Chi teme e chi non teme...!!!
- Miles
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Considera che le nostre feste comandate, per molte persone, sono assolutamente slegate dalla religione e sono solo un'occasione per fare acquisti e fare vacanza. I musulmani invece hanno feste prettamente legate ai loro ritmi religiosi, alle loro preghiere, ai digiuni e quant'altro, per cui considero un atto di civiltà, se veramente dobbiamo essere per la libertà religiosa, concedere loro di assentarsi da lavoro per svolgere i loro riti.
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ormazad ha scritto:
Di fatto la società occidentale si è organizzata sul calendario delle feste cristiane e vedo molto complicato adottarne un altro . Possiamo anche mandare a scuola i bimbi musulmani a Natale , ma dove troviamo l' insegnanti e bidelli ???
Non pensavo di adottare un altro calendario, ma semplicemente di accordare giorni liberi ai lavoratori musulmani o di rivedere in qualche modo i loro orari di lavoro nei periodi che considerano festivi.
Comunque è vero che a Natale sarà dura trovare insegnanti e bidelli, non ci avevo pensato!
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A me una cosa del genere è capitato di vederla quando andavo alle elementari e alle medie: avevo un compagno di classe di religione ebraica (precisiamo: italiano, figlio di italiani e nipote di italiani) che per 8 anni non si è mai fatto un sabato mattina a scuola, creando ovviamente anche problemi ai professori che non potevano nemmeno programmare verifiche in quella giornata, pena poi subirsi le urla isteriche della madre...Miles ha scritto:
I musulmani invece hanno feste prettamente legate ai loro ritmi religiosi, alle loro preghiere, ai digiuni e quant'altro, per cui considero un atto di civiltà, se veramente dobbiamo essere per la libertà religiosa, concedere loro di assentarsi da lavoro per svolgere i loro riti.
Io andrei cauto a stabilire calendari preferenziali (niente assenze giustificate di venerdì o di sabato) mentre sono invece favorevole, se vogliono, a concedere ai musulmani 5 minuti per pregare nei momenti della giornata in cui l'islam lo prescrive: basta che poi quei minuti li recuperino in un modo o nell'altro...
Long live and prosper (se potete...)
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Dipende: per un imprenditore italiano potrebbe anche fare comodo uno staff che lavori regolarmente la domenica, o a Pasqua e a Natale. Se effettivamente i lavoratori musulmani sono una minoranza rispetto a tutti gli altri, allora capisco che possano sorgere dei problemi ma, ipotizzando una certa equità nel numero dei lavoratori italiani e quelli stranieri all'interno di una ditta, la cosa può essere sfruttata nel modo migliore: quando mi riposo io, lavori tu e viceversa.
La faccio troppo semplice, vero?
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Stasera sul tg di la7 è stato intervistato qualcuno (suppongo, a posteriori, sia proprio stò Dachan ero un pò distratto), in cui diceva, "in parole povere", che la votazione di questa consulta non conta un kaiser, perchè è composta in gran parte da "laici" o comunque da "non praticanti"...(ha preferito usare questi 2 aggettivi, al posto di moderati VS estremisti)...
Condivido il pensiero di Allam, speriamo che a turarci il naso, non ci ritroviamo con la *erda che ci sommerge...stile Londra.
"Ammiraglio abbiamo 2 balene a bordo!"
James Doohan a Bill Shatner-ST4
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- Miles
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Ora di Islam a scuola, sì della Chiesa
«Se in una scuola ci sono cento bambini di religione musulmana, non vedo perché non si possa insegnare loro la religione», ha dichiarato il cardinale Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
«Se in una scuola ci sono cento bambini di religione musulmana, non vedo perché non si possa insegnare loro la religione», ha dichiarato il cardinale Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
Notizia completa: http://www.panorama.it/italia/vaticano/ ... 0001035217
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Vedo che inter mi ha capito...
Ad ogni modo, nella scuola pubblica andrebbe insegnata storia comparata delle religioni, non una religione specifica (cattolica, islamica o ebraica che sia); e poi nello stesso documento approvato dalla consulta islamica si chiedeva di evitare la creazione di ghetti scolastici: ma proporre un numero minimo di alunni per instaurare questi corsi significa proprio creare ghetti.
Long live and prosper (se potete...)
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Ad ogni modo, nella scuola pubblica andrebbe insegnata storia comparata delle religioni, non una religione specifica (cattolica, islamica o ebraica che sia); e poi nello stesso documento approvato dalla consulta islamica si chiedeva di evitare la creazione di ghetti scolastici: ma proporre un numero minimo di alunni per instaurare questi corsi significa proprio creare ghetti.
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