Alla guida della prossima serie TV di Star Trek...

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Messaggio da Galen » 13 apr 2010, 16:27

Originally posted by ormazad
serie che girate nel 1980 sarebbero state ottime ma nel 2000 non avevano più niente di nuovo e interessante .
Pienamente d'accordo.

Non si può semplicemente tornare indietro, perché sarebbe... un passo indietro (eh? vista la logica vulcaniana? :smokin: ) che si porterebbe via tutta una fetta di possibilità di approfondimento.
Altrimenti mi guardo le vecchie puntate e sono a posto... l'ospizio, appunto.
Per questo auspicavo una dose di realismo, coerenza strutturale e personaggi, all'altezza della tv di oggi e non di quella dello Star Trek che fu.
E per coerenza intendo anche un mondo e uno sviluppo narrativo che vada oltre alla particella della settimana o alla nuova razza da scoprire. (quello si che sarebbe un passo indietro).
Ma mi sa che sono discorsi fatti già mille volte.

P.S. Che DS9 abbia "problemi" di personaggi è molto discutibile. Se c'è una serie Trek corale e dove i personaggi contano è proprio questa, basta vedere quanti sono i comprimari e quanto sono caratterizzati, rispetto a un TNG dove metà del cast fisso è di contorno fin da subito (altro che preoccuparsi dei comprimari... lì non sapevano neppure dove cosa far fare a Deanna 9 volte su 10) o Voyager che ne abbandona altrettanti, se non di più, al loro destino.

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Messaggio da Miles » 13 apr 2010, 19:31

E' facile dirlo adesso, col senno di poi, che i personaggi di Ds9 non hanno problemi, ma quando la serie era in itinere, e in diretta concorrenza con TNG, la cosa non era affatto evidente.

Sisko non aveva nemmeno l'ombra del carisma di Picard e sembrava sempre un po' letargico nei suoi atteggiamenti, il dottore sembrava il classico pivellino cretinetto (e ancora non conoscevamo Tom Paris!), Jadzia sembrava messa li solo per fare scena, O'Brien per motivi di crossover, Jake Sisko... bè, era Jake Sisko... le uniche novità sono state portate dai personaggi non allineati, in primis Quark, ma sicuramente anche Odo e Kira. Ma l'equipaggio di Ds9, a livello corale ha cominciato ad entrare a regime molto avanti nella serie e sono state le storie a fomentare questo meccanismo e a fare crescere i personaggi quando, fino alle serie precedenti, certi personaggi avevano un carisma e una funzione ben riconoscibile a prescindere dal "mistero della settimana" a cui si andava incontro.

Quando Ormazad dice: "oggi non è più proponibile uno come Picky che è diplomatico come Talleyrand , stratega come Sun Tzu , suona il flauto come Uto Ughi ed è anche archeologo" è qui che sbaglia, secondo me. Ci vogliono esattamente personaggi con caratteristiche che non ti aspetti in un'altra serie "realistica". Il comandante con le palle quadrate va bene in Stargate e il jack bauer della situazione ve bene in 24, ma in Star Trek, che racconta non di un futuro possibile ma di un futuro "auspicabile", vanno messi personaggi con il quale il pubblico si deve identificare fino ad un certo punto, e da quel punto in poi prendere l'esempio.

Questa è stata la vera sfortuna di Voyager ed Enterprise: personaggi stereotipati e così vicini alla sensibilità del pubblico da non trasmettere l'idea del "Hei! Siamo proprio nel futuro!" che Star Trek dovrebbe dare (basta vedere come reagiscono Kirk e Spock agli anni '80, e come invece tranquillamente passeggiano fra noi Janeway & Co. negli anni '90)

Ds9 è stata forse la prima serie Trek a cercare un po' di realismo nei personaggi, senza stereotiparli troppo (nè in senso utopico nè in senso di avvicinamento al pubblico); è stata la prima (e forse unica) serie Trek a concentrarsi più sull'"uomo" del XXIV secolo, che non sull'"umanità tutta" e per questo il pubblico ci ha messo un po' ad abituarsi a loro e gli stessi autori ci hanno messo un po' a definire la strada delle loro creature. Ora tutti osanniamo Ds9, ma ricordiamoci che per anni è stata apostrofata come "non il vero Star Trek"

A me sembra che il nuovo corso di Abrams sia quello di recuperare il valore positivo dei personaggi in quanto tali, pur conservandone gli stereotipi che li contraddistinguono (devi farlo, avendo fra le mani delle icone classiche come Kirk, Spock, McCoy etc) e il valore positivo dell'amicizia e della cooperazione, dopo - e in conseguenza - delle difficoltà. Troppo bello per essere realistico? Vero, ma solo per noi sfiduciati del XXI secolo: Star Trek è nato per dare un pò di ottimismo nel futuro.

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Messaggio da ormazad » 13 apr 2010, 20:10

Scusa ma Jack Bauer che non dorme non mangia e non c..a per 24 ore e ogni volta sconfigge il vicepresidente Usa Bin Laden e Stavro Blofeld messi assieme è poco realistico come super Picard .Niente in contrario con serie in cui il protagonista è un eroe a tutto tondo e piùccheperfetto , però le trovo un pò datate .
JJ ha fatto un film molto entertainment , non trovo parola migliore , e ha ravvivato la franchise , cosa di cui gli sono enormemente grato , ma una serie TV basata sui personaggi e con lo spirito del film sarebbe imho una ciofeca .


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Messaggio da Miles » 13 apr 2010, 20:39

Originally posted by ormazad

Scusa ma Jack Bauer che non dorme non mangia e non c..a per 24 ore e ogni volta sconfigge il vicepresidente Usa Bin Laden e Stavro Blofeld messi assieme è poco realistico come super Picard
Si, però parliamo di irrealismi diversi: uno può essere negativo, nel caso di Bauer, se il pubblico si aspetta da quello show un realismo perfetto, parlando di una serie action-thriller ambientata ai giorni nostri.
L'irrealismo di Picard, come Capitano di una nave militare, è dovuto alla usa poliedricità e sensibilità che ha più dell'artista che non dello stratega, ed è funzionale al messaggio che la serie "Star Trek" vuole fare passare: l'umanità si evolverà e migliorerà, a prescindere da quello che accadrà o dalle sfide che dovrà superare.

Quindi, per me, che Picard non sia l'eroe tutto d'un pezzo (almeno finché B&B non l'hanno messo in canottiera sudata stile Chuck Norris in "Primo Contatto") non è un problema, anzi è un punto di merito.

Per essere chiaro: non è che tutti i personaggi di Star Trek dovrebbero essere degli illuminati alla Picard, ma anche Kirk che è un capitano più fisico e di azione, ha comunque più volte dimostrato una sensibilità molto diversa da quelli dei nostri contemporanei.
JJ ha fatto un film molto entertainment , non trovo parola migliore , e ha ravvivato la franchise , cosa di cui gli sono enormemente grato , ma una serie TV basata sui personaggi e con lo spirito del film sarebbe imho una ciofeca .
Sono d'accordo, per questo avevo pensato prima ad una serie animata, per vedere come va :smile:

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Messaggio da MiaPiccolina » 13 apr 2010, 23:21

Originally posted by ormazad
JJ ha fatto un film molto entertainment , non trovo parola migliore , e ha ravvivato la franchise , cosa di cui gli sono enormemente grato , ma una serie TV basata sui personaggi e con lo spirito del film sarebbe imho una ciofeca .
Francamente non comprendo questa affermazione detta con assoluta certezza? Fammela una serie TV che riprenda il discorso dal film di Abrams e poi ne riparliamo. Intanto c'è la guardiamo. :grin:

Non comprendo anche la polemica sui personaggi. E vero che quelli di DS9 ci hanno messo un pò per carburare e anche VOY ne ha toppati parecchi. E TNG come la TOS non aveva un cast corale, alla fine erano sempre Kirk, Spock e McCoy oppure Picard e Data. Ma e vero comunque che sui personaggi sono sempre riusciti a raddrizzarsi.

Secondo me se c'è una cosa che non è mai mancata in Star Trek sono dei validi personaggi. Le storie, le belle storie, quelle si che ad un certo punto hanno latitato. In fin dei conti ha ragione Galen quando si lamenta che le trame erano diventate solo "scopriamo la particella della settimana o la nuova razza aliena della settimana".

Sarà che sono cinico su certe cose, ma ritengo che gli autori dopo un pò debbano essere mandati via e sostituiti se non si vuole finire per rifare sempre le stesse cose. O, se si fanno sempre le stesse cose, almeno riuscire ad ottenere un punto di vista fresco.

L'errore grosso in Star Trek è stato quello di mantenere al timone Rick Berman e gli altri del vecchio staff troppo allungo. Se la scelta di affidarsi a qualcuno di nuovo fosse avvenuta nel 2000 invece che nel 2007, forse oggi non staremmo parlando di stanchezza dello show.


Salutare con "Lunga Vita e Prosperità" fa molto fan di Spock, baciare una ragazza 8 minuti dopo averla conosciuta fa molto fan di Kirk.

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Messaggio da spones » 14 apr 2010, 12:12

Io separerei le due cose:

1) "Spirito di Star Trek"
2) Star trek nel terzo millennio

1) Checchè ne pensi io personalmente VOY é più "Star Trek" di DS9. Mi spiego: Star Trek é una serie "positiva", dove la razza umana si é evoluta oltre il nostro meschino e becero interesse personale (in tutti i possibili risvolti). VOY ha a bordo (quando non se ne dimentica :smokin: ) rappresentanti alla TNG. Ricordate cosa spiega Picky ai tizi appena risvegliati? Quello é Roddenberry che spiega a noi cos'é il suo Star Trek. DS9 (la mia serie preferita insieme alla TOS) da questo punto di vista non é questo. E' qualcos'altro (e a me va benissimo :wink: ). Questo porta direttamente al punto 2.

2) Io uno Star Trek da terzo millennio (dark, sporco, "scorretto") me lo accollerei di corsa. Ma mi faccio una domanda: lo considerei ancora Star Trek? Se non altro DS9, pur essendo "avanti" rispetto allo ST di Roddenberry, possedeva ancora lo spirito ed i colori degli anni '80 e '90. Spirito e colori che oggi, probabilmente, potrebbero non solo far sorridere, ma soprattutto zombiezzare una (eventuale) pur ottima serie.

Conclusioni? Boh... :smokin: diciamo che col cuore preferirei che lasciassero il prequel al cinema almeno fino a ST XV :smokin: ma portassero in TV qualcosa di "nuovo", un altro po' di XXIV° secolo, per intenderci, ma poi ripenso al fatto che ST non lo fanno solo per me (guarda un po' 'sti fetenti... :smokin: ) e mi riguardo (appunto) DS9 o la TOS. O quando sono ancora più in cerca di ottimismo TNG (se voglio ridere, invece sapete cosa mi guardo :evil: ::p: ). Dicevo, conclusioni? Speriamo aspettino ancora quelche annetto per la serie tv... magari al posto del sarcastico realismo tornerà di moda l'ottimismo... :grin:


P.S. Proprio ieri ririririririririririguardavo il primo dvd della sesta di DS9 :bravo: che goduria :grin:

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Messaggio da Miles » 14 apr 2010, 12:41

Originally posted by spones
Checchè ne pensi io personalmente VOY é più "Star Trek" di DS9. Mi spiego: Star Trek é una serie "positiva", dove la razza umana si é evoluta oltre il nostro meschino e becero interesse personale (in tutti i possibili risvolti). VOY ha a bordo (quando non se ne dimentica :smokin: ) rappresentanti alla TNG.
Assolutamente d'accordo, e lo stesso si può dire per l'equipaggio dell'Enterprise nx-01, specialmente nelle prime due stagioni (il chè stride un po' con la sua collocazione temporale). E' a questo che mi riferivo quando dicevo che se i personaggi non sono ben scritti e interessanti da subito, è difficile sopportare la "lezioncina morale" alla fine dell'episodio, che diventa una cosa "fatta tanto per farla". I personaggi di Voy ed Ent sono tutte delle bravissime persone, ma non sono interessanti in sè o comunque lo diventano molto avanti, solo per una questione di affetto che il pubblico accumula man mano che la serie va avanti ma, a livello di personalità e carattere, rimangono lacunosi dall'inizio alla fine (se escludiamo casi celebri come l'MOE e pochi altri). Da personalità così sottili, io onestamente la predica non me la faccio fare. E' molto più interessante avere spunti di riflessione dall'androide che vuol essere umano o dal Capitano che si fa scrupoli della vita dei naniti, equiparandola a quella degli esseri umani, per dire...
Io uno Star Trek da terzo millennio (dark, sporco, "scorretto") me lo accollerei di corsa. Ma mi faccio una domanda: lo considerei ancora Star Trek? Se non altro DS9, pur essendo "avanti" rispetto allo ST di Roddenberry, possedeva ancora lo spirito ed i colori degli anni '80 e '90. Spirito e colori che oggi, probabilmente, potrebbero non solo far sorridere, ma soprattutto zombiezzare una (eventuale) pur ottima serie.
La serie classica, coi suoi pigiamini, faceva sorridere anche all'epoca (infatti in un episodio c'è una battua in merito alle uniformi e Kirk risponde: "... sono tanto comode!"). Il punto è irretire il pubblico in quella realtà, dove anche i colori e una feeling generale di positività, sono plausibili anche in situazioni di crisi. L'allontanamento di Ds9 da questo concetto è stato operato molto intelligentemente, perché è la prima serie Trek non propriamente ambientata in un ambiente federale, per cui lontano dagli edulcorati ambienti della Flotta Stellare, e questo ha aiutato il pubblico a digerire meglio la pillola. Una Flotta Stellare o Federazione "dark", senza un motivo, se non per marketing, a me non andrebbe giù sinceramente. E sono contento che Abrams sia andato in direzione opposta a quel trand.

Se inventano un'impalcatura tale da rendere accettabile una svolta "cattiva" di Star Trek, come hanno fatto con Ds9, se ne può discutere, ma se lo fanno solo perché senno il pubblico generalista cambia canale... no, non ci siamo. Se Roddenberry avesse sottostato alla stessa logica, non avremmo mai avuto Uhura in plancia, e Star Trek non sarebbe stato quello che è diventato.


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Messaggio da Galen » 14 apr 2010, 13:10

Originally posted by Miles

E' facile dirlo adesso, col senno di poi, che i personaggi di Ds9 non hanno problemi, ma quando la serie era in itinere, e in diretta concorrenza con TNG, la cosa non era affatto evidente.
[...]
il pubblico ci ha messo un po' ad abituarsi a loro e gli stessi autori ci hanno messo un po' a definire la strada delle loro creature. Ora tutti osanniamo Ds9, ma ricordiamoci che per anni è stata apostrofata come "non il vero Star Trek"
E perché mai oggi dovremmo limitarci alle impressioni forzatamente limitate del primo periodo? Le descrizioni che fai dei personaggi sono quelle dei primissimi episodi, e nessuno ha mai negato che tutte le serie trek moderne abbiano avuto un paio di stagioni di rodaggio: certamente un difetto (e oggi sarebbe improponibile), ma un difetto comune. Non si possono confrontare 6-7 stagioni di TNG con la prima di DS9 (e se il paragone lo facessimo tra la prima stagione di entrambe le serie, sarebbe TNG a uscirne con le ossa rotte).
La visione parziale non filtrata dal tempo aiuta ad essere conservatori quando si vede qualcosa di nuovo. Sul momento la visione è limitata per forza, ma farlo oggi non ha proprio senso.

Il fatto che DS9 sia stata apostrofata come "non Trek" (e di certo era volutamente qualcosa di diverso), dovrebbe essere vista oggi come un reperto storico sulla parzialità e servire da monito per il futuro per evitare l'istinto naturale dell'atteggiamento reazionario (e il nuovo film ha dato l'occasione di mostrare quanto il rischio sia sempre presente).
Di certo non è il metro per giudicare DS9 oggi, e peraltro non credo possa sembrare il caso a nessuno di ipotizzare una nuova serie sulla base di pregiudizi rivelati sbagliati.
Preferisco di molto una serie che scontenti uno pseudo-purismo soggettivo, piuttosto che una che guardi a un passato mitico e intoccabile senza innovare nulla.

Detto questo sono d'accordissimo che una nuova serie non possa permettersi stagioni intere di rodaggio e necessiti da subito di una scrittura e una caratterizzazione dei personaggi che sa dove vuole andare a parare.

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Messaggio da Miles » 14 apr 2010, 14:09

Originally posted by Galen
E perché mai oggi dovremmo limitarci alle impressioni forzatamente limitate del primo periodo?
Perché, vuoi o non vuoi, è sempre la prima impressione quella che conta :wink:
Puoi avere delle visioni molto ampie e sai che l'esperienza dimostra che Star Trek ha bisogno di un po' di rodaggio per decollare (TNG stessa non ne fu certo esente), però la verità è che se la serie non ti prende un minimo da subito, anche con tutta la buona volontà è difficile restarvi fedeli.

ENTERPRISE, ad esempio, ha avuto un'ottima prima stagione, specialmente se paragonata alle prime stagioni delle serie precedenti, e sicuramente anche qui da noi in Italia aveva avuto un certo seguito anche tra i non-trekkies. Purtroppo la lacunosità nella caratterizzazione dei personaggi e la pochezza delle trame (se escludiamo il grande story-arc della terza stagione) ha molto fiaccato l'entusiasmo iniziale. Ricordo ancora con quanta sofferenza ho seguito la prima messa in onda della seconda stagione su La7... inguardabile.

Per cui, anche se è corretto guardare all'insieme col senno di poi, non si può prescindere dall'"attuale", è inevitabile e lo diventa tanto più ora, che una nuova serie di Star Trek sarebbe veramente un "andare dove nessuno è mai giunto prima". La reazione del pubblico è difficile da prevedere, oggi.
Il fatto che DS9 sia stata apostrofata come "non Trek" (e di certo era volutamente qualcosa di diverso), dovrebbe essere vista oggi come un reperto storico sulla parzialità e servire da monito per il futuro per evitare l'istinto naturale dell'atteggiamento reazionario (e il nuovo film ha dato l'occasione di mostrare quanto il rischio sia sempre presente).
Di certo non è il metro per giudicare DS9 oggi, e peraltro non credo possa sembrare il caso a nessuno di ipotizzare una nuova serie sulla base di pregiudizi rivelati sbagliati.
Ma il pregiudizio non si è rivelato sbagliato: oggi Ds9 fa a pieno titolo parte della saga "Star Trek" ma rimane tutt'ora lo spin-off più lontano dall'idea originale di Star Trek, quella che tutti hanno istinitivamente in testa quando si parla di questa serie.
Quello che si può dire oggi, col senno di poi, è che Ds9 nella sua diversità non ha tolto niente a Star Trek, anzi semmai ha aggiunto qualcosa e di questo tutti gli appassionati sono grati. Una serie così fantapolitica e coerente in sè stessa, ricca di sfumature umane (e aliene) ha dimostrato che anche con meno buonismo, l'idea della ricchezza della diversità come valore positivo, può essere veicolata e fatta assimilare dal pubblico mentre lo s'intrattiene.

Ma quello che dico io è che cambiare la forma, non è la soluzione definitiva in quanto tale: l'importante è che alla base di tutto ci sia questa volontà di veicolare dei messaggi, la consapevolezza che non stai scrivendo per uno show di fantascienza qualsiasi, ma per "Star Trek", che ha una tradizione Asimoviana da perpetuare e allora ben vengano personaggi con i quali il pubblico può identificarsi, ma non solo a livello di simpatia. Devono essere ben scritti e "dire" qualcosa.

Faccio un esempio e poi chiudo, che tendo ad essere troppo logorroico: sono anni che compro e leggo con piacere storie di Tex Willer e di Dylan Dog. Ora, letto un Tex, letti tutti. Perché continuo a comprarli? Perché al di là delle storie che sono sempre uguali, i personaggi hanno una forza tale da spingermi a leggere le loro avventure e goderne anche se, già dalla prima pagina, si capisce un po' come si svilupperà la storia. Del resto il genere western è limitatissimo: indiani, banditi e peones. Eppure è sempre bello immergersi in quelle avventure. Se non fosse per la forza di quei personaggi, neanche lo comprerei (tra l'altro il western non è il mio genere preferito, ma non lo è neanche la sci-fi se escludiamo Star Trek)

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Messaggio da Galen » 14 apr 2010, 16:02

Ma è questo che si vuole? Una serie che campa di rendita esclusivamente per uno zoccolo duro di fan che la seguono solo perché sono affezionati ai personaggi?
Diciamo la verità, se le storie di Tex sono sempre uguali e si sa già subito come va a finire, se non c'è nessuna vita, è una serie in coma da tempo e che respira solo per accanimento terapeutico. Non dà più nulla, ma i parenti sono contenti anche solo nel non staccare la spina (e poi costa relativamente poco... una serie televisiva non può vivere così a lungo in quel modo).
Ma qui stiamo parlando di una "nuova" serie, non nel tenere in vita una cosa perché costa poco e fa comunque piacere.
Per far nascere qualcosa di nuovo c'è bisogno di molto più di questo, va da sè.


Poi sulla qualità stiamo dicendo la stessa cosa: siamo tutti d'accordo che ci vogliono belle storie, bei personaggi, tematiche profonde e interessanti. E che queste cose ci vogliano subito: non che si buttino sulla scena un po' di personaggi appena abbozzati, due storie riciclate da Phase due e vediamo come butta (e già questo è in parte un cambiamento :smokin: ).
Il punto è il come. Stiamo discutendo se cambiare, non per moda - è chiaro - ma per trovare nuovi filoni, per cercare infinite diversità in infinite combinazioni narrative; oppure se rivolgerci alle idee che andavano bene ieri.
Personalmente io non voglio quello di ieri, voglio qualcosa di meglio che si giovi di quanto ci ha dato quello di ieri...

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Ma il pregiudizio non si è rivelato sbagliato: oggi Ds9 fa a pieno titolo parte della saga "Star Trek" ma rimane tutt'ora lo spin-off più lontano dall'idea originale di Star Trek, quella che tutti hanno istinitivamente in testa quando si parla di questa serie.
Quello che si può dire oggi, col senno di poi, è che Ds9 nella sua diversità non ha tolto niente a Star Trek, anzi semmai ha aggiunto qualcosa e di questo tutti gli appassionati sono grati.
E' proprio questo che rende di quel pregiudizio sbagliato nelle implicazioni.
Il fatto che non fosse il solito Star Trek comportava un giudizio di merito: che non fosse qualcosa che rielaborasse mito, magari aggiungendovi qualcosa, ma come un atto che lo cannibalizzava per i propri scopi, e che in ultima analisi ne rovinava la memoria (quello che si dice dalla notte dei tempi, fino ad arrivare all'ultimo film). Cosa che poteva anche essere, sia chiaro... ma solo col senno di poi si può dire con cognizione di causa (e si vede quanto il pregiudizio sia insidioso: se ci avesse preso avrebbe apparentemente avuto "ragione" pur basandosi solo sull'ideologia conservatrice; così non si va da nessuna parte, è la vera morte letteraria).

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Messaggio da Miles » 14 apr 2010, 17:39

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Ma è questo che si vuole? Una serie che campa di rendita esclusivamente per uno zoccolo duro di fan che la seguono solo perché sono affezionati ai personaggi?
No, non lo estremizzerei a tal punto. Dico solo che, pur rinnovando la formula, "Star Trek 2009" ha avuto bisogno dei suoi Tex, Kit, Carson e Tiger. La formula è cambiata, è molto più simile a "Star Wars" che non a "Star Trek", ma l'ingradiente fondamentale sono stati Kirk, Spock, Bones e Uhura.

Bisogna capire cosa si deve attingere dal passato e cosa si può rielaborare o anche abbandonare del tutto. Ma il passato ci dev'essere, perché Star Trek ha 40 anni di onorata carriera alle spalle. Non si può fare una cosa nuova, ambientarla genericamente nel futuro e appicicarci il marchio sopra: questo atteggiamento ha determinato il declino della serie, non dimentichiamolo.
Personalmente io non voglio quello di ieri, voglio qualcosa di meglio che si giovi di quanto ci ha dato quello di ieri...
E allora siamo pienamente d'accordo: il fatto è che ci vuole metodo e non è da tutti, specialmente è l'ultima cosa a cui pensano le Major quando scritturano degli sceneggiatori che, per vendersi, devono anzi essere il meno "cerebrale" possibile.

Spero che al timone televisivo di Star Trek approdi qualcuno che ami il passato, perché solo con la perfetta conoscenza e rispetto del passato puoi capire come muoverti per andare avanti, evitando di ripeterti per altro. Spero in sceneggiatori che facciano fuochi d'artificio come facciata per la Major ma che mettano contenuti fra le righe, per i palati fini.

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Ma il pregiudizio non si è rivelato sbagliato: oggi Ds9 fa a pieno titolo parte della saga "Star Trek" ma rimane tutt'ora lo spin-off più lontano dall'idea originale di Star Trek, quella che tutti hanno istinitivamente in testa quando si parla di questa serie.
Quello che si può dire oggi, col senno di poi, è che Ds9 nella sua diversità non ha tolto niente a Star Trek, anzi semmai ha aggiunto qualcosa e di questo tutti gli appassionati sono grati.
E' proprio questo che rende di quel pregiudizio sbagliato nelle implicazioni.
Il fatto che non fosse il solito Star Trek comportava un giudizio di merito: che non fosse qualcosa che rielaborasse mito, magari aggiungendovi qualcosa, ma come un atto che lo cannibalizzava per i propri scopi, e che in ultima analisi ne rovinava la memoria (quello che si dice dalla notte dei tempi, fino ad arrivare all'ultimo film). Cosa che poteva anche essere, sia chiaro... ma solo col senno di poi si può dire con cognizione di causa (e si vede quanto il pregiudizio sia insidioso: se ci avesse preso avrebbe apparentemente avuto "ragione" pur basandosi solo sull'ideologia conservatrice; così non si va da nessuna parte, è la vera morte letteraria).
E' un rischio che esiste certamente, ma esiste anche il rischio contrario, cioè quello di dire: "tutto il nuovo va bene perché alla fine l'esperienza dimostra che il fandom si adatta e lo zoccolo si attacca". Questo è vero fino ad un certo punto, perché poi la base dei fan si disaffeziona al marchio nel lungo periodo, a prescindere dalla qualità della singola serie o del singolo episodio. Come ho già detto in passato, se avessero prodotto prima ENT e poi VOY, sarebbe stata quest'ultima ad avere 4 stagioni invece che 7.

La novità va benissimo, ma bisogna sempre avere in mente un obiettivo che non può essere solo quello del fare audience, non per una serie come Star Trek. Il pubblico di Star Trek se ne accorge quando il prodotto scade, perchè è abituato ad un altro tipo di qualità e di logica d'intrattenimento. Forse è ormai un mito nella testa di pochi, perchè di lustri ne sono passati da allora, ma se un fisico come Hawkings considerava TNG alla stregua di uno show di divulgazione scientifica (e certamente NON lo era, ma lo sembrava), e se Luther King giudicava fondamentale la sola presenza della Nichols nell'equipaggio originale, dovremmo rifletterci sui passi indietro che abbiamo fatto, da quei livelli.

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Messaggio da Galen » 14 apr 2010, 17:50

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Bisogna capire cosa si deve attingere dal passato e cosa si può rielaborare o anche abbandonare del tutto. Ma il passato ci dev'essere, perché Star Trek ha 40 anni di onorata carriera alle spalle. Non si può fare una cosa nuova, ambientarla genericamente nel futuro e appicicarci il marchio sopra: questo atteggiamento ha determinato il declino della serie, non dimentichiamolo.
Su quello che ha determinato il declino della serie ci sarebbe da discutere per ore, ma sul discorso del passato siamo perfettamente d'accordo.
Però siamo sempre lì, il problema è come.
Per me non è assolutamente da abbandonare il substrato storico, politico e sociale dell'universo creato e va rimarcata la componente etico-filosofica della serie (che ha forse la maggiore espressione in TNG).
Per altri basta che ci sia una nave che esplora l'ignoto, oppure un equipaggio affiatato senza limiti narrativi...
E' che ognuno ha una sua idea di quello che fa grande Star Trek, difficile mettere d'accordo tutti. Però una sintesi va ricercata.

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Messaggio da ormazad » 15 apr 2010, 8:08

E la sintesi IMHO è :
-Ambientazione : il XXIV secolo è per ST quello che monument valley è per Tex
-Fotografia patinata : astronavi tirate a lucido , uniformi di sartoria , interni presi da riviste di arredamento . mica siamo su Firefly
- personaggi sfaccettati , non somma di qualità positive . Voglio Garak , non Kirk come capitano .

Ho delinaeto la stagione 8 di DS9 ?? Probabile , faccio l' albergatore e non lo scrittore . spero di saper apprezzare l'innovazione se la vedo , non credo di saperla creare .


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Messaggio da MiaPiccolina » 15 apr 2010, 11:49

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Per me i punti di forza in Star Trek sono principalmente due: personaggi e contenuti.
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Però siamo sempre lì, il problema è come.
Per me non è assolutamente da abbandonare il substrato storico, politico e sociale dell'universo creato e va rimarcata la componente etico-filosofica della serie (che ha forse la maggiore espressione in TNG).
Per altri basta che ci sia una nave che esplora l'ignoto, oppure un equipaggio affiatato senza limiti narrativi...
E' che ognuno ha una sua idea di quello che fa grande Star Trek, difficile mettere d'accordo tutti. Però una sintesi va ricercata.
Secondo me i vostri ragionamenti sono inficiati dal fatto che state cercando di determinare cosa sia più importante. E' banale dirlo ma tutto è importate. Personaggi, contenuti ed ovviamente anche l'universo narrativo creato in tanti anni di storie.

Per la nuova serie, mi auspico un ritorno alle origini non perchè io voglia semplicemente l'astronave o perchè mi piacciono i personaggi di Kirk o Spock. Ma desidero quella varietà che di fatto a permesso a Star Trek di andare avanti nonostante tutto. Quella varietà che ha permesso alla serie di piacere a persone con gusti molto diversi tra loro. Non si può negare che a vedere Star Trek c'erano anche persone che non erano propriamente amanti del genere fantascientifico.

La fuga di spettatori è iniziata da DS9 non per caso. Con DS9 i personaggi hanno cominciato a prendere il sopravvento sulle storie. Non si faceva l'episodio per raccontare qualcosa (di scientifico o meno) ma per riportare qualche evento che succedeva al personaggio. L'apice si è avuto con VOY dove la famosa "particella della settimana" era una scusa per raccontare qualche inquietudine del personaggio di turno. Non era importante il pianeta dove si sbarcava o dare profondità alla razza aliena incontrata, ma era importante cosa facevano i personaggi. Se vogliamo questa è un pò la formuletta della telenovelas.

Il vantaggio è stato quello di avere personaggi più sfaccettati rispetto alle prime serie. Non si può negare che TOS e TNG avessero un cast meno corale e con comprimari decisamente scadenti. Ma per contro ha allontanato tutti quelli che non erano interessati a questo tipo di storie o che forse non trovano abbastanza interessanti i personaggi. I pianeti hanno via via perso di significato (erano tremendamente uguali tra loro), ed anche le razze aliene alla fine non avevano più mordente (nel tentativo di mettere un pò di brio si tornava sempre sui soliti Klingon, Borg, Ferengi, ecc. ecc.)

Speriamo che in futuro in Star Trek torni quella varietà di situazioni (anche con i personaggi) che ha attirato un vasto pubblico.

Salutare con "Lunga Vita e Prosperità" fa molto fan di Spock, baciare una ragazza 8 minuti dopo averla conosciuta fa molto fan di Kirk.

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Messaggio da Miles » 15 apr 2010, 16:38

Originally posted by MiaPiccolina
La fuga di spettatori è iniziata da DS9 non per caso. Con DS9 i personaggi hanno cominciato a prendere il sopravvento sulle storie. Non si faceva l'episodio per raccontare qualcosa (di scientifico o meno) ma per riportare qualche evento che succedeva al personaggio.
Deep Space Nine è nata con quell'intento lì proprio perché i personaggi determinavano un punto di rottura netto con quello che era stato prima. Non è esattamente la prima serie di Star Trek completamente ambientata su una nave aliena, ma poco ci manca: gli umani non sono più i protagonisti e i personaggi forti non sono necessariamente quelli più alti in grado (Quark è forse il personaggio simbolo di Ds9, ed è un civile). All'epoca, non credo ci fosse l'intento di creare una "telenovela spaziale", ma solo di esplorare queste nuove possibilità narrative. Poi fortunatamente gli sceneggiatori hanno deciso di incanalare il tutto in una "space opera" e lo scorrere degli eventi ha ricominciato ad essere messo un gradino sopra i personaggi, come importanza. Il bello è che dopo tante stagioni passate a conoscere questi personaggi a tutto tondo, anche un intero episodio passato a giocare a Baseball sul ponte ologrammi può essere affascinante, perché nonostante la pochezza della situazione, ti sembra di vedere degli amici che si divertono. E fa piacere. Fallo con personaggi che non ti dicono niente e avrai un flop clamoroso.
L'apice si è avuto con VOY dove la famosa "particella della settimana" era una scusa per raccontare qualche inquietudine del personaggio di turno. Non era importante il pianeta dove si sbarcava o dare profondità alla razza aliena incontrata, ma era importante cosa facevano i personaggi. [...] I pianeti hanno via via perso di significato (erano tremendamente uguali tra loro), ed anche le razze aliene alla fine non avevano più mordente (nel tentativo di mettere un pò di brio si tornava sempre sui soliti Klingon, Borg, Ferengi, ecc. ecc.)
D'accordissimo, qui si è trattato indubbiamente di un fisiologico calo creativo dello staff artistico. Se pensiamo alle origini di questa serie, ogni settimana un pianeta e/o una nuova razza aliena erano in realtà espressione metaforica di un qualche concetto. Oggi non credo che ci si potrebbe permettere il lusso di ripetere lo stesso schema senza sembrare eccessivamente banali, retorici o irrealistici, però sarebbe opportuno trovare un nuovo linguaggio per riproporre quel meccanismo narrativo che è stata la linfa vitale dello show e il suo tratto distintivo (mi riferisco, ovviamente, allo Star Trek delle origini). Gli sceneggiatori che hanno lavorato a Voyager ed Enterprise non sono riusciti a trovare la formula giusta e allora si sono concentrati sui personaggi; il problema è che questi personaggi, per quanto siano delle bravissime persone, non sono poi così interessanti o "futuristici" come i loro predecessori (di brave persone ne abbiamo tante anche noi, nel XXI secolo!), da qui l'effetto "telenovela" che evidenziavi tu, fino ad arrivare all'effetto "reality show" raggiunto con Enterprise dove ci sorbivamo puntate intere nella zona della nave detta 'passerella' in cui i personaggi non facevano niente dall'inizio alla fine dell'episodio, mentra la trama si esauriva da sola.

Quindi, che sia attraverso un pianeta, attraverso la particella della settimana, attraverso l'alieno onnipotente, o attraverso l'introspezione di un personaggio specifico, è importante che alla base della storia che si racconta ci sia un'idea o un messaggio: se poi lo si riesce a fare bene attraverso gli schemi classici de "L'avventura della settimana", nessuno sarebbe più contento di me. Ma se per riuscirci bisogna cambiare la formula... a me importa di vedere un buon prodotto che rispetti la tradizione della serie nel merito, non tanto nel metodo, perchè nel metodo (escludendo DS9) tutte le serie l'hanno rispettata, ma i risultati sono stati molto altalenanti :wink:
Originally posted by ormazad

E la sintesi IMHO è :
-Ambientazione : il XXIV secolo è per ST quello che monument valley è per Tex
-Fotografia patinata : astronavi tirate a lucido , uniformi di sartoria , interni presi da riviste di arredamento . mica siamo su Firefly
- personaggi sfaccettati , non somma di qualità positive . Voglio Garak , non Kirk come capitano .

Ho delinaeto la stagione 8 di DS9 ?? Probabile , faccio l' albergatore e non lo scrittore . spero di saper apprezzare l'innovazione se la vedo , non credo di saperla creare .
E' una buona sintesi :wink:
Non la condivido pienamente, ma è cosa buona e giusta che ognuno abbia i suoi gusti :grin:

Ad esempio, non sarei così categorico sul XXIV secolo; l'epoca di ENTERPRISE l'ho trovata un bacino interessante, anche se non ha avuto lo sviluppo che avrei avuto in mente io. Certamente, da TNGiino D.O.C. non posso però non apprezzare il tuo riferimento alla "fotografia patinata" :geek:

Su Garak come capitano, oddio... dipende da come vengono distribuiti pesi e contrappesi all'interno della serie :wink:

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