Trailer, le risposte della SIAE

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Trailer, le risposte della SIAE

Messaggio da trekfan1 » 28 ott 2011, 15:15

Fonte: Punto Informatico

Stefania Ercolani, direttore dell'Ufficio Multimedialità della SIAE, risponde alle domande di PI circa le licenze richieste ai siti per la musica dei trailer cinematografici. Embedding o caricamento, poco importa: bisogna pagare

Roma - SIAE ha confermato quanto riferito dai siti che si occupano di cinema: poco importa che siano caricati sui propri server o che siano embeddati, la collecting society intende far pagare per la pubblicazione dei trailer sui siti Internet, o meglio per le musiche in essi contenuti. Pur essendo pensati per la massima diffusione possibile in quanto, di fatto, una pubblicità, costituiscono un'opera di proprietà intellettuale, in quanto tale da tutelare. SIAE specifica, inoltre, che non basta neanche rimuovere i contenuti trovati in violazione: la licenza andrebbe chiesta prima, quindi chi ha già in passato pubblicato un trailer deve comunque pagare.
A cercare di chiarire alcuni dei punti della vicenda è Stefania Ercolani, direttore dell'Ufficio Multimedialità della SIAE, che ha risposto ad alcune delle domande poste da Punto Informatico. In seconda pagina, il comunicato ufficiale diramato dalla SIAE.

PI: Costituiscono i trailer una forma di proprietà intellettuale in quanto tale da tutelare nella sua diffusione?
SE: Ci fa molto piacere che la domanda sia posta in questo modo. Effettivamente i trailer sono da considerare a tutti gli effetti come prodotti audiovisivi, oggetto quindi di proprietà intellettuale. Tuttavia, la SIAE non si occupa di questo aspetto più generale, poiché la titolarità dei diritti su questi prodotti è normalmente del produttore o del distributore cinematografico. La SIAE amministra i diritti sulle colonne sonore e quindi i siti che comunicano al pubblico trailer o video che contengono musica devono tutti ottenere una licenza per poterlo fare legalmente.
È appena il caso di ricordare che anche i produttori e i distributori cinematografici hanno concordato con la SIAE la licenza per i loro siti "istituzionali" e pagano i compensi per la comunicazione della musica nei trailer e negli altri video promozionali dei loro film.

PI: La licenza richiesta è la stessa degli operatori streaming?
SE: La licenza offerta dalla SIAE ai siti che fanno streaming di trailer è la licenza Video on Demand, che riguarda le diverse tipologie di video cui l'utente di Internet può avere accesso nel momento da lui stesso scelto. La tariffa applicabile dipende dalle caratteristiche dei video per cui se si tratta di video musicali in streaming, ad esempio, la tariffa è più elevata di quella prevista per i trailer e gli altri video di tipo cinematografico.
PI: Oltre ai trailer a quali contenuti si estende?
SE: La licenza Video on Demand riguarda tutti i contenuti video che contengono musica. Per i trailer, come soprattutto per i film interi, naturalmente il sito deve essere autorizzato dai produttori cinematografici o audiovisivi singolarmente considerati e quindi ottenere la licenza della SIAE che copre l'intero repertorio musicale. Per i film e la fiction deve essere inoltre corrisposto l'equo compenso dovuto agli autori dell'opera audiovisiva, regista, sceneggiatore, autore del soggetto e nel caso di film stranieri all'autore dell'adattamento.

PI: Si applica anche ai casi in cui un trailer non è caricato sui server del sito ma semplicemente embeddato da YouTube (considerate, insomma, una violazione di diritto d'autore anche indicare il video contenuto su un'altra piattaforma)?
SE: Le modalità tecnologiche di comunicazione dei contenuti audiovisivi sono indifferenti. Per quanto riguarda la responsabilità per diritto d'autore risulta indifferente se ciò avviene attraverso embedding o inserimento nel sito o se il sito ospita direttamente il video nella propria banca dati. Questa responsabilità sussiste per ogni comunicazione di opere musicali, sia nell'ambito di un trailer embeddato sia in video caricato dagli utenti oppure mediante ritrasmissione attraverso il sito da una qualsiasi fonte esterna.

PI: In base a quale regolamento si è iniziato a chiedere tale forma di licenza?
SE: L'obbligo di avere la licenza della SIAE per la musica dei contenuti audiovisivi promozionali, dei quali i trailer costituiscono l'esempio più diffuso, esiste da sempre in quanto, come detto, si tratta di una forma di comunicazione al pubblico. La SIAE ha stipulato accordi con l'ANICA e successivamente con l'AGIS a questo proposito per facilitare i rapporti con i produttori e con gli esercenti cinematografici e per arrivare a dare una migliore consapevolezza del problema agli ambienti maggiormente coinvolti. Abbiamo quindi condotto un monitoraggio dei principali siti di movie magazine e simili e, in base alla documentazione specifica che abbiamo acquisito, sono state inviate lettere invitando i titolari di questi siti a sottoscrivere la licenza, regolarizzando così la loro posizione. Nell'invito sono anche fornite tutte le informazioni necessarie e, ove richiesto, ci sono stati incontri per una migliore comprensione delle singole situazioni.
Resta il fatto che gli utilizzi documentati devono essere compensati per l'anno in corso. Se poi i siti lo riterranno, potranno sottrarsi dall'obbligo rimuovendo i contenuti con musica a partire dall'anno prossimo. Il nostro invito rappresenta anche l'occasione per evitare le sanzioni di legge, poiché la licenza deve essere chiesta preventivamente e non successivamente all'uso della musica.

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Messaggio da trekfan1 » 28 ott 2011, 15:17

È riportato qui di seguito il comunicato stampa diramato da SIAE:

La polemica oggi presente su newsletter e blog riguardo ai diritti sulla musica contenuta nei trailer, accende il faro su una regola da sempre contenuta nella legge italiana e nei trattati internazionali, per cui se una musica viene utilizzata l'autore di quella musica ha diritto ad un compenso. La SIAE è solo lo strumento attraverso il quale questa regola viene fatta rispettare.

Ricordiamo brevemente il contesto. In questi giorni la SIAE ha invitato numerosi siti di trailer a carattere commerciale a regolarizzare la propria posizione poiché diffondere al pubblico colonne sonore senza aver assolto i diritti rappresenta una violazione della legge. Nell'interesse di tutta la filiera cinematografica (incluse le riviste on line che si dedicano all'audiovisivo) è importante diffondere la cultura del rispetto dei diritti degli autori anche su Internet.
I magazine e i blog cinematografici on line e gli altri siti aumentano la loro attrattività verso gli utenti (e quindi verso gli inserzionisti pubblicitari) arricchendo con i trailer e con la musica in genere i loro contenuti. È una bella opportunità offerta dal digitale con costi che, grazie alle soluzioni tecnologiche disponibili, come embedding e deep link, sono ormai alla portata di moltissimi siti e blog. In questo modo la rete è un vivaio di iniziative e di idee ed è anche un motore di sviluppo economico. Chi riesce ad azzeccare l'idea commercialmente più valida e a veicolarla ad un pubblico sempre più vasto, ha la possibilità di beneficiare economicamente della sua attività e del suo spirito imprenditoriale.

La musica è chiaramente tra le materie prime dei contenuti audiovisivi come i trailer. Dov'è la sorpresa se un'impresa deve pagare quando si procura le materie prime per fare business? Grazie ai produttori e ai distributori cinematografici i trailer arrivano pronti all'uso ai siti e alle riviste on line che trattano dell'argomento. L'unico diritto da pagare è quello per le colonne sonore. Chi le utilizza dovrebbe trovare tutti i titolari delle varie musiche, ma con la licenza della SIAE gli utenti risolvono il problema con un unico pagamento.

La licenza della SIAE è quindi una soluzione pratica per chi vuole rispettare la legge.

La questione dei trailer e più in generale dei contenuti audiovisivi promozionali è stata trattata con l'AGIS e con l'ANICA, che rappresenta produttori e distributori, ovvero coloro che sono anche i proprietari originali dei trailer.

Roma, 27 ottobre 2011

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Commento personale: per fare questa cosa sono proprio alla frutta e stanno raschiando il fondo del barile.!!!!!!!!!

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Messaggio da Garak79 » 28 ott 2011, 18:13

Meglio se non commento... [:mauri21]


Non do alcun credito alla religione. Sotto la parola religione ho visto la follia di fanatici di ogni denominazione venire chiamata “Volontà di Dio”

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Messaggio da IlSisko » 28 ott 2011, 19:57

Non ho capito bene... cioè, chi ha un Blog o un sito internet, anche se personale, non può incorporare trailer cinematografici o video musicali senza

- o chiedere il permesso all'autore delle musiche
- o pagare la SIAE

?!?

E soprattutto come la mettiamo con Facebook o i video embed di youtube o un forum, valgono anche quelli?

Articoli su Fantascienza.com

1)Rimossi i video, fine dei trailer sul web?
2)SIAE e trailer, cresce la preoccupazione

La risposta di YouTube:

Trailer affair: YouTube garante dei propri embed

EDIT:

No, no... ragazzi non ci sto credendo...

Trailer sul web non più gratis: è rivolta su Internet

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Messaggio da ormazad » 28 ott 2011, 22:57

welcome in Italy :-)) .


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Messaggio da Krong » 29 ott 2011, 9:54

mio dio!

Belin a l'è un bel giorno pe' mui!

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Messaggio da Garak79 » 29 ott 2011, 13:46

Originally posted by IlSisko

E soprattutto come la mettiamo con Facebook o i video embed di youtube
Youtube dice no, la siae dice sì, io mi chiedo a chi dobbiamo credere...


Non do alcun credito alla religione. Sotto la parola religione ho visto la follia di fanatici di ogni denominazione venire chiamata “Volontà di Dio”

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Messaggio da IlSisko » 29 ott 2011, 15:23

Da quello che ho capito, a partire dall'anno scorso, youtube paga già ala SIAE fino a 4 millesimi di euro per ogni streaming di video musicale, tanto che "in Italia nel 2009 il fatturato delle case discografiche derivante dallo streaming su YouTube è stato di 1,9 milioni di euro, contro il milione e mezzo del 2008 e i 918 mila euro del 2007." (Fonte: ilpost.it

Quindi a me sembra che questa novità dei trailer sia un modo per spremere ulteriormente youtube e una quantità di siti operanti nel campo. Bisogna capire bene se è vero o no che Siae intenda escludere i siti non commerciali e soprattutto come verrà considerata la "ritrasmissione di contenuti" sui profili personali di facebook.
Quello che lascia sgomenti e la volontà di tassare in modo retroattivo anche chi decidesse di rimuovere tali contenuti dal proprio sito.

Altro articolo interessante:

La SIAE chiede soldi a chi pubblica trailer online

A quanto pare la SIAE è "una società che dallo scorso novembre è senza un presidente e che è stata commissariata a febbraio di quest'anno, e che alcune voci danno in debito di 800 milioni di euro con i propri associati."

Quindi la cosa appare come un modo di far cassa il più velocemente possibile.

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Messaggio da trekfan1 » 10 nov 2011, 9:49

<style type='text/css' id='bigchar'> #BIGCHAR {background: ivory; color: #333333; font-size: 16pt; font-family:Verdana, Arial, Helvetica; } </style><SPAN ID='bigchar'>Trailer, le nuove risposte di SIAE</SPAN id='bigchar'>

Fonte: Punto Informatico

Stefania Ercolani, direttore dell'Ufficio Multimedialità della SIAE, torna a parlare con PI circa le licenze richieste ai siti per la musica dei trailer: salvi i link ma non le pagine dei social network, se utilizzate con fini commerciali

Roma - A cercare di chiarire con Punto Informatico alcune delle questioni della vicenda accesa dalla richiesta di SIAE di licenza per la pubblicazione di trailer cinematografici è ancora una volta Stefania Ercolani, direttore dell'Ufficio Multimedialità della SIAE.
Qualcosa di nuovo si è riuscito a chiarire, anche se per le singole situazioni occorre contattare SIAE, e si attende la diffusione di un tariffario più dettagliato per queste licenze.

Di particolare rilevanza, la questione legata alle pagine social: anche se in altre occasioni SIAE ha detto di voler monitorare anche i social network, la distinzione significativa è piuttosto quella tra pagine commerciali e quelle di utenti privati che hanno un profilo o un sito senza scopo di lucro.

Poco conta, invece, se un contenuto è impiegato con fini pubblicitari. Vietato parlare a SIAE di trailer come pubblicità, anzi, dal momento che, ribadisce in più occasioni, l'unica cosa che conta è se la musica in esso contenuta venga utilizzata in maniera nuova e diversa, intendendo per nuova e diversa qualsiasi tipo di sua distribuzione diverso da quello originale, anche se per il medesimo scopo di promozione: "La musica è soggetta a logorio più si utilizza più bisogna corrispondere il dovuto importo agli autori".
D'altronde, è questa la tesi della SIAE, i siti che incastonano i trailer nelle proprie pagine generano con essi tanti e tali introiti pubblicitari da potersi permettere il pagamento della licenza richiesta senza compromettere la circolazione del trailer.
A proposito di tariffe Ercolani ha anticipato che si chiederanno 1800 euro l'anno, ma che vi sarà una "sorta di sconto d'introduzione". E che prossimamente SIAE fornirà prezzi e ore totali di trailer che "potranno essere inserite o inglobate" all'interno dei siti commerciali (per il momento sono 10 ore ma si sta valutando la possibilità di aumentarle).

Possibile, invece, il link diretto, che Ercolani dice non generare responsabilità in quanto il contenuto non va ad arricchire la pagina. Per casi specifici come il webclipping occorre invece contattare SIAE per valutare caso per caso. Ma il principio ispiratore è che se in qualche modo se ne trae un guadagno (anche indiretto come l'advertising) bisogna pagare.

Punto Informatico: Se i produttori dell'Anica già pagano per utilizzare quella musica non significa che quella musica è retribuita due volte per lo stesso utilizzo?
Stefania Ercolani: Ricordo che la licenza di cui si dibatte riguarda solo la musica nei trailer e non i video che presentano i film. I produttori pagano per la sincronizzazione della colonna sonora ma ai compositori deve essere pagato un compenso separato. In termini generali, uno dei principi su cui si fonda il diritto d'autore (e non solo in Italia, ma nell'intero Occidente) è quello per cui ad ogni nuova e diversa utilizzazione di un'opera, vanno corrisposti i relativi diritti. Per esempio, se acquisto un CD, nel prezzo è considerata anche la quota per diritto d'autore; ma questo non consente di utilizzare lo stesso CD trasmettendolo attraverso una radio oppure in discoteca. Idem per un DVD, i cui diritti sono corrisposti per la visione domestica. Ogni utilizzo è distinto e indipendente dal precedente.
Nel caso della musica nei trailer è la stessa cosa: la musica inserita nel video (sia esso promozionale o di altra natura) è utilizzata da un sito web, e sono quindi gli utilizzatori (cioè i titolari del sito) a dover corrispondere i diritti così come - vedi gli esempi precedenti - sono le emittenti o i proprietari di discoteche a pagare per le musiche che trasmettono o diffondono.

PI: Se lo scopo dei trailer è la massima circolazione possibile in quanto una forma di pubblicità del prodotto cinematografico, che senso ha limitarne la circolazione? Non è, anzi, controproducente?
SE: E chi dice che bisogna limitarne la circolazione? Al contrario. Qui stiamo parlando di corrispondere un compenso dovuto agli autori delle musiche, come avviene per le altre utilizzazioni delle colonne sonore. Non dimentichiamo che l'invito a regolarizzare spedito ai siti di trailer dalla SIAE riguarda siti commerciali, molti dei quali sono in rete da anni e vedono crescere le inserzioni pubblicitarie grazie anche all'attrattività dei trailer e degli spezzoni di film. Molti di loro contengono anche altre musiche.

PI: Bisogna pagare anche se in un trailer di un brano è contenuto un estratto inferiore ai 40 secondi?
SE: Cerchiamo di non fare confusione. La licenza, che ci offre l'occasione di questi accurati chiarimenti a causa di proteste spesso inutilmente aggressive, riguarda siti che hanno trailer, spezzoni ed altri contenuti video con colonne musicali fino a 10 ore di durata, non un estratto inferiore a 40 secondi.

PI: Stiamo parlando anche di trailer pensati e distribuiti all'estero?
Stiamo parlando dei siti che ricadono sotto la legge italiana e che usano musiche amministrate dalla SIAE.

PI: I link contano come l'embedding? Cioè se un sito si limita a indirizzare a un'altra pagina contenente il trailer, allora deve comunque pagare?
SE: Sulla distinzione tra redirect ed embedding inviterei a consultare almeno Wikipedia.
A proposito dei link in generale, la risposta è molto semplice: il diritto d'autore è "tecnologicamente neutrale". Se c'è l'inserimento di contenuti protetti in un sito, qualunque sia la modalità di offerta e la fonte, l'utilizzatore (non l'utente che ne fruisce ma quello che lo mette a disposizione degli utenti e quindi trae dal sito stesso un ricavo) deve ottenere l'autorizzazione dei titolari dei diritti. Questo riguarda la musica, come tutti gli altri contenuti; nel caso della colonna sonora l'autorizzazione viene data dalla SIAE, mentre per altri tipi di opere (ad esempio un quadro o una poesia) bisogna cercare i singoli autori.

PI: Mettiamo il caso di un'app distribuita gratuitamente sull'Android Market che effettuano webclipping offrendo agli utenti come servizio la possibilità di vedere trailer trovati sui rispettivi siti: deve pagare anch'essa?
SE: Non mi pare che ci si possa inoltrare in minuzie e dettagli. Chi intende mettersi in regola può contattare la SIAE facendo la sua richiesta e ottiene sempre una risposta.

PI: In un articolo del Post si legge "Per ora la SIAE non sta monitorando gli account personali dei social network, ma dice Ercolani che anche quelli, come qualsiasi altro sito, sono soggetti al pagamento dei diritti d'autore e prima o poi verranno regolarizzati. Molti account di personaggi pubblici e pagine aziendali avrebbero già sottoscritto la licenza SIAE". Ma nel comunicato emesso nei giorni scorsi si parla esclusivamente di siti commerciali. Quale delle due affermazioni è vera?
SE: Le pagine aziendali sono siti commerciali. La SIAE ha il compito di riscuotere i diritti per conto dei suoi iscritti in condizioni di economicità ed efficienza. La legge sul diritto d'autore (quella italiana come quella degli altri paesi occidentali) prevede che qualsiasi uso debba essere autorizzato. Quindi indipendentemente dalle scelte aziendali della SIAE, gli autori possono ritenere che la presenza in certi siti o in certi social network non siano compatibili con la presenza delle loro opere e agiscano di conseguenza, sempre che i siti non abbiano una regolare licenza.
Un sito di informazione serio e credibile come Punto Informatico è molto utile per mettere a fuoco le sostanziali differenze che possono esistere tra varie pagine di Facebook: una cosa è il ragazzino che dialoga con i suoi amici, un'altra cosa è la casa discografica o il music store che apre una pagina su Facebook per avere un rapporto diretto con il suo target. È evidente che i secondi esempi sono decisamente commerciali e i profili "commerciali" o di imprese su Facebook ormai sono di realtà molto presenti e molto incisive. Non è il social network quindi che elimina il carattere commerciale dell'offerta.

PI: YouTube non dovrebbe essere in regola in base all'accordo di licenza sottoscritto con la SIAE? E tale accordo non dovrebbe tutelare altresì chi utilizza filmati o trailer proveniente da YouTube?
SE: La licenza di YouTube copre l'embedding di video in siti non commerciali a condizione che i materiali siano stati correttamente licenziati all'origine. Non possiamo quindi rispondere per Google, che detiene le informazioni sui contenuti grazie al sistema Content ID.

PI: Nel caso in cui fosse ufficialmente bandito l'embedding dei contenuti YouTube, è un discorso da estendere a tutti i video contenenti musica tutelata dalla SIAE?
SE: Qui non si vuole "ufficialmente bandire" niente! Tutt'altro. Se questa fosse stata l'intenzione, non sarebbe stato inviato un cortese invito a regolarizzare ma si sarebbe fatto ricorso ad altri strumenti che pure la legge italiana e le direttive europee mettono a disposizione degli autori e dei loro rappresentanti. La SIAE ha un servizio antipirateria che non è mai stato chiamato in causa proprio perché non si vuole impedire niente ma anzi facilitare al massimo il rispetto del diritto d'autore!

a cura di Claudio Tamburrino

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Messaggio da spones » 10 nov 2011, 12:18

Ma andate a ..................!!!!!!!

Scusa Trekfan, ma quando ci vuole ci vuole.



"Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do."

Isaac Asimov

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:smokin: Denny Crane :smokin:

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Messaggio da Gas75 » 10 nov 2011, 12:56

SIAE = mafia.

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Messaggio da trekfan1 » 10 nov 2011, 17:46

Originally posted by spones

Ma andate a ..................!!!!!!!

Scusa Trekfan, ma quando ci vuole ci vuole.
tranquillo Spones, in questo caso concordo al 100% con l'espressione che volevi usare :smokin2:

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Messaggio da trekfan1 » 21 nov 2011, 19:53

<style type='text/css' id='bigchar'> #BIGCHAR {background: ivory; color: #333333; font-size: 16pt; font-family:Verdana, Arial, Helvetica; } </style><SPAN ID='bigchar'>Trailer e SIAE, non c'è chi dice no?</SPAN id='bigchar'>

Far pagare i siti commerciali per le musiche contenute nei trailer potrebbe soffocare la promozione cinematografica online. Che ne dicono i produttori?

Roma - La bagarre scatenata dalla richiesta di SIAE nei confronti dei siti che pubblicano trailer si è distinta anche per la posizione sostanzialmente morbida assunta dai produttori, teoricamente i principali danneggiati (insieme agli utenti) da una limitata circolazione della pubblicità dei film.

Alcuni rappresentanti del settore produttivo hanno preso posizione, ma non tutti e non in maniera coordinata. A intervenire è stata, per esempio, la produttrice Federica Luccisano che ha parlato di misura "ignobile"; sono intervenuti personaggi del cinema italiano come Paolo Virzì e Massimo Boldi: il primo l'ha definita un'"iniziativa più insensata che goffa", il secondo "una tassa ingiusta e non costituzionale".

Ad intervenire poi, è stato principalmente Riccardo Tozzi, presidente ANICA e Cattleya, che facendo il punto della situazione ha di fatto legittimato la nuova richiesta affermando che "se la Siae ha sollevato la questione, vuol dire che la richiesta è certamente fondata". Tuttavia ha messo molti ma: "Bisogna tener presente l'utilità che tutti ne derivano dal far circolare i trailer. Inoltre, bisogna tener presente che a monte c'è già il pagamento per l'utilizzo delle musiche anche in fase di promozione dei film".
Tozzi sembra insomma far appello al buon senso di SIAE aprendo al dialogo per trovare una soluzione che possa appianare la questione: "Se ci deve essere un'integrazione economica, che sia minima e che non metta in difficoltà i siti di cinema che fanno circolare i trailer. E questo nell'interesse non solo del web ma anche dei produttori".

Lo stesso approccio è stato seguito dal gruppo 100autori, che si augura "un dialogo costruttivo mirato a trovare una soluzione che tuteli tutti gli interessi legittimi, quelli degli aventi diritto, quelli della libertà di informazione e quelli di quanti attraverso la rete trovano l'unica possibilità di promuovere la loro opere".

Se l'approccio conciliante non dovesse dare i suoi frutti, tuttavia, tutti avranno da perdere. A spiegarlo è Filippo Roviglioni, Presidente Unione Distributori dell'ANICA: "Grazie ai siti di cinema online i trailer, diventati merce sempre più rara visto che sia nei cinema che in tv si vedono sempre meno, hanno recuperato un ruolo importantissimo, come testimoniano anche i recenti sondaggi sul pubblico delle sale. Adesso questa richiesta della Siae di un pagamento di presunti diritti musicali da quantificare su ogni singola visione di ogni trailer, che suona come una vera e propria tassa, innesca il rischio molto concreto che i siti rinuncino a passare i trailer con conseguente danno per la promozione dei film".

Con maggior danno, oltretutto, per i film italiani che verrebbero esclusi a priori "anche da quelli che accetterebbero il tetto delle 10 ore, privilegiando ovviamente i titoli più forti" e "i film di qualità o comunque non particolarmente commerciali si troverebbero ad pagare lo scotto rispetto ad opere più famose e popolari che finirebbero per esaurire il paniere mensile" di dieci ore previste dalla licenza proposta da SIAE.

Sulla stessa linea le preoccupazioni espresse da Martha Capello, dell'Associazione Giovani Produttori Cinematografici (AGPC): "Sono infatti proprio le produzioni più piccole e più giovani ad avvalersi del Web come importantissimo strumento di promozione delle opere. La libera circolazione internet dei trailer garantisce una efficace e fino ad oggi economica promozione, non solo del film, ma anche di tutti gli autori coinvolti nella produzione, compresi i compositori di colonne sonore. Poiché le musiche utilizzate sono, nella maggior parte dei casi, le stesse contenute nella soundtrack del film, ci domandiamo perché creare ulteriori complicazioni e barriere a quella che invece dovrebbe diventare una sempre più diffusa e libera promozione del cinema da valorizzare e incrementare".

Roviglioni accusa dunque SIAE di essersi mossa male sia nei modi che nei tempi: "Oscurare i trailer sotto Natale significherebbe fare un danno molto consistente a tutta la distribuzione".

Eppure anche Roviglioni parla di contributo "legittimo sotto il profilo del diritto d'autore", anche se prova a tracciare una linea difensiva per disinnescare lo logica di SIAE secondo cui pubblicità significa automaticamente scopo di lucro che fa scattare la remunerazione dei trailer per qualsiasi motivo pubblicati: "La Siae sembra partire da un assunto, a nostro parere sbagliato, che i siti abbiano traffico perché sfruttano i trailer e non perché facciano un servizio di informazione".
Continua Roviglioni: "Non c'è dubbio che il trailer abbia una funzione di promozione e di informazione e pertanto arricchisca i contenuti del sito, ma non è certo l'unica cosa che venga proposta. Si dovrebbe valutare che in certi luoghi e certe destinazioni non possano far scattare il presupposto impositivo".

Roviglioni fa inoltre notare che silenziando la pubblicità dei trailer SIAE rischierebbe di darsi la zappa sui piedi: "La Siae sembrerebbe oltretutto non difendere nemmeno i propri interessi poiché boicottando la promozione dei film boicotta il suo core-business ovvero la percentuale che riscuote sui biglietti".

Punto Informatico ha cercato di contattare sia Tozzi che altri produttori per cercare di capire che tipo di licenze accompagnano (dal lato produttivo e da quello distributivo) i trailer, perché il punto della richiesta di SIAE sembra risiedere in quel passaggio di diritti. Per il momento non si è ricevuta risposta: se l'editore ha pagato i diritti di sincronizzazione della colonna sonora per i trailer cinematografici per il loro "utilizzo", questo fin dove arriva? Con quale licenze vengono distribuiti? Come intendono muoversi i produttori per difendere i propri interessi?

Claudio Tamburrino

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