La democrazia che non c'è - Paul Ginsborg


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La democrazia che non c'è - Paul Ginsborg

Messaggio da Medico Olografico » 23 mar 2008, 11:38

(posto qui , se ci fosse una sezione/topic piu adatta spostate...)


Il libro parla dei limiti oggettivi del sistema democratico contemporaneo, partendo dalla storia della democrazia nel mondo e proponendo delle soluzioni partecipative a conclusione del processo democratico.
L'autore è uno storicista riconosciuto, Paul Ginsborg, già professore di storia dell’Europa contemporanea all’Università di Cambridge ed ora all’Università di Firenze.
Come si fa a proteggere il dono politico piú prezioso dei nostri tempi, quello della democrazia? Certamente non con la sua esportazione forzata, né con la difesa miope di un modello rappresentativo già antiquato, né con l'assegnazione del potere politico a una sfera separata, dominata dai politici e dai partiti. No, per proteggere la democrazia bisogna rianimarla e ripopolarla. Bisogna creare una democrazia all'altezza del momento storico - una democrazia partecipata, di genere, economica e non solo politica, che esce dal «palazzo» ed entra nella cultura della gente.
Partendo da un confronto tra Karl Marx e John Stuart Mill, due voci che percorrono l'intero saggio, Ginsborg ci spinge a immaginare una democrazia diversa, piú quotidiana e incisiva.
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Messaggio da favarato » 23 mar 2008, 17:46

Mah, sembrano belle parole e tanta utopia, comunque se lo leggi sappici dire com'è, magari mi sbaglio, anzi spero di sbagliarmi.

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Messaggio da Garak79 » 23 mar 2008, 20:13

Magari potresti leggerlo anche tu :wink:


Long live and prosper (se potete...)

Non do alcun credito alla religione. Sotto la parola religione ho visto la follia di fanatici di ogni denominazione venire chiamata “Volontà di Dio”

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Messaggio da favarato » 24 mar 2008, 10:08

Ehm, prima devo finire tutti Asimov, Heinlein, Bradbury, C. Clarke, King, ecc...
Si, insomma, diciamo che preferisco altri generi. :wink:

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Messaggio da Endordil » 24 mar 2008, 11:56

Sembra interessante, ma tanto immagino che il Ginsborg ce lo darà da leggere comunque il prossimo semestre...
Understanding is a three-edged sword.

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Messaggio da ormazad » 24 mar 2008, 21:12

" bisogna rianimarla e ripopolarla. Bisogna creare una democrazia all'altezza del momento storico - una democrazia partecipata, di genere, economica e non solo politica, "
Belle parole ma in concreto che propone ??

Salmacis
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Messaggio da Salmacis » 25 mar 2008, 13:22

Può bastare un riassunto...

Dopo anni di riflessione sulle molteplici possibilità che ha uno Stato di organizzarsi sono arrivato alla conclusione che la democrazia è il sistema più democratico che ci sia.
Dunque, c'è la democrazia, la dittatura… e basta. Solo due. Credevo di più.
La dittatura in Italia c'è stata e chi l'ha vista sa cos'è, gli altri si devono accontentare di aver visto solo la democrazia.
Io, da quando mi ricordo, sono sempre stato democratico, non per scelta, per nascita. Come uno che quando nasce è cattolico, apostolico, romano. Cattolico pazienza, apostolico non so cosa vuol dire, ma romano io?!...
D'altronde, diciamolo, come si fa oggi a non essere democratici? Sul vocabolario c'è scritto che "democrazia" significa "potere al popolo". Sì, ma in che senso potere al popolo? Come si fa? Questo sul vocabolario non c 'è scritto.
Però si sa che dal 1945, dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto. È nata così la "Democrazia rappresentativa" che dopo alcune geniali modifiche fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri ti dice giustamente: "Lei non sa chi sono io!". Questo è il potere del popolo.
Ma non è solo questo. Ci sono delle forme ancora più partecipative. Il referendum, per esempio, è una pratica di "Democrazia diretta"... non tanto pratica, attraverso la quale tutti possono esprimere il loro parere su tutto. Solo che se mia nonna deve decidere sulla Variante di Valico Barberino-Roncobilaccio, ha effettivamente qualche difficoltà. Anche perché è di Venezia. Per fortuna deve dire solo "Sì" se vuol dire no, e "No" se vuol dire sì. In ogni caso ha il 50% di probabilità di azzeccarla. Ma il referendum ha più che altro un valore folkloristico perché dopo aver discusso a lungo sul significato politico dei risultati… tutto resta come prima e chi se ne frega.
Un'altra caratteristica fondamentale della democrazia è che si basa sul gioco delle maggioranze e delle minoranze. Se dalle urne viene fuori il 51 vinci, se viene fuori il 49 perdi.
Dipende tutto dai numeri. Come il gioco del Lotto.
Con la differenza che al gioco del Lotto, il popolo qualche volta vince, in democrazia... mai!
E se viene fuori il 50 e 50? Ecco, questa è una particolarità della nostra democrazia. Non c'è mai la governabilità.
È cominciato tutto nel 1948. Se si fanno bene i conti tra la Destra – DC, liberali, monarchici, missini… – e la Sinistra – comunisti, socialisti, socialdemocratici, ecc. – viene fuori un bel pareggio. Da allora è sempre stato così, per anni!
Eh no, adesso no, adesso è tutto diverso. Per forza: sono spariti alcuni partiti, c'è stato un mezzo terremoto, le formazioni politiche hanno cambiato nomi e leader. Adesso… adesso non c'è più il 50% a destra e il 50% a sinistra. C'è il 50% al centro-destra e il 50% al centro-sinistra. Oppure un 50 virgola talmente poco… che basta che uno abbia la diarrea che salta il governo.
Non c'è niente da fare. Sembra proprio che il popolo italiano non voglia essere governato. E ha ragione. Ha paura che se vincono troppo quelli di là, viene fuori una dittatura di Sinistra. Se vincono troppo quegli altri, viene fuori una dittatura di Destra. La dittatura di Centro invece... quella gli va bene.

Auguri!!!


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Messaggio da jaime » 25 mar 2008, 15:20

eeehh gaber...farebbe ridere se non facesse giustamente piangere...comunque fa sorridere

in proposito mi trovo stranamente a concordare con Sir W. Churchill che aveva una ben scarsa opinione della democrazia o almeno delle sue capacità di funzionamento.

sì, probabilmente è quanto di meno peggio tra le diverse forme di governo, ma a mio modestissimo parere, non è che una variante della dittatura solo che a governare non è un solo individuo ma una sola tipologia umana. Insomma nella migliore delle ipotesi è la dittatura della mediocrità, nella peggiore quella dell'ingordigia e del ladrocinio

Spero che il prof. Ginsborg ci dia nuove prospettive. Leggerò il suo libro con animo speranzoso.
quod scripsi, scripsi! (ahimé!)

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Messaggio da Salmacis » 26 mar 2008, 14:56

jaime ha scritto:
eeehh gaber...farebbe ridere se non facesse giustamente piangere...comunque fa sorridere
Sai qual'è la cosa più divertente... o più triste... o più agghiacciante... secondo l'umore del momento?

Scritto nel '94, all'indomani della riforma del sistema elettorale, quando tutti pensavan(m)o che col maggioritario tutto sarebbe cambiato, il monologo offre una visione profetica e oggi ancora tragicamente reale... la conferma che in 15 anni non è cambiato nulla... :indifferente:

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Messaggio da jaime » 26 mar 2008, 15:38

sob :'-(
quod scripsi, scripsi! (ahimé!)

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Messaggio da ormazad » 27 mar 2008, 14:19

Questo perchè la legge era maggioritaria ma tutto il resto proporzionale .

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