Tralascio la banalità dell'incidente iniziale... diciamo che è la solita "licenza poetica JB" per far partire l'episodio, sennò poi dite che sono cattivo
Tralascio pure che in DS9 abbiamo visto praticamente tutte le spiegazioni umanamente concepibili per i viaggi del tempo
Seppellito sotto 10 metri di terra il mio "demone interiore della logica", abbiamo a mio parere un episodio godibile ed intenso, che pesca con eleganza da temi della cinematografia (o della letteratura) classica, immergendoli in un episodio di stacco di tipico stampo trekkiano; la citazione più famosa è forse da "L'enfant sauvage" di F.Truffaut, che se ricordo bene era basato su una storia vera.
Si trova il modo di inserire un siparietto "il vero babbo klingon" e pure un tragico accenno a "come farà Odo con i bambini?" ...insomma: non si butta via niente
Stranamente in questo episodio non si trovano cure, non si trovano rimedi, ed i coniugi O'Brien accettano di "disperdere" la figlia in un ambiente sconosciuto, da sola, secoli nel passato, piuttosto che affidarla a cure mediche; non si chiedono se sarebbe stata veramente felice e/o quanto sarebbe potuta vivere in quelle condizioni?
Ma siamo in Star Trek, quindi inutile preoccuparsi troppo: il finale è leggermente troppo ottimista per i miei gusti, ma permette di costruire un circolo chiuso tanto caro ai cultori dei viaggi temporali Trek, oltretutto liberando i genitori da ogni responsabilità sul destino della selvaggia.
Scusate se sono stato troppo buono, ma i paradossi temporali mi commuovono sempre
...siamo tutti un po' Garak