17 - marzo - 1861 / 2011
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17 - marzo - 1861 / 2011
BUON COMPLEANNO ITALIA!!!![:mauri112]
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http://www.youtube.com/watch?v=V4AouyIgWfA
p.s: Se prima eravamo in uno a mostrare la medaglia... adesso siamo in due a cantare VIVA L'ITALIA!
"For all we know, at this very moment, somewhere, far beyond
all those distant stars... Benny Russel is dreaming of us."
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Se il patriottismo fosse un sentimento acritico, potrei anche essere d'accordo con l'articolo segnalato da Ormazad (scremandolo dagli insulti).
Per alcuni lo è, un sentimento acritico. Per me no e sinceramente, se non me ne fregasse niente dell'Italia e dell'immagine del mio paese fuori e dentro i confini, non perderei nemmeno tempo a parlarne male per puro spirito masochista. Il fatto che, contrariamente alle attese, il 150° sia stato vissuto e sentito sinceramente dagli Italiani, prima ancora che dalle istituzioni, per me significa che il popolo ci tiene ancora alla sua identità e dignità di Nazione unitaria e non capisco come un convinto Italiano come l'autore dell'articolo possa lamentarsene dato che, mai come in questo anniversario, chi non è stato d'accordo ha avuto modo di ribadirlo polemicamente e starne fuori (vedi Altoatesini, Lampedusani, esponenti della Lega) e quindi coloro che hanno poi effettivamente partecipato alla festa non l'hanno fatto retoricamente ma perché lo hanno voluto.
Il fatto che questo entusiasmo popolare, nel tempo presente, coincida con un sentimento necessariamente antigovernativo (per ovvie ragioni di alleanze e di cattiva pubblicità) è un fatto che non si discute, ma non mi sembra un buon motivo per offendere così quanti hanno applaudito Napolitano ed esposto il Tricolore. A meno di non vivere il patriottismo acriticamente ed esercitarlo nel dire solo sempre e comunque che noi non abbiamo niente da invidiare agli altri e che anzi siamo i mejo; atteggiamento più vicino alla miopia che al patriottismo, secondo me.
Per alcuni lo è, un sentimento acritico. Per me no e sinceramente, se non me ne fregasse niente dell'Italia e dell'immagine del mio paese fuori e dentro i confini, non perderei nemmeno tempo a parlarne male per puro spirito masochista. Il fatto che, contrariamente alle attese, il 150° sia stato vissuto e sentito sinceramente dagli Italiani, prima ancora che dalle istituzioni, per me significa che il popolo ci tiene ancora alla sua identità e dignità di Nazione unitaria e non capisco come un convinto Italiano come l'autore dell'articolo possa lamentarsene dato che, mai come in questo anniversario, chi non è stato d'accordo ha avuto modo di ribadirlo polemicamente e starne fuori (vedi Altoatesini, Lampedusani, esponenti della Lega) e quindi coloro che hanno poi effettivamente partecipato alla festa non l'hanno fatto retoricamente ma perché lo hanno voluto.
Il fatto che questo entusiasmo popolare, nel tempo presente, coincida con un sentimento necessariamente antigovernativo (per ovvie ragioni di alleanze e di cattiva pubblicità) è un fatto che non si discute, ma non mi sembra un buon motivo per offendere così quanti hanno applaudito Napolitano ed esposto il Tricolore. A meno di non vivere il patriottismo acriticamente ed esercitarlo nel dire solo sempre e comunque che noi non abbiamo niente da invidiare agli altri e che anzi siamo i mejo; atteggiamento più vicino alla miopia che al patriottismo, secondo me.
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