Daniels riesce a costruire con elementi di fortuna (roba da scuola superiore, per quelli della sua epoca...) un trasmettitore temporale, grazie al quale Archer riesce a contattare una T'Pol provata dalle torture dei sulibani.
L'equipaggio dell'Enterprise riesce così ad organizzare con uno stratagemma la fuga dal covo dei sulibani ed il "recupero temporale" del capitano, che con una classica "carica da bisonte-Archer" riesce a sopraffare uno stupito sulibano.
... giusto in tempo per ritrovarsi al cospetto degli alti papaveri terrestri e vulcaniani.
La puntata si conclude nell'attesa del giudizio (la missione continuerà?), dopo una accorata difesa congiunta di Archer e -incredibilmente- di T'Pol, che fa riflettere i suoi simili sull'ipocrisia di certi comportamenti.
La seconda parte dell'episodio si rivela migliore della prima, mostrando un equipaggio che lavora unito per sopravvivere; anche la timida Hoshi deve vincere le sue paure per fare la sua parte, mentre una insuperabile T'Pol guida i suoi compagni alla vittoria.
Peccato che Archer e, in misura minore, i suoi amici sembrino sempre in balìa dei capricci "temporali" di Daniels, come se le loro azioni dipendessero ben poco dalla loro volontà (riescono... ).
Immensa T'Pol (ahhh, se non l'avessero rovinata... ); bello il suo rapporto con Archer: come aveva predetto l'ambasciatrice vulcaniana, dalla loro amicizia sarebbe nata una profonda stima e fiducia reciproca, senza le quali il sub-comandante non avrebbe superato la sua naturale diffidenza verso la "comunicazione temporale" con Archer.
Dialogo "temporale":
Archer, leggendo un libro di storia del futuro "Impero stellare romulano?"
Daniels "Lasci stare, è meglio..."
Stupendo dialogo finale:
T'Pol "Continuo a non credere ai viaggi nel tempo"
Archer "Sì, sì... certo!"
La nostra vera nazionalità è l'umanità. H.G.Wells