Mistero nel quadrante gamma (revisionato)

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Mistero nel quadrante gamma (revisionato)

Messaggio da trekfan1 » 6 ott 2009, 10:55

Episodio 2 - Mistero nel quadrante gamma
Parte 1 - Ritorno nel passato
by Bosk
I nomi dei personaggi sono quelli della versione originale

La nave ammiraglia della Federazione Unita dei Pianeti,
l'Enterprise, si trova in orbita attorno alla Terra, ma il diario di
bordo che il capitano Picard sta dettando al computer, rivela che quella
Terra non e' quella del XXIV secolo, bensi'...
"Diario del capitano. Data Stellare 48312.3. Uno strano fenomeno nel
quadrante Gamma mi ha spinto a richiedere una deroga al Comando di
Flotta per ricevere un aiuto esterno. Il Comando, dopo aver visionato
parte del diario di bordo registrato in data stellare 48019.5, ha
autorizzato la mia richiesta. Ci troviamo in orbita attorno alla Terra
del XX secolo di un'altra linea spazio-temporale, per cercare di
contattare il gruppo di persone che ci ha aiutato in quell'occasione. Il
signor Data aveva inserito in un'onorificenza assegnata ad un membro di
questo gruppo un comunicatore per questa remota eventualita'".
Terminato di dettare il diario di bordo, Picard esce dalla sala
tattica ed entra in plancia.
"Data" chiese Picard "e' sicuro che questa linea spazio-tempo sia
quella corretta?"
"Si signore" rispose Data "Siamo riusciti a riprodurre l'ondata
distoriva con successo. Ho gia' rilevato la posizione del comunicatore,
ma siamo rientrati in questa linea spazio-tempo 15 mesi circa dopo
l'altro balzo."
"Ma e' tutto a posto?"
"Si', ho rilevato le fonti di energia, ma i loro dati sono diversi
dall'altra volta."
"In che senso diversi?"
"Sono sempre nove, ma una mi e' sconosciuta, come se una fosse
scomparsa e ne fosse apparsa un'altra. Quest'ultima, tra l'altro,
risulta essere molto piu' potente. Per le altre, i livelli di emissione
sono aumentati. Inoltre rilevo almeno altre tre fonti di un tipo simile
di energia oltre a quelle delle persone che stiamo cercando."
"Quindici dei loro mesi e ci sono stati questi cambiamenti? Strano.
Questa nuova situazione e' davvero insolita. Comunque continui. Quando
avra' contattato la prima persona attraverso il comunicatore, mi
avvisi."
"Si signore."
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Space, the final frontier...
These are the voyages of the StarShip Enterprise...
It's continuing mission, to explore strange, new worlds...
To seek out new life and new civilizations...
To boldly go where no one has gone before...
La musica cambia e parte il ritornello di Sailor Stars Song

Sailor Trek
Episodio 2 - Mistero nel quadrante Gamma
Parte 1: Ritorno nel passato
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Dopo una lunga giornata al liceo, seguita da due ore intense con il
club informatico, Ami arrivo' a casa e entro' in camera sua. Appesa ad
una parete, in un quadretto c'era l'onoreficenza, la Scientific Legion
of Honour, che il Capitano Picard le aveva assegnato piu' di un anno
prima, per essere riuscita a ricostruire la memoria di Data. Ad un certo
punto, nel silenzio della stanza, si senti' una voce:
"Data a Ami, mi sente?"
"Chi e'?" rispose Ami, scattando di soprassalto "Data? Ma... non puo'
essere!"
Ami si giro' e rivolse lo sguardo verso l'onoreficenza, ricordando
quanto era successo tempo prima. La voce di Data, pero' risuono'
nuovamente.
"Data a Ami, mi sente?" e stavolta Ami realizzo' che la voce arrivava
dalla onoreficenza e rispose.
"Signor Data? E' lei?"
"Finalmente! E' tutto il giorno che sto cercando di mettermi in
contatto con lei. Io e il Capitano Picard possiamo venire a parlarle?"
"Sono sola in casa, venite pure."
Dopo due minuti Picard e Data si materializzarono nella stanza di
Ami. Il capitano Picard prese immediatamente la parola: "Innanzitutto,
mi scuso per il modo in cui siamo tornati, senza preavviso. Avremmo
bisogno di voi per un problema che si e' creato in un sistema remoto, e,
a quanto pare, i nostri mezzi non sono sufficienti."
"Non saprei." disse Ami "Dovrei sentire le altre."
"E' in grado di contattarle?" chiese Data
"Si'. Certo."
"Un momento, Ami." riprese Data "Ho notato che le vostre emissioni di
energia quando non siete Sailor Senshi, sono aumentate. E' normale?"
"Direi di si'" rispose Ami "Ultimamente abbiamo avuto un incremento
nel nostro potere e c'e una novita': Sailor Saturn, la guerriera che ha
effettuato l'attacco che vi ha portato qui l'ultima volta e' tornata."
"Ma oltre alle vostre nove fonti di energia" continuo' Data "ne
abbiamo rilevate altre tre, non esattamente uguali alle vostre, in
citta'."
"Dovrebbero essere le Sailor Starlight" disse Ami "ma non sappiamo
chi siano ne' come contattarle. Chiamo le altre." Ami prese l'orologio
comunicatore e lo attivo' "Chiamata per tutte! Ragazze mi sentite?
Usagi? Setsuna?"
"Si' Ami" rispose la voce di Usagi
"Qui Setsuna. Ci sono anche Haruka e Michiru. Che succede?"
"Vi ricordate un annetto fa" rispose Ami "quelle persone che abbiamo
aiutato nello spazio? Il capitano Picard e il signor Data sono qui
davanti a me. Vorrebbero parlare a tutte insieme."
"Va bene, cinque minuti e siamo li'" rispose Usagi
"In dieci minuti siamo sotto casa tua" disse la voce di Haruka
"Signorine, non muovetevi." disse Data "Vi portiamo qui
direttamente." Premendo sulla spilla-comunicatore, Data contatta
l'Enterprise "Data a Enterprise, canale riservato con il signor Worf."
"Qui Worf"
"Signor Worf, come da procedura stabilita, agganci le altre otto
fonti di energia Sailor conosciute e le teletrasporti alle coordinate
del mio comunicatore"
"Si Signore, eseguo" rispose Worf
Dopo pochi secondi si materializzarono le inner senshi e le outer
senshi assieme a Hotaru nelle loro identita' normali. Subito Usagi prese
la parola: "Che sorpresa! Salve capitano Picard! Ne e' passato di
tempo! Come sta?"
"Bene grazie" rispose Picard "Ma non vedo Chibiusa. E chi e' questa
signorina?"
"Chibiusa e' appena tornata nel futuro, da dove arrivava. Le
presento invece Hotaru Tomoe, ovvero Sailor Saturn."
"E' un piacere conoscerla, signorina." disse Picard rivolto ad
Hotaru "Le sue compagne mi hanno raccontato diverse cose su di lei."
"Il piacere e' mio." rispose Hotaru con un inchino
"Torniamo a noi." disse Picard "Quanto sto per dirvi e' coperto da
segreto. Nel sistema Bajor e' presente un wormhole permanente che ci
permette di raggiungere in breve tempo il quadrante gamma della
galassia. Una nostra astronave e' andata in esplorazione ma non e' piu'
tornata. O meglio, e' arrivata una sonda con tracce del diario del
capitano, ma incomprensibili."
"Wormhole? Il quadrante gamma?" chiese Makoto
"E cosa sarebbero?" aggiunse Minako
"Convenzionalmente" rispose Data "La Federazione ha diviso la
galassia in quattro parti. Quella dove c'e' la Terra e' il quadrante
alfa. Gli altri sono beta, gamma e delta. Per raggiungere il quadrante
gamma con un'astronave come l'Enterprise, occorrerebbero 70 anni di
viaggio a velocita' massima. Ma con la scoperta del wormhole, questo
viaggio si riduce a pochi minuti. Il wormhole praticamente e' un
passaggio che ci permette di percorrere questa enorme distanza."
"Ho capito." disse Rei "E vorrebbe che venissimo con lei nel
quadrante gamma per risolvere il mistero della vostra astronave
dispersa."
"A lei non si puo' nascondere nulla, vero?" disse Picard "E'
esattamente quello che stavo per chiedervi. Siete disposte a venire con
noi?"
"Ragazze, che ne dite?" chiese Usagi
Le ragazze si guardarono negli occhi, facendo un cenno di assenso
ciascuna con la testa. Alla fine riprese la parola Usagi.
"Capitano, puo' contare su di noi."
"Me l'aspettavo da voi una risposta positiva" disse Picard "Ho gia'
fatto preparare i vostri alloggi con tutto il necessario." Quindi preme
il comunicatore "Picard a Enterprise, canale riservato con signor
Worf."
"Qui Worf, la ascolto"
"Teletrasporto multiplo. Undici da portare su. Ci faccia arrivare
direttamente nel mio alloggio."
"Si signore. Energia."
Un fascio di energia prelevo' le ragazze, Picard e Data e li
teletrasporto' nell'alloggio di Picard.
**

"Eccoci qui, di nuovo in ballo." disse Usagi
"Data" ordino' Picard "vada in plancia a preparare il rientro nella
nostra linea spazio-temporale. Poi rotta per il sistema Bajor."
"Si signore." rispose Data, che usci' dall'alloggio.
"Non riesco" riprese Picard "a darvi del lei quando siamo in
privato. Avete obiezioni se ci diamo del tu?"
"Per me, nessun problema." disse Usagi "Voi?"
Nel silenzio, tutte le ragazze, dopo esseri guardate, annuirono.
Picard, vedendo che la sua proposta era stata accettata riprese: "Bene.
Ami, ti ho gia' assegnato un'autorizzazione di accesso al computer della
nave, basato sulla impronta della retina del tuo occhio destro che
abbiamo ricavato grazie alle registrazioni che avevamo fatto l'altra
volta. Tutte le informazioni che ti servono sono a tua disposizione, ma
ti ricordo che sono coperte da un livello di sicurezza SECLAR-8. Non
devi far parola con nessuno di questi dati ad esclusione degli ufficiali
che conoscono la vostra vera identita'."
"Grazie signore" disse Ami "vedro' di non deluderla."
"Signorine" riprese Picard "escludendo Hotaru, visita imprevista, ma
piacevole, siete ovviamente sotto falsa identita'. Stavolta siete
guardiamarina nella fase finale dell'addestramento. Solo gli ufficiali
superiori sanno chi siete veramente. Per ogni problema, contattateci.
Per quanto riguarda Hotaru..."
"Hotaru la faremo figurare come mia sorella minore." intervenne
Setsuna
"Si', puo' andare bene questa soluzione, Ensign Meioo" rispose Picard
con un sorriso.
"Ensign Meioo" disse Usagi "Suona bene!"
"Bene, potete andare." fini' Picard "I vostri alloggi sono quelli
della volta scorsa, ma credo che tu, Usagi, dovrai scambiare alloggio
con Setsuna, visto che avevo previsto l'arrivo di Chibiusa e non quello
di Hotaru."
"Nessun problema" disse Usagi
"Va bene, signore." disse Setsuna
"Ve la ricordate la strada?" chiese Picard "Se vi perdete, premete
sui pannelli sulle pareti dei corridoi e chiedete al computer. Negli
alloggi troverete anche le divise da indossare. Il viaggio per il
sistema Bajor durera' circa 3 giorni. Partiremo fra tre ore."
Picard attese qualche secondo, aspettando eventuali domande, poi
aggiunse "Potete andare."
Le ragazze uscirono dall'alloggio di Picard e si diressero ognuna
nel proprio alloggio.
**

Mezz'oretta dopo, nell'alloggio di Usagi, suono' il campanello.
"Chi e'?" chiese Usagi
"Ensign Mitzuno Ami" rispose Ami dal comunicatore
"Avanti!"
Le porte dell'alloggio si aprirono e Ami entro' nella stanza, nella
divisa giallo-ocra della sezione tecnica.
"Allora, Come va?" chiese Ami
"Mah, non saprei" disse Usagi con un'aria indecisa "Metto l'uniforme
con la minigonna o con in pantaloni?"
Ami, aspettandosi qualcosa di meno frivolo, rimase per un momento
senza parole, poi inizio' a parlare, per proporre un'idea che le era
venuta in mente "Va beh... Comunque sono venuta per un'altra cosa: Data
mi ha accennato che aveva localizzato le Sailor Starlights dalle
emissioni di energia che produciamo sia noi che loro. Visto che siamo
ancora in orbita sulla Terra nella nostra linea spazio-temporale..."
"... vorresti sapere chi sono e farle venire con noi?" fini' la frase
Usagi
"Diciamo di si'."
"Vediamo se il capitano e' d'accordo." disse Usagi, premendo il
comunicatore "Tsukino a Capitano Picard"
"Dica." rispose Picard dall'interfono
"Signore, l'ensign Mitzuno avrebbe una richiesta da farle prima che
lasciamo l'orbita terrestre... Ed in maniera riservata."
"Tsukino e Mitzuno, raggiungetemi in plancia." disse Picard
"Si signore. Tsukino, chiudo."
Usagi indosso' velocemente la divisa con la minigonna, infilandosi
in tasca l'inseparabile Moon Article, dicendo ad Ami "Ami, andiamo."
**

Non appena Usagi e Ami arrivarono in plancia, il capitano Picard le
invito' a seguirlo nel suo ufficio.
"Che volevate dirmi?" chiese Picard
"Data aveva accennato al fatto che aveva individuato le Sailor
Starlights." disse Ami "Potrebbero venirci utili anche loro. Finora ci
hanno sempre aiutato."
"Si potrebbe fare, ma voi conoscete le loro identita'?"
"Finora le abbiamo conosciute solo come senshi." rispose Usagi
"Potrebbe essere l'occasione per sapere veramente chi sono."
"Ho capito" disse Picard dopo una breve riflessione "Picard a Data.
Puo' raggiungermi nel mio ufficio?"
Dopo pochi secondi Data entro' nell'ufficio di Picard.
"Data" chiese Picard "e' possibile trasportare qui le altre tre
sorgenti di energia Sailor che ha identificato?"
"Certamente, signore."
"Bene, le porti direttamente qui, nel mio ufficio. Faccia venire
anche due uomini della sicurezza."
"Si signore, provvedo subito."
**

Data usci' dall'ufficio e Picard, Usagi e Ami si nascosero nella
camera attigua. Due addetti alla sicurezza si misero a guardia della
porta che da' sulla plancia comando.
Dopo un minuto di attesa, Seyia Taiki e Yaten si materializzarono
nell'ufficio. Usagi sbirciando dalla porta non credette ai suoi occhi
"Seyia??? Non puo' essere!"
"Usagi, ma non dovrebbero essere tre ragazze?" chiese Picard
"Appunto! Non capisco!"
Intanto i tre ragazzi, spaesati, cercavano di riordinare le idee.
"Ma... Dove siamo finiti?" chiese Seyia
"Non saprei, ma non mi dice nulla di buono!" rispose Taiki
Vedendo la Terra dalle finestre di alluminio trasparente, Yaten
esclamo': "Ma.. siamo su un'astronave!"
I tre iniziarono a guardarsi attorno, finche' non incrociarono lo
sguardo di una delle guardie, che puntando il phaser contro di loro,
ordino' "Fermi! Non una mossa!"
Seyia, vistosi minacciato, reagi': "Cosa?"
"FIGHTER STAR POWER... MAKE UP!"
Gli altri due lo imitarono quasi immediatamente
"MAKER STAR POWER... MAKE UP!"
"HEALER STAR POWER... MAKE UP!"
Mentre i tre si trasformavano, Usagi, Picard e Ami uscirono dalla
stanza dell'ufficio e assis-bip-ro alle trasformazioni. Usagi ancora
piu' incredula riusci' a balbettare solo qualche sillaba
incomprensibile. Intanto Sailor Star Fighter stava per attaccare
"STAAAR... SERIOUS..." ma si blocco' quando vide Usagi che, come un
fulmine, era apparsa davanti a lei urlando "NO! SEYIA! FERMO!"
Fermata dall'improvvisa apparizione, e rimanendo stupita, Sailor
Star Fighter interruppe l'attacco. Volgendo lo sguardo, vide anche Ami
e il capitano Picard.
"Usagi?!" disse Sailor Star Fighter, incredula "Ma... che ci fai qui?
E con quello strano vestito addosso! E poi tu... Ami?! Ma... che
succede? Chi e' questo signore? Dove siamo?"
"Seyia" disse Usagi "dimmi che sto facendo un brutto sogno! Tu sei
Sailor Star Fighter?"
"A quanto pare lo hai scoperto, Odango." rispose Sailor Star Fighter
"IL MIO NOME E' USAGIIIII!" urlo' Usagi all'indirizzo di Seyia
"Usagi" intervenne Picard "prima di proseguire con il vostro dialogo,
credo che sia arrivato il momento che voi riveliate loro le vostre vere
identita'."
"Cioe'?" chiese Sailor Star Healer
"Capitano" disse Usagi, allontanandosi da Sailor Star Fighter, ma
mantenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi "credo che lei abbia
ragione. Seyia, cio' che vedrai potra' sembrarti incredibile, percio'
stai attento!"
Ami impugno' il Crystal Hensin Stik, mentre Usagi estrasse l'Eternal
Moon Article, lo apri' e sfioro' con le dita il cristallo a forma di
stella presente al suo interno.
"MOON ETERNAL... MAKE UP!"
"MERCURY CRYSTAL POWER... MAKE UP!"
"Cosa?" disse Sailor Star Maker "Non e' possibile!"
Usagi si trasformo' in Eternal Sailor Moon e Ami in Super Sailor
Mercury. Le Sailor Starlights assis-bip-ro stupefatte alle
trasformazioni.
"Gia', Seyia." disse Sailor Moon "Io sono Sailor Moon. Ami invece e'
Sailor Mercury. Comunque faccio le presentazioni."
Sailor Star Fighter voleva dire qualcosa, ma le parole le si
bloccarono in gola.
"Questo e' il capitano Picard" inizio' Sailor Moon "e in questo
momento ci troviamo sull'astronave Enterprise della Federazione dei
Pianeti, proveniente dal XXIV secolo di un'altra linea
spazio-temporale."
"Sailor Starlight" disse Picard "Stiamo per partire verso un sistema
remoto, nel quadrante gamma, dall'altra parte della galassia e abbiamo
chiesto l'aiuto delle Sailor Senshi. Siete disposti a unirvi alle altre
e a venire con noi?"
"Taiki, Yaten... Voi che dite?" chiese Sailor Star Fighter.
Dopo essersi guardate negli occhi, un cenno di assenso dalle altre
due senshi sanci' l'accordo.
"Ok, Capitano." disse Sailor Star Fighter "andiamo!"
"Grazie" disse Picard"
"Bene! Andiamo nel mio alloggio a parlare con le altre" disse Sailor
Moon
"Forse e' meglio sciogliere le trasformazioni" disse Picard "e
pensare ad un abbigliamento piu' consono... non trovate?"
"In effetti, capitano" rispose Sailor Star Fighter "Credo che lei
abbia ragione."
**

Poco dopo, nell'alloggio di Usagi, si ritrovarono tutte le ragazze e
i tre ragazzi. Usagi prese la parola "Come vedete, ragazze, abbiamo i
Three Lights qui con noi... ma..." guardando Seyia "Non so da che parte
cominciare!"
"Tagliamo corto." disse Seyia per togliere dall'imbarazzo Usagi "Ci
conosciamo tutti, credo, ma non ci conoscete come Sailor Senshi, a
parte te e Ami, Odango."
"Sailor senshi?" disse Michiru
"Siete sicuri di sentirvi bene?" chiese ridendo Minako
"Mai stato piu' serio in vita mia! Io sono Fighter, Taiki e' Maker e
Yaten e' Healer."
"Come sarebbe?" interruppe Haruka "Ma non sono tre ragazze quelle?"
"Quando ci trasformiamo siamo ragazze" spiego' Taiki "ma la nostra
identita' segreta e' questa."
"Haruka" disse Usagi "se me l'avessero detto, anche io non ci avrei
creduto, ma li ho visti trasformarsi nell'ufficio del capitano."
"Va bene" disse Setsuna "ma chi siete in realta'? Cosa volete?"
"Niente domande di questo tipo, per ora." disse Yaten "Siamo in ballo
su questa astronave e abbiamo acconsentito a darvi una mano. Ma non
diremo niente di piu'."
Setsuna avrebbe voluto replicare ulteriormente, ma la sirena
dell'allarme risuono' per la nave.
"Credo che stiamo per tornare nella loro linea spazio-temporale."
disse Ami.
Dal comunicatore si senti' la voce di Data.
"Sistemi in allarme rosso! Scudi attivati! Energia di riserva agli
scudi attivata. Deflettore di prua, inizializzare il flusso takionico
per il balzo inter-dimensionale. Velocita' warp 9.1. Rotta 3-1-2 punto
0-7-1. Capitano, siamo Pronti al balzo."
"Bene." disse la voce di Picard "Balzo inter-dimensionale! Engage!"
L'Enterprise attivo' le gondole a curvatura e si immesse nel flusso
takionico generato dal deflettore di navigazione. In pochi minuti il
viaggio fini' e l'Enterprise si trovo' nell'orbita terrestre del XXIV
secolo della linea spazio-tempo di Picard.
"Bene, siamo arrivati." disse Ami "Io vado nel mio alloggio a
studiare sul computer i dati di quel diario di bordo"
Cio' detto, Ami usci' dall'alloggio di Usagi, mentre l'Enterprise
parti' per il suo viaggio verso il sistema Bajor.
"Non so voi" disse Usagi con un leggero sorriso "ma tutto questo
movimento mi ha messo appetito." Avvicinandosi al replicatore "Dunque,
vediamo se mi ricordo ancora come si fa. Computer! Gelato al
cioccolato, contornato da mousse di cioccolato e con palline di
cioccolato fondente!"
"Sempre la solita" bofonchio' fra se' Rei
Prendendo la coppa dal replicatore, Usagi disse "Le ricette migliori
vanno sempre riassaggiate!" ed affondo' il cucchiaino nella coppa.
**

Intanto nel suo ufficio, Picard stava prendendo visione per
l'ennesima volta di quello che era rimasto del diario dell'astronave
scomparsa.
"Speriamo di riuscire a decifrarlo in fretta." penso' preoccupato "Ho
come l'impressione che stavolta ci sia in gioco l'esistenza dell'intera
galassia e non solo del quadrante gamma."

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TO BE CONTINUED
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Messaggio da trekfan1 » 6 ott 2009, 10:56

Episodio 2 - Mistero nel quadrante gamma
Parte 2 - Il quadrante gamma
by Bosk
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Nel suo alloggio, Picard sta dettando il suo diario personale al
computer:
"Diario personale del capitano. Data Stellare 48316.1. Abbiamo
ritrovato con successo le Sailor Senshi nella loro linea spazio-tempo.
Sailor Chibimoon e' tornata al suo tempo futuro, mentre e' ricomparsa
Sailor Saturn. La freddezza di questa ragazza mi intimorisce un po',
ricordando quello che mi e' stato raccontato nel precedente incontro
dalle sue compagne. Alle nove senshi, se ne sono aggregate altre tre,
note sulla Terra con il nome di Sailor Starlights. Ami Mitzuno, ovvero
Sailor Mercury, sta cercando di elaborare i dati pervenuti dalla sonda
recuperata dal tunnel spaziale. Le altre ragazze sembrano essersi
ambientate abbastanza facilmente sulla nave."
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Sailor Trek
Episodio 2 - Mistero nel quadrante Gamma
Parte 2: Il quadrante Gamma
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Picard stava per uscire dal suo alloggio, quando decise di
verificare una cosa al computer: "Computer! Da quanto tempo e' acceso il
terminale nell'alloggio dell'Ensign Mitsuno?"
"Da 17 ore e 42 minuti"
Decise quindi di aggiungere qualcosa a quanto appena dettato:
"Diario personale del capitano. Supplemento. E' incredibile la forza di
volonta' di Ami. Non si e' ancora staccata dalla console del computer da
quando siamo partiti. E siamo ormai a 18 ore dall'uscita dell'orbita
terrestre."
**

Ami stava studiando alla console del computer del suo alloggio i
dati della sonda della nave scomparsa, aiutandosi con il computer
portatile per riuscire a ricostruire qualche frammento del diario di
bordo.
Il campanello dell'alloggio preannunciava una visita.
"Chi e'?" chiese Ami
"Geordi" rispose La Forge dall'interfono
"Avanti!" disse Ami, alzandosi dalla console del computer.
Geordi entro' nell'alloggio con un sorriso e subito si rivolse ad
Ami
"Ami! Quanto tempo!"
"Geordi! Scusa se non sono venuta prima a salutarti ma..."
"Non importa, Ami. So il puzzle che hai davanti. Come sta andando?"
"E' complicato" rispose Ami, sedendosi "Mancano completamente delle
sequenze. Finora sono riuscita a restaurare solo pochi frammenti, ma
delle informazioni che ci potrebbero servire, per ora, nulla."
"Ami, so quanto sei capace, ma non credi che magari con l'aiuto di
Data potresti velocizzare le ricerche?"
"Puo' darsi." rispose Ami, sbadigliando, chiedendo scusa con la
mano. "Sono ore che analizzo questi dati. Credo che per stasera non
riuscirei a fare di meglio."
"Stasera?" disse La Forge "Ami, credo che tu sia stata alzata tutta
la notte e non te ne sia accorta! Sono le 0800 e io sto per iniziare il
mio turno. Probabilmente sono gli scherzi che capitano a chi non e'
abituato ai viaggi stellari."
"Le otto?" disse Ami stupita "Ma allora... Mi stai forse dicendo che
sono stata su questi dati per tutta la notte?"
Ami si tolse gli occhiali, massaggiandosi la cima del naso fra gli
occhi, e riprese a parlare "Credo proprio che faro' una pausa."
Si avvicino' al replicatore ed ordino' una colazione semplice
"Computer! Caffe' nero caldo, ciambelle e succo d'arancia."
"Devo andare. Riposati un po' prima di proseguire." disse Laforge
dirigendosi verso la porta dell'alloggio.
"Stai tranquillo, Geordi. Sono abituata a certi stress." rispose Ami
con un sorriso.
Laforge usci' dall'alloggio e Ami si sedette al tavolino per fare
colazione, ma non segui' il consiglio dell'amico ufficiale e torno'
quasi immediatamente ai suoi dati.
**

Le ore trascorrevano tranquillamente per le altre ragazze e i Three
Lights a bordo dell'astronave. Ormai avevano fatto conoscenza con un
buon numero di persone dell'equipaggio, che avevano consigliato loro
come trascorrere il tempo.
Intuendo il forte carattere di Makoto, Worf le diede l'accesso al
proprio programma di allenamento sul ponte ologrammi. Makoto non si era
mai trovata di fronte a certe situazioni, ma un po' di sano movimento e
di combattimento simulato le fece piacere.
Usagi e Minako, invece, stavano passando il loro tempo a girare per
l'astronave, con tappa obbligata al bar di prora ogni due ore circa per
uno spuntino.
Aiutata da Data, Rei era riuscita a riprodurre sul ponte ologrammi
la sua stanza della meditazione al tempio, e vi si era ritirata a
meditare.
Grazie agli strumenti messi a disposizione dalla nave, Setsuna ne
aveva approfittato per fare da insegnante ad Hotaru, mentre Haruka e
Michiru si erano preparate per dare un concerto al Ten Forward la sera
del secondo giorno assieme ai Three Lights, cercando nello stesso tempo
di capire chi fossero realmente i tre.
**

Tutto era tranquillo, ma quando era quasi mezzogiorno del terzo
giorno di viaggio, Picard chiamo' le Sailor Senshi.
"Picard agli ensign in addestramento" risuono' la voce di Picard
dagli interfoni della nave "Siete tutti attesi in sala tattica fra dieci
minuti. Picard, chiudo"
Alla spicciolata le Sailor Senshi raggiunsero la sala tattica, e,
quando tutti furono presenti, assieme agli ufficiali superiori, inizio'
la riunione.
"Come ricorderete dal nostro discorso che vi ho fatto tre giorni fa"
inizio' Picard, "siamo in possesso dei dati della sonda che e' l'unica
cosa che e' rimasta della USS Mifune. Sicuramente in questi giorni non
avrete visto Ami girare per la nave. Infatti e' rimasta praticamente
incollata davanti al computer per cercare di decifrarne il contenuto."
Rivolgendosi quindi ad Ami le chiese "Ami, quali sono i risultati delle
tue ricerche?"
"Capitano" rispose Ami, sfinita da quel lavoro e con delle occhiaie
spaventose che indicavano carenza di sonno "All'inizio e' stato quasi
impossibile decifrare qualcosa, poi, seguendo il consiglio di Laforge,
ho chiesto al signor Data se poteva darmi un aiuto nei momenti in cui
non era in servizio"
"Si signore" intervenne Data "E' stato complicato, ma abbiamo
ottenuto una traccia indicante l'onda di energia e un frammento
abbastanza intelleggibile del diario di bordo."
"Vediamolo" disse Picard
"Computer!" ordino' Data "Proiettare registrazione. File Mercurius
01. Autorizzazione vocale: Data Alpha tre cinque"
"Autorizzazione valida. Inizio proiezione"

Sullo schermo della sala tattica apparve, molto disturbata,
l'immagine del capitano dell'astronave scomparsa, che stava cercando
disperatamente di dettare il diario di bordo: "Dia *crakle* apitano data
st *fzzz* 6.9. Non riusci *sfff* pire che cosa stia succe *zzz* nave.
Uno stra *fzzz* orza ci ha cattu *crakle* e sembra che sti *fzzz* bendo
l'energia vi *crakle* paggio." Le frasi del capitano erano inframmezzate
da immagini disturbate, prese dall'esterno della nave "Ho dato ordine
che il *crakle* bordo sia copiato e invia *fzzz* *crackle* hole con una
sonda."
Lo schermo si spense lasciando il logo della federazione dei
pianeti.
"E' tutto?" chiese Picard, dopo un attimo di riflessione.
"Si' signore" rispose Data "Gli altri segmenti erano totalmente
irrecuperabili. Questo e' stato l'unico brano del diario di bordo
decifrabile."
"Meglio di cosi', non sono stata in grado di fare." aggiunse Ami,
che stava per essere sopraffatta dalla stanchezza. "In tre giorni avro'
dormito non piu' di sei ore. Sono andata avanti a caffe' nero."
Vedendo lo stato di Ami, Picard le diede un consiglio, che dal tono
di voce sembrava quasi un ordine: "Ami, vai nel tuo alloggio a farti una
dormita. Ne hai bisogno." Rivolgendosi al Dottor Crusher "Dr. Crusher,
la accompagni e le dia qualcosa per aiutarla a dormire, se necessario."
"Si', capitano." rispose il dottore.
Crusher e Ami uscirono dalla sala tattica. Le altre Sailor Senshi e
gli ufficiali si guardano con sguardi attoniti. Nessuno voleva prendere
la parola per un commento. Vedendo che non c'era altro da aggiungere,
Picard prese la parola.
"Bene, signori, questa e' la situazione. Siamo a 35 minuti da Deep
Space 9, la base nei pressi del tunnel spaziale. Li' faremo una sosta
tecnica di 24 ore, poi proseguiremo per il quadrante gamma. Il Signor
Data e' a vostra disposizione fino all'inizio del turno gamma di
sorveglianza per eventuali chiarimenti. Potete andare."
Gli ufficiali e le Sailor Senshi uscirono dalla sala tattica. Usagi,
preoccupata per la sua amica, si diresse di corsa verso l'alloggio di
Ami, e trovo' il Dr. Crusher che stava uscendo dalla porta. Subito le
chiese notizie.
"Dottore. Come sta Ami?"
"Appena si e' messa a letto ha cominciato a dormire profondamente.
Non ho neanche dovuto usare il sedativo che avevo portato con me."
"Crede che sia meglio che resti con lei?"
"Se vuoi, fai pure. Ma credo che per almeno una dozzina di ore Ami
dormira' profondamente."
Usagi entro' nell'alloggio di Ami e si sedette sulla poltrona che
stava di fianco al letto.
**

Dopo una ventina di ore, Ami si sveglio'. Quando si giro' nel letto,
vide Usagi seduta nella poltrona, addormentata, rannicchiata come se
avesse freddo. Un libro era a terra, sulla destra della poltrona, come
se fosse caduto ad una persona che si era addormentata di colpo. Ami
prese una coperta dall'armadio, copri' Usagi, raccolse il libro e lo
adagio' sul tavolo.
Quindi si stiracchio' e vide dal pannello del computer che erano le
cinque del mattino. Decise di tornare a dormire, chiedendosi come mai
Usagi avesse voluto restarle accanto.
Torno' a letto e riprese a dormire. Ma il sonno stavolta fu turbato
da un incubo.

Ami vide se stessa in una landa deserta, in un paesaggio ostile. Il
cielo era oscurato da una tempesta, e il vento sollevava la sabbia che
si infrangeva sul suo viso. Nel mezzo della tempesta, Ami poteva
intravedere una costruzione in lontananza. Con un grande sforzo cercava
di avvicinarsi alla costruzione, ma nonostante il lungo e faticoso
camminare sul terreno sabbioso, non riusciva ad avvicinarsi.
Ad un certo punto un fulmine squarcio' il cielo e colpi' la
costruzione, disintegrandola. Dalle macerie, si formo' una specie di
mostro di pietra che prese ad avanzare verso Ami. Questa si accorse di
avere indosso il sailor fuku di Sailor Mercury e provava a contrastarlo,
ma il suo potere non era sufficiente contro questo mostro.
Il mostro arrivo' a prenderla nel suo pugno e comincio' a
stringere...

Ami si sveglio' di soprassalto, ansimando e mettendosi a sedere. La
voce di Usagi le diede il buon giorno.
"Ben svegliata, Ami! Come va adesso?"
Usagi stava preparando il tavolo per fare colazione assieme
all'amica.
"Usagi! Ma sei rimasta qui tutta la notte?"
"Eri stanca. Appena il dottore ti ha lasciato, sei crollata a
dormire. Ho deciso di restare qui nel caso tu avessi avuto bisogno di
qualcosa. Sei stata tu a coprirmi?"
"Eri crollata a dormire anche tu!" le rispose con un sorriso Ami "Ed
eri rannicchiata sulla poltrona. Sembrava che tu avessi freddo. Allora
ho deciso di coprirti"
"Grazie, Ami." si avvicino' all'amica, le prese le mani e la tiro'
per aiutarla ad alzarsi "Dai, facciamo colazione."
Ami non oppose resistenza all'aiuto dell'amica, si alzo' dal letto e
disse "Si'. Prima pero' vado a rinfrescarmi"
**

Dopo aver fatto colazione, Ami venne chiamata da Picard, che la
autorizzo' a lavorare in plancia durante la sosta tecnica. Ami accetto'
il nuovo compito e, seguita da Data, si mise al lavoro alle console
scientifiche.
Ogni tanto Ami si rivolgeva a Data per capire cosa fossero alcune
apparecchiature, ed in poco tempo ormai aveva preso una discreta
padronanza del computer.
"Data" chiese Ami "Si possono modificare i parametri di rilevazione
dei sensori a lungo e corto raggio?"
"Si', Ami" Data premette una combinazione sui pannelli del computer e
la griglia di programmazione dei sensori apparve sul monitor "Ecco qui,
Ami. Ma perche' vuoi riprogrammare i sensori?"
"Vorrei provare a fare delle modifiche allo spettro dei sensori"
rispose Ami "Non ricordi quella strana onda di energia sul diario?
Voglio inserirla nei banchi del computer. Magari possiamo prevenire dei
danni."
"Non ho nulla da obiettare. Fai pure, Ami. Io torno alla sezione
scientifica. Se hai bisogno di altro aiuto o consigli, chiamami."
**

Dopo la sosta tecnica, l'Enterprise si stacco' da Deep Space 9 e si
preparo' ad entrare nel tunnel spaziale. Le inner senshi si trovavano
nell'alloggio di Usagi a pranzare. Il silenzio fu interrotto da una
chiamata dall'interfono: "Picard a Mitzuno."
"Si signore?" rispose Ami.
"Vuole venire in plancia? Stiamo per entrare nel tunnel spaziale.
Quando usciremo dall'altra parte vorrei che lei assistesse Data nelle
analisi."
"Arrivo signore. Mitzuno, chiudo." rivolgendosi alle sue compagne
"Ragazze, scusatemi."
"Ma Figurati!" le disse Usagi "Vai e fatti onore!" strizzandole
l'occhio e facendo il segno di OK con il pugno chiuso e il pollice
alzato.
**

Dopo pochi minuti Ami arrivo' in plancia. Appena entrata, come un
normale ensign, si presento' "Mitzuno a rapporto, signore"
"Bene. Prenda posto alla console scientifica numero due" le disse
Picard
"Si signore"
"Numero Uno. Possiamo andare" disse nuovamente Picard, rivolgendosi
a Riker
"Si signore" rispose Riker "Data, rotta per il quadrante gamma"
"Rotta calcotata ed inserita" rispose Data
"Engage!" fu l'ordine finale di PIcard

L'Enterprise attivo' i motori e si allontano' da Deep Space 9
dirigendosi verso il wormhole, immettendovicisi. Dopo pochi minuti, la
nave riemerse nel quadrante gamma.

"Bene, siamo arrivati" disse Picard "Signor Data?"
"Nessuna nave nelle vicinanze, nessuna fonte di energia a raggio di
sensori." rispose Data, ma Ami si intromise
"Mi permetto di correggerla. Stando a questa console, a cui ho
apportato le modifiche a cui le ho accennato durante la sosta tecnica,
c'e' una lievissima fluttuazione di energia non classificabile a circa 1
anno-luce da qui, simile a quell'onda registrata sul diario della nave
scomparsa."
"Una fluttuazione?" chiese Riker
"Si' signore." rispose Ami "E' debole, ma forse questa lettura e'
dovuta alla distanza dalla fonte."
"Bene." disse PIcard "Rotta per la fluttuazione. 1/4 di potenza ad
impulso. Scudi alzati."

Seguendo l'ordine, Data imposto' la nuova rotta e l'Enterprise si
diresse verso la fonte sconosciuta di energia. Ami interveni' di nuovo:
"Le emissioni stanno aumentando. Rilevo anche qualcosa sulla nostra
rotta. Sembrerebbe..."
"Sullo schermo!" ordino' Picard.
"Subito signore." rispose Ami.

Sullo schermo apparve l'immagine di un falco da guerra romulano,
ridotto piuttosto male. Mancava di una gondola a curvatura e della parte
frontale. Sullo scafo, diversi squarci e segni di esplosioni causate da
una qualche arma ad energia molto potente.

"O mio Dio..." esclamo' Picard
"Data, analisi!" ordino' Riker
"Nessuna forma di vita a bordo, signore." rispose Data "Non rilevo
neanche l'energia residua del nucleo a curvatura."
"Le emissioni dalla sorgente sono aumentate" intervenne Ami
"sembrerebbe che ci stia analizzando. Attualmente i loro raggi
esplorativi stanno penetrando i nostri scudi. Vedro' che posso fare."
"Arresto totale!" ordino' Picard "Se ci avviciniamo ancora, rischiamo
di finire come quel falco da guerra, se non peggio."

Picard non fece in tempo a finire la frase: un raggio di energia
potentissimo si infranse sugli scudi.

"LaForge a plancia" la voce di Laforge risuono' dall'interfono "Che
e' successo? L'energia degli scudi e' calata al 55%!"
"LaForge! Energia di riserva agli scudi! Allarme rosso!" rispose
Riker "Worf! Attivare i banchi phaser e i tubi lanciasiluri!"
"Il raggio e' arrivato dalla fluttuazione!" continuo' Ami "E'
equivalente a... Signore! Ha sparato con la potenza equivalente di un
phaser della
nave... moltiplicato per un fattore all'incirca di 500!"
"500 volte un nostro phaser?" chiese Riker stupito, rivolgendosi ad
Ami
"Prudenza. Un altro colpo e perdiamo gli scudi." disse Picard
"Niente azioni ostili. Se ci vogliono analizzare, facciano pure."

Nel frattempo, Usagi e Minako, sedute ad un tavolino del bar di
prora, stavano gustando un dolce, quando sentirono la sirena
dell'allarme. Minako prese la parola: "Credo che ci siamo!"
"Si'!" annui' Usagi, che premette il comunicatore "Tsukino a Mitzuno.
Ami novita'?"

Ami senti' la chiamata, assieme a tutta la plancia e si rivolse al
capitano
"Capitano..."
"Si', ho sentito. Faccia venire il gruppo in sala tattica"
"Si signore" premendo il comunicatore, Ami rispose "Chiamata per il
gruppo Moonlight. Riunione in sala tattica al piu' presto. Mitzuno
chiudo"

Usagi, sentita la chiamata, si alzo' di scatto e prese Minako per il
polso tirandola con forza: "Dai, Minako. Andiamo!"
Nello spazio di pochi minuti, tutte le Sailor Senshi arrivarono in
sala tattica. Riker, Data e Picard entrarono assieme ad Ami. Subito
Picard prese la parola
"Bene. Siamo al punto. Adesso dobbiamo trovare il modo di
intervenire."
"Signore" disse Ami "Siamo troppo lontani per il teletrasporto della
nave, e non sappiamo cosa potremmo trovare laggiu'. Consiglierei l'invio
di una sonda esplorativa"
"Non potrebbe neanche arrivare a meta' del viaggio!"
"Potrei provare" disse Data "assieme al signor Laforge, a modificare
la sonda che verra' inviata perche' abbia uno scudo minimale che le
permetta di reggere almeno un attacco."
"Buona idea" disse Picard "Proceda."

Data usci' dalla plancia e si diresse verso la sala macchine dove
spiego' la situazione a LaForge. Insieme i due iniziarono la modifica
della sonda esplorativa. Nel frattempo la riunione proseguiva.

"Ami" chiese Usagi "c'e' stato qualche segno da quella... cosa a
parte il colpo che ci e' arrivato addosso?"
"No, niente. Ha sparato e basta."
"E provare a rispondere al suo attacco?" chiese Seyia
"Siamo fuori tiro per i phaser." disse Riker "Forse potremmo provare
con un siluro fotonico."
"Direi di attendere." disse Picard "Se ci dimostriamo ostili
potrebbe riprendere l'attacco e forse stavolta non saremmo in grado di
resistere."
"Ma se la sonda che stiamo per inviare venisse interpretata come
un'azione ostile, saremmo nella stessa situazione." obietto' Makoto.
"Capitano" disse Setsuna "forse ho una soluzione".
Setsuna fece apparire la Garnet Rod e la mostro' al Capitano.
"Questa e' la Garnet Rod, la chiave del tempo, di cui sono la
custode, e questa qui sopra in cima e' la Garnet Orb. Posso provare a
vedere quello che si nasconde in quella fluttuazione."
"Ho capito, Setsuna. Provaci." disse Picard

Setsuna si concentro' sulla Garnet Orb. Questa si illumino' e al suo
interno si vide un'immagine in lontananza della fluttuazione. Man mano
che l'immagine si avvicinava alla sorgente, la Garnet Orb diventava
sempre piu' luminosa, finche' una scarica di energia parti' dal
talismano investendo Setsuna che crollo' a terra, svenuta. Il talismano
si spense e torno' normale. Usagi subito si precipito' dalla compagna:
"Setsuna!" scuotendole le spalle.
"E' viva" disse Ami, tastandole il polso "dev'essere solo svenuta."
"Dr Crusher" ordino' Picard all'interfono "emergenza medica nel mio
ufficio! Subito!"
In pochi minuti il Dr Crusher arrivo' e analizzo' Setsuna.
"Ha subito un forte shock." disse il Dr. Crusher "I suoi livelli sono
alterati, devo portarla in infermeria."
"La aiuto, dottore." disse Yaten, che prese in braccio Setsuna e si
diresse verso l'infermeria, seguito dalle altre senshi.
**

In infermeria, il Dr. Crusher inietto' uno stimolante a Setsuna:
"Questo dovrebbe farla rinvenire"
Non appena il farmaco entro' in circolo, Setsuna inizio' a riprendere
gradualmente conoscenza. Ancora confusa, Setsuna farfuglio' qualcosa
"Dimensione... Energia... Vuoto..."
Usagi, che era in fianco al lettino, non capendo che stava dicendo,
inizio' a scuotere Setsuna: "Setsuna! Che stai dicendo? Svegliati!"
Setsuna apri' gli occhi e si tocco' la fronte col dorso della mano.
"Mamma mia... che mal di testa... Che e' successo?" disse
guardandosi attorno "E... che ci faccio qui?"
"Meno male, ti sei ripresa." le disse Usagi "Stavi cercando di vedere
cos'e' quella fluttuazione la' fuori con la Garnet Orb e una scarica di
energia ti ha fatto svenire."
Setsuna si sedette sul lettino "Si', ora ricordo. Usagi, dobbiamo
intervenire immediatamente. E' in pericolo l'intero universo. Quel poco
che sono riuscita a vedere era... il vuoto, qualcosa che sta assorbendo
completamente ogni forma di energia che gli capita a tiro. E man mano
che ingloba energia diventa sempre piu' potente."
"Come un buco nero?" chiese Picard
"Si, Come un buco nero, ma questa cosa... e' viva! L'astronave non
puo' avvicinarsi, a meno di non rischiare di venir distrutta come
quell'altra la' fuori."
"Setsuna, come sarebbe... viva?" chiese Ami
"Non so come spiegarlo..." rispose Setsuna "Assorbe qualsiasi tipo
di energia che gli capita a tiro. La scarica della Garnet Orb e' stata
di difesa, non e' stata casuale."
"Io dico di andare!" disse Minako.
"E come?" ribatte' Rei "Se proviamo ad avvicinare la nave, rischiamo
la vita di oltre 400 persone!"
"Ho capito cosa vuol dire Minako." ribatte' Haruka "Solo noi nove
andremo."
"Non ti dimentichi di qualcuno?" chiese Seyia.
"Noi possiamo teletrasportarci." Disse Ami "Voi?"
"Anche noi ne siamo in grado"
"Vi do' carta bianca." disse Picard "Quando sarete trasformate,
tenete i comunicatori attivi. Data registrera' tutta l'operazione."
"Va bene, signore" disse Ami "Portero' con me anche questo tricorder
che ho gia' provveduto ad interfacciare con il mio sistema portatile."
"Ami, non finisci mai di stupirmi!" esclamo' Picard
[Musica di sottofondo: Sailor Team No Theme]

"Direi che possiamo andare." Disse Usagi. "Minna! Hensin yo!"

"MOON ETERNAL... MAKE UP!"
"MERCURY CRYSTAL POWER... MAKE UP!"
"VENUS CRYSTAL POWER... MAKE UP!"
"MARS CRYSTAL POWER... MAKE UP!"
"JUPITER CRYSTAL POWER... MAKE UP!"

"SATURN PLANET POWER... MAKE UP!"
"URANUS PLANET POWER... MAKE UP!"
"NEPTUNE PLANET POWER... MAKE UP!"
"PLUTO PLANET POWER... MAKE UP!"

"FIGHTER STAR POWER... MAKE UP!"
"MAKER STAR POWER... MAKE UP!"
"HEALER STAR POWER... MAKE UP!"

Quando le trasformazioni furono finite, Sailor Mercury prese la
parola: "Ragazze, attivate i comunicatori. Il mio tricorder e' attivo."
Attivando il visore aggiunse "Sailor computer portatile attivato. La
sfera di energia del teletrasporto dovrebbe proteggerci finche' non
raggiungeremo il centro della fluttuazione. Fighter, Maker, Healer:
veniteci dietro, ma restate coperte dal nostro cono d'ombra."
"Siamo pronte!" dissero all'unisono le Sailor Senshi.
Le Sailor Senshi del sistema solare si presero per mano. L'aura del
potere di ogni pianeta del sistema solare avvolse ciascuna senshi,
finche' non esplosero nell'urlo: "SAILOR... TELEPORT!". Le Starlights
immediatamente divennero tre globi di luce e tutte svanirono
dall'infermeria, iniziando il loro viaggio nello spazio per raggiungere
la fluttuazione.
Picard usci' dall'infermeria e si avvicino' ad una finestra di
alluminio trasparente. Da questa riusciva a scorgere le tre tracce
lasciate dalle Starlights e la sfera di energia delle senshi del sistema
solare. Sullo sfondo l'universo infinito.
Alla visione di quell'immagine, un pensiero si formo' nella sua
mente, che era quasi un augurio "In bocca al lupo, Sailor Senshi"

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TO BE CONTINUED
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Messaggio da trekfan1 » 6 ott 2009, 10:56

Episodio 2 - Mistero nel quadrante gamma
Parte 3 - Il contatto
by Bosk
I nomi dei personaggi sono quelli della versione originale

La tensione che si respirava a bordo dell'Enterprise si notava nel
diario personale che Picard stava dettando al computer.
"Diario personale del capitano. Data Stellare 48321.1. Le Sailor
senshi hanno lasciato l'Enterprise alla volta della fluttuazione.
Nonostante abbiano dimostrato di avere doti molto inconsuete, credo che
la loro missione sara' molto difficile. Ho detto al signor Data di
lasciare al signor LaForge il progetto della sonda con lo scudo di
protezione e di concentrarsi sulle registrazioni che arriveranno dalle
Sailor senshi."
Uscito dal proprio ufficio e raggiunta la plancia, Picard si
accomodo' alla poltrona di comando. Data, intento nelle sue analisi,
interrompe il silenzio che regnava in plancia: "Signore, il computer di
Sailor Mercury e' molto piu' evoluto di quanto mi potessi aspettare."
"Perche'?" chiese Picard, stupendosi dell'interesse di Data
nell'apparecchio della senshi.
"E' molto semplice dall'aspetto, ma ha una potenza di calcolo pari
ad un nostro computer del XXIII secolo. Vorrei poterlo analizzare quando
torneranno dalla missione."
"Data, credo che questa sua richiesta non potra' venire esaudita.
Credo che tutto cio' faccia parte dei loro segreti, come l'origine del
loro potere."
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The Bosk XXI Century Productions

proudly presents
Musica introduttiva della serie ST:TNG

Space, the final frontier...
These are the voyages of the StarShip Enterprise...
It's continuing mission, to explore strange, new worlds...
To seek out new life and new civilizations...
To boldly go where no one has gone before...
La musica cambia e parte il ritornello di Sailor Stars Song

Sailor Trek
Episodio 2 - Mistero nel quadrante Gamma
Parte 3: Il contatto
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In plancia, Data si era appena sincronizzato con il tricorder che
Sailor Mercury portava nella cintura del gonnellino per iniziare la
registrazione dei dati in attivo, quando un lampo di luce apparve in
plancia.
"Mon capitan... Ca va?" Chiese Q, come se fuori dalla nave non
stesse succedendo nulla.
"Q! Sei arrivato nel momento meno opportuno!" rispose seccato Picard
"Perche'? Che succede?"
"Mi sembra strano che tu non lo sappia... Cos'e' quella ... cosa la'
fuori ?"
"Quale? Quella che vi ha attaccato? Jean-Luc, devi credermi: non lo
so proprio! Ma chi erano quelle 12 ragazze che se ne sono andate
laggiu'? Una mi pare di conoscerla..."
"Ne conosci una?" chiese in un tono di stupore Picard
"Assomiglia alla guardiana della porta del tempo, ma forse mi
sbaglio."
"Per caso la guardiana della porta del tempo che conosci si chiama
Sailor Pluto?"
"Si'. Una gran bell..." La risposta di Picard sorprese Q che cambio'
il tono della sua voce "In quel gruppo c'e' Sailor Pluto? E come diavolo
c'e' arrivata fin qui?"
"Beh, Q... Ti posso solo dire che e' salita a bordo dell'Enterprise
semplicemente usando il nostro teletrasporto"
"Ah, ho capi..." Il volto di Q si fece ancora piu' stupito, cosa
strana per un essere della sua razza "Col teletrasporto?!??!?"
"Q! Adesso non ho tempo per le spiegazioni. Abbiamo da fare!"
"Ho capito. Al solito non sono gradito..." e Q svani' in un lampo di
luce, cosi' come era arrivato.
"Anche Q! Ci mancava solo lui!" Disse ad alta voce Picard "Signori,
preparatevi. Prevedo un turno extra per tutti! Passiamo a condizione
gialla, ma teniamo le armi cariche."
"Si signore." rispose Riker "A tutto l'equipaggio: allarme giallo.
Turno beta di sorveglianza prolungato fino a nuovo ordine."

**

Mentre la sfera di energia prodotta dal teleport delle Sailor Senshi
si avvicinava alla fluttuazione, si cercava di fare un minimo punto
della situazione.
"Ami, che dice il visore?" Chiese Sailor Moon "Ormai siamo quasi
arrivate!"
"Per ora i livelli sono rimasti inalterati rispetto a prima."
rispose la senshi dai corti capelli blu "Sembrerebbe che l'avvicinarsi
dell'astronave lo abbia come allertato, ma il nostro avvicinamento no."
"Sailor Mercury" disse la voce di Picard dal comunicatore "provo ad
allontanare l'Enterprise ?"
"Potrebbe essere un'idea!" rispose Sailor Mercury
"Va bene. Provvedo" e chiudendo il comunicatore, Picard diede
l'ordine in plancia: "Numero Uno, allontaniamoci. Motori indietro, 1/8
di impulso."
"Si signore." disse Riker "Navigatore. Motori indietro. 1/8 di
impulso."
L'Enterprise lentamente, mantenendo la prua in direzione della
fluttuazione si allontano'. Subito il visore di Sailor Mercury rilevo'
che l'azione non era passata inosservata.
"Le emissioni stanno diminuendo!" esclamo' Sailor Mercury
"Confermo" la voce di Data risuono' dai comunicatori "Strano
comportamento."
"Arresto totale quando saremo in zona di sicurezza." disse la voce di
Picard
"Si signore" gli fece eco Riker
Preoccupata per le tre Senshi che non appartenevano al sistema
solare, Sailor Moon volle sincerarsi delle loro condizione "Fighter,
come va? Tutto a posto?"
"Si, per ora nessun problema" rispose Sailor Star Fighter
"Stiamo entrando." annuncio' Sailor Mercury "Siete pronte?"
"Si'!" risposero quasi all'unisono le altre undici compagne di
viaggio.

**

In plancia, Data stava seguendo i dati in arrivo dal gruppo delle
Sailor Senshi, ma man mano che queste si avvicinavano alla fluttuazione,
le trasmissioni risultavano sempre piu' disturbate, tanto che l'invito
al pronti di Sailor Mercury arrivo' quasi per nulla intelleggibile
"St*crackle*mo ent*fssst*do. Pron*crrrr*"
"Stanno per entrare in contatto con la fluttuazione." disse Data "Le
trasmissioni incominciano ad essere disturbate"
"Cerchi di potenziare al massimo l'amplificazione della ricezione"
ordino' Picard
"Si signore" rispose Data "Data a Sailor Mercury. Stiamo perdendo il
segnale. Mi ricevete?"

**

Lo stesso scroscio di interferenze stava uscendo dai comunicatori
appuntati ai body delle Sailor Senshi. L'ultimo messaggio di Data era
appena percettibile
"Sa*cracke* M*ffst*ry, stia*crakle*endo il seg*fssst*"
"Come?" disse Sailor Mercury "Puo' ripetere Data?"
"Che succede?" chiese Sailor Jupiter
"Potrebbe essere la fluttuazione che sta disturbando il segnale"
disse Sailor Mercury, pur non essnedo sicura che quella fosse la
risposta giusta
"Ormai ci siamo!" disse Sailor Mars "Dentro!"
Le dodici senshi si infilano al centro della fluttuazione mentre
sull'Enterprise i segnali dai comunicatori e dal tricorder svanirono
completamente.
"Ho perso il contatto!" disse Data
"Sono sole!" disse Picard alla notizia "ormai, non possiamo far altro
che aspettare"

**

Le senshi entrando nella fluttuazione, trovarono una densa coltre di
nubi, che analizzate riportavano presenza di acqua ed atmosfera
respirabile. Oltrepassata la coltre, videro una specie di planetoide il
cui primo aspetto ricordava vagamente un deserto sterminato.
"Atterriamo!" disse Sailor Moon
Le senshi atterrarono su un altopiano dal quale era possibile avere
una visione praticamente identica guardando in ogni direzione: una
immensa landa desertica, inframmezzata qua e la' da diverse collinette
rocciose.
"Credo che siamo sole" disse sconsolata Sailor Mercury "Abbiamo perso
il segnale dell'Enterprise!"
"Fin qui sembrerebbe tutto tranquillo" disse Sailor Star Fighter "Che
dice il tuo computer?"
Sailor Mercury subito inizio' una scansione a lungo raggio con gli
strumenti "Dunque... Nessun segno di vita ne' di tecnologia a portata
dei miei strumenti. Cosa facciamo?"
Vista l'indecisione generale, Sailor Uranus propose un'idea "Direi di
dividerci in gruppi di tre. I comunicatori sembrano funzionare qui
dentro, percio' possiamo restare in contatto. Andiamo nelle quattro
direzioni cardinali rispetto a questo punto, e appena un gruppo trova
qualcosa, avvisa gli altri."
"Buona idea, Uranus" disse Sailor Moon "Allora io, te e Mercury
facciamo un gruppo; Mars, Neptune e Fighter il secondo; Venus, Saturn e
Maker il terzo; Jupiter, Pluto e Healer il quarto. Vi va bene?"
"Basta che ci muoviamo! Andiamo!" disse Sailor Pluto
Anche le altre senshi furono d'accordo: le ragazze si divisero ed
iniziarono la loro ricerca. Le senshi si inoltrarono per la landa
desolata. Una fioca luce riusciva a malapena ad oltrepassare la fitta
coltre di nubi che copriva quello che si poteva definire il cielo del
planetoide e rendeva il paesaggio ancor piu' irreale.

**

Dopo diversi chilometri percorsi su un fondo sabbioso, dove ad ogni
passo gli stivaletti delle ragazze si immergevano nella sabbia fino
alla caviglia, il gruppo di Sailor Moon arrivo' nei pressi di
un'ennesima alta duna.
"Fermiamoci un attimo" disse Sailor Moon "Io non ce la faccio piu'!"
"Per me va bene" le rispose Sailor Mercury "Solo 5 minuti pero'"
"Riposatevi pure" disse Sailor Uranus "Io faccio un giro per vedere
se c'e' qualcosa dietro quella duna. Torno subito."
"Va bene, Uranus, ma stai attenta." le disse Sailor Mercury "Il
tricorder non segnala niente, ma non si sa mai."
"Vado e torno" disse Sailor Uranus, strizzando l'occhio alle due
compagne
Sailor Uranus si inerpico' faticosamente lungo il costone della
duna, raggiungendone la cresta. Oltre la duna, ancora deserto sabbioso.
Il vento inizio' ad alzarsi e le scompiglio' i corti capelli.
Girandosi verso le compagne, urlo' "Qui non c'e' nient'altro che
deserto!"
"Arriviamo!" urlo' come risposta Sailor Mercury, che subito si
rivolse a Sailor Moon "Su, Usagi, e' ora di riprendere il cammino!"
Rialzandosi a fatica, Sailor Moon disse solamente "Si'! Andiamo."
Sailor Moon e Sailor Mercury raggiunsero faticosamente Sailor Uranus
e videro oltre la duna la continuazione della distesa sabbiosa.
"Proseguiamo!" disse Sailor Mercury
Dopo aver doppiato la cresta della duna, le ragazze riuscivano a
malapena a mantenere l'equilibrio nella discesa seguente.
Improvvisamente sul visore di SMercury apparve un segnale.
"C'e' qualcosa!" disse Sailor Mercury. fermandosi di colpo
"Dove?" chiese Sailor Moon
"E' un segnale molto debole. Non riesco ancora ad identificarlo, ma
e' proprio davanti a noi."
"Va bene. Andiamo!" disse Sailor Uranus
"Un momento! Non avvisiamo le altre?" chiese Sailor Moon, ricordando
il piano iniziale
"Giusto!" disse Sailor Uranus, e premendo sul comunicatore cerco' di
chiamare gli altri gruppi "Uranus a Neptune! Michiru mi senti?", ma dal
comunicatore non arrivo' nessuna risposta. Ripremendo nervosamente sul
comunicatore tento' di nuovo: "Pluto! Saturn! Sailor Senshi! Qualcuna mi
sente?" ma il comunicatore rimase nel silenzio piu' assoluto.
"Forse la morfologia del terreno impedisce il contatto." disse Sailor
Mercury
"Va bene. Pero' Forse ho trovato il modo" disse Sailor Uranus con una
scintilla negli occhi "WORLD... SHAKING!"
Il ki di energia si innalzo' verso il cielo, a mo' di razzo di
segnalazione per le altre.
"Spero che lo possano vedere in qualche modo" disse Sailor Uranus
"Va bene." disse Sailor Mercury "Intanto proseguiamo!"
"ATTENTE!" grido' Sailor Moon che aveva seguito il ki di energia
innalzarsi verso il cielo, ma che inspiegabilmente venne rispedito al
mittente dopo aver raggiunto la coltre di nubi. Le ragazze ruscirono a
scansarsi appena in tempo per evitare l'impatto con il colpo e si
gettarono a terra.
"Non e' normale questo." disse Sailor Moon, rialzandosi
"Gia'." disse Sailor Mercury, che noto' anche qualcos'altro "Un
momento! Il segnale e' sparito!"
"Sparito?"
"Comunque ho la posizione in cui si trovava. Possiamo continuare."
Le altre due senshi annuirono e assieme ripresero il loro cammino.

**

Nello stesso momento, il gruppo di Sailor Venus aveva raggiunto la
base di una collinetta.
"E adesso? Scaliamo o giriamo attorno?" chiese Sailor Venus
"Direi di provare a scalarla." rispose Sailor Star Maker " Magari
dalla cima potremmo vedere qualcosa di piu' che non restando qui."
"Potrebbe anche andare" disse Sailor Saturn "Ma come ci arriviamo in
cima? E' molto ripido e non vedo molti appigli per arrampicarci."
"Oh, beh... A questo penso io!" disse Sailor Venus, con un sorriso,
quindi richiamo' il suo potere "VENUS... LOVE ME... CHAIN!"
Sailor Venus lancio' la sua catena di energia verso la cima della
collina. Li', quasi guidata magicamente, si avvolse attorno ad una
sporgenza abbastanza robusta e si annodo'.
Tirando la catena, Sailor Venus disse orgogliosa "Ecco qui.
Andiamo?"
Con non poche difficolta', aiutandosi con la love me chain, le tre
ragazze raggiunsero la vetta della collina. Sailor Venus chiudeva la
cordata e venne aiutata nell'ultimo sforzo da Sailor Star Maker.
"Forza! Oh... issa! Eccoci qui."
"Ufff... che faticata." disse Sailor Venus "Cosa darei per una bella
bibita ghiacciata!"
"Ho come una strana sensazione." disse Sailor Saturn "La Silence
Glaive sta vibrando."
"E cosa vuol dire?"
"Non saprei, ma non credo sia qualcosa di buono"
In quel momento, un lampo giallo illumino' il cielo. Le tre ragazze
si girarono di scatto e fecero appena in tempo a vederlo ricadere al
suolo.
"Ma quello non era un world shaking di Uranus?"
"Mi sembra proprio di si'." disse Sailor Venus "Provo a chiamarla".
Premendo sul comunicatore: "Venus a Uranus! Mi senti?"
"Er*ffst* e qualc*crrrk* esse sent*crack*" fra le interferenze si
riusciva a malapena a sentire la voce di Sailor Uranus
"Che hai detto? Puoi ripetere?" ma dal comunicatore arrivarono solo
delle altre interferenze.
"Niente... Direi di andare verso di loro." disse Sailor Star Maker
"Si'" intervenne Sailor Saturn "Mi pare l'unica cosa logica da fare."
"Volete scendere dopo tutta la faticaccia che abbiamo fatto per
salire fin qui?" chiese sconsolata Sailor Venus "Va beh! VENUS... LOVE
ME..."
Ma mentre Sailor Venus stava per rigenerare la sua catena,
improvvisamente un masso presente sulla cima della collina si animo', e
si trasformo' in una specie di umanoide pietroso.
"EEEEK!" urlo' per lo spavento Sailor Venus "E questo cos'e'?"
"Non lo so." rispose Sailor Star Maker, mettendosi in posizione di
guardia "Vediamo che intende fare"
Le intenzioni del mostro si fecero subito chiare: si avvicino' con
fare minaccioso alle senshi, le osservo' e inizio' a farfugliare
qualcosa da quello che sembrava esserne la bocca.
"State attente." disse Sailor Saturn "Credo che stia per
attaccarci!"
La sensazione di Sailor Saturn si fece evidente pochi secondi dopo.
Una scarica di schegge di pietra parti' dalle mani del mostro in
direzione delle senshi.
"SILENCE... WALL!" Sailor Saturn si pose, con la Silence Glaive in
posizione verticale, fra il mostro e le altre due senshi, generando un
campo di protezione. Le schegge in arrivo dal mostro si infrasero sullo
scudo di energia.
"STAR GENTLE UTERUS!"
"VENUS! LOVE AND BEAUTY... SHOCK!"
I due colpi partirono verso il mostro e lo colpirono. Il mostro
accuso' gli attacchi e cesso' il proprio, ma rimase ancora in piedi,
dando come l'impressione di essere solo leggermente stordito.
"Non e' bastato!" disse Sailor Venus
"Occore qualcosa di piu' potente!" disse Sailor Star Maker
"Ci penso io!" disse Sailor Saturn, e inizio' a concentrarsi sulla
Silence Glaive
"SILENCE GLAIVE... APPLY!" Sailor Saturn sferro' il suo colpo con la
Silence Glaive. La sfera di energia si distacco' e ando' a colpire il
mostro, disintegrandolo in minutissime parti.
Sailor Star Maker, che non aveva mai visto il potere di Sailor
Saturn rimase leggermente stupita "Bel colpo. Ehm... Dov'eravamo rimaste
?"
"Che dobbiamo scendere da qui." disse Sailor Venus "VENUS... LOVE
ME... CHAIN! Ecco fatto. Cordata in discesa pronta!"
Lentamente ed attentamente, come erano salite, le tre ragazze
ridiscesero la collina. Una volta a terra, si incamminarono verso il
punto in cui il world shaking di Uranus era ricaduto.

**

"C'e' stata una chiamata da Venus, credo." disse Sailor Uranus "Ma
ho perso il contatto."
"Forse ha visto il tuo colpo." le rispose Sailor Moon
"Ragazze!" disse Sailor Mercury "Il segnale e' riapparso... Ma la
posizione e' diversa! Sembra che si stia spostando, o forse stiamo
procedendo nella direzione sbagliata. Non e' possibile segurlo
perfettamente con tutte queste interferenze."

**

Sailor Mars e Sailor Neptune guidavano il loro gruppetto. Sailor Star
Fighter le seguiva a breve distanza. Per cercare di trovare qualcosa,
Sailor Neptune aveva estratto il suo Deep Aqua Mirror.
"C'e' qualcosa." disse Sailor Neptune "Un segno, ma lo specchio non
mi fa vedere altro."
Le facolta' sensitive di Sailor Mars entrarono in azione "Sento una
presenza! Molto forte."
Pur non avendo le capacita' sensitive delle sue due compagne, Sailor
Star Fighter non si sentiva a suo agio "Ho la sensazione che sia troppo
tranquillo qui intorno."
In quel momento il colpo di Sailor Uranus illumino' il cielo. Sailor
Neptune si volto' di scatto e vide l'impatto del world shaking col
suolo.
"Uranus!"
"Cosa?"
"Quello e' un world shaking di Uranus!"
"Sembrerebbe un segnale! Proviamo a chiam..." Ma Sailor Mars non fece
in tempo a finire la frase. La sabbia su cui stavano camminando
improvvisamente si animo' e due mani le immobilizzarono le caviglie,
facendola cadere.
"Mars!" grido' Sailor Neptune
Le due mani lasciarono la presa ed una figura umanoide si formo'
dalla sabbia del deserto. Sailor Mars, a terra, terrorizzata dalla
sorpresa, porto' istintivamente una mano a protezione del volto.
"STAR SERIOUS LASER!" intervenne Sailor Star Fighter. Il colpo
raggiunse il mostro e lo trapasso', ma questo, con un ghigno, si
ricompose, senza lasciare alcuna traccia dell'attacco subito. "Non e'
possibile!"
"E' di sabbia!" disse Sailor neptune "E la sabbia non sta bene se
impastata con l'acqua! DEEP... SUBMERGE!"
Il ki di energia acquatica colpi' il mostro. L'acqua si impasto' con
la sabbia e sembro' che il mostro avesse difficolta' con i movimenti.
Intanto Sailor Mars era riuscita ad allontanarsi dal mostro
strisciando all'indietro e si era rialzata. La paura che l'aveva
assalita si trasformo' in rabbia, e disse: "E se la sabbia si scalda
troppo, fonde!" e con un ghigno diabolico disegnato in volto lancio'
il suo attacco: "FIRE SOUL... BIRD!"
Sailor Mars investi' il mostro con il potere del fuoco. Questo non
potendo difendersi ne' confondersi col terreno, subi' l'attacco, e per
il gran calore, parte del suo corpo sabbioso gradualmente inizio' a
liquefarsi.
"Buona idea!" disse Sailor Neptune "Ma se la sabbia fusa solidifica,
diventa vetro! DEEP... SUBMERGE!"
Il secondo attacco di Sailor Neptune solidifico' la parte di massa
fusa, ed il mostro non pote' piu' muoversi liberamente.
"Ed ora... il colpo finale!" disse Sailor Star Fighter "STAR SERIOUS
LASER!"
"MARS! FLAME SNIPER!"
I due colpi raggiunsero il mostro. La parte vetrosa esplose in una
miriade di frammenti di vetro che ricaddero lentamente al suolo, mentre
il resto torno' a far parte del deserto sabbioso.
"E' andato."
"Si'... Credo che sia il caso di raggiungere Uranus e le altre."
"Ok, andiamo!"

**

Sailor Pluto guidava l'ultimo terzetto delle senshi. Sailor Jupiter
e Sailor Star Healer cercavano di scorgere qualcosa, ma il vento che
soffiava contro e sollevava una buona quantita' di sabbia, impediva loro
di vedere oltre pochi metri. Le senshi si trovavano in mezzo a strani
cristalli giganteschi, che assomigliavano molto nella forma a cristalli
di quarzo.
"Proprio nella direzione controvento dovevamo venire!" si lamento'
Sailor Jupiter
"Non lamentarti per cosi' poco." le rispose Sailor Pluto "Ricordati
quando... Un momento!"
"Che c'e'?"
La Garnet Orb improvvisamente si attivo', mettendo sul chi va la' le
tre.
"Attenta!" le disse Sailor Jupiter, ricordando quanto successo prima
sull'astronave "Non vorrei che ti accadesse qualcosa come prima!"
"Prima era una scarica difensiva." le rispose tranquillizzandola
Sailor Pluto "Ero stata io ad attivarla quindi non sapevo cosa avrei
trovato. Stavolta si e' attivata da sola."
"E allora?"
"Potrebbe essere solo un segnale di avviso"
In quel momento, il colpo di Sailor Uranus illumino' il cielo.
"Ecco! Probabilmente mi stava segnalando solo che le altre hanno
trovato qualcosa."
"Proseguiamo o le raggiungiamo?" chiese Sailor Jupiter
"Direi che quel colpo vale come avviso." rispose Sailor Star Healer
"Devono aver trovato qualcosa, ma non sono riuscite a mettersi in
contatto con noi. Raggiungiamole!"
"Un momento!" disse Sailor Pluto girandosi per tornare verso le altre
"Quel cristallo dietro di noi prima non c'era! Guardate! E' proprio
sulle nostre impronte!"
Non appena disse queste parole, il cristallo si animo' e prese
sembianze umanoidi. Contemporaneamente gli altri cristalli che stavano
loro intorno subivano la stessa trasformazione.
"Siamo circondate! Forza! dead... scream!"
Il ki di energia ando' verso uno dei cristalli, e lo centro' in
pieno. Il mostro emise una specie di grido di dolore, ed un braccio gli
si polverizzo'"
"STAR SENSITIVE INFERNO!" intervenne Sailor Star Healer, raggiungendo il
mostro gia' mutilato, e stavolta il colpo lo distrusse.
"Uhm! Qui ci vuole... JUPITER! OAK... EVOLUTION!"
Roteando su se stessa, il colpo multiplo di Sailor Jupiter ando' a
colpire la maggior parte dei mostri, disintegrandoli. L'ultimo
superstite, lancio' una specie di lama di cristallo verso Sailor Pluto,
ma questa, facendo roteare vorticosamente la Garnet Rod ed usandola come
scudo, paro' il colpo.
"Credo sia arrivato il momento di farla finita! dead... scream!"
"STAR SENSITIVE INFERNO!"
"SUPREME THUNDER... DRAGON!"
I tre colpi andarono a colpire l'ultimo mostro che venne
annichilito.
"Fiuuu... E' fatta!" esclamo' Sailor Jupiter in un sospiro
"Si', andiamo adesso!"

**

Sull'Enterprise, intanto, Picard stava diventando nervoso. Ormai era
alla quarta tazza di the in sei ore, ma cercava di non dare a vedere il
suo stato all'equipaggio.
"Sono piu' di sei ore che non abbiamo notizie!" penso' a voce alta
Picard
"Signore, Cosa facciamo?" chiese Riker, dando anche un consiglio
"Proviamo ad avvicinarci?"
"La considererei una mossa molto avventata." rispose Data "Direi di
attendere ancora in questa posizione."
"Va bene, signor Data." disse Picard "Tenga costantemente sotto
controllo gli strumenti e mi avvisi della pur minima variazione."
"Si signore."
"Io torno nel mio ufficio."
Picard si alzo' dalla poltrona di comando e raggiunse il suo ufficio.
Si avvicino' al replicatore e ordino' l'ennesima tazza di the
"Computer! The, Earl Grey, Hot!"
Un breve ronzio e la tazza si presento' nel replicatore. Prendendola,
Picard si giro' e si diresse verso la finestra di alluminio trasparente.
Con lo sguardo perso nell'infinita' dell'universo, osservo' la
fluttuazione la' fuori, con il suo mistero e dodici ragazze che stavano
tentando di scoprirlo...

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TO BE CONTINUED
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Messaggio da trekfan1 » 6 ott 2009, 10:57

Episodio 2 - Mistero nel quadrante gamma
Parte 4 - La fine dell'incubo
by Bosk
I nomi dei personaggi sono quelli della versione originale

Il tempo passato dalla perdita del contatto radio col gruppo delle
Sailor Senshi ormai stava sfiorando le sei ore. Picard, nel suo ufficio,
aggiornava per l'ennesima volta il proprio diario di bordo: "Diario
personale del capitano. Data Stellare 48322.5. Abbiamo perso il contatto
con il gruppo delle Sailor Senshi da... cinque ore e 50 minuti. Sono
indeciso se abbandonare la posizione o rimanere qui ancora ad
attendere loro notizie. La fluttuazione che ci sta di fronte non permette
nessun sondaggio"
Data incessantemente teneva sotto controllo i pochi dati in arrivo
dall'anomalia, e qualcosa di insolito attiro' la sua attenzione:
"Signore, registro variazioni di energia dalla fluttuazione. Stanno
lievemente diminuendo."
"E secondo lei cosa potrebbe significare?"
"Non so risponderle, signore. Ma se continuano a diminuire, potremmo
tornare ad avvicinarci alla fluttazione. Ho gia' calcolato una soluzione
approssimativa per poterci gradualmente avvicinare, pur rimanendo a
distanza di sicurezza."
"Potrebbe essere un segno che indica che le Sailor Senshi sono ancora
vive?" chiese quasi in apprensione Picard
"Dati insufficienti, signore." rispose Data
"Va bene. Proviamo ad avvicinarci."
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The Bosk XXI Century Productions

proudly presents
Musica introduttiva della serie ST:TNG

Space, the final frontier...
These are the voyages of the StarShip Enterprise...
It's continuing mission, to explore strange, new worlds...
To seek out new life and new civilizations...
To boldly go where no one has gone before...
La musica cambia e parte il ritornello di Sailor Stars Song

Sailor Trek
Episodio 2 - Mistero nel quadrante Gamma
Parte 4 - La fine dell'incubo
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Seguendo l'ordine del capitano, l'Enterprise gradualmente si avvicino'
alla fluttuazione, finche' Data non intervenne.
"Arresto immediato! I livelli sono quelli di quando abbiamo subito il
primo attacco!"
"Di quanto ci siamo avvicinati?" chiese Riker
"Circa 5000 km rispetto al punto dell'attacco precedente."
"Distanza dalla fluttuazione?" chiese Picard
"250000 km circa. Siamo ancora fuori portata per il teletrasporto. I
raggi sensori a lungo raggio vengono riflessi."
"Se dovessero modificarsi ancora le emissioni, posizionare la nave di
conseguenza, signor Data." ordino' Picard

**

Nel frattempo, il gruppo delle senshi sul pianeta si era riunito, con
non poche difficolta', dovute piu' che altro al terreno. Sailor Mercury
continuava a seguire quel debole segnale in lontananza, l'unica fonte di
energia che i suoi strumenti riuscivano a captare.
"O gli strumenti stanno impazzendo o sono io che sono troppo stanca"
disse Sailor Mercury "Sembra che continui a muoversi!"
"Ma si allontana?" chiese Sailor Moon
"No, anzi... sembrerebbe continuare a muoversi di poco, ma
gradualmente si avvicina a noi." Sailor Mercury spense il visore del
Sailor computer e si massaggio' gli occhi alla base del naso.
"E se fosse qualcosa di semovente ?" chiese Sailor Pluto
"Ormai dovrebbe averci individuate, credo per colpa mia." disse Sailor
Uranus, quasi con un senso di colpa nelle sue parole
"In effetti, da quando hai fatto quel segnale abbiamo iniziato a
subire quegli strani attacchi" disse Sailor Star Fighter "quasi fosse
l'intero pianeta che si difende da solo"
In quel momento le due senshi sensitive, sentirono una forza che
stava per sopraggiungere, e quasi all'unisono avvisarono le altre:
"Di nuovo quella sensazione... Pronte ragazze!"
Sailor Neptune non riusci' a finire la frase. Diversi mostri, alcuni
pietrosi, altri di cristallo ed altri ancora di sabbia, emersero
improvvisamente dal terreno e circondarono le senshi.
"KYYYAAAAA!!!" Urlo' Sailor Moon "E questi da dove arrivano?"
"Ma come? Voi non siete state attaccate prima?" chiese Sailor Venus
"No. O meglio..." inizio' a parlare Sailor Mercury, subito interrotta
da Sailor Uranus "... il mio colpo che avevo diretto verso le nubi
stranamente mi e' stato ribattuto contro."
"Bando alle ciance... Abbiamo da fare!" disse Sailor Star Healer,
invitando le compagne alla lotta.
Tutte le senshi iniziarono a dare battaglia con i mostri, ad
eccezione di Sailor Mercury, che sembrava stranamente bloccata e non
riusciva a reagire. Quando, dopo pochi minuti, l'ondata dei mostri era
stata respinta, un lampo squarcio' il cielo e raggiunse il terreno.
Il lampo cadde nel punto esatto della sorgente di energia e il visore
di Sailor Mercury capto' un forte incremento di emissioni dalla
sorgente che stava seguendo. Sailor Mercury sbianco' in volto
improvvisamente e venne presa da una crisi isterica.
"NO!" urlo' portando una mano a coprire la bocca
"Cosa?" disse Sailor Moon, voltandosi di scatto verso la compagna
"NO! NO! NOOOOO!" continuo' a urlare Sailor Mercury, portando le mani
chiuse a pugno a protezione del volto, cadendo in ginocchio
"Che hai?" "Che succede" "Ami!" chiesero le altre, con un tono
che stava denotando una grande preoccupazione per l'amica
Sailor Mercury, in ginocchio, quasi piangendo, con lo sguardo fisso
rivolto al cielo, quasi ipnotizzata continuo' "L'incubo! L'incubo! Era
una premonizione!"
"Incubo?" "Quale incubo?" le voci delle altre senshi si confondevano
nelle raffiche di vento che stava investendo il gruppo. Sailor Mercury
abbasso' lo sguardo verso il suolo e si accovaccio' sulle ginocchia,
appoggiando le mani, ancora strette a pugno sul gonnellino. Nessuna delle
compagne sapeva cosa fare, tranne una. Sailor Pluto si avvicino' a Sailor
Mercury e dolcemente le appoggio' la mano sulla spalla "Ami, calmati ora."
Sailor Pluto continuo' prendendo gentilmente il pugno di Sailor Mercury
che immediatamente si apri'. Prendendole la mano, la aiuto' ad alzarsi.
Quel gesto, tanto semplice, riusci' a sbloccare lo stato di confusione
in cui era caduta Sailor Mercury, che pero' fissava ancora il terreno.
Mettendole affettuosamente la mano sinistra sulla spalla, spingendosi
fino a prenderle il mento nella propria mano, riusci' a farle alzare
lo sguardo. L'incrocio dei due sguardi fece nascere un sorriso sia sulla
bocca di Sailor Pluto che su quella di Sailor Mercury, che si senti'
rinfrancata: "Grazie, Pluto"
"Adesso rilassati e concentrati sulla Garnet Orb. Voi fate altrettanto.
Se entrerete in sintonia con Ami, potrete vedere il suo incubo."
"Si', va bene Pluto. Sono pronta.

**

Sull'Enterprise, intanto i dati in arrivo contnuavano a variare. Data
subito diede la notizia in plancia:
"Ulteriore diminuzione dell'energia dalla fluttuazione."
"Grazie Data" disse Riker "Riker a capitano Picard: L'energia emessa
dalla fluttuazione e' diminuita ancora"
"Arrivo, Numero Uno." rispose dall'interfono la voce di Picard, che in
pochi secondi usci' dal suo ufficio e arrivo' in plancia.
"Riker, situazione?"
"Data ha rilevato che le emissioni di energia sono diminuite nuovamente"
"Data?"
"La diminuzione stavolta e' piu' accentuata della prima volta. E'
calata circa del 18.4%. Questo potrebbe permetterci di avvicinarci
ulteriormente."
"Proceda. Stessa procedura. Passiamo ad allarme rosso." disse Picard
"A tutti i ponti: Allarme rosso!" ordino' Riker
L'Enterprise prudentemente riprese la manovra di avvicinamento. Arrivati
al punto, Data intervenne di nuovo:
"Arresto totale. Distanza 179000 km. Signore, io proverei a lanciare lo
stesso quella sonda. Se riuscisse a passare, potrebbe darci informazioni su
quello che sta succedendo la' dentro."
"Va bene Data. E' pronta?" chiese Picard
"Data a LaForge. La sonda e' pronta?"
"Si', ho finito le modifiche giusto due minuti fa." rispose
dall'interfono LaForge
"Grazie Geordie. Data, chiudo. Capitano?"
Dopo aver pensato qualche secondo, Picard diede l'ordine: "Si'. Proceda
al lancio."
Data premette alcuno comandi sula sua console, e alla fine diede
la notizia: "Sonda lanciata, signore"

**

Le senshi hanno assistito all'incubo che Ami aveva avuto la notte
precedente. Solitamente le senshi che avevano poteri di percezione del
futuro attraverso sogni premonitori erano Mars e Neptune, ma questa volta
cio' che le altre avevano visto, era fin troppo reale.
"E' terribile!" disse Sailor Moon "Ma perche' non ce l'hai detto?"
"Credevo che fosse solo un brutto sogno dovuto alla stanchezza. Invece..."
"... sembra quasi che tu sia stata prescelta per avvisarci di quello
che ci stava aspettando qui." concluse la frase Sailor Mars.
"Qualsiasi cosa sia, dovremo distruggerla!" disse Sailor Star Fighter
"Fate attenzione" intervenne Sailor Pluto "L'incubo potrebbe anche
essere incompleto."
"Si', potrebbe!" riprese Sailor Star Healer, "ma io in questo momento
sono dell'idea che prima e' meglio colpire, poi fare domande!"
Vedendosi circondata da tanto affetto e sicurezza, Sailor Mercury usci'
definitivamente dal suo stato: "Mi sono ripresa del tutto... Andiamo!"
Le senshi si rimisero in cammino. Un forte vento si era alzato dopo
l'ultimo scontro e soffiava contro le ragazze, quasi ad ostacolarne il
loro cammino.

**

Intanto, in plancia si stava seguendo l'evolversi del viaggio della sonda
verso la fluttuazione.
"Data, notizie della sonda?" chiese impazientemente Picard
"Sta prosegendo il viaggio, stranamente senza interferenze. Anche il
segnale e' molto chiaro, e la sonda e' gia' arrivata al punto in cui
abbiamo perso il contatto con le Sailor Senshi."
"I dati che dicono?"
"Lo schema di energia risulta sconosciuto, ma e' lo stesso registrato dal
diario di bordo della nave scomparsa. La sonda sta penetrando la barriera
esterna della fluttuazione."
"Continui a registrare finche' possibile!"
"La sonda ha oltrepassato la barriera esterna... Ha rilevato il tricorder
e i dodici comunicatori e una grande fonte di energia con lo stesso schema
della fluttuazione, ma molto piu' potente. Sembra che tutta l'energia
della fluttuazione si sia concentrata in quel punto."
"Usando la sonda come ponte, e' possibile comunicare con le
Sailor Senshi?"
Data, reclinando la testa e guardando Picard rispose: "Non ci avevo
pensato, capitano. Ora provo. Data chiama Sailor Senshi. Rispondete, prego!"

**

I comunicatori delle senshi, in silenzio da molto tempo, entrarono in
funzione, e una scarica di disturbi, portava con se' una voce amica:
"Dat*fsss*ma grupp*crrr*lor ris*crrrackle*"
"Data?" chiese Sailor Uranus, quasi stupita dell'improvvisa attivazione
del proprio comunicatore. La chiamata dall'Enterprise si ripete', stavolta
piu' chiara: "Data chiam*fsss* Sailor Senshi. Rispondete, prego!"
La piu' veloce a premere il proprio comunicatore fu Sailor Moon:
"Data, sono Usagi. Ci sente?"
"Non perfettament*kr* ma almeno abbiamo ristabilito il con*krr*tto.
Com'e' la situazione li' da voi? *krkr*"
La risposta venne lasciata a Sailor Mercury: "Abbiamo trovato degli
ostacoli, e li abbiamo eliminati. Attualmente stiamo dirigendo verso
quello che sembra essere la fonte principale dell'energia."
"Noi siamo ancora fuori portata di teletrasporto, ci siamo avvicinati
ulteriormente in quanto le emissioni sono diminuite."
"Va bene, Data. Noi continuiamo."
Il solo sentire una voce amica sollevo' il morale delle senshi. Le
ragazze continuarono piu' spedite il loro cammino, nonostante il vento
contrario fortissimo.

**

"Meno male, stanno tutte bene." disse Picard con un sospiro di sollievo
"Mi sembravano un po' affaticate pero' dalle voci" disse Riker
"La sonda rileva una vasta landa desertica, inframmezzata da qualche
collina." disse Data che stava iniziando a decifrare i dati in arrivo dalla
sonda "Il terreno e' sabbioso. Nessuna costruzione rilevabile. La zona dove
si e' concentrata l'energia non e' pero' sondabile. I raggi esplorativi
vengono riflessi."

**

Le ragazze continuarono nel loro cammino. Man mano che si avvicinavano
alla fonte dell'energia, il vento contro di loro si faceva sempre piu'
forte. La stancheza stava iniziando ad affiorare e la meno propensa allo
sforzo fisico prolungato iniziava a lamentarsi:
"Non ce la faccio piu'!"
"Dai Usagi!" le fece coraggio Sailor Uranus "Quanto manca Mercury?"
"Meno di tre chilometri, ma il tricorder segnala che il vento aumenta
di intensita' man mano che ci avviciniamo! L'energia in quel punto ha
dei livelli incredibili!"
Le ragazze continuarono a camminare, con Sailor Mercury davanti al gruppo
a fare da guida, intenta a verificare in continuazione l'ambiente circostante
con tricorder e computer. Ma improvvisamente una scarica di energia, non
rintracciabile dagli strumenti, la investi' facendola rimbalzare indietro
di qualche metro, scaraventandola poi a terra. Sailor Moon fu la prima a
correre verso Ami e la prese fra le braccia: "Ami! Che hai?"
In un leggero stato di confusione, Sailor Mercury rispose all'amica
che la stava tenendo fra le braccia "Sto bene, sto bene, Usagi" e si
rialzo'.
"Uno scudo di protezione!" disse Sailor Pluto
Senza pensarci troppo, Sailor Saturn si mise di fronte all'ostacolo:
"Ci provo io! SILENCE GLAIVE... APPLY!"
Il potente colpo di Sailor Saturn colpi' lo scudo invisibile di energia
che ostacolava il cammino delle ragazze, ma questo stranamente resis-bip-.
Stupita, Sailor Saturn interruppe l'attacco "Non e' possibile!"
Dal comunicatore, Data informo' Ami della situazione che si era
ulteriormente modificata: "Le emissioni sono diminuite ancora, Ami!"
"Ricevuto, Data!" rispose Sailor Mercury, che intui' subito la nuova
mossa da eseguire: "Ragazze, proviamo con un sailor solar planet attack!"
"L'attacco di noi tutte e nove?"
"Si'! Le Starlight ci copriranno eventualmente le spalle!"
"D'accordo." disse Sailor Star Fighter.
Le senshi del sistema solare si presero per mano. Ognuna invoco' il
potere del proprio pianeta, e quando l'energia raggiunse il massimo
livello, l'urlo che parti' all'unisono dalle nove senshi inizio'
l'attacco comune piu' potente che avevano a disposizione:
"SAILOR SOLAR PLANET... ATTACK!"
L'ondata di energia dei nove pianeti si scontro' con lo scudo. Questo,
gradualmente, mostro' dei segni di cedimento, fino ad evaporare. Il colpo
passo' oltre e raggiunse una costruzione che era celata dalla tempesta di
sabbia. Questa venne colpita e venne disintegrata in mille pezzi. La
tempesta di sabbia improvisamente cesso' e lascio' intravedere in
lontananza il cumulo di macerie.
Subito Sailor Star Healer ricordo': "Come nell'incubo!"
"Si', come nell'incubo!" disse Sailor Mercury "L'energia e' diminuita.
State prudenti pero'... c'e' ancora qualche residuo!"

**

"Signore! Un planet attack!" disse Data, che stava registrando i dati in
arrivo dalla sonda.
"Cosa?"
"Si', hanno lanciato l'attacco planetario. E non rilevo piu' emissioni!
Possiamo avvicinarci fino all'orbita standard!"
"Va bene." disse Picard "Massima prudenza e scudi al massimo!"
L'Enterprise attivo' i motori ad impulso e si pose nell'orbita della
fluttuazione. Data fece ulteriori analisi e diede il suo risultato:
"Le confermo i dati, signore. L'energia e' riunita in bassa quantita'
in un punto. Le Sailor Senshi sono a circa 1500 metri da quel punto e
stanno ancora avvicinandosi."
"Ma cosa vogliono fare ancora?" chiese Picard, visto che ormai sembrava
tutto finito "Picard a Sailor Mercury. Siamo in orbita attorno alla
fluttuazione. L'energia della fluttuazione sembrerebbe completamente
scomparsa."
"No, signore." rispose Sailor Mercury dalla radio "C'e' ancora un
residuo! Vogliamo essere sicure che non sia qualcosa di pericoloso."
"Sailor Mercury, se occorre faccio scendere una squadra della
sicurezza."
"Meglio di no, capitano. Se siamo arrivate fino a qui intere lo
dobbiamo ai nostri poteri. Le armi convenzionali non avrebbero avuto
alcun effetto."
"Come vuole. In caso di emergenza, noi saremo pronti a raccogliervi
entro 3 secondi dal segnale di teletrasporto d'emergenza."
"Ricevuto, signore. Sailor Mercury, chiudo."
"Sala teletrasporto 3 e 4." disse subito Riker, anticipando l'ordine
che stava per dargli il capitano "Agganciare i segnali delle Sailor
Senshi e pronti con il teletrasporto d'emergenza. Data, al segnale
di emergenza, togliere energia allo scudo il piu' in fretta possibile
per permettere il teletrasporto."
"Si signore."

**

Le ragazze si avvicinarono prudentemente al cumulo delle rovine.
"Dividiamoci. Cosi' in gruppo siamo un bersaglio troppo facile!" disse
Sailor Mercury, e seguendone il consiglio, le ragazze si sparpagliarono
fino a circondare cio' che rimaneva della costruzione. Improvvisamente
si senti' una voce, dal cui tono traspariva una grande stanchezza,
quasi fosse stata questa entita' a condurre l'intero combattimento.
"Chi siete? Come avete fatto a raggiungermi? Nessuno era mai
riuscito a tanto!"
"E... E tu chi sei?" chiese Sailor Moon
"Io sono Krul, l'ultimo essere di questo pianeta errante. Finora
nessuno aveva osato opporsi al mio cammino nell'oscurita' dello spazio
profondo. Qualsiasi forma di vita di questa galassia che osava avvicinarsi
veniva annientata e la sua energia assorbita. Ma voi come avete fatto?"
"Noi non siamo di questa galassia!" rispose Sailor Mercury "O meglio...
veniamo da una galassia parallela! Forse e' per questo che non hai potuto
fare molto contro di noi!"
"Ecco perche' non ci ha attaccato quando ci siamo teletrasportate al
suo interno!" aggiunse Sailor Moon, ma una roca risata si sollevo' dalle
macerie. L'entita' poi riprese a parlare "E cosa credete? Che basti questo
a salvarvi? Ormai questo planetoide ha i minuti contati. Senza piu' il
generatore che voi avete distrutto con il vostro attacco, esso si
sbriciolera'!" e riprendendo a ridere aggiunse "E VOI CON ESSO!"
"Che cosa?" chiese impaurita Sailor Venus
"Gia'! Ormai il processo e' irreversibile... Ma non crediate di
riuscire a fuggire. La poca energia che mi e' rimasta sara' sufficiente
per impedirvi la fuga! Morirete con me!"
Cio' detto, una grossa esplosione deflagro' da sotto le macerie e il
mostro di pietra dell'incubo di Sailor Mercury apparve davanti alle
guerriere. Queste, prese di sorpresa non riuscirono ad organizzare un
attacco e vennero prese nelle mani del mostro, che iniziarono a stringersi
in una morsa mortale, impedendo qualsiasi movimento.
"E'... finita..." riusci' a dire a fatica Sailor Jupiter
"Si'! E' finita! Ma non me ne andro' da solo!" rispose con un tono
trionfante Krul
"Non... ancora..." ribatte', quasi senza respirare, Sailor Moon. Facendo
uno sforzo immane riusci' a liberare le braccia dalla presa "Finche'
potro'... combattero'... fino alla morte!"
La mezzaluna sulla fronte di Sailor Moon si illumino' ed apparve la
Eternal Tier. Rivolgendosi alle sue compagne, chiese "Ragazze!... Datemi...
i vostri... poteri!"
Le altre senshi si concentrano su Sailor Moon: i loro poteri residui
andarono a concentrarsi sulla Eternal Tier. Questa, man mano che il potere
dei pianeti fluiva, diventava sempre piu' luminosa, finche' giunse il momento
per sferrare l'attacco: "E questa... e'... la... tua... fine...!
STARLIGHT... HONEYMOON... THERAPY... KISS!"
Una grossa scarica di energia si sprigiono' dall'Eternal Tier e colpi'
il mostro, riuscendo solo a spezzarne un braccio. Le senshi imprigionate
nella mano del braccio spezzato, riuscirono facilmente a liberarsi e subito
cercarono di fare qualcosa per liberare le altre."
"dead... scream!"
"STAR... SERIOUS... LASER!"
"SILENCE GLAIVE... APPLY!"
I colpi delle senshi colpirono l'altro braccio del mostro che cadde a
terra, liberando Sailor Moon e le altre.
"Nooo.. NOOOO! Non puo' finire cosi'!!!" esclamo' con una voce carica di
odio Krul, mentre un fortissimo terremoto inizio' a scuotere il planetoide.
Si aprirono delle spaccature che diventarono delle profondissime voragini.
Vedendo che la situazione era giunta ad un punto critico, Sailor Mercury
fu la piu' pronta a premere il comunicatore: "Data! Teletrasporto
d'emergenza! Poi allontanarsi alla massima velocita'! Qui salta tutto!"

**

"Ricevuto! Scudi abbassati! Sale teletrasporto 3 e 4! Energia!
Teletrasporto diretto in infermeria!"
"Rotta per il wormhole! Warp 9! Dr. Crusher, stanno arrivando
dodici ospiti!"
Dopo quattro secondi dal segnale di Sailor Mercury, Data confermo'
l'avvenuto trasferimento: "Le abbiamo a bordo, signore. Rotta calcolata ed
inserita"
"Bene! Andiamo via di qui! ENGAGE!" ordino' Picard
L'Enterprise spari' in un lampo di luce, mentre il planetoide esplose.
Dopo mezz'ora circa, l'Enterprise attracco' a Deep Space 9. Prima di andare
a sincerarsi delle condizioni delle sue ospiti, Picard detto' il diario
di bordo: "Diario del capitano. Data stellare 48323.2. Il pianeta al centro
della strana fluttuazione e' esploso. Non ho ancora avuto il tempo di parlare
con le sailor senshi, ma le registrazioni del tricorder delle ultime fasi
della battaglia sono impressionanti. La minaccia che stava avanzando verso
il wormhole e' svanita."
Terminata la dettatura del diario, Picard si rivolse a Riker: "Io vado in
infermeria. Numero Uno, a lei la plancia!"
"Vorrei venire anche io, con il suo permesso." disse Data
"Certo, venga pure!"
In infermeria, il Dr. Crusher aveva appena finito di visitare le ragazze.
Picard e Data entrarono e si diressero verso la sala delle visite. Incrociando
la dottoressa Crusher, Picard subito chiese: "Come stanno?"
"Un po' di escoriazioni e molta stanchezza. Devono essersela vista davvero
brutta. Roba di poco conto, comunque. Ho prescritto un leggero sedativo per
tutte e ho detto loro di farsi una bella dormita ristoratrice, quando
usciranno da qui."
"Possiamo vederle?" chiese Data
"Certo! Hanno gia' sciolto le trasformazioni. Sono di la'."
Data e Picard passarono nella sala attigua. Usagi era seduta sul lettino.
Attorno a lei c'erano le altre ragazze, tranne Ami, e i tre ragazzi. Il
cerchio, all'arrivare di Data e Picard, si apri', lasciando passare i due
ufficiali.
"Sembra che ce l'abbiate fatta, signorine." disse Picard
"Grazie, capitano." rispose Usagi
"E' stata dura pero'" aggiunse Minako "Non vedo l'ora di farmi un bel
bagno caldo ristoratore!"
"Anche io!" aggiunse Makoto
"Non c'e' piu' nessuna traccia della fluttuazione?" chiese preoccupata
Setsuna
"Prima di inoltrarci nel wormhole" rispose Data "ho lanciato una sonda in
direzione del punto in cui eravamo. C'e' solo una pioggia di meteoriti.
Nessuna traccia di energia."
"Meno male! Michiru, andiamo?" disse Haruka, mettendo un braccio attorno
alle spalle di Michiru.
"Si', andiamo!" disse Michiru "Capitano..."
"A dopo. Fate un buon riposo!"
"Non pensavo che tu mi trascinassi in un'avventura del genere, Odango!"
disse Seyia
"NON MI CHIAMO ODANGO!!!"
"E' stata dura" aggiuse Taiki "ma almeno abbiamo imparato a conoscerci,
non e' vero?"
"Gia'" aggiunse Yaten "ma quando torneremo, ognuno tornera' per la sua
strada!"
Usagi voleva replicare in qualche modo, ma non trovava le parole. In
disparte, solitaria, Ami era seduta su un altro lettino, con lo sguardo a
terra. Data la noto' e la raggiunse. Con fare alquanto imbarazzato, le
pose una mano sulla spalla. Ami si volto' di scatto e Data tolse la mano.
"Ah, sei tu, Data"
"A cosa pensi?"
Mostrando un piccolo pezzo di roccia che teneva in mano "E' tutto quello
che ne rimane. Dev'essere terribile... vagare per lo spazio, solo... Il
suo unico scopo era pero' la distruzione di altre forme di vita per
sopravvivere..."
"Non capisco"
"Fa nulla, Data." Ami salto' sal lettino, e rivolgendo un leggero sorriso
verso Data aggiunse "Va beh, io vado a dormire un po'!"
"Buon riposo."
Ami si diresse verso l'uscita e lascio' l'infermeria, subito seguita
da Picard e Data che tornarono in plancia.
"Rotta per la Terra, XX secolo, linea spazio-tempo delle senshi." ordino'
Picard
"Si signore. Rotta inserita!" disse Data, effettuando le regolazioni alla
console di navigazione.
"Engage!"
Le gondole a curvatura dell'Enterprise si attivarono. Un flusso takionico
modificato usci' dal deflettore di prua e l'Enterprise vi ci si immise. In
quel momento il Dr Crusher entro' in plancia.
"Capitano, le dovrei parlare... in privato."
"Va bene, andiamo. Riker, a lei la plancia."
Picard e Crusher si diressero verso lo studio privato a fianco della
plancia. Una volta che la porta si chiuse alle loro spalle, Crusher prese la
parola.
"Jean-Luc, non mi sembra giusto lasciare nelle loro menti quest'avventura
terribile a cui si sono sottoposte."
"Beverly, ti ricordi quello che ci hanno raccontato l'altra volta? Ne
hanno passate di peggiori. Comunque cosa intenderesti fare?"
"Con la scusa di un controllo, potrei iniettare loro una droga che
cancella, a seconda della dose, i ricordi da un minimo di 12 ore ad un
massimo di 10 giorni."
"Secondo me, dovresti chiedere a loro se vogliono che questa avventura
sia cancellata dai loro ricordi. Non possiamo decidere noi per loro."
"Come vuoi, Jean-Luc. Quando hai intenzione di chiederlo loro ?"
"Quando saremo in orbita attorno alla loro Terra, prima di farle sbarcare."
Dopo tre giorni, L'Enterprise rientro' nell'orbita terrestre della linea
spazio-tempo delle Sailor Senshi. In sala teletrasporto 3, le ragazze, in
divisa scolastica, stanno per salutare l'Enterprise e gli ufficiali superiori.
Sulle divise scolastiche, facevano bello sfoggio le spille-comunicatore che
Picard aveva deciso di lasciare loro come ricordo. Picard prese quindi la
parola: "Bene, Sailor Senshi. Vi ringrazio ancora dell'aiuto. Ma c'e' una
cosa che il Dr Crusher vorrebbe chiedervi."
"Ho esposto questa mia idea al capitano tre giorni fa" disse la dottoressa
"e mi ha detto che siete voi che dovete decidere. Volete mantenere il ricordo
di questa avventura o no?"
"Faccio presente" intervenne Data "che nella vostra linea spazio-tempo,
da quando siamo partiti ad ora sono passati solo 30 minuti. Sarete trasportate
nel luogo dove eravate al momento in cui vi abbiamo prelevato."
Le senshi si guardarono negli occhi e si vedeva che si trovavano alquanto
imbarazzate. Alla fine Usagi prese la parola: "Non saprei! Pero' se non
fosse stato per voi, non sapremmo chi si nasconde dietro le Sailor
Starlight. E questo, secondo me, non e' giusto. Se un giorno dovessimo
scoprire le loro vere identita', e' giusto che capiti normalmente, non per
un caso fortuito. Siete tutti d'accordo?"
"Si', sono d'accordo con Usagi." rispose Seya "Dottore, ci faccia
quell'iniezione!"
Va bene." disse la dottoressa "L'effetto della droga iniziera' dopo che
sarete stati teletrasportate sulla terra. In meno di cinque minuti avrete
dimenticato questi sette giorni passati con noi."
Ad una ad una, le ragazze porsero il braccio alla dottoressa che
inietto' loro la droga. Una volta fatto, le senshi salirono sulla pedana
del teletrasporto. Usagi, con un sorriso ed un inchino, saluto' il
capitano: "Arrivederci, capitano... Spero!"
"Spero invece" replico' Picard "di non dovervi piu' disturbare, in
futuro!" Quindi rivolgendosi all'addetto del teletrasporto, ordino':
"Energia!"
Il fascio di energia trasporto' ogni senshi nel luogo dove si trovava al
momento del prelievo.

**

Tornato in placia, Picard diede l'ordine per il rientro: "Data,
rientriamo nella nostra linea spazio-tempo. Dobbiamo fare un rapporto
al quartier generale!"
"Si signore! Dati inseriti e rotta impostata!"
Picard, seduto sulla poltrona di comando, alzo' il braccio destro, e
facendo il tipico gesto con l'avambraccio in avanti, ordino': "Engage!"
Un fascio takionico modificato nuovamente venne generato dal deflettore di
prua, e le gondole a curvatura si caricarono, finche' l'Enterprise non
parti' a velocita' di curvatura sparendo in un lampo di luce.

**

Come se nulla fosse accaduto, visto che la droga aveva gia' fatto
effetto, in gelateria, le ragazze erano sedute al loro solito tavolo, ma
la conversazione sembrava alquanto approssimativa.
"Mako-chan" disse Usagi, quasi balbettando "Ma... cosa stavo dicendo?"
"Non lo so" le rispose Makoto "Ho perso il filo del discorso anche io!"
Rei, guardo' l'orologio: "Ho come la sensazione che sia passata piu'
di mezz'ora da quando Ami se n'e' andata... Come se fosse passata una
settimana... "
"Strano!" disse Minako "anche io ho questa sensazione... mah..."
"Va beh... Andiamo a studiare?" propose Rei
"Ufff!" sbuffo' Usagi, ma subito dopo disse "Va bene... andiamo!"
Le ragazze uscirono dalla gelateria e si diressero verso il tempio
di Rei. L'avventura che avevano appena passato non le avrebbe turbate per
molto altro tempo, ma sicuramente, i loro amici provenienti dal futuro
sarebbero apparsi nuovamente molto presto.

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THE END
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