Una notizia che mi trova d'accordo...
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Una notizia che mi trova d'accordo...
Troppo spesso capita che alunni si assentino a causa delle vacanze delle famiglie. Io son d'accordo con gli inglesi... Incollo
LONDRA - Settimane bianche, addio? Sì, almeno in Inghilterra. Secondo quanto ha deciso l'Alta Corte di Londra, infatti, i genitori che faranno perdere giorni di scuola ai figli per portarli in vacanza senza il permesso del preside, commetteranno un reato. I giudici, infatti, hanno stabilito che dev'essere la scuola, non i genitori, a decidere se uno studente può saltare le lezioni ed essere portato in vacanza durante il periodo scolastico.
Da oggi, dunque, i genitori possono andare incontro a un reato perseguibile penalmente se decideranno, dopo aver avuto il no di preside e professori, di infrangere la legge. La decisione è arrivata dopo che una donna aveva concesso alle proprie tre figlie di "marinare" la scuola per una settimana e rimanere a casa. Il periodo, infatti, coincideva esattamente con le finali di una competizione di ballo.
La donna, così, è stata accusata dall'autorità educativa di Bromley di trasgredire all'Education Act del 1996 per aver fatto disertare la scuola ai propri figli. Non è tutto: le ragazze si assentavano spesso, sia per motivi di salute, sia per motivazioni più frivole, come il traffico intenso della mattina o l'avaria della macchina. La condotta delle tre studentesse era abbastanza buona, così come i loro voti. I guidici, allora, avevano chiesto in prima istanza alla donna di prestare una cura maggiore nell'educazione delle proprie figlie. L'autorità scolastica locale, però, ha chiesto ai giudici di rivedere la propria posizione in sede di appello. E così, ieri, l'Alta Corte ha stabilito che i magistrati di primo grado avevano male interpretato la legge. Di qui la pronuncia, e quindi la denuncia, che crea un vero e proprio precedente che tutti i genitori dovranno, da ora in poi, tener presente.
John Dunford, segretario generale dell'Association of School and College Leaders (l'associazione che riunisce presidi di scuole e collegi), ha apprezzato la decisione dei giudici: "Questo - ha detto - creerà un precedente che aiuterà molto le scuole e i presidi che vogliono cercare di arginare il problema delle vacanze troppo lunghe o delle assenze troppo frequenti, che possono interferire con l'educazione dei ragazzi". Dello stesso avviso anche il Department for Education and Skills, il ministero inglese dell'istruzione, che aveva già espresso il proprio dissenso nei confronti delle vacanze troppo lunghe e aveva invitato gli insegnanti a non dare il proprio consenso a meno che non ci fossero circostanze eccezionali.
Nella questione è stato coinvolto, qualche anno fa, anche il primo ministro britannico. Nel 1999, infatti, Tony e Cherie Blair ebbero uno scontro col preside del London Oratoy School quando portarono i propri figli in vacanza alle Seychelles: il periodo, infatti, coincideva con l'inizio delle lezioni.
Commento mio: l'approccio dato dagli inglesi al problema del comportamento dei ragazzi a scuola mi trova pienamente d'accordo....
Ad esempio, gli studenti che bigiano o che hanno comportamenti indisciplinati sono passibili di processo, e le famiglie sono penalmente responsabili...
Io son favorevole ad una soluzione del genere anche in Italia...
SPONES SANTO SUBITO
LONDRA - Settimane bianche, addio? Sì, almeno in Inghilterra. Secondo quanto ha deciso l'Alta Corte di Londra, infatti, i genitori che faranno perdere giorni di scuola ai figli per portarli in vacanza senza il permesso del preside, commetteranno un reato. I giudici, infatti, hanno stabilito che dev'essere la scuola, non i genitori, a decidere se uno studente può saltare le lezioni ed essere portato in vacanza durante il periodo scolastico.
Da oggi, dunque, i genitori possono andare incontro a un reato perseguibile penalmente se decideranno, dopo aver avuto il no di preside e professori, di infrangere la legge. La decisione è arrivata dopo che una donna aveva concesso alle proprie tre figlie di "marinare" la scuola per una settimana e rimanere a casa. Il periodo, infatti, coincideva esattamente con le finali di una competizione di ballo.
La donna, così, è stata accusata dall'autorità educativa di Bromley di trasgredire all'Education Act del 1996 per aver fatto disertare la scuola ai propri figli. Non è tutto: le ragazze si assentavano spesso, sia per motivi di salute, sia per motivazioni più frivole, come il traffico intenso della mattina o l'avaria della macchina. La condotta delle tre studentesse era abbastanza buona, così come i loro voti. I guidici, allora, avevano chiesto in prima istanza alla donna di prestare una cura maggiore nell'educazione delle proprie figlie. L'autorità scolastica locale, però, ha chiesto ai giudici di rivedere la propria posizione in sede di appello. E così, ieri, l'Alta Corte ha stabilito che i magistrati di primo grado avevano male interpretato la legge. Di qui la pronuncia, e quindi la denuncia, che crea un vero e proprio precedente che tutti i genitori dovranno, da ora in poi, tener presente.
John Dunford, segretario generale dell'Association of School and College Leaders (l'associazione che riunisce presidi di scuole e collegi), ha apprezzato la decisione dei giudici: "Questo - ha detto - creerà un precedente che aiuterà molto le scuole e i presidi che vogliono cercare di arginare il problema delle vacanze troppo lunghe o delle assenze troppo frequenti, che possono interferire con l'educazione dei ragazzi". Dello stesso avviso anche il Department for Education and Skills, il ministero inglese dell'istruzione, che aveva già espresso il proprio dissenso nei confronti delle vacanze troppo lunghe e aveva invitato gli insegnanti a non dare il proprio consenso a meno che non ci fossero circostanze eccezionali.
Nella questione è stato coinvolto, qualche anno fa, anche il primo ministro britannico. Nel 1999, infatti, Tony e Cherie Blair ebbero uno scontro col preside del London Oratoy School quando portarono i propri figli in vacanza alle Seychelles: il periodo, infatti, coincideva con l'inizio delle lezioni.
Commento mio: l'approccio dato dagli inglesi al problema del comportamento dei ragazzi a scuola mi trova pienamente d'accordo....
Ad esempio, gli studenti che bigiano o che hanno comportamenti indisciplinati sono passibili di processo, e le famiglie sono penalmente responsabili...
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Io invece trovo troppo vincolante che un collegio degli insegnanti debba dare il permesso al genitore di portare il figlio in vacanza, specialmente se questo, come nel caso delle studentesse inglesi, ha una buna media. Al massimo accetterei provvedimenti disciplinari interni all'istituto, ma addirittura conseguenze penali per i genitori lo trovo esagerato.
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scusate, ma che caxxata!...e se io genitore posso prendere le ferie solo in quel momento?...devo chiedere il permesso di trascorrere le mie vacanze a qualcun altro?...specie se poi a scuola vanno bene, lo trovo ancora più assurdo!interforever ha scritto:
i genitori che faranno perdere giorni di scuola ai figli per portarli in vacanza senza il permesso del preside, commetteranno un reato. I giudici, infatti, hanno stabilito che dev'essere la scuola, non i genitori, a decidere se uno studente può saltare le lezioni ed essere portato in vacanza durante il periodo scolastico.
se ci manca solo questo alla povera giustizia italiana...Ad esempio, gli studenti che bigiano o che hanno comportamenti indisciplinati sono passibili di processo, e le famiglie sono penalmente responsabili...
Io son favorevole ad una soluzione del genere anche in Italia...
e comunque trovo che ci sia una bella differenza, fra chi è indisciplinato e marina la scuola di continuo (e qui i genitori devono essere responsabili, ma non penalmente) e chi invece è un buon studente.
"Ammiraglio abbiamo 2 balene a bordo!"
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1) Mi spiace ma non avete l'idea di quello che succede in molti Istituti Professionali. Io ho la fortuna di insegnare in un Liceo, ma molti colleghi mi raccontano storie da brividi. Senza una responsabilità (almeno civile) dei genitori la scuola (e quindi l'Italia) vanno verso lo sfacelo.
2) Chi se non la scuola può stabilire se uno studente può o no permettersi di assentarsi?
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La trovo una immane cavolata. Sono d'accordo nell'avere strumenti legislativi atti a impedire che il comportamento dei genitori pregiudichi l'andamento scolastico dei figli, ma non c'e' storia alcuna che lo stato si sovrapponga ai genitori nel decidere cosa fare o non fare del loro tempo.
Mi fa tornare indietro a un episodio che mi accadde al liceo, in quinta. L'annoprima la mia classe aveva ricambiato la visita di una classe di tedesche, andando una settimana a Dortmund. Io rimasi a casa, in quando non me ne poteva fregare di meno di andare a trovare quelle decerebrate (mi era bastata la loro visita l'anno prima).Ovviamente ci dovemmo inventare una balla, visto che cosi' voleva il "regolamento".
L'anno dopo, in quinta, si ripresento' l'occasione di andare in Germania. Io e un'altra mia compagna rimanemmo a casa. I motivi suoi non me li ricordo, i miei benissimo, non me ne fregava nulla di dover passare una settimana a visitare un paese, stando alla tabella di marcia della mia prof nazista, che odiavo cordialmente, saccente e arrogante. (inciso: ho sempre odiato le gite scolatische, perdita di tempo assoluta. quella volta che siamo andati a Torino non ho visto una fava di patrimonio artistico di quella citta', si e' ca.z.z.eggiato e basta, noia mortale: detesto essere guidato) Beh, una mattina mi convoca lapreside, che cerca in tutti i modi di convincermi a cambiare idea, arrivando pure a telefonare ai miei, dicendo che se per caso non ce la facevamo economicamente, aiutavano loro. Mio padre non ha gradito molto questa intrusione nei nostri affari. In ogni caso son rimasto a casa:)
Ovviamente se i genitori si prendono i figli per due settimane o oltre, e' un'assurdita'. Ma se il figlio va bene a scuola, e' un periodo di calma per le lezioni, e la vacanza e' di una durata sensata, non lo vedo un problema.
Michele Amadesi, illustrazioni e disegni
e-mail: info@sektoralpha.it
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Mi fa tornare indietro a un episodio che mi accadde al liceo, in quinta. L'annoprima la mia classe aveva ricambiato la visita di una classe di tedesche, andando una settimana a Dortmund. Io rimasi a casa, in quando non me ne poteva fregare di meno di andare a trovare quelle decerebrate (mi era bastata la loro visita l'anno prima).Ovviamente ci dovemmo inventare una balla, visto che cosi' voleva il "regolamento".
L'anno dopo, in quinta, si ripresento' l'occasione di andare in Germania. Io e un'altra mia compagna rimanemmo a casa. I motivi suoi non me li ricordo, i miei benissimo, non me ne fregava nulla di dover passare una settimana a visitare un paese, stando alla tabella di marcia della mia prof nazista, che odiavo cordialmente, saccente e arrogante. (inciso: ho sempre odiato le gite scolatische, perdita di tempo assoluta. quella volta che siamo andati a Torino non ho visto una fava di patrimonio artistico di quella citta', si e' ca.z.z.eggiato e basta, noia mortale: detesto essere guidato) Beh, una mattina mi convoca lapreside, che cerca in tutti i modi di convincermi a cambiare idea, arrivando pure a telefonare ai miei, dicendo che se per caso non ce la facevamo economicamente, aiutavano loro. Mio padre non ha gradito molto questa intrusione nei nostri affari. In ogni caso son rimasto a casa:)
Sono d'accordo che debba esistere uno strumento atto a monitorare che i genitori facciano i genitori mandando i propri figli a scuola. Ma da come e' presentata la legge britannica si va molto oltre.1) Mi spiace ma non avete l'idea di quello che succede in molti Istituti Professionali. Io ho la fortuna di insegnare in un Liceo, ma molti colleghi mi raccontano storie da brividi. Senza una responsabilità (almeno civile) dei genitori la scuola (e quindi l'Italia) vanno verso lo sfacelo.
2) Chi se non la scuola può stabilire se uno studente può o no permettersi di assentarsi?
Ovviamente se i genitori si prendono i figli per due settimane o oltre, e' un'assurdita'. Ma se il figlio va bene a scuola, e' un periodo di calma per le lezioni, e la vacanza e' di una durata sensata, non lo vedo un problema.
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lo capisco benissimoMio padre non ha gradito molto questa intrusione nei nostri affari.
Mi verrebbe da dire populisticamente, che già è allo sfasciointerforever ha scritto:
1) Mi spiace ma non avete l'idea di quello che succede in molti Istituti Professionali. Io ho la fortuna di insegnare in un Liceo, ma molti colleghi mi raccontano storie da brividi. Senza una responsabilità (almeno civile) dei genitori la scuola (e quindi l'Italia) vanno verso lo sfacelo.
abitando in una zona dove andare a scuola per studiare, è spesso l'eccezione e non la regola ti capisco ,(anche per conoscenza diretta dell'istituto professionale di mio fratello), ma nonostante ciò non posso accettare un processo penale "causa vacanze di famiglia" (capirei altri motivi, ma questo proprio no! )
cioè metti mio padre che era marittimo, dopo mesi & mesi che non rivedeva la famiglia, torna e dice "andiamocene da qualche parte"...e la risposta che dovrebbe sentirsi dire è: "aspetta chiediamo prima il permesso al preside, sennò ci denuncia?"
...e se fosse capitato appena dopo la Befana?...la risposta ovvia sarebbe stata un "no", visto le ferie già fatte...e immagino anche la nostra reazione
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Gli eccessi son sempre ridicoli.
Il problema è come affrontare la spaventosa normalità.
Capita che ci sia una classe che abbia un atteggiamento poco disciplinato. Si convocano i genitori (che spesso neanche vengono, specie quelli dei più indisciplinati), e no si risolve nulla. Io sono convinto che ci debba essere una responsabilità DIRETTA della famiglia. Altrimenti la scuola pubblica andrà ai pessimi livelli americani.
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Capita che ci sia una classe che abbia un atteggiamento poco disciplinato. Si convocano i genitori (che spesso neanche vengono, specie quelli dei più indisciplinati), e no si risolve nulla. Io sono convinto che ci debba essere una responsabilità DIRETTA della famiglia. Altrimenti la scuola pubblica andrà ai pessimi livelli americani.
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