obbligo scolastico


Myra
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obbligo scolastico

Messaggio da Myra » 25 lug 2008, 10:27

Ho letto che hathor è infuriata perchè Gelmini vuole reintrodurre l'abbassamento all'obbligo scolastico a 14 anni e quindi mi è venuto in mente di discuterne.
Secondo me non è una cattiva cosa. A causa dell'obbligo scolastico fino a 16 anni purtroppo molti sfaccendati affollano le aule scolastiche impedendo il regolare svolgimento delle lezioni. Ad essere colpiti dall'abbassamento dell'obbligo scolastico saranno sicuramente i ragazzi appartenenti a famiglie sbandate, senza la guida forte dei genitori, costoro dovrebbero essere seguiti dai servizi sociali, non si può scaricare tutto sulla scuola e non è giusto che per colpa di questi chi vuole studiare e imparare debba essere impedito dal farlo serenamente. E' vero che occorre tutelare i deboli ma non a discapito di tutti gli altri


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Messaggio da efagiol » 25 lug 2008, 13:39

E questo è un lato della medaglia.
Ma le situazioni possibili sono tante, proviamo ad ipotizzarne un'altra:
un ragazzo volenteroso proveniente da una famiglia "povera", lui vorrebbe studiare, loro vorrebbero mandarlo a lavorare. Con l'obbligo scolastico elevato avremmo salvato una "mente" dalla "vanga". Anche se mi sa che statisticamente è molto più numeroso il fenomeno descritto da te rispetto a quello descritto da me.


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Messaggio da hathor » 25 lug 2008, 13:42

Non sono infuriata, sono imbufalita, che è molto peggio...
E lo sono per molti motivi, essendo che io proprio con quei ragazzi (fascia I - III superiore)ci lavoro...
Primo fra tutti il fatto che la maggior parte dei ragazzi che la scuola perde sono quelli che dicevi tu, e se non vanno a scuola dove vanno? Nella migliore delle ipotesi vanno a lavorare, ovviamente con un contratto non molto regolare, visto che non si può lavorare prima dei 15 anni (e comunque anche di 15 assunti regolarmente ne ho visti pochi). Nella peggiore lo si può immaginare.
Ok che la scuola non può accollarsi tutti i problemi sociali del Paese, ma esistono molti strumenti di sostegno, basterebbe solo mettersi d'impegno e usarli.
Chi vuole studiare lo può fare lo stesso a mio parere.

Le ultime ricerche che comparano i vari livelli di conoscenza nelle nazioni non ci mettono proprio nei primissimi posti, anzi... e più cresce l'età più si peggiora, quindi abbassando l'età scolastica non si migliora la situazione. L'equazione valida è: meno vado a scuola = meno mi vien voglia di tornarci/impegnarmi a imparare qualcosa di più

Poi non trovo per nulla giusto rinunciare subito con alcuni ragazzi e scaricarli in toto ai servizi sociali o simila, o peggio perderli proprio stile "chi s'è visto s'è visto", in fondo hanno 14 anni, sono adolescenti, cavolo! Un'opportunità bisogna dargliela no? Se a me non l'avessero data, dove sarei ora?!? E dove va a finire tutta la nostra prescunta civiltà?!

Scusate, non credo di essere stata troppo chiara...

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Messaggio da Galen » 25 lug 2008, 14:54

Sono d'accordo con Hator.
L'unico punto dubbio è il concetto di libertà, ma qui non se ne fa parola: anzi, una manovra come questa è chiaramente classista.
La scuola dovrebbe essere il primo fra i servizi sociali per ragazzi sbandati.
Se la scuola non ha i mezzi per affrontare la cosa la soluzione è darglieli, non scaricare il problema sulla strada (come se questo avesse un costo sociale minore).
Scuola e non meglio specificati servizi sociali non si escludono a vicenda, ma l'istruzione è preposta alla scuola, lasciarla perdere significa mortificare ancora di più istruzione e cultura, in un Paese che da diversi anni si impegna particolarmente in quest'opera di svalutazione. E credo che nessuno possa credere che sia un caso.
La cultura e gli stessi concetti di progresso e di bene comune (si, io ci credo ancora...) vanno di pari passo con la diffusione della cultura stessa, altrimenti diventa privilegio.


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Messaggio da Myra » 25 lug 2008, 15:28

Il discorso di hathor è comprensibile e condivisibile ma purtroppo una cosa è il mondo ideale e una cosa è quello reale. Ecco lo scenario nel quale io mi trovo a lavorare. Liceo artistico, trenta ragazzi per classe, di cui la metà maleducatissimi. Alcuni vengono a scuola con il coltello. Il primo anno si iscrivono perchè c'è l'obbligo scolastico ma vengono solo per dare fastidio. Non li puoi espellere (la loro debole psiche ne verrebbe danneggiata), dei rapporti disciplinari se ne fanno un baffo. Non li puoi mettere fuori dall'aula (devi solo sperare che ti chiedano di andare in bagno ma purtroppo tornano presto, ci pensano i bidelli a ricacciarteli in classe). Va bene, rinunciamo a fare lezione, cerchiamo di dialogare, di farli maturare, cerchiamo di instaurare un rapporto. Ma è giusto questo nei confronti di chi vorrebbe imparare qualcosa? Questi ragazzi, poichè sono obbligati ad andare a scuola, scelgono i professionali o gli istituti artistici perchè pensano che siano più leggeri, e non crediate che siano solo ragazzi disadattati e poveri, la maggior parte sono viziati e con troppi soldi in tasca. A me questi fanno rabbia, non mi viene voglia di "assisterli", mi dispiace invece per quelli che sono venuti pieni di sogni, diventare grafico pubblicitario, o dedicarsi ai beni culturali, o qualunque altra cosa, e hanno ricevuto un insegnamento scadente perchè i tre quarti del tempo viene speso per "azione recupero disadattati".

Siamo il fanalino di coda in Europa in quanto a livello culturale ma così come è la qualità della scuola è pessima. Io noto che il livello culturare di quelli che nel '68 avevano vent'anni è molto migliore rispetto al mio. Allora la scuola non era certo aperta a tutti, c'era eccessiva severità e rigore, però imparavano, cavolo. Hanno potuto "rivoluzionare" perchè conoscevano il valore di quello per cui combattevano, andate a vedere oggi a cosa si sono ridotte le assemblee studentesche, i decreti delegati possiamo buttarli nel cestino (sarebbe stata più adatta un'altra parola). Negli anni il livello è calato paurosamente, ora è tutto relativo e soprattutto la parola "cultura".

Io non dico che dobbiamo tornare indietro ma fino a che non avremo un sistema scolastico efficiente, nuove regole, meno lassismo, più figure professionali preparate nella scuola, che diano un sostegno valido, non solo formale, fino ad allora salviamo il salvabile, salvaguardiamo per una volta chi merita. Se a 14- 15 anni si dà l'opportunità a un ragazzo di uscire dalla scuola e fare un'esperienza lavorativa, è possibile che questo contribuisca a maturarlo e magari lo spinga dopo un paio di anni, a tornare sui banchi, questa volta motivato.


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Messaggio da Galen » 25 lug 2008, 17:18

Si, ma di tutto questo non si può certo dare la colpa all'innalzamento dell'obbligo... si tenta di demolire la scuola da anni, questa ipotesi non va certo in direzione contraria.
Io ho dei dubbi sull'obbligo, ma qui è chiaro che non si tratta di dare più scelta, ma di eliminare chi non "è degno"... cosa che non vuol dire salvare il salvabile, ma aumentare quella demolizione culturale minando alla base il concetto educativo.
Non si possono punire, non gli si può impedire di rovinare la lezione? Cambiamo queste norme invece di fare a scarica barile. Facile insegnare quando sono tutti bravi, ma si parlava del mondo reale... Sono i mezzi per raddrizzare chi non lo è (bravo) che mancano e salvaguardare chi merita non significa automaticamente fare una selezione (un po' contraddittorio in una materia che per principio viene decretata obbligatoria, nel bene e nel male), peraltro su basi dubbie.
Meglio prevedere classi "speciali" piuttosto che mandare allo sbando chi non va bene. E che non tornerà mai più sui banchi, non crogioliamoci in questa pia illusione (sempre perché si doveva parlare del mondo reale...) quanti ne conoscete che lo hanno fatto?

Senza contare che eliminare studenti non farà avere più mezzi alle scuole, anzi sarà la scusa pronta per fare altri tagli.

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Messaggio da Myra » 25 lug 2008, 18:06

Certo, la norma non risolve la situazione, ci vorrebbe ben altro ma almeno Gelmini si sta ponendo il problema di arginare in qualche modo il bullismo, ha rimesso anche il sette in condotta mi pare. Questi ragazzi che "bulloneggiano" e non vogliono studiare certo costituiscono un problema per sè e per gli altri e nessuno li vuole, Io faccio l'insegnante, una professione nobile che mi impone di essere anche un po' psicologa, un po' assistente sociale, non dico di no, e lo voglio pure fare. In principio ero anche contenta ma sarei un po' stanca, mi piacerebbe anche poter insegnare la mia materia. Se avessi voluto fare l'assistente sociale a tempo pieno avrei scelto un altro indirizzo di studi. Io ora questi "barili" vorrei cercare di scaricarli a qualcun altro, non so bene a chi, e vorrei tanto dedicarmi a quelli che vogliono davvero imparare, è una legittima aspirazione la mia ed è legittimo anche sperare che mia figlia porti avanti una programmazione scolastica decente quando andrà alle scuole medie, devo sperare che non capiti in una delle sezioni "calde" dove atti di bullismo sono all'ordine del giorno.
Un possibile parziale rimedio alla situazione sarebbe favorire una inversione di tendenza bocciando alle scuole medie, così da far stazionare i ragazzi difficili più tempo possibile nella scuola evitando di buttarli subito in strada, e di diminuire il numero di alunni alle superiori, massimo 15 per classe, in questo modo la situazione è meno caotica e si riesce a gestire meglio. Se il problema sono i soldi, non ci sono cattedre per tutti, direi che si potrebbero diminuire le ore di lezione. Un'ora in meno a settimana per ogni insegnante, più classi e meno alunni per classi. Certo l'ideale sarebbe levare di mezzo gli insegnanti di religioni e mandarli a fare volontariato sociale, ma qui siamo in piena utopia.



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Messaggio da favarato » 25 lug 2008, 19:31

Mi pare di aver letto che rimane l'obbligo a 16 anni, e che i 14 era solo un'ipotesi poi scartata.
Ed io sono decisamente piu' contento così.

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Messaggio da spones » 27 lug 2008, 10:59

Fosse l'eta dell'obbligo il problema... lo si potrebbe risolvere con facilità. Secondo me il problema é quello che nell'adolescenza viene insegnato a questi ragazzi, come viene insegnato e da chi. Se devo rimanere a muffire su un banco per due anni in più allora potrebbe aver ragione Myra. Se in questi due anni, invece, si fa scoccare una qualsiasi scintilla nel ragazzo, allora il (presunto) danno che possono subire 10 ragazzi a causa della presenza di alcuni alunni "scomodi", viene annullato dall'averne "recuperato" 1.

Altro problema: alcune fasce di persone non credono che il diploma o la laurea serva a qualcosa. Personalmente conosco alcuni di loro. Famiglie che insegnano ai propri figli che "devono subito lavorare". E la cosa peggiore é che non puoi dar loro torto. Se non riescono a guadagnare abbastanza da dar da mangiare alla famiglia e hanno un ragazzo di 15/16 anni che potrebbe aiutare la famiglia, che possono fare? Non tutti hanno la vocazione del martire, doppio o triplo lavoro finchè il ragazzo non finisce almeno il liceo... per alcuni (ormai gli alcuni sono diventati molti) i 300/400 euro che un ragazzino può portargli a casa possono fare una grossa differenza.

Soluzioni? Poche. Di certo lo stato non può arrogarsi il diritto di decidere il futuro di una famiglia. Non può credere di sapere cosa é meglio per un ragazzo del ragazzo stesso e dei suoi genitori. Magari in qualche caso potrebbe anche (casualmente) avere ragione, ma l'intrusione in sè mi fa personalmente venire i brividi. Lo stato deve essere di supporto, non in sostituzione. La scuola, i servizi sociali, gli assistenti aiutino genitori e ragazzi, non si sostituiscano a loro. Gli eccessi già ci sono, il caso dei due ragazzini portati via ai genitori (vicino a Milano?) per i disegni di una loro compagna di classe é un esempio piuttosto chiaro.

Se volete una mia soluzione (per quello che vale), io cercherei di interessare i ragazzi a determinate materie, o alla scuola in generale alle medie. Quella é, secondo me, l'età in cui il ragazzo più o meno consciamente decide il suo futuro. Lì ci vorrebbero gli insegnanti migliori e i sostegni più forti alla Famiglia.

Tutto questo discorso verte sulla mia convinzione che la scuola funziona molto meglio se va a supportare e a completare la Famiglia. Parlo di Famiglia vera, reale. Quel nucleo di persone che si vogliono bene, più o meno convivono e faticosamente cercano di portare avanti il loro nucleo, e lasciamo perdere le definizioni di Casini, del Cavaliere o di Al Capone... :smokin: quella é facciata. Ognuno di noi SA quale é la sua Famiglia.

P.S. Per la cronaca, credo anch'io (ma non sono sicuro) che la proposta di Gelmini sia stata cassata...

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Messaggio da favarato » 27 lug 2008, 16:11

Ognuno di noi SA quale é la sua Famiglia.
Detta da un Siciliano la cosa potrebbe sembrare sospetta... :lol: :lol: :evil:

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Messaggio da spones » 28 lug 2008, 10:09

:smokin:



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Messaggio da Galen » 28 lug 2008, 11:54

Originally posted by spones
Di certo lo stato non può arrogarsi il diritto di decidere il futuro di una famiglia. Non può credere di sapere cosa é meglio per un ragazzo del ragazzo stesso e dei suoi genitori. Magari in qualche caso potrebbe anche (casualmente) avere ragione, ma l'intrusione in sè mi fa personalmente venire i brividi.
Indubbiamente è questo l'unico punto rilevante in tema di obbligo scolastico: come sempre bisogna chiedersi dove finisca il bene comune e cominci la libertà dell'individuo e trovare il giusto compromesso.
L'obbligo scolastico è comunemente accettato come sacrosanto per quanto riguarda l'età più piccola, mentre il suo termine sarà sempre oggetto di discussione.
Io credo che le motivazioni non siano secondarie per prendere una decisione (si, faccio il processo alle intenzioni :smokin: ). Le motivazioni di questo provvedimento a mio parere sarebbero venute incontro non hai bisogni di famiglie povere cui 400 € in più guadagnate dal ragazzo avrebbero fatto comodo, ma hai desideri di famiglie benestanti, che potrebbero mantenere i figli fino alla pensione, ma cui l'istruzione fa solo orrore come una perdita di tempo (e, da quello che vedo, queste ultime al giorno d'oggi sono molte molte di più delle prime). Un'ideologia che lo Stato dovrebbe combattere invece che incentivare.

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Messaggio da hathor » 28 lug 2008, 12:35

Postò spones
io cercherei di interessare i ragazzi a determinate materie, o alla scuola in generale alle medie
Appunto, io non credo che uno nasca con la voglia di non studiare e di non andare a scuola, qualcuno gliela fa venire.
Non so nelle altre regioni, in Emilia Romagna di strumenti però ce ne sono, dai NOS leggeri e pesanti agli OFI, ad altri sostegni per studenti e famiglie, ripeto: bisognerebbe solo mettersi d'impegno e usarli (bene).
Poi torno a dire che (per me, mia personale opinione, quindi fatene quello che volete) 14 anni sono troppo pochi per andare a lavorare, per me diventa sfruttamento minorile. E anche 15 non mi sembrano poi così tanti (ma voi ve lo ricordate come eravate a 15 anni?!?).
Quando vedo i "nostri" ragazzi, quando ne vedo uno che è indubbiamente molto in gamba e intelligente ma che per colpa di qualcun'altro (e non per problemi economici familiari) decide di mollare la scuola, scusate chiamatemi utopista sognatrice quello che volete, ma il mio pensiero è che non si possono buttare via così delle persone.

Postilla: secondo voi in Europa gli altri paesi non hanno ragazzi che non hanno voglia di andare a scuola? Eppure nessuno ha un obbligo inferiore ai 15 anni (parlo ovviamente dell'Europa a 15).

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Messaggio da favarato » 25 ott 2008, 9:41

In mezzo a scioperi veri, politicizzati, dichiarazioni e relative smentite, ecco uno che parla chiaro... :eek:
Dal blog di Grillo:

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio".
Intervista a Francesco Cossiga. Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita.
:eek:
p.s.
Ovviamente Grillo riprende le dichiarazioni che piu' gli interessano, l'intera interista la potete leggere qui: http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/JMS/JMSRA.pdf

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Messaggio da efagiol » 25 ott 2008, 11:15

Mi sa che cossiga arriva tardi, si è perso il g8 di genova.


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