Chi comanda chi?


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Messaggio da spones » 9 nov 2007, 11:22

Dunque, ricominciamo:

secondo il diritto canonico e, cosa più importante, secondo il concordato, il parroco che officia le nozze non può sindacare l'orientanento politico/sessuale/religioso/fumettistico dei testimoni. Può mettere il veto per i padrini di battesimo o di cresima. Ma lì non esiste, appunto, nessun concordato.

TheGib, nella mia esperienza (amici, parenti e conoscenti) il "perchè lo sto facendo" passa invariabilmente da genitori e nonni. Lo si fa, spesso, per amore loro.

Questo era uno dei maggiori crucci di Giovanni Paolo II. Nonostante tutte le sue "aperture", il suo avvicinarsi ai giovani e il suo indiscutibile successo come papa e come comunicatore con le nuove generazioni, i matrimoni "solo" civili non diminuivano, anzi. Figuriamoci adesso con la nuova restaurazione...

Risultato? Le nuove generazioni si allontanano dalla Chiesa ed é inutile, ridicolo e miope prendersela con le "distrazioni della vita moderna". La Chiesa non vuole evolversi? Benissimo, però trovo (come dicevo) inutile, ridicolo e miope che si cerchi di far involvere la società.

I buoi sono scappati e il cancello non s'é aperto da solo...
"Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do."

Isaac Asimov

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Messaggio da TheGib » 9 nov 2007, 11:52

spones ha scritto:
TheGib, nella mia esperienza (amici, parenti e conoscenti) il "perchè lo sto facendo" passa invariabilmente da genitori e nonni. Lo si fa, spesso, per amore loro.
Naturalmente.
Io comunque mi riferivo anche all'impellente desiderio di fare il testimone, o le altre cose che tu hai giustamente ricordato.
Perché conosco gente che si è profondamente indignata poiché non le è stato permesso di fare da padrino/madrina. Così come ho fatto personalmente indignare una gentile signora da me "richiamata all'ordine" in quanto, durante la celebrazione ufficiale delle Cresime, chiacchierava allegramente in chiesa come se fosse ad un party.
Non so se mi sono spiegato...

Però, tornando alla tua osservazione, si può fare una distinzione... l'amor familiare richiede:
"sposarsi"
oppure
"sposarsi in chiesa"
?

... e, appunto, qui arriva la seconda mia proposta :wink:
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Messaggio da jaime » 9 nov 2007, 11:55

Gib, le hai dato una "bella multina"? ;-DD
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Messaggio da TheGib » 9 nov 2007, 12:02

Le ho semplicemente detto, serio ma non offensivo, che stava disturbando la celebrazione: per chiacchierare poteva uscire, cosa che molte altre persone fanno normalmente.

Come controesempio ricordo una mia ex-compagna di liceo, TOTALMENTE ATEA, che partecipò al matrimonio cattolico di una comune conoscenza.
Molto intelligentemente si mosse e parlò il meno possibile, limitandosi a ripetere i gesti che conosceva e/o comprendeva; un modello da incorniciare.
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Messaggio da jaime » 9 nov 2007, 12:09

stavo solo scherzando, Gib ;-)

comunque concordo in pieno: d'altra parte la superficialità, la mancanza di rispetto o più semplicemente la maleducazione sono ormai diventati i principi su cui si basa la "convivenza incivile"
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Messaggio da TheGib » 9 nov 2007, 12:13

jaime ha scritto:
stavo solo scherzando, Gib ;-)
l'avevo capito, tranquilla... :wink:

...era solo una scusa per presentare il controesempio ::p:

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Messaggio da jaime » 9 nov 2007, 12:24

un controesempio che secondo me dimostra in maniera lampante come i comportamenti più civili, aperti e rispettosi delle altrui convinzioni vengono proprio da coloro che non sono culturalmente influenzati da sottostanti e predominanti atti di fede, in questo caso religiosa.


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Messaggio da TheGib » 9 nov 2007, 13:20

[OT mode on]
Per me è solo questione di educazione (acquisita) e buon senso (innato).
Potrei enumerare, con esempi reali, tutte le combinazioni ateo/agnostico/credente con rispettoso/indifferente/irrispettoso.
Credo invece che l'ambiente di sviluppo (leggasi: la famiglia) sia un elemento qualificante.
[OT mode off]
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Messaggio da spones » 9 nov 2007, 14:07

Parlo di generazioni precedenti alla nostra, quindi in maggioranza piuttosto legate al matrimonio in chiesa...

Il rispetto, visto soprattutto come tolleranza, deve esserci sempre, questo é ovvio. E deve esserci da entrambe le parti. Come però forse avrete notato ognuno dalle vostre esperienze, non é una cosa che capiti tutti i giorni...


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Messaggio da TheGib » 9 nov 2007, 14:44

spones ha scritto:
Parlo di generazioni precedenti alla nostra, quindi in maggioranza piuttosto legate al matrimonio in chiesa...
Benissimo.
Questo mi conforta e ritorno alla mia proposta:
SEPARARE completamente le due cose; magicamente tutti i problemi si risolvono, meno gente "pretende" di sposarsi in Chiesa, molta gente ci pensa meglio prima di sposarsi


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Messaggio da interforever » 9 nov 2007, 18:58

Io mi sono sposato in Chiesa per motivi estetici...
Un comune bello come la Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco non l'ho ancora vista...

http://www.apt.bergamo.it/volantiniinre ... itta_1.pdf

Le foto sono in fondo a pagina 7
W FILIPPO!!!!!!!!!
Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo.

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Messaggio da TheGib » 9 nov 2007, 22:32

interforever ha scritto:
Io mi sono sposato in Chiesa per motivi estetici...
E io spero sinceramente che tu stia scherzando (o nascondendo una parte della verità), perché in caso contrario mi avresti dato ragione nel peggiore dei modi possibili.

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Messaggio da interforever » 10 nov 2007, 5:59

Scusa, ho scelto un ristorante bello, una machina bella, un vestito (soggettivamente bello). Perchè l'ambientazione deve essere meno bella?
W FILIPPO!!!!!!!!!
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Messaggio da TheGib » 10 nov 2007, 8:12

Non fare il furbo (o lo spiritoso), hai capito benissimo... :smokin:

Se comunque vuoi una risposta alla tua ultima, inutile domanda:
chiedilo ad Odifreddi, oppure smetti di citarlo per certi argomenti... :wink:
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Messaggio da spones » 19 nov 2007, 13:52

ABORTO: PAPA, OMICIDIO PROPAGANDATO DA AGENZIE INTERNAZIONALI

L'aborto, anche se propagandato da organismi internazionali come uno strumento per il controllo delle nascite, rappresenta in realta' "la diretta distruzione di una vita umana innocente", e questo "non puo' mai essere giustificato, neppure quando le circostanze difficoltose possono indurre a considerare un tale grave passo". Non usa mezzi termini Benedetto XVI per condannare nuovamente l'aborto e ricordare che "il diritto alla vita di ogni essere umano innocente, nato o no, e' assoluto e va applicato a tutti senza alcuna distinzione". Lo fa in un discorso ai vescovi del Kenia ricevuti in "visita ad limina", contestualizzando la nuova presa di posizione nella situazione particolare dell'Africa, dove, denuncia il Papa con "grande preoccupazione", sempre piu' "la cultura secolare e globalizzata sta esercitando un'influenza sulle comunita' locali come risultato di campagne promosse da agenzie abortiste".
MAGARI le cose stessero così (la cultura secolare e globalizzata sta esercitando un'influenza sulle comunita' locali come risultato di campagne promosse da agenzie abortiste), purtroppo questo tipo di "influenze" rimangono una goccia nel mare di morte, malattie e miseria che c'é lì...

L'unico commento che mi viene in mente sul succo del discorso é che c'é modo e modo di propagandare le "politiche aziendali". Questo é, a mio personalissimo parere, un modo del tutto fuori luogo di qualcuno che, pur conoscendo la situazione (di missionari in Africa ce ne sono tantissimi, e fanno un meraviglioso lavoro), sembra non capirla...


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