INPS nasconde la verità sulle pensioni ai precari
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- Tenente Comandante
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ormazad, non so chi ti abbia illuso in proposito, ma i lavori belli si chiamano hobby. La differenza tra un lavoro e l'altro la fanno i soldi, sottoforma di stipendio e/o sicurezza del posto di lavoro, contributi previdenziali, indennità di malattia e quant'altro, comprese dignità e libertà, che dipendono da condizioni di lavoro con un costo economico quantificabile.
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- Capitano
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Beh, a me il mio lavoro piace, anche se quella ministra brava di bocca (no, non la Carfagna, l'altra; no, non la Brambilla, l'altra; no, non la Prestigiacomo, l'altra) sta facendo di tutto per renderlo impossibile...
W FILIPPO E SARA!!!!!!!!!
Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo...
Ps: Rispetto!!!
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- Comandante
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Concordo con te. E quando accadrà di buttare all'aria tutto quanto, sarà tanto più grave e pericoloso per aver dormito fino a quel momento. Nel frattempo, come in tempo di guerra, il sistema di chi può è accaparrare il più possibile, così che non costerà nulla cambiare bandiera quando sarà opportuno (sempre se non è si tra i pochi che pagano per tutti, finendo appesi ai lampioni).Originally posted by VulcanSmile
Voglio dire... è grossa come dichiarazione, dire che non si pubblicano i dati per timore di disordini sociali. Eppure nessuno ha voglia di buttare all'aria tutto quanto.
Vorrei solo precisare una cosa, perché forse il titolo dell'articolo linkato poteva dare un'idea leggermente diversa.
Il problema non è l'Inps, che avrà le sue magagne, ma che io sappia questa situazione non l'ha creata.
La grossa dichiarazione era giustissimo farla. E' certamente molto grave censurare un'informazione del genere, ma il problema lo ha causato la politica, le politiche neoliberiste come sottolinea l'articolo. L'Inps già si accolla pensioni sociali (che dureranno ben poco con questo andazzo) e spese che non dipendono dai contributi e dovrebbe mettere lo Stato.
Nonostante questo mi dicono sia in attivo (beh, certo, se c'è gente che versa contributi a perdere... e anche se uno prende la pensione è più probabile che prenda meno di quanto è stato versato tra lui e il datore di lavoro), quindi il mettere mano alle pensioni un giorno si e uno no da parte dei governanti, non si giustifica neanche con la solita tiritera "non ci sono soldi" (peraltro come se fossero spariti magicamente; c'è la crisi, come se la crisi fosse capitata a caso, come la pioggia o i cicloni).
"poi dice che uno si butta a sinistra... "
Totò
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- Tenente Comandante
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- Comandante
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- Tenente Comandante
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E di prepensionamenti usati per sbolognare all'INPS lavoratori costosi e sostituirli con altri più economici?
Comunque la questione è semplice. Non possiamo ridurre le pensioni oltre un certo livello, perché la gente ci deve campare. Non possiamo aumentare la contribuzione oltre un certo livello, perché altrimenti il costo del lavoro diventa proibitivo. Non possiamo far lavorare la gente fino a 70 anni, perché a 70 anni la gente non è più in grado di fare la stragrande maggioranza dei lavori. Di conseguenza, prima o poi la previdenza pubblica dovrà essere a carico della fiscalità generale. Non si scappa.
Comunque la questione è semplice. Non possiamo ridurre le pensioni oltre un certo livello, perché la gente ci deve campare. Non possiamo aumentare la contribuzione oltre un certo livello, perché altrimenti il costo del lavoro diventa proibitivo. Non possiamo far lavorare la gente fino a 70 anni, perché a 70 anni la gente non è più in grado di fare la stragrande maggioranza dei lavori. Di conseguenza, prima o poi la previdenza pubblica dovrà essere a carico della fiscalità generale. Non si scappa.
- spones
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Ormy, infatti io non credo che il libero professionista o l'imprenditore siano "divertiti" dal proprio lavoro, semplicemente sono parecchio più fortunati (o bravi o quel che ti pare) di chi é costretto (dalla fortuna o dal destino o dalla propria inerzia e/o pigrizia) a fare il "precario". E' chiaro che tutti quelli che lavorano (tranne forse alcune categorie, tipo attori, sportivi e Antò ) abbiano i propri problemi e i propri alti e bassi. Però perlomeno hanno pure un futuro...
P.S. Antò, tutte queste ministre brave a parlare (ho capito bene, no? ) sono state scelte proprio per queste capacità, nevvero?
P.S. Antò, tutte queste ministre brave a parlare (ho capito bene, no? ) sono state scelte proprio per queste capacità, nevvero?
"Those people who think they know everything are a great annoyance to those of us who do."
Isaac Asimov
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Denny Crane
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- Guardiamarina
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non so quanti siano i precari in italia e men che meno so quanto incidano percentualmente sul numero di coloro che versano contributi all'inps.
adesso sappiamo tutti, però, che versano i propri contributi per l'anima della beata fava, quindi, che siano pochi o che siano tanti, sono sicuramente dei cittadini presi prepotentemente per i fondelli, privati dei loro più elementari diritti di lavoratori già privi di diritti minimi - precari è una brutta parola, ma generalmente non identifica dei mariuoli o dei fannulloni, solo dei poveri disgraziati sfruttati e spesso schiavizzati e, talvolta, dei lavoratori autonomi o quasi che sgambettano dalla mattina alla sera sotto il basto di un datore di lavoro molto attento al profitto e meno attento alla coscienza -.
una notizia del genere, come molte altre notizie, ahimè, qualche anno fa avrebbe scatenato l'inferno; oggi, ammesso che abbia raggiunto un numero di persone superiore al centinaio (questo forum purtroppo non fa testo in quanto partecipato da persone molto informate) passa come se niente fosse: un aggrottare di ciglia, una smorfia indignata e via, tanto, se precari non si è, è un problema degli altri.
Credo invece che i problemi che al momento sembrano di altri si stiano sempre più sovrapponendo: oggi la pensione, o meglio la non pensione, ai precari, ieri i finanziamenti al consumo che dissanguano chi per bisogno o incautamente li ha accesi, etc..
e domani quale altro problema di qualcun altro si presenterà?
ho sentito ad un tg un esponente del pd di cui non ricordo il nome dire che bisogna riportare il lavoro al centro della politica.
sacrosanto, direi, ma come si fa a creare le condizioni per la ripresa e le condizioni per un risorgimento di valori quali il rispetto dei diritti e l'etica imprenditoriale se contemporaneamente si negano i presupposti dello sviluppo tagliando i finanziamenti alla ricerca e si tenta di fare della scuola e delle università luoghi a cui hanno accesso solo coloro i cui conti in banca non hanno niente di precario?
chiedo scusa per l'inutile intervento (sigh!)
quod scripsi, scripsi! (ahimé
adesso sappiamo tutti, però, che versano i propri contributi per l'anima della beata fava, quindi, che siano pochi o che siano tanti, sono sicuramente dei cittadini presi prepotentemente per i fondelli, privati dei loro più elementari diritti di lavoratori già privi di diritti minimi - precari è una brutta parola, ma generalmente non identifica dei mariuoli o dei fannulloni, solo dei poveri disgraziati sfruttati e spesso schiavizzati e, talvolta, dei lavoratori autonomi o quasi che sgambettano dalla mattina alla sera sotto il basto di un datore di lavoro molto attento al profitto e meno attento alla coscienza -.
una notizia del genere, come molte altre notizie, ahimè, qualche anno fa avrebbe scatenato l'inferno; oggi, ammesso che abbia raggiunto un numero di persone superiore al centinaio (questo forum purtroppo non fa testo in quanto partecipato da persone molto informate) passa come se niente fosse: un aggrottare di ciglia, una smorfia indignata e via, tanto, se precari non si è, è un problema degli altri.
Credo invece che i problemi che al momento sembrano di altri si stiano sempre più sovrapponendo: oggi la pensione, o meglio la non pensione, ai precari, ieri i finanziamenti al consumo che dissanguano chi per bisogno o incautamente li ha accesi, etc..
e domani quale altro problema di qualcun altro si presenterà?
ho sentito ad un tg un esponente del pd di cui non ricordo il nome dire che bisogna riportare il lavoro al centro della politica.
sacrosanto, direi, ma come si fa a creare le condizioni per la ripresa e le condizioni per un risorgimento di valori quali il rispetto dei diritti e l'etica imprenditoriale se contemporaneamente si negano i presupposti dello sviluppo tagliando i finanziamenti alla ricerca e si tenta di fare della scuola e delle università luoghi a cui hanno accesso solo coloro i cui conti in banca non hanno niente di precario?
chiedo scusa per l'inutile intervento (sigh!)
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