La mia recensione a caldo (do per scontato che gli episodi li abbiate visti ma, nel dubbio, utilizzo il tag spoiler)
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Cominciamo col dire che, mesi e mesi di segretezza sono stati gettati alle ortiche con i primi due trailer di qualche mese fa che - in pratica - non si limitano ad anticipare qualcosa dell'episodio pilota: lo riassumono.
Esattamente come i trailer danno un assaggio di qualcosa per spingere il pubblico a vedere l'opera nella sua interezza, anche questo episodio pilota si potrebbe in realtà definire come l'elaborato e corposo trailer di una serie che - in realtà - non comincia con questo episodio pilota. E non è solo un'impressione del sottoscritto: molti degli attori protagonisti della nuova serie non appaiono e non sono neanche nominati in questi due episodi (a cominciare dal Capitano Lorca interpretato da Jason Isaacs) e non appare neanche la nave che da il nome alla serie, la U.S.S. Discovery. Per di più,
(e anche questo, lo si poteva intuire dai trailer, quelli veri).
Difficile quindi dare un giudizio su un paio di episodi che si pongono come prologo, alla lontana, di una storia che promette di svilupparsi e mutare nell'arco di altre 13 puntate. Di certo c'è che l'inizio di Star Trek: Discovery - per questa caratteristica - non è assimilabile a niente che si sia mai visto prima in Star Trek, neanche a Deep Space Nine (nonostante erediti la serialità da quella serie). Forse ha più cose in comune con
. Ma il paragone finisce qui.
Discovery prende a piene mani dall'immaginario della saga ma lo trasferisce in una dimensione decisamente più matura e cinematografica che vuole risultare originale pur rimanendo ancorata alle origini.
La cosa è particolarmente evidente con l'aspetto dei Klingon, che così tante critiche ha sollevato fra i fan: ho provato ad immaginare le scene con i Klingon come se fossero stati truccati alla maniera classica, con barba e capelli. Il risultato è che probabilmente non avrebbero affatto attirato l'attenzione dello spettatore più di tanto, e sarebbero risultati incongrui con questa nuova sfumatura radical-religiosa che gli autori gli hanno dato e che è utile allo spettatore per cominciare a capire il loro punto di vista (e forse a riflettere in maniera subliminale ai fondamentalismi del nostro tempo).
Sarebbero risultati i soliti Klingon (vagamente trogloditi) che cercano una scusa per iniziare una guerra. E di certo il pilota avrebbe perso mordente, in questo modo.
Quindi, Discovery mi sembra un tentativo (che definirei riuscito, come prima impressione) di rifare il trucco a Star Trek non secondo la scuola di J.J. Abrams, che ha truccato Star Trek da qualcos'altro, ma con lo spirito piuttosto di valorizzare l'originale come farebbe un bravo truccatore.
Non è poi solo il finale aperto ad invogliare la prosecuzione della serie (ricordo che si tratta di una serie on demand, quindi non deve stupire più di tanto che si cerchi di tenersi stretti gli abbonati con questa strategia) ma il comparto tecnico, recitativo e scenografico che è di alto livello. Ritengo che anche chi non ha mai visto Star Trek prima di Discovery possa apprezzarla (forse, anche di più di un fan di vecchia data) e rimanere affascinato dal mood generale della serie e dalla sua protagonista.
Il giudizio è positivo ma sospeso, come il finale del doppio episodio.