Premesso che non mi scandalizza il fatto che i redditi dichiarati siano di pubblico dominio, e del resto lo sono sempre stati, sono rimasto sconcertato dalla modalità scelta per la loro distribuzione.
Mi spiego.
Non sono contrario, anzi sono assolutamente favorevole alla maggior trasparenza possibile e concordo sul fatto che il web sia uno strumento formidabile in questo senso, tuttavia va anche tenuto conto del fatto che chiunque, indistintamente possa accedervi, per lavoro, per semplice curiosità o anche in perfetta malafede.
Inoltre d'accordo il pubblico dominio, ma tra cittadini italiani... non vedo perchè un canadese o un sudafricano debbano accedere liberamente alle nostre schede reddituali.
Predisporre un sistema di accesso controllato, sia pur con facile accesso per qualsiasi cittadino italiano, ma che permettesse almeno di tracciare gli utilizzatori del servizio era doveroso.
Riguardo a quello che sul sito non era a disposizione
... la Littizzetto ha già detto tutto...
"Non si è mai abbastanza coraggiosi da diventare vigliacchi definitivamente." (G. Gaber)