Enterprise

La prima Enterprise, il primo capitano, per raccontare come tutto è nato...
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TheGib
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Messaggio da TheGib » 19 ott 2006, 8:46

Messaggio ricevuto; anch'io cercherò (non ora) di spiegarmi meglio.
Comunque Picard meriterebbe una trattazione a parte, da "manuale della Flotta" :wink:
La nostra vera nazionalità è l'umanità. H.G.Wells

Zeide
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Messaggio da Zeide » 19 ott 2006, 20:11

Jeeg2000: Più che rivedersi in quei personaggi, intendevo dire come ha ben detto Solo, che avremmo avuto le loro stesse reazioni in diversi casi , almeno per me le loro reazioni sono molto meno aliene di quelle di un Picard...
per questo era bello TNG, proponeva un messaggio, invece in ENT viene praticata meno etica che in JAG

per quanto riguarda il comportamento dei personaggi... beh io non mi identifico con loro intendendo che non mi sarei comportato come loro, con questo non voglio dire che personalmente saprei comportarmi da esempio come Picard ma la differenza sta nella capacità dei due personaggi di uscire dalla limitatezza della loro cognizione per trovare nuove vie grazieal loro spirito alla loro capacità retorica morale etica e umana, dalla capacità di migliorare se stessi (tipico messaggio Trek), in questo mi sento più vicino a Picard che ad Archer e sinceramente su questa terra ci sono molte persone che sanno sceglire la via giusta nel momento critico.
Dire che tutti ci saremmo comportati così nelle stesse circostanze lo trovo scorretto e qualunquista, perfino un film scadente come Nemesis dice il contrario, e sulla terra nel passato ci sono state tante persone che hanno saputo fare le scelte giuste in momenti ben più critici di quelli di Archer, l'uomo al contrario di quanto faccia sembrare ENT non è un insieme di addestramenti

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Messaggio da ormazad » 19 ott 2006, 22:30

Insomma , fortunatamente nella realtà a nessuno è mai capitato di dover salvare la terra dalla distruzione , quindi non capisco bene cosa intendi con " momenti ben più critici " .

Zeide
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Messaggio da Zeide » 19 ott 2006, 23:07

Le guerre mondiali

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Messaggio da Yugo » 19 ott 2006, 23:13

Io penso che ci sia stata un'eccessiva esaltazione, in alcuni casi, del concetto "il fine giustifica i mezzi". Nella maggior parte degli episodi, in tutte le serie, anche per le situazioni più critiche vengono trovate delle soluzioni.
Prendiamo invece quell'episodio in cui Archer lascia alla deriva nella Distesa un'altra astronave. Non sarebbe stato possibile trovare una soluzione? Un messaggio subspaziale per avvertire il pianeta natale (che oltretutto era distante solo pochi anni luce)? Oppure semplicemente un "Torneremo ad aiutarvi quando avremo salvato la Terra"? Invece niente, solo per il gusto di far vedere che certe volte si devono prendere decisioni negative per una causa più importante.
Questo ragionamento si applica anche alla morte di Trip. Situazioni molto più complesse vengono risolte tirando fuori qualche technobubble... ma invece qui si doveva incentrare un intero episodio sulla morte del personaggio e sul fatto che si è sacrificato per Archer.
In questo modo sembra che i personaggi, invece di avere un'anima propria, si comportino a seconda di cosa l'autore vuole dimostrare, e perdono di credibilità.

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Messaggio da Jeeg2000 » 20 ott 2006, 0:36

Zeide ha scritto:

per questo era bello TNG, proponeva un messaggio, invece in ENT viene praticata meno etica che in JAG
ma che il messaggio a te non piaccia, non significa che non ci sia.

Nella 3° stag. di ENT, perchè per le prime 2 ENT ha una filosofia stile-Tng, solo che si comportano come boy scout a volte, ma Archer non va a sparare per primo e poi fa domande...cosa che invece da barbaro del 22° secolo dovrebbe fare, se vogliam fare un prequel...

Dicevo, nella 3° di ENT. il messaggio è "ci avete attaccato senza ragione e ora veniamo a prendervi a calci nel sedere", è sposare in pieno il pensiero della maggior parte degli americani post 11 settembre, può non essere trek-roddenberriana, può non piacerti, può non piacermi, può essere fata nà schifezza ed essere noiosa sotto il profilo artistico, ciononostante è il messaggio degli autori in quel momento.
Io penso che ci sia stata un'eccessiva esaltazione, in alcuni casi, del concetto "il fine giustifica i mezzi". Nella maggior parte degli episodi, in tutte le serie, anche per le situazioni più critiche vengono trovate delle soluzioni.
già col famoso tecnobubble che a me fa molto girare :wink:
...capisco e condivido in parte le critiche alla forzatura sul finale di Damage da parte di Yugo, ma qui è forse questione di gusti...io preferisco avere un ep. dove NON c'è il lieto fine per forza, dove il personaggio ammette che non ha scelta (o meglio, lui non la vede :wink: ), ci siamo già passati con Sisko e ds9 (non posso dir di più, ma solo In the pale moonlight :grin: ) dove la filosofia trek :smokin: viene scardinata alle fondamenta (e forse in modo ancora più subdolo, non so se è il termine adatto :rolleyes: ) di Archer...e con anni di anticipo rispetto a quando ci giungeranno Berman e Braga (e personalmente credo pure che loro centrino poco con la parte finale della 3° stag., tranne che con Ora Zero e Il messaggero, dove si nota proprio la loro mano :smokin: :evil2: )

@zeide: dimmi dove ho scritto che "Dire che tutti ci saremmo comportati così nelle stesse circostanze lo trovo scorretto e qualunquista," :smokin:

A parte il fatto che mi riferivo ad altre situazioni, più "normali" e non al salvar la Terra, e che comunque il modo di comportarsi di Archer lo detesto cordialmente, specie nella 3° tanto è un bisonte cieco.

Le guerre mondiali: chi è stò pacifista che si è inchinato ad Hitler quando ha scatenato la guerra...non me lo ricordo :grin: ,
"Ammiraglio abbiamo 2 balene a bordo!"-James Doohan a Bill Shatner-ST4

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Messaggio da interforever » 20 ott 2006, 8:04

Forse ti riferisci a Chamberlain, Primo Ministro Inglese che abbassò la testa ripetutamente; per la militarizazione della Ruhr, a Monaco nel 1938, ed in altre occasioni
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Messaggio da Jeeg2000 » 20 ott 2006, 12:29

Personalmente non mi pare esempio da prendere come scelta giusta in un momento critico
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Messaggio da ormazad » 20 ott 2006, 12:51

sopratutto perchè col senno di poi l' appeasement non ha portato alla pace .

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Messaggio da Zeide » 20 ott 2006, 22:24

@Jeeg2000: nell'ultimo intervento forse mi sono espresso male ma è da quando ho iniziato a scrivere nel topic che cerco di dire appunto che ENT ha un messaggio ma chiaramente anti Trek, per questo ENT non è Star Trek per me


@zeide: dimmi dove ho scritto che "Dire che tutti ci saremmo comportati così nelle stesse circostanze lo trovo scorretto e qualunquista,"
Non ci siamo capiti: io ho scritto che per me è sbagliato dire che chiunque in quelle circostanze si sarebbe comportato in quel modo
...capisco e condivido in parte le critiche alla forzatura sul finale di Damage da parte di Yugo, ma qui è forse questione di gusti...io preferisco avere un ep. dove NON c'è il lieto fine per forza, dove il personaggio ammette che non ha scelta (o meglio, lui non la vede ), ci siamo già passati con Sisko e ds9 (non posso dir di più, ma solo In the pale moonlight ).....Le guerre mondiali: chi è stò pacifista che si è inchinato ad Hitler quando ha scatenato la guerra...non me lo ricordo ,
Sono due discorsi legati per me perché (e rispondo anche agli altri) non mi riferivo ai pacifisti ma a quelle persone le quali si sono trovate nella drammatica situazione in cui era in pericolo la loro vita e quella di altri ma con la loro coscenza hanno scelto delle soluzioni non contemplate da ciò che dogmaticamente avevano vissuto ed imparato, capacità questa preclusa ad Archer, visto che non sa fare altro che lagnarsi della mancanza di direttive
Però per non uscire fuori topic possiamo prendere un esempio da ST Insurrection, ST Nemesis

Riguardo ai gusti anche a me piacciono puntate dove non ci sia il lieto fine per forza... ma ENT è imbastita completamente in un'altra direzione

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Messaggio da Yugo » 20 ott 2006, 22:51

Mettendo da parte un attimo il fatto che si possa essere d'accordo o no sul messaggio che si vuole passare... in ENT è anche un discorso di qualità della sceneggiatura, che appare in alcuni casa eccessivamente forzata al fine di far passare il messaggio.
Posso capire che Archer sia stato costretto dalle circostanze a fare quello che ha fatto in "Damage", ma uno spettatore attento si aspetta almeno che dica: "Quando questa maledetta faccenda sarà finita, andremo a recuperarli", oppure "Manderemo un messaggio al loro pianeta natale".
Così come pure in TATV nella morte di Trip, un qualunque spettatore pensa: "Ma perchè, su tutte le persone che c'erano sulla nave, vanno proprio loro incontro agli alieni?", "Ma quanto ci stanno ad arrivare tutti gli altri?".
In questi casi l'intera trama dell'episodio è solo funzionale al "messaggio" che vuole mandare l'autore, in maniera per giunta poco credibile. Almeno avrebbero potuto sforzarsi un po' di più per rendere le decisioni dei personaggi veramente inevitabili agli occhi dello spettatore!

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Messaggio da efagiol » 20 ott 2006, 23:01

Zeide, perdomami, ma temo che io e te abbiamo visto due serie televisive diverse. Io ho visto questo:
- Un capitano che reagisce a ciò che l'universo gli pone davanti con inventiva (come Kirk), cercando sempre di portare avanti i valori positivi dell'umanità (utopica !) quali, ad esempio, comprensione delle altrui necessità e regole.
- Un capitano che ha con il proprio equipaggio un rapporto di stima, pretende rispetto ma è pronto a tutto per loro.
- Un'umanità che si fa portatrice nella galassia di nuovi valori (pensa a quanti episodi si concludono con gli umani che pacificano popoli o danno lo stimolo a cambiare), come nella migliore tradizione Trek.

Parli di archer come colui che lamenta la mancanza di direttive: è successo in un episodio, ed al chiaro scopo di introdurre nella time line la prima direttiva ed il suo perchè (un fan di ST dovrebbe apprezzare questi rari sforzi di rendere coerente ENT con le altre serie)
Parli di archer come colui che per un fine giustifica qualsiasi mezzo: è successo in rare occasioni nella terza stagione (vista la situazione. . .) ricorda poi come è finita la guerra xindi: archer ha cercato in ogni modo di far ragionare gli xindi, evitando la soluzione più facile di una guerra totale, ed alla fine l'ha spuntata con le buone, a rischio della sua vita (sembra poco ? vuoi provare tu a metterti al suo posto ? io non lo avrei fatto, sono un pavido !)
Parli di ENT come di una serie non etica, quanti episodi hanno un messaggio non etico ? io ne ricordo uno, quello dove archer abbandona la nave aliena senza motore di curvatura, ma da qui a parlare di mancanza di etica nell'intera serie ce ne passa !
Parli di ENT come di una serie dove il lieto fine è cosa sconosciuta: quanti episodi si chiudono "male" ? io ne ricordo pochissimi, certo sicuramente di più rispetto a TOS ma sono passati 40 anni, i gusti medi sono cambiati, una serie dove "tutto e bene quel che finisce bene" oggi non sarebbe apprezzata neanche dai bambini.
Parli di TOS come di eroi senza macchia e senza paura, ricorda quante volte Kirk e compagni hanno ignorato la prima direttiva e ricorda che loro AVEVANO la prima direttiva, archer no.

Che poi a te ENT non sia piaciuta ok, fai parte di un numerossisimo club e sicuramente i tuoi gusti, come quelli di chiunque altro, non si discutono.


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Messaggio da Miles » 20 ott 2006, 23:19

Spock diceva: "Ci sono sempre delle alternative".

Gli autori di ENTERPRISE, forse credendo di fare una cosa bella, non hanno lasciato alternative ad Archer & Co. e li hanno fatto agire sempre nel modo più naturale, da arrabbiati se c'era da arrabbiarsi da diplomatici se c'era da ragionare; che poi questo modo fosse bello, brutto, meschino, nobile, ininfluente, questo non ha nessuna importanza, evviva il realismo. Solo che se voglio vedere cosa fanno 10 persone in un'ambiente ristretto e sentire i loro discorsi inutili, mi guardo un reality show, non certo Star Trek.

Io non ho visto tutta questa inventiva in Archer e neanche negli altri personaggi: è il motivo per cui sembrano in gita nello spazio, almeno durante le prime due stagioni. Abbiamo la quasi totalità del cast che non fa un'acca dalla mattina alla sera, nè quando è in servizio nè quando è fuori servizio; Trip e T'pol hanno una storia (poco interessante, tra le altre cose) e Archer è il signor-risolvo-tutto-io. La serie è così lineare e realistica nei comportamenti dei personaggi da risultare noiosa.

Che poi, se dobbiamo dirla tutta, questo realismo è falsato dal target giovanile che i produttori hanno scelto per ENTERPRISE perchè se l'umanità avrà a disposizione, in futuro, una sola nave come l'ENTERPRISE NX certo la metterà in mano a dei veterani e non a degli inesperti. Archer deve farsi ancora le ossa nello spazio come tutti, è vero, ma si comporta specie nelle prime stagioni come se non avesse la benchè minima esperienza di comando e uno sa comandare a prescindere dalla situazione dove si trova. In futuro, se avremo un'astronave come l'ENTERPRISE, ci sarà un capitano ma ci sarà sicuramente anche un rappresentante ufficiale della Terra per allacciare rapporti con eventuali altre specie; in ENTERPRISE, nonostante la sua voluta inesperienza, così è più facile identificarsi con lui, fa tutto Archer senza ascoltare consigli... è un realismo molto discutibile.

TOS e TNG hanno avuto un messaggio, Ds9 e VOY un po' meno, ma ENT viaggia proprio su un'altro binario, il suo scopo è intrattenere e basta.

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Messaggio da efagiol » 20 ott 2006, 23:30

@miles: analisi interessante, degna di riflessioni. Una sola cosa: se ho voglia di trovare un messaggio mi leggo un classico della letteratura, non guardo un telefilm di fantascienza :wink:

P.S.
Quale sarebbe il messaggio di TOS tale da far passare in secondo piano l'intrattenimento ?

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Messaggio da Miles » 20 ott 2006, 23:47

efagiol, purtroppo per gli autori e per fortuna per noi fan, Star Trek ha una tradizione da portare avanti che è proprio quella del suo valore sociologico. Roddenberry l'ha sempre detto che inventò Star Trek per bypassare la censura del tempo su certi argomenti, per poter parlare di tutto e poter dire: "Be', ma tanto stiamo parlando di un altro pianeta, ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale!" Furbo l'amico, no? :grin:

Penso che in tempi difficili come questi, che non sono tanto diversi da quelli che ha vissuto Roddenberry negli anni '60, Star Trek avrebbe dovuto nuovamente farsi portavoce di un messaggio positivo e di speranza per il futuro. Questo senza rinunciare alle minigonne o alle scaz.z.ottate, ovviamente.

Sugli episodi della Serie Classica, posso dire che forse l'unico che fa passare l'intrattenimento in secondo piano è "Una guerra incredibile", dove c'è veramente molto su cui riflettere. Ma per il resto, c'è un buon equilibrio quasi sempre tra la trama fantascientifica dell'episodio e il messaggio fra le righe che si vuol far passare. Per carità, è dalla fine di TNG che man mano questo equilibrio si è andato rompendo sempre di più e si è preferito usare Star Trek principalmente per raccontare storie di fantascienza o fantapolitica, relegando a pochi episodi sparsi un ruolo più significativo dal punto di vista del messaggio; solo che in ENTERPRISE la cosa, a mio parere, è molto più evidente e manifesta perchè in Ds9 e Voyager, benchè sia già largamente scomparso l'utilizzo di Star Trek a scopo etico-morale, abbiamo a che fare comunque con un'umanità civilizzata che non si comporta come noi e nonostante le trame non abbiano la pretesa di insegnarci qualcosa o di parlare di un tabù, il modo in cui questi personaggi interagiscono fra di loro è comunque utopico specialmente considerando l'ambiente militare in cui agiscono, quindi a livello latente c'è sempre questo messaggo di speranza per il futuro. In ENTERPRISE anche questo viene a mancare e dato che gli autori non hanno minimamente strutturato la serie in modo che l'umanità immatura, rappresentata da Archer & Co., crescesse man mano che imparava dai suoi errori (anzi, l'hanno fatta peggiorare ancora nella terza stagione), per me viene a mancare anche quella parvenza di "Star Trek" che ancora sopravviveva negli ultimi show.

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