Ecco, direi che nel caso in oggetto è stata la ricetta perfetta.
In primo luogo, se si escludono alcuni passaggi dove gli sfondi
Sequel che, ad onor del vero, riprende con profondo rispetto e buona aderenza sia le ambientazioni, sia le premesse ereditate dal primo; anzi, alcuni passaggi (ad esempio la scena del laser che scompone il protagonista) si gustano sino in fondo solo avendo ripassato il primo.
Putroppo ciò che era originale e stupefacente, architetturalmente parlando, nel 1982, non può avere lo stesso impatto nel 2011; nemmeno resuscitando fantasmagorici effetti al neon o potenziando i (video)giochi inseriti nella trama; stesso problema lo ha il 3D, per il quale mi accodo ai giudizi quantomeno perplessi: non "sfonda", non aggiunge niente alle scene, si nasconde nei grigi chiaroscuri del territorio digitale.
Insomma: c'è molto di déjà vu, specialmente dopo aver metabolizzato Matrix e le sue mitologie.
Eppure il (mio) giudizio sul sequel rimane positivo; è un onesto film di fantascienza/azione che ha il limite di confrontarsi con un mito del passato, irraggiungibile nell'aureo mondo della memoria per chi era bambino/adolescente all'epoca, e ridicolo per chi è stato allevato a Pleistèscion(s) e ADSL.
La sala giochi (quella degli 883), come nel film, non esiste più; i suoi strumenti, i (cassoni dei) videogiochi, non si riescono a collocare veramente nel rinnovato universo digitale. Il (ricco) ragazzo ribelle orfano, e con quasi-tutore dal passato importante, lo abbiamo già visto in tutte le salse; il figlio di Dillinger, di contro, nasce e muore (metaforicamente, s'intende ) in una sola scena; sintomo di eccesso di zelo per la memoria storica, o di una trama rimaneggiata/edulcorata per semplificare il messaggio. La controparte femminile, da spalla risvegliata quando serve, diventa un'eroina moderna forte ma fragile (si sbriciola...) quando serve; benché ultima vestigia dell'idea, aimè molto poco sviluppata, che dà in effetti il via all'intera (nuova) vicenda.
Pazienza se il cattivo non è ben renderizzato; pazienza che il ritorno di Tron sia discretamente telefonato; il problema è che non si è voluto osare di più, o si avuto paura di scontentare qualcuno.
Sono uscito dal cinema soddisfatto, ma non felice.
Se volete guardarlo, se volete capirlo, preparatevi prima con l'originale. In tal senso, mi sento comunque di consigliarlo... senza 3D.
P.S.: anche se all'inizio, avendo ancora nelle orecchie il tema del primo film, avevo storto la bocca, mi sono poi dovuto ricredere: ottima colonna sonora!
La nostra vera nazionalità è l'umanità. H.G.Wells
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"...c'è una certa drammatica ironia in tutto questo, una sincronia che sconfina con la predestinazione, si potrebbe dire..." R.Giles
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"...c'è una certa drammatica ironia in tutto questo, una sincronia che sconfina con la predestinazione, si potrebbe dire..." R.Giles