Nuova legge italiana sul diritto d'autore

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Miles
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Nuova legge italiana sul diritto d'autore

Messaggio da Miles » 1 feb 2008, 12:19

Lo scorso 21 dicembre, in Senato, è stata approvata una modifica alla legge sul diritto d'autore. Il comma aggiornato è questo:

"È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico di cui al presente comma."



Inutile dire che sui concetti di 'degradazione' della qualità e sulla definizione di cosa sia un 'uso didattico o scientifico' del materiale scaricato si aprono mille interpretazioni, tanto che non si capisce se questa modifica sia un ulteriore atto di chiusura o, al contrario, di (non voluto?) permissivismo.



Potete leggere l'articolo completo su questa news visitando questo link:

http://www.hwupgrade.it/news/web/modifi ... 24098.html



Firma la Petizione per vedere Star Trek: New Voyages e Star Trek: Of Gods and Men in Italiano!


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efagiol
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Messaggio da efagiol » 1 feb 2008, 14:24

C'è chi dice che un MP3 è una copia degradata di un cd e come tale si può scaricare senza problemi.
Secondo me non è così, manca l'uso didattico o scentifico.
Che io sappia il comma è stato aggiunto al fine di permettere la pubblicazione di foto coperte di copiright sui siti divulgativi (in senso lato), non mi sembra che aggiunga o tolga nulla alla attuale legislazione.

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Messaggio da Galen » 1 feb 2008, 15:53

L'uso è relativo... chi può sindacare l'uso che faccio di un mp3? Questo si che è aperto alle interpretazioni (anche solo il fatto di essere in se stesso una diffusione di cultura, potrebbe conferire l'aspetto didattico o scientifico).

Quello che invece non credo sia questione di interpretazione è l'aspetto più importante: checché se ne dica un mp3 rientra tecnicamente nella definizione di "degradato".
Perciò si, imho questa modifica è una non voluta (da loro) apertura.
Purtroppo non ho dubbi che verrà cambiata o eliminata ancora prima di entrare in vigore.

Ad ogni modo a me sembra sempre di più che queste persone legiferino senza avere un'idea di quello che fanno... Anche se sono favorevole alla liberalizzazione tutti questi tipi di file, come dicevo il risultato di oggi è sicuramente una conseguenza non prevista.

Nelle intenzioni la modifica è comunque sacrosanta perché cerca di limitare quella legge vergogna che impedisce di pubblicare immagini in rete... fra un po' ci impediranno anche di scrivere con la tastiera perché l'uso dell'alfabeto viola un copyright fenicio :mucca:
"poi dice che uno si butta a sinistra... "
Totò

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Messaggio da IlSisko » 4 feb 2008, 16:49

Oggi ne hanno parlato a Neapolis su RAI 3. Riporto l'articolo del Blog da cui è stato tratto il servizio:

di Adriano Albano

Crea perplessità il testo della nuova legge sul diritto d’autore. In un’espressione “file degradati”, forse, la chiave per evitare multe e processi in caso di scambio on line di testi, foto e musica coperti da copyright.

A volte una parola può fare la differenza. E nel caso della nuova legge sul diritto d’autore può spalancare le porte al download libero di musica e film. Scuote già la rete la pubblicazione nella gazzetta ufficiale del testo della legge 2/2008, in vigore dal prossimo nove febbraio. Disposizioni che dovevano fare chiarezza sui limiti all’utilizzo di opere, come fotografie, testi, film e musica coperti da diritto d’autore. Ma la legge potrebbe invece far aumentare la confusione e forse schiudere le porte al download libero. il testo, infatti, recita che “E’ consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro”. Bene i file come jpg, mp3 e divx sono considerati tecnicamente file degradati,perché comprimono immagini e suoni originali. In questo caso, sarà possibile pubblicarli e scambiarli liberamente on line, purché non si tragga profitto, e tenendo ben fermo il concetto di uso didattico o scientifico. Qui può essere invocata un’altra norma stavolta la più alta che ci sia: la Costituzione, che all’articolo 33 sancisce la liberta di scienza, arte ed insegnamento. Insomma, chi vuole battersi in tribunale contro le major e gli editori ora ha qualche appiglio in più. Eppure proprio l’espressione “file degradati” aveva fatto scatenare la rivolta di molti internauti. Si parlava di file di serie b per scuole, docenti e ricercatori. Ma ora proprio quella parolina, forse per svista utilizzata nel testo, potrebbe salvare molti navigatori da processi e multe.
Purtroppo non ho dubbi che verrà cambiata o eliminata ancora prima di entrare in vigore.
condivido il pensiero di Galen ma vorrei tanto che la svista fosse stata voluta e che ci fosse una reale volontà di andare avanti sulla strada della legalizzazione del P2P [:dita]
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Messaggio da TheGib » 4 feb 2008, 17:19

IlSisko ha scritto:
condivido il pensiero di Galen ma vorrei tanto che la svista fosse stata voluta e che ci fosse una reale volontà di andare avanti sulla strada della legalizzazione del P2P
Certo, certo... appena dopo la legalizzazione delle droghe pesanti... [:mauri92]


La nostra vera nazionalità è l'umanità. H.G.Wells
...siamo tutti un po' Garak

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Messaggio da IlSisko » 4 feb 2008, 17:32

aggiornato all 18.38
appena dopo la legalizzazione delle droghe pesanti...
...ovviamente... [:mauri121]

A parte gli scherzi, la proposta di legge presentata da Marco Beltrandi ad agosto dell'anno scorso andava in questa direzione ponendo l'attenzione su un tema(del P2P e non della droga :smile: ) che non può essere rimandato all'infinito.
Devo assolutamente postare l'intero articolo di Punto-Informatico perchè (al di là del partito a cui è iscritto di cui ce ne possiam fregare) dice cose da me condivisibilissime:

"Spiega Beltrandi: "Oggi le legislazioni nazionali sono gravemente sbilanciate sul versante della sicurezza, causando un pesante sacrificio alla libertà di accesso ai contenuti, all'informazione, alla conoscenza. Si profila il rischio che il diritto d'autore, nato a garanzia dell'innovazione e del progresso sociale ed economico, divenga in alcuni casi un elemento di negazione della libera circolazione delle idee, delle opere, dei contenuti".

Il parlamentare, che fa diretto riferimento a Lawrence Lessig e al suo volume-culto Free Culture, sottolinea quanto sia rilevante che per il timore che la condivisione di contenuti porti a violazioni del diritto d'autore non si spinga nella direzione opposta, ovvero costringere la società a fare a meno dei vantaggi del P2P, "anche quelli - sottolinea Beltrandi - completamente positivi e che non comportano tensione con i diritti degli autori".
La proposta, spiega Beltrandi, si basa su diversi presupposti. Ad esempio, sostiene, "è ormai provato che la condivisione gratuita dei contenuti online non danneggia i detentori dei diritti, ma addirittura in alcuni casi induce un bisogno di cultura che ha positive ricadute anche sul mercato. Una recente ricerca dell'Anica, ad esempio, dimostra che tra chi fa file sharing vi è una maggiore propensione ad andare al cinema rispetto al resto della popolazione".

Non solo: in arrivo c'è la piattaforma Qtrax in cui credono le major e che prevede l'accesso degli utenti ad un sistema di condivisione di un catalogo da 20 milioni di brani, un servizio finanziato tramite pubblicità e sponsorship.

Ma ci sono anche altre esperienze che indicano la nuova strada, insiste il parlamentare della Rosa nel Pugno, come la decisione del MIT di rendere di pubblico dominio tutta la produzione scientifica di docenti e ricercatori, oppure la distribuzione del videogame FIFA07 gratuita in Corea del Sud, "pagata" dalle sponsorizzazioni, e via dicendo. Si impongono cioè nuovi modelli che hanno come risultato consentire l'accesso ai contenuti.

A fronte di tutto questo, in Italia la legge, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, considera di rilevanza penale la pura condivisione di file. Ciò non toglie che si abbia anche una responsabilità civile per cui se spesso l'utente eventualmente pizzicato non viene perseguito penalmente lo può essere (caso Peppermint docet) sotto il profilo civile, magari perché i detentori dei diritti interessati cercano un "risarcimento danni".

"L'incriminazione del file-sharing - sottolinea Beltrandi - è una tipica ipotesi di reato artificiale cui non corrisponde la percezione del disvalore del fatto da parte dei consociati, per i quali lo scambio di materiali (pur illecito) è avvertito come naturale e culturalmente accettato. Immaginiamo quale sarebbe il risultato di portare a giudizio centinaia di giovani con l'imputazione di aver scambiato file protetti dal diritto d'autore".

Dunque, spiega il parlamentare, la proposta di legge intende puntare all'autorizzazione alla messa a disposizione del pubblico di file per fini personali senza scopo di lucro. "Si introduce - sottolinea il promotore della proposta - un meccanismo analogo alle licenze collettive in vigore nei paesi nordici con l'obiettivo di delineare un quadro legisla **!!virus deleted!!**

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