Quei batteri nei meteoriti

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TheGib
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Quei batteri nei meteoriti

Messaggio da TheGib » 6 mar 2011, 9:55

La notizia perfetta per la sezione "Ufo, Scienza e Astronomia" :smile:

Da repubblica.it
http://www.repubblica.it/scienze/2011/0 ... ef=HRERO-1

Quei batteri nei meteoriti
"Forme di vita dallo spazio?"

Ricercatore della Nasa scopre fossili estremamente piccoli precipitati su zone remote del pianeta. Alcuni somigliano a forme di vita terrestri, altri sono "alieni". Grande cautela nella comunità scientifica per una scoperta potenzialmente dirompente

di LUIGI BIGNAMI
Sono lunghi e filamentosi. Così appaiono i primi (o forse i secondi) alieni sbarcati sulla Terra. Un ricercatore della Nasa infatti, sostiene di aver scoperto una forma aliena fossilizzata di vita giunta dallo spazio che può spiegare, tra l'altro, come la vita stessa sia arrivata sulla Terra. La sua scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Cosmology. Nonostante la certezza dalla scoperta, frutto di lunghi anni di ricerche, il ricercatore Richard Hoover, un astrobiologo che lavora per il Marshall Space Flight Center della Nasa, ha chiesto a ricercatori di tutto il mondo di verificare se le sue prove possono in qualche modo non essere corrette.

La straordinaria affermazione di Hoover arriva dopo dieci anni di studi su fossili di batteri estremamente piccoli caduti in zone remote di tutto il pianeta. Hoover infatti, ha girato dall'Antartide, alla Siberia fino all'Alaska per cercare nei ghiacci forme estremamente rare di meteoriti, chiamate CI1 condriti carboniose, di cui al momento esistono solo una decina di campioni.

Alcuni dei fossili messi in luce assomigliano ai batteri che sulla Terra sono chiamati Velox Titanospirillum. "La scoperta ci dice che la vita nell'Universo è assai più diffusa di quel che pensiamo", ha detto Hoover, che ha continuato: "Guardando le meteoriti al microscopio ho rilevato vari tipi di fossili di batteri diversi, alcuni dei quali assomigliano a batteri terrestri, altri sono invece, sono del tutto sconosciuti, veri e propri alieni".

Se così fosse assumerebbe grande valore l'ipotesi della panspermia, ossia la tesi che vuole che la vita sia arrivata sui pianeti, Terra compresa, dallo spazio e che non sia un fenomeno unico del nostro pianeta. "Un elemento importante -ha detto il ricercatore- è il fatto che molti dei batteri siano riconoscibili e si possano confrontare con specie terrestri. Questo lega la vita del nostro pianeta con quella portata dallo spazio".
Nella scoperta già di per sé estremamente interessante Hovver avrebbe identificato dei batteri che non possiedono azoto.

Alcuni ricercatori, come Seth Shostak, astronomo presso l'Istituto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), ha detto che è davvero difficile credere ad una simile scoperta. "Se ciò che sostiene Hoover fosse vero, le implicazioni sarebbero di vasta portata in tutto il campo della scienza e dell'astronomia", ha detto Shostak. Ora le ricerche di Hoover verranno sottoposte a test indipendenti e se troveranno conferma avremo la certezza che gli alieni sono davvero scesi sulla Terra.

Va ricordato che questa scoperta si affianca a quella del meteorite di origine marziana trovato in Antartide noto come ALH84001, da Allan Hills, il luogo ove venne scoperto nel dicembre 1984 da Roberta Score. Nel 1996 David McKay della Nasa sosteneva di aver trovato al suo interno tracce di vita. Tra le sue pieghe infatti, vennero trovate strutture a catena di probabile origine biologica. Con un diametro compreso tra i 20 e 100 nanometri, le loro dimensioni erano simili a quelle di alcuni nanobatteri terrestri. La scoperta è sempre stata contestata, ma al momento la spiegazione biologica è quella che prevale.

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Messaggio da Miles » 6 mar 2011, 10:55

Bene, il passo successivo sarà: da dove vengono i batteri che si trovano nelle meteoriti?

Secondo la teoria attuale, la vita sulla Terra si è sviluppata grazie alle particolari condizioni atmosferiche e geotermiche primigenie del pianeta, cioè il cosiddetto 'brodo primoridale' che ha dato vita ai primi amminoacidi, che sono alla base delle forme di vita organiche (coreggetemi se dico fesserie, eh!). Ora, se i batteri sono stati portati in realtà dalle meteoriti si presume che, non sussistendo nelle meteoriti le condizioni di un 'brodo primoridale', questi batteri non siano autoctoni ma viaggino dentro queste rocce che a loro volta si sono staccate da un corpo celeste più grande dove, lì sì, potevano esserci le condizioni di un brodo primordiale in cui suddetti batteri si siano sviluppati.

Quindi in definitiva, non credo che sposti poi molto il problema, sapere o no se la vita è arrivata dallo spazio o si è sviluppata qui... è un po' come chiedersi s'è nato prima l'uovo o la gallina: probabilmente alla fine della sua vita, se il nostro pianeta dovesse ridursi in briciole, alcune di queste diventando meteoriti porteranno i nostri batteri da qualche altra parte 'fecondando' un altro pezzo di roccia vagante.

Insomma, è una catena di Sant'Antonio galattica!

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Messaggio da Krong » 6 mar 2011, 11:12

che non siamo soli è ormai assodato, e credo che questa prova, sempre che trovi certezza, sarà un bel punto di svolta!
oppure no.
è una notizia interessante che apre nuove domande, e porta la fantasia, dapprima, e la scienza, speriamo dopo, a nuove vette.
Magari poi si trova il pianeta natale, la culla dell'universo!
Magari poi....



Belin a l'è un bel giorno pe' mui!

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Messaggio da Gas75 » 6 mar 2011, 13:49

Notizia senz'altro affascinante, e non comprendo tutto questo scetticismo innanzi a una semplice ipotesi. Come si fa a comprendere qualcosa se prima non si vince l'istinto di contestarla?

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Messaggio da spones » 7 mar 2011, 10:10

Interessante :grin: ma per me scontato :wink:

Forse guardo troppo ST, ma io questa "ipotesi" l'ho data per scontata da anni :grin:





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Messaggio da Miles » 7 mar 2011, 12:08

Però a me continua a sfuggire il perché la conferma o meno di questa teoria sarebbe così rivoluzionaria. L'universo è un sistema chiuso, no? A meno ché non cerchino l'impronta digitale del Padreterno o il sito di atterraggio di un E.T. antidiluviano, che cosa cambia se i batteri si sono sviluppati sulla Terra o ci sono caduti dal cielo?

L'unica cosa è che, poiché molti scienziati sono convinti che la vita sulla Terra si sia sviluppata per una serie di circostanze talmente straordinarie che sono difficilmente ripetibili (e quindi dubitano dell'esistenza di altre forme di vita evolute), con questa scoperta si può dire che le suddette condizioni straordinarie non sono una costante necessaria alla comparsa della vita, perché essa può venire da un "altrove" non meglio identificato. Ma, sebbene i batteri siano forme di vita molto resistenti e tenaci anche in condizioni di vita estreme, non si potrebbero sviluppare in forme di vita complesse se non sussitessero appunto le condizioni giuste per farlo (cioè quelle della proto-Terra, sostanzialmente).

Quindi, alla fine secondo me questa scoperta non sposta niente a nessuno: chi vorrà credere che questa sia la prova di un universo brulicante di vita lo farà, chi vorrà credere che sia invece la prova che solo sulla Terra ci possa essere la vita, continuerà a farlo.

L'unica cosa interessante (ma solo da un punto di vista xenobiologico) sarà studiare questi batteri e scoprirne caratteristiche e differenze rispetto ai nostri.

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Messaggio da ormazad » 7 mar 2011, 18:01

Da un punto di vista probabilistico considerando dimensioni e numeri dell' universo che non siamo soli è scontato .
Se si vuole una prova più oggettiva , la strada per arrivare da un batterio a un cardassiano è parecchio lunga , trovare il primo non dimostra certo che c'è anche il secondo .


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Messaggio da favarato » 7 mar 2011, 20:02

Pero' ormy le probabilità sono ancora a nostro favore, anche per i cardassiani... :wink:



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Messaggio da spones » 8 mar 2011, 8:24

Originally posted by ormazadla strada per arrivare da un batterio a un cardassiano è parecchio lunga
Conosco dei Klingon che dissentirebbero vigorosamente... :lol: per non parlare dei Bajoriani... :smokin:

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