Un paio di decenni fa si parlava del comunismo defunto, che il futuro è nelle privatizzazioni, che lo stato "è un problema non una soluzione " (Ronald Regan docet) ed invece, il capitalismo sta per provocare più senza tetto e morti di fame del comunismo, che la crisi viene risolta a colpi di nazionalizzazioni, interventi statali e regalie "con i nostri soldi" a chi ha "rubato, frodato, speculato senza regole".
Ora negli annali di storia futura vedremo accanto alla fine del comunismo, la successiva fine del capitalismo (il capitalismo "cieco e speculativo").
Suona un pò divertente vedere di come capitalismo e comunismo stiano andando a braccetto verso la fine a due decenni di distanza l'uno dall'altro...
un commento sintetico sulla fine del capitalismo strutturato come lo è stato finora:
In tutto questo bailamme di fallimenti e nazionalizzazioni, di proclami e promesse personalmente ho una sola certezza, il capitalismo come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi è fallito, non ha saputo darsi quel minimo di regole a fronte di prodotti ed espedienti nuovi ed è semplicemente in via di implosione.
Il che non significa che cesserà di esistere, dovrà però cambiare pelle, forma ed anche sostanza, dovrà porre dei limiti agli animal spirit, alla voglia di lucro ad ogni costo.
un commento di lapo elkan sulla fine della finanza speculativa e il cambiamento americano:
Innanzitutto spero che questa crisi segni la morte definitiva di quella finanza speculativa che ha primeggiato in questi anni creando false aspettative sia alle famiglie che alla produzione. Inoltre questa crisi potrebbe essere la miccia per ribaltare la politica americana.
Credo che il nuovo (in questo caso rappresentato dal primo candidato di colore alla presidenza) deve emergere quando il vecchio mostra la corda. Che poi non significa che il nuovo riesca automaticamente a risolvere tutto, però può dare nuove speranze.
La donna è mobile
Qual piuma al vento,
Muta d'accento
E di pensiero.