Il libro parla dei limiti oggettivi del sistema democratico contemporaneo, partendo dalla storia della democrazia nel mondo e proponendo delle soluzioni partecipative a conclusione del processo democratico.
L'autore è uno storicista riconosciuto, Paul Ginsborg, già professore di storia dell’Europa contemporanea all’Università di Cambridge ed ora all’Università di Firenze.
[url=http://img183.imageshack.us/my.php?imag ... orgcb6.jpg" target="_blank][img]http://img183.imageshack.us/img183/2189 ... cb6.th.jpg" border="0][/url]Come si fa a proteggere il dono politico piú prezioso dei nostri tempi, quello della democrazia? Certamente non con la sua esportazione forzata, né con la difesa miope di un modello rappresentativo già antiquato, né con l'assegnazione del potere politico a una sfera separata, dominata dai politici e dai partiti. No, per proteggere la democrazia bisogna rianimarla e ripopolarla. Bisogna creare una democrazia all'altezza del momento storico - una democrazia partecipata, di genere, economica e non solo politica, che esce dal «palazzo» ed entra nella cultura della gente.
Partendo da un confronto tra Karl Marx e John Stuart Mill, due voci che percorrono l'intero saggio, Ginsborg ci spinge a immaginare una democrazia diversa, piú quotidiana e incisiva.
La donna è mobile
Qual piuma al vento,
Muta d'accento
E di pensiero.