E anche la miniserie ispirata al romanzo si è conclusa.
Ho detto "ispirata" perché, se non fosse chiaro, non è una trasposizione esatta (o sarebbe meglio dire pedissequa, visto il risultato) del romanzo.
Ne mantiene lo spunto, la maggior parte degli snodi della trama, i personaggi principali, l'epilogo.
Ma, sopratutto, lo spirito.
E adesso non potrei immaginare una scelta più perfetta di
Sarah Gadon per interpretare Sadie.
Ci sono nuovi personaggi, ve ne sono altri un tantino modificati; ci sono avvenimenti narrati diversamente, e talvolta non ne capisco la ragione.
Nonostante questo posso dire che -ammp- l'opera è fedele all'originale: non si tratta semplicemente di raccontare una storia, di stupire lo spettatore, di creare un'avventura fantastica; anche perché, diciamocelo francamente, le escursioni di King nel territorio della SF non sono proprio memorabili, quantomeno dal punto di vista di tale filone narrativo. Per tacere dei risultati al riguardo quando autori non "del settore", come lui stesso o il peraltro notevole M.Crichton, si avventurano nell'insidioso territorio dei viaggi temporali.
Si tratta di evocare emozioni, di costruire e vedere evolversi (autonomamente?) caratteri, si tratta di esporre concetti, in questo caso un concetto che va al di là del dichiarare il paradosso dei viaggi temporali; pazienza se ogni tanto, scrivendo o sceneggiando, si ciurla nel manico.
E il romanzo, così come la miniserie, il concetto lo espongono benissimo: l'epilogo, in entrambi i casi, ne è il perfetto suggello.
Probabilmente il mio giudizio è influenzato dall'amore per il romanzo e dall'ammirazione per l'autore; probabilmente accostarsi alla miniserie senza aver letto il romanzo non riuscirà a solleticare le stesse corde.
Io non posso che consigliare entrambi.
Ora scusatemi, vado a ballare con Sadie.