Crossover: A Sailor Paradox (DS9)

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Crossover: A Sailor Paradox (DS9)

Messaggio da trekfan1 » 4 ott 2009, 20:04

Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor paradox
Capitolo 1 - La chiamata dei Profeti
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

Komentac'lan, il Primo Jem'Hadar di quella nave d'attacco, guardo'
con calma come il Vorta, Fiden, osservava il ponte, esaminando ogni
postazione con attenzione. Sapeva che tutto sarebbe stato come doveva
essere, ma era il ruolo del Vorta quello di comandare i Jem'Hadar. Era
tutto come doveva essere, come era stato ordinato dai Founder.
Era, dopotutto, l'ordine delle cose.
E la eccessiva prudenza di Fiden era necessaria in questo
viaggio... considerando chi fosse il loro passeggero. La vita di un
Founder non poteva venir messa in pericolo.
"Qual'e l'ETA per la nebulosa?" chiese al suo Secondo,
Boretkat'lyn. A quanto aveva capito, stavano raggiungendo una nave
nella nebulosa e il Founder sarebbe stato trasbordato su di essa. Dove
dovesse andare, non lo sapeva, ne' aveva il diritto di chiederlo, ma
suppose che la sua destinazione fosse il Quadrante Alfa.
"Dovremmo arrivare in diciotto ore." rispose Boretkat'lyn. Fiden
annui', apparentemente soddisfatto, ma prima che potesse aggiungere
altro, la nave tremo' sotto di loro e le luci si spensero per un
momento.
"Rapporto!" ordino' il Primo.
"Sembra che abbiamo incontrato un fenomeno spaziale sconosciuto."
fu la risposta. "Ha colpito tutte e tre le navi del nostro gruppo."
"Che tipo di fenomeno?" chiese il Vorta. "Un wormhole?"
"Possibile." disse il Secondo, ma la sua voce era dubbiosa. "Sembra
che ci siamo spostati nello spazio."
Il Primo si concentro' sul suo visore e guardo' attorno alla nave.
Fuori poteva vedere un pianeta vicino, apparentemente abitato. La sua
unica luna era visibile, distante. Dato che il pianeta abitabile piu'
vicino era a diversi anni luce di distanza dalla loro posizione, non
c'erano dubbi che si erano spostati di una grande distanza nello
spazio. Rimaneva solo una domanda. "Dove ci troviamo?"
Il navigatore lo guardo', alzando lo sguardo dalla sua postazione.
"Siamo nel sistema terrestre, signore."
"Siamo arrivati nel cuore della Federazione." commento' Fiden,
osservando l'ovvio. "Se e' un wormhole stabile, potrebbe esserci di
grande utilita'."
Il Secondo interruppe i suoi pensieri. "Non sono sicuro che sia
stato un wormhole."
"Si spieghi." ordino' il Primo.
"Anche se siamo nel sistema terrestre, non rilevo segni di
installazioni della Federazione. Nessuna stazione orbitale, nessuna
colonia lunare, nessuna officina spaziale... nessun segno di
abitanti... ad eccezione del pianeta."
Il Primo prese queste notizie silenziosamente, mentre Fiden
osservava piu' da vicino il pianeta sotto di loro dal suo visore.
"Allora... *dove* siamo?"

"*Dove* sono?" grugni' il Klingon.
Worf si alzo' sul ponte della Defiant, accigliandosi quando diede
un'occhiata sopra la spalla di O'Brien. Stavano seguendo le tre navi
del Dominion da diverse ore quando queste svanirono misteriosamente
dai sensori. Dato che non c'erano precedenti rapporti che il Dominion
possedesse la tecnologia di occultamento, cio' era un motivo di
imbarazzo per l'ufficiale Klingon. Se il Dominion fosse riuscito a
trovare un dispositivo di occultamento dalla flotta
Cardassiano/Romulana che avevano distrutto, allora il loro vantaggio,
seppur minimo, che avevano nel Quadrante Gamma era andato.
Il capo scosse la testa. "Non mi piace, signore. Sono svaniti."
"Si sono occultati?" chiese Worf.
"No, signore." rispose O'Brien. "Se l'avessero fatto, avrei visto
un cambiamento di fase nei loro campi a curvatura." si fermo' e
guardo' il monitor. "E' come se avessero semplicemente lasciato questo
universo."
"Molto bene" disse il Klingon, ovviamente insoddisfatto. "Registri
tutti i dati pertinenti per farli esaminare dal comandante Dax piu'
tardi." Quindi si rivolse al timoniere. "Tracciare una rotta per il
wormhole."

Fiden passeggiava impaziente sul ponte. Per due ore loro, e le
altre due navi, stavano cercando di determinare cosa era successo.
Sfortunatamente, se da un lato i Jem'Hadar erano eccellenti soldati,
non erano dei buoni scienziati. E vista la situazione, fu il Vorta a
raggiungere una risposta.
Ma le risposte non sembravano confortanti. Questa sembrava essere
la Terra, ma molto piu' primitiva di quanto avrebbe dovuto essere. Era
possibile che avessero viaggiato attraverso il tempo, ma c'erano
diverse incongruenze storiche che avevano ricavato dalle loro
osservazioni.
Era come se si fossero spostati in un'altra realta'. Ma era
impossibile.
O no?
Komentac'lan si fermo' davanti a lui, obbligandolo a fermarsi. "E'
ora per il White." insis-bip-.
Fiden si fermo', andando a pensare. Se erano bloccati senza
possibilita' di ritorno al Dominion, e quindi potersi rifornire di
Ketracel White, allora sarebbe stato solo questione di tempo prima che
la loro scorta si esaurisse e che il suo controllo sui Jem'Hadar
venisse meno. Ma se avesse diminuito cio' che serviva loro, il loro
lavoro sarebbe diminuito allo stesso modo... Dopo un momento, decise
che era prudente dare loro cio' che chiedevano. Avrebbe potuto
decidere cosa fare piu' tardi. "Naturalmente." Aprendo la scatola che
conteneva il White, fece la domanda rituale: "Primo Komentac'lan, puoi
garantire per la lealta' dei tuoi uomini?"
Come sempre, Komentac'lan rispose "Noi serviamo i Founder. Da ora e
fino alla morte."
Fiden rimosse le fiale necessarie e le diede a Komentac'lan.
"Allora ricevi questo dono dai Founder. Possa esso mantenerti in
forze."
Il Primo stava ancora distribuendo il White ai suoi uomini quando
il Founder, assunta una forma umanoide, entro' nella stanza. Non era
troppo inusuale per Fiden e il Jem'Hadar, visto che il Founder poteva
andare dove voleva, ma la vista di un altro umano con lui, uno con
lunghi capelli rossastri e vestito con una strana uniforme grigia, non
era qualcosa che si aspettavano. Automaticamente i Jem'Hadar alzarono
le armi, ma ogni ulteriore azione fu fermata quando il Founder alzo'
la mano. "Non c'e' motivo di preoccuparsi. Questo qui e' un amico." il
Mutaforme si rivolse all'alieno. "Non e' vero, Nefrite?"
"Naturalmente" rispose l'alieno. Il Mutaforme torno' a guardare i
soldati Jem'Hadar e sorrise loro.
Komentac'lan era militare da sette anni, due dei quali servendo
come Primo su quella nave. Era un veterano di innumerevoli campagne al
servizio dei Founder, e aveva combattuto su dozzine di mondi. Ma nel
vedere gli occhi del Founder diventare rossi per un momento, per la
prima volta nella sua vita, ebbe paura.

Jadeite si acciglio' alla presenza di Queen Beryl. Si', La monarca
della Negaverse stava sorridendo, e si', stava complimentandosi con
qualcuno per un lavoro ben fatto. Ma non era rivolta a lui. Invece si
stava congratulando con Nefrite che aveva catturato il Mutaforma e i
soldati Jem'Hadar. Guardo' ancora una volta al generale suo rivale.
Era solo una questione di tempo perche' Queen Beryl rivolgesse la sua
attenzione al suo ultimo incontro con le Sailor Senshi. E visto come
erano andate le cose a quel parco dei divertimenti, non era
compiaciuta dei risultati.
"... e ora, Jadeite..."
Tremo' internamente al falso tono di piacere. Sarebbe andata peggio
di quanto previsto.
"Ancora una volta hai incontrato le Sailor Senshi..." il suo tono
divenne freddo. "... e hai fallito miseramente! Mi puoi dare un valido
motivo perche' non ti debba distruggere all'istante?"
Jadeite si inchino' piu' profondamente, cercando di sembrare calmo.
"Mi scuso per il mio fallimento, Queen Beryl." disse. "Ma ho un
piano..." la sua mente corse per creare un piano, qualsiasi piano che
potesse essere gradito alla monarca "... che dovrebbe avere come
risultato la distruzione delle Sailor Senshi."
"Ma va?" gli rispose Beryl. "Lo hai gia' detto nel passato. Perche'
dovrebbe essere diverso?"
Jadeite vide uno sguardo di soddisfazione di Nefrite quando la
regina parlo'. Evidentemente l'altro generale pensava che qualsiasi
fosse il piano che Jadeite avesse tirato fuori, sarebbe fallito
miseramente. Come avrebbe voluto togliergli dalla faccia quel
sorriso...
L'ispirazione lo colpi' come un fulmine. Cercando di rimanere
calmo, si rivolse a Beryl. "Perche' ora abbiamo il mutaforma come
alleato." La frase di Jadeite causo' uno sguardo assassino da Nefrite,
e continuo'. Evidentemente l'altro generale aveva altri piani per il
mutaforma... piani che Jadeite aveva fatto saltare.
"Bene." Queen Beryl lo guardo' di nuovo, freddamente. "Dimmi
Jadeite. Se questo piano ha delle potenzialita', potresti redimerti."

Pluto seppe nel momento in cui torno' alla Porta del Tempo che la
situazione si era deteriorata. Le cose erano ben peggiori di quanto si
fosse aspettata. Naturalmente non c'era modo di dire per quanto tempo
si fosse allontanata. Il tempo li' aveva poco significato, e ancora
meno dove era stata.
Ci fu un lampo di luce accompagnato da un suono, e un uomo
nell'uniforme di capitano della Flotta Stellare apparve di fianco a
lei. "Pensavo che non dovevi mai andartene da qui."
"Non e' del tutto vero. Posso lasciarlo incustodito per brevi
periodi. Inoltre, Q, la situazione lo richiedeva." rispose. Torno'
a guardare la zona che circondava la porta. "Ma vedo che le cose sono
cambiate in peggio."
"Si', e' certamente vero." concordo' l'entita', guardandosi attorno.
Sospirando aggiunse "Beh, io ho cercato di avvisarli. Ma convicere
Picard... E' troppo duro per ascoltarmi."
"Ti sei guadagnato una cattiva reputazione fra di loro, Q." disse
Pluto. "Se tu fossi piu' civile con loro, potrebbero dare ascolto ai
tuoi avvertimenti piu' spesso."
"Moi? Civile?" Q sembro' scioccato. "Non sarebbe divertente."
Strinse le spalle dopo che Pluto lo guardo' in modo sardonico. "Beh,
basta con la cordialita'. Hai un nodo temporale da sciogliere.
Suppongo che tu abbia un piano per sistemare il tuo prezioso scorrere
del tempo."
"Lo sai che ce l'ho." gli rispose. "E ho gia' parlato con gli altri
per metterlo in azione. Inoltre... se non l'avessi fatto, non avresti
piu' Picard con cui divertirti."
"Hmmm..." Q considero' la frase e annui'. "Hai segnato un punto a
tuo favore. Che universo sarebbe senza Jean-Luc da infastidire? O
anche senza Worf." Poi capi' cio' che Pluto aveva detto, e rimase
confuso. "Un momento... altri? Chi altri?"
"I Bajoriani li chiamano i Profeti." rispose.
Q comprese. "Ah, gli abitanti del wormhole. Abbastanza noiosi, se
devo dire. Tutto cio' che fanno e' nascondersi in quel condotto
spazio-temporale, e non interessa loro capire il tempo lineare."
"Q..." Pluto fece un lungo respiro. Anche se la natura di Q era per
definizione irritante, c'erano momenti in cui era addirittura
esasperante. "Se non vuoi aiutarmi, allora tienti i tuoi commenti per
te. Lo strappo temporale sta cambiando due universi in questo momento,
e ho bisogno di tutto l'aiuto necessario per ripararlo."
Un'espressione addolorata apparve sulla faccia dell'entita'. "Io
ti aiuterei volentieri. Ma sai bene che ho certe... restrizioni che i
miei compagni Q mi hanno imposto. Specialmente dopo che mi hanno fatto
diventare un umano per un po'... e credo che tu ci abbia messo lo
zampino."
"Non avevo molte altre scelte, Q. Stavi diventando troppo
selvaggio, eri fuori controllo." Q sbuffo' in risposta. "I Q avevano
ragione. Dovevi imparare la disciplina."
"Beh, spero che i risultati ti abbiano soddisfatta." rispose Q.
"Prima avrei rimesso a posto il tutto con un cenno della mano. Ora
sono forzato a seguire la volonta' del Continuum: 'Quegli esseri
corporei hanno causato il danno, e loro dovranno ripararlo'" Lancio'
uno sguardo di odio verso il cielo.
Pluto rimase a pensare per un momento. "Ho paura che questa
conversazione dovra' attendere per la sua fine. Il tempo..." le sue
labbra si curvarono alla freddezza della frase "... e' quello che ci
manca. Nel frattempo, potresti farmi un favore e dare un occhio qui
mentre staro' via?" Q annui' silenziosamente, e a quel cenno, la
ragazza svani'.
Q guardava lo spazio dove si trovava, con la sua espressione
indecifrabile, poi torno' a guardare il tempo scorrere attorno alla
Porta. "Buona fortuna, Pluto... Ne avrai bisogno!"


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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox

Capitolo 1 - La chiamata dei Profeti

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Kira guardo' dalla sua stazione all'ufficio del capitano, con
un'evidente preoccupazione sul volto. Era in riunione da piu' di
quanto si aspettasse. Forse...
Scosse la testa e cerco' di tornare ai suoi compiti. Sisko aveva
mostrato molte volte come gestire... Il treno dei suoi pensieri fu
interrotto dall'apertura della porta.
"... la risposta e' ancora no!" stava dicendo Sisko ad alta voce
uscendo dall'ufficio. Uscendo quasi come una furia, si poteva dire.
Quark lo segui'. "Perche' no? La pubblicita' e' una pratica
legittima negli affari."
"E che ne sai tu di affari legittimi?" disse Kira. Una parte di lei
noto' assentemente Dax entrare nella stanza e andare verso la stazione
dell'Ufficiale alle Operazioni Strategiche, Worf.
Sisko intervenne prima che Quark potesse fare rimostranza. "Quei
monitor sono solo per l'uso ufficiale della stazione."
Il Ferengi corse attorno a Sisko e si fermo' sulla sua strada,
obbligandolo a fermarsi. "Non interferiranno nelle funzioni ufficiali.
Li usero' solo nei luoghi pubblici, come ai replicatori, e solo
durante le normali ore di affari." Quando Sisko scosse la testa e
cerco' di passarlo, aggiunse "Se fossero necessari, la pubblicita'
verra' interrotta in modo che i monitor possano venire usati per le
funzioni ufficiali."
Dietro di lei, Kira poteva sentire Dax parlare con Worf delle tre
navi del Dominion che erano svanite misteriosamente dai sensori della
Defiant durante l'ultima pattuglia nel Quadrante Gamma, notando che
ricordava un fenomeno gia' visto con l'Enterprise D, l'assegnamento
precedente di Worf, circa quattro anni prima. Kira senti' crescere la
sua indignazione verso il barista perche' non poteva andare a sentire
la notizia. Qualsiasi cosa che aveva a che fare col Dominion poteva
essere una minaccia seria per Bajor. E qualsiasi cosa fosse, la voleva
sentire subito, non ascoltare una lagna Ferengi su come poter
incrementare i propri profitti.
Non che ci volesse molto perche' Quark la facesse infuriare. Il
barista Ferengi sapeva come dare veramente fastidio. Si rivolse al
barista con uno sguardo tagliente e gli disse "Che parte di 'no' non
capisci?"
"La parte che dice che non posso farlo!" rispose Quark indignato.
Kira stava per rispondergli in malo modo, ma venne interrotta da un
allarme dei sensori dietro di lei. Voltandosi, vide Dax alzare lo
sguardo dalla sua postazione, preoccupata. "Benjamin, sto rilevando
emissioni massive di neutrini, tetrioni e cronotoni dal wormhole.
Sembra che si stia formando una crepa al suo interno." Torno' alla
stazione scientifica, cercando di analizzare le letture.
"Vediamolo, capo. Sullo schermo." ordino' Sisko. Il visore tremolo'
prima di mostrare il wormhole completamente aperto e sembrava
continuare a rimanere tale. Ma aveva un aspetto diverso, come se lo
stessero guardando attraverso una distorsione. Anche il suo colore era
diverso, non il consueto azzurro, ma rosso, dandogli un aspetto quasi
demoniaco.
"Sembra che sia... in fiamme." disse Kira.
"Sto leggendo distorsioni gravimetriche." aggiunse O'Brien.
"Confermo" aggiuse Dax. "Sembra quasi che stia per iniziare la
prima fase di un collasso strutturale. Ma non saprei cosa lo stia
causando."
Uno sguardo preoccupato apparve sulla faccia di Quark. "Collasso?
Sarebbe un grosso male per i profitti." Allo sguardo di Sisko,
aggiunse "Vedo che siete occupati. Parleremo piu' tardi." Raggiunse
rapidamente l'ascensore, borbottando.
Sisko rimosse il barista dalla propria mente e ritorno' la sua
attenzione a Dax. "Potrebbe essere causato artificialmente, Dax?"
"Intendi da qualcosa del Dominion?" chiese la Trill. "E' possibile.
Ma non c'e' nulla da questa parte che lo possa confermare, e le
letture che ottengo dalle postazioni nel Quadrante Gamma non
indicano nulla. Inoltre, non posso essere sicura della *vera* causa
finche' non l'avro' analizzato dall'interno. Dobbiamo lanciare una
sonda."
"Non lo farei" disse O'Brien. "Quelle distorsioni gravimetriche nel
wormhole sono forti abbastanza da schiacciare qualsiasi sonda che
invieremo. Un runabout potrebbe sopravvivere al passaggio verso il
Quadrante Gamma... ma dubito che tornerebbe indietro intatto."
Sisko guardo' l'anomalia. Se una sonda o un runabout non potevano
sopravvivere al passaggio nel wormhole, rimaneva una sola opzione.
"Che ne pensa della Defiant, capo?"
O'Brien guardo' le letture dei sensori, comparandole mentalmente
con cio' che sapeva della struttura della Defiant. "Penso di si'. Ma
dovremo potenziare al massimo il campo di contenimento strutturale,
ricavando l'energia supplementare dai motori a curvatura. In ogni caso,
sara' una cavalcata selvaggia."
"Allora muoviamoci, gente." Sisko ando' verso l'ascensore, e gli
altri membri del gruppo di comando lo seguirono. "Sisko a Odo. Ci
raggiunga sulla Defiant, Conestabile."

Sisko guardo' quando Odo entro' sul ponte. "Benvenuto a bordo,
Conestabile. Spero che non avremo bisogno del suo aiuto, ma se c'e' la
pur minima possibilita' che sia coinvolto il Dominion..."
"... allora avrete bisogno di un Mutaforme attorno." fini' la frase
Odo, andando verso la parte posteriore del ponte. "Capisco. Non so
quanto aiuto potro' dare, ma faro' del mio meglio."
"Grazie Odo." disse Sisko, dando una rapida occhiata attorno al
ponte. "Stato, capo?"
"Sistemi pronti." riporto' O'Brien.
"La stazione ci ha dato il via libera per la partenza, capitano."
aggiunse Kira.
"Rilasciare i ganci di attracco." ordino' Sisko. "Andiamo, vecchio
mio."
"Ganci di attracco rilasciati." confermo' Dax. "Razzi indietro un
quarto." La stazione si allontano' sullo schermo mentre la Defiant
lentamente si allontanava dalla stazione, rallentando quando fu a
cento metri. "Siamo liberi, signore."
"Rotta per il wormhole, massimo impulso." ordino' il capitano.
"Engage!"
Le mani di Dax si mossero velocemente sulla console del timone, e
la piccola nave stellare rispose, ruotando sul suo asse e dirigendosi
verso il wormhole, accelerando rapidamente quando entro' nell'anomalia
spaziale. La nave si inclino' entrandoci, visto che le distorsioni
gravimetriche diedero alla corsa piu' scossoni del solito. Sisko
mantenne la sua attenzione sul visore e cerco' di focalizzarsi sui
rapporti che arrivavano dal suo equipaggio quando improvvisamente...
... tutto svani'.

"Lui e' qui."
Sisko si giro' verso la voce. Sembrava trovarsi alle Operazioni
sulla stazione, e la persona che parlava sembrava Kira. Ma gia' sapeva
dalle esperienze precedenti.
Stava parlando con gli alieni del wormhole. Coi profeti.
Ma perche'?
Quark era di fronte a lui, annuendo. "E' il Sisko."
Sisko sbatte' gli occhi quando la scena cambio' improvvisamente
nell'infermeria con il dottor Bashir. "Lei aveva detto che sarebbe
venuto."
"Lei?" chiese confuso. "Chi e' lei? E perche' sono qui?"
Cambio' ancora posto, questa volta nell'ufficio di Odo. "Il tempo
si e' spostato" rispose Odo, apparentemente ignorando la sua domanda
per il momento. "Quello che tu chiami il passato ora e' fluido. Ci
minaccia."
"Non credo di capire." disse Sisko. "State dicendo che il wormhole
viene destabilizzato nel passato?"
Improvvisamente si trovo' in piedi sulla Defiant. "Non capisce" gli
disse Worf.
"E' lineare" ricordo' Dax. "L'anomalia non viene vista da loro allo
stesso modo in cui la vediamo noi."
"Anomalia?" fece eco Sisko.
Ora era nel suo alloggio. "L'avete creata voi." gli disse Jake. "A
lei serve il vostro aiuto per correggerla."
"Ma chi e' la persona di cui continuate a parlare? E perche'?"
Sisko si ritrovo' alle Operazioni.
"Quella persona sarei io." disse una voce dietro di lui. "E loro la
hanno portata qui perche' io gliel'ho chiesto."
Sisko si volto' verso la nuova voce e si fermo'. Gli alieni del
wormhole solitamente apparivano come persone conosciute, i suoi
colleghi sulla stazione: Worf, Kira, Dax, Odo, Jake... anche Quark. Ma
non conosceva affatto la persona che aveva di fronte, sebbene ci fosse
qualcosa di stranamente familiare con il suo vestito. La donna era
vestita con uno strano vestito marinaro: body bianco, minigonna scura,
fiocchi sul davanti e sul dietro... anch'essi scuri. Teneva in mano un
bastone che somigliava vagamente ad una qualche chiave.
E i suoi capelli... lunghi, scuri, con riflessi verdi. Sisko pensava
che non avrebbe mai dimenticato una persona cosi'. "E tu chi sei?"
"Io sono Sailor Pluto" rispose. "Ci incontreremo ancora, capitano
Sisko. Molto presto."

Sisko sbatte' gli occhi, disorientato, dopo essersi ritrovato
improvvisamente nella sua poltrona di comando, e cerco' di ascoltare
la salva di rapporti che arrivavano.
Bashir stava controllando l'equipaggio col tricorder medico. "State
tutti bene? Mi sono sentito strano per un secondo."
O'Brien intervenne. "C'e' stata una massiccia emissione di
radiazioni cronotoniche quando siamo usciti dal wormole."
"Abbiamo perso i contatti con la stazione." riporto' Kira.
Dax stava facendo un'analisi veloce delle letture della
navigazione. "Stando ai sensori di navigazione, non siamo affatto nel
Quadrante Gamma."
"E dove siamo, Dax?" chiese Sisko.
"Terra." rispose. "Siamo in orbita. Ma..." guardo' ancora le
letture dei sensori e scosse la testa. "Aspetta un attimo... Stando
alle letture astrometriche, l'anno... e' il 1992."
La notizia blocco' l'attivita' sul ponte. Dopo un attimo, Sisko fu
in grado di trovare la voce. "1992? Vuoi dire che abbiamo viaggiato
indietro nel tempo, vecchio mio?"
Dax giro' la sedia per guardarlo, con uno strano sorriso. "Sembra
proprio di si'."
"Questo... spiegherebbe le emissioni cronotoniche." aggiunse
esitando O'Brien.
"Torniamo indietro." ordino' Sisko, senza molta speranza. "Vedi se
puoi riportarci attraverso il wormhole."
"Non possiamo, Benjamin." disse Dax, scuotendo la testa. "E'
svanito. Come se non fosse mai stato qui."
Sisko si acciglio', ma decise di pensarci dopo. Prima doveva
assicurarsi che la Terra del passato non li potesse trovare. "Attivare
l'occultamento. Non voglio che ci trovino." Le luci sul ponte
diminuirono di intensita' quando venne attivato il dispositivo di
occultamento.

Beryl guardo' nella sua sfera di cristallo quando la nave
sconosciuta scomparve dalla vista, poi urlo' "Kunzite!"
Il generale si materializzo' li' vicino. "Si', mia regina?"
"Una nave stellare e' appena apparsa vicina all'anomalia. Voglio
che tu prepari i guerrieri alieni e le loro navi spaziali. Se
riappare, o ne apparisse una qualsiasi altra nella zona, attaccatela
immediatamente... e distruggetela! Non possiamo permetterci che
qualcosa vada male adesso. Non quando la vittoria e' cosi' vicina!"
Kunzite si inchino' profondamente. "Come vuole, maesta'."

"Che diavolo sta succedendo?" chiese Kira, frustata.
Sisko poteva certamente capire i sentimenti del maggiore. Ma invece
di lei, aveva qualche idea su chi era dietro alla deviazione che il
wormhole aveva fatto fare alla nave... Anche se non riusciva a capire
il perche'. "Qualsiasi cosa sia maggiore, penso che i Profeti ci
abbiano voluti qui." le rispose. In breve, racconto' all'equipaggio la
sua esperienza del passaggio nel wormhole. Worf e O'Brien si
scambiarono sguardi incerti quando descrisse l'incontro che ebbe con
Sailor Pluto.
"Sailor Pluto?" chiese Worf quando il capitano fini'. "E' sicuro
di quello che dice, capitano?"
Sisko giro' la sua sedia verso il Klingon. "Ha un idea di chi si
tratti, comandante?"
"La descrizione della divisa mi sembra familiare, ed anche il nome
corrisponde." rispose O'Brien prima di Worf. "Ma non corrisponde a
nessuna delle Sailor Senshi che abbiamo incontrato sull'Enterprise."
"Sailor Senshi?" disse Kira, con un tono di incredulita'. "Sembra
il nome di un gruppo di ragazzine."
Worf la guardo' arcignamente, chiaramente irritato. "Non lo direbbe
se le avesse viste combattere contro i Borg."
Questo stimolo' la memoria di Sisko, quando noto' lo sguardo di
rispetto che si trovava sulla faccia di Kira. Si ricordo' di aver
letto dei rapporti di Picard sull'incontro che ebbe l'equipaggio
dell'Enterprise D con le Sailor Senshi, e la conseguente battaglia
contro una nave Borg. Comunque si era immerso completamente nel
progetto della Defiant a quel tempo da dare a quel rapporto solo una
rapida occhiata. "Dax, raccogli tutte le informazioni che puoi sulla
zona. Vedi se puoi trovare informazioni sull'anomalia a cui fanno
riferimento gli alieni del wormhole." Sisko torno' a girare la sedia
per guardare i due ufficiali che avevano preso servizio sull'Enterprise
D, ora distrutta. "Signor Worf, capo... Voglio che mi diciate tutto cio'
che sapete su queste Sailor Senshi."

Artemis attese prima di saltare sul letto di Minako. Odiava
svegliarla, vista la serie di dure battaglie che aveva combattuto
nelle ultime due settimane, da quando si era riunita alle altre, ma che
scelta aveva? Mise una zampa sulla sua spalla e scosse la bionda.
"Minako!"
Il risultato non fu esattamente cio' che si aspettava. Invece di
svegliarsi ed essere pronta, mormoro' qualcosa di incomprensibile e si
giro'. Artemis riusci' a malapena l'evitare di venir preso sotto il
suo braccio. Prese un attimo per vedere cosa fare, poi...
"OW!!" Mina salto' sul letto, scagliando via istintivamente cio'
che le aveva fatto male. Ci fu un suono sordo quando Artemis colpi' il
muro. "Artemis! Che stai facendo?"
Il gatto si rialzo' da terra e scosse la testa per schiarirsela.
"Svegliarti. E senza farmi troppo male." Si prese un attimo per
verificare le proprie condizioni. "E sembra che ci sia riuscito."
"Non ci scommetterei." gli rispose, guardandosi il dito che Artemis
aveva punto. Era rosso, ma la pelle non era stata lacerata, e il
dolore stava gia' diminuendo. "Un secchio di acqua fredda avrebbe
avuto lo stesso effetto, Artemis. E sarebbe stato anche meno
doloroso."
Pur nella sua forma felina, Artemis cerco' di alzare un
sopracciglio. "E come potrei maneggiare un secchio?"
"Ah, e' vero." Dopo un momento, la ragazza chiese "Cosa c'e' di
tanto importante?"
"Mi ha appena chimato Luna. Lei e Ami hanno trovato un portale
verso la Negaverse."
"Capisco." disse. Dopo averci pensato su, aggiunse "Quante
possibilita' pensi che abbiamo, Artemis?"
"Stai scherzando? Voi quattro spazzerete via Beryl." rispose, piu'
convincente di quanto non lo fosse.
"E' un bel gesto." disse Minako con un sorriso. "Ora, seriamente,
quante possibilita' abbiamo realmente?"
Artemis sospiro'. Lo avrebbe dovuto sapere che non avrebbe potuto
ingannarla... almeno su questioni di questo tipo. Avevano lavorato
assieme per troppo tempo. "So che non e' rosea, Minako. Dopotutto
potreste dover incontrare Zoicite e Kunzite assieme. Ma che
possibilita' abbiamo? Non possiamo starcene qui ad aspettare che Beryl
risvegli la Negaforce."
"Non ti preoccupare, Artemis. Troveremo il modo. Ci riusciamo
sempre, non e' vero?" rispose, con un leggero ottimismo che tornava
nella voce. Artemis annui' ascoltandola. Era qualcosa in piu' della
Minako che conosceva. "Va bene. E' ora di contattare Rei e Makoto."

"JUPITER POWER... MAKE UP!"
La magia della trasformazione avvolse Makoto, che sentiva il potere
che cresceva in lei mentre diventava Sailor Jupiter. Si fermo' un
attimo, assaporando la sensazione, poi usci' di corsa per raggiungere
le compagne.
Erano successe tante cose da quando quel giorno divenne una Sailor
Senshi. O meglio, si accorse di essere una di loro, a seconda di come
si prendeva il fatto. In ogni caso aveva seguito quel ragazzo -chi
era? Era passato tanto tempo che lo aveva dimenticato- quando Zoicite
lo aveva attaccato, estraendogli il Rainbow Crystal che possedeva e
trasformandolo in uno youma. Mars e Mercury erano capitate li' proprio
in quel momento, ma la battaglia non avrebbe avuto sbocco finche' Luna
non le diede la transformation pen, e in quel momento fu in grado di
diventare Sailor Jupiter.
Non furono in grado di salvarlo, comunque... come tutti gli altri
che avevano un Rainbow Crystal dentro di se', tra l'altro. Anche con
l'aiuto di Nefrite, e con Tuxedo Kamen ancora al loro fianco, furono
solo in grado di sconfiggere gli uomini che erano stati trasformati
solo uccidendoli. Jupiter giuro' a se stessa di farla pagare a Zoicite
per ciascuno di essi.
E Kunzite allo stesso modo. Aveva preparato una trappola per loro
un paio di settimane prima, una che aveva quasi funzionato. Fu grazie
al tempestivo arrivo di Venus che riuscirono a sfuggire, ma non prima
che Mamoru venisse catturato... e Nefrite ucciso.
Jupiter mise da parte i propri pensieri, concentrandosi su cio' che
stavano per fare quella notte.

Rei rimise il comunicatore nel solito nascondiglio e torno' al
fuoco sacro. Le sua facolta' le avevano fatto sentire che la battaglia
finale con la Negaverse si avvicinava in fretta, ma che era arrivata
troppo presto. Non era lontana dal luogo dell'incontro, percio' decise
di prendere l'opportunita' di scoprire qualcosa dal fuoco.
Concentrandosi su di esso, cerco' di scoprire l'informazione che le
serviva per poter trionfare, una volta per tutte, su Beryl e i suoi
alleati.
All'inizio la fiamma era quasi immobile, riluttante nel fornirle
cio' che cercava. Poi la sua perseveranza diede un risultato,
rivelandolo in una sequenza di immagini. Una nave spaziale, compatta,
ma che emanava un'estrema potenza. Un uomo dalla carnagione scura, a
cui i suoi sottoposti portavano rispetto. Una donna in uniforme rossa
con il naso aggrinzato, che sembrava in confidenza con l'uomo. Una
serie di altre immagini di gente con un uniforme simile a quella
dell'uomo, ognuno che sembrava piu' o meno umano. Termino' con la
visione di un uomo, la cui faccia sembrava incompleta in qualche modo,
che indossava un'uniforme simile a quella della donna. Lo guardo' per
quelli che sembrarono diversi secondi, prima che la sua forma
cambiasse, trasformandosi in una forma gelatinosa.
Rei senti' i capelli alla base del collo rizzarsi a quella vista,
mentre una scarica di adrenalina pervase il suo corpo, causando
l'interruzione della lettura. Ma decise di non rifiutare
l'informazione ricevuta, specie sull'ultima immagine che aveva visto.
'Allora Beryl vuole usare un'altra... cosa come quella contro di
noi' penso' mentre si trasformava. 'Beh, non funzionera'. Lo sapremo
affrontare, qualsiasi forma abbia.' Usci' di corsa dal tempio,
dirigenddosi verso il ristorante dove avrebbe incontrato le altre.
'Stavolta saremo pronte per quella creatura, Beryl. E sapremo
affrontarla... e poi sara' il tuo turno.'

Ami era fuori dal ristorante, aspettando le altre. Non ci sarebbe
voluto molto perche' arrivassero. Ancora una volta, guardo' il
computer, cercando segni di attivita' della Negaverse. A quanto
sembrava, le ragazze erano riuscite a non farsi scoprire, ma non
sarebbe durato per sempre.
Si acciglio'. Per come erano andate le cose ultimamente, non
sarebbe stata una sorpresa se Kunzite fosse apparso di fronte a loro
appena fossero entrate nel tunnel.
"Ami?"
Scuotendosi, la ragazza guardo' verso il basso. "Si', Luna?"
"Stai bene?" chiese la gatta, con la voce preoccupata.
"Sto bene. Stavo solo controllando per essere sicura che non
fossimo state scoperte."
"Non penso che fosse solo quello. Sembri preoccupata per qualcosa."
Luna si fermo', cercando di riordinare i pensieri. "So che la
situazione sembra grigia, ma..."
"Trentadue punto sette percento."
Luna sbatte' gli occhi, sorpresa. "Cosa?"
"Trentadue punto sette percento." ripete' Ami. "Sono le nostre
possibilita' di vittoria. Le ho calcolate."
"Trentadue punto..." la voce di Luna svani'. "E' *tutto* ?"
"Vuoi che ti faccia vedere tutta la serie dei calcoli?" chiese Ami.
"No, grazie." rispose Luna. Rimasero in silenzio per un attimo,
aspettando le altre. Poi "Beh, se e' davvero cosi' grigia, prima di
partire ti volevo ringraziare."
Ami la guardo', confusa. "Ringraziarmi? Per cosa?"
"Per esserti presa cura di me. Sarei potuta rimanere a casa di
Usagi, ma non riuscivo a tornarci. Non dopo..." la voce di Luna svani'
di nuovo, rotta da un sighiozzo.
"Lo so." le rispose Ami. "Manca molto anche a me."
Ulteriori discussioni vennero interrotte dall'arrivo di Jupiter,
seguita subito dopo da Venus. "Scusate il ritardo." disse Jupiter.
"Veramente siete arrivate prima del previsto." rispose Ami,
estraendo la transformation pen. "MERCURY POWER... MAKE UP!"
"Beh, appena Rei arriva, possiamo andare." disse Venus dopo che Ami
fini' la sua trasformazione. Si guardo' attorno, confusa. "Mi chiedo
perche' ci metta cosi' tanto. Abita qui vicino e pensavo che fosse
gia' qui."
"Non sono cosi' in ritardo." rispose Mars abbastanza contrariata,
arrivando alle spalle della bionda. "Mi ci e' voluto un attimo per una
lettura dal fuoco."
"Hai scoperto qualcosa di utile?" chiese Artemis.
"Non ne sono sicura. Ho ottenuto una serie di immagini che non
saprei interpretare. L'unica cosa che ho riconosciuto era un
mutaforme."
"Vuoi dire che...?" chiese Mercury quasi sussurrando.
Mars annui'. "Gia'! Penso che ne incontreremo un altro, Mercury."
Jupiter e Venus si scambiarono un'occhiata. Nessuna delle due era
con loro quando le altre due si scontrarono con la creatura che Mars
aveva descritto, ma avevano sentito abbastanza per capire quanto fosse
pericolosa. "Dovremo solo tenere gli occhi aperti." disse Venus.
"Andiamo, ragazze. Prossima fermata: la Negaverse!"

"Ha ragione, capo." disse Sisko, esaminando ancora le registrazioni
delle Sailor Senshi presi dai diari di bordo dell'Enterprise D. Le
facce erano sfuocate in qualche modo, ma le loro uniformi erano
chiaramente riconoscibili. Un'altra registrazione venne mostrata dopo
di questa, questa delle senshi non trasformate nel Ten Forward, con le
facce chiaramente visibili. "Chiunque abbia visto nel passaggio del
wormhole, non era una di queste. Ma dal suo nome e da come era
vestita, direi che deve avere qualche legame con loro."
"Da quanto ricordi, non hanno mai parlato di aver incontrato una
Sailor Pluto" disse Worf "E anche io non l'ho mai vista, tra l'altro.
Visto che non le ha detto altro che il nome, suppongo che sia una
Sailor Senshi che rappresenta uno dei pianeti esterni del sistema
solare... come Saturno, Urano, Nettuno... o Plutone."
"E perche' non la Terra?" chiese Sisko. "Non c'e' una Sailor Senshi
per quel pianeta."
"L'ho chiesto a Luna quando era sull'Enterprise." rispose il
Klingon.
"La gatta nera?" chiese Sisko, indicando il video.
"Si, signore. Per una qualche ragione, non c'e' una Sailor Senshi
per la Terra, anche se Mamoru, conosciuto anche come Tuxedo Kamen,
puo' essere considerato il rappresentante della Terra."
Sisko annui' e torno' verso il centro del ponte. "Qualche novita',
Dax?"
"Nulla." rispose. "Comunque, non sono sicura che abbia relazione
con la nostra situazione... o cosa significhi. Sto rilevando
l'insorgere di un grosso centro di energia negativa centrato nella
regione artica." La Trill tocco' un controllo e apparve un grafico sul
visore principale, facendo vedere in dettaglio il campo di energia che
aveva menzionato. "Sta causando distruzioni di massa nella zona:
terremoti, venti insoliti, e incremento dell'attivita' delle macchie
solari."
O'Brien stava guardando dalla sua stazione mentre Dax stava
fornendo il suo rapporto. Uso' un momento per accedere al computer,
poi disse "Sembrano le stesse condizioni di quando le Sailor Senshi
iniziarono il loro combattimento finale con Queen Beryl."
"Se e' questo, allora l'anomalia a cui si riferiscono i Profeti non
e' questa." disse Dax.
"Come fa a saperlo, capo?" chiese Sisko.
"Quando erano sull'Enterprise, Mercury ha scaricato una
registrazione delle loro attivita' nel computer principale. Come
precauzione contro interferenze accidentali nella loro timeline da
parte di altre navi stellari." Il capo tocco' un controllo, mostrando
un altro grafico sul video in fianco a quello che Dax aveva mostrato.
Sisko noto' che erano simili, ma non identici. "Ho estrapolato questo
dalle registrazioni. Il campo di energia che Dax sta rilevando e'
quasi uguale alle condizioni osservate poco prima che Beryl cercasse
di liberare la Negaforce. Eccetto che..."
"Eccetto cosa?"
Uno sguardo frustrato apparve sulla faccia di O'Brien. "E'
maledettamente troppo presto! Manca un mese a quando le senshi
andranno al Polo Nord. Quel campo di energia non dovrebbe essere cosi'
potente."
"Potrebbe essere una specie di universo alternativo, capo?" chiese
Dax.
O'Brien scosse la testa. "No, ho gia' controllato. La firma
quantica di questo universo e' identica a quello visitato
dall'Enterprise... E' lo stesso universo."
"Potremmo essere stati noi a causare un cambiamento della
timeline?" chiese Sisko.
"Non vedo come." rispose Dax. "Siamo stati visibili solo pochi
secondi." Un allarme dai sensori suono', facendole dimenticare altre
speculazioni. "Aspetta un minuto, Benjamin. I sensori stanno rilevando
forme di vita nella regione artica, vicine alla sorgente del campo di
energia." Si fermo' per controllare le letture del tipo di forma di
vita rilevata. Quando parlo' dopo, la sua voce era stupita. "Sono
Jem'Hadar!"
"Jem'Hadar?" esclamo' Bashir. "E che ci fanno sulla Terra?
Specialmente in una versione alternativa della stessa!"
"Bella domanda, dottore." rispose Sisko. "Vorrei sapere anche io la
risposta."
"E' una risposta che deve aspettare, capitano." disse Odo. Il
Conestabile aveva occupato una stazione dall'altra parte del ponte e
stava controllando le comunicazioni. "Sto rilevando un segnale
subspaziale... e sembra una chiamata di aiuto." Odo tocco' un
controllo e il segnale fu portato agli altoparlanti del ponte,
interrotto da diverse scariche.
"... Mayday... sotto attacco... Qui e' l'USS... Assistenza
immediata..." il segnale si interruppe di colpo.
"La sorgente del segnale e' dall'altra parte della Terra, signore.
Non lontano dalla Luna." disse O'Brien.
Sisko considero' le alternative. L'apparizione dei Jem'Hadar sulla
Terra doveva venir investigata, ma aveva anche la responsabilita' di
rispondere alla chiamata di soccorso. Pur odiandolo, non vide altra
possibilita' se non dividere le sue forze. "Maggiore, porti un away
team sulla Terra. Preparatevi a confrontarvi con una forza di assalto
Jem'Hadar. Io portero' la Defiant a controllare quella chiamata di
aiuto, percio' sarete da soli per un po'"
Kira annui'. "Saremo pronti."

"C'e' una uscita la' avanti!" esclamo' Luna.
"Era ora" borbotto' Venus. "Stavo iniziando a pensare che questo
tunnel fosse senza fine." Le altre annuirono. Stavano camminando lungo
quel tunnel per quello che sembravano ore, ma sembrava che finalmente
avessero raggiunto l'uscita. Le quattro ragazze e i due gatti si
fermarono senza fiato all'uscita del tunnel, e guardarono fuori, alla
distesa artica.
"Hey, che succede? Pensavo che saremmo finite giuste nella
Negaverse." chiese Jupiter. Mercury si acciglio' e attivo' il visore.
"Forse abbiamo girato nel punto sbagliato?"
Venus si irrito' al suo compagno felino. "Non c'e' niente di
sbagliato nel mio senso della direzione."
"Non stavo dicendo questo." rispose difendendosi Artemis.
"Non importa. Smettetela." disse Luna "Dobbiamo affrettarci. Se
riusciremo a prendere i Rainbow Crystal prima che la Negaverse li
possa usare per formare il cristallo d'argento, possiamo avere ancora
una possibilita'."
Artemis sbuffo'. "Se non sono riusciti a formarlo fino ad ora, non
vedo come lo possano fare."
"Possiamo basarci su questa possibilita'?"
Il gatto si acciglio'. "Non proprio. Specialmente quando stanno per
rilasciare la Negaforce."
"Sto rilevando un segnale." disse Mercury. "C'e' un altro portale,
piu' grosso di quello che abbiamo trovato a Tokyo. Da quella parte!"
indico' un punto sulla banchisa.
"Che stiamo aspettando? Andiamo!" detto cio', Venus si mise in
movimento, seguita dalle compagne.

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TO BE CONTINUED

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Messaggio da trekfan1 » 4 ott 2009, 20:05

Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor paradox
Capitolo 2 - La nuova battaglia al Polo Nord
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox

Capitolo 2 - La nuova battaglia al Polo Nord

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Sisko tamburellava nervosamente col dito sul bracciolo della sua
poltrona, attendendo la conferma che Kira e il suo gruppo fossero
atterrati. Dopo cio' che sembrava un'eternita', ci fu una chiamata
dalla stazione di ingegneria. "Teletrasporto completato, signore."
riporto' O'Brien.
'Era ora' penso' Sisko, stirandosi nella poltrona, allungandosi
inconsciamente la maglia della divisa. Guardo' il timone, dove il
dottor Bashir aveva preso il posto di Dax. Il dottore sembrava non
sentirsi a suo agio, ma Sisko sapeva che sarebbe stato un buon
sostituto, visto che l'aveva gia' fatto nel passato. "Dottore, tracci
una rotta verso quella chiamata di emergenza e ci porti la' a massimo
impulso."
"Si, signore." rispose Bashir, e inizio' a manovrare il timone.
Rispondendo ai suoi comandi, la Defiant accellero' attorno alla Terra
e si diresse verso la Luna.
Appena lasciarono il pianeta, O'Brien inizio' le sue scansioni
verso il luogo da dove era partita la chiamata. "Sembra che siamo
arrivati tardi." riporto'. "Rilevo detriti e una nuvola di plasma in
espansione sul luogo da dove e' partita la chiamata." Scosse la testa.
"Sembra che il loro nucleo a curvatura abbia subito una frattura. Dal
decadimento dell'energia, direi che e' scoppiato nel momento in cui
abbiamo perso il segnale."
"Qualche segno di vita, capo?"
"No, signore. Chiunque fossero, sembra che tutto l'equipaggio sia
morto nell'esplosione." Scosse ancora la testa. "Sembra che quei
poveri diavoli non abbiano avuto nessuna possibilita'."
Sisko si irrigidi', ma cerco' di mettere da parte i propri
sentimenti. Non c'era piu' niente da fare per quell'equipaggio, ma per
ora sapeva che il suo era salvo. "Indizi sui loro nemici?"
O'Brien controllo' nuovamente i sensori. "Niente. Ma il campo di
plasma potrebbe interferire coi sensori. Ma sto rilevando il segnale
della scatola nera."
"Molto bene." disse Sisko. "Avviciniamoci per poterla portare a
bordo. Almeno potremo sapere chi erano... e chi li ha attaccati.
Mantenere l'occultamento, e mettere tutte le sezioni in allarme
giallo."

"Ferme!"
Venus si fermo' e si giro' verso l'amica. "Che c'e', Mercury?"
L'altra ragazza aveva il visore attivo e stava guardando la zona
circostente. "Sto rilevando diverse forme di vita che si avvicinano."
Jupiter si preparo' a combattere e si guardo' attorno, come le
altre. Erano su una piattaforma relativamente pianeggiante della
banchisa, e c'era ben poco che il nemico potesse usare per nascondersi
per almeno cinquanta metri di distanza. Nonostante tutto, non vide
nulla. "Sei sicura? Non vedo niente."
"Sono la'" insis-bip- Mercury. Tiro' fuori il computer, usandolo
in congiunzione col visore. "Ma per qualche ragione non riesco a
capire la distanza. Posso ipotizzare che non siano a piu' di venti
metri. Una... forse due dozzine in tutto."
Guardarono la zona, cercando di vedere cio' che Mercury aveva
rilevato. "Non vedo ancora niente." rimarco' Jupiter.
"Non li vedo, ma posso percepirli attorno a noi." disse Mars.
"Devono essere invisibili."
"Si'" concordo' Mercury. "Hanno una specie di campo che serve loro
come camuffamento. E mi impedisce di trovarli."
"Luna, Artemis, andate al riparo." ordino' Venus. "Ragazze, schiena
contro schiena." I gatti si mossero velocemente, mentre le ragazze
formarono un quadrato difensivo.
"Dieci metri." disse Mercury, appena prima che il primo Jem'Hadar
si disoccultasse e facesse fuoco, seguito da diversi altri. Un attimo
dopo, l'area risuono' degli urli degli attacchi delle senshi.

Kira guardo' l'area che circondava il punto di atterraggio
dell'away team, ringraziando l'equipaggiamento polare che stavano
indossando. Che lei, Worf e Dax stavano indossando, si corresse
mentalmente. Odo naturalmente non aveva bisogno di protezione contro
il clima, grazie alla sua fisiologia unica. Guardo' ancora dubbiosa il
buco nero nella banchisa. "E' un portale verso un'altra dimensione?"
"E' piu di un'altra dimensione. E' una che e' leggermente sfasata
rispetto a questa." la corresse Dax analizzando col tricorder.
L'ufficiale scientifico Trill stava scansionando l'aera, mentre Kira e
Worf stavano guardandosi attorno, con le armi spianate. Odo stava
anch'esso controllando, ma senza armi. "E da queste letture, direi che
e' stato costruito artificialmente secoli... no, millenni fa."
Kira annui', abbastanza impressionata. "Il portale? Interessante,
ma abbiamo visto cose come questa prima."
"No, non il portale." rispose Dax. "L'altra dimensione."
"Cosa?" Kira lo trovo' difficile da digerire. Poteva credere che il
Tempio Celeste, il wormhole, fosse di natura artificiale, ma che
qualcosa potesse creare un'intera altra realta'... Era davvero
qualcosa di diverso.
Un rumore che sembrava un tuono lontano la riporto' al presente.
Dax modifico' velocemente il tricorder, allargando il campo di
scansione. "Rilevo grosse scariche di energia, assieme a cio' che
sembra essere fuoco da armi ad energia. Raggio: appena oltre un
chilometro."
Worf annui'. "Le Sailor Senshi." disse. "Non ci sono dubbi che
stiano combattendo i Jem'Hadar che abbiamo rilevato in orbita."
"L'energia delle armi sembra essere quella tipica dei Jem'Hadar"
confermo' Dax.
"Allora andiamo!" disse Kira. "Hanno bisogno del nostro aiuto contro
i Jem'Hadar. Odo, ci preceda."
"Va bene, maggiore." Il Mutaforme cambio' forma in quella di un
falco delle nevi corvaliano e volo' via. Gli altri si mossero sulla
banchisa alla massima velocita' possibile.
"Non credo che le Senshi abbiano bisogno del nostro aiuto,
maggiore." commento' Worf.
"Spero che lei abbia ragione, Worf."
"Ne sono sicuro." rispose il Klingon. I tre rimasero in silenzio
mentre si dirigevano sul luogo della battaglia. Ancora i suoni dei
tuoni interrompevano il silenzio, anche se l'intervallo fra due tuoni
diventava sempre piu' lungo man mano che si avvicinavano. Non era
strano, visto che il numero dei Jem'Hadar stava diminuendo, penso'
Worf.
"Dovrebbero essere dopo quel dosso." disse Dax, ancora col
tricorder attivo. "Proprio fra circa cento metr... Aspettate!" Dax
diede una rapida sequenza di comandi sullo strumento cercando di
capire i dati che stava leggendo. "C'e' una specie di anomalia
spaziale che si sta formando."
"Oh oh... Cosa abbiamo qui?" i tre si girarono per rivolgersi verso
la sorgente della voce, che si materializzo' in una nuvola di petali
di ciliegio, sostando nell'aria a tre metri di altezza sopra di loro.
"Di sicuro, voi tre siete fuori posto."
"Zoicite" borbotto' Worf, rispondendo alla domanda che non era stata
posta dalle altre.
"Ci conosciamo?" chiese Zoicite. "Ne dubito, visto che sembra che
due di voi non sono nativi di questo pianeta. Specialmente quello
grosso li'." disse, indicando Worf. Il Klingon sbuffo', ma fu Dax a
rispondere.
"Parli male per essere una signora... se davvero lo sei."
"Cosa?" rispose Zoicite
"Mi hai sentito. Per essere una donna, lasci molto a desiderare."
Questo fece digrignare i denti a Zoicite, e la sua faccia inizio' a
diventare rossa. Kira diede uno sguardo strano a Dax, ma controllo' il
generale della Negaverse con la coda dell'occhio.
"Che stai dicendo, Dax?"
"Non lo vedi?" chiese la Trill. "Ho visto molte donne in trecento
anni di vita, e questa difficilmente lo e'."
Kira torno' a guardare Zoicite. "A me sembra ragionevolmente
femminile."
Dax scosse la testa. "Worf?"
"Non esprimo opinioni al riguardo."
"Smettetela voi due." disse Dax. "Se fosse una donna, allora... le
mancano molti attributi."
Zoicite li guardo' e sbuffo' di rabbia. "Voi... voi... pagherete
per questo!" Mosse la mano verso di loro, mandando decine di lame di
cristallo. I tre ufficiali si scansarono, ognuno dirigendosi da una
parte.

(Nota del traduttore: La versione USA, come quella italiana, prevede
che Zoicite sia una donna. Ecco il perche' di questo scambio di
battute volute dall'autore)

Contando sui riflessi guadagnati in anni di resistenza Bajoriana,
Kira rotolo' al suolo, miro' e fece fuoco in un unico gesto. Worf e
Dax la imitarono subito dopo, facendo fuoco con le proprie armi. Il
generale della Negaverse rimase scosso dall'impatto dei colpi dei
phaser, e svani' allo stesso modo con cui era apparso.
"E' stato facile" osservo' Dax.
"Facile?" esclamo' Kira. "I nostri phaser erano a livello otto.
Avrebbero dovuto ucciderlo!"
"Il mio era a livello sedici." disse Worf, ottenendo uno sguardo
stupito dalle altre due.
"Sedici!" Kira scosse la testa. Un phaser a quel livello era in
grado di vaporizzare diversi metri cubici di roccia.
"Siamo stati fortunati, visto che l'abbiamo sorpreso." disse Worf.
"Non possiamo piu' contare sul fatto di poterci riprovare. La prossima
volta, sara' pronto per le nostre armi."
Kira annui. "Muoviamoci. Se si e' teletrasportato dove le Sailor
Senshi stanno combattendo contro i Jem'Hadar, Odo avra' bisogno di
aiuto. Molto aiuto." Iniziarono a correre, non sentendo il freddo
attorno a loro.

Sisko osservo' il campo di detriti che passava lentamente sullo
schermo mentre la Defiant lo attraversava. Si volto' impazientemente
verso O'Brien. "Allora, Capo?"
Il capo lo guardo' scusandosi. "Mi spiace, signore. E' difficile
localizzare la scatola nera in questo campo di plasma. E rimanendo
occultati non migliora la situazione." Si interruppe quando un avviso
sulla console suono', e sparo' una vecchia bestemmia irlandese. "Lo
temevo. Il campo di plasma sta interferendo col dispositivo di
occultamento. Dobbiamo disattivarlo prima che si sovraccarichi."
Sisko pondero' brevemente la situazione. Anche se non occultati
fossero stati scoperti ad un attacco, allo stesso modo sarebbero stati
piu' rapidi nel rispondere. "Va bene. Disattivere l'occultamento." Le
luci sul ponte tornarono alla massima intensita' quando il dispositivo
di occultamento venne disattivato.
Dopo un momento, O'Brien annui' con soddisfazione. "Trovato. Lo sto
portando a bordo adesso."
"Bene. Timone, usciamo da questo campo di plasma. Voglio tornare in
occultamento il prima possibile."
"Si signore" rispose Bashir.
Sisko si rivolse all'ingegnere. "Capo, c'e' qualche traccia del
tipo di nave che e' stata distrutta?"
O'Brien prese un momento per analizzare i detriti attorno a loro.
"Dai materiali presenti, sembra che lo scafo esterno fosse di una lega
di tritanio... Era una nave stellare della Federazione." Un allarme
suono' nella testa di Sisko. Aveva il presentimento di sapere quale
fosse la nave. "Si puo' ipotizzare una classe Miranda... o forse una
Constellation. Troppo piccola per essere una Excelsior. Sto
analizzando il decadimento dell'energia per stabilire quale fosse
l'armamento che l'ha attaccata." Si stupi' quando lesse i risultati
sul monitor. Se l'aspettava in qualche maniera, ma vedendolo gli
confermava i sospetti. "Sembra che l'attaccante abbia usato dei raggi
phaser polarizzati."
Sisko annui'. "Il Dominion." Visto che avevano rilevato dei
Jem'Hadar sulla Terra, questa non fu una grossa sorpresa per Sisko,
ne' per nessun altro sul ponte. Ma servi' a complicare le cose.
"Si, signore" rispose il capo. E subito un altro allarme sensoriale
suono' al tattico.
L'ufficiale tattico guardo' il capitano. "Signore, abbiamo rilevato
due navi d'attacco Jem'Hadar in rotta di intercettazione. Dovevano
essere dall'altra parte del campo di plasma quando ci siamo entrati."
"Posti di combattimento." disse automaticamente Sisko. Attorno a
loro le luci dell'allarme iniziarono a lampeggiare, assieme al suono
della sirena. "Capo, possiamo rioccultarci prima che ci raggiungano?"
"No, signore." rispose l'ingegnere. "Ci intercetteranno prima di
poter uscire dal campo di plasma."
Sisko si irrigidi', anche se si aspettava quella risposta. "Allora
staremo qui. Prua verso il nemico, massimo impulso." La Defiant si
mosse in avanti quando i motori si attivarono. La piccola nave viro'
verso le navi Jem'Hadar, ruotando per evitare il fuoco in arrivo.
"Puntare coi phaser sulla nave di testa. Fuoco!" Diverse scariche
partirono dai phaser ad impulso, colpendo la nave Jem'Hadar di testa.
I primi colpi vennero assorbiti dagli scudi, ma i successivi
penetrarono e fecero breccia nello scafo. Il vascello del Dominion si
trasformo' in una grossa sfera di gas in espansione.
Il ponte si scosse e diversi pannelli sprizzarono scintille quando
il vascello rimasto fece fuoco contro la Defiant. Come sempre, le armi
del Dominion passarono attraverso gli scudi, colpendo direttamente lo
scafo. "Manovra evasiva delta!" ordino' Sisko. Quando Bashir completo'
la manovra, continuo' "Rapporto danni!"
"L'armatura ablativa e' scesa al trenta percento." rispose O'Brien,
alzando la voce per farsi sentire. "E abbiamo un condotto del plasma
che e' saltato sul ponte tre."
"Timone, virata stretta." ordino' Sisko. "Rientriamo nel campo di
plasma, massimo impulso." La Defiant fece una virata a tribordo, e
torno' nella nuvola di gas. Il vascello Jem'Hadar la segui',
continuando a far fuoco.
Lo schermo inizio' a tremolare." Signore, a questa velocita'
perderemo temporaneamente i sensori." disse O'Brien, cercando di
avvisare il capitano. "Saremo ciechi come i pipistrelli Tiberiani."
Sisko annui'. "Anche loro. *Dopo* che saremo passati." rispose.
O'Brien sorrise comprendendo cosa aveva in mente il capitano, mentre lo
schermo mostrava solo statica quando l'interferenza divenne troppa
perche' il computer la potesse compensare. "Dottore, una volta fuori,
virata stretta e arresto totale. Pronti i siluri quantici."
Sotto la guida di Bashir, la Defiant esegui' un'altra virata
stretta e si fermo'. La nave Jem'Hadar, temporaneamente cieca,
continuo' la sua rotta precedente.
"Fuoco!" ordino' Sisko.
Due siluri quantici vennero lanciati verso la nave nemica.
Rilevando il fuoco in arrivo all'ultimo momento, cerco' di evitarlo,
ma era troppo tardi per reagire. Le armi colpirono, e la nave del
Dominion esplose.
Sisko semti' una certa soddisfazione e guardo' il suo ufficiale
ingegnere. "Il dispositivo di occultamento e' operativo?"
"Si', signore." rispose O'Brien, dopo aver fatto un rapido
controllo.
"Bene. Attivare l'occultamento e portiamoci dove potremo recuperare
l'away team." La Terra riempi' gradualmente lo schermo man mano che vi
si avvicinarono. "Capo, appena le riparazioni saranno completate,
voglio che mi faccia un'analisi di quella scatola nera."

"CRESCENT BEAM!" grido' Venus, rilasciando il suo attacco verso
quello che le sembrava essere la centesima volta in pochi minuti, e il
Jem'Hadar che aveva mirato cadde al suolo. Tutto attorno alle Senshi,
giacevano i corpi dei guerrieri del Dominion, all'incirca una ventina
in tutto. Ne rimaneva solo uno un piedi, che miro' Jupiter e fece
fuoco.
La senshi si piego' e rotolo' alla sua destra, evitando la scarica
di energia come aveva fatto gia' prima. L'odore dell'ozono era
percepibile quando richiamo' il suo potere. "SUPREME THUNDER!" la sua
mira fu buona, e l'ultimo Jem'Hadar cadde.
Rimasero in piedi, cercando di riprendere fiato guardandosi
attorno. Vedendo che la zona era pulita per ora, i due gatti uscirono
allo scoperto. "Stai bene, Mars?" chiese Artemis. Tutte avevano delle
piccole ferite, causate piu' che altro dai pugni dei Jem'Hadar, ma
Mars era stata colpita alla spalla da una scarica di energia.
"Si' sto bene. Non e' poi..." la sua voce si tramuto' in un sibilo
di dolore quando Mercury controllo' la ferita.
"Certo che stai bene" le disse. "L'ho appena sfiorata. Stai ferma
finche' non avro' fermato l'emorragia." Mars annui' e Mercury si
concentro' sulla ferita mentre le altre stavano di guardia. Vide con
sollievo che le arterie principali non erano interessate, ma stava
sanguinando copiosamente. Una parte di lei si chiese come mai, visto
che un'arma ad energia avrebbe dovuto cauterizzare la ferita.
Lasciando quel pensiero nel fondo della mente, si concentro' per
fare un bendaggio di emergenza. Fortunatamente, con tutti i corpi che
giacevano attorno, non c'era mancanza di materiale per farne uno,
presumendo che le uniformi fossero ragionevolmente pulite. Un
controllo veloce indico' che cio' era vero, e strappo' alcune
strisce dalla divisa di un cadavere.
Mars cerco' di restare ferma per permettere a Mercury di finire, ma
non era facile da quanto dolorava la ferita. Ma mercury fece un buon
lavoro, e aveva quasi finito quando senti' un campanello d'allarme
nella sua testa. Guardandosi attorno, avviso' le altre. "Sta arrivando
qualcosa!"
Kunzite si materializzo' dopo pochi secondi dal suo allarme, ma
sembrava non dar peso alle Senshi. Invece stava guardando i corpi dei
Jem'Hadar. "Peccato. Pensavo che avrebbero combinato qualcosa di
meglio."
"Ti sei sbagliato ancora, testa dura." sibilo' Mars, appena Mercury
fini' di legare il bendaggio. "E tu sei il prossimo!"
Il generale si giro' e guardo' le quattro Senshi. "Non penso
proprio."
"Prendiamolo, Jupiter!" urlo' Venus. "CRESCENT..."
"SUPREME..."
"... BEAM!"
"... THUNDER!"
I due attacchi si combinarono, colpendo direttamente Kunzite.
Guardo' il colpo in arrivo con uno sguardo arrogante sulla faccia. Uno
che era giustificato, visto che era protetto da un campo di forza.
Mars si mosse per richiamare il suo potere contro il generale della
Negaverse, ma qualcosa la colpi' al fianco, buttandola a terra. "Che
diav...? Guardo' cosa l'aveva colpita, e fu sorpresa nel vedere un
grosso uccello in fianco a lei con una delle lame di cristallo di
Zoicite conficcata nell'ala.
"Stupido uccello!" senti' la voce di Zoicite. "Hai rovinato il mio
attacco..." la voce di Zoicite svani' confusa, e la battaglia si
interruppe momentaneamente, quando tutti guardarono cosa l'aveva
stupita.
L'uccello era diventato una grossa massa gelatinosa, trasformandosi
in un umanoide vestito con una uniforme marrone. "E' stato un
piacere." disse con calma, facendo cadere la lama di cristallo sul
ghiaccio.
Mars si trattenne dal rimanere a bocca aperta. L'uomo era il
mutaforme che aveva visto nella sua visione.
Da parte sua, Zoicite stava fremendo di rabbia. Prima quei tre
alieni che l'avevano umiliato e costretto a ritirarsi. Ora questo
mutaforme che era apparso dal nulla, rovinando un perfetto colpo che
aveva scagliato contro Mars. "Goditela finche' puoi, mutaforme. E'
l'ultima volta che lo farai!" Odo rilasso' il suo corpo nella forma
gelatinosa, ma la forza del colpo di energia fu sufficiente a farlo
arretrare diversi metri, facendolo cadere su un mucchio di neve.
Zoicite rise sguaiatamente. "Beh, penso di averlo messo al fresco."
"Posso fare lo stesso con te!" grido' una voce alle sue spalle.
Zoicite si giro' quando senti' gridare "SHABON SPRAY... FREEZING!"
Un'ondata di gelo intenso prese Zoicite e si acciglio' al dolore.
Solitamente avrebbe sopportato quell'attacco, ma era ancora indebilito
dalle armi ad energia degli alieni. Poteva solo sparire. Una pioggia
di petali di ciliegio lo circondo', preparandosi a teletrasportarsi.
"Oh no! Non ce la farai!" grido' Mars. "FIRE SOUL... BIRD!"
L'uccello di fuoco avvolse il generale della Negaverse e il forte
calore che si era sprigionato oltrepasso' le sue difese, e urlo' in
agonia.
Fu un breve urlo di agonia.
"ZOICITE!" Kunzite ando' verso di lui, ma era gia' troppo tardi.
Tutto cio' che rimaneva di Zoicite era un mucchietto di cenere che
veniva spazzato dal vento. "La pagherete per questo!" urlo'.
Allargando le braccia, lancio' due potenti scariche di energia alle
Senshi che aveva piu' vicine: Venus e Jupiter. Le due Senshi furono
sbattute sulla distesa ghiacciata, e rimasero immobili.
"MINAKO!" con un urlo di dolore, Artemis si diresse verso Kunzite
senza pensarci. Il generale della Negaverse sbuffo', e colpi' il gatto
bianco. Artemis cadde al suolo, di fianco a Venus.
"NO!" Mars lancio' una potente palla di fuoco verso Kunzite, ma
semplicemente venne assorbita dal suo campo di forza, come accadde
all'attacco congelante di Mercury.
"Due andate, due da sistemare. Addio, Sailor Senshi!" Kunzite
raccolse l'energia per un colpo finale. Ma prima di poterlo fare, il
ghiaccio sotto di lui inizio' a muoversi, Improvvisamente il terreno
si apri', e una roccia apparve. Si alzo' e si spinse verso Kunzite,
facendolo cadere. Odo cambio' nuovamente forma, cambiando da una Horta
nuovamente nella forma umanoide, lasciando pero' le braccia in uno
stato gelatinoso per mantenere la presa su Kunzite.
"Sembra che Nefrite abbia mentito, quando aveva detto che c'era
solo un mutaforme." disse Kunzite quasi stesse facendo salotto.
"Ne hai visti altri come me? E chi e' Nefrite?" chiese Odo.
"Te lo faro' incontrare." replico' Kunzite, sparando una scarica di
energia verso Odo, facendolo barcollare ed obbligarlo a lasciare la
presa. Kunzite alzo' le sue braccia e mando' un'altra scarica di
energia, prendendo il Conestabile in pieno questa volta. Odo volo' di
nuovo, e cadde addosso a Mars e a Mercury. Kunzite si rialzo'
lentamente dal ghiaccio, con gli occhi carichi di rabbia. "Ora
morirete, Sailor Senshi." Stava per rilasciare una scarica verso di
loro, quando una mano gli prese il polso.
"Errore." disse Jupiter debolmente. Un odore di ozono era
percettibile quando richiamo' il suo potere "SUPREME... THUNDER!". La
senshi e il generale urlarono alla scarica di energia di Jupiter, con
lei presa dal ritorno del suo potere. Jupiter cadde al suolo senza
conoscenza, mentre Kunzite cadde in ginocchio, indebolito.
"Mako!" Mars cerco' di liberarsi da Odo, come stava cercando di
fare Mercury, ma era come cercare di uscire da una piscina piena di
melassa, visto che Odo stava cercando di recuperare i suoi pezzi. Se
avesse potuto liberarsi prima che Kunzite si fosse ripreso, avrebbe
avuto l'occasione di metterlo fuori gioco.
Ma Kunzite si riprese troppo velocemente, rimettendosi tremando sui
suoi piedi. Guardo' il corpo di Jupiter. "Bel tentativo, ragazza"
disse recuperando fiato "ma non abbastanza."
"Se non riesci al primo colpo, colpisci il cattivo ancora." Kunzite
si volto' verso la sorgente della voce e fu sorpreso di vedere Venus
che stava in piedi vicino a lui, con l'indice puntato alla sua
fronte.
Minako si stava sforzando di rimanere in piedi, cosciente. Il
dolore delle sue ferite la stava per sopraffare, ma senti' che aveva
dentro di se' abbastanza energia per un buon colpo. Un colpo
sufficiente a far fuori Kunzite, spero', perche' non avrebbe potuto
aiutare Mars e Mercury di nuovo. Doveva finirlo in quel momento, per
dar loro una possibilita' di prendere Beryl. Non importava altro.
Venus si avvicino' prima che Kunzite potesse reagire, toccando con
la punta dell'indice la fronte del generale. "Hasta la vista, baby!
CRESCENT BEAM!"
Il ritorno del raggio del suo attacco acceco' quelli che stavano
guardando per un secondo, ma quando svani' la luce, videro solo Venus
a terra. Non rimaneva traccia di Kunzite, ad eccezione di un
mucchietto di sabbia.
Mercury si alzo', aiutata dal fatto che Odo era stato in grado di
recuperare tutto il suo corpo. Ma prima che potesse andare dalle
compagne ferite, una donna che non aveva mai visto prima accorse e si
inginocchio'.
Mars guardava attentamente Dax che stava usando il suo tricorder.
"Che sta facendo?"
"Penso che stia facendo delle scansioni, ma non ho mai visto un
apparecchio del genere."
Mars aveva altre domande, che furono subito dimenticate quando
arrivarono altre due figure. Entrambi avevano sembianze che le
indicavano come non umane, ma non era quello che l'aveva stupita.
Ognuno di loro, includendo il mutaforma e la donna che stava
controllando Jupiter e Venus, erano apparse nella sua ultima lettura
dal fuoco. Ma che voleva dire? Erano alleati? O nuovi nemici?
Kira aiuto' Odo ad alzarsi. "Sta bene, Odo?"
Il Conestabile annui'. "Un po' scosso, ma sto bene, maggiore. La...
forza nemica era piu' pesante di quanto avessi previsto."
"Zoicite?" chiese Kira.
"E Kunzite." confermo' Odo. "Queste due se la sono vista con
Zoicite, mentre loro" indicando le due senshi ferite "sono state in
grado di fare fuori l'altro." Kira annui', ma cio' che stava per dire
le mori' in gola, quando diede la prima vera occhiata al campo di
battaglia e vide la ventina di corpi dei Jem'Hadar a terra che
venivano coperti dalla neve.
Worf noto' lo stupore sul suo volto. "Pensa ancora che avessero
bisogno di aiuto con i Jem'Hadar, maggiore?"
"Kira!" Dax la chiamo' prima che potesse rispondere. Kira si giro'
e vide Dax prendere un gatto svenuto. Si era tolta la giacca, cercando
di tenere al caldo Venus. "Queste due sono messe male. Dobbiamo
portarle a bordo della Defiant se vogliamo che abbiamo qualche
possibilita' di sopravvivere." Tremo' aggiungendo "E prima che io mi
congeli del tutto!"
"Vada" ordino' Kira.
"Un momento!" esclamo' Mars. "Andare dove?"
"Abbiamo una nave stellare in orbita." cerco' di spiegare Dax, poi
tremo' di nuovo. "E' una lunga storia, e non c'e' tempo per loro..."
Premendo il comunicatore "Dax a Defiant."
"Avanti" rispose Sisko.
"Emergenza medica. Quattro da teletrasportare direttamente in
infermeria." Un secondo dopo, una luce blu-azzurra avvolse le quattro
forme, e sparirono.
Kira si giro' verso le Senshi rimaste. "Bene, presentazioni rapide.
Io sono il maggiore Kira Nerys, quello e' il tenente comandante Worf e
avete gia' incontrato Odo. Ora voi due potreste dirci che sta
succedendo qui."
Mars rispose duramente. "Penso siate voi a dovermi spiegare che ci
fate qui. E specialmente con quello!" si volto' e alzo' un dito
accusatorio verso Odo.
"Che hai contro Odo?" chiese Kira, stupita.
Mars non rispose, se non continuando a guardare il Conestabile. Da
parte sua, Odo rispondeva allo sguardo con la stessa intensita'. Dopo
alcuni instanti, disse "Prego."
La senshi fu presa di sorpresa. "Huh?"
"Per averle salvato la vita."
"Ha ragione, Mars." intervenne Mercury "Se non era per lui, Zoicite
ci avrebbe uccise."
"Gia', e' vero." concordo' Mars.
Odo sbuffo'. "La sua gratitudine e' entusiasmante."
Mercury mise una mano sulla spalla dell'amica per trattenerla. "Non
ora, Mars." Attese finche' la tempra di Mars si calmasse un poco, poi
si rivolse a Odo. "Cerchi di capire, ma lei non e' il primo mutaforma
che incontriamo, e quello non fu... un piacevole incontro per noi. Una
nostra cara amica e' stata uccisa dall'altro."
"Volete dire che avete incontrato altri Mutaformi prima?" chiese
Odo.
"Ah, e' cosi' che vi chiamate?" chiese Mercury, inserendo i dati
nel suo computer. "Si, diversi mesi fa. Mi ero sempre chiesta se ce
fossero stati altri attorno... e sono lieta che non siete tutti come
quello."
"Io non sono come gli altri del mio popolo." disse Odo.
"Buono a sapersi." alzo' lo sguardo dal computer. "Sapete come vi
siete evoluti?"
Prima che Odo rispondesse che sapeva poco su come si erano evoluto
i Mutaformi, Kira intervenne. "Potra' essere interessante, ma vorrei
sapere che diavolo sta succedendo qua attorno!" Guardo' le due
criticamente, notando le loro uniformi per la prima volta. "E perche'
diavolo non state congelando vestite in quel modo?!?"
"Gli effetti della trasformazione ci proteggono dalle intemperie
climatiche." rispose automaticamente Mercury.
"Non abbiamo tempo per questo." disse Luna. "Dobbiamo fermare Beryl
prima che risvegli la Negaforce. Cercheremo di rispondervi piu' tardi,
maggiore." Se ci sara' un dopo, aggiunse mentalmente.
"Luna ha ragione" disse Mars. "Andiamo, Mercury. Tocca a noi ora."
Le due Senshi rimaste e Luna corsero verso il portale dimensionale.
L'away team si guardo', e le segui'. Avevano fatto pochi passi quando
una figura apparve di fronte a loro, sbarrando la strada. Era vestito
con un'armatura nera e argento, completa con un mantello, ed aveva una
spada in mano. "Lo sapevo che quei due avrebbero fallito. Ma non
illudetevi, Sailor Senshi... Non passerete."
"E chi e' adesso?" chiese Kira a Worf.
Mars rispose prima del Klingon. "Mamoru." sussurro'.
La sua faccia si fece confusa. "Mamoru? Ti sbagli! Io sono il
Principe Endymion."
"Oh, gia'." disse Odo, ruotando gli occhi. "C'e' una grossa
differenza. Non capisco come tu ti possa confondere."

(Nota del traduttore: Nella versione USA, il nome di Mamoru e' Darien,
mentre il Principe Endymion, e' stato tradotto come Prince Darien.
Cio' spiega la frase di Odo.)

Sisko guardava con apprensione lo schermo visto che tutte le
postazioni sensoriali erano in allarme. Il campo di energia
nell'artico che stavano monitorando, era cresciuto esponenzialmente
negli ultimi minuti, portando come risultato uno scambio dimensionale.
In breve tempo, le forze della Negaverse sarebbero state in grado di
invadere la Terra. Tremo' al pensiero della distruzione che sarebbe
avvenuta, dato che avevano dimostrato una buona resistensa alle armi
della Flotta Stellare nel passato. Una Terra con solo le armi del
ventesimo secolo non aveva possibilita'.
O'Brien guardo' lo schermo dalla sua postazione, ma era meno
preoccupato. Dopotutto aveva visto le Senshi sconfiggere i Borg, e
*avevano* sconfitto Beryl prima del loro viaggio sull'Enterprise D,
percio' dovevano esserne in grado anche ora... almeno lo sperava.
"Sailor Moon dovrebbe interrompere il tutto con il cristallo d'argento
a minuti."
"Non penso, capo." I due si voltarono verso la porta di dritta, da
dove Dax stava entrando. Si mosse verso il timone, dove rilevo'
l'ufficiale che aveva sostituito Bashir. Il dottore era corso nella
piccola infermeria della Defiant nel momento in cui Dax aveva chiamato
l'emergenza medica. "Ho visto solo quattro Senshi mentre ero giu'. E
non c'era Sailor Moon fra loro."
"Che..." O'Brien borbotto'. "Ci doveva essere!"
"Non c'era."
"Mi corregga, se mi sbaglio, ma se non c'e' Sailor Moon, quindi non
c'e' neanche il cristallo d'argento." disse Sisko.
"Si'. E senza di esso, non hanno modo di sconfiggere Beryl."
aggiunse Dax.
Sisko si acciglio'. "Se e' davvero cosi', allora tocca a noi.'
O'Brien guardo' il suo capitano come se avesse perso la ragione.
"Noi?!?"
Dax non sembrava ottimistica. "Benjamin, non so come potremmo
realisticamente fermarli."
"Lo so, vecchio mio. Ma non voglio star seduto qui e vedere che la
Terra, qualsiasi Terra, sia sopraffatta. Voglio che trovi il modo di
prevenire lo scambio dimensionale... e velocemente!"

"Non passerete da qui" ripete' Mamoru, ignorando il sarcasmo di
Odo.
"Lo vedremo" rispose Worf, alzando il phaser e facendo fuoco. E lo
avrebbe colpito, se Mars non gli avesse spostato il braccio.
"No!" Non gli faccia del male!"
Worf la guardo'. "Il mio phaser era settato per stordirlo! Non
sarebbe stato ferito!." riprese la mira, solo per vedere una rosa nera
conficcata nell'arma.
Mamoru sorrise, puntando la sua spada verso Worf. "Come ho detto,
non passerete."
Worf butto' l'arma inutilizzabile e si avvicino', estraendo il suo
mek'leth. Mamoru tiro' un fendente, ma Worf fu abile a pararlo e a
rispondere con un contrattacco.
"Continuate, voi tre." ordino' Kira mentre guardava i due che
combattevano. "Lo terremo occupato cosi' che potrete fare cio' che
dovreste fare." Lei e Odo si avvicinarono ai due combattenti, cercando
l'occasione di aiutare Worf.
"Giusto." rispose Luna. "Andiamo!" Corse verso il portale, seguita
dalle due Senshi rimaste.
Fecero solo pochi passi, quando una massa di energia nera erutto'
dal portale, nascondendo la vista del pallido sole polare. In pochi
secondi il livello della luce calo' fino a sembrare notte. Nello
stesso momento, Queen Beryl apparve di fronte a loro, con una grande,
demoniaca forma dietro di lei.
"Siamo arrivate tardi!" sussuro' Luna con un tono di orrore.
"Bene, Sailor Senshi. Avete definitivamente fallito. Nonostante i
vostri sforzi, la Negaforce e' stata liberata! E ora il mondo, e
presto l'universo, sara' mio!" Butto' indietro la testa ed esplose in
una risata.
Kira guardo' indietro, nel momento in cui appari' Beryl, e vide la
forma della monarca. "Non mi piace proprio." borbotto' Kira. "Mi
ricorda un Cardassiano."
"Penso che lei sia stata troppo dura coi Cardassiani." disse Odo.
"Non hai ancora vinto, Beryl! Almeno finche' saremo vive!" grido'
Mars in tono di sfida.
"E questo potra' essere corretto in fretta, Sailor Mars" le rispose
trionfalmnete Beryl.
Worf ebbe un vantaggio della distrazione di Mamoru quando apparve
Beryl, deviando la sua lama verso il basso col mek'leth, seguendo con
un colpo al mento di Mamoru, col retro della sua mano destra. Mamoru
barcollo' all'indietro e Worf stava per sfruttare il proprio
vantaggio, quando venne spinto via da Odo. La ragione del gesto del
Conestabile fu chiara quando una sfera di energia passo' dove prima si
trovava il Klingon. Worf annui' il suo ringraziamento ad Odo. "Dov'e'
il Principe Endymion?"
"Si e' teletrasportato in qualche modo" rispose Odo rialzandosi.
Beryl grugni' a quella piccola opposizione. "Distruggeteli!
Distruggeteli ora!" Ci fu un alto urlo demoniaco quando la Negaforce
carico'. Kira fece fuoco sulle entita' che stavano accorrendo, ma non
ebbe effetto. Premette disperatamente il comunicatore. "Kira a
Defiant! Teletrasporto di emergenza! Sette da portar su! ORA!!"
"Abbiamo fatto del nostro meglio, Mars"
"Ma non e' bastato, Mercury. Ma grazie lo stesso." Le due amiche
annuirono e si prepararono per l'ultima battaglia.
In quel momento, il raggio del teletrasporto prese tutto il gruppo
che venne portato sulla Defiant.

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TO BE CONTINUED

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Messaggio da trekfan1 » 4 ott 2009, 20:12

Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor paradox
Capitolo 3 - Il giorno del disastro
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox

Capitolo 3 - Il giorno del disastro

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Con la coda dell'occhio, Sisko pote' vedere Kira entrare in
plancia. "Gita problematica, maggiore?"
"Lo puo' ben dire!" gli rispose. "Worf sta portando le nostre
ospiti in infermeria, ma c'e' un grosso problema sulla Terra. Si e'
scatenato l'inferno. Letteralmente."
"Lo so, maggiore." rispose il capitano, indicando il visore.
Confusa, Kira guardo' verso la parte anteriore del ponte e rimase
scioccata alla vista.
"Che i Profeti ci assistano..."

"Non dovremmo essere qui!" disse Mars a Worf mentre andavano verso
l'infermeria. Si fermo' un momento per guardare Odo, che li seguiva.
"Dovremmo essere sulla Terra per cercare di fermare Beryl."
"Le tue intenzioni sono buone, ma un tentativo del genere ora
sarebbe una pazzia." rispose Worf. "Voi due non possedete la potenza
per affrontare Beryl da sole, e neanche la Negaforce. Qualsiasi
tentativo da parte vostra sarebbe un inutile gesto, seppur onorabile."
Mars lo guardo', quasi stesse per obiettare per un momento, poi
rinuncio'. Odiava ammetterlo, ma Worf aveva ragione... Lei e Mercury
non avevano il potere necessario per sconfiggere Beryl, almeno non
senza il cristallo d'argento. E con la Negaforce rilasciata, c'erano
poche speranze che potessero recuperare i Rainbow Crystal e usarli per
ricostruirlo. Sospiro' entrando in infermeria. Le cose non sembravano
cosi' nere da quando...
Rei si fermo' appena entrata. C'erano due letti nella piccola
infermeria della Defiant, e un uomo, evidentemente il dottore, che
stava lavorando presso uno dei due. L'altro aveva una figura immobile
su di esso, coperta da un lenzuolo. "No..." sussurro', guardando
scioccata. Dopo un attimo, Mercury la oltrepasso' e sollevo' il
lenzuolo esitando, vedendo Sailor Venus.
"E' morta pochi minuti fa." disse una voce dietro di loro.
Voltandosi videro Bashir. Con una voce carica di rammarico, continuo'.
"Mi spiace, ma non c'era molto che potessi fare per lei... per
entrambe. Il danno causato da... qualsiasi cosa le abbia colpite,
era troppo esteso, e' penetrato fino al livello cellulare."
"Artemis?" chiese Luna, arrampicandosi sulla spalla di Mercury.
"Se parla del gatto bianco, ho paura che fosse morto gia'
all'arrivo."
"E... Sailor Jupiter?" chiese Mercury.
Bashir stava per rispondere, ma un'altra voce parlo' prima,
debolmente. "Sono ancora qui... almeno ancora per un po'." Le altre
due guardarono Bashir, sperando che avesse qualche speranza in piu',
ma semplicemente scosse la testa in silenzio. Mercury subito fece una
scansione con il suo computer, solo per vedere che il dottore aveva
ragione. A Jupiter non rimaneva molto da vivere.
"NO!" grido' Mars andando a fianco del letto. "Non puo' essere!
Deve stare bene..."
"Rei!" Il chiamarla per nome la fece sobbalzare. Sbatte' gli occhi
e guardo' il lettino, dove Jupiter la stava guardando intensamente.
"Non mentire a te stessa. Il dottor Bashir mi ha gia' detto che sono
messa male." Sposto' lo sguardo verso il dottore. "E' un male che non
potro' essere qua attorno. Assomiglia al mio vecchio fidanzato." La
frase prese Bashir senza difesa, e sbatte' gli occhi sorpreso.
"Oh, Mako..." disse Mars in un sussurro. Senti' Mercury che le si
muoveva di fianco, e Luna salto' sul bioletto.
"Hey! Non preoccupatevi per me." disse Jupiter. Strinse gli occhi e
Bashir si mosse per somministrarle un hypospray, ma lo mando' via con
la mano. "Dovete ancora finire Beryl. Vorrei aiutarvi, ma almeno io e
Venus vi abbiamo tolto di mezzo Kunzite."
"Naturalmente." disse Mercury. "Ma non so se avremo il potere di
farlo..."
"Dovete farlo!" insis-bip- Jupiter. Un'altra ondata di dolore le
passo' per il corpo, e strinse la presa sul braccio di Mars.
"Promettetemelo." disse, guardando prima Luna, poi Mercury e alla fine
Mars. "Promettetemi che qualsiasi cosa succeda, qualsiasi cosa
dobbiate fare, fermerete Beryl. Altrimenti me se saro' andata per
nulla. E dopo tutto quello che abbiamo passato..."
"Lo faremo" disse Luna. Le altre due annuirono semplicemente, visto
che se avessero parlato sarebbero scoppiate in lacrime.
"Bene." disse Jupiter, e in quel momento vide Worf che stava dietro
di loro. La sua faccia si fece confusa. "Strano... In qualche modo io
sento di conoscerti. Ma non puo' essere, visto che non ho mai visto
uno come te..." La sua voce svani' assieme alla vita che usciva dal
suo corpo.
L'unico suono che rimaneva in infermeria era quello del biomonitor
che Bashir spense. Stava per fare le proprie condoglianze al trio,
quando un alto rumore lo spavento'. Si accorse che arrivava da Worf,
che aveva piegato la testa all'indietro e stava lasciando uscire un
urlo assordante.

Muniz si sollevo' dal siluro che lui ed O'Brien stavano
modificando. "Cos'e'?"
"Vuoi dire quel suono assordante?" chiese il capo, con la sua
attenzione ancora rivolta all'arma. Dopo che Muniz annui', aggiunse
"E' il comandante Worf che sta facendo il Klingon Death Howl."
"Il Klingon Death Howl?"
"Si'." O'Brien guardo' Muniz, con l'espressione molto seria. "E'
una tradizione che alcuni Klingon osservano nel momento della morte
dei loro compagni. E' un avviso per i morti: Attenti! Un guerriero sta
arrivando fra di voi."

Gli occupanti dell'infermeria guardarono Worf, ovviamente scossi
dal suo urlo. Anche Odo, pur con la sua fisiologia unica, sembro'
disturbato. "Perche' lo ha fatto?" chiese Mercury.
Anche Odo e Bashir volevano fare la stessa domanda, ma videro che
Worf era riluttante nel rispondere. "E' una lunga storia." fu tutto
cio' che disse il Klingon.
In verita' Worf non era sicuro di come spiegarlo al momento, dati
gli sconvolgimenti temporali che quella missione stava presentando.
Quando le Senshi furono ospiti dell'Enterprise, aveva sviluppato un
grande rispetto per Kino Makoto, Sailor Jupiter... abbastanza rispetto
che, col suo consenso, la adotto' nella Casa dei Mogh. Nella sua testa
sapeva che la Makoto che giaceva davanti a lui non aveva avuto
quell'esperienza, ma nel suo cuore senti' che glielo doveva in ogni
caso... anche se la Casa dei Mogh era stata sciolta e messa in
disgrazia dal Cancelliere Gowron circa diciotto mesi prima.
"E' tutto?" esclamo' Mars incredula. "E' tutto quello che ci puo'
dire dopo averci quasi spaccato i timpani? 'E' una lunga storia'?"
Worf fu salvato sul decidere cosa dire dalla chiamata
dall'interfono. "Sisko a Worf. A rapporto in plancia."
"Arrivo, capitano." Worf stava andando verso l'uscita quando Mars
lo prese per un braccio.
"Aspetti. Veniamo con lei."
"Dovresti curarti le ferite prima." obietto' Bashir. "Entrambe
dovreste."
Worf guardo' Mars intensamente e vide determinazione nei suoi
occhi. Anche se non si scambiarono una parola, molto venne detto fra i
due. In quel breve tempo, Worf capi' le sue ragioni. Lei doveva
accompagnarlo, per rispettare la promessa fatta a Jupiter in punto di
morte. Da parte sua, Mars capi' che Worf avrebbe fatto di tutto per
vedere se fossero state in grado di mantenere la loro parola con
Makoto. Senza spostare lo sguardo, Worf chiese "Sono ferite che le
mettono in pericolo di vita?"
"Beh... no." ammise Bashir. "Ma devono venir curate il piu' presto
possibile. Specialmente quella spalla."
"Le curera'... ma *dopo* che avranno parlato col capitano." Worf
annui' alle due Senshi e alla gatta, che lo seguirono fuori
dall'infermeria.
Bashir sospiro' e comincio' il processo per mettere in stasi i
corpi. Non era un lavoro di concetto, percio' nella sua mente si
rimproverava per la perdita di due giovani vite, e del gatto. 'Forse'
penso' 'se avessi avuto l'attrezzatura dell'infermeria di Deep Space
Nine, o se questa fosse stata una vera infermeria invece di questa
copia miniaturizzata, sarei stato in grado di salvarle. Forse anche
Artemis...'
Si giro' di colpo quando si accorse che Odo era rimasto, e lo stava
osservando in silenzio. "Mi scusi, Odo. C'e' qualcosa che posso fare
per lei?" chiese.
"Non ne sono sicuro" rispose il Conestabile. "Mi sento... strano
dalla battaglia con Kunzite."
"Beh, vediamo se posso fare qualcosa per lei." disse Bashir con una
falsa giovialita'. Apri' il tricorder medico e conimcio' a scansionare
il mutaforme. "Hmmm... ci sono alcune leggere instabilita' nella sua
matrice morfogenica."
"Instabilita'?" chiese Odo, chiaramente preoccupato.
Bashir sorrise. "Non si deve preoccupare, Conestabile. Non c'e'
nulla che non possa venir sistemato se non prendendosi qualche ora di
riposo per rigenerarsi."
Odo annui', con sollievo. "Grazie, dottore. Penso che andro' nel
mio alloggio e lo faro'."
"Prego." disse Bashir. La sua espressione divenne piu' seria
guardando i corpi nella camera di stasi. "Starei meglio se avessi
potuto fare qualcosa oggi."
Odo lo guardo' attentamente per un attimo. "Non e' stata colpa sua,
dottore."
Bashir forzo' un sorriso. "Oh, lo so, Odo... almeno coscientemente.
Comunque non riesco a togliermi dalla testa che se avessi avuto
l'attrezzatura della stazione, o che se questa fosse stata una vera
infermeria, avrei potuto fare qualcosa di piu' per loro."
"Forse." disse Odo "Ma non vedo ragioni per commiserarsi in quel
modo."
"Allora potrei fare delle congetture su altre cose." riprese
Bashir. "Ho notato che Mars, e in modo minore anche Mercury, le hanno
inviato qualche occhiata assassina. Perche'?"
Odo sbuffo'. "Ha poche congetture da fare, dottore. Mercury mi ha
informato che hanno incontrato un altro mutaforme prima, e che e'
stato responsabile della morte di una loro amica."
"Cio' le renderebbe un poco ostili contro i mutaforme in generale.
E potrebbe dare loro una cattiva opinione di lei."
Odo annui'. "Vero. Specialmente se quell'amica era Sailor Moon."
"Altre congetture, Odo?"
"Deduzione, dottore, non congetture. Uno, Sailor Moon manca da una
battaglia in cui ha un ruolo primario. Due, secondo quanto detto da
Worf, le Sailor Senshi erano amiche molto unite, quasi sorelle. Quando
aggiunge il racconto di Mercury, si arriva a questa conclusione."
Il dottore si acciglio'. "Sembra tutto corretto."
"Vedo che e' d'accordo." replico' Odo con un po' di sarcasmo.
"Forse mi dovrebbe chiamare per qualche consulto medico."
Bashir sorrise. "Non si preoccupi, Odo. Non sara' necessario."
"Lo spero bene."
"Se questo e' cio' che e' successo alle Sailor Senshi, mi chiedo
cosa sia capitato a quel personaggio... Tuxedo Kamen, di cui ha
parlato Worf."
"Era laggiu'." confermo' Odo. In breve il conestabile relaziono'
gli eventi che capitarono sul campo di battaglia nell'artico.
Bashir rimase impressionato da cio' che senti'. "E' stato un
peccato che non siate riusciti a catturarlo. Forse sarei stato in grado
di far qualcosa per l'amnesia di Mamoru."
"Odo sbuffo'. "Vuol dire il Principe Endymion?"
Un'espressione confusa apparve sulla faccia del dottore. "Che
differenza fa?"
(Nota del traduttore: vedere la nota nel secondo capitolo riguardo la
versione USA dei nomi di Mamoru)
"Nessuna che io sappia." rispose Odo. "No, dottore. Beryl non
avrebbe lasciato scappare il... suo premio cosi' facilmente. Inoltre
non sappiamo se un phaser regolato per stordire avrebbe fatto effetto
su di lui. E non biasimo Mars per aver interferito col colpo di Worf:
non sapeva che l'arma l'avrebbe solo stordito... e chiaramente e'
innamorata di questo Mamoru."
"Innamorata?" chiese Bashir, stralunato. "E come lo sa lei?"
"Sono un detective, dottore. E ho osservato voi umanoidi
attentamente per molti anni. I sintomi sono ovvi se sa dove guardare.
Ora, se mi vuole scusare." Il Conestabile annui' a Bashir e ando'
verso il proprio alloggio. Almeno non avrebbe dovuto fare la strada
con Quark, questa volta.

La plancia era nel pieno dell'attivita' quando Worf e le Senshi
entrarono. Il Klingon noto' che diverse stazioni erano controllate da
personale di riserva e che, a parte il capitano, c'era solo Kira fra
gli ufficiali anziani. Il maggiore stava lavorando alacremente al
tattico, dirigendo le attivita' degli altri.
Sisko invece, stava in piedi, immobile, presso la sedia di comando,
guardando intensamente il visore. Dopo un momento chiese "Capo, dove
diavolo sono quei siluri?"
La voce dall'interfono rispose "Quasi pronti, capitano. Stiamo
modificando gli ultimi due."
"Bene." Si rivolse a Worf. "Vada al controllo armi e controlli il
programma di fuoco, signor Worf. Kira le illustrera' brevemente il
piano." Il Klingon annui' e ando' verso la postazione. Kira si alzo'
dalla sedia e inizio' a descrivere il piano che Dax e O'Brien avevano
preparato. Curiosa, Mercury segui' per ascoltare.
Luna salto' sulla console della sedia di comando. "Non ci consideri
delle ingrate, ma chi siete voi? E che state cercando di fare?"
Sisko guardo' la gatta per un attimo. Anche se sapeva della sua
esistenza. non era ancora pronto ad incontrare un gatto parlante.
"Scusa... Luna, giusto?" dopo che la gatta annui', continuo'. "Non
abbiamo avuto tempo per le presentazioni finora, ma io sono il
capitano Benjamin Sisko, al comando della nave stellare Defiant della
Federazione. Al momento stiamo cercando di chiudere il collegamento
fra la Terra e la Negaverse." il suo sguardo torno' al visore "prima
che sia troppo tardi." Mars e Luna fecero altrettanto, e si
spaventarono. Una grossa parte dell'emisfero boreale era coperto da
una massa nera che si espandeva a vista d'occhio. Almeno un terzo del
pianeta era stato avvolto.
"Che cos'e'?" chiese Mars con un filo di voce.
"I nostri sensori la identificano come un campo di energia
negativa, ma non abbiamo mai incontrato una cosa simile finora."
rispose Sisko. "Tutto cio' che sappiamo di sicuro e' che stiamo
rilevando distruzioni di massa nel campo. Stanno distruggendo intere
citta'. E fuori dal campo, la natura sembra impazzita: terremoti,
eruzioni vulcaniche, tornado... Praticamente qualsiasi tipo di
disastro naturale sta avvenendo."
"E' la Negaforce all'attacco." disse Luna. "Sta trasformando la
superficie della Terra nell'immagine della Negaverse." La gatta scosse
la testa, addolorata. "Abbiamo fallito."
Sisko scosse la testa. "Non ancora." insis-bip-. "Potremmo avere
due fuori nella parte bassa del nono inning, ma grazie a Dax e al capo
O'Brien, abbiamo ancora una possibilita' col nostro miglior
battitore."
Mars sperava che avesse ragione, ma nella sua testa riusciva quasi
a sentire le urla della gente intrappolata nella zona oscura. "Sa..
Sa a quanto ammontano i morti laggiu'?"
Il capitano si acciglio'. "Molti" ammise. "I nostri sensori
riescono ad accedere limitatamente all'interno del campo, ma potrei
dire diverse migliaia. Considerando che ci sono anche delle citta'
importanti la' dentro, la stima potrebbe salire a diversi milioni. Ma
non possiamo pensare ai morti ora."
"Cosa?" sibilo' Mars. Si accorse che diversi dell'equipaggio si
voltarono a guardarla, in special modo Worf e Kira, ma lascio' perdere
il riguardo. "Come puo' avere un sangue freddo come..."
"Perche' mi devo concentrare su come salvare i milioni che sono
ancora vivi." le rispose Sisko, interrompendola. "Penseremo poi ai
morti... dopo che questa crisi sara' finita." I due si guardarono
intensamente, con sguardi taglienti, entrambi decisi a non recedere.
Alla fine Sisko aggiunse, con un tono piu' gentile. "E cio' include le
due che sono morte qui sulla Defiant. Vi porgo le mie condoglianze per
la morte delle vostre amiche, e penso che lo possa dire anche a nome
di tutto l'equipaggio. So per esperienza personale cosa vuol dire
perdere qualcuno molto vicino all'improvviso."
Mars senti' sincerita' nelle parole di Sisko, e si rilasso', ma
prima che potesse rispondere, la porta di dritta si apri' per far
entrare Dax, seguita dal capo O'Brien. L'ufficiale scientifica Trill
sembrava stanca, mentre si dirigeva al timone. "Siamo pronti,
signore." disse. "Tutti i siluri sono stati modificati e caricati nei
tubi di lancio."
"Spero che i tuoi calcoli siano giusti, vecchio mio..." disse
Sisko, sedendosi. "Perche' se non lo fossero..."
"Se non lo fossero, non penso che rimarra' molto di questa Terra da
salvare." fini' la frase Dax.
Luna guardo' Dax, poi Sisko. "Vecchio mio? Credo che lei abbia
bisogno di una visita oculistica."
Sisko alzo' un sopracciglio, mentre Dax sorrise. "E' una lunga
storia, Luna." disse la Trill. "Saro' felice di raccontervela quando
avremo finito."
Nel frattempo Mars si era avvicinata a dove si trovava Mercury,
appena dietro a Worf al tattico. Poteva vedere lui e Kira che stavano
febbrilmente preparando gli ultimi dettagli del programma di fuoco. A
bassa voce, chiese alla compagna "Che stanno cercando di fare? E puo'
funzionare?"
Mercury fece dei controlli sul computer prima di rispondere. "Hanno
modificato diverse armi per causare un campo di inversione
subspaziale." Allo sguardo dubbioso di Rei, sorrise. "Non ti
preoccupare. Non sono sicura nemmeno io di aver capito molto. E per il
funzionare... Beh, e' possibile. La fisica subspaziale che usano e'
molto avanzata, piu' di quanto abbiamo ora sulla Terra, ma la teoria
sembra buona. Se tutto va come previsto, le esplosioni creeranno un
campo di inversione causando una reazione a catena nel portale
dimensionale fra la Terra e la Negaverse, e chiudera' il condotto.
Almeno, ci dara' un po' di tempo."
Mars guardava dubbiosa lo schermo. Sembrava un tiro difficile, ma
cos'altro potevano fare?
Worf si rivolse a Sisko. "Programma di fuoco caricato e pronto,
signore."
"Molto bene. Disattivare l'occultamento e far fuoco appena pronti,
signor Worf." ordino' Sisko.
"Si, signore." Worf premette un controllo sul suo monitor,
attivando il programma di fuoco. All'esterno, la Defiant fu visibile
ancora una volta e lancio' immediatamente una salva di siluri fotonici
e quantici. In plancia, si guardava con ansia le armi arancio e
bianche che raggiungevano la Terra, scomparendo all'interno della
massa nera sul Polo Nord.
Dax controllava i sensori per le reazioni. "Confermo l'esplosione
dei siluri. Si e' attivata l'inversione subspaziale del campo."
"Sta funzionando..." sussurro' Mercury, Le Senshi e l'equipaggio
s-bip-ro col fiato sospeso quando la crescita del campo diminui'
lentamente fino a fermarsi.
Un allarme suono' sul pannello di Dax. Velocemente controllo' le
letture dei sensori. "Un momento. Qualcosa interferisce con la
reazione a catena." disse.
"La Negaforce." osservo' Luna.
Dax guardo' con terrore alle letture dei sensori. "L'inversione di
campo subspaziale e' stata completamente invertita. Il portale non sta
collassando... sta allargandosi!" Sullo schermo, la massa nera
comincio' ad espandersi ad una velocita' maggiore e copri' tutto il
pianeta in pochi secondi. In plancia tutti guardarono l'immagine in
silenzio, che fu interrotto da un allarme dal tattico.
"Capitano, fuoco in arrivo!" grido' Worf. Diverse scariche di
energia emersero dall'oscurita' sopra il Polo Nord, dirigendosi verso
la Defiant.
"Manovre evasive!" ordino' Sisko. "Scudi al massimo!" Mentre Dax fu
in grado di evitare parte del fuoco in arrivo, un buon numero di
scariche arrivarono a colpire la nave, facendola rollare. All'interno,
diversi pannelli esplosero in una pioggia di scintille come risultato
di un sovraccarico di energia, e l'equipaggio si aggrappo' a qualsiasi
cosa quando il pavimento prese a scuotersi. Mercury e Mars si tenevano
alla sedia di Worf, mentre Luna aveva piantato gli artigli nel
bracciolo della sedia di Sisko.
"Scudi andati!" riporto' Worf.
"E' andato anche il motore a curvatura!" urlo' O'Brien nel rumore.
"E tutto il sistema di armamento e' fuori uso."
Sisko inizio' a dare ordini. "Dax, riprendi il controllo! Attivare
l'occultamento." Dax lavoro' per stabilizzare la nave portandola in
un'orbita piu' alta. All'esterno, la Defiant smise di ruotare e spari'
dalla vista proprio mentre un'altra scarica di energia passava dove si
trovava. Altre scariche seguirono alla ricerca della nave.
Kira intervenne. "Quei colpi stanno passando troppo vicini per i
miei gusti. Penso che ci stiano tracciando in qualche modo."
"Mentre siamo occultati?" chiese O'Brien incredulo.
"Avevano diversi Jem'Hadar sotto il loro controllo, percio'
probabilmente hanno avuto accesso alla tecnologia del Dominion.
Compreso il loro sistema per penetrare l'occultamento." teorizzo' Dax.
"Qualsiasi cosa sia, non staremo qui a scoprirlo." disse Sisko.
"Usciamo dal sistema, Dax. Alla massima velocita' possibile."
L'ufficiale Trill annui' e diede i comandi al timone. L'immagine della
Terra sul visore divenne sempre piu' piccola mentre la Defiant si
muoveva verso l'esterno del sistema a potenza d'impulso, e il fuoco in
arrivo dalla superficie si faceva sempre meno intenso man mano che
raggiungevano l'orbita lunare.
Mars guardava l'immagine della terra inglobata che diventava sempre
piu' piccola sul visore, poi guardo' il monitor della situazione
all'interno dell'oscurita'. Non poteva capire tutto, ma le
ramificazioni della devastazione totale che leggeva erano chiare.
Vittoria della Negaverse. E tutti i loro sforzi non erano serviti a
nulla.
Tutto l'equipaggio del ponte della Defiant aveva uno sguardo
incerto, visto che non sapevano cosa fare. Alla fine Mars rivolse lo
sguardo verso Sisko, che aveva un'espressione simile. "Beh?!?" chiese.
"E adesso?"
Sisko continuo' a guardare la terra avvolta dall'oscurita'. "Strike
tre!" disse a bassa voce.
Mars non poteva crederci. La determinazione che aveva quando era
uscita dall'infermeria svani' come l'aria che usciva da un pallone
bucato. "E' stato tutto inutile. Tutto quello che abbiamo passato...
Le amiche che abbiamo perso... Usagi..." Worf la guardo' a quel nome,
ma non disse nulla. "Mako... Minako... Artemis... tutto per *niente*!"
Cadde in una sedia vuota, troppo esausta emotivamente anche per
piangere. Mercury si avvicino', cercando di confortarla, ma Rei non
sembrava neanche accorgersi dell'amica.
Sisko si rivolse a Kira. "Maggiore, le nostre ospiti hanno ancora
delle ferite che devono venire curate. Le scorti in infermeria, e
assegni loro un alloggio." disse a bassa voce.
"Si signore." rispose il maggiore. Gentilmente chiese alle Senshi
di seguirla. Mars lo fece quasi meccanicamente.
Dopo che uscirono, Sisko si rivolse al timone. "Dax, dai un'altra
occhiata alla situazione. Trova un altro modo per chiudere il
passaggio dimensionale. E fa' in modo che funzioni questa volta."
"Benjamin, non penso che..." Si fermo' quando vide la faccia di
Sisko che non voleva sentire ragioni. Rispose soltanto "Si', signore."
Ando' verso una delle stazioni scientifiche e inizio' a lavorare.
Uno strano silenzio scese sul ponte, interrotto solo dal rumore di
un colpo e del vetro del pannello della console di Sisko che si era
rotto sotto il suo pugno.

"Ecco fatto." disse Bashir, deponendo il rigeneratore di tessuti.
Prese il tricorder medico e controllo' la spalla di Mars. "Come
nuova."
Mars piego' il braccio sinistro per provare. Non c'era piu' dolore
dalla ferita che l'arma Jem'Hadar le aveva procurato. Infatti era come
se lei non fosse stata mai colpita. "Grazie."
"Fa tutto parte del servizio." rispose il dottore, andando verso il
bioletto dove era seduta Mercury. "Anche se dovresti ringraziare chi
ti ha fatto quel bengaggio di emergenza."
"Sono stata io." disse Mercury, arrossendo un poco.
"Oh?" inizio' Bashir, controllando le ferite di Mercury, notando
con sollievo che erano solo superficiali. "Non vedo perche' debba
trovarti in imbarazzo. Hai fatto un lavoro eccellente con quel
bendaggio di emergenza. Dubito che sarei stato in grado di fare di
meglio in quelle circostanze."
"Grazie, dottore."
Alzo' lo sguardo dal tricorder. "Hai mai considerato una carriera in
medicina? Avresti delle buone possibilita'."
"Io... avrei voluto diventare un dottore" rispose la ragazza,
intristendosi. "Ma dubito che sia possibile, ormai." Bashir si sarebbe
voluto tirare un calcio, e dallo sguardo che stava ricevendo da Kira,
questa avrebbe voluto farlo per davvero. Tutto cio' che voleva fare
era cercare di tirar su il morale alle ragazze, ma aveva finito col
ricordare loro la distruzione che stava accadendo sulla Terra.
Kira si avvicino' e mise la mano sulla spalla di Mars. "Non
rinunciate. Se c'e' un modo per scacciare Beryl dal vostro pianeta, il
capitano Sisko lo trovera'."
Mars guardo' intensamente il maggiore, che ritorno' lo sguardo allo
stesso modo. "Chi e' lei per parlare di non rinunciare? Il suo mondo
non e' stato invaso dagli alieni!"
"Oh si' che lo e' stato" rispose Kira, con la voce leggermente
dura. "Bajor, il mio pianeta, fu invaso e occupato dai Cardassiani.
Non eravamo una minaccia per loro, ma vennero e prosciugarono le
risorse del pianeta, ci hanno messo in campi di lavoro... ci hanno
uccisi... pensa a qualcosa, e i Cardassiani l'hanno fatto. Ma non
abbiamo rinunciato. Abbiamo formato un movimento di resistenza e li
abbiamo combattuti. Ci abbiamo messo cinquant'anni, ma siamo riusciti
a scacciarli dal nostro pianeta. E lo stesso puo' essere fatto sulla
Terra."
"Un movimento di resistenza? Contro la Negaverse?" Luna disse,
dubbiosa. Mercury e Mars erano scettiche allo stesso modo.
Kira annui'. "E' una possibilita'."
"Nessuna offesa, maggiore." intervenne Bashir. "Ma la resistenza
contro i Cardassiani era una cosa. Da cio' che ho sentito, i loro
avversari sono di un altro livello."
"Ha ragione." rimarco' Mars.
"E' solo una soluzione possibile." disse Kira. "La mia opinione e'
che la situazione non e' del tutto senza speranza. E il capitano Sisko
trovera' il modo per risolverla... Magari formando un movimento di
resistenza e fornendo le armi dalla Defiant... O qualcosa del genere."
"Lei crede molto in lui, vero?" chiese Mercury.
"Assolutamente." affero' Kira. "Dopotutto, e' l'Emissario."

Diverse ore dopo, Dax premette riluttante il campanello
dell'alloggio di Sisko e senti' rispondere "Avanti." La porta si apri'
per farla entrare nella casa temporanea di Sisko sulla Defiant. Sisko
era seduto sul letto piu' basso, con una espressione stanca in viso.
Infatti, la Trill non si ricordava di aver visto il suo vecchio amico
cosi' depresso da quando mori' Jennifer a Wolf 359, circa cinque anni
prima. Erano ancora i giorni di Curzon Dax, prima che il simbionte Dax
venisse passato a Jadzia, ma i ricordi erano ancora vivi.
Sisko si alzo' lentamente e la guardo'. "Spero che tu abbia delle
buone notizie, vecchio mio."
"Sfortunatamente no" gli rispose. "Io e O'Brien ci abbiamo provato
decine di volte, da tanti punti di vista. Non c'e' modo di chiudere il
condotto fra questo universo e la Negaverse."
Sisko torno' a sedersi sulla branda inferiore. "Sicura?"
Annui'. "Ho provato tutto cio' che mi veniva in mente, compreso un
paio di idee che violano le leggi della fisica. Il condotto e' troppo
forte per venir chiuso con le risorse che abbiamo a disposizione."
Sisko si giro', guardando il muro. "E non facilita le cose il fatto
che il tutto e' tenuto attivo artificialmente dalla Negaverse."
Sisko si rialzo' in silenzio, digerendo il rapporto, poi sferro' un
pugno al muro della cabina. "Maledizione!"
Nonostante la situazione, un'espressione divertita si formo' sulla
faccia di Dax. "Non riesci mai a controllare la tua tempra, Ben. Ti
senti meglio?"
"Un poco." ammise. "Solo che odio sentirmi inutile, Dax. Non
abbiamo cercato noi questa situazione, ci siamo stati mandati! Il
wormhole ci ha mandati qui deliberatamente, in questo luogo e in
questo tempo, per fare qualcosa. Ma sembra che non ci sia nulla che
possiamo fare per migliorare la situazione." Lascio' andare un sospiro
di frustrazione e mise le mani ai fianchi. "Questo problema e' troppo
grosso per noi, anche con l'aiuto delle Sailor Senshi."
La fronte di Dax si corrugo'. "Forse stiamo guardandolo dalla parte
sbagliata."
Sisko ritorno' a guardarla. "Che vuoi dire?"
"Come hai detto, e' troppo grosso per noi. Percio' forse gli
alieni del wormhole avevano un altro motivo per mandarci qui."
"Tipo?"
Dax alzo' le spalle. "Non so. Mancano ancora dei pezzi del puzzle."
Sisko si volto' e passeggio' per la stanza alcune volte, pensando
a quanto aveva sentito. "Allora e' tempo che troviamo quei pezzi che
mancano, vecchio mio." disse dopo alcuni istanti, sentendo una nuova
volonta' pervaderlo. "I Profeti hanno menzionato un'anomalia... e ora
che ho avuto il tempo di pensarci, c'e' la possibilita' che si tratti
di un'anomalia temporale. E scommetterei il mio baseball che ha
qualche connessione col cambiamento della timeline che abbiamo visto
finora."
"Non scommetterci." disse Dax. "Penso che tu abbia visto giusto,
Benjamin. Torno ai sensori e inizio a fare delle scansioni per cercare
anomalie temporali."
"No, ricerca qualsiasi anomalia spaziale, Dax. Non possiamo
lasciare nulla di intentato. E di' al capo O'Brien di iniziare a
lavorare su quella scatola nera. Visto che c'e' il tempo, potrebbero
esserci delle risposte nascoste anche li'."
"Si, signore" gli rispose lasciando la stanza.
"Sisko a Worf." disse il capitano, ordinando al computer di
attivare l'interfono. "Ho un compito per lei."

"Muniz!" Il giovane alzo' lo sguardo dalla console quando O'Brien
entro' in sala macchine.
"Si, capo?"
"Il capitano vuole che diamo un'occhiata a quella scatola nera che
abbiamo recuperato." rispose il capo. "Si spera che ci possa dare
qualche indicazione su che diavolo sta succedendo qui attorno.
Inoltre, visto che ormai abbiamo riparato quasi tutto, avrai del tempo
libero, no?" I due ingegneri andarono verso la scatola nera, che era
stata messa in un angolo della sala macchine della Defiant. Con tutto
cio' che era successo di recente nessuno dei due aveva avuto il tempo
di cercare di estrarre delle informazioni utili.
"Sara' un miracolo se riusciremo a tirar fuori qualcosa da questo."
disse Muniz, scuotendo la testa.
"Non lo sapremo finche' non ci proveremo." rispose O'Brien.
"Inoltre, non ti spaventa un po' di lavoro duro, vero?"
"No, signore." rispose Muniz con un sorriso.
"Non mi chiamare signore" rimarco' il capo "a meno che tu non
voglia davvero essere trasferito all'estrazione rifiuti." Si
guardarono e fecero una lieve risata, ed iniziarono il lavoro
togliendo il coperchio di ispezione della scatola nera. Dopo un po' di
sforzi, riuscirono a toglierlo, e guardarono in silenzio, stupiti, a
cio' che videro all'interno.
"Non ci posso credere!" disse Muniz. "Pensavo che avessero smesso
di usare roba del genere almeno cento anni fa!"
O'Brien si scosse e cerco' di concentrarsi sul lavoro. "Lo hanno
fatto, ma cio' non cambia il nostro compito. Il capitano Sisko vuole
delle risposte, e questo vuol dire che noi dobbiamo trovarle."

Il suono del campanello scosse Ami, che quasi fece cadere il padd
che stava studiando. Lei e Rei erano nel piccolo, ma spartano
alloggio che il maggiore Kira aveva assegnato loro. Sciogliendo le
trasformazioni, Rei scelse di dormire un po', ma Ami capi' che non
poteva trattenere la sua curiosita' sui loro ospiti e accese il
computer. Inoltre, penso' che non avrebbe potuto dormire. Qualsiasi
sonno sarebbe stato turbato da incubi degli eventi recenti... la
morte di Minako... quella di Makoto... la Negaverse che invadeva la
Terra... e la morte di Usagi. Erano passati mesi da quando era
successo, ma gli eventi di quel giorno la assalivano ancora durante
la notte. Si chiese come facesse Rei a mettere da parte il tutto e
a dormire cosi' facilmente. Probabilmente era dovuto a qualcosa
che aveva a che fare con il suo autocontrollo di sacerdotessa
Shintoista.
Scaricando i dati nel padd, inizio' a leggere la storia della
Defiant e dell'equipaggio che aveva incontrato, ed era arrivata quasi
alla storia recente di Bajor prima di venir interrotta.
Mettendo la testa fuori dalla branda inferiore, guardo' Rei.
L'altra ragazza stava guardando la porta abbastanza arrabbiata. "E
adesso che c'e'?" chiese con una voce abbastanza irritata quando il
campanello suono' di nuovo. Ami avrebbe giurato che il secondo suono
era quasi di impazienza.
"C'e' un modo per scoprirlo." Stava per far entrare chiunque fosse
alla porta quando Rei le mise una mano sulla spalla per fermarla.
"Ferma, trasformiamoci prima."
"Credo che mantenere una identita' segreta ora non sia di primaria
importanza."
"Forse no" ammise l'altra ragazza. "E io credo di fidarmi di questa
gente... almeno di Worf. Ma restiamo dalla parte del giusto. Va bene?"
Ami considero' cio' che l'amica aveva detto e annui'. "Va bene."
Due frasi di trasformazione, e tre altri suoni del campanello piu'
tardi, Mercury disse "Avanti."
La porta si apri e rivelo' un Worf impaziente, ma che cercava di
non farlo notare, che entro'. Guardo' prima Mercury e poi Mars, che lo
guardava dalla branda superiore. Il Klingon noto' che i piccoli
strappi delle loro uniformi erano scomparsi. "Vi ho disturbato?"
"Non proprio" rispose Mars, con la voce carica di sarcasmo. "Stavo
solo dormendo." Worf respinse il suo instinto di sbuffare. Dopotutto
era Mars. Aveva la lingua tagliente come quando la conobbe
sull'Enterprise D.
"Mars!" la rimprovero' Mercury. Voltandosi verso Worf "Beh, io non
stavo dormendo. Stavo facendo delle ricerche sulla storia del vostro
mondo. Sembra un posto interessante."
"Lo e'" concordo'. "E spero che potremo tornarci una volta che
tutto questo verra' risolto."
Mars sembro' confusa. "Non potete usare la stessa strada che avete
fatto per venir qui?"
"No" rispose il Klingon. "Stavamo investigando su un'anomalia nel
wormhole. Per qualche ragione, ci ha portati qui e poi e' svanito."
Mercuri' annui'. "Si', il wormhole fra i quadranti Alfa e Gamma."
Poi si acciglio' a quanto detto da Worf. "Vi ha portati qui? Non
avrebbe dovuto farlo!"
"Infatti non lo capiamo" concordo' Worf. "La nostra teoria e' che
gli alieni del wormhole ci abbiamo dirottati qui per qualche motivo. E
questa e' la ragione della mia visita."
"Come mai?" chiese Mars.
"Crediamo che sia successa un'anomalia temporale, che ha alterato
la storia del vostro mondo. Il capitano Sisko mi ha chiesto di parlare
con voi tre..." la sua voce svani' quando si guardo' attorno nella
stanza. "Dov'e' Luna?"
"Ha detto qualcosa del tipo esplorare la nave. Dovrebbe tornare
presto." rispose Mercury. "Stava dicendo?"
"Si'. Il capitano mi ha chiesto di parlare con voi tre per vedere
se posso determinare l'evento cruciale che ha alterato il flusso della
vostra storia."
"Vuol dire che qualcosa ha cambiato il modo in cui le cose
avrebbero dovuto andare per noi?" chiese Mercury.
"Questa e' la nostra teoria. Si'."
"Ma perche lei?" chiese Mars. "Voglio dire, non e' Dax la
scienziata?"
"Si'" ammise Worf "Ma io conosco bene la vostra vera storia dal mio
precedente incontro con voi sull'Enterprise."
Mercury sembro' confusa "Incontro?"
"Non l'abbiamo mai incontrata prima" aggiunse Mars. "E mi creda, ci
ricorderemmo di aver incontrato qualcuno come lei."
"Naturalmente no." disse Worf, senza badare a cio' che aveva detto
Mars. "Quell'evento avverra' piu' avanti nella vostra storia, e nella
vera timeline. Potete avere conferma di cio' che vi dico accedendo ai
diari di bordo dell'Enterprise D." Aggiunse anche una serie di date
stellari per sicurezza.
Mercury prese il padd e fece dei rapidi aggiustamenti ai controlli,
richiamando le registrazioni. Ci volle un minuto per dare una lettura
rapida ai diari di bordo. "Ha ragione, Mars. Le cinque Sailor Senshi
al completo hanno visitato quella nave... e anche Tuxedo Kamen." Lesse
ancora e sussulto'. "Ci sono i nostri nomi qui! Le nostre identita'
segrete!"
"Avete passato piu' di un mese a bordo dell'Enterprise, e visto che
eravamo di universi differenti, non c'era motivo di nascondere chi e
cosa siete." disse Worf, cercando di rassicurarla. "Ma per preservare
quella timeline, abbiamo bisogno di sapere come sono cambiate le cose.
Ho bisogno che mi diciate tutto cio' che e' successo. Da quando siete
diventate Sailor Senshi alla morte di Sailor Moon... e cosa e'
avvenuto da quel momento."

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TO BE CONTINUED

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Messaggio da trekfan1 » 4 ott 2009, 20:13

Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor paradox
Capitolo 4 - Un mondo senza luna
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox

Capitolo 4 - Un mondo senza luna

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Dax annui' a Kira quando si diresse alla stazione scientifica.
"Allora sei tu la fortunata per il turno di notte, Kira?"
"Non toccava a me" rispose. "Era il turno di Worf, ma il capitano
Sisko gli ha affidato un compito, percio' e' toccato a me. Non che ci
fosse qualcun altro disponibile."
"Oh, non saprei." rispose Dax alzando le spalle. "Penso che potrei
sedermi alla sedia di comando per un po'."
"E' vero" rispose Kira ridendo. "Ma non ora, non puoi. Sei troppo
occupata a cercare di trovare il modo di rimandare questa Queen Beryl
da dove arriva."
L'ufficiale scientifica scosse la testa. "Non piu'."
Ci volle un momento per Kira per capire cio' che aveva detto Dax.
Giro' la sedia di comando per rivolgersi verso la scienziata, con
incredulita' sul volto. "Che vuoi dire? Il capitano Sisko non puo'
pensare di rinunciare!"
"Rilassati, Kira." la rassicuro'. "Stiamo provando da un'altra
strada. Abbiamo teorizzato che i Profeti si riferissero ad un'anomalia
temporale quando gli hanno parlato durante l'ultimo passaggio nel
wormhole. Percio'..." indicando la stazione scientifica "ora son qui
a cercare anomalie temporali."
"Capisco" disse Kira, capendo. "Percio' se trovassimo questa
anomalia temporale, potremmo usarla in qualche modo... per evitare che
tutto quest accada?"
"Piu' o meno, questa e' l'idea." disse Dax. Piegandosi in avanti,
inizio' a rimodulare i sensori. "Allora, e' successo qualcosa di nuovo
qui?"
"Non molto." ammise Kira. "La situazione sulla Terra sembra essersi
stabilizzata, ma siamo ancora occultati e manteniamo una distanza di
duecento milioni di chilometri. Ma ogni tanto riceviamo un messaggio
di minacce da sua maesta' Queen Beryl." Il sarcasmo stava
letteralmente colando dalla voce di Kira quando disse "sua maesta'."
Ora era il turno di Dax ad essere incredula. "Sta mandandoci
messaggi diretti? Cosi' lontano... e mentre siamo occultati?"
"No, non direttamente." la rassicuro' Kira. "Sta solo trasmettendo
su tutte le frequenze possibili, usando vecchie onde radio. Ed e' il
tipico stile di minacce che mi aspetto da lei. Del tipo su come si
vendichera' di noi per aver interferito nei suoi piani e cose del
genere. I Cardassiani facevano lo stesso durante l'occupazione."
"Sembra carina." disse Dax, con un tono di voce che indicava
tutt'altro. "Forse dovremmo invitarla al prossimo Festival Bajoriano
della Gratitudine?"
Kira tremo' al pensiero. "No, grazie. Preferirei invitare Gul
Dukat." sospiro' e aggiunse "Ma direi una cosa di Beryl: le piace il
suono della sua voce come a Dukat."

Nella piccola sala mensa della Defiant, Worf prese la sua bevanda
dal replicatore e si sedette ad un tavolo vicino con Mars e Mercury.
Entrambe stavano guardando cio' che aveva preso, dubbiose, ma fu Mars
che alla fine fece l'ovvia domanda. "Succo di prugne?"
"Si'." Ormai Worf era abituato alle reazioni che la gente mostrava
di fronte a cio' che beveva. Piuttosto che spiegarlo di nuovo, guardo'
il padd di fronte a lui. "La descrizione della battaglia al parco
giochi sembra consistente con la timeline originale. Cos'e' successo
dopo?"
"Dopo?" chiese Mars, poi si fermo'. Continuo', con la voce
amareggiata. "E' stato quando le cose sono andate terribilmente male."

Usagi si guardo' attorno, incredula. "La Negaverse vuole colpire
qui la prossima volta? in uno stadio di *baseball*?!? Luna, penso che
tu sia diventata pazza."
La gatta tiro' fuori la testa dalla borsa dove si stava
nascondendo. "Se sono diventata pazza, lo devo a te che mi ci hai
portato."
"Ooohhh!" Incapace di trovare una risposta adeguata, Usagi decise
si tirar fuori la lingua alla gatta.
"E inoltre" continuo' Luna, ignorando Usagi, "ci sono state notizie
di persone che sono scomparse da qui negli ultimi due giorni. E questo
coincide con le loro azioni precedenti."
"C'e' una cosa che ho trovato strano" disse Ami.
"Solo una?" chiese Usagi.
Ami sorrise e continuo'. "E' che hanno deciso di colpire troppo
presto. Dopotutto, abbiamo interrotto la loro ultima operazione al
parco solo tre giorni fa."
"Forse stanno diventando disperati" teorizzo' Rei. "Sanno che
devono affrontare tre di noi ormai, percio' forse stanno pensando a
colpire di nuovo in fretta, sperando di prenderci con la guardia
abbassata." Si fermo' e guardo' attorno. "Comunque, penso che Luna
abbia ragione. Ho una brutta sensazione da quando siamo entrate in
questo posto."
"Questo viene da una ragazza che aveva deciso che *io* ero un
diavolo e che mi ha colpita con un okami in fronte dopo pochi minuti
che ci conoscevamo?" disse Usagi. "Non mi fa sentire davvero meglio di
quanto mi e' toccato sborsare delle mie mance per il biglietto."
Gli occhi di Rei si rimpicciolirono, ma Ami intervenne prima che
potesse dire qualcosa. "Dovremmo dividerci per coprire piu' spazio.
Luna e io andremo di qua, mentre voi due controllerete dall'altra
parte."
"Aspetta un attimo! Io voglio venire con te, Ami. Luna puo' andare
con la brontolona!" disse Usagi.
"Brontolona?!?"
"Ci incontreremo fra un'ora qui." disse Ami prendendo la borsa
contenente Luna da Usagi e andandosene.
Le altre due si guardarono per un momento prima di iniziare le loro
ricerche. "Non posso credere che Ami mi abbia fatto questo." brontolo'
Usagi.
"E smettila di lamentarti, testolina buffa." le disse Rei.
Usagi si fermo' un attimo e si arrabbio', lasciando che Rei si
allontanasse di qualche passo. "SMETTILA DI CHIAMARMI TESTOLINA
BUFFA!" le urlo', seguendola.
Un insolito silenzio scese fra le due mentre camminavano
nell'atrio. Comunque, l'umore di Usagi presto si illumino', vedendo le
offerte ai banchetti di vendita. L'unica cosa che la fermava dal poter
assaggiare tutto, era la scarsita' di liquidi a disposizione. Ma cio'
non le impedi' di irritare Rei.
"Dai, Usagi." le disse. "Dovremmo essere qui per affari Sailor,
ricordi?"
"Datti una calmata, Rei. Non c'e' motivo per farli mentre ci
possiamo divertire allo stesso tempo." I suoi occhi si aprirono quando
vide un banchetto che le era appena apparso di fronte. "Guarda! Quel
posto ha degli hot dog, e non costano quasi nulla! Me li posso
permettere!"
Rei soppresse un lamento quando Usagi corse verso il banchetto,
poi si rassegno' e la segui'.
Il banchetto era particolarmente affollato e presero posto in fila,
ma cio' non era strano, visto i prezzi bassi che stava proponendo. Ma
nel momento in cui si avvicinarono, il brutto presentimento di Rei si
intensifico'. C'era qualcosa di malvagio attorno. I suoi occhi si
rimpicciolirono e concentro' lo sguardo a destra e a sinistra nel
tentativo di localizzarlo.
Vedendo che Rei era ovviamente preoccupata per qualcosa. Usagi le
chiese "Che succede?"
"Sento qualcosa."
"Qui? Stai scherzando, Rei. Io..." Usagi fermo' la frase a meta'
quando vide diverse persone avanti a loro nella fila lamentarsi e
cadere in ginocchio. Altri li seguirono. E, ancora piu' strano, quelli
che erano in fianco a loro nella fila, non badavano a quelli che erano
a terra. "Uh oh."
L'attenzione di Rei si focalizzo' sul venditore, visto che aveva un
sorriso che continuava a persistere man mano che la gente crollava.
Istintivamente seppe che quella era la causa. Doveva essere uno della
Negaverse! Sentendo un minimo senso di debolezza investirla, Rei agi'.
Corse attraverso la folla in coda, con un okami stretto nella mano
destra. Si avvicino', recitando a bassa voce i dieci kanji del
rituale, poi attacco' l'okami sulla fronte del gestore. "AKURYOO
TAISAN!"
L'effetto fu immediato, e il gestore inizio' a cambiare. La sua
pelle divento' grigiastra, e diverse increspature si formarono sulla
sua faccia e sulle spalle, tanto da sembrare scaglie di pelle di
serpente. Comunque, la forma piu' accentuata era un'estensione dalla
sua fronte che sembrava in tutto un cucchiaio. "Uno youma!" esclamo'
Usagi.
"Rybite!" sibilo' assieme ad altre parole incomprensibili,
confermando le sue origini.
Il pandemonio scoppio' fra le gente, che si era ripresa quando Rei
aveva interrotto l'incantesimo dell'assorbimento dell'energia, e
correva via dal mostro in preda al panico. Le due ragazze andarono al
riparo dietro un angolo, e Rei diede ad Usagi uno sguardo di
soddisfazione. "Allora?"
"Questa volta hai avuto ragione. Ma anche un orologio rotto segna
l'ora giusta due volte al giorno... MOON PRISM POWER... MAKE UP!"
Rei la guardo', ma decise di risparmiarsi eventuali risposte a dopo
la battaglia. "MARS POWER... MAKE UP!"
Rybite aveva sbattuto due buttafuori a terra, e stava cercando di
succhiare la loro energia, quando una voce grido'. "Ferno!" Rybite si
volto' e vide Sailor Moon e Sailor Mars. Facendo un passo avanti,
Sailor Moon alzo' l'indice in maniera accusatoria allo youma. "Uno
stadio e' un posto dove la gente viene per divertirsi, non per essere
attaccati da Negamaledetti come te! Sono venuta qui per punirti in
nome della Luna!"
L'unica risposta dello youma fu di sibilare, e poi sputo' contro le
due Senshi. Entrambe saltarono di fianco, e il globo colpi' un cestino
dietro di loro. Sailor Moon guardo' sorpresa quando il globo inizio' a
corrodere il metallo. "Eeww... quella roba e' pericolosa!"
"Non pericolosa come quello che sto per fare!" disse Mars.
"FIRE..." Prima che potesse finire l'attacco, Rybite le sputo' contro,
forzandola ad abbassarsi.
La battaglia continuo' in quel modo per un po'. Lo youma sputava
globi del suo veleno corrosivo alla Senshi che stava cercando di
attaccarlo. Dall'altra parte, le Senshi sembravano troppo agili per
lui. Sembrava che la battaglia fosse in stallo, finche'...
"SHABON... SPRAY!"
Una spessa nebbia avvolse la zona attorno a loro, e Rybite sembro'
confuso, cercando di vedere i suoi bersagli. Emise altri suoni
incomprensibili, ovviamente frustrato dalla nebbia di Mercury che gli
impediva di vedere qualcosa. Sailor Moon guardo' in alto verso la sua
amica che si stava avvicinando. "Grazie per il supporto, Mercury!"
"Mi spiace non essere arrivata prima" rispose "ma il mio computer
non riusciva a rilevare l'energia dello youma fino a pochi istanti fa.
Credo che stesse generando una specie di campo di occultamento."
"Ecco perche' nessuno reagiva vedendo gli altri che cadevano a
terra." aggiunse Mars.
"Ne discutiamo dopo. Svelte voi due." Luna fece fretta a Sailor
Moon e a Sailor Mars. "Finche' e' confuso."
"Giusto, Luna." rispose Sailor Moon. Prese il diadema sulla fronte.
"MOON TIARA..."
"FIRE..."
"...ACTION!"
"...SOUL!"
Lo youma vide troppo tardi il diadema fiammeggiante che gli si
avvicinava, e ebbe appena il tempo per un urlo prima che l'attacco
combinato lo colpisse. L'ultimo grido di dolore fu la cosa piu'
comprensibile che la creatura aveva detto da quando era apparsa.
"Polverizzato!" Sailor Moon grido' con gioia quando Rybite venne
disintegrato. In pochi secondi, cio' che rimaneva di quella creatura
era un mucchietto di sabbia, che svani' velocemente. Si volto' per
andare a festeggiare con Mars, ma l'altra ragazza stava guardando in
giro. "Mars? Che c'e'?"
Non rispose, se non muovendosi da una parte di Sailor Moon un
secondo dopo, prendendo la mira contro qualcosa dietro di lei. Poco
prima sembrava un normale cestino dei rifiuti, ma Mars lo aveva visto
cambiare, diventare un globo gelatinoso che le sembrava troppo vivo.
Non sapeva cosa fosse la creatura mutaforme, ma non le diceva niente
di buono. "FIRE..."
Nell'istante in cui Mars parlo', un tentacolo gelatinoso emerse
dalla massa e si mosse in avanti ad una velocita' incredibile,
avvolgendosi attorno al collo di Sailor Moon.
"...SOUL!" Mars vide altri due tentacoli apparire, che si
dirigevano verso di lei e Mercury. Ma non le raggiunsero mai, visto che
il suo fuoco arrivo' prima e colpi' in pieno la massa gelatinosa. Un
urlo inumano venne da esso quando venne colpito dall'attacco,
lasciandosi dietro solo un mucchio di polvere nera. "Preso!" grido'
trionfante, ma la sensazione svani' quando vide Sailor Moon stesa a
terra. La innaturale rigidita' nella sua forma, le fece sentire un
colpo freddo di paura allo stomaco.
Mercury si mosse rapidamente a fianco della Senshi a terra, come
fece Luna, ma entrambe videro che era troppo tardi. La testa di Usagi
era piegata in una maniera strana, e i suoi occhi mezzi aperti erano
inespressivi e senza vita. Mercury guardo' la sua compagna, e vide che
Mars era con gli occhi aperti, scioccata alla vista. "No" disse
scuotendo la testa. "Non puo' essere..."
"Ho paura di si', Rei." le disse costernata Mercury. Prendendo un
respiro profondo, si sforzo' a dire l'impensabile, mentre le lacrime
le solcavano il viso. "Usagi e' morta."

"E Tuxedo Kamen?" chiese Worf. "Avevo l'impressione che era sempre
in giro quando Usagi era in pericolo."
"C'era" rispose Mars. "Ma era arrivato troppo tardi."

Mars guardava la scena di fronte a lei scioccata. Mercury era
inginocchiata di fianco a Sailor Moon, nella stessa posizione in cui
era quando le disse che era morta. Attorno a loro, Rei pote' sentire
un crocchio di curiosi che si avvicinava, ma non se ne preoccupava.
Come era potuto succedere? Come era potuta andare cosi' male, cosi' in
fretta?
*Come ho potuto farlo succedere?* penso'. Non era passato piu' di
un secondo da quando aveva visto la creatura a quando aveva attaccato.
L'avrebbe potuto fermare se si fosse mossa prima?
Senti' una presenza. Guardando in alto, vide Tuxedo Kamen che stava
in piedi su una ringhiera delle gradinate dello stadio. Non disse
nulla, solo guardo' la scena sotto di lui, con uno sguardo di dolore
sul volto. Rei lo guardo' per diversi secondi, ma l'uomo svani'
letteralmente in un batter di ciglia.

"Finche' Zoicite non inizio' a cercare i Rainbow Crystal non
l'abbiamo piu' rivisto." Mars chiuse gli occhi per cercare di fermare
le lacrime e aggiunse a bassa voce "E' stata colpa mia."
"Cosa e' stata colpa tua?" chiese Worf.
Mars sbatte' il pugno sul tavolo, facendo vibrare i contenitori
delle bevande. Mercury si scosse, ma Worf non reagi'. Il Klingon
semplicemente incrocio' le braccia e guardo' di nuovo la Senshi
stoicamente. "E' colpa mia se Usagi e' morta! Se non avessi esitato...
Se non fossi stata li' come un'*idiota* con la bocca aperta mentre
quella cosa cambiava forma, l'avrei fermato prima che la potesse
uccidere!"
Mercury sospiro' e chino' la testa, dicendo cosi' a Worf che era un
vecchio argomento di discussione fra le due. Prima che la ragazza
potesse aggiungere altro, Worf disse "Stupidaggini!"
"Ah, davvero?" gli rispose, lasciando dare sfogo alle lacrime.
"Si'." rispose Worf. "Il mutaforma ha colpito velocemente e senza
preavviso. Non potevi sapere che cosa fosse, o di cosa era capace.
Il fatto che tu abbia colpito il piu' velocemente possibile ti fa
onore."
"E' facile per..." Mars interruppe la frase, ripensando a cio' che
stava per dire. Aveva gia' fatto quell'errore col maggiore Kira, e
aveva la sensazione che in quel momento ne stava per farne un altro con
Worf.
Il Klingon annui', confermando i suoi sospetti. "Si'" disse
"Capisco cosa stai passando. Anche io ho subito la perdita di una
persona cara."
Si guardarono, con gli sguardi che comunicavano piu' delle parole.
"Chi era?" chiese alla fine Mars.
Worf non disse nulla all'inizio, solo una durezza nei suoi occhi
che tradiva le sue emozioni. Poi "Il suo nome era K'Ehleyr. Era la mia
compagna... e la madre di mio figlio. E' stata uccisa a bordo
dell'Enterprise, dove ero il capo della sicurezza." Si fermo' per un
attimo, poi aggiunse "Non perdo tempo sul pensare a cio' che sarebbe
potuto succedere, o se c'era qualcosa che io avessi potuto fare per
evitare la sua morte. Dentro di me so che io ho fatto il mio dovere
quel giorno... che non c'era nulla che mi potesse far prevedere la sua
morte. E tu devi accettarlo allo stesso modo. Date le circostanze, hai
fatto tutto cio' che potevi per evitarlo."
Mercury passo' un pacchetto di fazzoletti che aveva appena
replicato di fronte a Mars. "Spero che tu lo stia ascoltando, Mars. Ti
sto ripetendo le stesse cose da mesi ormai.'
Worf si fermo' per pensare al racconto di Mars... e per darle il
tempo di ricomporsi. Erano arrivate delle risposte, ma queste avevano
alzato nuove domande. Un mutaforme era stato la causa della morte di
Sailor Moon, ma com'era arrivato in questo mondo? Quattro anni fa,
l'Enterprise aveva chiuso il flusso quantico che univa i due universi,
e avrebbe dovuto evitare passaggi fra i due. Anche se il Dominion
fosse stato in grado di riaprire il flusso, li avrebbe dovuti mandare
all'incirca cento anni piu' avanti nel tempo. Ma perche' il Dominion
avrebbe dovuto comportarsi cosi'? Non quadrava col loro modo di fare.
Il loro interesse al momento era totalmente rivolto al Quadrante Alfa.
Decise di analizzare quei particolari piu' avanti. "Continuate. Ci
sono diverse altre cose che vorrei sapere. Come il fatto che abbiate
incrementato il vostro potere."
"Non e' difficile da raccontare." disse Mercury. "Visto che e'
successo nei giorni seguenti all'assassinio di Usagi. Rei ha
guadagnato il suo nuovo potere per prima, solo pochi giorni dopo,
quando..."

Rei si era appoggiata alla balaustra e guardava l'acqua. "E' stata
un'idea orribile." borbotto'. Voltandosi verso la compagna, aggiunse
"Non capisco perche' ti ho dato retta a partecipare a quel concorso.
Questa crociera si sta trasformando in una noia mortale."
"Sembrava una buona idea" le disse Ami. "E dopo... quello che e'
successo qualche giorno fa, avevamo bisogno di risollevarci il
morale."
"Vuoi dire dopo che mi sono imbambolata e ho lasciato uccidere
Usagi?" disse Rei.
"Smettila, Rei! Non puoi continuare a prendertela con te stessa in
questo modo!"
"E perche' no?" le rispose. Frustrata, inizio' a passeggiare vicino
alla balaustra. "Ho esitato. Se avessi reagito nel momento in cui
quella cosa iniziava a cambiare forma, sarebbe viva."
"Non lo puoi sapere. A parte il fatto che la tua esitazione e'
durata al massimo un secondo, nessuna di noi due sapeva cosa sarebbe
successo, ne' saremmo potute intervenire piu' in fretta. Usagi avrebbe
potuto morire in qualsiasi battaglia. O forse, una di noi sarebbe
potuta..." Ami si fermo' quando vide un gatto nero che si avvicinava.
"Luna! Che stai facendo qui?"
"Voi due pensavate davvero che vi avrei perse di vista?" disse la
gatta. "Comunque, ci sono problemi."
"Che tipo di problemi?" chiese Rei, anche se aveva gia' un'idea di
cosa stesse parlando Luna.
"Problemi Negaverse! Sta succedendo qualcosa nella sala da ballo!
Andiamo!" Luna corse via e le due ragazze la seguirono da vicino.
Raggiunsero l'entrata della grossa sala e diedero uno sguardo
all'interno con cautela. Tutto attorno potevano vedere persone cadute
a terra... ad eccezione di due che erano in fondo alla sala.
Rei non aveva bisogno dei suoi poteri psichici per scoprire chi
fossero, e cosa rappresentavano. "Negasquallume!" Sorrise a denti
stretti estraendo la Transformation Pen. "Bene. Voglio la rivincita
con questi vermi."
"Lavoro eccellente, Titus." disse Jadeite. "Siamo riusciti a
raccogliere una grossa quantita' di energia oggi."
La youma sorrise. "Sono felice di servirti, Jadeite."
Jadeite guardo' il contenitore. "Con questa quantita' di energia,
Queen Beryl potrebbe dimenticare la perdita del mutaforme."
"Peccato che non potrai consegnarla!" disse una voce.
Jadeite si scosse. "Chi?!?"
"Io sono Sailor Mars. E non tollero chi interrompe una crociera
romantica! In mone di Marte...
"... e di Mercurio..."
"... ti puniremo!" conclusero all'unisono.
"Le Sailor Senshi!" borbotto' Jadeite. "Proprio una fortuna. Su una
nave in mare aperto, non potrete sfuggirmi. Titus, distruggile!"
"Con piacere." rispose la youma. Ad un gesto, l'equipaggio nella
sala si trasformo' in umanoidi corazzati. Obbedendo ad un comando
mentale di Titus, si mossero verso le due Senshi.
"Dovrai inventarti di meglio!" esclamo' Mercury. "SHABON...
SPRAY!" Una densa nebbia scese nella sala, e la youma esito', confusa
dalla perdita della visibilita' e dal calo della temperatura.
"Ben fatto, Mercury. Ora li finiro'! FIRE SOUL!" In un istante, il
fuoco colpi', riducendo gli esseri corazzati in mucchietti di polvere.
Titus comunque non aveva ancora finito con loro. Salto' verso le
due e le sbatte' sul pavimento. Mars riusci' a rialzarsi proprio
quando vide Titus in piedi, alla balaustra, con le spalle all'oceano.
"FIRE SOUL!"
La palla di fuoco stava dirigendosi dritta verso la youma, ma Titus
fece un gesto e gue grossi geyser di acqua si alzarono nell'aria. Una
colonna d'acqua parti' da uno di questi e intercetto' l'attacco di
Mars, spegnendo la fiamma. "Sembra che tu non sia cosi' potente, Mars.
Come la tua amichetta, Sailor Moon."
"E tu..." inizio' Mars, ma venne interrotte da Mercury che atava
iniziando il suo attacco. Penso' che se fosse stata in grado di
accecare Titus, la fiamma di Mars avrebbe potuto passare e finirla.
Poteva aver ragione, ma Titus agi' per prima e mando' un'altro colpo
d'acqua verso Mercury. Questa boccheggio' quando la colonna d'acqua la
colpi'. Era caduta a terra, ma stava cercando di riprendersi.
"Ora ti finiro'!" grido' Titus.
"No!" grido' Mars, e gli mando' un'altra fiamamta, che venne
abbattuta. Titus mosse la sua mano all'indietro, pronta a lanciare un
altro attacco che avrebbe sicuramente ucciso Mercury, mentre Mars
stava pensando disperatamente a cosa fare. Rabbia e dolore la
pervasero, sentendo la sua inutilita' nella battaglia, quando si
preparo' a colpire ancora. Non voleva che un'altra amica morisse se
poteva evitarlo!
Una forza mentale nuova le pervase la testa, quando richiamo' tutta
la sua forza, accedendo a risorse sconosciute. Istintivamente, le
venne una nuova frase d'attacco e grido' "FIRE SOUL... BIRD!"
La youma guardo' allarmata all'avvicinarsi dell'uccello di fuoco e
cerco' di abbatterlo come aveva fatto prima. Ma questa volta l'acqua
era stata inefficace e l'uccello di fuoco passo' oltre e la colpi' in
pieno. Titus ebbe solo il tempo di urlare quando l'attacco la avvolse.
Mercury si volto' stupita da dove si trovava la youma e guardo'
Mars. "Come hai fatto?"
"Non lo so" confesso' l'amica. "L'ho solo fatto. Tutto cio' che so
e' che non volevo che ti uccidesse." si avvicino' e aiuto' Mercury a
rialzarsi. "Stai bene"
"Penso di si'." le rispose "Grazie, Mars."
"Molto toccante." le interruppe un'altra voce. Si voltarono alla
sorgente per vedere Jadeite che era sospeso nell'aria. "Pensavo che
Titus fosse abbastanza potente per distruggervi, ma sembra che vi ho
sottovalutate. Ma ora ci pensero' io stesso!"
"Fai la tua mossa migliore, verme!" lo sfido' Mars. Ma prima che il
generale potesse fare qualcosa, svani' senza lascaie traccia. La
Senshi sbatte' gli occhi alla sua improvvisa ritirata. "Dov'e'
andato?"
Mercury controllo' la zona circostante col visore. "Non c'e' qui
attorno. Se n'e' andato."
"Tornera'" disse Mars a denti stretti. "Ma la prossima volta ci
prenderemo cura di lui... definitivamente!"

Mercury si rivolse all'amica "Ancora grazie per avermi salvato la
vita, Rei."
"Mi hai ripagato il favore un paio di giorni dopo. Inoltre, abbiamo
continuato a farlo una per l'altra." le rispose, poi aggiunse "Avrei
solo voluto fare lo stesso per Usagi."
Fu il turno di Mercury di tirare un pugno sul tavolo, abbastanza
forte da far stupire anche Worf. Non l'aveva mai vista dare in
escandescenze neanche sull'Enterprise. "Rei!" la rimprovero'. "Non hai
sentito cio' che ha detto Worf? O tutto quello che ti sto dicendo da
mesi? Non e' stata colpa tua!!!" Respiro' profondamente per calmarsi.
"Non c'era altro che tu o io potessimo fare per salvare Usagi quel
giorno, anche se entrambe vorremmo che fosse vero il contrario."
"Ed e' questo che lo rende difficile." rispose Mars. Si alzo' e
ando' verso il replicatore. Guardando Worf, chiese "Come funziona
questo coso?"
"Basta semplicemente dire quello che vuoi. Meglio dire la parola
'computer' prima."
"Capito." disse. "Computer: una tazza di te caldo, prego."
"Ci sono duemilatrecentoquarantesette differenti tipologie di the
in archivio." rispose il computer. "Prego specificare." Sul display
apparve una interminabile lista di varianti umane ed aliene.
"Urk!" La mente di Mars non poteva credere alla lunghezza della
lista. "Qualche suggerimento?" chiese a Worf incerta.
Il Klingon si acciglio', pensando. Non sapeva come rispondere.
Nonostante il numero di anni durante i quali aveva vissuto con loro,
trovava i gusti degli umani strani. "Mi e' stato detto che la qualita'
Earl Grey e' eccellente."
"Alzando le spalle, ordino' "The Earl Grey. Vuoi qualcosa Ami?"
"Hmmm... Una cioccolata calda."
Mars annui'. "E una cioccolata calda." Le bevande richieste si
materializzarono e torno' al tavolo con i bicchieri, borbottando.
"Certo, ci sono decide di tipi di the differenti, ma solo una
cioccolata calda. I computer!"
Mercury lascio' perdere il commento, e ringrazio' l'amica.
"Dov'eravamo? Ah, si'. Beh, diversi giorni dopo la battaglia sulla
nave, Jadeite ci sfido' ad incontrarlo in campo aperto all'aeroporto.
Sapevamo che era una trappola, ma non la potevamo ignorare, visto che
aveva minacciato che avrebbe distrutto Tokyo se non ci fossimo fatte
vive."
"Non vi ha lasciato molta scelta." concordo' Worf. "Ma spero che
almeno abbiate preso delle precauzioni."
"Siamo andate con gli occhi aperti, se e' quello che vuoi dire."
disse Mars. "Una volta arrivati all'aeroporto, ci siamo trasformate."
Mercury continuo' il racconto "E dopo che siamo entrate nel
perimetro, diverse guardie iniziarono ad avvicinarsi. Solo che quando
le ho controllate, ho visto che erano solo delle marionette! Mars se
ne libero' con un Fire Bird. Poi Jadeite si fece vedere..."

"Molto impressionante, Sailor Mars!" Il generale sbuffo' dopo aver
visto la sua opera. "Ma andrai incontro allo stesso destino della tua
patetica amichetta, Sailor Moon."
Mars mostro' i denti a questo. "Sei tu quello che morira' oggi,
Jadeite!"
"Parole coraggiose. Ora, vedimo se le puoi confermare!" Jadeite
allargo' le mani, e le due Senshi si prepararono ad evitare qualsiasi
attacco che sarebbe stato mandato loro contro. Ma Jadeite aveva
un'altra strategia in mente, e mise in movimento diversi jet nelle
vicinanze. Lentamente, gli apparecchi si mossero verso di loro,
accelerando.
"Nessun problema" disse Rei. "Un colpo di fuoco dovrebbe
sistemarli!"
"No!" grido' Luna. "Se fai esplodere un jet, ci vorra' la tua
paghetta dei prossimi diecimila anni per ripagarlo!"
Le due senshi si guardarono, incerte su cosa fare, per poi fare
l'unica cosa logica: correre. Ma anche se le loro velocita' erano
elevate anche grazie alla trasformazione, la cosa migliore che potevano
fare era mantenere le distanze. "Dividiamoci!" urlo' Mars. Mercury
annui' e corse verso destra, mentre Mars viro' a sinistra.
Jadeite sorrise, guardando lo spettacolo di fronte a lui. Stava
diventanto piu' facile di quanto avesse immaginato. Come avevano
potuto quelle due sconfiggerlo finora? Sicuramente le aveva
sopravvalutate... dovevano essere state solo molto fortunate. Dopo
alcuni momenti, decise che Mars era chiaramente la piu' pericolosa
delle due, e invio' i jet contro di lei. Una volta eliminata, Mercury
sarebbe stato un facile boccone.
Mercury rallento' quando vide che non era seguita da nessun aereo.
Velocemente cerco' Sailor Mars, e il suo cuore rabbrividi'. In qualche
modo gli aerei l'avevano circondata e si stavano avvicinando. Rei
stava guardandosi attorno, cercando una strada di uscita.
Jadeite si materializzo' vicino a lei. "Peccato, Sailor Mercury.
Nonostante tutti i tuoi sforzi, un'altra amica sta per morire."
"NO!"

Jadeite sbuffo'. "Non c'e' nulla che tu possa fare. Come potrai
fermare quegli aerei? Con la tua patetica nebbia?"
Colpita dalle parole di Jadeite, Ami richiamo' tutto il suo potere,
cercando di concentrare tutto in un unico colpo. Improvvisamente
senti' una scossa di energia, piu' di quanta ne aveva mai avuta. Le
parole uscirono istintivamente. "SHABON SPRAY..."
Jadeite si acciglio'. Non era la frase giusta!
"...FREEZING!"
Un'ondata di energia congelante si concentro' sui carrelli
anteriori di due aerei, che vennero incastonati nel ghiaccio. Piu'
delicati del vetro, i carrelli si spezzarono sotto il peso e gli
aerei col muso a terra si fermarono, alzando una nuvola di scintille
nella frenata. *Oh no!* penso' Luna alla vista *Spero che siano
assicurati.*
Jadeite chiuse il suo pugno rabbioso, mentre Mercury col visore,
vedeva Mars salva nella nuvola di polvere. "Non male, piccola Mercury,
ma troppo tardi per salvare la tua amica. Ora e' il tuo turno!"
Mercury si volto' verso di lui, ma invece di essere terrorizzata,
lo guardava sorridendo. "Lo vedremo!" gli rispose con un tono di sfida.
Jadeite sbuffo' e porto' la sua mano indietro, pronto a scagliarle una
scarica di energia mortale, ma esito'. La ragazza non sembrava
prepararsi a scappare, stava solo li' a guardarlo. Che stava
succedendo?
Jadeite lascio' perdere i dubbi. Non importava. Stava per portare
la mano avanti e rilasciare il colpo, quando senti' qualcosa atterrare
dietro di lui. Ma prima che si potesse voltare, senti' un tocco alla
schiena. "AKURYOO... TAISAN!" urlo' Mars colpendolo con l'okami.
"Noooo!" urlo' Jadeite sentendosi paralizzato. Mars salto' e si
mise di fianco a Mercury. Il generale della Negaverse combatteva
contro il potere che lo imprigionava. Avevano preso un vantaggio, ma
appena si fosse liberato...
Un momento... Cos'era quell'ombra che lo stava oscurando?
Jadeite urlo', questa volta per il terrore, capendo la sua
situazione. L'ultimo aereo stava ancora seguendo Mars... e lui era
sulla sua strada! "Questo e' per Sailor Moon, Jadeite!" Ci fu un breve
urlo quando l'aereo lo stritolo', poi scese il silenzio e il jet si
fermo'. Non rimaneva traccia di Jadeite.
A distanza di sicurezza, le due ragazze si congratularono. "Fuori
uno, Negavermi!"

Dax sparo' un paio di bestemmie Klingon che Curzon aveva imparato e
si stese sulla poltrona. "Deduco che non hai avuto fortuna?" chiese
Kira.
"Lo puoi ben dire. Ho fatto tutti i tipi di scansioni che potevo
immaginare, ma non c'e' nemmeno una vaga idea che ci sia un'anomalia
temporale in questo sistema."
Kira si gratto' la testa. "Ci deve essere qualcosa! Altrimenti come
e' possibile che la timeline si sia modificata in questo modo?"
"Non so" rispose Dax sospirando. Guardo' il monitor, poi si tiro'
su dallo schienale e riprese a manipolare i controlli dei sensori
nuovamente.
"Provi un'altra scansione?"
"Si', ma adesso cerco solo le anomalie spaziali. Forse cambiare
qualcosa mi dara' qualche idea." In pochi secondi la console suono',
indicando che i sensori avevano trovato qualcosa. "Beh, e' stato
facile. Le sole anomalie rilevate sono i flussi quantici..." La
Trill fece un controllo di sicurezza e alzo' le sopracciglia.
"Aspetta un attimo... *Due* flussi quantici?!?"
"Cosa c'e' di strano? Non e' quello che ha portato qui l'Enterprise
originale?"
"Si'... ma dai diari di bordo dell'Enterprise e dell'Enterprise D,
e' annotato un *solo* flusso quantico nel sistema solare." Indico' lo
schermo del monitor. "Quel flusso quantico porta vicino alla Zona
Neutrale Romulana nel ventitreesimo secolo. Ma questo," indico' il
secondo flusso che si trovava a meta' strada fra l'orbita di Marte e
quella della Terra, "non ho idea da dove salti fuori e dove conduca."
Uno sguardo pensieroso apparve sul suo viso. "A meno che..."
Kira la guardo' intensamente, e alla fine chiese "A meno che cosa?"
"Penso di sapere dove porti. E se ho ragione, ho anche scoperto
come e' cambiata la storia qui." Dax si mosse verso la console
ingegneristica e inizio' a lavorarci. "Programmero' una sonda per
entrare nel secondo flusso e tornare indietro. Cosi' sapro' se ho
ragione."
Il tono di Dax sembrava apprensivo a Kira. E qualsiasi cosa che
poteva renderla ansiosa dopo sette vite di esperienze, la fece sentire
terrorizzata. "E se hai ragione?"
Dax si fermo', poi guardo' Kira. "Allora spero che i Profeti ci
assistano."

O'Brien sparo' una maledizione e guardo' sconsolato la scatola
nera. "Vorrei mettere le mani al collo di chi ti ha progettato! Se tu
fossi solo per meta' indistruttibile secondo le specifiche, avremmo
gia' finito!"
"Non me ne parlare." aggiunse Muniz. L'altro ingegnere sembrava
frustrato quanto O'Brien. "L'intera interfaccia di registrazione e'
fritta."
Il capo fece un lungo respiro cercando di calmarsi. Ci riusci' un
poco. "Beh, a dire il vero questa scatola e' sopravissuta
all'esplosione di un nucleo a curvatura piu' o meno intatta. Ma
dovremo inventarci un'interfaccia di rimpiazzo per collegare i banchi
di memoria col computer principale."
"Con questo?" Muniz sembro' dubbioso.
"Dov'e' il problema?" chiese O'Brien, mettendo un leggero tono
nella voce. "Non sai affrontare una sfida?"
"Una sfida e' una cosa... ma questa e' quasi impossibile! Stiamo
parlando di elettronica antica!"
"E qui pensavo che tu fossi un ingegnere." O'Brien cerco' di
sembrare dispiaciuto. "Beh, se non la sai affrontare..."
"Non ho detto questo." Muniz interruppe il capo. Guardo' il
registratore aperto, pensando a diverse possibilita'. "Beh... Potremmo
arrangiare un'interfaccia sostitutiva e collegarla al tricorder,
usando quest'ultimo per il collegamento col computer principale."
"Non male" disse O'Brien. "Tu prepara l'interfaccia nuova, e io
inizio a modificare il tricorder." I due ingegneri si misero al
lavoro.
Muniz stava per installare la nuova interfaccia, quando un rumore
di ferraglia distante lo fece sobbalzare. "L'hai sentito?" chiese ad
O'Brien.
Annui'. "Gia'. Sembra che arrivi dai tubi di Jeffries." I due si
avvicinarono al pannello di accesso. O'Brien si piego', ma avverti'
Muniz. "Stai attento. L'ultima volta che ho sentito qualcosa qui
attorno, c'era un mutaforma che stava girando per la nave da due
giorni." Muniz annui', estraendo il phaser. O'Brien rimosse il
pannello di accesso e guardo' dentro. Non notando nulla di pericoloso
a prima vista, si mosse con cautela nel tubo, con l'arma pronta. Non
c'era niente...
"Mi spiace averla disturbata, capo." disse una voce dietro di lui.
Scosso, si volto' verso la voce.
O meglio ci provo. Un suono percorse i tubi di Jeffries. "OW!"
"Oh, scusi. La ho spaventata?" chiese Luna scusandosi.
O'Brien si massaggio' la testa e guardo' la gatta. "Lo puoi ben
dire. Che diavolo stai facendo qui, Luna?"
"Stavo facendomi una passeggiata per la nave mentre pensavo.
Sfortunatamente sono rimasta cosi' assorta nei miei pensieri che
sembra che..." si fermo', sembrando imbarazzata. "... mi sia persa."
Nonostante la testa che gli duoleva, O'Brien rise. "Non e'
difficile qui dentro, specie in una nave piccola come la Defiant.
Questi condotti sembrano tutti uguali. Ci vuole un po' per conoscerli
per benino." Usci' dal tubo arretrando, permettendo a Luna di entrare
in sala macchine. "Siamo un po' occupati al momento, ma se non ti
dispiace attendere, dopo ti posso portare dove vuoi."
"Grazie, capo"
Muniz sembro' confuso. "Capo?"
O'Brien sorrise. Ebbe la stessa sensazione quando vide uno dei
gatti delle Sailor Senshi parlare. "Non ti preoccupare, Muniz. E' una
gatta amica. Luna, questo e' Enrique Muniz, uno dei miei ingegneri."
"Piacere di conoscerla, signor Muniz."
"Uh... gia', grazie... Uh, Luna." balbetto' l'ingegnere. Cercando
di riprendersi, continuo' "Scusa, ma non mi sarei mai aspettato di
incontrare un gatto parlante."
"Sara' meglio che ti prepari a vedere l'inatteso," gli disse
O'Brien. "se vorrai fare una lunga carriera nella Flotta Stellare."
"Va tutto bene, capo. E' la solita reazione della gente." Luna
guardo' la scatola nera aperta con interesse. "Che state facendo
qui?"
"Beh, stiamo cercando di recuperare il diario di bordo da questo
registratore." le rispose, tornando al suo lavoro. "Sappiamo gia' che
questa nave e' stata distrutta dai Jem'Hadar, ma vogliamo sapere che
nave fosse. Il capitano Sisko pensa che questo ci possa dare qualche
idea su cosa sta succedendo qui." Muniz collego' la nuova interfaccia,
mentre O'Brien attacco' ed attivo' il tricorder. "Fatto! Ora, se non
abbiamo sbagliato nulla..."
Attivo' i controlli sul suo pannello per collegare il registratore
con il computer principale della Defiant. "Accesso riuscito" disse la
voce del computer.
O'Brien urlo' trionfante e scambio' uno sguardo di congratulazioni
con Muniz. "Computer: Accedere all'ultima registrazione della scatola
nera ed iniziare il playback." Ci fu una pausa mentre il computer
ricavo' i dati richiesti dal registratore. Lo schermo mostro' il ponte
di una nave stellare con una visuale grandangolare. Sfortunatamente,
sia le immagini che il sonoro erano pieni di statica.
"Che ha la registrazione?" chiese Luna.
"Bella domanda. Muniz?"
Guardo' le letture del tricorder. "Il flusso dei dati sembra
chiaro. Sembra che ci siano dei banchi di memoria danneggiati."
"Beh, speriamo che non lo siano troppo." rispose O'Brien,
voltandosi verso il pannello di controllo. "Computer: eseguire un
programma di miglioramento qualita' e soppressione rumore sul diario
richiesto." Il computer emise un suono quando fini' i programmi
richiesti. "Playback dall'inizio." Lo schermo era piu' chiaro e
l'audio era intelleggibile. "Meglio" osservo' O'Brien.
"La data e' consistente con l'elettronica." aggiunse Muniz,
indicando una delle letture. "Data stellare 5046.7. Poco piu' di
cento anni fa."
O'Brien rispose con un cenno della testa, mentre guardava la
disposizione degli uomini sul ponte. "Sembra una classe Constitution."
"Una cosa?" chiese la gatta.
O'Brien la ignoro' per il momento, ponendo piu' attenzione agli
eventi che stava vedendo. La nave stava sussultando duramente sotto
l'attacco, ed era quasi impossibile sentire l'equipaggio. Le scariche
di statica non rendevano la lettura piu' semplice.
"Gli scudi sono inefficaci." senti' il rapporto dell'ufficiale
scientifico. "Il vascello nemico sta usando raggi phaser polarizzati."
Un'altra parte della registrazione mostrava lo schermo, che inquadrava
chiaramente una nave d'attacco Jem'Hadar. O'Brien senti' una certa
simpatia per l'altro equipaggio. L'armamento del Dominion stava ancora
dando problemi ai tattici della Flotta Stellare. Le navi odierne
potevano affrontare a mala pena le navi Jem'Hadar. Una nave di cento
anni prima non aveva possibilita'.
"Pronti phaser e siluri fotonci." ordino' il capitano.
"Armi pronte." disse il timoniere. "Puntate sul bersaglio."
"FUOCO!"
Le luci del ponte diminuirono leggermente quando le armi vennero
attivate. "Preso!" esclamo' il navigatore.
"Colpo diretto" disse l'ufficiale scientifico con calma, a dispetto
del caos che regnava attorno a lui. "Il bersaglio e' stato distrutto."
Il ponte si scosse di nuovo e diversi pannelli esplosero in una
cascata di scintille quando la nave venne nuovamente colpita dal
fuoco. Quando lo schermo torno' chiaro, diversi membri dell'equipaggio
erano a terra sul ponte, incluso il timoniere.
"Uhura, invii un messaggio di emergenza. Priorita' Uno." Sembro'
che il capitano attivasse l'interfono sul bracciolo della sua
poltrona, mentre il primo ufficiale corse al timone. "Infermeria,
emergenza medica sul ponte."
"E dove diavolo non ce n'e'?!" arrivo' come risposta. "Jim, ho
rapporti di feriti che arrivano da tutti..."
L'interfono fischio', chiudendo la comunicazione precedente. "Scott
a ponte. Capitano, stiamo perdendo il contenimento dell'antimateria! I
sistemi di espulsione sono inattivi!" O'Brien sbatte' gli occhi.
Scott? Non poteva essere...? No, era impossibile!
"A tutto l'equipaggio, evacuare la nave! Ripeto..." La visuale del
ponte venne interrotta improvvisamente, indicando ai due ingegneri che
la scatola nera era stata ejettata automaticamente. La visuale venne
rimpiazzata da una vista esterna di una nave di tipo Constitution che
si allontanava. Lo scafo era stato annerito dal fuoco nemico, e
diverse scariche di energia si potevano vedere attraverso alcune
brecce. Meno di un secondo dopo, la nave esplose in un
lampo di luce, e il video divenne nero, alla fine della registrazione.
O'Brien guardava il terminale scioccato, come Muniz. "Oh mio Dio.
Quel numero di servizio della nave... Non puo' essere!"
"Che succede?" chiese la gatta.
"Quella nave... E' una nave di piu' di cento anni fa. Ma la data
stellare della registrazione e' di vent'anni prima della sua
distruzione! A meno che..." Prese il tricorder e fece una scansione
della scatola nera. La sensazione che stava provando, divenne sempre
piu' nera quando vide il risultato. "O'Brien a Sisko."
"Dica, capo."
"Abbiamo un problema, capitano. Un problema piu' grosso di quanto
potessimo immaginare."

Worf si sedette e cerco' di riassumere quello che Mars e Mercury
gli avevano raccontato. Alcune parti erano simili a cio' che aveva
sentito da Luna sull'Enterprise, ma c'erano delle differenze
sostanziali. In questa timeline, le due Senshi furono in grado di
salvare Nefrite. Il Generale si uni' a loro e le aiuto', subito dopo
l'arrivo di Jupiter, a cercare i Rainbow Crystal. Finche' non mori'
eroicamente, salvando le Senshi da una trappola preparata da Kunzite nel
tentativo di prendere i cristalli che avevano. Il tempestivo arrivo di
Venus quel giorno evito' che Kunzite e Zoicite ci mettessero le mani
sopra.
Un'altra differenza era che la relazione fra Mars e Mamoru, che poi
scopri' essere Tuxedo Kamen, era piu' forte che nella timeline
originale. Almeno, da quanto lei aveva capito. Worf stava pensando se
rivelarle o meno la verita' su Mamoru e Usagi quando l'interfono si
attivo'.
"Sisko a Worf."
"Qui Worf."
"A rapporto sul ponte, comandante. E porti le Sailor Senshi con
lei."
Worf annui'. "Arriviamo. Worf chiudo."
Mars guardo' Worf con uno sguardo interrogativo. "Che succede?"
chiese alzandosi.
"Non ne sono sicuro" rispose, conducendole fuori dalla sala mensa.
Girando per il corridoio verso il ponte, continuo' "Molto
probabilmente il comandante Dax e il capo O'Brien hanno scoperto
qualcosa nelle loro indagini che deve essere messo a conoscenza
dell'equipaggio. Ma lo scopriremo quando arriveremo."

Il trio arrivo' sul ponte, subito dopo Bashir. Worf vide che la
maggior parte degli ufficiali anziani era presente, con la sola
eccezione del capo O'Brien. "Worf, dov'e' Luna?" chiese Dax.
Il Klingon si mosse lentamente, non sapendo come ammettere la sua
ignoranza. Subito disse "E' andata a fare un giro."
"Se e' necessario che sia qui, io e Mars la possiamo andare a
cercare." disse Mercury.
In quel momento, O'Brien entro' sul ponte con Luna accovacciata
sulle sue spalle.
"Una nuova amica, capo?" chiese Dax alzando un sopracciglio.
"Dovrebbe stare attento" lo avviso' Kira, con un tono leggero.
"Keiko potrebbe diventare gelosa se lo scoprisse."
Diversi sorrisi apparvero sulla bocca di tutti quando il capo
cerco' di negare, mentre Luna scese a terra e guardo' Kira. Sisko
lascio' che il buon umore restasse per un po'. Dopotutto, le cose
erano state alquanto tese ultimamente sulla nave che un intermezzo del
genere poteva anche far attendere la riunione. Dopo qualche istante,
pero' disse "Capo, lo show e' suo."
"Si signore." rispose. Guardo' confuso nella stanza. L'informazione
che aveva appreso l'aveva sconvolto piu' della battuta di Kira. "Ho
analizzato le registrazioni della scatola nera che abbiamo recuperato
dalla nave che i Jem'Hadar hanno distrutto. Sono stato in grado di
ricostruire l'ultima registrazione e di identificarla. Era una nave
stellare della Flotta, classe Constitution." Premette un controllo e
l'immagine della nave sfortunata apparve sullo schermo principale.
Premette altri controlli, allargando e migliorando la zona dello
schermo dove era visibile una delle gondole a curvatura. Il computer
corresse le distorsioni dall'immagine e il numero di servizio divento'
leggibile per tutti.
NCC-1701.
"E'..." inizio' Dax, con la voce scioccata.
"... l'Enterprise." concluse Sisko. Se lo aspettava dal momento in
cui O'Brien aveva fatto le ricerche nel campo di detriti, ma il
vederlo lo scosse ulteriormente. "L'originale, comandata dal capitano
James T. Kirk. E a quanto pare, prima della ricostruzione che venne
fatta dopo la sua missione quinquennale."
"Non puo' essere!" obietto' Bashir dopo alcuni momenti di silenzio.
"Quella nave venne distrutta vent'anni dopo quella ricostruzione!"
"Nella nostra timeline, Julian." disse Dax. "Capo, ha controllato
la firma quantica del registratore?"
Stava annuendo ancor prima che la domanda fosse finita. "Si'. E'
proprio della nostra timeline, non di una alternativa."
"Allora, se la nave di Kirk e' stata distrutta dai Jem'Hadar, vuol
dire che non e' stata cambiata solo la timeline delle Senshi." disse
Odo.
"Corretto, Conestabile." Sisko guardo' l'immagine dell'Enterprise.
"Significa che anche il nostro passato e' stato modificato. E se
riuscissimo a trovare il modo di tornare indietro al nostro
universo... Non avremmo una casa dove tornare!"

"Il Sisko ha capito la natura del problema."
Pluto annui'. "Bene" disse. "Ora possiamo procedere con una
soluzione. Anche se stavo iniziando a pensare se vogliano vedere la
situazione attuale."
*Ti aspetti davvero di piu' da loro?* disse una voce nella sua
testa. *Per qualcuno che ha vissuto a lungo come te, dovresti gia'
sapere quanto siano petulanti e pedanti questi uomini della Flotta
Stellare.*
"Tu dovresti controllare la Porta, Q!" rispose, con un tono che
indicava che era piu' che annoiata. "Mi preoccupo di piu' dei
risultati, non il modo con cui loro riusciranno a raggiungerli."
*Humph. A volte non sei affatto divertente, mia cara.*
Pluto cerco' di ignorare Q e ritorno' ai Profeti con cui stava
parlando, ma si trovo' di fronte ad una visuale che non avrebbe mai
pensato di rivedere... Visto che lo potevano fare, i Profeti
cambiarono forma senza preavviso, assumendo l'aspetto di Queen
Serenity, mentre l'ambiente era cambiato in quello del Silver
Millennium.
Era raro che Pluto si trovasse senza parole per un po'.
"La nostra esistenza e' a rischio." dissero i Profeti, facendo
tornare in se' la Sailor Senshi. Tutto attorno, l'ambiente si
trasformo' in una nebbia rossastra. "Il Sisko deve riuscire."
"Lo so" disse Pluto, piu' risoluta. Il cambio dell'ambiente attorno
a loro stava ad indicare che la situazione stava peggiorando. Il
tempo, come misurato dagli esseri corporei, stava diminuendo. "E non
solo per voi. Per la salvezza di due universi, il capitano Sisko deve
riparare il danno fatto alle timeline, e presto. Ma ora sa cosa deve
fare per risolvere il paradosso.
"Per preservare il loro passato, Sailor Moon deve vivere!"

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TO BE CONTINUED

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Messaggio da trekfan1 » 4 ott 2009, 20:14

Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor paradox
Capitolo 5 - Ritorno al passato
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox

Capitolo 5 - Ritorno al passato

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Luna salto' dalla spalla di O'Brien e arrivo' sullo schienale della
sedia di Sisko. "Allora, vediamo se ho capito." disse. "Queste navi
che provengono da quello che voi chiamate Dominion sono state
trasportate accidentalmente nel nostro universo circa nove mesi fa.
Sono state in qualche modo catturate e controllate dalla Negaverse.
Hanno usato il mutaforma per cercare di uccidere le tre Senshi, ma
sono riusciti solo a... a uccidere Sailor Moon." la voce si
interruppe, e si fermo' un attimo al ricordo di quel terribile giorno.
Dopo essersi ripresa dalle emozioni, "E questo e' stato sufficiente
per alterare gli eventi nel nostro mondo. Poi ieri, quando Queen Beryl
stava per sferrare l'attacco finale e le Sailor Senshi l'hanno
affrontata, questa nave," annui' al video che mostrava ancora l'immagine
della nave, "l'Enterprise, e' arrivata qui dal vostro passato in
questo universo. Ed e' stata subito attaccata dalle navi del Dominion
e distrutta, modificando cosi' anche il vostro passato."
"Sostanzialmete corretto" rispose Dax. "Solo che hai dimenticato
che ora ci sono due flussi quantici in questo sistema, mentre ce ne
dovrebbe essere uno solo."
"Come posso dimenticare qualcosa se non ne sono a conoscenza?" le
chiese la gatta.
Dax sorrise. "Scusa."
"Sai qualcosa del secondo flusso, Dax?" chiese Sisko.
"Lo puoi ben dire." Mostro' uno schema delle registrazioni dei
sensori sullo schermo. "Ho mandato una sonda attraverso il secondo
flusso, programmandola per ritornare una volta fatte delle rilevazioni
sensoriali. Il punto di uscita e' nel Quadrante Gamma. Le letture
astrometriche indicano che e' a diversi mesi da quando abbiamo
lasciato Deep Space Nine."
"Mesi?" esclamo' Sisko.
Dax annui'. "Si'. E le coordinate dove il flusso emerge nel
quadrante Gamma sono le stesse di dove la Defiant ha visto svanire tre
navi Jem'Hadar diversi giorni prima che lasciammo la stazione." Si
fermo' un attimo. "Stanti le cose, ho concluso che hanno attraversato
il flusso quantico poco prima che il wormhole ci portasse qui."
"Ma non hai idea da dove arrivi il secondo flusso?" chiese Sisko.
"Nessun indizio." ammise la Trill.
"In ogni caso e' un punto controverso." disse Sisko. "Senza un modo
per viaggiare all'indietro nel tempo, non abbiamo il modo di
correggere le timeline."
"Bene!" borbotto' Mars. "Allora siamo al punto di partenza!"
"Ho paura di si'." concordo' il capitano.
Dax si chino' per controllare un allarme che aveva iniziato a
lampeggiare sul suo video. "Sto rilevando una grossa emissione di
neutrini..." Alzo' lo sguardo, evidentemente sorpresa. "Benjamin, e'
il wormhole!"
"Sullo schermo!" ordino' Sisko.
Al comando, l'immagine del wormhole, ora aperto, apparve sullo
schermo principale. Sisko noto' ancora che aveva uno strano aspetto,
come la colorazione rossa.
"E' incredibile." disse Mercury, con lo stupore evidente nella
voce.
"Si'" concordo' Luna. "Lo e'"
Mars avrebbe concordato anch'essa, ma stava sentendo qualcos'altro
che proveniva dal fenomeno. I suoi occhi si rimpicciolirono per
cercare di comprendere le impressioni che sentiva. "C'e' qualcosa di
strano, non e' vero?"
"Si'" rispose Kira. "Non e' come lo conosciamo normalmente."
Bashir diede voce ad una domanda che ogni membro dell'equipaggio
della Defiant si stava chiedendo. "Siamo stati qui per delle ore. Come
mai e' apparso solo ora?"
Sisko pote' pensare ad una sola risposta. "E' un invito degli
alieni del wormhole." Si sedette sulla sedia di comando e guardo' lo
schermo. "E io intendo rispondere. Dax, disoccultiamoci e entriamo nel
wormhole."
"Si signore" disse Dax, andando al timone.
"Spero che lei sappia cosa sta facendo, capitano" disse Luna dalla
sua posizione proprio dietro la testa di Sisko.
"Lo scopriremo presto" le rispose nel momento in cui la Defiant
entro' nel wormhole. All'inizio la nave venne scossa dalle distorsioni
gravimetriche che erano presenti nel corridoio spaziale. Tutti sul
ponte immediatamente si sedettero o si aggrapparono a qualcosa per
evitare di venir sbattuti.
"Ferma tutto." ordino' Sisko dopo alcuni secondi. Dax tocco' un
controllo del timone e la Defiant rallento' fino a fermarsi nel
wormhole. Ma anche ferma, la nave rollava come in alto mare.
"Non potete fare qualcosa? chiese Mars, iniziando ad assumere un
colorito verdastro.
"Ci sto provando." disse O'Brien. "Ma le onde gravimetriche sono
tanto forti che gli smorzatori inerziali hanno difficolta'..."
La nave svani' attorno a loro.
"... a compensare." fini' incerto la frase O'Brien, quando vide
dove si trovava. Tutti gli altri ebbero lo stesso senso di stupore,
quando si trovarono apparentemente alle Operazioni di Deep Space Nine.
Sisko sapeva bene che erano stati portati nella realta' degli
alieni del wormhole. Sembrava che avesse ragione riguardo all'invito.
E sembrava che questo fosse stato esteso a tutto l'equipaggio e alle
Sailor Senshi.
Le Senshi e Luna eramo piu' confuse dell'equipaggio. Mars stava
guardando il posto, cercando di percepire qualcosa, mentre Mercury
aveva attivato il visore e si blocco'. "Non capisco. Non rilevo
nulla."
"Non ti preoccupare" le disse Dax. "Se ho ragione, non siamo per
nulla nella realta' come la conosciamo."
"E allora dove siamo?" chiese Luna.
"Nel reame dei Profeti" disse Kira, con una voce riverente.
"E' corretto" disse una nuova voce. Si voltarono tutti all'entrata
dell'ufficio di Sisko. Una donna stava li', in piedi, e Sisko la
riconobbe dall'ultimo passaggio attraverso il wormhole... Sailor
Pluto. "Siete nel reame dei Profeti. Comunque, al momento, non possono
salutarvi personalmente perché' sono occupati."
"Occupati?" chiese Kira.
"Si'" rispose, scendendo gli scalini ed arrivando al pavimento
delle Operazioni. "Vedete, non siete i soli ad essere stati colpiti
dalle modifiche nelle timeline. Anche i Profeti sono in pericolo. In
un pericolo mortale."
Kira rimase a bocca aperta, ma prima che potesse dire qualcosa,
Mars chiese "Aspetta un momento. Tu chi sei?!?"
"Posso rispondervi io." disse Sisko. "Signori, vi presento Sailor
Pluto."
"Pluto?" disse Luna, sorpresa. "La guardiana della Porta del Tempo?"
"Esatto, Luna" le rispose.
"La conosci?" chiese Mercury alla gatta.
"Si'" disse Pluto. "Ma e' passato molto tempo dal nostro ultimo
incontro. Durante i giorni del Silver Millennium, per essere precisa.
E il lungo tempo nella capsula ibernante a quanto pare non le ha fatto
perdere i ricordi."
"Sono contento di incontrarti finalmente." disse Sisko, andando
verso Pluto. "Ma cosa vuoi dire quando affermi che i Profeti sono in
pericolo?"
Lo scenario di modifico' di nuovo, disorientando l'equipaggio. Ma
era molto familiare a Mars, Mercury e Luna. Si trovavano al tempio
dove Rei viveva e lavorava. Ma Pluto rispose a Sisko come se nulla
fosse cambiato. "Esattamente cio' che ho detto, capitano. Ma ci vorrà'
un po' di tempo per spiegare. Come sapete, Beryl non si accontenterà'
solo della Terra... o solo di questo universo. La sua sete di potere e
conquista e' praticamente illimitata. Invierà' le sue forze attraverso
il secondo flusso quantico che il comandante Dax ha scoperto,
invadendo il Quadrante Gamma. Rinforzate dalla Negaforce, le sue
truppe sconfiggeranno il Dominion in breve tempo." L'equipaggio della
Defiant rimase sorpreso a questa frase. Infatti, le truppe del
Dominion sembravano quasi inarrestabili. Il fatto che le truppe di
Beryl potessero conquistare il Quadrante Gamma cosi' facilmente,
sembrava incredibile. Pluto continuo' "E avrà' ancora fame di altro...
E inviera' le sue forze attraverso il wormhole nel Quadrante Alfa."
"La Federazione li combattera'!" affermo' duramente Worf.
"Non possono." disse Pluto. "Perche' in questa timeline *non c'e'*
la Federazione."
"Non ci sara' la Federazione?" Anche l'impenetrabile Odo sembro'
scioccato alla notizia.
"Credo di capire." disse Sisko. "Senza l'Enterprise che ritorna
dalla sua missione quinquennale, non ci sarà' nessuno in grado di
fermare V'ger subito dopo."
Pluto annui'. "Esatto, capitano. La sonda avanzata ridurrà' i
pianeti principali della Federazione a deserti senza vita prima di
ripartire, lasciando cio' che rimaneva della Federazione una facile
preda di un attacco Klingon/Romulano."
La scena cambio' di nuovo, in quella di una sala riunioni di Deep
Space Nine. Erano tutti seduti al tavolo eccetto Pluto. Passeggiava
attorno al tavolo, continuando a parlare. "In questo Quadrante Alfa
alterato, ci sono tre forze che combattono per la supremazia: i
Romulani, i Klingon e i Cardassiani. Non rimane nulla della
Federazione se non qualche colonia isolata."
Kira si spinse in avanti, ansiosa. "E Bajor?"
Pluto la guardo' "Ho paura che sia ancora dominato dai
Cardassiani." In un batter di ciglia si ritrovarono sulla passeggiata.
"Questa e' la stazione com'è' in quello che voi chiamereste il presente."
Sisko, Kira e gli altri guardarono attorno, ma non c'era nessuna
uniforme della Flotta Stellare. Ne' uniformi della milizia Bajoriana.
Tutto cio' che si poteva vedere erano truppe Cardassiane... e schiavi
Bajoriani che si muovevano lungo la stazione. "Naturalmente, il nome
della stazione e' ancora Terok Nor."
Kira sembro' terrorizzata. "Che i Profeti ci salvino."
"Non possono." rispose Pluto. "Sta a voi salvarli dalla Negaforce."
Il tempio di Rei si riformo' attorno a loro, ma Kira sembro' non
accorgersi del cambio. Ando' verso Pluto e guardo' la misteriosa
Sailor Senshi.
Quando parlo', la sua voce era bassa e tesa. "Come possono i
Profeti essere in pericolo contro la Negaforce?"
Fu Mercury a parlare. "Quando Beryl invio' le sue forze nel
Quadrante Alfa attraverso il wormhole, mando' anche la Negaforce."
teorizzo'.
"Corretto" confermo' Pluto. "E fu durante il passaggio che entro'
in conflitto coi Profeti." Torno' a guardare Kira. "Il loro potere
puo' essere grande, maggiore, ma anche loro hanno dei limiti. E la
Negaforce li supera. I Profeti *stanno* combattendo la Negaforce... Ma
e' una battaglia che stanno lentamente perdendo."
"Allora quella e' la ragione dello strano comportamento del
wormhole... e dei cambiamenti del suo aspetto." disse Dax "E' il
risultato della battaglia in corso."
"Corretto" disse ancora Pluto.
"Dato che gli alieni del wormhole esistono fuori dal tempo lineare"
continuo' Dax, piu' che altro a beneficio di Mars, Mercury e Luna "una
battaglia fra loro ed un avversario alla pari ha ripercussioni in
tutto il tempo... passato, presente e futuro... E' lo stesso per
loro."
"C'è' solo un'altra cosa che vorrei sapere." disse Sisko quando si
ritrovarono alle Operazioni di nuovo. "Come e' cominciato? So che le
navi dei Jem'Hadar che hanno attraversato il flusso sono state il
catalizzatore dei cambi nella timeline, ma da dove e' uscito quel
secondo flusso? Non puo' essere apparso cosi', dal nulla."
"Ha quasi ragione, capitano." disse Pluto. "Non sono stati loro. Ma
se vuole sapere come e' apparso, dovrebbe chiederlo a Worf... visto
che ha partecipato alla sua creazione."
Il Klingon apparve confuso. "Io?" Pluto annui'.
"E' naturale!" disse Dax, realizzando il tutto. "L'avrei dovuto
capire prima."
"Cosa avrebbe dovuto vedere prima?" chiese Odo.
"Questo non e' un altro flusso quantico... E' lo stesso
attraversato dalle due Enterprise. Ma quando l'Enterprise D cerco' di
chiuderlo, tutto ciò che fecero i siluri fu di raddoppiarlo nel tempo e nello spazio da entrambe le parti. Nel nostro universo, il flusso
venne spostato nel Quadrante Gamma, mentre qui e' stato spostato in un
punto fra le orbite di Marte e della Terra, un centinaio di anni
prima."
"Essenzialmente corretto." confermo' Pluto. "Il desiderio di Picard
di chiudere il flusso era una buona intenzione, ma ha portato a questo
paradosso temporale in cui ci troviamo."
"Oh mio Dio" borbotto' O'Brien. "Allora Q aveva ragione. Il
capitano Picard avrà' un colpo quando lo saprà."
Worf si acciglio' al pensiero che Q potesse avere ragione su
qualcosa, poi si scosse quando una risata gli fece eco nella testa,
seguita da "Te l'avevo detto, Microcervello!"
Pluto riprese "Q potra' mancare in qualcosa nei rapporti
interpersonali" disse guardando l'aria sopra di loro "ma dice la
verita'... Almeno, la maggior parte delle volte."
"Sembra che lo conosca bene" osservo' Bashir.
"Siamo stati... insieme per diversi secoli." rispose.
"Secoli?" O'Brien guardo' da vicino Pluto. All'apparenza, sembrava
una ragazza di non piu' di venticinque anni. "Quanti anni hai?"
Pluto alzo' un sopracciglio e la sua espressione si fece divertita.
"Sinceramente, capo O'Brien. Visto che e' sposato, da lei mi aspettavo
altro piuttosto che chiedere l'eta ad una signora."
Lo scenario muto' nuovamente nel tempio, mentre O'Brien cerco' di
salvare le apparenze. "Comunque, cio' che deve essere fatto per
risistemare le timeline...'
"... e' evitare che la Negaverse prenda il controllo delle navi del
Dominion." disse Sisko. "Cosi' facendo, eviteremo che venga modificato
il flusso della storia."
"In breve, evitare che uccidano Sailor Moon" aggiunse Mercury.
"Ed anche le altre" disse Worf.
"Corretto" annui' Pluto.
"Va bene. Ora sappiamo cosa fare." disse Mars. "Ma c'e' ancora il
piccolo problema del viaggio nel tempo. O hai gia' una soluzione?"
"Posso far viaggiare nel tempo le persone" ammise Pluto. "Ma non ci
servirebbe molto, in quanto per evitare il tutto, voi... *Noi* abbiamo
bisogno della Defiant. E sarebbe difficile per me farlo da sola." Si
fermo' e sorrise. "Ma non quando qualcuno e' assistito dai Profeti."

Sbatterono gli occhi, disorientati, quando si ritrovarono sulla
Defiant. "Siamo usciti dal wormhole." disse Kira dopo aver controllato
le letture dai pannelli.
"Capo, torniamo in occultamento. Dax, rapporto posizione. Sia
spaziale che temporale." Muovendosi per ubbidire agli ordini, O'Brien
attivo' il dispositivo di occultamento Romulano in prestito installato
sulla Defiant. Nello stesso tempo, Dax guardo' il computer di
navigazione.
"Spazialmente, siamo ancora nel sistema Terrestre, esattamente dove
si era aperto il wormhole. Ma temporalmente..." Si fermo' a
ricontrollare le letture. "Siamo tornati indietro di circa nove mesi."
"Confermo." disse Mercury, che stava controllando col proprio
computer. "Ora siamo quattro giorni prima..."
"... prima che Sailor Moon venga uccisa." disse una voce dal
retro del ponte. Sisko si volto', ma non fu sorpreso di trovare Sailor
Pluto a bordo. "Ma un intero giorno prima che le navi Jem'Hadar
emergano dal flusso quantico in questo universo. Avete tutto questo
tempo per prepararvi ad incontrarle."
"Molto bene." disse Sisko. "Ora..."
"Aspetta un minuto. C'è' qualcosa che voglio sapere prima." Mars
andò verso Pluto e la guardo'. "Hai appena detto che potevi portare
la Defiant in un qualsiasi punto nella timeline." la sua voce
diventava piu' alta man mano che parlava. "Cio' che voglio sapere e'
perche' diavolo non ci hai portati il giorno prima che Usagi venne
uccisa la prima volta?!?"
"Penso di sapere io la risposta." disse Odo. Il conestabile si
avvicino' alle due Senshi. "In modo tale che non ci fosse alcun dubbio
sulla decisione dell'equipaggio della Defiant di interferire negli
eventi di questo universo."
Mars sembro' stupita "Cosa?!?"
"Ho paura che Odo abbia ragione." disse Pluto "Ogni volta che gli
ufficiali della Flotta Stellare si sono trovati nel passato, non hanno
voluto intraprendere azioni se queste non fossero state assolutamente
necessarie." Guardo' Sisko. "Non che sia sbagliato, comunque."
"Ma perche'..." riprese Mars.
"Mars, ti prego. Cerca di capire." le disse Pluto gentilmente. "Se
c'era un altro modo per farlo, l'avrei fatto. Ma devo fare tutto cio'
che e' in mio potere per correggere la timeline. Sarebbe stato
difficile convincerli che avrebbero dovuto intervenire se li avessi
portati in un punto prima che il paradosso si formasse. E dato che
avremo solo una possibilità' di correggere la timeline, era un rischio
che non potevo permettermi di correre."
"Ma..." cerco' ancora di insistere Mars.
"Rei..." Pluto si fermo' prima di continuare. "Se il capitano Sisko
e i suoi uomini avranno successo, allora gli eventi che avete vissuto
dalla morte di Sailor Moon, comprese le morti di Makoto, Minako e
Artemis, non accadranno mai. E tutto procedera' come prima dell'arrivo
delle navi del Dominion. E la te stessa del passato non sapra' mai
cosa poteva accadere."
"E noi eviteremo che accada." aggiunse Sisko. "Ma non abbiamo tempo
da perdere. Capo, Dax, Worf: Cominciate un controllo completo della
nave, e concentratevi sui sistemi tattici. Avremo compagnia fra
ventiquattr'ore e voglio essere pronto."
Ognuno dei tre ufficiali annui' agli ordini. Ma O'Brien aggiunse
"Signore, solo per farglielo sapere: l'armatura ablativa di poppa e'
degradata del trenta percento nell'ultima battaglia. E non c'e' molto
che possa fare per ripararla senza le attrezzature di Deep Space Nine
o di una base stellare.
"Ho capito, capo. Faccia ciò che può." Si rivolse a Kira.
"Maggiore, c'e' una possibilità che possano oltrepassarci. Se dovesse
succedere, voglio che lei e Odo lavoriate con Mars, Mercury e Luna per
preparare un piano per proteggere Sailor Moon a terra... Se dovesse
servire."
Kira annui'. "Si', signore."
"E lei che farà?" chiese Luna.
"Faro' una lunga chiacchierata con la nostra ospite sul corso degli
eventi futuri." rispose il capitano, dando una lunga occhiata a Pluto.
"Potete andare."
Gli altri si mossero per eseguire i propri compiti, ma Dax prese
Sisko da parte per un momento. "Benjamin, non so se questo potra'
servirti, ma penso che tu lo debba sapere."
"Sapere cosa, Dax?"
"Ho fatto una scansione di Pluto pochi momenti fa." Si fermo' un
attimo, sembrando incerta. "La maggior parte delle letture erano
congruenti con quelle delle altre Sailor Senshi eccetto per una cosa."
"Cosa?"
"La gemma sopra il suo bastone." Dax fece un'altra pausa. "Non sono
sicura del significato, ma le letture che ottengo da quella sono molto
simili a quelle delle Gemme dei Profeti."
Sisko ci penso' su. "Data la natura dei suoi compiti come li ha
descritti Luna, non lo troverei troppo sorprendente."

"Sara' una *lunga* nottata." disse Kira, dopo essere entrata in
sala mensa. Andò al replicatore "Raktajino, molto forte." Appena
la tazza si materializzo', la prese, ne bevve un sorso e sospiro'
compiaciuta. "Posso dire tutto dei Klingon, ma di sicuro sanno come
fare un buon caffe'." Poi si rivolse alle ospiti della Defiant
"Servitevi prima che iniziamo. Abbiamo molto da discutere." Non bado'
a fare lo stesso invito a Odo... Sapeva che non aveva bisogno di cibo,
ne' di bere alcunche'.
Mars attese che Mercury ordinasse un'altra cioccolata calda e un
piatto di crema di latte per Luna, poi esito' davanti al replicatore,
ricordando la vastita' della scelta per un the. "Hai dei suggerimenti
per un the?" chiese a Kira. "Qualsiasi cosa che non sia Earl Grey."
"Provi il The Tarkaliano." suggeri' Odo. "Ho osservato che e' uno
dei favoriti fra gli umanoidi a Deep Space Nine.
Dopo che Kira annui' confermando, Mars disse "Computer: The
Tarkaliano." In breve apparve la tazza. Ne prese un sorso e gli occhi
le si allargarono. "Grandioso!"
"Ok. Iniziamo." disse Kira. "Mercury, perche' non scarichi tutte le
informazioni riguardo al giorno dell'uccisione di Sailor Moon nel
computer della Defiant?" La Senshi annui' e si mise al lavoro. "Odo,
quando avra' fatto, faccia un riesame con Luna della battaglia...
Preparazione tattica, la zona dov'e' avvenuto... Insomma, sa cosa
intendo."
"Si', maggiore."
"Intanto, noi tre vedremo di analizzare gli eventi fino a quel
punto, in modo da pianificare una copertura per Usagi e le vostre
controparti."
"Non capisco perche' dobiamo fare tutta questa pianificazione."
disse Mars. "Sappiamo in cosa si era trasformato il mutaforme.
Lasciatemi solo dargli un buon colpo e lo uccidero' prima che si possa
trasformare."
"Ci sarebbero due problemi" disse Odo, disturbato dalla frase di
Mars. "Uno, ha potuto sapere in cosa si era mimetizzato il mutaforma
solo prima che uccidesse Sailor Moon. Potrebbe essere qualsiasi altra
cosa."
"Ha guadagnato un punto." disse Mars. "E qual'e' il secondo
problema?"
"Vorrei evitare l'uccisione del mutaforme, se possibile."
"Cosa?!? La vita di Sailor Moon e' molto piu' importante!"
"Per la timeline, si'" disse Odo con calma. "Comunque, nella storia
del mio popolo, nessun mutaforme ha mai fatto del male a nessuno..."
Il suo sguardo si oscuro'. "Almeno, non di recente." Rimosse il
ricordo di quel giorno, diversi mesi prima, nella sala macchine della
Defiant, quando aveva ucciso inavvertitamente un altro mutaforma in un
corpo a corpo. Non gli aveva dato molte possibilita', ma ancora si
rimarcava per essere stato il responsabile della sua morte. "Non
voglio che questo venga ucciso... se puo' essere evitato."
Kira intervenne prima che Mars potesse obiettare ancora piu' di
prima. "Ci proveremo, Odo. Dopotutto l'obiettivo e' di salvare Sailor
Moon, non uccidere il mutaforma." Guardo' duramente Mars finche'
questa non cedette, poi torno' a Odo. "Ma Odo, voglio che capisca. Se
dovesse succedere, se fosse una scelta fra il mutaforma e Sailor
Moon..."
Il Conestabile annui'. "Capisco, Maggiore. Ripristinare la timeline
e' di primaria importanza."
"Bene, ora che e' stato chiarito tutto... Al lavoro." Kira si
avvicino' ad un tavolo e si sedette con le due Senshi. Nel frattempo,
Odo ando' verso un monitor e ricavo' uno schema tattico che
raffigurava l'ultima battaglia di Sailor Moon. Si scosse nel sentire
qualcosa che gli saliva sulla spalla, e vide Luna che si era seduta
li'.
"Scusi" disse la gatta, alzando le spalle "ma la visuale dal tavolo
non e' delle migliori."
Prima che il Conestabile potesse rispondere, senti' lo scoppio di
una risata da dietro. Si volto' e vide Kira che stava sforzandosi di
trattenersi dal ridere incontrollabilmente. A fianco a lei, Mars e
Mercury stavano ridendo. "C'è qualcosa di divertente, maggiore?"
"Mi scusi Odo" disse, non molto sincera "Ma se si vedesse da
quest'angolazione..." Si fermo', cercando di controllarsi.
"Non capisco cosa ci sia di divertente." disse Odo.
"Neanche io!" aggiunse Luna.
"Beh, io potrei dirlo" disse Mars. "Non e' vero, Mercury?"
"Naturalmente"
Odo sbuffo' e torno' al monitor. "Umanoidi! A volte non li capisco
proprio!"
"Sono d'accordo con lei" disse Luna.

Sisko condusse Pluto nel piccolo e quasi mai usato ufficio.
"Siediti." disse, prima di fare altrettanto dietro la scrivania.
"Ho la sensazione di sapere cosa sta pensando, capitano" gli disse.
"Non pensa che sarebbe piu' saggio attaccare prima, invece che cercare
di negoziare con le navi del Dominion?"
"Non e' abitudine per la Federazione attaccare a vista, almeno non
in tempo di pace." spiego' Sisko. "Se tutto puo' venir risolto senza
spargimento di sangue, allora devo provare questa strada."
"Non sono molto ottimista al riguardo."
Sisko si acciglio'. "Conoscendo il Dominion, neanche io. Ma cio'
che ho bisogno di sapere da te e': ho la possibilita' almeno di
provarci?"
"Forse" disse Pluto. "Originariamente, le navi del Dominion
rimasero qui per due ore prima che la Negaverse facesse qualsiasi
mossa con loro. Ma non conterei molto su questo, capitano. Il futuro
e' sempre in movimento."
"Non ti preoccupare" disse Sisko, stendendosi sulla sedia. "Voglio
esser pronto per ogni evenienza."

Circa ventiquattr'ore dopo, Sisko diede un rapido sguardo attorno
sul ponte, controllando che tutti i sistemi fossero pronti. Ma, come
al solito, il suo equipaggio era estremamente efficiente. La Defiant
era pronta, almeno per quello che avevano potuto fare.
Giro' la sedia per guardare le tre Sailor Senshi. "E' quasi ora."
disse loro. "Meglio che aspettiate fuori prima che li contattiamo."
"Spero che lei sappia cio' che sta facendo, capitano." gli disse
Mars. Aveva avuto un'accesa discussione quando le aveva informate del
piano per tentare di contattare i Jem'Hadar e rimandarli nel flusso.
"Io continuo a pensare che lei debba attaccare alla prima occasione."
"Tatticamente parlando, hai ragione. Comunque, anche con l'elemento
sorpresa, le possibilita di tre contro uno contro navi del Dominion,
vorrei evitarle. E come ho detto a Pluto prima: Se c'e' una
possibilita' di risolvere tutto senza spargimento di sangue, la voglio
tentare." Torno' a voltarsi verso lo schermo principale "Ma non
preoccupatevi. Se ci sara' una battaglia, non sara' facile per loro."
"Non ti preoccupare, Mars" la rassicuro' Pluto. "il capitano Sisko
conosce benissimo l'urgenza della situazione. Fara' tutto cio' che
sara' necessario."
Un allarme sensoriale suono'. "Rilevo una sorgente takionica."
disse Dax. "Stanno arrivando."
Sisko annui'. "Fuori dalla visuale, voi tre. Se la situazione
dovesse peggiorare, vi voglio come assi nella manica." In silenzio le
tre lasciarono il ponte mentre Sisko si sistemo' sulla poltrona. "Ci
siamo. Allarme rosso." Attorno al ponte, le luci dell'allarme si
accesero e le sirene suonarono. Probabilmente non era necessario,
visto che l'equipaggio era gia' al proprio posto.
Sisko mantenne la sua attenzione sullo schermo, che era puntato sul
flusso quantico. Ci fu una breve luce che venne seguita da un effetto
ondulatorio, e tre navi Jem'Hadar apparvero come dal nulla. "Perfette
in orario."
Worf controllo' gli scanner tattici e si acciglio'. "I loro scudi
si sono alzati appena usciti dal flusso. Inoltre i sistemi di energia
primari e le armi sono attivi e a piena carica."
"Sia l'Enterprise che l'Enterprise D subirono un calo di potenza al
passaggio attraverso il flusso." noto' Bashir.
"Sembra che non sia un problema per le navi del Dominion."
borbotto' O'Brien.
"Considerando la differente tecnologia, non posso dire di essere
del tutto sorpresa" disse Kira.
Sisko fece un lungo respiro. "Signor Worf, uscire
dall'occultamento. Maggiore, li chiami." I due ufficiali ubbidirono e
Sisko senti' che il campo di occultamento veniva disattivato. Dopo
alcuni secondi dalla chiamata di Kira, lo schermo tremolo',
inquadrando un Vorta.
"Sono Fiden, capo Vorta per questo gruppo."
"Capitano Benjamin Sisko, al comando della nave stellare della
Federazione Defiant."
Il Vorta si apri' in un largo, e Sisko penso' totalmente bugiardo,
sorriso. "Capitano Sisko! E' un piacere conoscerla. Ma mi chiedo cosa
stia facendo qui, cosi' lontano da Deep Space Nine."
"Siamo entrambi lontani da casa" rispose Sisko. "Un intero
universo di distanza."
"Universo?" Fiden sembro' davvero confuso. "Mi spiace, ma non
capisco."
"Posso spiegarglielo, ma meglio farlo in fretta." Sisko si
interruppe per fare effetto. "Se vuole che il Founder a bordo della sua
nave sopravviva."
Il sorriso svani' dalla faccia del Vorta. "Le minacce non le
appartengono, capitano." disse Fiden, con una certa rabbia nella voce.
Sisko alzo' un sopracciglio. "Non ne stavo facendo, infatti. Ma ho
una conoscenza di questo universo... che credo che lei fara' bene a
sentire."

Mercury guardava Mars che passeggiava nel corridoio. "Rei, potresti
per favore fermarti? Mi stai facendo diventare nervosa!"
"Non ci riesco." le rispose irritata Mars. "La morte o la vita di
Usagi dipende da quello che si stanno dicendo la' dentro. Non riesco a
stare ferma qui fuori!"
Mercury sospiro' "Non ti servira'. Il capitano Sisko sa con chi ha a
che fare."
"Mercury ha ragione" disse Pluto. "Ho parlato a lungo con lui sulle
tempistiche. L'altra volta, ci vollero due ore prima che Nefrite
prendesse il controllo del mutaforme. Dovremmo avere almeno un'ora
prima che possano fare qualsiasi mossa."
Mars si fermo' e guardo' freddamente Pluto. "E se ti sbagli?"
"Anche se fosse" disse Mercury, intervenendo "Avremo comunque tre
giorni prima che Usagi sia in qualche pericolo. E Kira ha preparato un
buon piano per proteggerla."
"Lo so, lo so." disse Mars. "C'ero anche io, ricordi?" Ritorno' a
guardare la porta del ponte. "Io vorrei solo essere li' dentro."
Come in risposta, la porta del ponte si apri', e Sisko e Odo
uscirono. Le tre Senshi li guardarono, aspettando. "Beh?" chiese Mars.
"Il Vorta, Fiden, ha accettato di incontrarmi, per vedere le prove
che abbiamo sulla situazione." si rivolse a Pluto. "Vorrei che tu
venissi, visto che tu hai la miglior conoscenza di come deve procedere
la timeline."
"Molto bene" disse la Senshi con riluttanza. "Se lo desidera."
Sisko noto' lo sguardo infelice di Mars. "Non ti preoccupare." le
disse "Ho detto a Worf di far fuoco su di loro nel momento in cui
facciano qualsiasi mossa sospetta, o se tenteranno di avvicinarsi alla
Terra. Dato che ho chiuso il collegamento con loro, puoi andare a
guardare la situazione in plancia, se vuoi."
Mars annui' e li guardo' mentre se ne andavano. "Spero che
funzioni." disse. "Forse le cose andranno meglio fra me e Mamoru nella
timeline reale."
Mercury esito' sulla soglia prima di entrare in plancia. "Rei,
riguardo a quello..."
"Cosa?"
Ami si fermo' di nuovo, poi inizio' a smanettare sul computer. Ed
una immagine apparve sul video. "Penso che dovresti guardare qui
prima."
Rei si acciglio', ma assecondo' la richiesta di Mercury. Ma dopo un
secondo, rimase stupita. Anche se non ne era del tutto sicura,
l'immagine che Mercury le mostrava arrivava dai diari dell'Enterprise
D, presa subito dopo che la nave Borg di Rubeus era stata distrutta.
Mostrava Tuxedo Kamen e tutte e cinque le Sailor Senshi. Ma non era
Mars che lui stava abbracciando. Era Sailor Moon. "Cos'e' questo?"
"Ho letto molti diari di bordo riguardanti le Sailor Senshi
dell'Enterprise e dell'Enterprise D." rispose Mercury. "Da tutti
questi diari, sembra evidente che Tuxedo Kamen della timeline
originale era innamorato di Sailor Moon... e non di te."
Mars scosse la testa. Lo trovava difficile da credere. "Perche'?"
Ami esito'. "Luna, ti ricordi che ci dicevi sempre che una delle
nostre missioni primarie era trovare la Principessa della Luna?"
La gatta annui' "Certo che si'"
"Beh, l'abbiamo trovata. Secondo i diari dell'Enterprise di Picard,
Usagi e' la Principessa della Luna."
"E dato che Mamoru era il Principe della Terra, erano innamorati
gia' nel Silver Millennium." concluse Rei. "In qualche modo, l'ho
sempre saputo che il suo cuore apparteneva a qualcun'altra." Si fermo'
e guardo' di nuovo l'immagine. "E ora so il perche'."
"Rei, mi dispiace..."
Scosse la testa. "Non e' colpa tua, Ami. E' solo cio' che doveva
essere." Entro' in plancia, e ando' direttamente da Worf. Il Klingon
la guardo'. "Lo sapevi." gli disse.
Gli altri menbri dell'equipaggio si scambiarono degli sguardi
interrogativi, ma Worf le rispose semplicemente "Si'".
"E perche' non me l'hai detto?"
Worf non parlo' per un attimo. "Dovevi scoprirlo da sola.
Dopotutto, nella tua testa, tu eri il suo par'mach'al." Dax,
solitamente tranquilla, si volto' verso di lui, con entrambe le
sopraciglia alzate.
"Eh? Puoi tradurre?"
"Il termine umano piu' vicino e' amante."
"COSA?!?" urlo' Luna, causando un forte arrossamento di Rei.
"Non eravamo *cosi'* uniti." disse "Ma apprezzavo il sentimento. Ma
vorreste smetterla di parlarmi come se lo stessi perdendo? Voglio
dire, la mia controparte sulla Terra non avra' gli stessi sentimenti
se avremo successo." Si fermo', guardando lo spazio, poi aggiunse
dolcemente "Comunque, darei qualsiasi cosa per darle una possibilita'
di vivere."

Pluto era in piedi, di fianco al grande monitor della sala mensa,
con l'espressione dubbiosa. "Mi sento a disagio nell'essere presente a
questa riunione, capitano."
"Tutto cio' che mi serve e' che tu confermi cio' che io diro' loro
riguardo a quello che accadra', sia al Founder sulla loro nave, sia al
Dominion." Sisko la guardo' di traverso "Sempre che non causi dei
problemi nel flusso temporale."
Pluto esito', considerando attentamente la propria risposta. "No,
non credo."
"Perche' e' cosi' dubbiosa?" chiese Odo. "pensavo che lei
conoscesse il futuro."
"Ho certe conoscenze riguardo gli eventi futuri nella giusta
timeline e come le cose sono progredite in quella alternativa."
rispose. Sospirando aggiunse "Comunque, mentre siamo impegnati in
questo processo per risistemare il tempo, sono all'oscuro degli eventi
futuri come voi."
La porta si apri' prima che Odo potesse rispondere, facendo entrare
Fiden e Komentac'lan, scortati da due ufficiali della sicurezza. Sisko
li lascio' andare con un cenno. Fiden torno' a sorridere. "Capitano
Sisko, e' un piacere incontrarla, finalmente faccia a faccia." Si
volto' verso Odo e fece un mezzo inchino "E anche lei, Odo"
"Piacere" disse Odo.
Fiden si rialzo' e si avvicino' a Pluto. "E chi sarebbe questa
amabile giovane donna?" Pluto non disse nulla, ma alzo' un
sopracciglio quando Fiden la descrisse come giovane. "La sua...
uniforme non e' chiaramente Bajoriana, ne' della Flotta Stellare." Si
volto' verso Sisko. "A meno che non stiate pensando di cambiarle
ancora!"
"E' un'ospite della Defiant" spiego' Sisko. "E' una residente di
questo universo alternativo in cui siamo entrati. Il suo nome e'
Sailor Pluto."
"Sailor... Pluto?" Fiden la guardo' ancora, confuso. "Uno strano
nome."
"Non per una Sailor Senshi" disse Pluto, parlando col Vorta per la
prima volta.
"Lei e' la ragione per cui siamo tutti qui" disse Odo "In modo che
possiamo salvare le vostre vite, assieme alla vita del Founder che
avete a bordo."
"Avete gia' fatto questa minaccia prima" sbuffo' Komentac'lan.
"Non e' una minaccia" disse Pluto fermamente. "E' solo la
descrizione di cio' che accadra' se non tornerete al vostro universo."
Sisko ando' al monitor. "Questo vi spieghera' tutto." Premette un
controllo e fece partire un diario visuale, estratto dal computer di
Mercury, della battaglia che ebbe come risultato la morte di Sailor
Moon.
Fiden guadro' il filmato in silenzio. "Un bel filmato, ma non
capisco cosa..." la sua voce si spense quando il mutaforma si rivelo'
improvvisamente, e l'espressione sul suo viso cambio' in terrore
quando vide Mars che lo distruggeva. "Non puo' essere."
"Puo' esserlo, e lo sara'"
"Perche' mi state facendo vedere questa messinscena?" chiese
duramente.
Pluto fece un passo verso di Fiden, e Komentac'lan appoggio' la
mano alla sua arma. "Non e' una messinscena. Questa registrazione e'
di un evento che *capitera'* fra tre giorni da ora, se non ritornerete
al vostro universo."
"Questo lo dice lei."
"Si, lo dico io. E inoltre, il vostro fallimento risultera' nella
veloce e completa distruzione del Dominion stesso."
Fiden la guardo', impallidito. "Impossibile."
"No, e' una certezza."
"Il Dominion vive da piu' di duemila anni" protesto' Fiden. "E
continuera' anche dopo che la vostra civilta' sara' ridotta in
polvere!"
Pluto fece un sospiro esasperato. "Me l'aspettavo. Alcuna gente
deve vedere, non basta un racconto." Rivolgendosi a Sisko, aggiunse
"Torneremo presto." Con quelle parole, lei e Fiden svanirono.
Komentac'lan impugno' l'arma e guardo' nella stanza. "Che avete
fatto a Fiden?" domando'.
"Non abiamo fatto nulla. E Pluto ha detto che torneranno." Sisko
guardo' il Jem'Hadar che continuava a cercare nella stanza. "Ora metta
via quell'arma."
"Perche' dovrei?"
"Perche' lo dico io" intervenne Odo, dirigendosi verso
Komentac'lan.
Komentac'lan guardo' Odo, indeciso. Anche se la posizione di Odo
rispetto agli altri Founder era dubbiosa, in ogni caso lui *era* un
Founder, e Komentac'lan doveva ubbidirgi. Per ora. Riluttante, rimise
l'arma nella fondina.
Fu in quel momento che Pluto riapparve con Fiden. Il Vorta aveva
un'espressione scioccata sulla faccia. "Incredibile. Semplicemente
incredibile."
"Ma vero." rispose Pluto.
Fiden annui' e si rivolse al capitano Sisko. "Non ho scelta che
credere a quanto Pluto mi ha fatto vedere. Torneremo attraverso il
flusso quantico."

Nel cuore di una delle navi del Dominion, il mutaforma stava
riposando nel suo stato gelatinoso, ignaro della discussione che stava
avvenendo sulla Defiant. Gli affari dei solidi non gli interessavano.
L'unica sua preoccupazione era come la situazione corrente poteva
modificare i piani a lunga scadenza del Dominion. Questo nuovo
universo poteva rientrare nel piano?
Un lampo di luce interruppe i suoi pensieri. In mezzo ad esso,
apparve un maschio umanoide, vestito con una uniforme grigia.
Immediatamente il mutaforma assunse una forma umanoide. L'apparizione
dell'umano era un fattore sconosciuto, e lo stava facendo pensare.
"Chi sei tu?" domando'.
"Io sono Nefrite" rispose, alzando una mano che venne avvolta da un
globo luminoso. "Il tuo nuovo padrone!" La luce parti' dalla sua mano
e avvolse il mutaforme. Disperatamente cerco' di chiamare aiuto dai
Jem'Hadar sulla nave, ma si trovo' presto sottomesso. In pochi
secondi, l'incantesimo di Nefrite aveva posto il mutaforme sotto il
suo controllo.
Nefrite esamino' la mente della creatura. 'Allora le creature di
queste tre navi onorano questo mutaforme come un dio, hmmm? Puo'
essere utile.' penso'. Ma vide anche che la Defiant non era sotto il
suo controllo. Infatti si era rivelata un valido avversario nel
passato. "Beh" disse in una risatina "Dovremo solo distruggerla. Il
mutaforme dovrebbe essere piu' che sufficiente per i nostri scopi." Si
concentro' un momento, richiamando il potere delle stelle. Centaurus e
Aquila, vi invoco!"

Mars si irrigidi' guardando le navi del Dominion sullo schermo.
"C'e' qualcosa che non va. Sento delle strane vibrazioni da la'"
Worf la guardo' prima di tornare al visore principale. Le navi dei
Jem'Hadar non si erano mosse, e finche' non l'avessero fatto, non
poteva far nulla contro di loro. Ma Mars si era rivelata una sensitiva
in passato. Infatti, in molti casi, le sue capacita' erano almeno alla
pari del consigliere Troi. "Capo?"
"Nulla" rispose "Nessuna emissione di energia inusuale, niente che
indichi che stanno per attaccare."
"Non mi interessa cio' che dicono i sensori. Sta succedendo
qualcosa." rispose Mars in malo modo. "Non rilevi nulla, Mercury?"
"Mi e' sembrato di aver visto qualcosa pochi istanti fa, ma ora non
c'e' piu'" rispose.
Dax venne distolta dalla conversazione che avveniva dietro di lei
dai sensori, che stavano indicando delle strane letture. Premette
alcuni tasti sulla console per affinare le letture. I suoi occhi si
allargarono allarmati quando vide che i sensori stavano indicando
un'anomalia spaziale che si formava in plancia.
Prima che potesse avvisare qualcuno, un lampo di luce annuncio'
l'arrivo di uno dei mostri delle costellazioni di Nefrite, Centaurus.
Reagendo in fretta, Worf salto' via dalla sua sedia e porto' la mano
al phaser. Questa azione fu sufficiente a salvargli la vita, visto che
la freccia di fuoco del centauro passo' attraverso lo spazio che era
occupato dalla testa del Klingon un secondo prima. La freccia si
fermo' dall'altra parte del ponte, sfiorando Sailor Mercury.
Kira fu la seconda a reagire, facendo fuoco col phaser. La creatura
sussulto' all'impatto col raggio, ma non ci furono altri effetti
evidenti. Centaurus grido' e arretro', lanciando le sue armi al
maggiore. Si chino' sotto l'attacco, e rotolo' dall'altra parte del
ponte.
Mars si mosse per affrontarlo, richiamando il suo potere. "FIRE..."
Non ando' avanti, visto che Centaurus lancio' un'altra freccia.
Worf reagi' nuovamente, e la spinse fuori dalla traiettoria della
freccia. Ma il suo braccio rimase sulla traiettoria. Il Klingon
strinse i denti al dolore della freccia che si conficco' nel braccio,
ma cerco' di ignorarlo il meglio possibile, e sparo' con la sua arma
contro l'intrusore. Il suo colpo ebbe lo stesso effetto di quello di
Kira.
Mars diede a Worf un cenno silenzioso di ringraziamento, e si
preparo' per un altro colpo. "FIRE SOUL!"
La palla di fuoco si diresse verso Centaurus, che si rivelo' molto
agile. Si sposto' alla sua sinistra in modo che l'attacco di Mars
fallisse, colpendo la parete del ponte. Il pavimento ed alcune console
presero fuoco, e subito suono' l'allarme. "Attenzione: Fuoco in
plancia." disse il computer. Diversi getti di vapore bianco vennero
sparati sulle fiamme, aggiungendo ulteriore confusione. "Sistemi di
estinzione attivati."

Boretkat'lyn guardo' confuso il Founder. Aveva appena annunciato
che si sarebbero diretti verso la Terra, passando oltre la nave
stellare della Federazione. Gli fu diffile credere che stessero
lasciando una minaccia del genere dietro di loro. Non era da un
Founder fare un errore tattico di quella portata. "Perche' non
facciamo fuoco?!?" chiese. Guardo' Nefrite prima di parlare di nuovo
col Founder. "Se e' la distruzione della Defiant che lei vuole, lasci
che ce ne occupiamo noi!"
"Basta!" esclamo' il Founder, guardando il Secondo. Boretkat'lyn si
mise immediatamente sugli attenti. "Ti devo ricordare chi comanda
qui?"
"Naturalmente." rispose immediatamente Boretkat'lyn. "Tu sei il
Founder."
"Vedo che te lo ricordi." sbuffo' il mutaforma. Boretkat'lyn
rivolse uno sguardo verso il Terzo. Il comportamento del Founder era
insolito. Ma non era compito dei Jem'Hadar obiettare riguardo le
decisioni dei Founder.
"Come desideri" disse Boretkat'lyn, aggiungendo "L'obbedienza porta
alla vittoria."
Il Founder annui', sembrando soddisfatto. "... E la vittoria e'
vita. Bene, ti ricordi ancora le lezioni che ti abbiamo impartito." Si
fermo' per un attimo, poi sorrise diabolicamente. "In ogni caso, non
ti preoccupare della Defiant. La sua distruzione e' gia' stata
assicurata." Il mutaforme concluse con una risata che fece tremare
Boretkat'lyn.
E c'erano poche cose nell'universo che potesse spaventare un
Jem'Hadar.

"...come gesto di buona volonta', capitano, vi scortero'
personalmente attraverso il Quadrante Gamma fino al wormhole." disse
Fiden.
Da quanto sapeva del Dominion, Sisko trovava improbabile quella
proposta. "La ringrazio. Comunque c'e' ancora il problema del flusso.
Spero che lei capira' che vorrei eliminare qualsiasi possibilita' che
una qualche nave del nostro lato lo attraversi di nuovo.
"Si', naturalmente." concordo' Fiden. "Ma posso assicurarvi che i
Founder..." Interruppe la frase a meta' quando suono' la sirena
dell'allarme, che avvisava il resto della nave che c'era fuoco in
plancia. Sisko stava per attivare il proprio comunicatore quando un
urlo risuono' nella stanza. Si voltarono e videro una grossa aquila,
alta almeno un metro e mezzo, dall'altra parte della sala mensa. Fiden
fu solo in grado di dire "Cos'e' quello?" prima di prepararsi
all'attacco.
Nonostante la stazza, la creatura era veloce ed agile. Si lancio'
sopra di loro con gli artigli estesi prima che qualcuno potesse
reagire, con la sua attenzione rivolta al capitano Sisko. Pluto
riusci' a spingerlo da parte prima che lo colpisse, ma Fiden, che era
di fianco a lui, venne sventrato dalla creatura. Il Vorta ebbe il
tempo per un urlo strozzato prima di cadere.
Komentac'lan estrasse la sua arma e fece fuoco due volte. Aquila
sembro' irritata e lo colpi' con un'ala, scagliando il Jem'Hadar
contro la gamba sinistra di Sisko. Il capitano cadde, stringendo i
denti al dolore che gli attraversava il ginocchio. La creatura torno'
ad avanzare verso di lui, ma la sua strada venne bloccata da Pluto,
pronta col suo bastone.
Prima che i due si muovessero, Odo salto' sull'aquila, con le
braccia che erano tornate allo stato gelatinoso avvolgendole su
di essa. L'aquila urlo' frustrata quando il conestabile le blocco' le
ali e le zampe.
A quel punto, Komentac'lan era riuscito a rialzarsi. Non volendo
colpire un Founder col fuoco di un'arma, carico' a breve distanza con
l'aquila e la colpi' al becco con tutta la sua forza.
Nonostante Odo avesse bloccato l'aquila, questa era ancora in grado
di usare il suo becco, col quale prese il Jem'Hadar. Lo fece roteare
e lo lancio' contro il muro, dove cadde a terra, immobile. Era chiaro
a tutti che era morto, con l'osso del collo spezzato.
Pluto entro' in azione. Non poteva usare il suo potere, visto che
avrebbe potuto uccidere Odo, percio' scelse una strada alternativa.
Porto' il proprio bastone sopra la testa di Aquila. Con la sua forza
piu' grande di quella di un Jem'Hadar, sferro' un colpo che fece
fermare l'essere. Continuo' con un altro colpo col bastone nel petto
dell'aquila. L'aquila stava volando nell'aria, colpendo il muro vicino
a dove si trovava il corpo di Komentac'lan. Si rialzo' scuotendo la
testa, ovviamente confusa. Prendendo vantaggio da questo, Odo
immediatamente torno' nella sua forma umanoide, lasciando campo
libero.
Da terra, Sisko sbatte' gli occhi, cercando di schiarirsi le idee.
Vide Pluto che stava battendosi con la creatura, che la guardava,
essensodi ripresa. Lancio' un urlo e volo' verso la Sailor Senshi.
Nello stesso momento, Pluto fece ruotare il bastone di fronte a lei.
Nel suo stato di confusione, Sisko non ne era sicuro, ma poteva
giurare di averla sentita sussurrare qualcosa. Ma quello che segui',
era impossibile da dimenticare.
Un'energia viola pervase il bastone quando Pluto si giro'. A meta'
della piroetta, una sfera di energia dello stesso colore parti' dalla
cima del bastone e colpi' in pieno la creatura della Negaverse. La
luce dell'attacco di Pluto la nascose alla vista di Sisko, ma la
poteva sentire urlare, questa volta di dolore. Quando la luce svani',
non vide altri segni che la creatura fosse stata li', se non un
mucchietto di polvere.
Odo si riformo' vicino a Pluto e annui' "Ben fatto."
"Grazie". Si rivolse a Sisko "Capitano, tutto bene?"
"Ho le gambe che mi fanno un male diavolo, ma sono vivo." Indico'
il punto dove si trovava Aquila poco prima. "Pensavo che avessi detto
che ci volevano due ore prima che la Negaverse provasse qualcosa."
"La avevo avvisata che poteva cambiare qualcosa." gli rispose.
"Comunque ammetto che non pensavo che si sarebbero mossi cosi' in
fretta."
"Forse la presenza della Defiant li ha costretti ad una reazione
immediata." teorizzo' Odo.
"Lo scopriremo piu' tardi." disse Pluto. "Ora dobbiamo assicurarci
che le navi non raggiungano la Terra."
"Concordo." disse Sisko. "Con la Negaverse di mezzo, il tempo per
le parole e' terminato." Cerco' di rialzarsi, ma cadde dopo una
smorfia di dolore. "Aiutatemi ad andare in plancia." Pluto si mosse da
una parte di Sisko, mentre Odo si mise dall'altra, e insieme lo
aiutarono ad alzarsi e ad uscire dalla sala mensa.

Mars digrigno' i denti. Il ponte era troppo piccolo per poter usare
il suo uccello di fuoco, a parte il fatto che Worf stava combattendo
corpo a corpo col centauro, nonostante il brccio ferito. "Abbiamo
bisogno di copertura!" disse alla compagna.
Mercury annui'. "Sta arrivando. SHABON SPRAY!"
Improvvisamente la temperatura dell'ambiente si abbasso' e una
spessa nebbia si formo' sul ponte. Dax noto' che la creatura sembrava
non poterli vedere, mentre lei, e presumibilmante gli altri, la
potevano ancora vedere. "Worf! Abbassati!" Il Klingon subito lascio'
la presa sulla creatura della Negaverse, e si butto' a terra. Da parte
sua, il centauro arretro' e lascio' partire una salva di frecce nella
stanza. Fortunatamente, nessuno venne colpito, sebbene diverse
stazioni vennero danneggiate.
Mars prese vantaggio per un colpo franco. "FIRE SOUL!" Questa volta
la palla di fuoco colpi', e la creatura grido' di dolore mentre veniva
incenerito il suo arco.
"Ora!" esclamo' Kira, e cinque raggi di phaser conversero sul
centauro, facendolo sobbalzare. "Mercury, Mars... di nuovo!"
"Si'!" disse Mercury. Mentre il ponte era troppo piccolo per
l'attacco piu' potente di Mars, non lo era per il suo. "SHABON
SPRAY... FREEZING!"

"FIRE SOUL!" urlo' Mars, colpendo simultaneamente con Mercury.
L'attacco gemello di fuoco e ghiaccio colpi' il centauro, mentre
l'equipaggio della Defiant manteneva il fuoco. La forza combinata di
tutto questi attacchi fu troppo per il centauro, e si disintegro' in
un mucchio di polvere assieme ad un urlo di dolore.
"Polverizzato!" esclamo' Mercury quando la nebbia svani'.
Kira si volto' verso Dax. "Dax, vedi se c'e' qualche altra creatura
sulla nave."
"Ce n'era una in sala mensa" disse una voce dalla porta di dritta.
Tutti si voltarono a vedere Sisko che entrava saltellando, aiutato da
Odo e da Sailor Pluto. Lo aiutarono a sedersi nella poltrona di
comando. "Ma l'abbiamo sistemato." Sisko si acciglio' quando si
sedette. La sua gamba stava pulsando intensamente, ma c'erano altre
cose piu' importanti al momento. Poteva vedere tre navi che si
allontanavano sul visore, ovviamente dirette verso la Terra. "Dax...'
Dax aveva gia' preso posto al timone e stava manovrando.
Fortunatamente la sua console era rimasta intoccata dalla battaglia.
"Ci sono gia', capitano. Siamo in rotta di intercettazione a pieno
impulso."
Bashir parlo' dalla stazione tattica, dove stava curando Worf.
"Capitano, devo portare Worf in infermeria." attese che Sisko lo
guardasse "E anche lei. Le si devono essere distorti i legamenti in
quel ginocchio."
"I miei legamenti possono aspettare finche' non avremo finito qui,
dottore" rispose Sisko. "Ma puo' cominciare con Worf."
"Signore, posso mantenere il mio posto." protesto' il Klingon,
cercando di ignorare il dolore dal braccio ferito. Si volto' verso la
stazione tattica ma si fermo' quando vide una freccia conficcata nel
pannello. Il pannello lanciava delle scariche, indicando che la
stazione era stata danneggiata pesantemente.
Lo vide anche Kira, e inizio' a lavorare alla sua console. "Sto
trasferendo il controllo armi alla mia stazione."
"Non c'e' niente che lei possa fare qui, Worf. Si curi quel
braccio." Prima che Worf potesse obiettare, Sisko aggiunse "E' un
ordine."
"Si', signore." disse Worf con riluttanza, lasciando il ponte con
Bashir. Sul visore, Sisko poteva vedere due delle navi del Dominion
rompere la formazione e dirigersi verso la Defiant.
"Maggiore, quando saranno a tiro, voglio che apra il fuoco."
"Si', signore." Kira fece attenzione all'indicatore della distanza,
aspettando che le navi arrivassero a tiro. In pochi secondi, le navi
si avvicinarono a poche migliaia di chilometri. "Sono a tiro...
Fuoco!"
La batteria di phaser ad impulso della Defiant parlo', inviando una
salva di colpi ad alta energia verso la nave di destra. La prima
coppia venne assorbita dagli scudi, ma la successiva penetro', facendo
esplodere la nave del Dominion. La sua compagna viro' a destra,
affiancandosi alla Defiant, facendo fuoco.
A bordo, la nave si scosse per i colpi ricevuti. Kira rispose con
le altre batterie phaser montate sulla nave, ma queste non erano
abbastanza potenti quanto i phaser ad impulso, e la nave Jem'Hadar fu
in grado di assorbire i colpi.
"Dax, fa quello che puoi per evitare il fuoco, ma continua verso la
nave di testa. E' quella col mutaforme a bordo!" Dax annui' e
programmo' una serie di manovre evasive. Ma tenendo la Defiant in rotta
di intercettazione, fu in grado di evitare ben poco del fuoco in
arrivo. Fortunatamente, l'armatura ablativa sembrava reggere per il
momento.
"L'armatura ablativa si sta degradando. Non durera' a lungo!"
grido' O'Brien nel rumore. Un altro colpo scosse la nave. "Ecco fatto.
L'armatura ablativa di poppa e' andata!"
"Cerchi di tenerci insieme per qualche secondo, capo" gli disse
Sisko.
Mercury ando' dietro a Kira, col computer aperto. "Maggiore,
secondo le mie analisi, i loro scudi sono piu' deboli nella parte
dorsale. Concentri il fuoco li'" suggeri'. Kira annui' e aggiusto' la
mira. Il suo colpo dalla serie di phaser superiori colpi' l'area
suggerita da Mercury, e penetro' negli scudi dell'altra nave,
danneggiandone lo scafo. Il vascello del Dominion interruppe l'attacco
ed inizio' una serie di manovre evasive, cercando di evitare altro
fuoco in arrivo.
"Bel colpo!" si complimento' Sisko. Controllo' la situazione
tattica ancora e vide che la nave di testa era quasi a tiro. "Kira,
prepari una salva di siluri quantici."
Kira annui'. "Siluti pronti e sul bersaglio."
"A tiro!" annuncio' Dax.
La Defiant sussulto' ancora, quando l'altra nave Jem'Hadar fece un
altro attacco. "Le armi di poppa sono fuori uso." riporto' O'Brien.
"Abbiamo danni anche al motore ad impulso."
Sisko diede l'impressione di non aver sentito l'ingegnere se non per
un breve cenno. "FUOCO!" La Defiant si impenno' leggermente quando
quattro potenti siluri vennero lanciati. La nave di testa inizio' ad
ondeggiare, evitando due dei siluri. Ma altri due la colpirono a
babordo. Disegnati per poter penetrare negli scudi Borg, i siluri
passarono attraverso gli scudi della nave, tranciando la gondola di
sinistra. Improvvisamente sbilanciata, la nave roteo' su se stessa
diverse volte prima di esplodere. "Due andate, una da abbattere. Dax,
virata stretta! Kira, puntare i phaser e fuoco appena pronta."
Libera dall'inseguimento, Dax fece una virata stretta, portando
velocemente la prua della nave verso il vascello rimasto.
Immediatamente, Kira fece partire una salva dai phaser ad impulso,
colpendo ripetutamente. L'ultima delle navi dei Jem'Hadar divenne una
palla di fuoco. "Torniamo occultati, capo." Se possiamo farlo,
aggiunse in silenzio.
"Occultamento attivato" disse O'Brien.
"Ce l'ha fatta!" grido' Mars. "Li ha presi!"
"Aspetterei a festeggiare." disse Odo. Non avendo altre funzioni
durante la battaglia, il Conestabile aveva tenuto d'occhio i sensori.
"Ho rilevato un'anomalia spaziale che si era formata sulla nave di
testa prima che la distruggessimo."
Dax si avvicino' e lesse i risultati. Nel frattempo, Mercury aveva
aperto il computer e inizio' velocemente a lavorarci. "Uh, oh" disse
Dax.
"Non mi sembra buono, vecchio mio."
"No, non va affatto bene" rispose apprensiva. "Ho rilevato una
lettura simile di anomalie spaziali poco prima che Zoicite apparisse
di fronte a noi, e un'altra simile quando il centauro e' apparso in
plancia. Penso che sia una specie di metodo di teletrasporto usato
dalla Negaverse."
"Percio' alcuni o tutti possono essere stati portati via prima che
la nave venisse distrutta." disse O'Brien.
"Veda se puo' trovare dove sono andati, capo" ordino' Sisko, anche
se aveva un sentore di sapere dove si trovassero.
Mercury rispose prima che O'Brien potesse iniziare le scansioni.
"Trovati. Si sono teletrasportati nella regione artica." Si fermo' e
guardo' Mars. "Proprio al Polo Nord."
"Dritti nella Negaverse" disse Dax.
Kira si acciglio alla notizia. "Dannazione. Pensavo che li avessimo
presi."
Mars sembro' e si senti' improvvisamente stanca. "Sta per succedere
di nuovo... Proprio come prima."
"Cio' non deve succedere." disse Pluto. "Altrimenti, tutto sara'
perduto. Le timeline dei due universi rimarranno per sempre nel caos."
Mars senti' qualcuno che le metteva una mano sulla spalla e si
volto' vedendo Sisko che stava in piedi dietro di lei nonostante la
gamba ferita, con una forte determinazione disegnata in viso. "Non
succedera' di nuovo, Rei. Non se io posso evitarlo." la rassicuro'.
"Qualsiasi cosa serva, non importa il costo, eviteremo che la storia
si ripeta."

----

TO BE CONTINUED

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Messaggio da trekfan1 » 4 ott 2009, 20:35

Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor paradox
Capitolo 6 - Sotto sorveglianza
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox

Capitolo 6 - Sotto sorveglianza

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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"Diario del capitano. Data stellare... sconosciuta. Le riparazioni
a bordo della Defiant sono state completate e ci siamo portati in
un'orbita vicina alla Terra in occultamento. Abbiamo messo in atto il
piano del maggiore Kira per proteggere Sailor Moon, e percio' diversi
membri dell'equipaggio stanno mantenendo un controllo continuo su di
lei e le altre due Senshi. Il conestabile Odo sta facendo uso delle
sue abilita' uniche per mimetizzarsi in diversi oggetti ed animali
nelle vicinanze... ed ho notato che, per ragioni ignote, non tollera i
corvi. Chiaramente Sailor Mercury e Sailor Mars non sono contente del
fatto che ho vietato loro di far parte del gruppo di sorveglianza,
nonostante le loro richieste. Capisco come si sentano, ma al momento
preferisco tenerle come riserve. Sailor Pluto ha rifiutato, anche se
secondo me con riluttanza, di essere coinvolta negli eventi, per
evitare eventi drastici nella timeline. Data la sua superiore
conoscenza in fatto di eventi temporali, non le posso dare torto."

Jadeite fece un mezzo sorriso mentre si trovava alla presenza di
Queen Beryl e guardava lo sconforto di Nefrite. Beryl aveva iniziato
la sua riunione congratulandosi con Nefrite per aver catturato il
mutaforme e i soldati Jem'Hadar, ma il sorriso svani' dalla sua faccia
quando inizio' a maltrattarlo per la perdita delle tre navi spaziali
aliene... E per il suo fallimento nel tentativo di catturare o
distruggere l'altra nave sconosciuta. Forse la sua rabbia per il
risultato di Nefrite sarabba stata sufficiente per dimenticare il
proprio ultimo incontro con le Sailor Senshi.
"... e per quanto ti riguarda, Jadeite..."
Ogni traccia di sorriso svani' dalla sua faccia e tremo'
internamente da tanto era glaciale il tono della voce. Beryl non
aveva evidentemente sfogato tutta la sua rabbia con Nefrite. Infatti,
sembrava piu' arrabbiata di prima.
Poteva essere peggio di quanto avesse pensato.
"Ancora una volta, hai incontrato le Sailor Senshi..." la sua voce
si fece piu' alta e stridula "... e hai fallito miseramente! Il
fallimento di Nefrite e' grave, ma i tuoi continui insuccessi stanno
diventando intollerabili!" Si piego' in avanti e la sua voce divenne
bassa e minacciosa. "Mi puoi dare una buona ragione perche' io non ti
debba condannare al sonno eterno immediatamente?"
Jadeite si inchino' profondamente, cercando di dare una sensazione
di calma nonostante il terrore che pervadeva il suo corpo. "Mi scuso
per il mio fallimento, Queen Beryl" disse "Ma ho un piano..." La sua
mente cerco' di inventarsi un piano, qualsiasi piano, che potesse
appagare la monarca della Negaverse. E che potesse salvare il suo
collo. "... che dovrebbe avere come risultato la distruzione delle
Sailor Senshi."
"Ma va?" La voce di Beryl poteva aver preso un tono di piacere, ma
la sua espressione prometteva un destino peggiore della morte. "Hai
gia' fatto queste affermazioni nel passato. Perche' dovrebbe essere
diverso questa volta?"
Jadeite noto' lo sguardo di Nefrite quando Beryl parlo'.
Evidentemente l'altro Generale pensava che qualunque fosse il piano
che aveva in mente Jadeite, sarebbe stato destinato a fallire. Come
avrebbe voluto rimuovere quel sorriso dalla faccia del suo rivale...
Come un lampo, gli venne l'ispirazione. Il piu' tranquillamente
possibile si rivolse a Beryl. "Perche' questa volta abbiamo il
mutaforma come nostro alleato." La frase di Jadeite ricevette uno
sguardo tagliente da Nefrite, e lo convinse a non fermarsi.
Evidentemente l'altro Generale aveva altri progetti per il
mutaforma... piani che Jadeite aveva appena fatto saltare.
"Capisco" disse Beryl, guardandolo freddamente. "Dimmi di piu',
Jadeite. Se questo piano ha delle potenzialita', potresti redimerti."
Nefrite si accigliio' quando senti' il piano di Jadeite. Se non
fosse stato per l'interferenza dell'altra nave, la Defiant, avrebbe
rimpiazzato Jadeite. Ma sembrava che il suo rivale avesse tirato fuori
il classico coniglio dal cappello, e sembrava che Beryl stesse per
approvare il suo piano.
Nella sua testa, ripercorse cio' che era successo in quella
operazione. Una delle sue creature delle costellazioni doveva essere
sufficiente per distrugere quella nave, nonostante le loro armi
avanzate. Due avrebbero dovuto spezzarla in due in pochi secondi, e
l'avrebbero fatto... Se non ci fossero state quelle Sailor Senshi
sulla nave.
Questo era l'aspetto piu' inquietante della storia. Sailor Mars e
Sailor Mercury erano impegnate sulla Terra dall'ultimo piano di
Jadeite, ma le aveva viste attraverso gli occhi di Centaurus. Come
potevano essere in due posti contemporaneamente?
E poi, c'era anche quella Senshi misteriosa che aveva combattuto
con Aquila. Da dove era arrivata? E chi era?
Qualsiasi fossero le risposte, non osava rivelare queste
informazioni alla regina. L'apparizione di ogni nuova Senshi la aveva
molto irritata. La notizia dell'apparizione di altre tre senshi
poteva portarla ad un livello di furia... che lui avrebbe fatto
svanire pagando con la sua vita.

"Diario del capitano, supplemento. Stando alle indicazioni della
timeline alternativa, le forze della Negaverse dovrebbero colpire
oggi. Spero che le nostre forze combinate siano abbastanza per evitare
che questo giorno si tramuti in un disastro una seconda volta."

Pluto guardo' il monitor dalla sua sedia alla stazione scientifica.
"Si comincia." disse a bassa voce.
Sisko lascio' la poltrona di comando e si mosse verso la parte
anteriore del ponte per affiancarla. Dato che Pluto sapeva bene cosa
cercare, le aveva dato il compito di esaminare le comunicazioni sulla
Terra per scoprire se la Negaverse avesse dato il via al proprio
piano. "Hai trovato qualcosa?"
"Si', capitano." rispose "Ci sono diverse notizie sui media di
Tokyo di molte sparizioni allo stadio del baseball. Come e' gia
avvenuto. Non ci sono dubbi che Luna vorra' vederci chiaro e usera' le
Semshi per investigare." Si volto' verso Sisko. "Succedera' oggi."
"Molto bene" rispose Sisko a denti stretti. "E' quasi l'alba
laggiu'. Dobbiamo iniziare la fase uno immediatamente."

Mars corse lungo il corridoio con Bashir vicino a lei e si fermo'
dopo aver girato l'angolo. "Dannazione!" esclamo' vedendo il corridoio
vuoto di fronte a lei. "Non e' qui!"
Bashir apri' un tricorder con una mano, mentre nell'altra aveva un
phaser bajoriano. Il dispositivo inizio' le sue scansioni
automaticamente. "I campi di forza di emergenza sono ancora attivi
alla giunzione del corridoio e nei condotti di ventilazione." disse
esaminando le letture. Guardo' la porta alla loro destra mettendo via
il tricorder. "C'e' solo una strada che poteva percorrere."
Mars annui' e attivo' il comunicatore bajoriano che indossava. "Mars
a Mercury. Lo abbiamo intrappolato in sala macchine."
"Il capo ed io siamo alla porta di dritta." arrivo' la risposta.
"E' bloccata, percio' non e' potuto uscire da qui."
Mars sorrise soddisfatta. "Allora l'abbiamo messo all'angolo." e si
mosse verso la porta.
"Aspetta" la avviso' Bashir mettendosi da un lato della porta.
"L'abbiamo messo all'angolo, ma non l'abbiamo ancora preso." Mars
annui' all'avviso e i due entrarono con cautela in sala macchine, con
la porta che si richiuse dietro di loro.
Quasi nello stesso momento, l'altra porta si apri', e il capo e
Mercury entrarono. "Deve essere qui." disse Mars, guardando la stanza,
mentre Mercury faceva altrettanto col suo visore. "Lo sento."
Mercury scansiono' la stanza, mentre i due ufficiali colpivano le
superfici con raggi phaser a bassa intensita'. "Si', Mars." disse la
compagna. "Rilevo la sua presenza, ma non riesco ad identificarlo."
"Tenete gli occhi aperti" disse O'Brien continuando a sparare. "Si
fara' vedere presto."
Mars annui' andando verso la porta, ancora guardandosi in giro.
Senti' Bashir urlare all'improvviso "Dietro di te!" quando senti' un
lieve tocco sulla sua spalla destra.
"Sei morta" le disse Odo.
Si volto' verso il mutaforma, mezzo formato, con ancora parte di
esso attaccato al muro, poi guardo' O'Brien. "Pensavo che avesse
controllato il muro!"
"L'ho fatto!" le rispose difendendosi.
"Lo ha fatto" confermo' Odo. "Infatti, mi ha mancato di due
millimetri."
"Due millimetri!" Mars si appoggio' al muro quando Odo si riformo'
completamente. O'Brien e Bashir si scambiarono uno sguardo, mentre
Mercury spegneva il visore sospirando.
"Deduco che il Conestabile abbia vinto ancora?" chiese una voce
dall'alto. Il gruppo guardo' verso la terrazza della sala macchine, e
vide Sisko in piedi con Pluto in fianco a lui, che erano entrati dalla
porta superiore.
"Vincitore ed imbattuto." confermo' Bashir.
"Non e' un gioco, dottore." disse Odo con disapprovazione. "Questi
esercizi di allenamento sono necessari se volete essere pronti per
affrontare il Founder che la Negaverse controlla."
"Si', lo sappiamo. Ma mi piacerebbe poterla catturare almeno una
volta." rispose Mars. "L'abbiamo fatto otto volte, e lei e' stato in
grado di 'uccidere' uno di noi ogni volta."
"Non ti abbattere cosi'" la rassicuro' O'Brien. "Odo vince sempre a
'Caccia il Mutaforme'". La risposta di Odo fu uno sbuffo di
insofferenza.
"Vorrei darvi il tempo per una rivincita, ma credo che non ce ne
sia il tempo." Sisko guardo' Sailor Mars. "Vai da Dax nella sala
teletrasporto. E' ora di iniziare la fase uno. E capo... Venga da me
quando ha finito laggiu'. Ho un compito anche per lei."
"Si' signore" disse O'Brien.
Mars annui' e si diresse verso la porta. Appena uscita, Mercury
chiese "Capitano, ha notizie di Luna?"
"No" ammise. "Ma non mi preoccuperei. Sono sicuro che Luna sa come
badare a se stessa. E non e' sola laggiu'."

In quel momento, Luna era su un albero fuori dalla residenza
Tsukino. Per un gatto, era un punto di osservazione ideale per tener
d'occhio la camera di Usagi.
Ma anche un gatto si puo' sentire scomodo dopo essere stato fermo
diverse ore su un albero. Luna cambio' la sua posizione per
stiracchiarsi, come aveva fatto diverse volte durante la sua guardia.
Si acciglio' alla vista delle sue zampe, con la pelliccia che le
copriva in un colore dorato come quello della sua mezzaluna sulla
fronte. Essere camuffata era una condizione che Sisko aveva imposto
per poter far parte del gruppo di sorveglianza di Usagi, e le sue
varie capacita' svanivano quando aveva la sua mezzaluna coperta in
qualche modo. Percio' rimaneva solo la possibilita' di cambiare colore
completamente alla pelliccia per nasconderla. Nonostante fosse
necessario, lo odiava. Comunque, sarebbe finito presto, e sarebbe
ritornata al suo colore naturale.
Un lieve tremore dell'albero la riporto' al presente. Si guardo'
attorno per cercare cosa succedesse, e si trovo' faccia a faccia
con... se stessa. Improvvisamente fu molto contenta di essere
camuffata.
"Bene" le disse la sua controparte. "Non so chi tu sia, ma sei
stata su questo albero durante le ultime due notti. Ora, voglio
sapere che succede."
Luna sbatte' gli occhi, non sapendo cosa fare, visto che intui' che
non era quello il momento di rivelarsi. Invece, scese in silenzio
dall'albero e corse lungo la strada, raggiungendo il nascondiglio di
Kira.

Gli occhi di luna si rimpicciolirono al vedere lo strano gatto
scappare. 'Ha qualcosa di familiare quel gatto.' penso'. Scese
dall'albero e passeggio' per la strada per essere sicura che tutto
fosse regolare nella zona prima di tornare nella stanza di Usagi.
Sedendosi di fianco a lei, ripenso' a quanto successo. 'C'e' quancosa
di strano qui attorno. E voglio scoprire cos'e'!'
La questione era come.

Luna salto' sulla spalla di Kira dopo essere arrivata al punto di
osservazione del maggiore. "Che e' successo?" chiese sussurrando.
"Diciamo che ho appena avuto un incontro ravvicinato di tipo
temporale." rispose Luna, mantenendo la voce bassa allo stesso modo.
Kira alzo' un sopracciglio. "Oh, la tua controparte ti ha trovata?"
La gatta sospiro'. "Ho paura di si'. E devo dire che l'ho trovato
abbastanza sconfortante."
"So cosa provi." le rispose Kira, ripensando al suo incontro con
l'Intendente Kira Nerys nell'universo dello specchio. "Mi e' successa
una cosa del genere."

Mercury guardo' Bashir preparare un kit medico da usare in caso di
necessita' per la missione che stava per partire. Odo aveva terminato
le esercitazioni, visto che non erano piu' necessarie, considerando che
nel vicino futuro si sarebbe entrati in azione. La Senshi sperava che
le cose potessero andar meglio rispetto alle esercitazioni. "Dottore,
mi puo' rispondere ad una domanda?" gli chiese.
"Certo" le rispose, esaminando un tricorder modificato per avere un
aspetto Bajoriano. "Chiedi pure."
"Capisco la necessita' per voi di usare abiti civili nelle
missioni, ma mi puo' dire perche' state usando armi, comunicatori e..."
indicando il kit medico "...equipaggiamento medico Bajoriano?"
"Beh, come ormai sai, le Senshi incontreranno l'Enterprise di
Kirk, e piu' tardi quella di Picard. Percio' visto che dobbiamo fare
di tutto per eliminare questo paradosso temporale..."
"... non ne volete creare un altro nel processo." fini' la frase.
"La conoscenza dell'esistenza della Flotta Stellare potrebbe causare
cambiamenti nella timeline."
"Esattamente" commento' Bashir, mettendo via un rigeneratore di
tessuti. "In questo modo non sapreanno molto quando incontreranno
l'Enterprise D." Esito' e la guardo' "Si spera."

Era l'alba al tempio, e Rei era di fronte al fuoco sacro. Era un
rito che faceva ogni giorno prima di andare a scuola. Era concentrata,
ma non tanto intensamente da non accorgersi che qualcuno si avvicinava
da fuori. Ando' verso la porta e l'apri' "Mi spiace, ma..." La voce si
spense quando vide bene chi c'era in piedi fuori. Una era un'alta
femmina, con una strana serie di tatuaggi su entrambi i lati della
fronte che scendevano fino al collo ed oltre, ma fu l'altra che la
stupi'.
L'altra persona era lei. Un'altra Hino Rei.
"Chi siete?" riusci' a chiedere.
"Io sono Jadzia Dax" disse la piu' alta "E questa e'..."
"Penso che sappia chi sono, Jadzia" disse il suo doppio.
Rei ando' verso la sua controparte e la esamino', girandole
attorno, studiandola intensamente. Pur avendoci provato intensamente,
non riusciva a trovare nulla che potesse indicare che era un falso.
Tutti i suoi sensi, sia fisici che psichici, le stavano dicendo che
era un'altra se stessa. "E' impossibile."
Il suo doppio scosse la testa. "Non quando viaggi nel tempo."
"Viaggio nel tempo?"
"Gia'! Sono venuta con la sua nave" disse indicando Dax.
Rei si rivolse all'altra donna. "Va bene. Allora, da dove venite?"
"Vengo anche io dal futuro, ma anche da un altro pianeta. Il mio
popolo si chiama Trill."
Rei scosse la testa. Gente da un altro pianeta, viaggiatori nel
tempo... Quella giornata stava gia' diventando strana, ed era appena
cominciata. "Va bene. Assumendo per un momento che quello che state
dicendo sia la verita', perche' siete qui? Perche' viaggiare indietro
nel tempo?"
"Perche' qualcosa e' andato male nel mio passato." le rispose la
sua controparte. "E sta per succedere nel tuo futuro prossimo, oggi
per la precisione, e riguarda Usagi."
"Usagi? E che ha fatto la testolina buffa?" chiese Rei, incredula.
La sua controparte la fisso' intensamente, "*E' morta*".

Dopo quasi un'ora, una Rei Hino molto confusa guardava la sua
controparte futura e la donna chiamata Dax che uscivano dal cortile
del tempio. Appena sparite dalla visuale, si volto' al fuoco che
bruciava ed inizio' il rituale della lettura.
Mentre la maggior parte della sua mente si concentrava sulla
fiamma, la parte rimanente stava ripensando a quello che Dax e il suo
doppio le avevano detto: che Luna le avrebbe portate ad investigare
cio' che sembrava un'altra operazione della Negaverse, simile al
trucco nel parco giochi. Ma questa volta era semplicemente un piano
per portar li' le Senshi ed ucciderle. Ma l'altra volta erano riusciti
solo ad uccidere Usagi.
Quel pensiero spavento' Rei piu' di quanto osasse ammetterlo.
Comunque, mentre erano state in grado di darle un vago
avvertimento, non le avevano dato molti dettagli.

"Devi capire" le disse Dax "Dobbiamo essere molto prudenti nel
dirti qualcosa. Il nostro obiettivo e' prevenire la morte di Sailor
Moon. Ma se ti dessimo troppe informazioni, potremmo modificare la
timeline in maniera peggiore."
"Perche' non mi dite come si camuffera' il mutaforme?" chiese.
La sua controparte scosse la testa. "Non andrebbe bene. E come
qualcuno mi ha fatto notare, il mutaforme potrebbe letteralmente essere
qualsiasi cosa o qualunque persona. Ho scoperto in cosa si era
camuffato solo prima che attaccasse."
"Inoltre abbiamo gia' fatto dei cambiamenti nella timeline."
aggiunse Dax. "Percio' gli eventi da qui in avanti potrebbero essere
diversi da quanto e' accaduto prima."
"La cosa migliore e' controllare tutto."
Rei si lamento' "Tutto?!?"
"E tutti." la sua controparte le fece un lieve sorriso. "Mi spiace,
ma e' tutto quello che possiamo dirti."
"Non ti preoccupare." aggiunse Dax, cercando di rassicurarla "Ci
sono altri che saranno attorno a controllare. E terremo un occhio
anche su Usagi. Percio' non pensare che tutto dipenda da te. Tutto
cio' che ci serve da parte tua e' che tu stia attenta e pronta per
quando sara' il momento."

Durante tutto il dialogo, Rei si era concentrata sulle due donne
intensamente, cercando di scoprire quanto fossero veritiere. Sperando
che ci fosse qualche menzogna nella loro storia.
Sfortunatamente, tutti i suoi sensi le dicevano che tutto cio' che
le stavano dicendo, era vero, anche se non le stavano dicendo tutto.
Ritorno' al fuoco. Dopo diversi minuti, un'immagine si formo'
all'interno della fiamma, in risposta ai suoi tentativi. Rei si
spavento nel vederla, terrorizzata.
Era un'immagine della Morte.

Dax premette il suo comunicatore quando furono a distanza dal
tempio "Dax a Kira. Stiamo arrivando da te."
"Ricevuto" rispose il maggiore. "Fate con calma. Ci vorra' un po'
di tempo prima che vada a scuola. Prendetevela pura comoda per venire
qui. Kira chiudo."
Dax e Rei continuarono in silenzio per un po, prima che Rei
chiedesse "Come pensi che sia andata?"
Dax alzo' le spalle. "Abbastanza bene, direi. Ma lei e' te. Come
pensi che l'abbia presa?"
"Meglio di quanto ci aspettassimo." rispose. "E' frustrata perche'
non le possiamo dire di piu', ma capisce le nostre ragioni. Penso che
sara' pronta per quel mutaforma."
"Lo spero" disse Dax. "Secondo Kira, non e' stato facile convincere
Benjamin ad autorizzare questo incontro."

"Assolutamente no!" esclamo' Sisko
Rei istintivamente si protesse al tono, ma Kira gli tenne testa.
Emissario o no, aveva gia' avuto queste discussioni con lui, e non era
stato in grado di tenerle testa. "Capitano, io penso che lei dovrebbe
riflettere."
"Maggiore, e' diventata matta?" Sisko giro' attorno alla scrivania
e si avvicino' alla Bajoriana. "Se Rei incontrasse se stessa nel
passato, sarebbe una violazione diretta del..."
"Al diavolo le direttive sui viaggi nel tempo!" rispose Kira. "Non
vanno bene per questo caso!" Rivolse uno sguardo a Pluto, che stava da
parte e non aveva ancora detto nulla, anche se stava seguendo la
discussione con grande interesse. "Capitano, quelle direttive sono
state pensate per preservare le timeline. Ma in questo caso stiamo
parlando di cambiare questa timeline deliberatamente, e secondo un
piano ben preciso. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile."
"Come avete detto voi due" disse Rei a Sisko e a Pluto, "abbiamo
solo una possibilita'. Allertare una delle Senshi di questa timeline
potrebbe essere l'aiuto che cerchiamo per evitare che le cose vadano
male."
"Sono delle buone motivazioni" disse Sisko. "Ma non penso che..."
"Hanno ragione, capitano." intervenne Pluto.
Sisko la guardo'. "Pensavo che tu fossi stata l'ultima persona che
avrebbe approvato questo piano."
"Di solito, no... ma come ha detto il maggiore Kira, questa non e'
la situazione tipica di viaggio temporale." Si fermo' e guardo' Rei.
"Naturalmente dovra' essere sicura di non dir nulla alla sua
controparte riguardo a cio' che accadde oltre quel giorno."
"Non ti preoccupare" le promise Rei. "Non voglio fare qualcosa che
peggiori la situazionne.'
Sisko passeggio' per la stanza, pensando. "Non sarebbe meglio
Luna?" chiese alla fine.
"No" rispose Rei, scuotendo la testa. "Luna non sarebbe mai in
grado di nascondere qualcosa del genere ad Usagi, e se lo sapesse,
allora ci sarebbero davvero problemi. Inoltre non abbiamo la
possibilita' di contattarla da sola. Lo stesso vale per Ami.
Inoltre, facendolo all'alba, la mia doppia dovrebbe essere da sola
abbastanza a lungo per poterci parlare."
"Molto bene" disse Sisko, accettando il piano con riluttanza. "Non
sono sicuro che mi piaccia l'idea, ma visto che il nostro esperto
temporale e' d'accordo, do il consenso."

"Si sta facendo tardi." noto' Dax mentre si avvicinavano alla casa
di Usagi. "Kira non avrebbe dovuto gia' chiamare per farci sapere che
Usagi e' uscita per andare a scuola?"
Rei sorrise. "Voi la avete controllata per due giorni e non la
conoscete ancora. Ricorda: per tutto il tempo che l'ho conosciuta,
Usagi non e' mai stata in orario per nulla." Poi le discese uno
sguardo addolorato sul viso. "Eccetto per il suo funerale. Era fin
troppo in anticipo per quello."
Dax la rincuoro' battendole la spalla. "E' per questo che siamo
qui, ricordi?"
Rei annui', ma prima che potesse rispondere, un alto urlo arrivo'
da casa Tsukino. Immaginando cio' che stava per succedere, Rei sposto'
Dax dal centro del marciapiede, fuori traiettoria e fuori dalla vista,
proprio prima che un uragano biondo le passasse di corsa. Mettendo
fuori la testa, videro Usagi che correva a scuola, con Luna dietro di
lei. "Usagi." sussurro' dolcemente, e una raffica di emozioni la
pervase alla vista dell'amica ancora viva. Scosse la testa e sbatte'
gli occhi per resistere alle lacrime. Non c'era tempo per quello.
Non notata, la Luna camuffata si avvicino'. "Dai, Dax. Sara' gia'
difficile star loro dietro cosi'."
"Dov'e' Kira?" chiese Dax.
"Qui dietro" rispose la gatta. "Ora muoviamoci!" Corse
all'inseguimento di Usagi, e Dax la segui'.
Rei ando' dall'altra parte e trovo' Kira che stava districandosi
abbastanza dolorosaamente da un cespuglio di rose. Kira la guardo' quando
cerco' di trattenere una risata senza successo. "Oh, sono sicura che
sia molto divertente!" commento', con un tono che diceva l'opposto.
"Dipende dai punti di vista, maggiore." Il sorriso di Rei si fece
piu' grande al pensiero della reazione di Sisko quando avrebbe sentito
di questo.
Kira stava pensando la stessa cosa. "Non ne fare parola... OW!"
Kira si piego' quando cerco' di mettere il peso sul piede destro.
Evidentemente si era anche stortata la caviglia. "... con nessumo."
fini'. "E' un ordine."
Rei le diede una mano. "Peccato... Non sei un mio ufficiale
superiore." le rispose andando verso un punto nascosto.
"Potrei sempre dire a Odo di metterti ai ferri." la minaccio' Kira,
ma Rei poteva dire che non stava dicendo sul serio. "Kira a Defiant...
due da portar su."
Rei senti' la sensazione ormai familiare del raggio del
teletrasporto che la prendeva, e Tokyo svani' dalla vista, per essere
rimpiazzata dalla sala teletrasporto della Defiant. Senti' Kira
lamentarsi leggermente quando videro Sisko che le stava aspettando.
Sisko alzo' un sopracciglio alla vista dei vestiti strappati di
Kira quando Rei la aiuto' a scendere dalla piattaforma. "Che le e'
successo?" chiese quasi retoricamente, con un leggero sorriso sul
volto.
"Usagi." disse a denti stretti, consegnandosi all'inevitabile.
"Visto che stava facendosi tardi, pensavo che stesse a casa da scuola
ammalata. Poi ho sentito un grido, cosi' alto che avrebbe spaventato i
Profeti, che urlava dicendo di essere in ritardo. Meno di un minuto
dopo, questo ciclone biondo esce di corsa dalla porta, arriva sul
marciapiede e mi sbatte a terra." Sisko rise leggermente, come Rei,
allo sconforto di Kira. "Non penso che sia molto divertente!"
"Dice? Se ricordo bene, lei pensava che fosse estremamente
divertente ieri... quando e' successo quasi la stessa cosa a me."
"Si' signore" rispose.
Sisko lascio' passare un momento prima di tornare agli affari.
"Lasciamo perdere, per ora. Penso che Usagi sia arrivata a scuola
senza prolemi."
"E' per strada" disse Rei. "Luna... la nostra Luna, la sta
seguendo, assieme a Dax. Dovrebbero essere qui presto."
"Bene. Lasceremo la guardia a Odo tra un paio d'ore, mentre ci
prepariamo. Se abbiamo ragione, il momento critico sara' oggi
pomeriggio." Sisko le lascio' andare con un gesto, e Rei aiuto' Kira
ad arrivare in infermeria.

"Sembra tutto a posto" disse Dax. Assieme a Luna stavano
controllando la zona della Juban Junior High School dopo essere state
sicure che Usagi fosse arrivata senza problemi, anche se un po' in
ritardo.
"Era ora" osservo' Luna, sbadigliando.
"Devi essere esausta" osservo' Dax. "Odo dovrebbe essere qui fra un
paio d'ore a rilevarti. Ti riposerai dopo."
"Non ti preoccupare." disse la gatta.
Dax annui'. "Va bene. Torno sulla nave. Ci vediamo su." Luna annui'
prima di saltare dalla spalla di Dax per trovare un buon punto di
osservazione.
Dax stava per dirigersi al punto per il teletrasporto, quando
senti' "Pensavo che lo facesse solo la testolina buffa. O tutti i
proprietari di gatti ci parlano assieme aspettandosi che rispondano?"
L'ufficiale si volto' per guardare chi parlava, ma sapeva gia' chi
era. Worf e Mercury erano stati molto chiari nelle riunioni, coprendo
tutto, fino alle voci delle persone che si trovavano li' attorno.
Percio' non fu cosi' sorpresa di trovarsi di fronte a Mamoru.

Una delle porte del ponte verso poppa si apri' per far entrare
O'Brien. "Ecco, signore." Sembrava strano vestito in abiti civili sul
ponte, ma era comprensibile, visto il compito che gli aveva dato
Sisko. "Biglietti per la partita di oggi per tutti... eccetto Luna e
Odo, naturalmente."
Sisko sorrise quando prese i biglietti. "Bel lavoro, capo."
"Non ha avuto problemi con quelle riproduzioni dei soldi, vero?"
chiese Bashir.
"Riproduzioni?" chiese Ami stupita. "Volete dire che erano soldi
falsi?"
"Beh, non esattamente. Voglio dire, non era denaro vero, ma non
c'e' modo di poterlo distinguere." O'Brien alzo' le spalle. "Visto che
abbiamo usato un replicatore, praticamente e' denaro vero."
"Spero che avremo il tempo per vederci la partita." disse Sisko.
"Ed e' un male che tutto questo non sia successo nel Nord America.
Sarebbe stato bello poter vedere i giocatori della Major League di
questo periodo... Cal Ripken, per esempio."
"Oppure Nolan Ryan?" suggeri Kira.
Sisko sorrise. "Ha studiato, maggiore. Ma credo che abbia sbagliato
di qualche anno di troppo."

Tutto sembrava andare secondo i piani, pensava Rei mentre camminava
lungo il corridoio. La porta della sala mensa si apri' automaticamente
per farla entrare, ed ando' verso il replicatore. Noto' che Dax e Worf
erano seduti ad un tavolo, stranamente silenziosi. Qualcosa le disse
che stavano parlando, ma si erano fermati appena era entrata.
Prendendo il raktajino che aveva ordinato, si avvicino'. "Sapete,
credo che questa roba stia iniziando a piacermi." disse.
"Mi e' sempre piaciuta." diss Dax alzando il proprio bicchiere. Rei
noto' che Worf stava bevendo il solito bicchiere di succo di prugna, e
evito' di alzare le spalle mentre si sedeva.
"Allora, mi volete dire di che stavate parlando voi due quando sono
entrata?"
"E chi dice che stavamo parlando di qualcosa?" chiese Dax.
"Eddai. Tu sei il tipo che raramente sta zitta, Jadzia. E ho la
sensazione che stavate discutendo quando sono entrata." Rei si
appoggio' allo schienale e guardo' i due ufficiali. "Stavate parlando
di Mamoru, vero?"
Dax si sorprese, ma Rei vide solo una leggera soddisfazione in
Worf. "Gliel'avevo detto che era sensitiva" disse il Klingon.
"Beh, non c'era niente di psichico." ammise Rei. "E' stata solo una
buona intuizione."
"Una buonissima intuizione." disse Dax. "Ma hai ragione. Stavamo
parlando di lui. L'ho incontrato mentre ero a terra."
"Avrei voluto incontrarlo io." brontolo' Rei.
"Presto," disse Worf, "secondo cio' che dice Pluto, la Negaverse si
muovera'. La battaglia sara' oggi pomeriggio."
Rei annui', ma si rivolse a Dax. "Beh, che stavi dicendo di lui?"
Dax si acciglio'. "Stavo solo dicendo che mi e' sembrato... sulle
sue."
"Deriva dal fatto che era un orfano. Crescendo in un orfanotrofio,
trova difficile confrontarsi con la gente. Percio' la tiene a
distanza." Rei si fermo', ricordando il tempo passato con lui. "Una
volta che lo conosci, e' facile andarci d'accordo."
"Forse sono solo io." disse Dax. "Ma non capisco cosa ci hai
trovato... O cosa Usagi ci trovera'."
"E' dovuto molto al fatto che non sa chi e cosa sia." disse Worf.
"L'ho incontrato dopo che aveva riacquistato la memoria. Mi era chiaro
che l'amava profondamente."
Rei non capi' cosa stesse per fare Dax, ma la Trill sorrise e le
fece l'occhiolino. "Worf, sei un romanticone!"
"Non lo sono!" nego' il Klingon.
Sarabbe andata avanti per un po', ma ci fu una chiamata dal sistema
di comunicazione. "Attenzione. A tutti i membri dell'away team.
Rapporto in sala teletrasporto. E' ora di iniziare la fase due."

Sisko, col maggiore Kira di fianco, spiavano da dietro i cespugli e
guardavano Ami e Rei del passato dal loro punto di osservazione al
tempio.
Ami era seduta, calma, sui gradini della scalinata, leggendo un
libro, mentre Rei stava passeggiando avanti e indietro. Era ovviamente
impaziente. E non era la sola. Sisko guardo' Luna. "Dov'e'? Pensavo
che avessi detto che Usagi doveva essere qui adesso."
Luna scese dai rami dell'albero, col suo colore dorato. "No, le ho
detto che *avrebbe dovuto* essere qui a quest'ora. Con Usagi e' una
bella differenza."
"Beh, ma *dov'e'*?" chiese Kira. "E' importante per la sua
sicurezza!"
"Probabilmente e' per strada." rispose con calma la gatta. "Non vi
preoccupate. Odo ha detto che la avrebbe tenuta d'occhio. E da quanto
ho visto, e' molto abile." Si acciglio' pensando a come era andata col
Conestabile quando l'aveva sostituita. Stava fuori dalla scuola di
Usagi, quando Odo era arrivato presso di lei, imitandola alla
perfezione! 'Non sara' capace di imitare gli umani, ma e' molto
abile con gli animali', penso'. Luna ebbe un tuffo al cuore pensando
che la sua controparte l'avesse scoperta e le si fosse avvicinata
senza percepirla. Ma era quasi svenuta quando Odo le parlo in quella
forma, con la sua voce maschile. "Se ci fossero stati problemi, penso
che avrebbe gia' chiamato."

Sisko non era il solo preoccupato per il ritardo di Usagi.
"Sara' qui a momenti." disse Rei al grosso umano che
l'accompagnava. Guardava la se stessa del passato passeggiare
nervosamente avanti e indietro, poi guardo' l'uomo che era impaziente
allo stesso modo. "Stai tranquillo, Worf. Abbiamo ancora tempo prima
dell'attacco."
Il Klingon camuffato si irrigidi'. "Non userei i tuoi ricordi come
una guida di questo futuro. Abbiamo gia' fatto delle modifiche alla
timeline. La distruzione delle navi dei Jem'Hadar da parte della
Defiant potrebbe avere delle ripercussioni nel corso degli eventi."
"Lo so." gli rispose. Ci fu uno strano silenzio, prima che
chiedesse "Worf, pensi che i cambiamenti che abbiamo fatto saranno
sufficienti per evitare la distruzione dell'Enterprise?"
"Almeno all'inizio." rispose. "Ma senza la presenza di Sailor Moon,
non penso che potrebbero sopravvivere all'incontro con le forze di
Beryl."
"Beh, Jadeite non ha mai scoperto chi eravamo, percio' lei dovrebbe
essere al sicuro, a meno che non si trasformi di fronte a lui." Worf
grugni' non concordando e tornarono al loro compito. Ma Rei parlo'
di nuovo. "Worf, ti posso chiedere una cosa?"
"Sicuro."
"Ami ha trovato qualcosa riguardo al Klingon Death Owl e me ne ha
parlato. Ma Makoto non era Klingon. Perche' hai urlato alla sua
morte?"
Worf si acciglio' e penso' di non rispondere alla domanda, ma gli
sembro' disonorevole. "E' stata... una questione di famiglia."
"Rei lo guardo' confusa. "Non credo di capire."
"Quando le Senshi visitarono l'Enterprise D, ho stretto un'amicizia
con lei. Ed era un'amicizia molto stretta. Non nel senso romantico, ma
diciamo che era quasi come se fossimo fratello e sorella. Percio',
prima che le Senshi partissero, ho deciso di formalizzare il legame,
ed ho accettato Makoto nella mia famiglia. E' diventata un membro
della Casa dei Mogh." Worf decise di non parlare di come la Casa dei
Mogh fosse stata disonorata di recente per aver contrastato le azioni
del Cancelliere Gowron. Lo avrebbe spiegato piu' tardi.
"Ma la Makoto che io conosco, non e' mai stata sull'Enterprise.
Percio' perche'..."
"Non importa." la interuppe Worf. "Il principio rimane lo stesso.
*Io* lo sapevo e questo importava. E cio' si estende alla promessa che
le hai fatto."
"Cosa?"
"Makoto ti ha chiesto di fermare Beryl, e tu l'hai promesso. E
rimettendo a posto la timeline, questo sara' possibile. E come
capo della Casa dei Mogh, l'ultimo suo desiderio mi lega allo stesso
modo. Percio' io *devo* essere sicuro che riusciremo, non importa
quanto possa costare."
"Anche se dovessimo morire?"
Worf annui'. "Oggi e' un buon giorno per morire!"
"Voi Klingon siete dei fatalisti." le disse Rei, guardandolo di
nuovo. "E' strano vederti cosi', Worf. Mi ero abituata a vederti
normalmente."
Worf la guardo', ricordando. "Sei stata tu."
"No, e' stata un'idea di Ami."
"Tu ci hai messo lo zampino."

Erano riuniti in sala mensa, mentre Kira spiegava il piano che
avevano studiato per proteggere Sailor Moon. Quando fu chiaro che
tutto il gruppo sarebbe stato impegnato, Worf sbuffo' leggermente.
Sisko chiese "Cosa c'e', signor Worf?"
"E' il pensiero di dovermi sottoporre alla chirurgia per sembrare
umano, signore." Incrocio' le braccia e si acciglio'. "Non e' una cosa
che mi piace, ma mi ci sottoporro' se la missione lo richiede."
"Mi dispiace, signor Worf." rispose Sisko. "Ma con la possibilita'
che ci siano soldati Jem'Hadar presenti, abbiamo bisogno della gente
migliore. E senza dubbio lei e' uno dei migliori combattenti che ho
sotto mano."
"Si', signore" rispose il Klingon.
Ami sembrava dubbiosa. "Ho una soluzione." disse. Porse a Worf uno
strano dispositivo, a forma di penna. "Abbiamo usato questo nel
passato per camuffarci."
Rei annui' approvando. "Buona idea, Ami."
Worf prese il dispositivo e lo guardo' dubbioso. Ne aveva sentito
parlare, ma non l'aveva mai visto usare. "Come funziona?"
Rei rispose "Di' soltanto 'Moon power trasformami in..' e quello in
cui vuoi camuffarti."
"State scherzando."
Rei sorrise a denti stretti. "Per nulla."
"Ci provi, comandante" disse Sisko.
Worf si acciglio', ovviamente piu' incerto di prima. "Si', signore.
MOON POWER! Trasformami in... un umano!" quasi si strozzo' dicendo
l'ultima parola.
La magia della penna usci' ed avvolse Worf, oscurandolo alla vista
per diversi secondi. Quando svani', Worf sembrava molto umano.
Un umano molto robusto. Ma dopotutto, umano.
Dax sorrise. "Sta molto bene!" Worf rispose solo con uno sguardo
tagliente.

Un forte rumore riporto' Worf al presente. Sia lui che Rei
guardarono alla sorgente del suono, ma si rilassarono quando sentirono
la voce di Dax che aveva aperto il comunicatore. "Benjamin, abbiamo
localizzato Usagi." La sua voce era divertita. "Julian... e' appena
stato investito."
"Usagi colpisce ancora" osservo' Rei a bassa voce, e Worf annui'.

Dax guardo', di fianco, mentre Bashir e Usagi si rialzavano da
terra. Un gatto nero molto familiare era seduto di fianco a loro, con
un'espressione che sembrava sconcertata sul muso.
"Mi dispiace!" disse Usagi per la quinta volta con una voce
leggermente preoccupata.
"Va tutto bene." le rispose Julian, dolorante, rassicurandola di
nuovo. Per la verita' l'aveva sentita arrivare, ma non aveva previsto
la sua forza. E sfortunatamente aveva anche giudicato male la
velocita' a cui andava, e il risultato fu la collisione. "Nessun danno
permanente. Stai bene, um...?" la sua voce si spense, come se non
sapesse chi aveva di fronte.
"Oh, il mio nome e' Usagi." rispose
"Bashir. Julian Bashir." rispose il dottore. "Se posso chiederlo,
come mai sei cosi' di fretta?"
"Oh, sto andando ad incontrare delle amiche" disse velocemente.
"Sono arrivata tardi a scuola, e sono stata messa in punizione. Sono
appena uscita e ora sono in ritardo all'appuntamento con loro, e Rei
sa essere cosi' permalosa..."
Bashir annui' simpaticamente. "Si', l'ho visto." disse.
"Huh?" Usagi lo guardo', confusa. Come poteva saperlo? "Conosce
Rei?" Un sorriso si apri' lentamente sul suo viso, e poi disse di
nuovo "Oh, allora e' il suo ragazzo?"
Era raro che Dax si trovasse senza parole.

E non era la sola. Ma Rei era una che non rimaneva senza parola per
molto.
"Ragazzo?!?" urlo' appena senti' un click dal comunicatore che
indicava la chiusura del collegamento. "Lui?"
"Ti suggerisco di tenere la voce bassa" la avviso' Worf. La sua
espressione rimase normale, ma i suoi occhi brillavano divertiti. "Non
dobbiamo attrarre l'attenzione."
Rei si volto' e guardo' arrabbiata, a braccia incrociate, un albero
li' vicino. Continuo' a borbottare, ma a voce piu' bassa. "Quella
piccola testolina buffa..."

Bashir balbetto' un attimo. "No, non lo e'." Decise che cambiare
argomento per coprire il suo lapsus fosse la strategia migliore. "E
chi e' il tuo amico a quattro zampe?"
Usagi guardo' verso terra, dove Luna stava guardando
impazientemente verso di lei. "E' la mia gatta... si chiama Luna."
Bashir si piego' e gratto' Luna. "Sembra intelligente..." Luna
inizio' a lisciarsi il pelo. "Per un gatto, intendo." Luna si alzo' di
colpo, guardando il dottore.
"Per un gatto?" chiese Usagi, incerta se fosse stata offesa.
"Si', anche se non ne sono sicuro... Mi piacciono di piu' i cani."
Luna torno' a guardare Usagi, e le diede un colpetto con la zampa
sotto il ginocchio.
Usagi guardo' la gatta, e le si allargarono gli occhi. "Oh, no! Il
tempo!" Comincio' a correre per la strada, poi si fermo' e si giro'.
Ci vediamo! Bye" Dopo aver fatto un ultimo cenno con la mano, corse
lungo la strada per il tempio, con la gatta che la seguiva. Dopo pochi
istanti un piccolo cane nero apparve da dietro l'albero li' vicino e,
dopo aver rivolto uno sguardo ironico ai due ufficiali, le segui'
lungo la strada.
"E' duro da credere che il destino di questa Terra e quello della
Federazione dipendano da lei." commento' Bashir, quando la vide
iniziare a salire le scale del tempio.
Dax tocco' il comunicatore, riaprendo il canale, poi ando' da
Bashir. Un osservatore avrebbe visto uno sguardo aguzzo nei suoi
occhi. "Allora, tu e Rei siete una coppietta adesso?"
"Jadzia!"
"Non pensi che sia attraente?"
"Naturalmente lo e'!" esclamo'. "E' solo che..." si fermo' a meta'
della frase realizzando cosa stava combinando Dax.
"E' solo che cosa?" chiese pericolosamante una voce dal comunicatore
prima che il dottore potesse pensare ad una risposta, ed impallidi'.
Non era saggio offendere, anche accidentalmente, qualcuno che
letteralmente poteva comandare il fuoco.
Fortunatamente, fu salvato da un ulteriore imbarazzo. "Manteniamo
la testa sulle cose serie, signori" avviso' Sisko. "Dax?"
"Usagi sta salendo le scale, signore." riporto', seriamente. "Odo
e' in posizione, come pianificato.'
"Bene. Tenete gli occhi aperti. Le cose da qui in avanti accadranno
velocemente."

Rei rimprovero' Usagi appena arrivo', con le mani piantate sui
fianchi. "Era ora! Che hai fatto? Ti sei fermata ad ogni gelateria che
hai incontrato sulla strada?" Ami la guardo' confusa, come Luna. Di
sicuro Rei aveva un modo tutto suo di parlare con la gente, con Usagi
in particolare, ma era piu' tesa del solito.
La risposta era che Rei stava percependo gli osservatori intorno al
tempio. Ma visto che non sentiva nulla di malvagio, penso' che fossero
gli altri che Dax e la sua futura le avevano menzionato. Questo
significava che il pericolo che le avevano preannunciato si stava
facendo vicino, e la tensione che stava accumulando la stava facendo
impazzire.
"No!" rispose Usagi. "Sono arrivata qui dritta dalla scuola! Anche
se mi sono scontrata con quel bel ragazzo..." Gli occhi si
rimpicciolirono e guardo' Rei piu' maliziosamente. "... che sembrava
conoscerti... Per caso, e' il tuo ragazzo?"
"Huh? di chi stai parlando? Io non ho il ragazzo!" rispose Rei
ritirandosi un pelino.
"Oh, ecco perche' sei cosi' acida, allora!" ribatte' Usagi.
Rei stava pensando ad una ulteriore risposta, quando qualcosa
attiro' la sua attenzione nella borsa di Usagi. La raggiunse e tiro'
fuori il manga. "Oh, certo che sei venuta qui direttamente! DOPO aver
investito la fumetteria!"
"Rei, ridammelo! E' mio!"

Rei senti' un nodo alla gola nel vedere la discussione fra Usagi e
la sua controparte. Si era dimenticata quanto le mancavano tutte
quelle discussioni molto frequenti che aveva con Usagi. Ancora una
volta si ritrovo' a respingere le lacrime sbattendo gli occhi, e la
sua faccia si fece piu' determinata.
Questa volta, Usagi non sarebbe morta, per nessuna ragione al
mondo.

O'Brien si guardo' attorno, da un posto sicuro. Lui ed Ami erano
stati fra i primi ad entrare nello stadio, e diversi venditori stavano
ancora preparando tutto. "Sembra tranquillo" le disse.
La ragazza guardo' il suo computer seminascosto. "Ho paura che non
durera' a lungo."
"Stai rilevando qualcosa?" chiese, facendo una rapida scansione col
tricorder, cercando di tenerlo nascosto. "Perche' io non rilevo
nulla."
"Perche' il suo tricorder non e' sensibile alle attivita' della
Negvaerse come il mio computer." Ami guardo' subito allo stand che
sarebbe stata la causa dei guai. "Ora che so cosa devo cercare, posso
rilevarli subito." Si acciglio'. "L'attivita' dello youma. Eccola qui.
Pero' non ho ancora trovato il mutaforma."
"Molto bene" disse O'Brien. "Dovremo aspettare." Guardo' in alto e
vide che c'erano diverse aperture tra le travi che potevano rivelarsi
dei buoni punti di osservazione. E visto che doveva coprire le Senshi,
era meglio farlo fuori dalla visuale. "Stai qui. Cerco un posto
nascosto e mi faccio teletrasportare lassu'."

Rei e Usagi vennero interrotte da un piccolo cane nero che si
avvicino' loro ed inizio' ad abbaiare. Era lungo quaso mezzo metro,
con il pelo completamente nero e un piccolo nodo dove doveva esserci
la coda. "Oh, che carino!" disse Usagi, facendo cenno al cane di
avvicinarsi. Lo fece, annusandola per un po'. La ragazza comincio' ad
accarezzarlo sulla testa, e lui compenso' la mancanza della coda con
cui scodinzolare, mettendo le zampe anteriori sulle sue ginocchia
richiamando ulteriori attenzioni.
Gli occhi di Rei si rimpicciolirono mentre esaminava il cane. Non
poteva metterci un dito addosso, ma sentiva che c'era qualcosa di
sbagliato. Ancora, non sentiva nulla di malvagio. Poteva essere uno
degli osservatori di cui Dax le aveva parlato?
Scosse la testa e cerco' di rilassarsi. Sarebbe stata contenta
quando quella giornata fosse finita. Tutte queste preoccupazioni le
stavano facendo venire un'ulcera... Ed era troppo giovane per questo!

"Sembra che a Odo piaccia questo compito." osservo' Sisko.
"Non lo ammettera' mai" rispose Kira. "Dira' solo che stava facendo
la sua parte."
"Fino in fondo."

"Usagi, lascia stare quel cane!" insis-bip- Luna. "Abbiamo affari
Sailor piu' urgenti!"
Usagi guardo' la gatta, che stava cercando di tenere Ami fra se' e
il cane. "Smetti di essere una gattina paurosa, Luna! E cosa ti fa
pensare che la Negaverse cerchera' di fare qualcosa? Li abbiamo appena
sconfitti al parco giochi!"
"Oh, davvero!" le disse Rei. "E tu pensi che non faranno altro dopo
di quello, testolina buffa?"
Usagi guardo' Rei e stava per replicare, ma Ami intervenne. "Luna
potrebbe aver ragione. Potrebbero essere gia' pronti per
qualcos'altro."
"Io penso che lo siano gia'!" disse Luna. "Ho trovato un articolo
su un giornale che parlava di gente che scompariva nei pressi dello
stadio del baseball."
"Oh, non ancora!" borbotto' Usagi.
Luna annui'. "Ho paura di si', Usagi. Dovremmo invest.. Ehi!
Smettila!" l'ultima frase era rivolta al cane, che aveva iniziato ad
annusarla. "Oh! Io odio i cani!"
Odo annui' a se stesso, soddisfatto del fatto che quella fosse la
vera Luna. Finora, non c'erano stati segni della presenza del
mutaforme. Sarebbe apparso allo stadio, come prima.
Nel frattempo, le tre ragazze ridacchiavano alla vista. "Sono
contenta che troviate tutto questo divertente." disse Luna, con un
tono che indicava tutt'altro. "Adesso andiamo!" Si volto' per andare,
e le tre ragazze la seguirono. Sentendo che c'era qualcosa che le
seguiva, Luna si volto' e vide il cane che era a pochi passi da loro.
"Oh no, tu no! Usagi, di' a quel cane di restare qui!"
Usagi sospiro' "L'hai sentita. Fermo li'!". Il cane la guardo' con
uno sguardo compassionevole, poi inizio' a latrare e a guaire. "Non
credo che voglia stare qui, Luna."
"Non lo possiamo portare con noi." disse Ami. "Potrebbe essere
pericoloso."
"Ho un'idea." Rei corse dentro e torno' con un paio di metri di
corda. Lego' velocemente il cane ad un albero, ignorando i suoi guaiti
con difficolta'. "Ecco. Cosi' dovrebbe trattenerlo!"
Le tre ragazze e la gatta tornarono sulla loro strada, con il cane
che le guardava finche' non furono fuori dalla vista. Quando
sparirono, la pelle del suo collo si altero' e divenne una gelatina
color caramello, che colo' attorno alla corda. La corda cadde al suolo
e il cane segui' le Senshi.
La controparte di Rei annui' a Worf. "Stanno andando." Premette il
suo comunicatore quando furono a distanza. "Mars a Sisko. Sono per
strada."
"Le vediamo. A tutti gli altri: dirigersi verso lo stadio. Kira ed
io le seguiamo lungo la strada."

Pluto si alzo' dalla stazione delle comunicazioni sul ponte, dove
stava controllando le trasmissioni dell'away team. Finora, tutto
sembrava andare come pianificato. Ma il momento critico doveva ancora
venire.
E c'era anche un altro dettaglio da sistemare. L'equipaggio era
concentrato sul salvare Sailor Moon da ignorare cosa fare con il
secondo flusso quantico. Bisognava sistemarlo, per evitare che
l'Enterprise lo rilevasse fra qualche mese. Fortunatamente, lei e Q ne
avevano discusso.
Ando' verso la stazione di ingegneria. "Signor Muniz..."
L'ingegnere si volto'. "Si'?"
"Ho un compito per lei." Gli diede un padd. "Ho bisogno che lei
modifichi un siluro quantico secondo questi parametri."
Muniz esamino' i dati, poi guardo' il tenente Glynn, che era in
comando. Dato che il capitano aveva dato istruzioni di collaborare
pienamente con Sailor Pluto, annui'. Muniz si alzo' "Va bene. Mi metto
subito al lavoro."

"Che succede, Luna?" chiese Usagi preoccupata. La gatta si era
fermata quando erano ormai vicine allo stadio, con l'espressione
confusa. Infatti, si era guardata intorno durante tutto il tragitto.
"Non ne sono sicura." rispose. "Ma sento qualcosa di strano qui
attorno. E' come se fossimo seguite."
Rei si irrigidi'. Aveva ancora la sensazione di essere osservata, ma
era come al tempio. Non c'era niente di malvagio, percio' era dovuto
ancora agli altri che Dax e la sua controparte le avevano detto.
Velocemente, penso' di avvisare Usagi e Ami su cio' che era successo
quella mattina, ma scarto' l'idea subito. Dax era stata chiara che
avrebbe dovuto permettere che gli eventi fluissero normalmente,
altrimenti la Negaverse avrebbe potuto rinunciare al piano e
ricominciarne un altro, e questa volta, non potevano esserci Dax e
gli altri ad evitare che potesse riaccadere. "Sei sicura, Luna? Non
sento nulla di malvagio." disse ad alta voce.
"Beh, questo chiarisce tutto." disse Usagi. "Luna sta diventando
paranoica!"
"Non e' vero!" rispose la gatta. "C'e' qualcosa qui attorno. Ci
scommetto le mie zampe!"
"Come vuoi." le disse Usagi. "Prima mi vieni fuori con questa idea
che la Negaverse attacchera' in uno stadio di baseball, che direi e'
uno strano posto, e ora mi dici che hai delle strane sensazioni che
neanche Rei sta sentendo. Luna, per me sei matta."
Luna guardo' la bionda. "Se sono diventata matta, e' solo grazie a
te, Usagi." le rispose prima di riprendere il cammino.
"Hey!" urlo' Usagi prima di seguirla. "Luna, e' gia' abbastanza che
debba comprare un biglietto qui che dissanguera' le mie mance! Non ho
bisogno che mi parli cosi'!"
"Se tu smettessi di comprare tutti quei manga, risparmieresti di
piu' sulle mance, testolina buffa." le disse Rei.
"Oh, gia'! Senti chi parla di non comprare i manga!" le rispose
Usagi.
Ami sospiro'. Stava per essere una lunga giornata...

Sisko alzo' lo sguardo dal volantino che aveva preso. Le tre Sailor
Senshi erano vicine, abbastanza da poter sentire i loro discorsi.
"Penso che Luna abbia ragione." stava dicendo Rei. "Ho una cattiva
sensazione da quando siamo entrate."
"Questo viene da una ragazza che aveva deciso che *io* ero un
diavolo e che mi ha colpita con un okami in fronte dopo pochi minuti
che ci conoscevamo?" disse Usagi. "Non mi fa sentire davvero meglio di
quanto mi e' toccato sborsare delle mie mance per il biglietto."
Gli occhi di Rei si rimpicciolirono, ma Ami intervenne prima che
potesse dire qualcosa. "Dovremmo dividerci per coprire piu' spazio.
Luna e io andremo di qua, mentre voi due controllerete dall'altra
parte."
"Aspetta un attimo! Io voglio venire con te, Ami. Luna puo' andare
con la brontolona!" disse Usagi.
"A me va bene." disse Rei, causando una serie di sguardi stupiti
dalle altre. "Andiamo, Usagi." Rei prese la borsa che nascondeva Luna
da Usagi e la diede ad Ami, poi prese la bionda per un braccio e
inizio' a muoversi verso l'atrio.
Luna e Ami stavano ancora guardando stupite, mentre Sisko e Kira
seguirono le due ragazze.

Ami guardo' dal suo punto di osservazione quando Usagi e Rei
passarono per l'atrio. Appena passate, si mosse nella direzione
opposta, andando dove stava andando la sua controparte.

"Stanno arrivando." noto' Bashir.
Dax annui', ma non rispose. Lei e Bashir avevano preso posto presso
lo stand che doveva essere quello di fianco a quello della Negaverse,
se le cose stavano procedendo come l'altra volta, ma non troppo vicini
in modo da evitare di essere all'intermo del campo illusorio. La Rei
del presente e Usagi si stavano avvicinando, come dovevano fare. Sullo
sfondo Dax poteva vedere Benjamin e Kira che le seguivano, ma non
aveva idea di dove si trovassero Worf e Rei.
Fu in quel momento che Usagi vide i prezzi, e si mise subito in
coda. Rei la prese per un braccio. "Che credi di fare?" Dax senti' Rei
che le parlava, con la voce bassa ma non abbastanza. "Siamo qui per
lavoro, Usagi, ricordi? Inoltre, potrebbe essere pericoloso!"
"Pericoloso?!?" Usagi chiese incredula. "Qui? Rei, stai diventando
peggio di Luna. Lasciami andare!" Con quello diede uno strattone e si
libero' il braccio.
Rei stava per fermarla di nuovo, ma intravide Dax nelle vicinanze.
La Trill le diede un cenno rassicurante, indicandole che tutto l'aiuto
necessario era attorno. Si rilasso' un attimo e segui' Usagi in coda.
Nel momento in cui Rei prese posto in fila, la cattiva sensazione
che aveva si intensifico' improvvisamente. C'era qualcosa di malvagio
nelle vicinanze. I suoi occhi si rimpicciolirono e sposto' lo sguardo
dovunque nel tentativo di localizzare qualcos 'Si comincia!' penso'.

Luna sporse la testa fuori dalla borsa dove era nascosta. "Trovato
qualcosa, Ami?"
"Niente di concreto" rispose. Premette alcuni tasti sul computer e
si acciglio'. "Finora non ci sono indicazioni di attivita' della
Negaverse, ma sto rilevando qualcosa di anomalo. Inclusa una cosa
che..."
"Che e' proprio sopra di te?" Ami si giro' per vedere da dove
veniva la voce, ma rimase di stucco. Anche Luna fu sorpresa allo
stesso modo. La ragazza che aveva parlato loro, era vestita
differentemente da Ami, ma in tutti gli altri aspetti era identica a
lei. "Il tuo computer sta rilevando me e il mio computer." Fece un
cenno al proprio computer, che Ami vide essere identico al suo.
"Chi sei tu?" chiese Ami appena riusci' a ritrovare la voce.
"Sono te. Quasi un anno piu' vecchia, ma te. Puoi confermarlo
scansionandomi." Si fermo' mentre Ami inizio' le scansioni, esaminando
sia il suo doppio che il computer. "La ragione per cui non rilevi
attivita' della Negaverse, e' perche' si sono mascherati dietro ad un
campo illusorio."
"Come lo sai?" chiese Luna.
"Perche' io ho gia' vissuto questo giorno, Luna. E sono qui... per
evitare che vada male ancora."
Prima che Luna potesse fare altre domande, un beep arrivo' dal
computer di Ami. "Lei e' me." confermo'. "A parte nove mesi di
crescita, in tutti gli aspetti siamo identiche... anche fin nel DNA. E
il suo computer e' esattamente lo stesso che ho io."
"Naturalmente" rispose il suo doppio. "Sono te, solo un po' piu'
vecchia." Fece dei cenni, indicando la direzione dove erano andate Rei
e Usagi. "Ora andiamo. Ho bisogno di voi quando inizieranno i
problemi." Si mosse, e Ami la segui' quasi subito.
Corse per raggiungerla. "Che vuoi dire riguardo ai problemi?"
"Luna aveva ragione. Questa e' una operazione della Negaverse."
spiego' la Ami piu' vecchia. "Ma non e' solo un'operazione per
racimolare energia. E' anche una trappola. E se non staremo attente,
Sailor Moon potrebbe venire uccisa... di nuovo."

O'Brien guardo' in basso, ai vari stand, tamburellando sul suo
fucile phaser. Tutto sembrava normale da quanto poteva vedere, ma il
suo tricorder gli stava dicendo che stava per succedere qualcosa.
Improvvisamente il campo illusorio svani', e O'Brien pote' vedere
il caos che si stava manifestando laggiu'. La gente stava correndo
via, urlando terrorizzata, mentre lo youma, Rybite era il suo nome da
quanto si ricordava, stava al banco. "Non ci posso credere!" borbotto'
quando lo vide "Assomiglia ad un Cardassiano."
Poi diversi movimenti attrassero la sua attenzione. "Che
diavolo...?"

Entrambe le Ami videro il caos che si stava formando. "Oh,
diavolo." esclamo' la Ami del futuro, lasciando sorpresa la sua
controparte. "E' gia' iniziata."
"Allora faremo meglio a muoverci!" disse Luna. La gatta stava
facendo del suo meglio per nasconderlo, ma era scossa dal racconto
dell'altra Ami di quanto era successo nel passato nei minuti che
seguivano. "Devi scoprire dov'e' il mutaforma."
"Pensavo fosse quel cane." disse Ami mentre si sbrigavano.
"No, quello era Odo. E' dalla nostra parte." la controparte
rispose. "Lui..." Un beep arrivo' dal computer, seguito da un beep
identico da quello di Ami. "Oh no! Sono qui." borbotto' leggendo i
risultati. Premette un medaglione che indossava sul petto, sotto
la spalla sinistra. "Mitzuno a Sisko. Ho appena rilevato..."
"Lo vediamo" rispose una voce dal medaglione. "Torna qui in
fretta." Ami annui' a se stessa, portando con se' la sua controparte.
La fase tre era iniziata.

O'Brien vide apparire dal suo nascondiglio tre ombre molto
familiari ed armate seguire la folla in panico. "E' proprio quello che
ci voleva, maledizione!" borbotto' "Jem'Hadar!"

----

TO BE CONTINUED

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Messaggio da trekfan1 » 4 ott 2009, 20:36

Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor paradox
Capitolo 7 - Non c'e' amore piu' grande...
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

Nota: Visto che in questo capitolo appaiono due Sailor Mars e due
Sailor Mercury, le due Senshi provenienti dal futuro verranno
indicate solo con Mars e Mercury, lasciando il prefisso Sailor per
le due della timeline del presente.

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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox

Capitolo 7 - Non c'e' amore piu' grande...

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Usagi si guardo' attorno confusa quando apparvero i Jem'Hadar fra
la folla. "E chi sono questi?!?" urlo'. "Hanno le pistole!"
"Guarda meglio, testolina buffa. Non ho mai visto quel tipo di
pistole." le disse Rei guardando i tre alieni, notando che ne' Dax ne'
la sua controparte ne avevano fatto menzione.
Usagi cambio' umore, da terrorizzata ad arrabbiata, e urlo' a Rei
"Smetti di chiamarmi TESTOLINA BUFFA!"
Non notato a causa del panico della folla. lo youma Rybite era
ancora fermo al bancone, borbottando qualcosa di incomprensibile. Ma
sembrava per lo piu' irritato perche' i Jem'Hadar avevano interrotto
la sua operazione.
Era cosi' distratto dalla vista dei guerrieri del Dominion che non
si accorse di una figura con l'uniforme sailor rossa che era atterrata
alle sue spalle, seguita da altre due con un costume sailor blu.
Mercury diede un calcione al petto a Rybite nel momento in cui
atterro', facendolo finire seduto sulla griglia. Lo youma urlo' di
dolore cercando comicamente di scappare via. Le sue urla ricevettero
lo sguardo dei Jem'Hadar, e il piu' vicino lo colpi' col calcio della
sua arma, facendolo svenire.
Mars alzo' un dito accusatorio contro i soldati alieni. "Questo e'
un posto dove la gente si vuole divertire, non perche' voi rubiate
loro l'energia! In nome di Marte..."
"... e di Mercurio..." urlarono all'unisono le due.
"... vi puniremo!" finirono assieme.
"Huh?" Usagi guardo' le tre Senshi, poi a Rei che le era di
fianco, e poi torno' a guardarle. "Un'altra Sailor Mars? *Due* Sailor
Mercury? Che succede?" poi si accorse che... "E mi hanno rubato la
battuta d'entrata!"
I Jem'Hadar non fecero domande, preferendo come sempre l'azione.
Puntarono le armi verso le tre Senshi ed iniziarono a fare fuoco.
Mentre si scansavano per evitare i colpi, la folla inizio' a correre
al riparo. Rei prese vantaggio dalla confusione e prese Usagi per un
braccio, trascinandola dietro un angolo dove Luna si avvicino' a loro.
"Che succede?" chiese di nuovo Usagi.
Rei ignoro' la domanda per il momento, controllando la battaglia.
La sua controparte aveva gia' tostato uno degli alieni che lei e Dax
non avevano opportunamente menzionato. O forse piu' semplicemente, non
sapevano che sarebbero apparsi, penso'. "Avrei dovuto immaginare che
anche il doppio di Ami sarebbe stata qui." borbotto'. "Non c'e' ancora
segno del mutaforma, pero'."
"Che cosa?" chiese Usagi. "Rei, sai qualcosa che io non so?"
"Un sacco di cose" le rispose automaticamente. Allo sguardo di
Usagi, aggiunse "Ma ora l'importante e' che loro hanno bisogno di
noi." indicando la battaglia. Mars aveva gia' bruciato i primi tre
Jem'Hadar, ma ne stavano apparendo altri. "Ce ne sono altri di quei
vermi."
"Si'" aggiunse Luna. "Trasformatevi! Ma state attente, specialmente
tu, Usagi."
"Huh?"
Rei alzo' la sua Transformatio Pen al cielo. "MARS POWER... MAKE
UP!" Quando la trasformazione fu completa, Sailor Mars guardo' Usagi.
"Beh? Che stai aspettando?"
"Smettila di darmi ordini" brontolo'.
"Usagi!" la ammoni' Luna.
"E va bene... MOON PRISM POWER... MAKE UP!"

Sisko trattenne Kira con la mano, visto che stava per sparare. "Non
ancora, maggiore". E premendo il comunicatore "A tutto il gruppo: non
sparate."
"Ma signore!" protesto' Worf
"E' un ordine, signor Worf. Dobbiamo aspettare finche' il mutaforma
non si riveli prima di poterci muovere. Se ci facciamo vedere troppo
presto. il mutaforma potrebbe andarsere e non sapremo dove o quando
colpira' di nuovo." Guardo' il campo di battaglia e si acciglio'. "Non
mi piace quanto a lei, ma Mars e Mercury sanno badare a loro stesse.
Inoltre" annui' ad un piccolo cane che aveva preso posto vicino al
bancone "Odo puo' dar loro una mano nel frattempo."
Kira annui', concordando con riluttanza quando un movimento venne
percepito con la coda dell'occhio. Sailor Moon ora si trovava sul
bancone, con un'altra Sailor Mars al suo fianco. "Va bene. Non so chi
siano quelle due Sailor Senshi in piu', ma io sono Sailor Moon, la
paladina della legge! Raddrizzo i torti e trionfo sui malvagi!"
Indico' il Jem'Hadar piu' vicino. "E questo vuo dire voi!... ooffff!"
I Jem'Hadar non rimasero impressionati dalla sua entrata, e uno di
loro stava per spararle, quando Mars spinse via la bionda facendola
cadere dietro al bancone. La scarica di energia colpi' dietro di lei.
"Owie..." Si rimise in piedi, massaggiandosi la testa dolorante e
guardo' entrambe le Senshi del pianeta rosso. "Grazie mille, Mars."
"Ma certo! Prenditela con me!" rispose Sailor Mars.
"Scusami, ma stavo solo SALVANDOTI LA VITA!" esclamo' Mars nello
stesso istante.
Sailor Moon stava pensando ad una risposta quando si accorse che
gli alieni avevano smesso di sparare. Fu subito ovvio, per un'alta
figura mascherata che stava in piedi fra lei e i Jem'Hadar. "Non e'
gentile interrompere una signora." ammoni' gli alieni, che sembravano
incerti e stavano arretrando esitando.
Sailor Mars guardo' Tuxedo Kamen, ma esito'. Non poteva toccarlo,
ma qualcosa le stava dando una strana sensazione.
Mars si acciglio'. Tuxedo Kamen non era apparso cosi' presto
l'altra volta. Poteva anche essere il risultato dei cambiamenti che
avevano fatto, ma c'era qualcosa che non quadrava.
Da parte sua, Sailor Moon era felicissima. "Tuxedo Kamen! Sei
arrivato!"
Si volto' e le rivolse un sorriso. "Naturalmente, Sailor Moon."
Stava per muoversi verso di lei, quando un piccolo cane nero salto' e
gli morse la mano. "Huh?"
Sailor Moon fu sorpresa allo stesso modo, forse anche di piu'. Non
ne era del tutto certa, ma qual cane sembrava in tutto e per tutto
quello che avevano lasciato al tempio. Ma come poteva essere li'? Rei
l'aveva legato!
O no?
Lascio' perdere per un momento, cercando di concentrarsi su cio'
che accadeva di fronte a lei. "Cagnaccio!" urlo', dandogli una forte
pacca sul sedere. "Tuxedo Kamen e' nostro amico!" Il cane sembro' non
reagire se non mordendo piu' in profondita' e forse guardandola, ma
prima che lei potesse fare qualsiasi cosa, ci fu un lampo rosso
davanti ai suoi occhi. Sailor Moon salto' indietro di mezzo passo, e
rimase senza fiato quando vide il terreno.
C'era una rosa rossa impiantata.

Sisko si tese quando Odo fece la sua mossa verso Tuxedo Kamen.
Sapeva che il Conestabile non avrebbe fatto una mossa se non avesse
sentito qualcosa. Forse...
"Benjamin!" chiamo' Dax dal comunicatore. "Guarda sopra di te!"
Guardo' in alto, e immediatamente vide fra le travi quello che
voleva dire Dax.

Sailor Moon guardo' in alto, al punto da cui era partita la rosa.
In piedi sul parapetto, con il mantello ondeggiante, c'era Tuxedo
Kamen. Un altro! Guardo' i due ragazzi mascherati, ovviamente confusa.
"Attenta, Sailor Moon! Non so chi sia quello, ma non sono io!"
Odo scelse quel momento per cambiare forma, tornando alle sue
sembianze umanoidi. Aveva una presa ferrea attorno al polso del
falso Tuxedo Kamen. "Apprezzerei che non mi colpisca ancora." le disse
guardandola. "Sto cercando di aiutarvi." e rivolgendosi al falso
"Entrambi."
"Non ho bisogno del tuo aiuto, Odo!" sbuffo' il mutaforma. Poi
aggiunse ai Jem'Hadar "Uccideteli!"

"Il mutaforma e' allo scoperto. Intervenire!" ordino' Sisko quando
altri Jem'Hadar, all'incirca una dozzina in tutto, apparvero. Meta' di
loro caddero quando l'equipaggio della Defiant apri' il fuoco. Da parte
sua, Odo stava lottando col mutaforma, con le loro forme che si
mischiavano durante il combattimento.
Un Jem'Hadar apparve vicino a Sailor Moon, con l'arma puntata su di
lei. Ma prima che potesse fare qualcosa, O'Brien fece partire un colpo
dalla sua posizione e lo colpi' in pieno. Nonostante questo, l'arma
dell'alieno fece fuoco cadendo. Si senti' un urlo di dolore, che
veniva da Sailor Moon.
"NO!" Mars corse dove era caduta Sailor Moon, ma Bashir in qualche
modo l'aveva anticipata ed era saltato oltre il bancone. Mars si
sporse da sopra, vedendo l'amica in ginocchio, tenendosi il braccio
sinistro.
"Fammi dare un'occhiata." le disse Bashir, quando inizio' le sue
scansioni col tricorder medico. Ebbe la conferma della sua analisi
iniziale della ferita. Guardo' Mars. "E' tutto a posto." disse alla
Senshi preoccupata. "E' solo un graffio." Mars sospiro', chiaramente
di sollievo.
Kira si uni' a loro, e si apposto' dietro al bancone. "Continua. Li
copro io." disse a Mars. Mars annui' e torno' alla battaglia.

C'e' un vecchio adagio militare che recita: i piani di qualsiasi
battaglia non sopravvivono oltre il primo contatto col nemico. E
questo era sicuramente vero in questo caso. Il piano di Kira prevedeva
che l'equipaggio della Defiant avrebbe sparato ai Jem'Hadar dal
coperto, mentre Mars e Mercury avrebbero cooperato con le altre Sailor
Senshi. La sorpresa fece si' che il piano funzionasse per cinque
secondi, e una dozzina di soldati del Dominion erano stati abbattuti,
o dai phaser o dalle fiamme delle due Mars.
Ma i Jem'Hadar erano abili guerrieri, e quindi si adattarono alle
circostanze. Dopo l'attacco iniziale, i menbri dell'away team si
trovarono molti Jem'Hadar che apparivano nelle loro vicinanze, e il
combattimento corpo a corpo divenne l'ordine del giorno.

Bashir cerco' il rigeneratore di tessuti nel kit medico, cercando
di ignorare il rumore della battaglia che infuriava attorno. "Non ti
preoccupare. Non e' una brutta ferita." rassicuro' la sua paziente.
Estrasse lo strumendo dal kit, lo attivo' e inizio' a farlo scorrere
sulla ferita. "Qualche istante e sara' come nuova."
Sailor Moon sorrise mentre il dolore svaniva, poi riconobbe chi le
stava di fianco. "Ancora tu?"
Bashir sorrise. "Si', ancora io. Non ti preoccupare, sono un
dottore."
Sailor Moon sembrava dubbiosa. "Non ho mai visto un dottore usare
uno strumento come quello!"
Esito' prima di rispondere. "E'... E' una luna storia."
"Gliela raccontera' poi, dottore." disse Kira, abbassandosi di
fronte al fuoco in arrivo. Si alzo' per rispondere quando il suo
bersaglio cadde a terra, con una rosa conficcata nella gola.
Sailor Moon guardo' Kira attentamente mentre Bashir continuava il
suo lavoro. C'era qualcosa di familiare in lei, ma non sapeva che
cosa. "Che e' successo al tuo naso?"
Kira ando' alla copertura che aveva messo sul naso per non far
vedere le increspature tipiche dei Bajoriani. "Um... Me lo sono rotto"
disse, trasalendo internamente. 'Avresti dovuto pensare ad una scusa
migliore' penso'.
Sailor Moon si acciglio' "Hey, se tu sei davvero un bravo dottore,
perche' non metti a posto anche il suo naso?" chiese a Bashir.
"Beh, potrei..." inizio' a parlare Bashir, ma Kira lo interruppe.
"Dottore, se lei *pensasse* di toccarmi il naso, le potrei rompere
il suo."
"Capito, maggiore."
"Gee! Ha un cattivo carattere come Mars!" osservo' Sailor Moon.
"Io *non* ho un cattivo carattere!!" arrivo' una risposta in stereo
da qualche parte in mezzo alla battaglia.
Sailor Moon trasali' alla bordata vocale. Venir sgridata da una
Mars era gia' abbastanza, ma era infinitamente peggio in stereo!

Luna osservava preoccupata mentre Bashir interveniva su Sailor
Moon, e senti' presto un'altra presenza. Un gatto dalla pelliccia
dorata si era avvicinato a lei. Infatti... "Ancora tu!"
L'altra gatta si spavento', poi la guardo' "Ti aspettavi qualcun
altro?"
Luna sbatte' gli occhi, incredula nel sentire la propria voce
uscire da un'altra gatta. Comunque fece una rapida deduzione. "Sei la
mia controparte, vero?"
"Si'" rispose. "Li ho aiutati a tener d'occhio Usagi."
"Posso capire il perche'. Ma che e' successo alla tua pelliccia?
Perche' cambiarla in quel colore?"
La sua controparte si rannicchio' leggermente dopo aver guardato la
sua pelliccia, ma prima che potesse parlare, lo fece Bashir. "Forse
voleva vedere se le bionde potevano essere piu' attraenti." disse
esaminando il suo lavoro. Stava annuendo soddisfatto, quando un
improvviso dolore lo fece trasalire e porto' istintivamente la mano al
collo. Quando la tolse, era colorata di rosso dal sangue che usciva
dai graffi.
"Dottore, curati!" disse la gatta dorata, riponendo le unghie.
"Ben fatto!" disse Luna complimentandosi con la sua controparte.

Diversi metri sopra di loro, O'Brien miro' con precisione di nuovo
e premette il grilletto. Un altro Jem'Hadar era a terra. Finora era
riuscito a fornire una buona copertura dal suo punto, ma quando la
battaglia si fece piu' intermittente, doveva perdere troppo tempo nel
scegliere il bersaglio. Visto che solo un'arma regolata per uccidere
aveva effetto con i Jem'Hadar, colpire qualcuno dei propri poteva
essere disastroso.
Ma non ci volle molto perche' i Jem'Hadar capissero che c'era un
cecchino fra le travi. Tre di loro iniziarono a sparare nella sua
direzione, colpendo tutta la zona dove si trovava. O'Brien s-bip- giu'
il meglio che poteva, ma il fuoco in arrivo causo' una piccola
esplosione che lo mando' a volare via dal nascondiglio.
E la strada per la terra era lunga.

Sisko guardava impotente O'Brien che cadeva verso terra, per un
impatto che sarebbe stato sicuramente fatale. Quando arrivo' a
mezz'aria, un'ombra nera lo intercetto'. La cosa che vide Sisko dopo,
fu O'Brien che era tornato a terra salvo con Tuxedo Kamen.

O'Brien sbatte' gli occhi, sorpreso di essere ancora vivo. Tuxedo
Kamen rimase vicino a lui per un momento, poi torno' senza dire nulla
nella mischia. "Uh, grazie." disse a malapena il capo, poi ando' a
cercare un altro punto da cui sparare. Questa volta, penso', voleva
tenere i piedi ben saldi a terra.

"Ow!" Mars fece una smorfia quando un Jem'Hadar la prese per i
capelli. Vedendola presa, Sisko carico' contro il soldato del
Dominion, usando la spalla per colpirlo, come se stesse cercando di
spostare un catcher che bloccava casa-base. Il Jem'Hadar dovette
mollare la presa su Mars, ma velocemente rotolo' a terra tornando in
piedi, e punto' l'arma verso li capitano.
"FIRE SOUL!" grido' Sailor Mars, mandando un'ondata di fiamme al
Jem'Hadar, trasformandolo in un mucchietto di cenere. Ma prima di
potersi scambiare ringraziamenti, ne apparvero altri due davanti al
trio. "Da dove escono questi qui?" chiese Sailor Mars.
"Sono tutti attorno a noi, solo invisibili" spiego' Mars alla se
stessa piu' giovane nel momento in cui i Jem'Hadar vennero abbattuti
da Tuxedo Kamen, che stava usando il suo bastone eccellentemente.
"Ricordati! Dobbiamo tenerli lontani da Sailor Moon. Non importa
come!"

Kira guardava la battaglia che si svolgeva, facendo fuoco
quandunque un Jem'Hadar si avvicinava troppo alla sua posizione. Da
quanto poteva dire avendo ascoltato a sprazzi, ormai Bashir aveva
quasi finito di medicare Sailor Moon. Una parte di lei voleva che la
tirasse piu' alla lunga. Visto che la vita di Sailor Moon era il
catalizzatore per la sopravvivenza della timeline, sarebbe stato piu'
facile se fosse stata fuori dalla battaglia.
Vide un rapido movimento alla sua sinistra. Voltandosi, vide lo
youma Rybite che tremava sui suoi piedi. La vide nello stesso momento,
e le sibilo' qualcosa di incomprensibile.
Tranne che Kira sembrava averlo capito. I suoi occhi si allargarono
e carico' lo youma, saltando oltre il bancone. "Brutto..." Lasciando
perdere l'arma, lo colpi' col palmo della mano in faccia e continuo'
con una rapida serie di colpi che lo fecero barcollare. Poi lo prese
ai capelli e gli sbatte' violentemente la testa contro l'angolo del
bancone. Al sesto o al settimo colpo, lo lascio' andare cadere al
suolo, immobile. "Zitto! Stai *ZITTO*!"
Bashir e Sailor Moon si sporsero leggermente dal bancone e
guardarono la scena increduli. "Kira, che aveva detto?" le chiese il
dottore. "E come facevi a capirlo?"
"Stava parlando con un forte accento cardassiano." spiego',
riprendendo fiato. "E mi creda, lei *non* vuole sapere cosa ha detto!"
Diede un altro calcio allo youma per sicurezza, poi senti' un forte
dolore quando un Jem'Hadar la colpi' da dietro. Urlando, cadde in
avanti per l'impatto del colpo alla spalla.
"Kira!" Bashir striscio' verso di lei, senza curarsi della propria
sicurezza. Infatti, il Jem'Hadar che aveva colpito Kira, stava mirando
a lui. Comunque...
"MOON TIARA... ACTION!"
Il disco di energia volo' sopra la testa del dottore e divise in
due il Jem'Hadar, lasciando dietro di se' solo un mucchietto di
polvere. "Polverizzato!"

Worf era al corpo a corpo con un Jem'Hadar. Comunque, nessuno dei
due riusciva a prevalere, ed il risultato era uno stallo. "Sei forte
per essere un umano." disse il Jem'Hadar. Worf evito' di sbuffare
per essere stato confuso per un umano, cercando invece di focalizzare
la propria attenzione alla battaglia. "Ma presto cadrai come il resto
della tua patetica razza. E la Negaverse trionfera'!"
"La Negaverse?" sbuffo' Worf. "Non volevi dire il Dominion?"
Il Jem'Hadar sembro' confuso, ma cio' non influi' sulla presa. "E
tu come fai a saperlo?"
"So molte cose" rispose Worf. "E tra le altre... che oggi e' un
buon giorno per morire!" Appena fini' di parlare, Worf assesto' una
violenta testata. Il Jem'Hadar fu preso completamente impreparato e,
stordito, arretro'.
Worf stava per finirlo, quando il soldato del Dominion fu finito da
un colpo di phaser. Worf annui' il suo ringraziamento a O'Brien,
riprendendo la propria arma e cercando un altro bersaglio.

Dax cadde a terra, ansimando per il dolore della ferita alla gamba.
Nonostante il dolore, poteva vedere il Jem'Hadar che l'aveva colpita
che stava preparandosi per un altro colpo.
Un colpo che non sarebbe mai arrivato, visto che Mercury si
materializzo' come dal nulla e lo colpi' con un calcio alla testa.
Mercury si acciglio' quando il guerriero si rimise in piedi. Pluto
aveva avvertito lei e Mars di non usare i loro nuovi poteri, se non in
caso di estrema emergenza, altrimenti si sarebbe potuta alterare la
timeline. Ma Dax era ferita malamente ed immobile. Poteva solo...
"SHABON... SPRAY!" urlo' Sailor Mercury, e il campo di battaglia fu
invaso da un denso banco di nebbia. Il Jem'Hadar si guardo' attorno,
improvvisamente incapace di vedere alcunche'. Mercury sfrutto'
l'occasione e sferro' un altro calcio, mentre la sua controparte lo
colpiva nelle parti basse. Il Jem'Hadar cadde al suolo ancora, e venne
colpito da un raggio di phaser mentre cercava di rialzarsi. Mercury
guardo' indietro e vide che Dax era stata in grado di recuperare
l'arma. Attorno a loro, l'equipaggio della Defiant stava
avvantaggiandosi per l'improvvisa incapacita' dei Jem'Hadar di vedere,
colpendone il maggior numero possibile, e le due Mars fecero altrettanto.
Mercury si chino' su Dax e immediatamente la scansiono', con Sailor
Mercury che vedeva la scena da dietro la spalla. "Come sta?"
"Potrebbe stare meglio." ammise Mercury. "Sta sanguinando malamente
dalla arteria principale della gamba."
"Vuoi dire dall'arteria femorale?"
"Non e' umana, percio' non penso che sia lo stesso termine." disse
a Sailor Mercury, che annui'. Mercury premette il comunicatore di Dax.
"Mercury a Defiant. Emergenza medica. Uno da portar su." Dopo alcuni
secondi Dax svani' nel raggio del teletrasporto.

La nebbia si dissolse quando il fuoco delle armi cesso'. L'away
team della Defiant e le Sailor Senshi si guardarono attorno, ma tutto
cio' che potevano vedere erano i corpi immobili dei soldati Jem'Hadar
che erano a terra. Sisko ne conto' circa una ventina. Era stato
fortunato ad avere solo due feriti. Non era sicuro delle condizioni di
Dax, ma Kira era ancora in grado di muoversi. Bashir le aveva medicato
la spalla alla buona, ma il maggiore resisteva alle sue insistenze di
ritornare sulla nave. Sapeva bene che era difficile convincerla.
Kira aveva le sue buone ragioni, visto che rimaneva un ultimo
aspetto della battaglia che rimaneva da risolvere: ovvero Odo che
combatteva col mutaforma. A quel punto era impossibile distinguerli.
Senza poter fare altro, guardarono semplicemente la lotta. Alla fine,
i due mutaforma si lasciarono. Odo ci mise un attimo a
rimaterializzare la propria sembianza umana.
Alcuni metri piu' in la', un altro Odo si era formato.
Mars guardo' i due. Da quanto poteva vedere, erano identici. Non
c'era modo di distringuerli. "Capisco quando Odo diceva che poteva
essere chiunque."

O'Brien guardo' i due Odo dal suo nascondiglio e senti' una
sensazione di deja vu. "Non ancora!" borbotto'. Gli era gia' successo
nella sala macchine della Defiant. "Odio giocare a 'Scegli il
mutaforma'!"

Tuxedo Kamen guardo' i due mutaforma. Aveva una rosa pronta, ma non
era sicuro contro quale dei due lanciarla. "Come li distinguete?"
"Non siamo ancora in grado di dire se qualcuno e' un mutaforma o
no." ammise Sisko. "Decidilo tu."
"Grande."
Odo guardo' la sua controparte. "Sono io Odo, capitano. Lui e' il
mutaforma!"
"Non lo ascolti, capitano." rispose Odo. "Sono io Odo."
Mars cammino' fra i due, cercando di trovare qualche segno che li
potesse distinguere. Sfortunatamente non c'era nulla di diverso fra i
due. E neanche le sue sensazioni psichiche potevano aiutarla. Il
mutaforma aveva imitato Odo alla perfezione. Uno sguardo verso Sailor
Mars le fece capire che neanche lei aveva molto successo.
Entrambe le Mercury avevano attivato i visori e stavano
scandagliandoli. "Rilevo delle microdifferenze fra di loro" disse
Sailor Mercury a Mercury. "Ma non so quale dei due sia quello vero.
Non ho una base di dati per un confronto."
"Non ti preoccupare" le disse Mercury, sorridendo a denti stretti.
"Io ce l'ho." Aggiunse silenziosamente a se stessa 'Spero'. Lavoro'
velocemente al computer e accedette ai dati che aveva accumulato nelle
scansioni precedenti di Odo. Li comparo' con le letture che stava
rilevando, sperando che in qualche modo cio' che manteneva il
controllo del mutaforma da parte della Negaverse lasciasse qualche
traccia che potesse usare per distingere Odo dall'altro.
Non ci volle molto. Dopo un momento, punto' l'Odo di destra. "Tu!
Tu sei l'impostore!"
La forma del mutaforma cambio' cercando di volar via, ma Odo era
pronto a quello, usando le proprie abilita' di mutaforma per
aggrapparsi ad esso e mischiarsi nuovamente a lui. Il mutaforma
lottava violentemente, ma Odo lo tratteneva, nonostante la sua faccia
mostrasse un grosso sforzo nella lotta.
"Lo riesce a tenere, Odo?" chiese Kira
"Per un po' si'" rispose con una voce affaticata. "Dobbiamo trovare
il modo di bloccarlo."
Sisko premette il comunicatore. "Sisko a Defiant. Puntare il
teletrasporto su Odo e il mutaforma. Trasportateli in una cella di
sicurezza."
"Ci sto provando, signore." arrivo' la risposta dopo alcuni
momenti. "Ma non riesco ad avere una lettura precisa su nessuno dei
due. C'e' una specie di interferenza."
Sisko si acciglio'. Sembrava che rimanesse solo una possibilita'. Ed
era una cosa che non sarebbe piaciuta ad Odo. "Odo, quando lo dico,
lasci la presa. Nello stesso momento, aprite tutti il fuoco."
"Capitano!" protesto' Odo. "Ci dev'essere un altro modo!"
"C'e'." Tutti guardarono Mars. "Credo di poter espellere qualsiasi
cosa che sta usando la Negaverse per controllare il mutaforma."
"Sei sicura?" chiese Sisko.
"C'e' solo un modo per scoprirlo." Mars si avvicino' al mutaforma,
preparando un okami. Una parte di lei le stava dicendo di incenerirlo,
per evitare che le cose andassero ancora male. Comunque, Odo le aveva
salvato la vita due volte, ed era importante per lui che non venisse
ucciso il mutaforma. Gli doveva almeno un tentativo. Piazzo' l'okami
sulla massa informe "AKURYOO... TAISAN!"
Il risultato fu immediato. Il Founder lancio' un alto urlo
inumano, e un'aura di energia nera lo circondo' prima di lasciarlo. Ma
non volo' nell'aria, come si aspettava Mars, ma viaggio' attraverso
l'unione dentro Odo. Ora era il Conestabile che urlava, lasciando la
presa sul mutaforma, che cadde al suolo informe.
"Odo!" esclamo' Kira raggiungendo il suo amico. Odo sbuffo' e la
colpi', scagliando il maggiore a diversi metri di distanza. Si
acciglio' dal dolore, essendo caduta sulla spalla ferita.
"No!" esclamo' Odo quando capi' cosa aveva fatto. Mercury si
avvicino' a Kira, che le indicava di stare bene, anche se scossa. Si
rialzo' con l'aiuto di Mercury. "State indietro... tutti! Sta cercando
di usarmi per uccidervi tutti. Sto resistendo... per ora..."
"Non era quello che avevo in mente" borbotto' Mars. Salto' verso
Odo, cercando di atterrargli alle spalle ed usare un altro okami. Ma
il conestabile sembro' anticipare la sua mossa, e la colpi' prima che
atterrasse. Mars cadde contro un pilone duramente, e Sailor Moon si
chino' su di lei immediatamente.
"Tocca a me!" disse Sailor Mars, preparando un okami. Si preparo'
per correre verso il mutaforma posseduto, ma prima... "Coprimi,
Mercury!"
"Ricevuto!" risposero entrambe le Mercury. "SHABON... SPRAY!"
Un altro banco di nebbia scese sulla zona, piu' denso di prima.
Sailor Mars corse in avanti, avvantaggiandosi della copertura,
incantando l'okami. Saltando gli ultimi metri che le rimanevano, mise
l'okami sulla fronte di Odo. "AKURYOO... TAISAN!"
Lo spirito della Negaverse urlo' di nuovo, trovandosi obbligato a
cercare un altro corpo. Questa volta non c'era altra possibilita' se
non materializzarsi come una nuvola scura minacciosa sopra di loro.
"Ora, Sailor Moon!" urlo' Luna.
"Va bene!" rispose, prendendo il diadema. "MOON TIARA... ACTION!"
Ci fu un ultimo urlo disperato dello spirito quando venne colpito dal
disco di energia, poi si formo' un mucchietto di polvere a terra.
Kira raggiunse Odo, che era caduto stremato in ginocchio. "Odo?"
"Sto bene, maggiore." esito' per un momento, sembrando imbarazzato.
"Spero... di non averla ferita."
"Lasci stare" lo rassicuro'.
Odo annui', poi rivolse la sua attenzione a Sailor Mars e a Sailor
Moon. "Grazie." Senza attendere la loro risposta, si rivolse a Mars "E
grazie anche a te. Non dovevi rischiare per salvare il mutaforma." lo
guardo' ancora immobile "Ma sono contento che tu l'abbia fatto."
"Mi creda, una parte di me non voleva far altro che incenerirlo. Ma
glielo dovevo."
"No." la corresse Odo. "Ora sono io che ti devo qualcosa."
Sisko stava controllando la zona mentre la nebbia di Mercury si
alzava. C'erano i corpi dei Jem'Hadar caduti tutti attorno, ma
sembrava tranquillo. Forse era finita.
Lo stesso pensiero passo' per la mente di Mars. Guardo' ancora il
Founder immobile, poi Sailor Moon. "Ce l'abbiamo fatta." disse a bassa
voce, sentendo delle lacrime di gioia che si stavano formando. "Non
l'ha uccisa. E' viva!"
"Va bene" inizio' Sailor Moon. "Ora che sembra che tutto sia
finito, voglio sapere perche' ci sono due Sailor Mercury, due Sailor
Mars, perhe' c'erano due Tuxedo Kamen per un momento, non che mi
dispiacesse, e poi cosa sono quelli" indicando Odo e il mutaforma "e
chi siete voi." Fece un lungo respiro. "Insomma, qualcuno mi vuol dire
che succede?!?"
"E' una lunga storia" rispose Sisko, cercando di non sorridere
troppo vistosamente. "Ma ti diro' cio' che posso..." si fermo'
sentendo un rumore.
Il rumore di un Jem'Hadar che stava facendo svanire il suo campo di
camuffamento.
Sentendo lo stesso suono, Sailor Moon si volto' a vedere il
Jem'Hadar apparire a non piu' di tre metri da lei, sbattendo a terra
Worf.
La sua arma era puntata su di lei.

Pluto si spavento' e strinse il suo bastone. Nella sua mente,
poteva vedere solo due risultati. Il futuro sarebbe stato
ripristinato, o...
Non voleva pensare all'alternativa.

Sisko si volto' e stava prendendo la mira, ma poteva vedere che il
Jem'Hadar stava gia' tirando il grilletto dell'arma.

"No!" urlo' Odo. Data la recente lotta, c'era ben poco che potesse
fare. Sperava che l'obbedienza ai mutaforma programmata geneticamente
nei Jem'Hadar lo potesse fermare solo con un ordine. "Abbassa l'arma!"
Non lo fece.

Kira preparo' l'arma, ma Sailor Moon era fra lei e il Jem'Hadar. Si
mosse velocemente, ma sarebbe finito prima di poter sparare.

Tuxedo Kamen lancio' una rosa contro l'arma del Jem'Hadar.

Le due Luna saltarono contro il soldato del Dominion in un tentativo
disperato.

O'Brien vide il Jem'Hadar apparire e prese subito la mira. Aveva un
buon colpo, gli serviva solo...
Una figura in uniforme della sicurezza dell'impianto si mise
davanti a lui. "Che crede di fare?" chiese.
O'Brien lo colpi' tanto violentemente quanto poteva fare un
Irlandese, e lo sbatte' a terra. "Fuori dai piedi, maledetto idiota!"
Riprese la mira, ma vide che era troppo tardi. La punta del suo fucile
si abbasso' lentamente. "Oh, mio Dio."

Sailor Moon fece un passo indietro, capendo che non era stata
colpita ma che qualcuno si era messo in mezzo fra lei e il Jem'Hadar.
Un momento dopo capi' chi era. "MARS!"
Mars resis-bip- all'impatto, dopo aver preso due colpi in pieno
petto, ma voleva stare in piedi. Ma un terzo colpo la colpi' e cadde,
mentre i due gatti avevano raggiunto la faccia del Jem'Hadar. Ma anche
acciecato, sparo' un altro colpo. Ma questa volta, Mercury si era
messa sulla linea di fuoco e venne colpita al fianco, mentre cercava
di invocare il suo potere.
Il Jem'Hadar non ebbe un'altra possibilita', visto che in quel
momento la sua arma fu colpita da una rosa, e lui venne colpito da
quattro raggi phaser. Cadde immobile al suolo.
Sailor Moon non lo vide cadere, ne' le interessava se stesse ancora
combattendo. L'unica cosa che sapeva era che aveva una Mars fra le
braccia gravemente ferita. Sailor Mercury e Sailor Mars la raggiunsero
alle spalle, con uno sguardo scioccato. "Rei..." sussurro' Sailor
Moon.
Bashir si inginocchio' presso di loro, dopo aver controllato
Mercury. Anche se era seriamente ferita, era stabile per il momento.
Comunque non gli serviva il tricorder per vedere che non si poteva
dire lo stesso per Mars. Appena fatta la scansione, la sua mente si
mise rapidamente al lavoro, cercando la cura migliore. Gli occhi di
Mars si aprirono, e Bashir sopprimette lo stupore nel vederla
cosciente, oltre che ancora viva.
Mars guardo' in alto. Quando vide Sailor Moon, sorrise nonostante
il dolore delle ferite. "Non... ho esitato... questa... volta..."
riusci' a dire. Si senti' un sibilo dall'hypospray che Bashir le stava
somministrando, e il dolore diminui'.
"Perche'?" chiese Sailor Moon in lacrime.
"Ti ho vista morire una volta." rispose Mars, che riusciva a
parlare piu' facilmente. "Ed e' stato abbastanza..."
"Che vuoi dire?" chiese Sailor Moon, con lo sguardo confuso.
"Voglio dire che arrivo dal futuro, testolina buffa." le rispose.
"Un futuro dove sei morta. Non volevo farlo succedere ancora... Non
importa cosa..." Mars si inarco' per poi cadere svenuta.
"Accidenti!" urlo' Bashir quando il tricorder segnalava quasi tutto
piatto. "La sto perdendo. Devo riportarla sulla Defiant!"
Sisko annui' e cerco' di spostare Sailor Moon. Cerco' di
combattere, ma fortunatemante Sailor Mercury e Sailor Mars lo
aiutarono.
"Bashir a Defiant. Energenza medica. Tre..."
"Faccia quattro" disse la Luna dorata.
"Er. Quattro da portare direttamente in infermeria." Svanirono
quando il raggio del teletrasporto li catturo'.
Sailor Moon guardo' il punto dove si trovava pochi secondi prima
prima di rivolgersi a Sisko. Dal modo in cui il dottore aveva parlato,
sembrava evidente che era lui a capo del gruppo. "Che succede? Chi
siete?" chiese fra le lacrime.
"Amici" disse Sisko, cercando di spiegare come poteva. "Da un altro
mondo e un altro tempo."
"Volete dire che venite dal futuro? Come M..Mars ha detto?"
"Corretto" disse Odo. Si era messo vicino al mutaforma per tenerlo
d'occhio. "E' successo qualcosa che ha alterato il modo in cui
dovevano procedere le cose qui, in modo da modificarle anche nel
nostro mondo."
Sisko apri' la bocca per aggiungere altro, ma un suono lo fece
girare improvvisamente, assieme agli altri, pronto per combattere. Ma
non c'erano altri Jem'Hadar che apparivano dal nulla. Rimaneva solo lo
youma Rybite, che si era ripreso.
Kira fece un passo minaccioso verso di lui, come se volesse
attaccarlo di nuovo nonostante la spalla ferita. "Ne vuoi ancora?" Lo
youma le sibilo' e sputo' un globo corrosivo. Kira si butto' sulla
destra e l'evito'.
Prima che qualcun altro potesse nuoversi, si senti' "MOON TIARA...
ACTION!" e al posto dello youma rimase un mucchietto di polvere.
Sisko controllo' ancora la zona. Non c'era altro segno di
Jem'Hadar, e sembrava che diversi poliziotti si stessero avvicinando.
Noto' che Tuxedo Kamen era gia' sparito. Lo prese come segno che il
pericolo era finito. "Penso che questo chiuda la questione."
"Aspetti." disse Sailor Moon. "Prima che ve ne andiate, mi potete
dire se Rei stara' bene?"
"Scusami, Sailor Moon, ma io sono qui." esclamo' Sailor Mars.
Nonostante le sue parole, Sisko poteva dire che lei, e Sailor Mercury,
erano scosse dagli eventi recenti. Era comprensibile... Non vedi te
stesso colpito tutti i giorni.
"Non ne sono sicuro" si intromise per evitare un'altra battaglia
verbale fra le due. "Ma il dottor Bashir e' molto abile e fara' tutto
cio' che puo' per lei."
"Signore, dobbiamo andare" disse Worf.
Sisko annui'. "Vorrei stare di piu' e spiegarvi, ma non e'
possibile. Buona fortuna, Sailor Moon. A tutte voi." Attivo' il
comunicatore. "Sisko a Defiant. Portar su l'away team." Svanirono in
un raggio di luce, seguiti dopo pochi secondi dai corpi dei Jem'Hadar
che svanirono allo stesso modo.

Beryl sbatte' il pugno sul bracciolo del trono guardando Jadeite.
"Allora, Jadeite" disse alla fine "il tuo meraviglioso piano e'
fallito. E cosi' tu hai fallito." Si alzo' dallo schienale
"*Ancora!*"
"Solo a causa dell'interferenza dell'equipaggio della nave
stellare" protesto'. "Se Nefrite l'avesse distrutta come doveva fare,
non avrebbero interferito. O forse se ci avesse informato delle Sailor
Senshi che erano a bordo, non avrebbero ostacolato il piano!" Rivolse
lo sguardo verso l'altro Generale.
Nefrite fece uno sguardo innocente. "Che Sailor Senshi?"
"E da dove potevano venire, Nefrite?" chiese.
"Non so di che tu stia parlando, Jadeite."
"Menti..."
"Basta, voi due!" disse Beryl. "Non mi interesse quale sia stata la
causa del tuo fallimento, Jadeite. So solo che e' stato un fallimento.
Ora vattene mentre pensero' al tuo destino."
Non osando dire altro, Jadeite si volto' e usci' dalla sala del
trono. Una volta fuori, chiuse il pugno e lo scosse nell'aria. "Io
*odio* quelle Sailor Senshi!"

Pluto incontro' Sisko fuori dall'infermeria. "Ce l'ha fatta,
capitano."
"Oh?"
"E' riuscito a prevenire la morte di Sailor Moon. Percio' la
missione e' un successo completo."
"Ho avuto solo un piccolo ruolo nel prevenirla." rispose Sisko,
forse troppo duramente. "La persona responsabile del nostro successo
e' qui dentro." indicando la porta dell'infermeria, "ed e' possibile
che stia morendo mentre parliamo. E questo fatto da solo non qualifica
la missione come un completo successo." Fece un passo ed entro' in
infermeria. Pluto esito' un momento prima di entrare.
Bashir, assistito dall'infermiera Reilly, stava lavorando
febbrilmente su Mars ad un bioletto. Mercury si trovava sull'altro,
assistita da Dax. La ferita della Trill era gia' stata vista, ma
zoppicava ancora quando appoggiava il peso sulla gamba.
"Se mi vuole scusare, capitano, torno sul ponte." disse Pluto
sottovoce e lascio' la stanza. Sisko la guardo' uscire senza
commentare. Non ne era sicuro, ma gli era sembrato di vedere una
lacrima sul suo viso quando la Senshi stava uscendo.
Forse era stato troppo duro con le sue parole prima.

Pluto rientro' sul ponte, muovendosi verso una delle stazioni
posteriori.
"Notizie di Rei?" senti' chiedere. Forse Kira.
"No. Il dottor Bashir sta ancora lavorandoci." rispose
automaticamante. Ma dentro di se', sapeva cosa sarebbe successo.

Sisko si porto' di fianco a Dax. "Come va?" le chiese sottovoce.
Lei scosse la testa. "Non bene, Benjamin." sussurro'. "E' sotto
supporto vitale completo, ma anche con quello..." la sua voce si
spense.
Sisko la guardo' attentamente mentre parlava. Conoscendo Dax da
molto tempo, prima come Curzon e poi come Jadzia, era diventato capace
di leggerne le espressioni. E da quello che aveva visto dalla sua
faccia, "Non buono" sembrava la risposta esatta.

"Dottore, le connessioni sinaptiche stanno cedendo."
Bashir si distolse dal suo tentativo di rimettere insieme il danno
al sistema circolatorio di Mars e vide che Reilly aveva ragione.
"Stimolatore corticale." ordino', preparando un hypospray. Reilly
mise l'apparecchio sulla fronte di Rei mentre Bashir le iniettava il
composto alla base del collo. "Ora!." Il corpo di Rei salto'
sul lettino sotto lo stimolo. Bashir controllo' il monitor. C'era stato
un picco nelle funzioni cerebrali, ma aveva gia' iniziato a calare.
Fece un rapido aggiustamento allo stimolatore. "Ancora!" ordino', e un
altro impulso le venne iniettato nel cervello, con gli stessi
risultati. Bashir sudo' e controllo' il supporto vitale. Sembrava
funzionare, prendendosi carico di sostituire cuore e polmoni. Il
problema era evitare che il suo cervello cedesse. "Incrementare la
potenza dello stimolatore del cinquanta percento."
"Dottore, siamo gia' al massimo. Se..."
"Lo so" rispose "Lo faccia!"
"Si' dottore."

Sisko e Dax stavano in silenzio mentre guardavano Bashir al lavoro,
mentre combatteva per farla sopravvivere anche dopo che era chiaro che
ormai era finita. Alla fine sospiro' e si arrese. "Annotare l'ora
della morte sul diario di bordo." disse a Reilly prima di andare verso
l'altro bioletto. "Mi dispiace, e' andata." disse alla compagna mentre
iniziava meccanicamente a controllarle le ferite.
Mercury non rispose, ma rimase ferma a guardare Rei. Luna si mosse
lentamente e cerco' di confortarla stusciandosi contro di lei, che la
gratto' fra le orecchie, assentemente. "Capitano, ce l'abbiamo..."
"Si'" rispose Sisko. "Pluto mi ha detto che la missione e' stata un
successo. Le timeline di entrambi gli universi sono state
ripristinate."
Annui'. "Almeno e' qualcosa." Poi le corse un pensiero per la
mente. "Ma se cio' e' vero, com'e' che sia io che Luna esistiamo
ancora? Il nostro passato e' stato modificato!"
"Capiamo poco dei meccanismi temporali, ma ci sono molti aspetti
che ci sfuggono." disse Dax. "Potrei tirare ad indovinare che i
Profeti vi abbiano pro-bip- durante il cambiamento, come lo hanno
fatto con noi durante la situazione del paradosso."
"Puo' essere" concordo' Mercury. "Beh, Luna, sembra che non abbiamo
piu' una casa dove andare."
"Oh, penseremo a qualcosa." cerco' di rassicurarla la gatta.
"Vi posso aiutare io." disse Sisko. "C'e' un posto per voi due su
Deep Space Nine. Se lo volete."
Lo guardarono sorprese. "Cosa?" chiese Luna.
"Potete venire con noi quando torneremo a casa." spiego' Sisko. "E
potrete stare sulla stazione quanto vorrete. O potrete andare dovunque
vogliate nella Federazione. o su Bajor. Sta a voi."

Gli altri guardarono in attesa quando Sisko e Dax entrarono sul
ponte, ad eccezione di Pluto. Kira fece la domanda che tutti volevano
fare. "Rei?"
Sisko scosse la testa. "Non ce l'ha fatta." rispose a mezza voce.
Il disappunto e il dolore fu evidente nelle varie reazioni. Kira
chiuse gli occhi e inizio' a parlare sottovoce in Bajoriano. Sisko
pote' capire solo poche parole, ma senti' abbastanza da capire che
stava rivolgendo una preghiera ai Profeti in favore della morta.
O'Brien aveva borbottato qualcosa, ma non sembrava essere una
preghiera. Il capo aveva visto molte volte questo tipo di morte,
ricordando i raid Cardassiani su Setlik Tre.
Worf era stoico, al solito, ma sembrava in contemplazione. Il suo
aspetto umano gli fece sentire dolore per la morte della Senshi, ma il
suo spirito Klingon desidero' il bene per lei, visto che aveva
guadagnato senza dubbio un posto fra i morti onorevoli.
Al solito, Odo era il piu' difficile da comprendere, e infatti
sembrava piu' solitario del solito. I suoi pensieri erano pieni di
rimpianto per non essere stato in grado di aiutare Mars, anche se
non era colpa sua. La ragazza aveva messo da parte il suo odio per i
mutaforma, e l'aveva aiutato a salvare il Mutaforma che la Negaverse
stava controllando. Ora sembrava che non sarebbe piu' stato in grado
di ritornarle il favore.
Sisko si rivolse a Sailor Pluto, notando che non aveva reagito alla
notizia... almeno, non lo dava a vedere. "Ora, se non ti dispiace,
vorreri riportare la mia gente a casa."
"Naturalmente, capitano." rispose. "Indovino se Sailor Mercury e
Luna vi accompagneranno?"
"Corretto. E' un problema?"
"No, non lo e'." Sorrise. "Infatti, scoprirete che saranno dei
validi alleati negli eventi a venire."
Sisko si acciglio'. "E che vuoi dire con cio'?"
"Ah, questo si vedra'. Ora, riguardo al wormhole..." la sua voce
svani' e guardo' lo schermo.
"Capitano, i sensori rilevano una sorgente neutrinica." disse
O'Brien.
"Sullo schermo." ordino' Sisko, guardando lo schermo. L'immagine
del wormhole che si apriva apparve. La sfumatura rossa che aveva
dominato l'ultima apparizione era sparita, rimpiazzata dal normale blu
e bianco. Sisko sapeva senza ombra di dubbio che il passato del suo
universo e di quello delle Sailor Senshi era stato risistemato. Anche
se ad un prezzo molto alto.
"Questo vi riportera' a Deep Space Nine pochi minuti dopo che
eravate partiti." gli disse Pluto. "Una volta che sarete tornati,
riprendera' il suo comportamento normale."
Sisko la guardo' di nuovo. "E il flusso quantico? Lo dobbiamo
lasciare aperto verso il Quadrante Gamma?"
"Avevo la sensazione che me l'avrebbe chiesto." Ando' verso la
console degli armamenti e inseri' rapidamente una serie di coordinate.
"Mi sono presa la liberta' di far modificare uno dei vostri siluri
quantici mentre eravate sulla Terra. Se lo sparerete nel flusso su
questa traiettoria, dovrebbe redirigere il flusso quantico lontano dal
Quadrante Gamma."
"E poi che succedera'? chiese Sisko. "Non voglio che qualcun altro
attraversi questo flusso ancora."
Pluto alzo' un sopracciglio. "Sono... abbastanza esperta in materia
temporale, capitano. Le assicuro che non verranno danneggiate le
timeline dei due universi. Ma ci saranno delle ripercussioni."
"Del tipo?"
"Mi spiace, ma non posso discuterne con lei. Consideri
semplicemente che... la storia mettera' tutto a posto."
Sisko la guardo' per un attimo, cercando di capire le sue parole.
Ma non c'era scelta. Non voleva lasciare il flusso in quella
posizione, visto che il Dominion avrebbe potuto inviare altre navi per
investigare. E chissa' che poteva succedere. "Proceda, signor Worf."
L'ufficiale Klingon annui', e premette il controllo di fuoco. Il
siluro parti' dalla nave e svani' appena entro' nel flusso. Meno di un
secondo dopo, ci fu un lampo per la sua detonazione all'interno del
flusso.
Dax controllo' i risultati. "E' andato. Il flusso e' stato
rediretto."
"Buona fortuna, capitano." disse Pluto. "Ora, se mi vuole scusare,
devo controllare delle cose. Ma tornero' presto." Detto cio', svani'.
"Che voleva dire con questo?" chiese Odo.
"Non so" rispose Sisko. "Ma non ci sono dubbi che lo scopriremo
presto."
"Allora" disse Kira dopo un attimo. "abbiamo vinto. Tutto e' come
doveva essere. La loro storia e' tornata sulla via che doveva
prendere. E cosi' la nostra." Guardo' sul ponte gli altri ufficiali.
"E allora, perche' non sento di aver vinto?" chiese retoricamente, con
la voce piena di dolore.
Nessuno le rispose. La ragione era ovvia a tutti.
Alla fine Dax interruppe il silenzio. "Devo tracciare una rotta per
il wormhole, capitano?"
Sisko capi' cosa voleva dire Pluto sul fatto di tornare. "Non
ancora, vecchio mio." rispose. Guardo' lo schermo, ancora con
l'immagine del wormhole aperto. Era tentato di far andare la nave
subito dentro di esso, ma... "C'e' ancora una cosa che dobbiamo fare
qui."

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TO BE CONTINUED

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Messaggio da trekfan1 » 4 ott 2009, 20:43

Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor paradox
Epilogo - Addio, valorose guerriere!
Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Sailor Trek: Deep Space Nine
A Sailor Paradox

Epilogo - Addio, valorose guerriere!

Storia originale di Bill Harris
Traduzione ed adattamento di Ezio "Bosk" Boscani

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Ci fu un breve lampo di luce nell'aria prima che Pluto riapparisse
alla Porta del Tempo. "Ho visto che il buon vecchio Ben e la sua
ciurma ce l'hanno fatta." commento' Q senza voltarsi.
"Si', l'hanno fatto." rispose Pluto, aggiungendo solennemente "Tutto
e' come era prima."
Q si volto' e la guardo' incerto, poi sospiro'. "Non avrei mai
dovuto insegnarti la sapienza cosmica tutti quei secoli fa. Ora sembra
che tu stia iniziando a parlare come la 'Guardiana del Tutto'."
"Davvero, Q, dovresti lavorare di piu' sul tuo senso
dell'umorismo." commento' Pluto.
"Moi?" rispose Q, sembrando scioccato. "Lavorare sul *mio* senso
dell'umorismo? E' un complimento, detto da te. Ti conosco da prima
della caduta del Silver Millennium e contando questo, sei gia'
intervenuta una mezza dozzina di volte."
"Vedo che stai lavorando sull'uso dell'iperbole" disse Pluto,
alzando un sopracciglio.
"Beh... Forse un poco." ammise. Schiocco' le sue dita e l'immagine
della Defiant apparve di fronte a lui. "Bene, vedo una Sailor Senshi
che sta venendo dalla mia parte dell'universo. Potrebbe essere
interessante."
Q senti' Pluto avvicinarsi a lui, poi senti' il suo tocco sulla
spalla. Quando si volto' per guardarla, istintivamente si ritrasse,
sorpreso, vedendo non solo la sua faccia arrabbiata, ma anche la
Garnet Orb illuminata che lo minacciava.
"Lasciala stare, Q. Ne ha avuto abbastanza, e in parte e' colpa
tua."
"E se non lo facessi?" le chiese, automaticamente.
"Beh, allora sarebbe molto... *molto*... infelice per te."
La battaglia degli sguardi sembro' durare un'eternita', ma alla
fine Q sospiro'. "Va bene."
"Grazie" disse Pluto, rilassandosi in qualche modo.
"Ma penso che non sia giusto prendersela con me per il suo stato.
Dopotutto, avevo avvisato Picard e Riker di non sparare quel siluro.'
"Se tu non avessi portato le Sailor Senshi sull'Enterprise, non
sarebbe mai successo." controbatte' Pluto.
"E se tu tenessi i tuoi cari cattivi dalla tua parte del cosmo, non
sarebbe stato necessario!" controbatte' a sua volta Q.
"Non ne ho avuto la responsabilita', Q. E tu lo sai bene."
"Potrai aver ragione." ammise Q. "Ma sai bene che non avevo altra
scelta se non agire in quel modo. Altrimenti la tua preziosa Crystal
Tokyo sarebbe una colonia Borg." Pluto non rispose direttamente, ma
fece un lieve cenno di assenso. "Ora, anche se vorrei continuare
questa piccola discussione, devo andare." Q sorrise, cercando di
risollevare l'umore. "Lo sai che Jean-Luc ha una nuova nave stellare a
sua disposizione? Ci andro' a dare un'occhiata... dopo avergli
lasciato una buona dose di 'Te l'avevo detto!'."
"Potresti ritardare per un poco?" chiese Pluto.
"Perche? Non puoi sopportare i pensiero di non avermi qui attorno?"
Pluto ruoto' gli occchi. "Difficilmente. Ma ho una cosa che non e'
finita a cui devo partecipare... sulla Defiant."
Q sospiro', agendo come se fosse un grosso inconveniente. In
verita', si aspettava questa richiesta da Pluto. "Ma certamente."
"Grazie." disse Pluto, svanendo.

Odo entro' nella stanza quasi vuota, e il campo di forza
all'entrata si riattivo' nel momento in cui entro'. Guardo' l'unico
pezzo di mobilia con interesse. "Sei a tuo agio?" gli chiese.
La sedia divenne una sostanza gelatinosa e alla fine si trasformo'
in una forma umanoide con quasi le stesse caratteristiche di Odo.
"Piu' o meno." disse il mutaforma. "Anche se non mi sento a mio agio
confinato in questo posto."
"Una precauzione necessaria, penso che capirai." disse Odo.
"Specialmente a causa dei loro precedenti incontri con i mutaforma."
Non si degno' di commentare, ma mosse le sue labbra come se le
stesse stirando. "E' bello poter controllare di nuovo la mia forma e
non dover cambiare secondo il volere di quel... qualsiasi cosa fosse."
sospiro'. "Mi ci vorra' un po' di tempo per riprendermi da questa
esperienza, tempo che passero' nella Grande Unione." Guardo' Odo. "Il
capitano Sisko mi rimandera' nel Dominion?"
"Ha detto che l'avrebbe fatto, dopo che saremo ritornati alla
stazione." rispose Odo, guardando il mutaforma con una certa
incredulita'. "Sarai portato nel Quadrante Gamma, dove vedremo di
incontrare un vascello del Dominion."
"Bene" disse. Sembro' notare che Odo stava ancora guardandolo con
incredulita'. "C'e' qualcosa che non va?"
"Si', c'e'" disse Odo. "Vedo che non ti interessi della morte di
Sailor Mars."
Alzo' le spalle. "Loro vivono e muoiono, Odo. Cosi' e' la loro
vita."
Odo sbuffo' e passeggio' per la stanza. "Non ci posso credere."
borbotto'. Si fermo' e guardo' il mutaforma. "Non ti interessa, vero?
Non ti interessa che due giovani ragazze erano disposte a sacrificare
loro stesse per mettere a posto le cose per noi. Che quella che l'ha
fatto, che ha sofferto molto a causa tua, e' stata in grado di
buttarsi alle spalle il suo odio per salvarti la vita?"
"Dovrebbe?" il mutaforma sembro' confuso. "Dopotutto, Odo, sono
solo solidi."
Odo guardo' il mutaforma per diversi momenti. Poi, disgustato, si
volto' e ando' verso la porta. "No." disse enfaticamente. "Non sono
*solo* solidi. E in situazioni come queste, penso che loro siano piu'
di quanto noi vorremmo essere."

Worf stava in piedi, in silenzio, nella sala siluri, continuando la
sua veglia silenziosa sugli involucri contenenti le Sailor Senshi
cadute. Dietro di lui, senti' la porta aprirsi, e qualcuno che gli si
avvicinava e si era messo in piedi di fianco a lui. "Mi aspettavo di
trovarla qui" disse Kira. "E' chiamato Ak'voh, giusto?"
"Si'". Worf fu leggermente sorpreso del fatto che lo conoscesse.
Era una vecchia tradizione, quando i compagni di un guerriero caduto
ne controllavano il corpo per tener lontani i predatori finche' lo
spirito non potesse fare il viaggio a Sto'vo'Kor. Il costume non era
conosciuto all'esterno dell'Impero, e non era molto osservato in quei
giorni. "Conosce bene le tradizioni Klingon, maggiore."
"Non molto... Almeno finche' i Klingon non invasero Cardassia. Da
allora, Jadzia mi ha aiutato a velocizzare la conoscenza della cultura
Klingon."
"Vedo." Worf prese l'opportunita' di guardarla, poi torno' a
guardare avanti. "Come va il braccio?"
Kira guardo' il suo braccio sinistro, che era tenuto da un laccio,
e piego' le dita sperimentalmente. "E' rigido e fa un male del
diavolo. Ma il dottor Bashir dice che sara' a posto in qualche
giorno." Worf annui', e non fece altri commenti. Dopo alcuni istanti,
Kira sospiro' "Aveva ragione."
"Riguardo a cosa?"
"Quando siamo entrati in questo universo, mi ha detto che non le
avrei dovute chiamare solo un gruppo di ragazzine se le avessi viste
in azione. Beh, aveva ragione."
Worf non rispose subito. Aveva fatto lo stesso errore al suo primo
incontro con le Senshi. Anche se il suo primo incontro con Usagi non
fu del tutto piacevole.
Kira parlo' prima che potesse dire qualcosa. "Se non le dispiace,
vorrei stare qui un poco." Un piccolo sorriso si apri' sul suo volto.
"Ad evitare che i predatori arrivino."
"Non mi dispiace, ma... se posso chiederlo... Perche'?"
"Rei." rispose "Quando l'ho conosciuta bene, ho visto molte cose di
lei che mi ricordavano me stessa."
"Cioe'?"
Kira si fermo', cercando di mettere in voce le sensazioni. "Abbiamo
diverse cose in comune. Abbiamo perso la madre in tenera eta',
entrambe combattiamo contro invasori alieni sui nostri pianeti. In
piu' abbiamo le nostre credenze spirituali."
"Ed entrambe avete un brutto carattere." disse Worf.
"Senti chi parla!" disse Kira. Quando Worf decise di non
rispondere, continuo' "Ma soprattutto, ho visto in lei qualita' che
potevano essere state parte della mia vita, se non fosse stato per i
Cardassiani... Se non avessi dovuto entrare nella Resistenza."
Worf annui' "Penso di capire."
Sentirono la porta aprirsi. "Uh... Comandante... Maggiore?" disse
una voce esitando. Si voltarono a vedere O'Brien. "E' ora."

Rei si sedette pesantemente sui gradini del tempio "E' stata una
giornata pesante, dall'inizio." Lascio' andare un sospiro di
frustrazione. "Ma sono contenta che sia finito tutto. Da quando Dax e
la mia controparte sono venute a trovarmi, ho cercato quel mutaforma
dappertutto."
"Oh, ecco perche' ti comportavi cosi' stranamente oggi." osservo'
Ami.
"Proprio cosi'." Rei noto' Usagi che la guardava. "Che c'e'?"
"Sapevi che cosa sarebbe successo oggi?" le chiese in maniera
accusatoria.
"Beh, non proprio tutto, ma..."
"E NON HAI DETTO NULLA?!?"
La bocca di Rei si mosse diverse volte, ma non disse nulla,
scioccata dalla reazione di Usagi. Ci volle Luna che disse "Dalle il
modo di spiegare il suo punto di vista, Usagi. Sono sicura che Rei
aveva una buona ragione per non dir nulla."
Usagi sposto' lo sguardo sulla gatta. "E qual'e' la tua storia,
Luna? Ti stavi comportando stranamente anche tu!"
"Sapevo che stava succedendo qualcosa di strano" ammise Luna.
"Dopotutto, ho incontrato il mio doppio sull'albero la notte prima. Ma
con il suo camuffamento, non pensavo che fosse altro che un altro
gatto. Avevo solo una strana sensazione che e' durata tutta la
giornata."
"E nel mio caso, ho incontrato la mia controparte solo pochi minuti
prima della battaglia." disse Ami. "Ma in quel momento, Luna ed io ci
eravamo gia' separate da voi due. L'unica cosa che potevo fare era
cercare di tornare dove eravate."
"Va bene." disse Usagi, tornando con lo sguardo verso Rei. "Ma..."
"Ma niente!" le rispose Rei. Si alzo' e guardo' Usagi dritta negli
occhi. "Non ho detto nulla perche' mi hanno detto di non farlo!
Perche' hanno detto che se l'avessi fatto, se le cose non fossero
andate avanti come dovevano, quel mutaforma non sarebbe stato li'. E
loro non avrebbero avuto nessuna idea di come e dove avrebbe colpito
di nuovo." Si fermo' e prese un lungo respiro. "Considerando come ha
imitato Tuxedo Kamen, poteva provare a trasformarsi in chiunque la
prossima volta. Magari come me, o Ami, o anche tua madre! E ti avrebbe
uccisa, come ha fatto nel passato dell'altra Rei."
"Io... non ci avevo pensato." disse Usagi.
"E cosa stavi pensando?" chiese Rei. "Pensavi che non avevo detto
nulla perche' non mi importa che tu ti faccia del male? O che tu venga
uccisa? E' quello? E che tipo di persona credi che io sia?"
"Mi dispiace" borbotto' Usagi tristemente.
"Sara' meglio!" Rei continuo' arrabbiata. "Nonostante il fatto che
tu sia una frignona, una mocciosa, non voglio che ti venga fatto del
male!"
"Beh, io... HEY!" Usagi cambio' umore rapidamente, arrabbiandosi
istantaneamente. "Ritiralo!"
"Non puoi negare la verita'!" rispose Rei.
Luna sospiro' mentre la discussione continuava. 'Penso che dovro'
dividerle... ancora.' Poi noto' che Ami sembrava non interessata alla
lotta, visto che aveva aperto il suo computer istanti prima e lo stava
guardando intensamente. "Che c'e', Ami?"
La ragazza si scosse, leggermente spaventata. "Oh, ho ricevuto un
messaggio."
"Un messaggio?" Luna si acciglio'. Chi poteva sapere come mandare
un messaggio ad Ami sul suo computer? "E da chi?"
"Dalla mia controparte." sussurro'.
Nonostante la voce bassa, sembro' che la frase penetrasse la
battaglia verbale fra Rei e Usagi. Si voltarono, e la guardarono.
"Dalla te stessa del futuro?" chiese Usagi.
"Che cosa dice, Ami?" aggiuse Rei.
Ami inizio a leggere a voce alta:

Ami,
(E' davvero strano scrivere un messaggio a me stessa!)
Ho programmato che questo venisse inviato al tuo computer se la
nostra missione avesse avuto successo. Usagi e' salva, e voi tre
potete continuare la vostra missione: cercare la Principessa della Luna
e combattere le forze della Negaverse.
Ho calcolato un'alta percentuale che io o Rei o entrambe non
sopravviveremo a questa battaglia. Se e' cosi', non preoccupatevi per
noi. Il nostro successo causerebbe la distruzione del mondo da cui
proveniamo... E molto probabilmente cesseremmo di esistere subito dopo.
Ma non importa, visto che il fallimento sarebbe un prezzo troppo alto
per noi: vedere Usagi morire ancora, e il mondo cadere sotto la
Negaverse senza tutte le Sailor Senshi a combattere assieme.
Ci sono molte cose che potrei dirvi e che potrebbero aiutarvi nella
battaglia. Il sapere di altri trucchi della Negaverse, dove trovare
altri che vi aiuteranno, ed altro. Ma mi e' stato chiesto di non darvi
molte informazioni. Percio' ho paura che dovrete scoprire tutto nel
modo piu' duro. Ma so che voi tre vincerete alla fine.
Vi auguro le migliori fortune,
Ami
Sailor Mercury.

"Ora ricorda" stava dicendo Bashir entrando in plancia tenendo in
braccio Mercury. "Sei appena uscita dalla sala operatoria, percio' non
fare nulla che porti ad uno sforzo, come stare in piedi. Dopotutto,
hai delle microsuture interne che stanno tenendo insieme i tuoi
organi."
"Va bene, dottore" rispose. Soddisfatto, Bashir ando' alla stazione
Tattica Uno e la accomodo' sulla sedia. Nel frattempo Luna, con la
pelliccia nuovamente al suo colore naturale, salto' dall'angolo di una
delle console di Sisko e salto' in grembo ad Mercury. Quasi come una
risposta automatica, lei inizio' a grattare la gatta fra le orecchie.
Dax guardo' dal timone. "Siamo in posizione, Benjamin. Una AU dal
sole, sul lato opposto rispetto alla Terra."
"Molto bene, Dax." disse Sisko. "Mantenere la posizione." Invece di
essere seduto sulla sedia di comando, era in piedi dietro ad essa.
Allineati al suo fianco c'erano gli altri ufficiali superiori, con
Bashir che stava vicino alla sedia di Mercury come una madre
preoccupata. Solo Dax era seduta alla sua stazione e, dopo aver
sistemato il timone per mantenere la posizione, si alzo' a ando' ad
allinearsi con gli altri.
"Chiamata generale attiva, capitano." disse Kira.
Sisko annui' e si preparo' a parlare, ma senti' un lieve rumore
dietro di lui. Guardando indietro, non sembro' sorpreso di vedere
Sailor Pluto che stava in piedi sul retro del ponte. Lo ringrazio'
silenziosamente, ma non disse o fece altro.
Guardando lo schermo ancora una volta, Sisko prese un profondo
respiro, ordinando i suoi pensieri. Anche se necessario, era uno dei
doveri del comando che odiava. "Siamo qui riuniti oggi per dare
l'ultimo saluto ai nostri onorevoli morti." inizio'. "A coloro che
sono caduti in battaglia e hanno dato la misura della loro piena
devozione.
"Kino Makoto, conosciuta come Sailor Jupiter, Aino Minako,
conosciuta come Sailor Venus, ed Artemis. Molti di noi non hanno avuto
l'occasione di conoscerli. Infatti pochi di noi li hanno incontrati
poco prima che morissero. Ma il fatto che abbiano combattuto per
salvare il loro mondo, nonostante sapessero che le possibilita' di
successo fossero minime, parla bene di loro.
"Ma e' un discorso diverso per Hino Rei, conosciuta come Sailor
Mars. Abbiamo potuto conoscerla negli ultimi giorni. Brutto carattere,
ma un amore appassionato per la vita... ma ancora di piu' per le sue
amiche. Ha deliberatamente sacrificato la sua vita per salvare Sailor
Moon... e non era l'unica pronta a questo sacrificio." Guardo' Mercury
con la coda dell'occhio. La sua faccia era senza espressione, ma le
lacrime e lo sguardo negli occhi esternavano i suoi sentimenti.
Sentimenti che erano identici in Luna, e nel resto dell'equipaggio.
"Nel suo gesto, ha assicurato non solo il futuro del suo mondo, ma
anche l'esistenza del nostro. Non potremo mai ripagare il debito che
le dobbiamo."
Dopo aver finito, Sisko annui' a Worf. Il Klingon premette un
controllo sul pannello delle armi, attivando la sequenza di lancio dei
siluri e i tre contenitori con i corpi vennero lanciati dai tubi.
Artemis e Venus vennero messi nello stesso contenitore, dietro
insistenza di Luna.
Quando i contenitori svanirono dalla vista nella luminosita' del
sole, Kira parlo' "Noi affidiamo i loro corpi alla vastita' dello
spazio e al fuoco della loro stella natia, nella speranza che i loro
spiriti possano trovare la pace. Possano camminare con i Profeti."
Quando ebbe finito, il computer esegui' un'altra sequenza
preprogrammata, sparando dei colpi a bassa energia dai phaser ad
impulso.
Ventuno in tutto.
"Ai vostri posti." disse Sisko dopo diversi momenti. Quando
l'equipaggio torno' alle proprie stazioni, Pluto diede a Mercury e a
Luna un saluto silenzioso prima di svanire.
Sisko si sedette alla sua sedia di comando e disse "Tracciare la
rotta per il wormhole. Un quarto di impulso."
"Rotta e velocita' impostate." rispose Dax, dopo aver dato i
comandi al timone.
Sisko si fermo' prima di dare l'ordine di attivare i motori e
guardo' Mercury. Lei e Luna non si erano mosse, guardavano lo schermo.
Sperava che questo le potesse aiutare ad iniziare il processo di
guarigione, e che potessero essere capaci di ricominciare una nuova
vita su Deep Space Nine. Ma sapeva da esperienze personali che non
sarebbe stato facile. Ci erano voluti anni per lasciare alle spalle la
morte di Jennifer a Wolf 359.
E stava facendo loro un favore a portarle su Deep Space Nine?
Dopotutto non era un paradiso pacifico, con i problemi causati dalla
rottura dell'alleanza coi Klingon, i Maquis, la costante ed incombente
minaccia di guerra con il Dominion e molti altri.
Solo i Profeti sapevano di certo cosa riservava il futuro. Tutto
cio' che sapeva davvero era che lui e il suo equipaggio avrebbero fatto
di tutto per aiutarle nel nuovo mondo.
Torno' a guardare il timone, dove Dax stava attendendo
pazientemente il suo ordine. "Portaci a casa, vecchio mio." disse con
una voce stanca e addolorata.
"Portaci a casa."

----

THE END

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