Nicholas Meyer, come sapete, è entrato a far parte del team che si occuperà della nuova serie di Star Trek.
Il sito Dek of Geek riporta un'intervista telefonica con Meyer svoltasi il 27 Febbraio, pochi giorni fa, che traduco e riporto integralmente (l'originale la trovate qui:
http://www.denofgeek.us/tv/star-trek/25 ... -different).
D: Avrebbe mai pensato di tornare a scrivere per Star Trek, qualche anno fa?
R: No. Nessuno me l'ha mai chiesto!
D: Quanto ne sa sul nuovo show? Cosa mi può dire?
R: Non le posso dire proprio niente! Ovviamente so molte cose ma, se gliele dicessi, poi dovrei ucciderla.
D: Quale sarà il suo ruolo nella stanza degli autori? Scriverà dei singoli episodi o si occuperà di archi narrativi più ampi?
R: Se sarò fortunato, mi toccherà scrivere degli episodi. Se sarò un po' meno fortunato, dovrò sedermi attorno al tavolo circondato da tutti quegli altri geni.
D: Quanto sarà ampia la platea di autori?
R: Questo non lo so!
D: Molti fan di Star Trek sperano che questa nuova serie possa segnare un ritorno alle origini, con storie autoconclusive piuttosto che lunghi archi narrativi che si dipanano lungo tutta la stagione, come si usa fare nei serial TV di oggi. Pensa che sarà così?
R: Io credo che verrà fuori una serie di Star Trek differente. Andrà verso una direzione differente. E credo che probabilmente sia un fattore positivo perché ciò che più mi da problemi, quando si tratta di Star Trek, è la paura che possa in qualche modo ripetersi. E fermo restando che non avevo alcuna influenza su Star Trek, posso almeno dire che durante il periodo in cui ci ho lavorato, abbiamo scherzato un po'. E se tu non scherzi un po' con le cose, queste diventano stantie. Credo che Bryan Fuller - che è un tipo molto sveglio - su questo punto abbia le idee chiare. Alcune le ho anche sentite e devo dire che sono innovative e differenti rispetto al passato. E' esattamente questo cambiamento che ha colto il mio interesse.
D: E' solo questo senso di rinnovamento ciò che l'attira di più in questo progetto?
R: Mi piace andare coraggiosamente la dove la gente non è mai andata prima!
D: Qual' è per lei la sfida o il timore maggiore?
R: La stessa paura di sempre che c'è in ogni progetto. Si chiama "fallimento". Paura del fallimento!
D: Lei ha sempre incorporato influenze letterarie nei suoi precedenti lavori con Star Trek. Farà lo stesso anche questa volta? E se si, cosa possiamo aspettarci nella nuova serie? Ancora Hornblower? Sherlock Holmes? Dickens?
R: Ciò che la gente chiama il mio debole per le "citazioni letterarie", in realtà sono solo le mie libere associazioni. Non è qualcosa di premeditato o così tematicamente legato come la gente può essere portata a credere. Può dare la colpa ai miei studi liceali e all' Università dell' Iowa se ragiono in questo modo.
D: Come "effetto collaterale" però, devo dire che per qualcuno come me è un bonus niente male. Forse per lei sono solo libere associazioni ma, per molti di noi, credo rappresenti un valore aggiunto che può averci anche spinto ad approfondire la lettura di quei classici (Moby Dick, Sherlock Holmes, etc.)
R: Be', mi piace pensare che il motivo per cui sia stato invitato ad unirmi a questo progetto sia collegato - presumibilmente - a ciò che in effetti ho da offrire. Se sia effettivamente così o se mi verrà riconosciuto in corso d'opera, questo resta da vedere. Non sono il salvatore della patria... Jack Warner diceva degli sceneggiatori: "Sono solo degli imbranati con l' Underwood.” Lo sa cos'è un' Underwood?
D: Non ne sono sicuro…
R: [Ride] Era un modello di macchina da scrivere!
D: Avrei dovuto saperlo! Tornando a noi, l'aspetto politico tanto in Star Trek IV quanto in Star Trek VI è un tratto distintivo che fa di quei film ciò che sono. C'è qualcosa dell'attuale scenario politico che potrebbe trovare il suo spazio nella nuova serie di Star Trek?
R: Ciò su cui posso concordare con lei è che Rotta verso l'ignoto - secondo Bryan Fuller - è davvero una sorta di trampolino, di riferimento per quella che, ritengo, sia la direzione che vuole dare alla nuova serie. Attenzione, non voglio essere frainteso e non voglio essere io ad aver frainteso lui, ma diciamo che Bryan è molto legato a quel film, mettiamola così.
D: Quando pensa di mettersi al lavoro sulla nuova serie?
R: [Ride] Eh, aspetto che me lo dicano loro!
D: C'è qualcosa che vorrebbe dire ai suoi fan o ai fan di Star Trek?
R: Gli dica di tenere le dita incrociate! [Ride]