(ovviamente chi vuole può verificare i dati in essi citati per controllarne la veridicità)
"Appena il ministro Scajola ha annunciato l'avvio, entro 5 anni, della costruzione di centrali nucleari, si è messa in moto la macchina della propaganda a senso unico. Da ieri tutti i telegiornali nazionali (tranne il solito tg3) ci stanno dipingendo il nucleare, moderno, pulito, economico e sicuro, quasi come la panacea dei nostri problemi energetici.
Vediamo invece come stanno realmente le cose, sulla base di dati e fatti oggettivi.
Punto primo: Il nucleare non è certo l'ultimo grido in materia di energia. Il primo reattore nucleare a fissione fu realizzato nel 1942 (in America dall'equipe di Enrico Fermi). Il primo reattore per uso civile fu acceso in Russia nel 1954. La prima centrale nucleare italiana entrò in funzione a Latina nel 1962. Da allora ci sono stati progressi tecnologici, ma nulla di rivoluzionario. Il ministro Scajola, assecondato dai turiferari televisivi, si riempie la bocca parlandoci di "centrali di ultimissima generazione". Si tratta in realtà dei cosiddetti reattori di terza generazione, una tecnologia risalente agli anni '90 (il primo fu operativo in Giappone nel 1996), che sono sostanzialmente una versione più costosa e migliorata, soprattutto sotto l'aspetto della sicurezza passiva, dei reattori di seconda generazione (quelli tipo Chernobyl, per capirci). Il vero salto di qualità si potrebbe avere (è d'obbligo il condizionale) con i reattori di quarta generazione, una tecnologia, o meglio un insieme di tecnologie oggi in fase di studio teorico, assolutamente innovativa dalla quale si spera di ottenere, non prima del 2030, un prototipo di reattore a basso consumo di combustibile fissile e a bassa residuazione di scorie. Nel frattempo in molti paesi (Usa, Germania, e anche Italia con il gruppo del Nobel per la fisica Carlo Rubbia) la ricerca si volge soprattutto alle fonti energetiche rinnovabili: biomasse, eolico, solare termodinamico e fotovoltaico. In questi settori esistono tecnologie già collaudate, gli sforzi puntano soprattutto al miglioramento dell'efficienza di conversione e all'abbattimento dei costi per l'impiego su vasta scala. Buona parte della comunità scientifica internazionale è oggi convinta che le fonti rinnovabili sono il futuro energetico dell'umanità.
Punto secondo: Il nucleare è una fonte energetica pulita, nel senso che le centrali nucleari, come quelle eoliche e solari, non rilasciano nell'aria sostanze inquinanti né gas serra. Restano purtroppo scorie residue altamente radioattive che è necessario tenere confinate in luoghi sicuri, isolati e sorvegliati per migliaia di anni (quindi sono un problema anche per le generazioni future). Inoltre ogni centrale nucleare alla fine del suo ciclo operativo (40-50 anni) richiede complesse, lunghe e costosissime operazioni di smantellamento e bonifica dei luoghi (decommissioning dell'impianto). Per esempio il costo del decommissioning della vecchia centrale dismessa di Caorso è stimato in 450 milioni di euro, cui vanno aggiunti 300 milioni per il riprocessamento del combustibile esausto (un lento trattamento di vetrificazione che ne riduce la pericolosità) che avverrà in impianti francesi, dopodichè le scorie trattate rientreranno in Italia per essere smaltite non si sa dove.
Punto terzo: Il nucleare non è economico. Negli ultimi 5 anni il prezzo dell'uranio si è moltiplicato per 6, cioè è cresciuto a un ritmo circa doppio del prezzo del petrolio. Il costo del kWhe (kilowattora elettrico) di origine nucleare è oggi ancora competitivo con quello delle fonti convenzionali solo in paesi come la Francia che dispongono di un gran numero di centrali costruite a suo tempo con fondi pubblici. Secondo uno studio americano condiviso dagli industriali del settore, il costo del kWhe prodotto da una centrale di terza generazione costruita ex novo non può scendere sotto gli 8-11 centesimi di dollaro, contro i circa 5 delle fonti convenzionali. In effetti una gara d'appalto bandita negli Usa per la costruzione di nuove centrali (dopo molti anni di stop) era andata deserta e il governo Usa ha dovuto garantire un incentivo statale di 1,8 centesimi/kWh per attirare l'interesse di alcuni consorzi. Un impianto di terza generazione in costruzione in Finlandia ha un ritardo di due anni sui tempi previsti e un extracosto di 1,5 miliardi di euro che hanno provocato il crollo in Borsa del titolo Siemens (azienda fornitrice della tecnologia).
Punto quarto: la sicurezza. Le centrali di terza generazione adottano vari sistemi di sicurezza passiva (cioè del tutto indipendenti da errori umani e da eventuali black-out elettrici o guasti di apparecchiature) che rendono estremamente remota (sebbene non nulla) la probabilità di un incidente disastroso (es. tipo Chernobyl). In pratica è più alto il rischio di essere addentati per strada da un coccodrillo scappato dallo zoo. Quasi superfluo aggiungere che i livelli di radioattività misurati nelle immediate vicinanze di una moderna centrale nucleare non presentano variazioni significative rispetto alla radiazione naturale di fondo. Tuttavia resta il grosso e tuttora irrisolto problema della messa in sicurezza delle scorie radioattive. Nessuna tecnologia, allo stato attuale, è in grado di garantire, entro margini accettabili, la sicurezza e l'isolamento dei siti per tempi arbitrariamente lunghi. Gli Stati Uniti hanno programmato un piano di investimenti astronomici (dell'ordine delle centinaia di miliardi di dollari) per smaltire le loro scorie. Quelle delle nostre vecchie centrali dismesse dopo i tre referendum del 1987 (nei quali gli italiani espressero un secco no al nucleare) sono stoccate in siti provvisori e non si sa bene dove nè come smaltirle. Un piano del precedente governo Berlusconi, che prevedeva l'interramento definitivo di 60.000 metri cubi di scorie presso Scanzano Jonico in provincia di Matera, fu abbandonato in seguito alle fortissime proteste della popolazione.
Riepilogando: il nucleare oggi è una fonte energetica pulita, ma piuttosto antiquata, antieconomica e problematica dal punto di vista della sicurezza. Per queste ragioni il suo impiego è in costante declino. Secondo la IEA (International Energy Agency) la percentuale di energia elettrica di origine nucleare prodotta nel mondo scenderà dall'attuale 15% al 9% nel 2030. Molti paesi un tempo nuclearisti convinti come la Germania, la Svezia, il Belgio, la Spagna hanno ufficialmente pianificato il graduale abbandono dell'energia nucleare. La Germania ha deciso che spegnerà l'ultimo dei suoi 17 reattori entro il 2020. Paradossalmente, proprio intorno a quella data (non prima del 2019 secondo la Edison, una delle aziende interessate) potrebbe entrare in funzione la prima nuova centrale italiana."
Al di là dell'esattezza dei dati riportati (che non ho verificato) condivido nella sotanza quanto detto e ritengo che l'argomento meriti una riflessione e soprattutto una maggiore e più obbiettiva informazione di quella attualmente fornita dai Media.
"...Maybe, just maybe, Benny isn't the dream... we are. Maybe we're nothing more than figments of his imagination. For all we know, at this very moment, somewhere, far beyond all those distant stars... Benny Russel is dreaming of us."