Ma la scuola è davvero a pezzi???


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Ma la scuola è davvero a pezzi???

Messaggio da favarato » 18 feb 2007, 9:39

Perché la scuola è a pezzi? Ecco le cinque risposte

di Redazione - domenica 18 febbraio 2007, 07:00

Se la scuola italiana versa nelle condizioni pietose che vediamo (e lo vediamo anche attraverso i filmati hard di questi giorni) le colpe sono: 1) del '68. La contestazione giovanile partì dalle scuole per investire ogni aspetto della vita sociale, fallendo quasi tutti i suoi obiettivi («La rivoluzione del Sessantotto - ha scritto Veneziani - è riuscita solo per la prima metà: come dice la parola stessa, è trionfata come sesso, è fallita come antotto») ma nella scuola dalla quale era partita ha fatto danni forse irreparabili. «Vogliamo tutto» «Proibito proibire» e altri simili slogan scanditi nelle piazze, e destinati a spegnersi già nei secondi anni ’70, hanno riecheggiato nelle aule scolastiche per 40 anni, dando i loro frutti. E i frutti si chiamano indisciplina, bullismo, sfida aperta all’autorità, buonismo pedagogico che ha fatto più danni delle bacchettate di dickensiana memoria.
Punto 2. Colpa della famiglia. I Decreti delegati del 1974, permettevano ai genitori degli alunni di prendere parte alla loro vita scolastica, di dire la propria in merito a tutte le questioni riguardanti la scuola, di chiedere conto di ogni decisione presa dai professori. Quella che doveva essere una partecipazione democratica alla vita della scuola, s’è trasformata in ingerenza. Non c’è stato progetto, provvedimento, semplice idea dell’insegnante che non sia passata al vaglio familiare. Un fabbro, un muratore, un architetto, un avvocato, hanno imposto le loro idee in materia didattica a chi aveva una laurea in pedagogia, in lettere, in psicologia, e superato un concorso davanti ad altri professori. La scuola ha avuto paura dei genitori (per un niente fioccano le denunce, quando non si abbattono mazzate) e s’è piegata al loro volere. I ragazzi hanno fatto di questa paura un’arma, dandosi alla pazza gioia, minacciando per un nonnulla l’arrivo di mamma e papà.
Punto 3. Colpa della politica. Ad ogni nuovo governo c’è una nuova riforma. I presidi, gli insegnanti, non hanno tempo di organizzarsi secondo la Riforma Tizio, che arriva la Riforma Caio. È il caos. Ognuno fa come gli pare, su tutto. Per esempio, nella valutazione, c’è chi esprime il giudizio coi numeri, chi con le lettere, chi con gli aggettivi, chi col giudizio. Ma in ogni caso, sono tutti promossi (è il «6 politico» con altri nomi) e allora perché affaticarsi a studiare?
Punto 4. Colpa della televisione e del cinema, che mostrano supplenti-sexy e alunni arrapati; o studenti teppisti, le cui gesta, domani, qualcuno, in classe, cercherà di emulare.
Punto 5. Colpa degli insegnanti, sempre più demotivati, e disillusi verso una professione che nessuno tiene più in considerazione. Se la scuola cade a pezzi (anche in senso letterale. Più della metà non è in regola con le norme di sicurezza), per ricostruirla, c’è bisogno che tutti si diano una regolata. Diversamente, l’Età della pietra non sarà più solo un capitolo di storia.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=157758
Io, studente di vent'anni fa, resto abbastanza allibito nel vedere la proliferazione di storie (e pure video su YouTube...) di insegnanti che si travestono da donna o da mussulmano, di studenti che ballano e palpeggiano le professoresse durante le ore di lezione, o che si fanno filmare mentre la coetanea gli fa una fellatio, o mentre la fellatio gliela fa la supplente... :eek:
Si, insomma, mi avete capito, penso a cos'era la scuola ai miei tempi, al rispetto e alla reverenza che tutto sommato noi studenti avevamo verso i nostri insegnanti,all'ordine e alla disciplina che tutto sommato si cercava di mantenere, e poi sento tutto queste storie di oggi.
Magari questi fatti sono solo estremi di una situazione molto migliore, magari sono solo la punta dell'iceberg: volevo sapere l'opinione di chi magari è più addentro a questo mondo, insomma capire dove sto mandando mio figlio a passare una buona e importante parte della sua vita...
Non ci resta che pregare:
O Gesù dagli occhi tristi/ Fai sparire i comunisti/ Se risolvi 'sto problema/ Fai scomparire anche D'Alema/ Ma se poi non te ne fotti/ Fai dileguare Bertinotti/ Ti preghiam, se non ti rodi/ Estingui pure Prodi/ Tu col cuore sempre aperto/ Fai tramontare Diliberto/ E con gli angeli tuoi belli/ Porta in cielo anche Rutelli/ O mio caro buon Gesù/ Non rimandarceli mai più.

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Messaggio da Sam Cross » 18 feb 2007, 13:37

Raccogliamo ciò che seminiamo.

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Messaggio da Mauri » 18 feb 2007, 13:53

... e non ci sono più le mezze stagioni...
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Messaggio da favarato » 18 feb 2007, 13:56

Parlavo seriamente, dai. :mucca:
Non ci resta che pregare:
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Messaggio da Sam Cross » 18 feb 2007, 14:11

Raccogliamo ciò che seminiamo.

Il sistema scolastico è sì a mio avviso peggiorato, ma ciò che sentiamo ogni giorno è dovuto soprattutto al MODO in cui cresciamo i nostri figli e al MONDO in cui li facciamo crescere.

25/30 anni fa quando andavo a scuola io di fare alcune cose (mancare di rispetto, essere violenti, sesso...) manco ti passava per la mente. Perchè?


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Mauri
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Messaggio da Mauri » 18 feb 2007, 14:29

Veramente a me di fare sesso con qualche insegnante passava eccome per la testa, specie un bel blowjob, ma dubito che l'insegnante sarebbe stata d'accordo...
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Messaggio da TheGib » 18 feb 2007, 15:02

Sono d'accordo con Sam Cross: il crollo nasce da lontano.
Comunque quello che adesso è normale, era scandalo vent'anni fa. Noi non ce lo ricordiamo, ma magari i ns. genitori si preoccupavano quanto noi adesso, per altre cose. Rimane da chiedersi se c'è un limite, o se ogni barriera possa (potrà?) essere superata.

Non condivido certi toni dell'articolo citato: ho avuto insegnati sessantottini ed insegnanti "di altra estrazione", ma la capacità di educare/insegnare/trasmettere è sempre stata trasversale a queste categorie. E i ragazzi, se non hanno voglia di studiare, si attaccano a qualsiasi bandiera: ricordo certe "assemblee di istituto" da barzelletta, dove 5 o 6 attivisti di vari schieramenti approfondivano tematiche mentre altri 100 ragazzi giocavano a battaglia navale o peggio...
Su una cosa sono d'accordo con l'articolo: qualsiasi riforma, per avere un senso, deve potersi attuare e sviluppare negli anni. Il "tira e molla" non fa altro che peggiorare le cose.

Comunque, fellatio a parte, il rispetto per gli insegnanti è già in declino da almeno dieci anni; di questo ho prove certe :sad: .
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Messaggio da interforever » 21 feb 2007, 6:51

Ho pochissimo tempo adesso; il punto è
1) La scuola è figlia della società: se la società è malata come possiamo pensare che la scuola sia sana.
2) Il livello degli Istituti Tecnici e professionali (o di parte di essi) è sceso a livelli.
W FILIPPO!!!!!!!!!

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Messaggio da MCH » 21 feb 2007, 8:07

Pensavo che la società fosse figlia della scuola.

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Messaggio da favarato » 21 feb 2007, 19:41

interforever ha scritto:
Ho pochissimo tempo adesso; il punto è
1) La scuola è figlia della società: se la società è malata come possiamo pensare che la scuola sia sana.
2) Il livello degli Istituti Tecnici e professionali (o di parte di essi) è sceso a livelli.
W FILIPPO!!!!!!!!!
Peccato che hai poco tempo, la tua opinione da 'interno' mi interessava molto.


Non ci resta che pregare:
O Gesù dagli occhi tristi/ Fai sparire i comunisti/ Se risolvi 'sto problema/ Fai scomparire anche D'Alema/ Ma se poi non te ne fotti/ Fai dileguare Bertinotti/ Ti preghiam, se non ti rodi/ Estingui pure Prodi/ Tu col cuore sempre aperto/ Fai tramontare Diliberto/ E con gli angeli tuoi belli/ Porta in cielo anche Rutelli/ O mio caro buon Gesù/ Non rimandarceli mai più.

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Messaggio da Myra » 23 feb 2007, 20:23

Ehi, anch'io ora faccio l'insegnante ed ecco qui la mia dotta opinione :smile:

Sono d'accordo solo con il punto 3 dell'articolo, la colpa è in gran parte della politica (Berlinguer prima e poi la Moratti hanno combinato un bel po' di danni). Non credo affatto sia colpa del 68, questi ragazzi non sanno neppure cosa sia, forse un numero da giocare al lotto. C'è stato un boom tecnologico pazzesco in questi ultimi anni, un cambiamento troppo repentino cui la società non ha avuto il tempo di adattarsi, tutto è facile e a portata di tutti, non ci si deve sforzare più per nulla. Tra i ragazzi c'è un'ignoranza abissale, figuratevi che l'anno scorso all'esame di Stato uno lesse Nino Biperio invece di Nino Bixio. Ma, dico io, pure se non conosci il personaggio, vuoi avere il buon senso di capire che su un libro di storia non possono usare lo stesso stile che adoperi tu per mandare gli sms? Un altro mi disse che il primo uomo sulla Luna è stato Louis Armstrong, e io gli chiesi allora: E' stato prima o dopo aver scritto What a wonderful world? Un giorno, all'n-sima esclamazione "Ma a che cavolo serve la Matematica?", mi arrabbiai come una bestia e urlai le testuali parole "Se vuoi vivere come uno zotico, sono affari tuoi, ma abbi almeno il rispetto verso chi, grazie al proprio impegno, ti ha permesso di fare la vita che fai usando a sbafo tutta questa tecnologia senza sapere da dove viene e perchè".
Tutto questo forse non ci aiuta a capire perchè la scuola è caduta in basso, ma il punto è che c'è una decadenza generale nata dal fatto che tutto è troppo semplice per tutti, si cresce con la convinzione che tutto ci sia dovuto e che sia facile prenderlo. Fioroni stava facendo qualcosa di buono, la riforma dell'esame di Stato ci voleva proprio, ma ora vattelappesca...

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Messaggio da ormazad » 24 feb 2007, 12:29

Biperio sembra inventata tanto è bella .

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Messaggio da itamare76 » 25 feb 2007, 17:38

Hai ragione Inter, ma non solo gli istituti tecnici hanno questo problema, anche nei licei le cose non vanno troppo diversamente. E non vedo comunque cosa ci sia di sorprendente. Viviamo in una società figlia del liberismo, cosa che trovo relativamente giusta il vero problema probabilmente è la totale assenza o quasi di modelli concreti da seguire.

Secondo me non si tratta neppure di eventuali provvedimenti da intraprendere per tali questioni, è un problema di testa, ovvero non gliene frega niente a nessuno e tutti fanno come gli pare, studenti in primis.

Ci sarebbe da spendere qualche parola sulla responsabilità dei docenti all'interno di una struttura pubblica, ma non facendo parte della categoria preferisco astenermi anche se poi il problema non è neppure quello. Se un malato di mente si presenta in classe armato cosa può e/o deve fare un docente specialmente se minacciato?
I'm Cial'drone of Borg.
Resisance is futile ... if < 1 Ohm (cit.)

Mia adorata Aracnia!

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Messaggio da Myra » 25 feb 2007, 18:26

Siamo tutti responsabili in un modo o nell'altro, e non è retorica la mia. Io mi sento sul serio responsabile quando non riesco a frenare atti di bullismo, di violenza fisica e morale, mi sento del tutto inadeguata rispetto a certe situazioni e a volte non ci dormo di notte. In alcuni ragazzi vedo una grande solitudine e incapacità ad affrontare la vita, se non con la violenza. Ma non so fare niente per recuperarli, ci ho provato ma non sono riuscita a dare loro degli ideali, allora li ho lasciati perdere, li ignoro e cerco di occuparmi del resto della classe. L'entusiasmo che avevo va scemando e mi rendo conto che non sono tagliata per questo mestiere, ma intanto che fare? Bisogna portare a casa la pagnotta, e se non riesco a migliorare le cose, almeno cerco di non far danni.

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Messaggio da interforever » 25 feb 2007, 19:01

Cerco di esplicitare meglio il mio pensiero. Io lavoro in una realtà fortunata: insegno al triennio del Liceo Scientifico, in una realtà locale "provinciale " nel senso migliore del termine. Trovo, quindi, mediamente studenti già "grandi", e tutto sommato relativamente motivati. Certo, mi son capitate classi particolari, con gente dal carattere molto "forte", ma tutto sommato me la son sempre cavata. Nel mio Istituto ci sono anche, però, altre realtà. Ci sono classi Ipia in cui molti sono costretti ad andare a scuola dall'obbligo scolastico, che vivono la scuola con grande frustrazione, che si riflette sul mondo esterno con un comportamento al limite (e spesso oltre) il tollerabile. Giusto qualche giorno fa stavo per prendere per le orecchie un imbecille che stava seduto in corridoio in un modo assolutamente allucinante.
Proviamo ad analizzare le varie cause del disagio scolastico:
1) Obbligo scolastico: intendiamoci, io sono d'accordo sulla formazione fino a (almeno) 16 anni. Però, per alcuni ragazzi, si dovrebbe prevedere un percorso differenziato
2) Docenti: Molti (troppi?) fanno fatica ad essere autorevoli; perchè? Forse l'insegnamento non era quello che volevano fare, forse sono demotivati, forse si sentono (ed in alcune realtà, come dice Ita) impotenti e mandati allo sbaraglio; forse affrontano una realtà più forte d loro
3) Famiglie: Spesso (per fortuna non sempre) sono iperprotettive; altre volte, invece, si disinteressano completamente di quello che succede ai loro figli.
4) Società: La realtà sociale italiana è, tra i paesi occidentali, (Stati Uniti a parte, ma lì il discorso è completamente diverso) tra le più devastate. Siamo agli ultimi posti per lettura di quotidiani, per lettura di libri; la cultura (ed in particolare quella scientifica) non viene affatto apprezzata... I (dis)valori che contano sono i soldi e l'apparire.
5) Stato: premesso che le mosse di Fioroni mi hanno sorpreso positivamente, sarebbe necessario un ripensamento di tipo Blairiano; lo studente che commette atti di violenza vada in galera. Le famiglie siano anche penalmente responsabili di quello che accade fanno i figli. Insomma, lo Stato si mostri forte.

Edit.... Questa è di stamattina. Qualche giorno fa mia moglie becca un ragazzo assente alla fermata dell'autobus (vicino la scuola, alle 2) con la fidanzata. Oggi, al colloquio, la madre dice che era malato, poverino, ma poi si è sentito meglio. Ecco, questo è il classico atteggiamento che non tollero.
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