non gli fosse venuto proprio così.

gatsu1976
Guardiamarina
Guardiamarina
Messaggi: 830
Iscritto il: 1 nov 2005, 21:50
Località: Foggia

Messaggio da gatsu1976 » 21 giu 2007, 21:27

hai fatto bene a sfogarti con questa recensione, ma spero che l'autrice abbia avuto qualche buon proposito nello scrivere il libro altrimenti, sembra, il solito lavoro tanto per tirare su soldi e insulti. di libri simili ne abbiamo gia troppi.
come favore personale, se c'è qualcosa che ti è piaciuto lo posti così mi riprendo anch'io dagli effetti della lettura così negativa della tua recensione

Myra
Comandante
Comandante
Messaggi: 2811
Iscritto il: 24 nov 2004, 20:55
Località: Città del Vaticano

Messaggio da Myra » 22 giu 2007, 8:32

ok, gatsu1976, sono stata un po' cattiva, hai ragione. Il mio punto di vista non credo sia quello comune a chi ha letto il libro, tieni presente che per metà il libro è divulgazione scientifica, e siccome conosco bene la materia, quella parte mi è risultata alquanto noiosa, quindi ho letto con interesse solo la parte riguardante la vita degli scienziati e poi la parte narrativa. Se uno non conosce la fisica può trovare interessante l'altra metà del libro. Mi è piaciuto il modo in cui viene tratteggiato Galileo Galilei, nonostante sia in negativo, ne viene fuori un tipo molto interessante, uno con la testa sulle spalle, dotato di buon senso e intelligenza pratica e creativa.
Forse la mia recensione negativa, il mio sfogo se vogliamo, deriva dal fatto che avevo tutta un'altra idea di Newton, forse per ignoranza, non so. E' stato sempre il mio idolo. Il fatto che non pubblicasse i suoi lavori lo attribuivo al disinteresse verso i riconoscimenti della comunità scientifica, credevo fosse animato solo da curiosità e amore per le scienze. Invece Haddad dice che aveva paura gli rubassero le idee, lo descrive come meschino e maligno. Io poi ho sempre attribuito a Newton un qualcosa di mistico e malinconico, ricordo una frase detta da lui:
"A me sembra di essere stato come un bambino che si diverte a giocare sulla riva del mare mentre il grande mare della conoscenza giace sconosciuto davanti a me"
Ma tutto ciò non esiste nel ritratto che ne dà Haddad. Sper gatsu di essere riuscita a spiegare il mio punto di vista, magari qualcuno che non aveva idealizzato questo scienziato, giudicherà il libro con maggiore obiettività.

Galen
Comandante
Comandante
Messaggi: 3921
Iscritto il: 11 ott 2002, 18:46
Località: Ferrara

Messaggio da Galen » 22 giu 2007, 23:46

R. Daneel Olivaw ha scritto:
Si, è vero, i tubi: adesso che lo dici mi ricordo di averlo letto, mi pare però che non avessero lenti, credo che venissero usati solo per puntare l'occhio su una stella, non avendo di meglio probabilmente ci si accontentava.
E' la spiegazione ufficiale, probabilmente indimostrabile come il contrario... però a me non convince troppo la storia di puntare semplicemente l'occhio su una stella :wink:


Concordo su Newton: l'aneddoto della mela è considerato apocrifo, ma è chiaramente un'interpretazione, indimostrabile come considerarlo legittimo. E in fondo, che importanza ha? Certo, è interessante storicamente, ma da qui ad accusare Newton di una cosa di così scarsa importanza ce ne corre. In fondo a noi deve spiegare il processo scientifico, se poi voluto usare una metafora o raccontare una favola, sono un po' fatti suoi...
"poi dice che uno si butta a sinistra... "
Totò

Rispondi

Torna a “Cinema, Libri, Televisione & Fumetti”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 27 ospiti