Cronomacchina imprevedibile
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Cronomacchina imprevedibile
Riporto dal [url=http://www.corriere.fantascienza.com/notizie/5824/" target="self]Corriere della Fantascienza[/url]:
econdo un nuovo articolo a firma dei ricercatori dell'Università dell'Oregon Roman Buniy e Stephen Hsu, wormhole e macchine del tempo non potrebbero avere un comportamento stabile e prevedibile. Albert Einstein e Nathan Rosen pubblicarono il primo articolo scientifico sui wormhole (per questo noti anche come ponti Einstein-Rosen) nel 1935, descrivendo come sarebbe stato possibile connettere due punti distanti dello spazio tempo attraverso un sentiero spaziale che, per analogia, potremmo pensare fatto come un tunnel. Proprio da una semplice analogia deriva l'idea alla base di un wormhole. Se da un punto di vista topologico consideriamo l'intero universo come la buccia di una mela, un verme che cercasse di spostarsi da un punto ad un altro diametralmente opposto risparmierebbe tempo scavandosi una galleria attraverso il frutto piuttosto che strisciando sulla sua superficie esterna. Un'altra versione di quest'approccio intuitivo al problema matematico considera invece un foglio di carta: immaginando l'universo come un foglio, se vi voleste spostare da un punto A a un punto B potreste tracciare una linea retta come percorso immediato, ma potreste anche piegare il foglio facendo in modo che i due punti si sovrappongano l'uno all'altro, ottenendo un considerevole guadagno di tempo. Un wormhole consiste in due o più "bocche" (o "portali", o "buchi") connessi da una "gola" (un "tunnel", o ancora proseguendo nel gioco delle analogie un "cunicolo"). Un wormhole attraversabile potrebbe essere usato come strumento per spostarsi nello spazio, viaggiando da un punto a un altro, oppure nel tempo, viaggiando da un momento ad un a un altro della storia dell'universo. Sfortunatamente, però, secondo l'articolo dei due ricercatori, sarebbero imprescindibili degli effetti quantistici nella costruzione di un wormhole praticabile che sia anche stabile. Questa necessità comporta un inconventiente, cher risulta in un comportamento imprevedibile del tunnel spazio-temporale. In altri termini, imboccando un wormhole non avreste modo di sapere in quale punto dell'universo o della sua storia vi trovereste una volta sbucati dall'altra parte. Pertanto, né i condotti spaziali né le macchine del tempo, ampiamente sfruttati in gloriose storie della narrativa fantascientifica, sarebbero predicibili e stabili. È la fine di un sogno? Non è detto. L'articolo non vieta infatti di sfruttare un condotto non predicibile ma stabile per spostarsi in maniera del tutto casuale da un punto all'altro dello spazio-tempo. I sogni di evasione di ogni appassionato, quindi, conservano ancora tutta la loro legittimità.
=/\=</font> Fate protects fools, little children, and ships named Enterprise.
[:pirati][:mauri89]
econdo un nuovo articolo a firma dei ricercatori dell'Università dell'Oregon Roman Buniy e Stephen Hsu, wormhole e macchine del tempo non potrebbero avere un comportamento stabile e prevedibile. Albert Einstein e Nathan Rosen pubblicarono il primo articolo scientifico sui wormhole (per questo noti anche come ponti Einstein-Rosen) nel 1935, descrivendo come sarebbe stato possibile connettere due punti distanti dello spazio tempo attraverso un sentiero spaziale che, per analogia, potremmo pensare fatto come un tunnel. Proprio da una semplice analogia deriva l'idea alla base di un wormhole. Se da un punto di vista topologico consideriamo l'intero universo come la buccia di una mela, un verme che cercasse di spostarsi da un punto ad un altro diametralmente opposto risparmierebbe tempo scavandosi una galleria attraverso il frutto piuttosto che strisciando sulla sua superficie esterna. Un'altra versione di quest'approccio intuitivo al problema matematico considera invece un foglio di carta: immaginando l'universo come un foglio, se vi voleste spostare da un punto A a un punto B potreste tracciare una linea retta come percorso immediato, ma potreste anche piegare il foglio facendo in modo che i due punti si sovrappongano l'uno all'altro, ottenendo un considerevole guadagno di tempo. Un wormhole consiste in due o più "bocche" (o "portali", o "buchi") connessi da una "gola" (un "tunnel", o ancora proseguendo nel gioco delle analogie un "cunicolo"). Un wormhole attraversabile potrebbe essere usato come strumento per spostarsi nello spazio, viaggiando da un punto a un altro, oppure nel tempo, viaggiando da un momento ad un a un altro della storia dell'universo. Sfortunatamente, però, secondo l'articolo dei due ricercatori, sarebbero imprescindibili degli effetti quantistici nella costruzione di un wormhole praticabile che sia anche stabile. Questa necessità comporta un inconventiente, cher risulta in un comportamento imprevedibile del tunnel spazio-temporale. In altri termini, imboccando un wormhole non avreste modo di sapere in quale punto dell'universo o della sua storia vi trovereste una volta sbucati dall'altra parte. Pertanto, né i condotti spaziali né le macchine del tempo, ampiamente sfruttati in gloriose storie della narrativa fantascientifica, sarebbero predicibili e stabili. È la fine di un sogno? Non è detto. L'articolo non vieta infatti di sfruttare un condotto non predicibile ma stabile per spostarsi in maniera del tutto casuale da un punto all'altro dello spazio-tempo. I sogni di evasione di ogni appassionato, quindi, conservano ancora tutta la loro legittimità.
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Gia'... inquietante..
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Tu sempre li' finisci =P
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Giorni fa ho riflettuto proprio su questo punto, ma da un altro punto di vista.
Ammettendo per un momento la stabilità di questi tunnel, rimane il fatto che non è stabile l'ambiente attorno ad esso.
Farò un esempio concreto; nelle storie di fantascienza, siamo abituati ad immaginare che, attraversando una sorta di portale, noi possiamo arrivare direttamente di là nello spazio fisico, diciamo un paio di metri oltre, ma in un altro tempo, passato o futuro. Ebbene; questa convinzione è errata, e ci si arriva senza tanti calcoli matematici relativi alla meccanica quantistica, ma con un esperimento mentale del tutto classico; basta tenere presente che sia la Terra, che il Sole, che la Galassia si muovono.
E si muovono a velocità spaventose per un essere umano. Io penso che se ci si trovasse di fronte ad un portale, non vedremo come da una specie di finestra il futuro o il passato, e nel caso la si attraversi si arrivi in quel punto. Penso invece che vedremo spazio vuoto, e se qualche incauto provasse ad attraversarlo si getterebbe nel vuoto interstellare. Addirittura, se la rotta terrestre nel tempo incrociasse quella di altri corpi, si potrebbe vedere dall'altro lato della "finestra" all'interno di questi corpi,non so se mi spiego, ma rispetto alla vastità del cosmo questa probabilità è scarsissima e per fortuna lo è, poichè per questo è anche scarsa la probabilità che la Terra incroci fisicamente qualche altro oggetto.
Non auro sed ferro recuperanda est Patria
-^-_-
Ammettendo per un momento la stabilità di questi tunnel, rimane il fatto che non è stabile l'ambiente attorno ad esso.
Farò un esempio concreto; nelle storie di fantascienza, siamo abituati ad immaginare che, attraversando una sorta di portale, noi possiamo arrivare direttamente di là nello spazio fisico, diciamo un paio di metri oltre, ma in un altro tempo, passato o futuro. Ebbene; questa convinzione è errata, e ci si arriva senza tanti calcoli matematici relativi alla meccanica quantistica, ma con un esperimento mentale del tutto classico; basta tenere presente che sia la Terra, che il Sole, che la Galassia si muovono.
E si muovono a velocità spaventose per un essere umano. Io penso che se ci si trovasse di fronte ad un portale, non vedremo come da una specie di finestra il futuro o il passato, e nel caso la si attraversi si arrivi in quel punto. Penso invece che vedremo spazio vuoto, e se qualche incauto provasse ad attraversarlo si getterebbe nel vuoto interstellare. Addirittura, se la rotta terrestre nel tempo incrociasse quella di altri corpi, si potrebbe vedere dall'altro lato della "finestra" all'interno di questi corpi,non so se mi spiego, ma rispetto alla vastità del cosmo questa probabilità è scarsissima e per fortuna lo è, poichè per questo è anche scarsa la probabilità che la Terra incroci fisicamente qualche altro oggetto.
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Secondo me Kirk ha ragione.
Noi diamo per scontato che passando attraverso un ipotetico tunnel spaziale, finiremmo nello stesso spazio fisico in un tempo diverso. Ma visto che tutto si muove e' molto plausibile che finiremmo prima o poi per occupare uno spazio fisico non vuoto, ma occupato magari da un corpo.
E in quel caso che succede? Ci uniamo alla materia del corpo? Rimbalziamo? Ci scontriamo?
Brudle-mosca insegna =)
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[:pirati][:mauri89]
Noi diamo per scontato che passando attraverso un ipotetico tunnel spaziale, finiremmo nello stesso spazio fisico in un tempo diverso. Ma visto che tutto si muove e' molto plausibile che finiremmo prima o poi per occupare uno spazio fisico non vuoto, ma occupato magari da un corpo.
E in quel caso che succede? Ci uniamo alla materia del corpo? Rimbalziamo? Ci scontriamo?
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Ad ogni modo, questi wormhole non possono essere costruiti, bisogna usare quelli che già esistono (però finora io non mi sono ancora imbattuta in uno!), la cosa del resto è abbastanza ovvia, non si può bucare lo spazio restandone all'interno, ci vorrebbe qualche essere extradimensionale. Forse se viene Q a darci una mano ce la facciamo.
Non ci vuole niente a fare la pazzia, basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità.
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Non ti preoccupare claudia, il mio è uno scenario del tutto ipotetico, anche tralasciando la fattibilità o meno dei tunnel spazio temporali per le loro variazioni quantistiche, rimane sempre la violazione grave della legge di conservazione dell'energia.
Se io vado nel passato, trasferisco oltre alla mia mente anche il mio corpo evidentemente, cioè poco più di 70 kg di materia, che è una bella quantità di energia. Però nel passato questa materia già esisteva, sparsa chissà dove sulla Terra. Se andassi nel passato aumenterei l'energia totale dell'universo del passato, poichè la mia materia componente è già lì pur se in forma diversa, e toglierei materia all'universo da cui parto.
Anche per il futuro il discorso è simile anche se più sottile (dove va la materia nell'intervallo tra uscita e rientro?).
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Se io vado nel passato, trasferisco oltre alla mia mente anche il mio corpo evidentemente, cioè poco più di 70 kg di materia, che è una bella quantità di energia. Però nel passato questa materia già esisteva, sparsa chissà dove sulla Terra. Se andassi nel passato aumenterei l'energia totale dell'universo del passato, poichè la mia materia componente è già lì pur se in forma diversa, e toglierei materia all'universo da cui parto.
Anche per il futuro il discorso è simile anche se più sottile (dove va la materia nell'intervallo tra uscita e rientro?).
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Anche se ipotetico e' pur sempre intressante l'approfondimento =)
E per il futuro invece?
Se voglio andare nel futuro in teoria la mia materia, il mio corpo, non occupa un posto quindi potrei spingermi fin li'-parlo di un futuro mooooooolto oltre la mia morte-. Ma in questo caso forse occupo uno spazio che non mi spetta e che non e' previsto.
O no?
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[:pirati][:mauri89]
E per il futuro invece?
Se voglio andare nel futuro in teoria la mia materia, il mio corpo, non occupa un posto quindi potrei spingermi fin li'-parlo di un futuro mooooooolto oltre la mia morte-. Ma in questo caso forse occupo uno spazio che non mi spetta e che non e' previsto.
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