Visto ieri sera. Mi duole ammettere che è stata la mia prima delusione di Brian De Palma. Il film è brutto, è confusionario, oscuro, pesante e molto spesso noioso. I famosi piani sequenza del regista non riescono a trasmettere la suspence che si provava in film come Scarface, Carlito's way, Femme Fatale, Il Falò delle Vanità, Omicidio in Diretta, Gli intoccabili...
Un film che vorrebbe essere un noir, ma non lo è, visto che il punto di vista non è sempre quello dei criminali, ma continua ad altalenarsi tra Dwight e la miriade di personaggi del film. Si ha la sensazione che le due ore del lungometraggio abbiano spolpato il romanzo dal quale è tratto, per trasferire gli avvenimenti verso un colpo di scena finale altamente inversosimile, persino infastidente. Le autopsie stile CSI non riescono affatto ad avvolgere il film in una coperta di tenebrosità inquietante, la quale viene a mancare anche per intrecci amorosi costruiti senza criteri narrativi solidi.
Ma è solo la mia opinione...
-E lei, come si sente?
-Professore, non le dico: Antani, come trazione per due anche se fosse supercaz.zola bitumata ha lo scappellamento a destra...
Black Dahlia
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Visto stasera in DVD; forse Den è stato troppo "cattivo", ma effettivamente il film non merita; specialmente NON al cinema.
Non "prende" e procede con eccessiva lentezza, fino ad arrivare ad un finale abbastanza inverosimile; nel senso che si voleva far colpo scavando nel torbido molto, ma molto in profondità, ma non se ne sentiva affatto il bisogno.
Non "prende" e procede con eccessiva lentezza, fino ad arrivare ad un finale abbastanza inverosimile; nel senso che si voleva far colpo scavando nel torbido molto, ma molto in profondità, ma non se ne sentiva affatto il bisogno.
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Esattamente la stessa cosa che si prova leggendo i romanzi di James Ellroy. Concordo con il fatto che il film sia un SOLIDO mattoncino, ma è proprio lo scrittore che è cosìden ha scritto:
Un film che vorrebbe essere un noir, ma non lo è, visto che il punto di vista non è sempre quello dei criminali, ma continua ad altalenarsi tra Dwight e la miriade di personaggi del film. Si ha la sensazione che le due ore del lungometraggio abbiano spolpato il romanzo dal quale è tratto, per trasferire gli avvenimenti verso un colpo di scena finale altamente inversosimile, persino infastidente. Le autopsie stile CSI non riescono affatto ad avvolgere il film in una coperta di tenebrosità inquietante, la quale viene a mancare anche per intrecci amorosi costruiti senza criteri narrativi solidi.
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