Quattro anni in due minuti....
- favarato
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Quattro anni in due minuti....
Quattro anni per costruire un ponte in Colorado, condensato in due minuti:
http://www.youtube.com/watch?v=fu4_gY5T ... r_embedded
La domanda che viene spontanea, ovviamente, è quanto ci avrebbero messo in Italia a fare una cosa del genere...
http://www.youtube.com/watch?v=fu4_gY5T ... r_embedded
La domanda che viene spontanea, ovviamente, è quanto ci avrebbero messo in Italia a fare una cosa del genere...
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- Capitano
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Beh, ai tempi di Giulio Cesare, i ponti li costruivamo in un attimo (se servivano )
W FILIPPO E SARA!!!!!!!!!
Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo...
Ps: Rispetto!!!
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- TheGib
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In Italia avrebbero intanto preparato il filmato; poi si vedrà se fare il ponte...
@ormy: bella frase, me la segno!
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La nostra vera nazionalità è l'umanità. H.G.Wells
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"...c'è una certa drammatica ironia in tutto questo, una sincronia che sconfina con la predestinazione, si potrebbe dire..." R.Giles
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- spones
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Allora non senti quello che dicono tutte le persone importanti, quelle che sanno. Ministri, imprenditori, sindacalisti, presidenti del consiglio, giornalisti... magari sei una di quelle che non leggono i giornali e non credono alle dichiarazioni di chi sa... e magari leggi pure ilblog di Grillo. VERGOGNA!!! E' colpa di gente come te che il partito dell'odio é così forte qui nel nostro Glorioso Paese...
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Isaac Asimov
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[quote]Originally posted by spones
Allora non senti quello che dicono tutte le persone importanti, quelle che sanno. Ministri, imprenditori, sindacalisti, presidenti del consiglio, giornalisti... magari sei una di quelle che non leggono i giornali e non credono alle dichiarazioni di chi sa... e magari leggi pure ilblog di Grillo. VERGOGNA!!! E' colpa di gente come te che il partito dell'odio é così forte qui nel nostro Glorioso Paese...
colpevole come da accusa, confesso
quod scripsi, scripsi! (ahimé
Allora non senti quello che dicono tutte le persone importanti, quelle che sanno. Ministri, imprenditori, sindacalisti, presidenti del consiglio, giornalisti... magari sei una di quelle che non leggono i giornali e non credono alle dichiarazioni di chi sa... e magari leggi pure ilblog di Grillo. VERGOGNA!!! E' colpa di gente come te che il partito dell'odio é così forte qui nel nostro Glorioso Paese...
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- hathor
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non vorrei fare il gufo... ma quel ponte nasce sotto una cattiva stella... cosa mai succederà se dovesse succedere un altro terremoto come quello che distrusse messina?!?!
da internet:
La sismicità e la ricorrenza dei grandi terremoti sullo stretto di Messina
Pubblicato da peppecaridi su 12, maggio, 2009
di Daniele Ingemi - http://www.meteoweb.it/ - Come è noto a tutti lo stretto di Messina, questo meraviglioso braccio di mare che separa le coste siciliana da quelle calabresi e dal resto del continente, è uno dei luoghi a più alto rischio sismico del Mediterraneo.
Infatti lo stretto di Messina, trovandosi lungo i margini della placca europea e della placca africana, è percorso da diversi sistemi di faglia di tipo distensivo con una orientazione NE-SO, quasi parallela al proprio asse.
Le numerose faglie disposte nel “Graben” sono tutte collegate fra loro e sono le responsabili dell’intensa attività sismica che interessa tutta l’area dello stretto.
I più forti terremoti che hanno investito la zona dello stretto negli ultimi secoli si sono registrati nel tetto di queste faglie tuttora attive sotto i fondali dello stretto.
Purtroppo di esse si sa molto poco, sono molto difficili da studiare anche perchè la maggior parte è sommersa a circa 6-8 km di profondità sotto il fondo marino, le altre, quelle che riescono ad affiorare lungo la costa, specie sul versante calabrese, non sono osservabili poichè si attivano solo quando si attiva la famosa “faglia madre”, la responsabile del sisma del 1908, che attraversa tutto lo stretto da nord a sud fino al versante ionico messinese, tra capo Taormina e Giardini.
Poi oltre a queste sono presenti altre faglie, con una orientazione diversa, quasi perpendicolare a queste ultime, che dallo stretto si allungano sul versante occidentale aspromontano costituendo il sistema che ha prodotto la sequenza dei forti terremoti che hanno sconvolto la Calabria meridionale nel 1783.
Visto tale complesso e articolato quadro geologico è davvero difficile poter fare una stima sui tempi medi di ritorno dei grandi terremoti che periodicamente interessano l’area fra Scilla e Cariddi.
Sappiamo che lo stretto è una delle aree a maggiore sismicità d’Italia, non tanto per la ricorrenza dei terremoti distruttivi che per fortuna hanno dei tempi di ritorno piuttosto lunghi rispetto ad altre zone del Mediterraneo, tipo l’Egeo, dove peraltro il potenziale sismogenetico è molto più alto di quello dello stretto, ma è proprio la frequenza degli eventi di moderata intensità (magnitudo 3.5 – 4 – 4.5) e degli sciami sismici ad essi connessi a rendere lo stretto la zona più sismica del paese.
Come detto gli eventi sismici distruttivi hanno periodi di ritorno molto lunghi, ma quelli di moderata-forte intensità hanno una probabilità di avvenimento molto più alta.
Prendiamo l’esempio di Messina e di Reggio Calabria che sono le due città poste all’interno del sito dello stretto, esse durante la loro storia millenaria sono state danneggiate frequentemente, più o meno gravemente, da sismi di intensità moderata o forte, come nell’853-1169-1494-1599-1693-1783-1894-1909.
Ma negli ultimi 1000 anni risulta che solo una volta sono state distrutte, durante la catastrofe sismica del 28 Dicembre del 1908, quando si abbatte un 7.2 Richter che in 36 secondi e mezzo le rase al suolo in un solo colpo.
Dalla dettagliata storia sismica di Reggio e Messina quindi si evince come le due città periodicamente siano soggette a scuotimenti del terreno non indifferenti, ma gli eventi tellurici devastanti, tipo quello del 1908, mostrano probabilità di ricorrenza molto lunghe, anche millenarie.
Prima del terremoto del 1908 sullo stretto si sono registrati due eventi di forte intensità, in cui Messina e Reggio sono state gravemente danneggiate ma non distrutte, come la crisi sismica del 1783 e la forte scossa del 1894, i cui epicentri sono inquadrati sul versante aspromontano ed in altri siti della Calabria meridionale, fuori dalla sorgente sismogenetica del 1908.
Quindi nessuno di questi può rappresentare il penultimo terremoto distruttivo prima del 1908.
Secondo dei recenti studi per risalire al famoso sisma “gemello del 1908#8243; dobbiamo andare indietro di parecchi secoli fino al 374 quando una fortissima scossa, con epicentro quasi simile a quello del 28 Dicembre 1908, sconvolse lo stretto di Messina arrecando morti e distruzioni.
Evidenze storiche mostrano che in quel periodo, intorno al IV secolo, si sono registrati pure degli spopolamenti lungo le coste dello stretto, probabilmente dovuti ai danni riportati in seguito a forti scosse sismiche.
Allora il penultimo sisma distruttivo che ha colpito lo stretto prima del 1908 è quello del 374, indicando dei tempi di ritorno più che millenari per questi eventi cataclitici ?
Purtroppo a questa domanda ancora non possiamo rispondere visto la complessa situazione geologica dell’area dello stretto, sono molti i punti da chiarire.
L’unica cosa certa è che lo stretto di Messina rimane la zona a più alto rischio sismico d’Italia e del Mediterraneo, dove i terremoti di debole e moderata intensità sono piuttosto frequenti e ripetitivi.
Anche negli ultimi anni si sono sperimentati diversi sciami sismici, alcuni anche importanti come nel 1980.
Il sisma più forte dopo il 1908 è avvenuto nel 1975, proprio nello stesso punto di rilascio del 1908, ma la scossa più forte si registrò nel novembre del 1978 in seguito al forte terremoto, di magnitudo 6.2 Richter (più forte del recente sisma aquilano), che colpi il golfo di Patti.
Durante il forte sisma, che fu avvertito molto bene anche a Reggio e Messina, per fortuna non si registrarono ne danni, grazie alle costruzioni antisismiche, ne feriti, ma solo tanta paura fra la popolazione che si riversò per le strade, a Messina ci fu pure un blackout che durò alcune ore.
...
non so voi...
ma a me hanno insegnato... uomo avvisato....mezzo salvato...
da internet:
La sismicità e la ricorrenza dei grandi terremoti sullo stretto di Messina
Pubblicato da peppecaridi su 12, maggio, 2009
di Daniele Ingemi - http://www.meteoweb.it/ - Come è noto a tutti lo stretto di Messina, questo meraviglioso braccio di mare che separa le coste siciliana da quelle calabresi e dal resto del continente, è uno dei luoghi a più alto rischio sismico del Mediterraneo.
Infatti lo stretto di Messina, trovandosi lungo i margini della placca europea e della placca africana, è percorso da diversi sistemi di faglia di tipo distensivo con una orientazione NE-SO, quasi parallela al proprio asse.
Le numerose faglie disposte nel “Graben” sono tutte collegate fra loro e sono le responsabili dell’intensa attività sismica che interessa tutta l’area dello stretto.
I più forti terremoti che hanno investito la zona dello stretto negli ultimi secoli si sono registrati nel tetto di queste faglie tuttora attive sotto i fondali dello stretto.
Purtroppo di esse si sa molto poco, sono molto difficili da studiare anche perchè la maggior parte è sommersa a circa 6-8 km di profondità sotto il fondo marino, le altre, quelle che riescono ad affiorare lungo la costa, specie sul versante calabrese, non sono osservabili poichè si attivano solo quando si attiva la famosa “faglia madre”, la responsabile del sisma del 1908, che attraversa tutto lo stretto da nord a sud fino al versante ionico messinese, tra capo Taormina e Giardini.
Poi oltre a queste sono presenti altre faglie, con una orientazione diversa, quasi perpendicolare a queste ultime, che dallo stretto si allungano sul versante occidentale aspromontano costituendo il sistema che ha prodotto la sequenza dei forti terremoti che hanno sconvolto la Calabria meridionale nel 1783.
Visto tale complesso e articolato quadro geologico è davvero difficile poter fare una stima sui tempi medi di ritorno dei grandi terremoti che periodicamente interessano l’area fra Scilla e Cariddi.
Sappiamo che lo stretto è una delle aree a maggiore sismicità d’Italia, non tanto per la ricorrenza dei terremoti distruttivi che per fortuna hanno dei tempi di ritorno piuttosto lunghi rispetto ad altre zone del Mediterraneo, tipo l’Egeo, dove peraltro il potenziale sismogenetico è molto più alto di quello dello stretto, ma è proprio la frequenza degli eventi di moderata intensità (magnitudo 3.5 – 4 – 4.5) e degli sciami sismici ad essi connessi a rendere lo stretto la zona più sismica del paese.
Come detto gli eventi sismici distruttivi hanno periodi di ritorno molto lunghi, ma quelli di moderata-forte intensità hanno una probabilità di avvenimento molto più alta.
Prendiamo l’esempio di Messina e di Reggio Calabria che sono le due città poste all’interno del sito dello stretto, esse durante la loro storia millenaria sono state danneggiate frequentemente, più o meno gravemente, da sismi di intensità moderata o forte, come nell’853-1169-1494-1599-1693-1783-1894-1909.
Ma negli ultimi 1000 anni risulta che solo una volta sono state distrutte, durante la catastrofe sismica del 28 Dicembre del 1908, quando si abbatte un 7.2 Richter che in 36 secondi e mezzo le rase al suolo in un solo colpo.
Dalla dettagliata storia sismica di Reggio e Messina quindi si evince come le due città periodicamente siano soggette a scuotimenti del terreno non indifferenti, ma gli eventi tellurici devastanti, tipo quello del 1908, mostrano probabilità di ricorrenza molto lunghe, anche millenarie.
Prima del terremoto del 1908 sullo stretto si sono registrati due eventi di forte intensità, in cui Messina e Reggio sono state gravemente danneggiate ma non distrutte, come la crisi sismica del 1783 e la forte scossa del 1894, i cui epicentri sono inquadrati sul versante aspromontano ed in altri siti della Calabria meridionale, fuori dalla sorgente sismogenetica del 1908.
Quindi nessuno di questi può rappresentare il penultimo terremoto distruttivo prima del 1908.
Secondo dei recenti studi per risalire al famoso sisma “gemello del 1908#8243; dobbiamo andare indietro di parecchi secoli fino al 374 quando una fortissima scossa, con epicentro quasi simile a quello del 28 Dicembre 1908, sconvolse lo stretto di Messina arrecando morti e distruzioni.
Evidenze storiche mostrano che in quel periodo, intorno al IV secolo, si sono registrati pure degli spopolamenti lungo le coste dello stretto, probabilmente dovuti ai danni riportati in seguito a forti scosse sismiche.
Allora il penultimo sisma distruttivo che ha colpito lo stretto prima del 1908 è quello del 374, indicando dei tempi di ritorno più che millenari per questi eventi cataclitici ?
Purtroppo a questa domanda ancora non possiamo rispondere visto la complessa situazione geologica dell’area dello stretto, sono molti i punti da chiarire.
L’unica cosa certa è che lo stretto di Messina rimane la zona a più alto rischio sismico d’Italia e del Mediterraneo, dove i terremoti di debole e moderata intensità sono piuttosto frequenti e ripetitivi.
Anche negli ultimi anni si sono sperimentati diversi sciami sismici, alcuni anche importanti come nel 1980.
Il sisma più forte dopo il 1908 è avvenuto nel 1975, proprio nello stesso punto di rilascio del 1908, ma la scossa più forte si registrò nel novembre del 1978 in seguito al forte terremoto, di magnitudo 6.2 Richter (più forte del recente sisma aquilano), che colpi il golfo di Patti.
Durante il forte sisma, che fu avvertito molto bene anche a Reggio e Messina, per fortuna non si registrarono ne danni, grazie alle costruzioni antisismiche, ne feriti, ma solo tanta paura fra la popolazione che si riversò per le strade, a Messina ci fu pure un blackout che durò alcune ore.
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- Comandante
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