Originally posted by docdreams
In principio fu la TOS, show usato dal vulcanico Gene per portare all'attenzione del pubblico statunitense problematiche importanti, usando la formula della scifi, trasformandole nella forma ma non nei contenuti. Argomenti altrimenti impossibili d'affrontare apertamente. La visione sognatrice di un popolo che confidava nel domani era ovunque e poco importava la continuity, l'importante era raggiungere la gente.
Tralasciando la forma "liturgica" del discorso, direi che manca un elemento fondamentale: la TV. Roddenberry non era un profeta, ma un autore-produttore televisivo. Ogni artista ha delle idee sulla funzione dell'arte in generale e della propria in particolare (è un altro significato del termine poetica), ma l'arte non è mai
soltanto un mezzo, o comunque non solo in senso didascalico, malgrado quest'aspetto in TOS sia ancora molto evidente.
Quanto alla continuity, nella terza stagione di TOS, che ho appena finito di riguardare in lingua originale, con particolare attenzione anche a quest'aspetto, ci sono diversi riferimenti a episodi delle stagioni precedenti. Per una serie dell'epoca è già un notevole sforzo di "autoconsapevolezza".
[DS9] La scenografia era simile, le divise più belle, ma il messaggio di fondo era profondamente diverso. Il domani non è più radioso, anzi più passa il tempo più avanza il caos, e soprattutto il compromesso è entrato nella vita profonda della federazione. Il nemico non viene più fuori dai confini della federazione, si trova accanto a te, 'sembra te' e quindi è meglio non fidarsi del prossimo. Sisko che 'deve' mettere in dubbio l'identità del proprio padre è illuminante in tal senso.
Non sono d'accordo. Primo, perché il tema in realtà comicia a emergere in TNG. Il nemico non è vicino a te, ma dentro di te. Sei tu stesso, nel momento in cui dai per scontata la tua superiorità morale, e pensi di poterti permettere ciò che condanni negli altri. Secondo, in DS9, è vero, c'è uno stilema classico della fantascienza anni Cinquanta, quello del doppio, del nemico che sembra uguale a te ma non lo è. Ma proprio il fatto che tu consideri illuminante, lo diventa in senso opposto, dal momento che lo spingersi fino a dubitare perfino del proprio padre, porta Sisko a tracciare una linea, oltre la quale non ha più senso difendere il proprio modo di vivere, perché per farlo lo si è già compromesso.
If the changelings want to destroy what we've built here, they're going to have to do it themselves. We will not do it for them. Appunto.
Bisogna poi che ci chiariamo definitivamente le idee sull'immagine del futuro in Star Trek. Non sta scritto da nessuna parte che debba andare tutto bene. L'utopia è rappresentata dai progressi compiuti dall'umanità, e non serve certo a trasmettere un messaggio rassicurante allo spettatore, altrimenti i famosi dilemmi morali di cui si parlava nell'altro thread, non avrebbero più senso. Tanto basta la tecnologia a trasformare questo mondo di-bip- nell'utopia di Star Trek, no? No, appunto. DS9 non è "trek" perché mostra la Federazione che va a rotoli? E perché mai? E' "trek" la pretesa di aver costruito un sistema perfetto, capace di resistere a qualunque cosa, e che non richiede più alcuno sforzo positivo da parte degli individui? Non mi sembra. E' proprio nel momento in cui il sistema che si credeva perfetto crolla, anzi, che si vede se i progressi dell'umanità erano reali. Poi si può discutere sul responso di DS9, in primis per stabilire se ce ne sia uno, vista la confusione della/e ultima/e stagione/i. Ma di sicuro non è l'ambientazione il problema.
Ma ENT risulta un ibrido, troppo in conflitto con le serie classiche per appetire i fans di una certa età, troppo poco incisivo per attrarre nuovi fans 'reloaded'.
Anche questo è un mito da sfatare, IMHO. ENT è solo troppo brutta. Altrimenti i non-trekker li avrebbe conquistati, appunto.
Quanto a questo film, decidere se andare a vederlo o meno mi sembra una cosa molto meno drammatica di come la fai sembrare tu, senza offesa.