Se è un impianto "globale", a maggior ragione la sua mente, come reazione, può aver creato falsi ricordi per superare il trauma; lo stesso succede durante i sogni e gli incubi.
P.S. comunque stiamo andando sulle "pippe mentali", non credo che gli sceneggiatori abbiano realmente sviscerato la questione
anche secondo me il compagno di cella esisteva veramente. O meglio era un'altro che come Miles era stato incarcerato nella mente. E i pensieri sono stati controllati per metterli assieme. In pratica è come Matrix dove tutti da dormienti interagiscono come se la vita sia perfettamante reale.
Bello, molto bello. Per onorare la re-visione e non ripetermi nei commenti, proseguo l'approfondimento de "il metodo DS9" già affrontato alla prima visione: O'Brien stesso, nel dialogo risolutore con BaScì, si rammarica di come un umano possa ricadere nell'abisso dell'abbrutimento bestiale, se le condizioni al contorno passano dal semi-paradisiaco (qualcuno ha detto "TNG"?) ai limiti dell'umanamente sopportabile.
Ma, attenzione, questo è il manifesto di DS9...
"La nostra vera nazionalità è l'umanità." H.G.Wells
-------------------------- "...c'è una certa drammatica ironia in tutto questo, una sincronia che sconfina con la predestinazione, si potrebbe dire..." R.Giles